Terzo Settore, il Forum lancia la campagna #Nonfermateci

Pubblichiamo il comunicato stampa del Forum del Terzo Settore – di cui è socio Salesiani per il Sociale APS – con l’appello al Governo sul dopo emergenza. La portavoce Claudia Fiaschi dice: “Dopo l’emergenza chi si occuperà delle persone fragili, degli anziani, dei bambini? Le istituzioni sostengano concretamente il Terzo settore perché rischiamo di fermarci per sempre”
***

Roma, 20 aprile 2020 – “Non possiamo interrompere la nostra attività che oggi sostiene migliaia di persone fragili che devono poter continuare a contare su di noi. Un numero destinato a crescere irrimediabilmente dopo la fine di questa emergenza, quando saremo costretti a confrontarci con ancora più povertà e diseguaglianze. Per questo chiediamo alle Istituzioni di non fermarci, ma anzi di aiutarci a continuare il nostro lavoro che rischia altrimenti di cessare”. Con queste parole la portavoce nazionale del Forum del Terzo Settore Claudia Fiaschi spiega il senso della campagna #Nonfermateci lanciata oggi attraverso i social dal Forum con il sostegno di 87 associazioni in rappresentanza di oltre 350.000 organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, imprese sociali, per complessivi 5 milioni e mezzo di volontari e 850.000 lavoratori.

La campagna consiste in cinque ‘card fotografiche’ per ricordare quanto siano importanti le attività ed il lavoro silenzioso, ma costante, svolto dalle organizzazioni del Terzo settore, dai volontari ed operatori, che ogni giorno con il loro impegno portano aiuto e sostegno ai cittadini più fragili e vulnerabili, intensificano le relazioni sociali, rafforzano la fiducia tra i cittadini e la coesione sociale delle comunità. “Il Terzo settore – spiega Fiaschi – è un comparto della società e dell’economia del quale il nostro Paese non può fare a meno, e che, anche in questo momento difficile, sta dimostrando tutto il suo valore. Gli effetti di questa crisi potranno rendere ancora più debole la nostra società e verranno colpite soprattutto le persone in difficoltà materiale e in marginalità sociale. Si allenteranno i legami e le relazioni sociali e migliaia di associazioni, di imprese sociali, di luoghi di benessere, crescita e socialità, saranno costretti a chiudere se non saranno aiutati a ripartire. Terminata la fase di emergenza il nostro Paese potrà rialzarsi solo se avrà saputo sostenere chi si è sempre occupato di proteggere le persone. È poi importante ricordare che il Terzo settore – conclude Fiaschi – è anche un tessuto economico che impegna quasi un milione di lavoratori. Per questo con la nostra campagna #NonFermateci chiediamo a Governo e Parlamento aiuti concreti, ora e per la ricostruzione. Perché c’è un’Italia che non può aspettare”.

Qui la prima Card:

Migliaia di spazi ricreativi, associazioni e realtà che si occupano dei più piccoli chiuderanno per sempre se non avranno adeguato sostegno.
Questa crisi renderà più debole la nostra società. Colpirà soprattutto le persone fragili, i poveri, gli emarginati. Saranno più difficili le relazioni sociali, minore la coesione delle comunità.
Terminata la fase di emergenza il nostro Paese potrà rialzarsi solo se avrà saputo proteggere chi si è sempre occupato di proteggere le persone.
Chiediamo al Governo e al Parlamento aiuti concreti, ora e per la ricostruzione.
C’È UN’ITALIA CHE NON PUÒ ASPETTARE.
#NonFermateci
Campagna promossa dal Forum del Terzo Settore.
Il terzo settore italiano conta oltre 350 mila organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, imprese sociali, 5 milioni e mezzo di volontari e 850 mila lavoratori.
Soci del Forum Terzo Settore:

ACLI | ACSI | ActionAid International Italia Onlus | ADA NAZIONALE | ADICONSUM | AGCI Solidarietà | AGESCI | Ai.Bi. | Aicat | AICS | AISLA | AISM | AMESCI | ANCC-COOP | ANCeSCAO Aps | ANFFAS Onlus | ANMIC | ANMIL Onlus | ANOLF | ANPAS | ANTEAS | AOI | APICI | ARCI | ARCIGAY | ARCIRAGAZZI | ASC Arci Servizio Civile | Associazione AMBIENTE E LAVORO | Associazione della Croce Rossa Italiana | Associazione di promozione sociale Santa Caterina da Siena | Associazione Nazionale Banche del Tempo | Assoutenti | AUSER | AVIS | CdO Opere Sociali | CITTADINANZATTIVA Onlus | CNCA | CNESC | CNS Libertas | COCIS | COMUNITA’ EMMANUEL | Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia | CSEN | CSI | CTG | EMMAUS ITALIA | ENS | EVAN | Fairtrade Italia | FEDERAVO Onlus | Federconsumatori | Federsolidarietà – Confcooperative | FENALC | Fict | FICTUS | FIDAS | FIMIV | FISH | FITeL | FOCSIV | Fondazione Exodus | Forum Nazionale per l’Educazione musicale | IdeAzione – C.I.A.O. | Italia Nostra | LA GABBIANELLA | LEGACOOPSOCIALI | LEGAMBIENTE | LINK 2007 | MCL – Movimento Cristiano Lavoratori | Movimento Difesa del Cittadino | Mo.VI | MODAVI | Movimento Consumatori| OPES | Parent Project Aps | Polisportive Giovanili Salesiani | PROCIV- ARCI | Salesiani per il sociale APS | U.S.ACLI | Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti | UILDM Onlus | UISP | Uneba | UNPLI

Enti aderenti

Fondazione SODALITAS | Comitato Italiano per l’UNICEF

#noicis(t)iamo: l’impegno educativo di Salesiani per il Sociale APS durante l’emergenza sanitaria

Pubblichiamo l’iniziativa di Salesiani per il Sociale APS #noicis(t)iamo per raccontare quanto si sta facendo nelle case famiglia della rete salesiana in questo momento di emergenza. Sulla pagina Facebook di Salesiani per il Sociale APS si raccontano queste realtà, storie poi raccolte sul sito.

***

Il Coronavirus ci mette tutti alla prova.
Ci siamo è l’assicurazione che Salesiani per il Sociale dà attraverso le tante presenze in tutto il territorio nazionale.
Ci stiamo è l’impegno educativo con chi fa più fatica che prosegue ora con più creatività e tenacia.
Raccontatecelo in poche parole, saranno piccole luci poste in rilievo che daranno speranza e coraggio a tanti altri.
Salesiani per il Sociale, #Noicis(t)iamo!

Il Forum Terzo Settore incontra la ministra Catalfo: “Abbiamo spiegato emergenze, serve intervenire subito”

Pubblichiamo il comunicato del Forum Terzo Settore sull’incontro con il ministro Nunzia Catalfo

***

Roma, 12 marzo 2020 – “Abbiamo chiesto e ottenuto rassicurazioni sull’estensione a tutto il Terzo settore delle misure di sostegno al reddito dei lavoratori, come la Cassa integrazione in deroga, indipendentemente dalla forma giuridica dei soggetti, siano essi imprese o associazioni. Verranno affrontate le criticità legate alla sospensione dei servizi educativi, scolastici e sociali che stanno avendo pesanti ripercussioni sugli operatori impiegati. Verrà favorita la distribuzione dei presidi sanitari agli operatori degli ETS; saranno prorogati i termini per l’approvazione dei bilanci per gli enti vincolati da obblighi di leggi, come le Onlus;  chiarite le norme sugli spostamenti dei volontari che svolgono attività di assistenza o aiuto per consentire la prosecuzione dell’attività. C’è stato anche un impegno a sostenere presso gli altri ministeri l’adozione di misure pure necessarie come la sospensione di tutti i versamenti e gli adempimenti tributari, contributivi e assistenziali.così la portavoce nazionale del Forum del Terzo Settore Claudia Fiaschi riassume l’esito del vertice con la Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo per fare il punto sugli effetti dell’emergenza Coronavirus sugli Enti del Terzo settore.

