Borgo Ragazzi Don Bosco, da 71 anni presenza “provvidenziale” a Roma

Il 18 luglio di ben 71 anni fa, veniva ufficialmente inaugurato il Borgo Ragazzi di don Bosco (questa la sua denominazione originaria) di Roma, nel quartiere Prenestino.

Come si legge dalle cronache della casa:
“5 – 10 luglio 1948: preparativi per la festa dell’inaugurazione del Borgo, che avrà luogo il 18 del c.m. I confratelli sono letteralmente oberati di lavoro. L’assistenza continua sfibbra. Ciò nonostante lavorano serenamente. Siamo appena 8 confratelli della Casa. Ma per fortuna il Sig. Ispettore ci ha inviato confratelli volenterosi dallo studentato teologico e filosofico, che ci daranno man forte per tutto il periodo delle Colonie. E a dir il vero le attività che saranno svolte in tutto questo tempo svariatissime. tutti i nostri giovani beneficeranno comodamente di questa assistenza provvidenziale.

18 luglio 1948: Solenne inaugurazione del “Borgo Ragazzi di Don Bosco”. La cerimonia semplice ma commovente. Sono arrivati nel pomeriggio alle ore 16 S. E. il Cardinal Pizzardo, il Sindaco di Roma On. Rebecchini, Monsignor Caroll Abbing e molti rappresentati di Enti Assistenziali. Anche il Governo ha il suo rappresentante in S. E. Cossu. Monsignor Caroll Abbing, a nome dell’ “Opera per il Ragazzo della Strada“, consegna ufficialmente ai Salesiani il Borgo, con parole di sentita riconoscenza ai Salesiani e di ammirazione per Don Bosco. Risponde con parola commossa l’Ispettore Don Berta che dichiara di accettare appunto in nome di Don Bosco e dei Superiori Maggiori la nuova Opera.

Canti, recitazioni, declamazioni dei nostri ragazzi hanno coronato la riuscitissima cerimonia. Tutte le Autorità presenti, fra le quali figura anche S. E. il Principe PacelliS. E. Doria Pamphili, sono rimasti presi dallo spettacolo di questa infanzia innumerevole che qui al Borgo continuamente riceve assistenza materiale e morale”.

Christian Summer Night: giovani riuniti per testimoniare la forza dello Spirito

Diocesi di Nola e di Napoli insieme con i salesiani di Torre Annunziata: preghiera e gioia condivisa nella Christian Summer Nights. L’articolo uscito sul sito “Lo strillone”: 

All’oratorio dei Salesiani di Torre Annunziata è andato in scena l’evento organizzato dai giovani della diocesi di Nola e di Napoli in collaborazione con i giovani dell’oratorio salesiano. La serata ha visto un centinaio di ragazzi divisi in squadre, gialli, blu, arancioni e verdi, per affrontare dei momenti di gioco alternati a momenti di preghiera e riflessione. Momenti di preghiera vissuti con canti gioiosi, in pieno stile salesiano e del rinnovamento nello Spirito Santo.

L’evento ha visto la testimonianza di due ragazzi del gruppo del Rinnovamento nello Spirito di Torre Annunziata, due giovani che nei loro momenti tragici della vita hanno visto la salvezza in Dio. Il Rinnovamento nello Spirito Santo è un Movimento ecclesiale nato a conclusione del Concilio Ecumenico Vaticano II nel gennaio 1967, come libera iniziativa dello Spirito Santo. Esso ha operato nella vita dei singoli fedeli e della Chiesa stessa attraverso l’esperienza personale di una rinnovata effusione dello Spirito Santo, che ha suscitato un rinnovamento spirituale, causa di una trasformazione radicale nella vita di milioni di persone.

Il momento emblematico della serata è stato il momento in cui hanno ringraziato lo Spirito Santo e Dio con un cerchio tenendosi per mano e pregando, dopo momenti di silenzio hanno sigillato la ritrovata forza in Dio con un abbraccio tra loro, abbraccio tra le lacrime a testimonianza della forte emozione che stavano vivendo in quel momento. Incominciare ad avere la fede e darsi forza gli uni con gli altri.

Il Christian Summer Nights precede l’evento nazionale estivo Christian Summer Youth Fest, che si terrà dal 1 al 4 agosto presso Materdomini (AV) per i giovani dai 14 ai 30 anni “per affrontare le proprie ferite e non scappare da esse, – commenta Umberto Fiorentino – questo è il segreto affrontare faccia a faccia le proprie ferite per poter trovare l’amore e la gioia”. Un evento che si inserisce nella serie di iniziative di “Estate Giovani” che si sta svolgendo nei salesiani. La serata, oltre che a offrire una vetrina sugli eventi estivi, punta a presentare le iniziative in corso di svolgimento in oratorio.

La serata si è conclusa con il lancio di palloncini con appiccicati dei post-it, affidando a dei palloncini il compito di far arrivare i loro sogni più grandi a Dio.

IUSVE, nuova partnership con il Consorzio di tutela del prosecco superiore

Nuova partnership dello IUSVE per il master “Food & wine 4.0”: il Consorzio di tutela del prosecco superiore con le sue aziende apriranno le porte agli studenti dell’istituto universitario salesiano.

Lo scrive “Gente Veneta”

“Le colline del prosecco” di Conegliano e Valdobbiadene sono Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco. Una bellezza paesaggistica, culturale, agricola unica che gli studenti IUSVE nel prossimo anno accademico studieranno da vicino. Da quest’anno infatti il Consorzio di tutela del prosecco superiore  sarà partner dell’Università salesiana e le aziende delle bollicine apriranno le porte ai suoi studenti.

Si comincia con Carpenè Malvolti, storica azienda del prosecco, fondata nel secolo scorso da Antonio Carpenè, fondatore della prima Scuola Enologica d’Italia, nonché pioniere nella produzione del Prosecco arrivando a Bisol, Perlage e Zonin 1821.

Una scelta quella del contatto col territorio che il Master Food & wine 4.0 sostiene dalla prima edizione e che dopo il prestigioso riconoscimento internazionale assume ancora più valore.

“La digital trasformation ha cambiato il mondo del lavoro e il Master offre un’offerta formativa per preparare dei manager nell’ambito della comunicazione e del marketing con competenze tecniche e culturali per sostenere lo sviluppo internazionale, digitale e sostenibile delle nostre imprese di eccellenza agroalimentare –  afferma Maria Pia Favaretto, direttrice didattica del Master – tra le novità ci sarà anche un laboratorio tutto dedicato allo storytelling per imparare a narrare la nostra identità territoriale e uno dedicato al Visual storytelling e all’instagram marketing per migliorare l’efficacia dei contenuti visivi”.

Il Master è progettato con formula weekend: le lezioni prevedono due fine-settimana al mese, per un totale di 19 weekend in 12 mesi. L’obiettivo è quello di formare figure professionali in grado di gestire i processi aziendali con le competenze richieste dalle nuove grammatiche e dai nuovi canali della comunicazione: digital marketing, web advertising, social media, content marketing, digital PR, E-commerce, digital storytelling, food system sustainability e neurobranding.

L’offerta formativa è costruita su base esperienziale: Il piano di studi prevede una formazione culturale partecipata e interattiva con docenti prestigiosi, laboratori di digital communication, live experience, testimonianze di imprenditori di successo e studio di casi eccellenti e si conclude con dei periodi direttamente in azienda.

Al Master IUSVE aderiscono oltre 35 realtà imprenditoriali e di ricerca italiane per garantire l’interazione tra formazione e mondo del lavoro, tra le quali Allegrini, Barilla Center for Food and Nutrition, Biasetto, Bibanesi, Bisol, Carpenè Malvolti, Cibus – Fiere di Parma, Consorzio Grana Padano, Consorzio Prosecco DOCG Conegliano Valdobbiadene, Consorzio tutela formaggio Asiago, Corrado Benedetti, EcorNaturaSì, Fiorital, Food Editore, Forno d’Asolo, Germinal Bio, Gruppo AIA, Gruppo Bauli, Gruppo Cremonini, Illy Group, Latterie del Montello, Loison, Loredan Gasparini, Luciana Mosconi, Molino e Pastificio Sgambaro, Molino Rossetto, Musei del Cibo della provincia di Parma, Mutti, OrtoRomi, Perlage, Roncadin, Signorvino, Venissa, Zenato, Zonin1821.