E’ stato un incontro positivo per valutare la situazione sull’emergenza Coronavirus.- spiega Fiaschi -. Abbiamo ricordato al Ministro le attività che stanno svolgendo senza sosta da settimane le organizzazioni di Terzo settore per aiutare tutti i cittadini, e specialmente quelli più fragili, garantendo una fondamentale collaborazione con il sistema sanitario. Per questo motivo rinnoviamo la necessità di intervenire immediatamente per mettere in campo le misure di sostegno economico al Terzo settore, che dispone di scarse risorse finanziarie e perciò è esposto come e più degli altri agli effetti della crisi.”

Confidiamo che gli impegni presi ieri dalla Ministra possano essere attuati velocemente perché non abbiamo più tempo a disposizione” conclude Fiaschi.

I volti e le storie della lotta alla povertà educativa minorile: il convegno di Salesiani per il Sociale APS

Il prossimo 11 Marzo 2020 si terrà presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma l’evento di chiusura di IN.S.I.E.ME un progetto di Salesiani per il Sociale APS avviato nel 2018 per contrastare i fenomeni di povertà educativa minorile in alcune città italiane.

Nel nostro Paese sono i minori i più colpiti dalla povertà assoluta. Nel 2005 era assolutamente povero il 3,9% dei minori di 18 anni, un decennio dopo la percentuale di bambini e adolescenti in povertà si è triplicata e oggi supera il 12% (dati tratti dal secondo Rapporto sulla povertà educativa minorile in Italia).

La povertà non riguarda solo la condizione economia del bambino/adolescente ma interessa anche il suo futuro, la possibilità, anche per chi nasce in una famiglia povera, di avere a disposizione gli strumenti per sottrarsi da adulto alla marginalità sociale. Si chiama povertà educativa minorile e pur essendo in parte collegata a quella economica rappresenta un fenomeno molto più ampio. Secondo “Save the Children”, nel nostro Paese 1 minore su 7 lascia prematuramente gli studi, quasi la metà dei bambini e adolescenti non ha mai letto un libro, quasi 1 su 5 non fa sport.

Salesiani per il Sociale APS, ente non profit promosso dai Salesiani in Italia, lo scorso 15 settembre 2018 ha avviato il progetto “IN.S.I.E.ME – Iniziative di sostegno inclusivo e mediazione per un’educazione di qualità e il contrasto ai fenomeni di marginalità ed esclusione sociale” per prevenire e contrastare i fenomeni di povertà educativa minorile nel nostro Paese. Il progetto sostenuto dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali ha coinvolto 850 minori di un’età compresa tra 11 e i 16 anni, 255 docenti e 340 genitori individuati dalle 17 sedi di attuazione in 15 regioni italiane.

A conclusione del progetto, il prossimo 11 marzo 2020 l’Università Pontificia Salesianaospiterà il seminario di studio “Contrastare la povertà educativa minorile. Volti, storie e proposte” occasione per presentare le buone pratiche attivate nelle singole città italiane in cui si è svolto il progetto. Interverranno Walter Nanni del Centro Studi Caritas Nazionale, Keti Lelo docente di Economia Urbana presso l’Università Roma Tre e Pierpaolo Triani, docente di Pedagogia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Nella seconda parte della mattinata, ragazzi e operatori dialogheranno con le stesse Istituzioni sul tema della povertà educativa: alla tavolta rotonda interverranno Filomena Albano (Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza), Stanislao Di Piazza(Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali) Matteo Biffoni (sindaco di Prato e referente ANCI per l’immigrazione), Giovanna Boda (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) e Carlo Borgomeo (presidente dell’Impresa Sociale “Con i bambini”). Concluderà Don Roberto Dal Molin, presidente di Salesiani per il Sociale APS.