52 sono ad oggi i diplomati al Master che oggi ricoprono ruoli importanti all’interno di aziende e società di servizi o che hanno lanciato la loro start up.

Salesiani Nord Est, è nata Radio INE in collaborazione con lo IUSVE Cube Radio

Radio INE è una nuova rubrica dedicata alla vita nell’Ispettoria Salesiana “San Marco” INE di Mestre e realizzata in collaborazione con lo IUSVE Cube Radio.

Rappresenta uno spazio radiofonico dove dialogare con i ragazzi e raccontare insieme all’Ispettore, don Igino Biffi, temi importanti riguardanti la vocazione, la formazione e l’educazione. Il tutto, riassumendo le parti più sentite e condivise della “Lettera dell’Ispettore”, pubblicata ogni 24 del mese nel sito www.salesianinordest.it e inviata a tutti i direttori delle 33 realtà salesiane del Triveneto.

In questa rubrica si parlerà anche di esperienze e attività legate alle opere organizzate dall’equipe della Pastorale Giovanile di Mestre (www.donboscoland.it), cercando di portare di puntata in puntata testimonianze di giovani che hanno preso parte alle diverse attività.

Per ultimo, ma non meno importante, verrà dedicato uno spazio alle news più seguite delle Case Salesiane dell’Ispettoria di Mestre.

La presenza dell’Ispettore, don Igino Biffi, verrà affiancata dalla conduzione della dott.ssa Francesca Bonotto (comunicazione integrata dell’Ispettoria Salesiana “San Marco” INE di Mestre) e da diversi ospiti che si alterneranno di puntata in puntata arricchendo con la loro presenza o la loro voce, il racconto delle attività del mese in Ispettoria.

Alla prima puntata di Radio INE ha preso parte Elisa Ghirardon, studentessa IUSVE, impegnata in un anno di Servizio Civile Nazionale Salesiano presso l’Istituto Superiore Salesiano “San Marco” di Mestre. Sono state, inoltre, menzionate due realtà salesiane, l’Oratorio Salesiano di Schio e l’Istituto Salesiano “Rainerum” di Bolzano, per la capacità di coinvolgimento delle attività con i ragazzi e la particolarità di queste.

Menzione particolare merita il team della Cube Radio dello IUSVE, l’Istituto Universitario Salesiano di Venezia e Verona, che guidati dal prof.re Marco Sanavio, direttore dell’emittente radiofonica e del laboratorio multimediale, hanno reso possibile questa nuova esperienza, supportando con professionalità la comunicazione ispettoriale e trasformandola in voce e video rivolta anche ai ragazzi.

Non resta che seguire il sito www.salesianordest.it e le pagine ufficiali dei social network, dell’Ispettoria Salesiana “San Marco” INE di Mestre, per essere sempre aggiornati… e da oggi anche in ascolto!

Francesca Bonotto, Salesiani Nord Est

 

Piemonte, 140 anni della presenza salesiana a San Benigno: quando Don Bosco cercava un posto per il noviziato

Il 5 luglio la Comunità Salesiana di San Benigno celebra i 140 anni della presenza in Canavese. Come Don Bosco sia arrivato in questo piccolo paese a venti chilometri da Torino è una storia che racconta Marco Notario su “Il risveglio popolare” del 4 luglio.

La motivazione della scelta del nostro paesello è stata in partenza curiosa e financo (se vogliamo, nello stile salesiano) umoristica. Tutto nacque da un problema che don Bosco aveva a Valdocco: l’alta presenza di ascritti e professi, cosicché capitava che “taluno manifestasse qualche preoccupazione per un numero sì grande di vesti nere in un medesimo luogo” (Memorie Biografiche , XIII, p. 92). Insomma, era necessario trovare una sede separata, magari in campagna, per tanti “cornaiassi” (termine piuttosto in uso da noi nei riguardi di novizi e seminaristi in talare). L’attenzione cadde su San Benigno. Chi lo desidera può leggersi il capitolo 13 del volume XIV delle ” Memorie Biografiche “.

Sponsor entusiasta fu l’allora parroco cavalier don Antonio Benone, che voleva a tutti i costi don Bosco nella sua parrocchia, e per questo aveva incominciato a fare alcuni piccoli restauri nel palazzo cardinalizio che non era in buone condizioni. Per la verità, c’era ancora di mezzo… un vescovo di Ivrea, monsignor Luigi Moreno. Monsignor Moreno oggi è in odore di santità, ma a quei tempi, chissà perché, ce l’aveva con Don Bosco e si oppose: ” Mai e poi mai permetterò a don Bosco di stabilirsi nella mia diocesi “. Cose di santi. Ciò nonostante don Benone continuò a tessere la sua tela ed ebbe una fortuna: vedere il palazzo cardinalizio dichiarato nel 1877 (Regio Decreto firmato da Vittorio Emanuele II e dal ministro Coppino) monumento nazionale. Il demanio poté cederlo in uso e custodia al Municipio e su questo puntò don Benone per procedere.

Intanto nel 1878 diventava vescovo monsignor Davide Riccardi, altro sant’uomo che però su don Bosco la vedeva diversamente dal predecessore e permise che i Salesiani si prendessero ” pure tutte le facoltà che possono accordarsi da un vescovo cattolico ” (e i Salesiani, a dire il vero, dal dito si presero la mano e il braccio, visto il profluvio di case che poi essi fondarono in Canavese). Il Comune di San Benigno, con delibera del 24 novembre 1878, concedeva il palazzo in subcessione a Don Bosco. La subcessione avvenne tra l’altro – dietro consiglio di quel mangiapreti (ma amico di don Bosco) come il ministro Urbano Rattazzi -, che fece superare le difficoltà burocratiche stabilendo un affitto di lire… 1! Però il sindaco, cav. Giovanni Bobbio, che non era uno sprovveduto, in cambio pose la condizione ” sine qua non ” di un utilizzo di pubblica utilità per il paese, fra cui scuole gratis per i ” giovani comunisti ” (niente di politico: si intendevano i “giovani del Comune”!). Nemmeno don Bosco però era uno sprovveduto e riuscì a inserire l’aggiunta di poter ospitarvi pure il noviziato (e il primo maestro ne sarà don Giulio Barberis). I salesiani arrivarono il 5 luglio 1879.

Ecco il racconto tratto dalle Memorie Biografiche (Vol. XIV, p. 335): “I primi abitatori della casa di San Benigno furono i chierici ascritti dell’anno scolastico 1878-79. Terminati i loro esami al 3 di luglio, mossero il giorno 5 da Torino in numero di cinquanta, facendo a piedi il viaggio (pare addirittura che abbiano guadato a piedi il fiume Malone, ndr). Fino alla nuova residenza per trascorrervi le vacanze estive. Furono accolti festosamente dalle autorità e dalla popolazione”. Finite le vacanze si decise che… i novizi vi rimanessero per l’anno 1879/1880 per l’anno di prova. Don Bosco stesso fu a San Benigno la prima volta il 18 ottobre 1879. E così nacque l’opera salesiana a San Benigno e in Canavese.

Festeggiamenti Colle don Bosco – 15 e 16 agosto

In data 15 e 16 agosto 2019, al Colle don Bosco ed a Castelnuovo don Bosco, avranno luogo i festeggiamenti per l’Assunzione della Beata Vergine Maria ed il compleanno di San Giovanni Bosco. Ecco qui di seguito il calendario degli eventi per i due giorni:

Giovedì 15 agosto – Assunzione della Beata Vergine Maria:

  • Ore 11.00 Santa Messa;
  • Presiede don Francesco Cereda, Vicario del Rettor Maggiore;
  • Presso la chiesa Madonna del Castello – Castelnuovo don Bosco.