È possibile iscriversi all’evento inviando i propri dati all’indirizzo marta@salesianiperilsociale.it preferibilmente entro il 29 febbraio 2020.

I colleghi giornalisti che si iscriveranno al corso otterranno 4 crediti formativi non deontologici (è necessario prenotarsi sulla piattaforma Sigef entro il 9 marzo 2020).

Tutela dei minori, Salesiani per il Sociale sottoscrive il manifesto “10 in condotta!”

“Save the children” ha presentato – lunedì 3 febbraio, nella sala Caduti di Nassyria del Senato – il Manifesto in 10 punti – 10 in condotta! – per promuovere l’adozione di un sistema di tutela in tutte le realtà dove gli adulti operano a stretto contatto con i minori. Salesiani per il Sociale APS ha sottoscritto il manifesto e ha presentato la realtà e l’impegno dei Salesiani in Italia con un intervento di don Roberto Dal Molin, presidente di Salesiani per il Sociale APS. L’incontro è avvenuto su iniziativa della vicepresidente del Senato, Anna Rossomando, presenti anche Raffella Milano di Save The Children, Carlo Borgomeo, presidente Impresa sociale Con i bambini, Alessandra Campo, della Pontificia Università Gregoriana e Giuseppe Linares, capo della sezione Anticrimine della Polizia di Stato.

“Dal 2011 tutte le 6 circoscrizioni giuridiche italiane in cui è articolata la presenza salesiana in Italia si sono dotate di un Codice Etico in risposta al D.L. 81/2000 e in sintonia con le varie modifiche che la legislazione italiana ha messo in atto nel corso degli anni – ha detto don Roberto Dal Molin -. Il Codice, sottoscritto da chi è assunto con contratto a tempo indeterminato o determinato, è reso operativo nelle singole circoscrizioni tramite regolamenti attuativi e l’esplicitazione di procedure. Se per gli ambienti formali la realizzazione dei regolamenti è prassi, lo è di meno negli ambienti informali e l’applicazione risente dell’eterogeneità territoriale che la rilevazione IPSOS ha riscontrato. Le Ispettorie si sono dotate in questi ultimi mesi di “Linee Guida per la Tutela dei Minori e delle persone vulnerabili” in cui si precisano i Principi, la Struttura organizzativa, la cura della vittima, l’accompagnamento dei colpevoli, i rapporti con le autorità civili, come gestire informazioni e comunicazioni, l’attività preventiva”.

L’indagine “Minori e percezione dei rischi” realizzata da Ipsos per Save the Children ha evidenziato come scuola, oratori o parrocchie, e strutture sportive per circa 1 adulto su 4 e 1 ragazzo su 5, in Italia, sono luoghi dove maggiore può essere il rischio di subire comportamenti inappropriati, maltrattamenti e abusi da parte degli adulti. Minacce concrete alle quali i minori sono esposti soprattutto in Internet, considerato un luogo a rischio per circa 8 adulti e 7 ragazzi su 10.

“Le circoscrizioni a metà degli anni 2000 si sono dotate di “Commissioni de gravioribus”, équipe apposite composte di esperti laici nelle discipline psicologiche, pedagogiche e giuridiche per affiancare gli ordinari nell’affrontare in modo tempestivo eventuali segnalazioni o denunce e accompagnare in modo adeguato nel primario interesse del minore o dell’adulto vulnerabile – ha proseguito don Roberto Dal Molin -. Nel 2014 l’autorevole Capitolo Generale dei Salesiani chiede di “favorire nei nostri ambienti un clima di rispetto della dignità dei minori impegnandoci a creare le condizioni che prevengano ogni forma di abuso e di violenza, seguendo da parte di ogni ispettoria gli orientamenti e le direttive del Rettor Maggiore e del Consiglio generale” (CG27 73.4). E vengono ribadite le linee pubblicate nel 2002.