Con affidamento dei nostri giovani.

Venerdì 16 agosto – Compleanno di San Giovanni Bosco:

  • Ore 11.00 Santa Messa;
  • Presiede don Francesco Cereda, Vicario del Rettor Maggiore;
  • Presso la Basilica di San Giovanni Bosco  Colle don Bosco.

Con la presenza dei novizi del Colle don Bosco e di tutti i prenovizi di Europa.

 

La storia di Fatima, giovane figlia di migranti e della sua rinascita grazie all’incontro con Don Bosco

Su “La voce e il tempo” del 30/06/2019 viene riportata la storia di Fatima, giovane musulmana studentessa del CNOS Fap di Valdocco, raccontata da un’insegnante. Una storia di migrazione, di accoglienza, di difficile integrazione e poi, con la scuola, di rinascita.

“La nostra vita è come un viaggio, una strada ora in salita, ora in discesa, tortuosa o dritta”. È il titolo di un tema assegnato a Fatima S. durante questo anno scolastico e non poteva essere più calzante, perché la sua vita è un viaggio e non certo turistico…

Ho incontrato Fatima presso una biblioteca civica torinese, dove svolgo servizio di volontariato per insegnare l’italiano agli stranieri e mentre le davo una mano nello studio ho conosciuto la sua tormentata storia di figlia di migranti. Il primo viaggio l’ha portata a Torino dal Marocco, suo paese di origine, dove ha frequentato per due anni la scuola elementare. Poi nuovamente in Marocco, dove è rimasta per sette anni con il rammarico di lasciare Torino, la scuola, i compagni e le maestre con cui si trovava bene, cosa facile quando si è bambini . Nel 2017 un terzo viaggio, ancora per motivi di lavoro del padre, l’ha riportata a Torino: tutto più è stato difficile, una strada in salita e piena di sassi. Si iscrive presso un istituto tecnico solo con una connazionale sua vicina di casa (se casa si può definire una stanza a piano terra, ex bottega, senza riscaldamento e con i servizi nel cortile, dove Fatima viveva con la sua numerosa famiglia). Presto si è resa conto che quella scuola scelta era troppo difficile a partire dalla lingua e anche farsi degli amici era diventato difficile. Era isolata, alcuni compagni le dicevano di tornarsene al suo paese: si sentiva morire dentro, senza più fiducia in se stessa, perdente. Poi l’incontro in biblioteca dove ho capito che il problema non era solo la lingua ma la ricostruzione di un sé smarrito ed insieme abbiamo iniziato un percorso di conoscenza.

La solidarietà e l’empatia ci aiutano ad allargare i nostri orizzonti; confrontarci con lingue e  culture nuove, ci cambia interiormente ed è proprio quello che mi è capitato con Fatima. Ho iniziato ad ascoltarla e lei si è sentita accolta, è riuscita a dire ciò che provava e parlare delle sue paure. Insieme abbiamo deciso di scegliere una scuola più adatta a lei ed Fatima si è iscritta ad una corso di formazione professionale salesiana presso il Cnos-Fap di Valdocco di Torino. E a Fatima si è aperto un mondo. Lo stile educativo di don Bosco è stato per lei, ragazza musulmana, terapeutico sotto tutti i punti di vista. Ha iniziato il primo anno con speranze e paure, poi le speranze sono diventate certezze e la paura è scomparsa. Ha conosciuto professori che hanno saputo accoglierla, guardando oltre le sue reali difficoltà e quello di dare conoscenze, ma introdurre cambiamenti migliorativi, attraverso la complessità, come attenzione a tutto l’essere umano e l’ascolto sensibile, basato sull’empatia per ottenere il cambiamento.

Fatima si è impegnata molto nel cercare di migliorarsi ed ha raggiunto nei giorni scorsi il traguardo della qualifica. Ora la sua strada è più facile, ci sono meno salite ed ha imparato a guardare al futuro con fiducia ed anch’io sono cresciuta con lei.

Rosarina Spolettini, insegnante

ISI, il Rettor Maggiore ha nominato il vicario e l’economo ispettoriali

Dalla Sicilia, dopo la nomina del nuovo Ispettore, arrivano le nomine del vicario e dell’economo. Pubblichiamo dal notiziario ispettoriale:

Il decimo successore di Don Bosco don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei salesiani, insieme al Consiglio generale, ha reso noto la nomina del nuovo Vicario Ispettoriale e dell’Economo Ispettoriale. Sono stati nominati Don Franco Di Natale, quale Vicario Ispettoriale e Don Marcello Mazzeo, come Economo Ispettoriale.

Un grazie va don Enzo Ferrarella, che in questi anni è stato l’economo Ispettoriale, che con generosità e sacrificio ha espletato l’incarico a beneficio dell’Ispettoria.

Don Franco Di Natale è nato il 26 maggio 1958 a Ragusa. Dopo un accurato discernimento svolto presso la casa salesiana della città che gli ha dato i natali, ha iniziato l’iter formativo presso il noviziato di Lanuvioin Provincia di Roma.

Ha emesso i voti temporanei il 12 settembre 1974 e fino al 1977 ha studiato presso il Liceo del Post-Noviziato di San Gregorio di Catania. Dal 1977 al 1980  ha vissuto l’esperienza del tirocinio salesiano presso l’aspirantato della casa di Caltanissetta Don Bosco e la casa di San Domenico Savio di Messina. Dal 1980 al 1984 ha studiato presso Istituto Teologico San Tommaso di Messina dove ha conseguito il Baccellierato in Sacra Teologia.

Diviene salesiano perpetuo il 13 settembre 1981 e il 19 gennaio 1985 è ordinato sacerdote a Ragusa da Mons. Angelo Rizzo.

Dal 1984 al 1995 ha ricoperto l’ufficio di consigliere presso le case di San Gregorio di Catania eCatania Cibali con un’interruzione di un anno vissuto nella comunità di Alcamo. Dal 1995 e per i successivi cinque anni si occuperà della Presidenza della Scuola Paritaria del San Luigi di Messina.

Dal 2000 al 2002 è Segretario Ispettoriale e Vicario della Comunità dell’ispettorato e nel seguente anno si occuperà della direzione della comunità della Casa Ispettoriale. Dal 2002 al 2004 sarà Vicario Ispettoriale, mentre dal 2003 al 2004 Direttore della comunità di Palermo Ranchibile e dal 2004 al 2006 Direttore della casa di Ragusa.

Nel 2007 Consegue il Dottorato in Catechetica presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma. Dal 2007 ad oggi è rimasto presso la comunità di Messina San Tommaso, dapprima come Vicario, poi come Direttore (2010-2019). Dal 2011 al 2015 sarà Preside dell’Istituto Teologico San Tommaso di Messina. Ad oggi, è docente di Teologia Pastorale presso il medesimo Istituto Teologico. È stato Consigliere Ispettoriale per 9 anni e membro del Consiglio Presbiterale della Diocesi di Messina (2013-2018).

Don Marcello è nato l’8 aprile del 1975 a Milazzo in Provincia di Messina. Dopo un accurato discernimento svolto presso l’Oratorio Salesiano “S. Giorgio” in Barcellona Pozzo di Gotto, ha iniziato l’iter formativo presso il noviziato di Lanuvio in Provincia di Roma.

Ha emesso i voti temporanei l’8 settembre 1996 ed è divenuto salesiano per sempre il 13 ottobre 2002. Il 14 febbraio 2004 è ordinato sacerdote nella Basilica minore di S. Sebastiano Martire in Barcellona Pozzo di Gotto, da Mons. Giovanni Marra.

Nei primi anni di sacerdozio si è inserito presso la comunità salesiana S. Francesco di Sales di Catania Cibali e fino al 2009 ha insegnato presso la scuola ed è stato incaricato ispettoriale del Movimento Giovanile Salesiano. Dallo stesso anno fino al 2014 ha ricoperto l’ufficio di Delegato di Pastorale Giovanile e incaricato del Servizio Civile. È stato Consigliere Ispettoriale per 8 anni e nell’anno 2013-2014 Direttore della Casa Ispettoriale.