Per i Salesiani in Italia, è prioritaria “La formazione delle figure educative in ottica preventiva così come il saper gestire segnali di abuso che i minori manifestano nei contesti familiari dove avviene statisticamente il 60% degli abusi. In diverse realtà, non ancora in tutte, si attivano procedure informative per i minori perché abbiano chiaro a chi rivolgersi per segnalare situazioni di abuso a loro carico o a carico di coetanei, la loro formazione all’uso dell’on-line. Il sostegno al minore avviene anche attraverso professionisti esterni in genere scelti dalle famiglie. Sono in atto progetti specifici come “Connessi” sul cyberbullismo finanziato dall’Impresa sociale con i bambini. Il pieno rispetto dei diritti dei bambini e delle bambine e l’assicurare ambienti idonei per la loro crescita serena è un impegno forte da parte nostre in piena collaborazione con le autorità civili e con le organizzazioni che a vario titolo promuovono la tutela e l’educazione dei minori e dei giovani”., ha concluso il presidente di Salesiani per il Sociale APS.

Leggi il manifesto

Corridoi umanitari, presentato a Bruxelles un modello salesiano integrato di accoglienza, integrazione sociale e formazione professionale

Pubblichiamo il comunicato stampa di Salesiani per il Sociale APS, VIS-Volontariato Internazionale per lo sviluppo e CNOS Fap sul modello salesiano di accoglienza, integrazione sociale e formazione professionale sperimentato nel progetto dei Corridoi Umanitari. 

***

Salesiani per il Sociale Aps, Federazione Cnos-Fap e Vis-Volontariato Internazionale per lo Sviluppo, tre enti Salesiani, hanno potuto presentare il nuovo approccio durante la conferenza finale “Private sponsored safe and legal passage” del progetto “Humanitarian Corridors” che si è svolta il 4 dicembre a Bruxelles.

Questo modello prevede un percorso formativo pre-partenza con corsi di italiano, cultura civica e norme di convivenza relative al futuro contesto di accoglienza e corsi di formazione professionale post- arrivo per favorire l’inserimento socio professionale. Nell’ottica di un’accoglienza che tracci percorsi di autonomia, i giovani rifugiati accolti sono stati accompagnati dagli educatori nell’apprendimento della lingua italiana, nell’inserimento nel sistema scolastico, in corsi di formazione professionale e tirocini, assistenza legale e psicopedagogica attraverso la costruzione di un progetto educativo personalizzato. I giovani sono stati coinvolti in attività di socializzazione, di volontariato e hanno avuto il pieno supporto della comunità locale, dei volontari e delle famiglie.

Finora questo modello è stato applicato in maniera sperimentale in due centri della Sicilia, l’Istituto San Gregorio di Catania e l’Associazione Don Bosco 2000, accogliendo un totale di 15 giovani rifugiati provenienti dall’Eritrea, dall’Etiopia e dal Sud Sudan.

LA STORIA

I nostri operatori hanno incrociato le loro storie, i loro volti e raccolto le loro testimonianza. Come quella di Michele Tewelde, di 23 anni, nato a Segheneiti in Eritrea. Da aprile frequenta la scuola professionale di meccanica presso la sede del CNOS-FAP, in preparazione dell’avvio di un periodo di tirocinio a Catania. Dopo essere scappato dal suo paese, ha incontrato gli operatori della Comunità di Sant’Egidio e ha potuto partire per l’Italia. Il 30 ottobre Michele è giunto a Roma ed è stato accolto da un gruppo di volontari dell’associazione Don Bosco 2000, presidio VIS e appartenente a Salesiani per il Sociale APS, con cui è ripartito alla volta di Catania, per iniziare insieme ad altri giovani rifugiati la sua nuova vita in Italia, alla Colonia Don Bosco. “Durante la mia permanenza alla colonia Don Bosco, ho dato una mano collaborando in cucina. Ho vissuto delle esperienze molto interessanti che mi sono servite per conoscere tante persone Italiane. Ho partecipato a degli incontri con dei giovani che frequentano la scuola dei Salesiani per potermi presentare e parlare della mia storia e della mia esperienza. Durante il periodo di Quaresima ho potuto partecipare ad una celebrazione eucaristica a Pietraperzia dove il sacerdote ha coinvolto tanti ragazzi migranti per il momento della lavanda dei piedi. Ho avuto la possibilità di partecipare ad un incontro con l’università dove ho conosciuto giovani universitari miei coetanei che non sono contrari all’accoglienza dei migranti e mi sono sentito incoraggiato.” Ama lo sport e da febbraio ha iniziato a giocare in una squadra di calcio, avendo la possibilità di partecipare anche a trasferte fuori Catania. “Per adesso è questa la mia storia e spero di poter avere altre cose belle da raccontare”