In questi ultimi cinque anni ha guidato la comunità ecclesiale di Catania Salette come incaricato dell’Oratorio Centro Giovanileresponsabile del Prenoviziato e Direttore della stessa.

Licenziato in Teologia Morale nel 2016, presso lo Studio Teologico S. Paolo di Catania, consegue la laurea in Scienze dell’Educazione all’Università degli studi di Messina nel 2005. Ad oggi, è membro della CIF.

Sì alla VITA, sempre! – Centro di aiuto alla Vita “Domenico Savio”

Si riporta l’articolo pubblicato sul Notiziario dell’Ispettoria Salesiana SiculaInsieme” riguardante il servizio offerto dal CAV, il Centro di Aiuto alla Vita “Domenico Savio”.
(25 aprile 2019 – Catania Barriera)

Il Centro Aiuto alla Vita Domenico Savio è un’associazione di volontariato regolarmente registrata, costituita presso l’Oratorio Salesiano Sacro Cuore di Catania (quartiere Barriera) e aderente al Movimento per la vita nazionale, all’ APS “ Salesiani per il sociale “, e attualmente anche al Centro Servizi per il Volontariato Etneo (CSVE) Il CAV Domenico Savio opera a sostegno della vita nascente e della famiglia e vuol essere punto di riferimento e, nei limiti del possibile, di aiuto e supporto per le mamme e le famiglie in difficoltà.

In particolare il Centro si propone di:

  • fornire un concreto aiuto alla vita nascente e alle mamme in difficoltà attraverso: il sostegno morale, psicologico, economico e la consulenza medica e legale gratuita;
  • diffondere la promozione della vita nel territorio mediante la creazione di “Punti Vita” presso scuole, istituti, parrocchie, gruppi e associazioni affinché questi si facciano, a loro volta, promotori di analoghe iniziative a favore della vita e della famiglia,
  • favorire la “cultura della vita” mediante realizzazione di incontri presso le scuole secondarie al fine di fornire informazioni medico-scientifiche, legali ed etiche di base in tema di procreazione, aborto, tutela della maternità e della vita; promozione… presso le scuole di ogni ordine e grado, di concorsi e di progetti, aventi come tema la vita, la famiglia, i giovani, l’educazione all’affettività ed alla sessualità nonché interventi di contrasto ad ogni forma di violenza nei confronti di categorie considerate più deboli; collegamento in rete con altre realtà religiose (Uffici diocesani di pastorale familiare, caritas e pastorale giovanile, parrocchie, scuole cattoliche, MGS, Movimento Salesiano delle Famiglie, Centri Giovanili, Oratori…) e civili (scuole statali e paritarie, centri sociali, consultori, cliniche, studi medici, farmacie…); organizzazione di tavole rotonde, conferenze ed incontri su tematiche attuali relative alla vita, all’aborto, all’educazione dei figli, alla famiglia, al lavoro, all’affido e adozione, alle famiglie in difficoltà di relazione…, organizzazione annuale di una giornata per la vita a livello parrocchiale e territoriale, di rendersi presente presso i “tavoli” concernenti tematiche relative alla vita e alla famiglia presso il Comune e altre realtà associative.

Fanno parte del CAV Domenico Savio dei Volontari di diverse età, provenienza e professionalità (medici, avvocati, psicologi, assistenti sociali, insegnanti, biologi, religiosi, madri di famiglia, giovani…).
È sempre attivo un numero di telefono mobile, nonché il numero verde del Movimento per la vita indicati sulla brochure e sulla locandina SOS Vita del CAV, che esponiamo in vari punti del territorio (ambulatori, cliniche, consultori, chiese, scuole…)
Il CAV Domenico Savio sta vivendo un bel momento di presenza forte nel Territorio e nella Chiesa locale: abbiamo visitato, negli ultimi mesi, 9 Consultori ASP e 2 Centri sociali, siamo in contatto con oltre 10 Istituti Secondari di II Grado di Catania e Provincia (incontri sistematici con i giovani, concorso sui diritti umani e sulla vita…), con vari Istituti comprensivi di Primaria e Secondaria di I grado (Progetto Emozioni, un Uovo per la vita, Concorso dei presepi nelle scuole…); è ormai tradizionale nel corso dell’anno, in comunione con il IV Vicariato, una serie di incontri formativi per giovani e adulti su tematiche forti come le “dipendenze” (è venuto con la sua Equipe il compianto Padre Vincenzo Sorce di Casa Rosetta, Terra Promessa. Il 17 gennaio scorso) e sull’inizio della vita umana già dalla formazione dell’embrione umano, con don Gianni Russo.

È in atto il concorso artistico, letterario e multimediale sul tema della vita e sui diritti umani, nel 70° della loro proclamazione da parte dell’ONU nel 1948, con ottima partecipazione di oltre 300 studenti di 10 Istituti di Scuola Secondaria di II grado di Catania e Provincia cresce la presenza nel territorio e la collaborazione con enti pubblici ed ecclesiali, in particolare con la Pastorale della famiglia e lo sportello per maternità difficili della Chiesa locale.
Attualmente sono una dozzina le famiglie che seguiamo e aiutiamo, e in particolare tre le mamme con maternità a rischio aborto, sostenute dal centro anche tramite il “Progetto Gemma” e “Adotta una mamma”.

Visita il sito ufficiale

Social housing, a Torino si inaugura “San Salvario House…profumi e sapori di casa” per dare uno spazio di autonomia ai giovani

Mercoledì 26 giugno, alle ore 12, a Torino ci sarà l’inaugurazione dell’Housing Sociale – “San Salvario house – Un angolo a colori in San Salvario … profumi e sapori di casa” – della Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo di Torino.  Interverranno il Vescovo di Torino, Mons. Cesare Nosiglia (94º arcivescovo metropolita di Torino)Don Mauro Mergola (incaricato salesiano della struttura)Assessore Sonia Schellino (Segreteria Assessore alla Salute, Politiche Sociali ed Abitative) e la dott.ssa Francesca Vallarino Gancia (componente del Consiglio Generale della Compagnia di San Paolo). 

Nato attraverso un bando della Compagnia di San Paolo – Programma Housing – al quale ha partecipato la parrocchia Santi Pietro e Paolo di Torino, ottenendo cosi un contributo per avviare i lavori, il progetto è stato anche sostenuto da un contributo della CEI – Conferenza Episcopale Italiana – e di Fondazione Magnetto.

 “San Salvario House – Un angolo a colori in San Salvario … profumi e sapori di casa“ prevede il recupero e restauro della casa canonica della Parrocchia Santi Pietro e Paolo, situata in via Saluzzo nel quartiere di San Salvario, a pochi passi dal centro della città di Torino. La zona è  caratterizzata da un tessuto sociale e culturale molto vario, fonte di contatto e arricchimento reciproco tra culture diverse, oltre ad essere nota soprattutto per la movida notturna che in essa si svolge.

Il Social Housing nasce dalla volontà di dar vita ad uno spazio in cui giovani italiani e stranieri tra i 18 e i 39 anni, studenti, lavoratori e neo maggiorenni usciti da percorsi di accoglienza per minori stranieri non accompagnati, possano sperimentare la vita “di convivenza”, acquisendo maggiore autonomia nella gestione di uno spazio “di casa”, e (con l’aiuto di figure qualificate) acquisire tutte le condizioni necessarie per far si che ogni giovane ospite possa rendersi autonomo per una vita all’interno della società.

La progettazione combinata è intesa non solo in un senso “dualistico” ovvero solo tra il singolo ospite e il coordinatore educativo, ma altresì in un senso “comunitario”, ovvero attraverso una modalità di confronto in piccoli gruppi. Tale metodo di lavoro permette ai destinatari, ospiti dell’housing, da un lato di acquisire una maggiore capacità di collaborazione nell’affrontare le sfide di un ambiente domestico condiviso, dall’altro di essere protagonisti della propria maturazione personale all’interno della società.