IL PROGETTO

Il progetto europeo “Humanitarian Corridors – Upscale a promising practice for clearly linked pre-departure and post-arrival support of resettled people” ha le sue radici nei Corridoi Umanitari realizzati dalla Comunità di Sant’Egidio, dalla Tavola Valdese e dalla Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, nel biennio 2016-2017, con la collaborazione dell’Associazione “Comunità Papa Giovanni XXIII” attraverso il suo Corpo Nonviolento di Pace “Operazione Colomba”. Nati in Italia dalla volontà di dare una risposta ai tanti profughi che ogni giorno fuggono da situazioni di guerra e povertà e cercano riparo nei Paesi limitrofi a quelli di origine o in Europa, i Corridoi Umanitari costituiscono un caso particolarmente significativo ed originale di sponsorship che si rivolge a persone potenzialmente titolari di protezione internazionale ed in condizioni di vulnerabilità (così come definite dalla Direttiva Europea 2013/33 del 26 giugno 2013). Il progetto è stato finanziato dal fondo AMIF dell’Unione Europea (Asylum, Migration and integration Fund), ha avuto come capofila l’Associazione Giovanni XXIII.

#pizzaoratorio: il laboratorio di cucina per dare un futuro ai ragazzi di Torre Annunziata

Un laboratorio gastronomico per togliere i ragazzi dalla strada e dare loro una possibilità: don Antonio Carbone, salesiano a Torre Annunziata, da luglio sta allestendo un forno per insegnare ai giovani il mestiere del pizzaiolo. I lavori termineranno a novembre, quando si celebrerà il 90mo anniversario della nascita in città dell’oratorio salesiano.

I locali, allestiti grazie alle donazioni di Salesiani per il Sociale APS e Fondazione Don Bosco nel mondo, ospiteranno corsi di cucina riconosciuti dalla Regione Campania. Parallelamente, è partita una raccolta fondi via social, lanciata proprio dalla pagina Facebook  di “Piccoli passi grandi sogni”. “Il nostro obiettivo – racconta Don Antonio – è quello di formare non solo dei semplici pizzaioli, ma dei veri imprenditori che sappiano sfruttare al meglio i tanti prodotti biologici che la nostra terra ci regala. Un’opportunità che offriremo ai giovani in difficoltà di Torre Annunziata e dei paesi limitrofi”.

Il riciclo per risvegliare la creatività dei ragazzi contro la povertà educativa

A Cagliari va in scena il riciclo per risvegliare la creatività dei ragazzi. Per il progetto “Insieme” di Salesiani per il Sociale APS, Emanuele racconta la sua avventura come collaboratore:

***
Sono Emanuele Marras collaboratore del progetto “IN.S.I.E.ME”. In particolare mi occupo di realizzare attività che mirino allo sviluppo di capacità quali lavoro di squadra e ascolto; che permettano di creare delle relazioni tra i ragazzi e valorizzino i loro interessi. Dunque propongo giochi di gruppo in cui sono assegnati dei ruoli di responsabilità, in cui è essenziale la collaborazione, ma anche attività sportive affinché sfoghino lo stress dovuto allo studio. Sono presenti anche il laboratorio di riciclo con lo scopo di far sviluppare in loro la creatività che in queste generazioni (compresa la mia) è sempre più debole o meglio è sempre più assopita.
Personalmente lo reputo un cammino di crescita non indifferente anzi… I ragazzi hanno tutti tra gli 11 e i 13 anni, probabilmente l’età più complicata nella quale, a volte, si fatica ad instaurare un dialogo con loro. Spetta a noi trovare la chiave che faccia scattare in loro quell’interesse nel lavoro che svolgiamo. Con il progetto non posso far altro che migliorarmi
e cercare di essere il più d’aiuto possibile a questi ragazzi.

Servizio civile con i Salesiani: 1.157 posti disponibili per 90 progetti in Italia e all’estero

Salesiani per il Sociale APS mette a disposizione 1.157 posti per i giovani tra i 18 e i 28 anni che vorranno svolgere il servizio civile in 90 progetti, tra Italia ed estero.

In particolare:

  • 64 progetti ordinari di servizio civile in Italia per 752 posti disponibili
  • 20 progetti con misure aggiuntive di servizio civile in Italia per 365 posti disponibili (progetti con misure aggiuntive che consentiranno ai giovani di collaudare alcune novità  introdotte dalla recente riforma del servizio civile universale. Si tratta, nello specifico, di un periodo di tutoraggio, fino a tre mesi, finalizzato a facilitare l’accesso al mercato del lavoro dei volontari; di misure che favoriscono la partecipazione dei giovani con minori opportunità ).
  • 6 progetti ordinari di servizio civile all’Estero per 40 volontari (Spagna, Albania, Romania, Francia)

Roma, al Borgo Ragazzi Don Bosco oltre 23mila euro raccolti per sostenere i giovani in difficoltà

23.230 euro raccolti, 66 ragazzi sostenuti: il 12 gennaio 2018 nasce la campagna 150 Giovani in cerca d’Autore, una nuova sfida per il Borgo Ragazzi don Bosco per dare risposte concrete ai bisogni dei ragazzi di Roma Est che hanno difficoltà famigliare, sociali ed economiche.

In tanti hanno accettato la sfida: 25 donatori nel 2018, saliti poi a 29 nel primo semestre del 201954 persone che hanno deciso con una donazione continuativa di sostenere percorsi formativi e di crescita dei ragazzi più in difficoltà.

In particolare:

  • 22 ragazzi (13 nel 2018 e 9 nel 2019)  hanno intrapreso percorsi e tirocini formativi che li hanno introdotti nel mondo del lavoro;
  • 15  ragazzi (9 nel 2018 e 5 nel 2019) sono stati accolti in un ambiente sicuro e protetto, lontano da situazioni devianti e/o maltrattanti; 3 di loro sono diventati maggiorenni e hanno lasciato la Casa Famiglia: ad essi è stato garantito un accompagnamento graduale verso la vita adulta e l’affiancamento di famiglie solidali;
  • 38 ragazzi (21 nel 2018 e 11 nel 2019) sono stati inseriti in attività sportive o laboratori creativi;
  • infine (2 nel 2018 e 1 nel 2019), le famiglie formate e sostenute nell’accoglienza di ragazzi che hanno avuto bisogno di essere accolti in un contesto familiare.

A un anno e mezzo dal lancio della campagna, promossa anche dall’associazione Rimettere le Ali, siamo al giro di boa; dopo i risultati ottenuti finora, la nostra sfida è ancora aperta: continuare a sostenere i nostri ragazzi, raggiungendo un nuovo obiettivo, ovvero sostenere 50 giovani entro il 2019 ne mancano ancora 29. Purtroppo lo scorso anno non abbiamo raggiunto il nostro obiettivo per un soffio (ne mancavano 5!!!), ma siamo convinti che con un piccolo sforzo e con la collaborazione di tutti, riusciremo insieme a fare la differenze per il futuro dei nostri giovani e della nostra società.