Ispettoria Lombardo-Emiliana, giornata dei consigli di scuola, CEP, IeFP e ITS: “Giovani poveri e abbandonati: sfide educative e didattiche”

Pubblichiamo il comunicato stampa dei Salesiani dell’Ispettoria Lombardo-Emiliana.

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L’Ispettore ha introdotto la giornata con il suo intervento nel quale ha ricordato che i consigli delle Comunità Educativo Pastorale sono una scelta nella quale crediamo profondamente che attua la prospettiva della sinodalità e della fraternità. Quest’anno, inoltre, ha continuato l’Ispettore, ricorrono i duecento anni della nostra pagina “sacra e intima”, il sogno dei nove anni, che, come sappiamo, venne scritto per esplicito ordine del papa, e che ci mostra come alcune intuizioni si comprendono veramente solo nel dispiegarsi delle avventure della vita. La ricorrenza del bicentenario ci invita così a “fermarci per formarci”, e riflettere attorno al carisma. A tale scopo, ha aggiunto don Dal Molin, è stato distribuito il Quaderno di lavoro “Tu vedi più lontano di Me”, perché il carisma salesiano sia sempre più radicato e assunto consapevolmente come criterio guida per il nostro operare.

Infatti da tutte le case dell’ispettoria sono giunti direttori, presidi e vicepresidi, catechisti e consiglieri e le altre figure educative che animano le nostre scuole: in totale 250 professionisti dell’educazione!

Dopo l’intervento dell’Ispettore, è stato il turno del relatore invitato, don Stefano Pegorin, un salesiano sacerdote che vive e lavora presso la casa salesiana di Santa Maria La Longa, nei pressi di Udine. Don Stefano ha sviluppato il suo intervento proponendo la sua personale testimonianza di salesiano, che, benché formatosi in ambiti diversi da quello dell’accompagnamento dei giovani più fragili, ha assunto da alcuni anni la direzione dell’opera di Santa Maria la Longa tramite un inserimento graduale, fatto di successi e anche sconfitte, ma sempre in progressivo apprendimento.

Volendo sintetizzare schematicamente l’intervento di don Stefano, si possono enucleare alcuni temi portanti:

La passione educativa

Don Stefano ha ricordato che è importante tornare alle figure dalle quali tale passione è stata trasmessa, proprio perché tutti coloro che lavorano in ambito educativo, salesiani o laici, hanno avuto un giorno in cui tale passione educativa è nata.

Giovani poveri e abbandonati

Per lo studente Francesco, ha mostrato don Stefano, la scuola è ansia e preoccupazione, perché si sente da sempre giudicato. Per Giorgio, invece, la scuola è riscatto perché ha superato il debito formativo e si è meritato con duro lavoro il piccolo successo arrisogli. Ancora: per Edoardo, la scuola è l’emblema della crisi per i numerosi fallimenti che purtroppo ha collezionato durante la sua esperienza scolastica. Le storie di questi ragazzi, ha sostenuto don Stefano, come quelle di mille altri diventano momenti fondamentali su cui sostare per visualizzare le impressioni, le considerazioni e le strategie messe in atto per “prenderselo a cuore”: diventano opportunità preziose per costruire una sapienza educativa di cui far tesoro.

Il patto educativo.

Don Stefano ha proiettato una copia del patto educativo proposto ai giovani ospiti della comunità. Il patto prevede delle voci riguardanti gesti molto piccoli, ma non secondari, nella vita di una ragazzo, come: buon comportamento sui mezzi pubblici, corretta e completa annotazione dei compiti sul diario personale, pronta levata al mattino e ritirata serale ad un orario consono, puntualità negli appuntamenti, e così via. Il giovane Luis ogni giorno aveva come obiettivi particolari: nessuna nota a scuola, avere i compiti almeno scritti sul diario, essere in aula studio puntuale a fare i compiti, ordine della camera, la pulizia personale, evitare gesti volgari, offensivi o agiti violenti, andare a letto puntuale. Se uno di questi elementi non c’è si riceve la mancanza di uno solo di questi elementi, ha spiegato don Stefano, comporta l’assegnazione  di un “cartellino giallo”. Una seconda ammonizione comporta, invece, il sequestro almeno temporaneo del tablet e degli strumenti elettronici. Se al contrario tutti gli obiettivi sono raggiunti, ha spiegato don Stefano, viene posta una crocetta nella casella “giornata perfetta”. Dopo 15 giorni di giornate perfette si vince una cena fuori.

Don Stefano ha ammesso di aver provato per alcune settimane ad applicare a sé stesso  questo patto all’apparenza così semplice e scontato. I risultati e la fatica, ha confessato don Stefano, non sono stati sempre all’altezza delle aspettative, e i piccoli obiettivi in realtà erano piccoli solo di primo acchito. «Ho provato sulla mia vita a compilare un patto educativo come i miei ragazzi -ha commentato don Stefano-, e quanta fatica e quante umiliazioni! Mi sono reso conto -ha proseguito- che per chi ha qualche difficoltà, quanto chiediamo a scuola, talvolta, è come raggiungere la luna. Gestire i miei piccoli fallimenti -ha concluso don Stefano- è stata dura: posso solo immaginare quanto lo possa essere per i nostri ragazzi in difficoltà, che di batoste dalla vita ne hanno prese tante, e di richiami sani amorevoli come quelli di mamma margherita, magari, non ne hanno mai potuti ricevere”.

Dopo una breve pausa abbiamo concelebrato la Santa Messa dove l’ispettore don Roberto Dal Molin ha pregato chiedendo due speciali doni: Ascoltare cosa il Signore vuole dirci e saper dire parole autentiche. Ecco due passaggi:

Prima di tuffarci (già abbiamo iniziato peraltro nei giorni scorsi) in un mare di parole, di sostare un momento per fare spazio alla Sua Parola, prima di immergersi in un mare di fogli quello di prendere tra mano la pagina sacra, prima di chiederci come pianificare l’anno e le lezioni quello di domandare al Signore: “hai una parola per me con cui iniziare quest’anno?”. Se non si chiede non si ottiene, senza domande non si ottengono o non si afferrano le risposte. Il chiedere affina lo sguardo e il rivolgerci con rispetto al Signore ci mette nella postura corretta davanti a un Padre che ha cura di ciascuno delle sue figlie e dei figli, e quindi anche di noi. Non vogliamo infatti incorrere nel rischio della presunzione che ci porta a fare anche tanto, perfino bene, ma prescindendo dal Signore. Oggi quindi, con sincero e umile desiderio chiediamo al Signore: “quale parola vuoi dirmi per iniziare l’anno?”.

 La professione dell’insegnante, del formatore porta poi a essere dispensatori di tante parole. Non ci sono solo spiegazioni da dare ma i colloqui e i dialoghi costellano tutte le giornate. Una seconda preghiera vorremmo insieme rivolgere al Signore oggi; quella di concederci la grazia di ispirarci a Lui perché le nostre parole siano simili alla Sua se non proprio prolungamento delle sua. Le parole di Gesù sanno in modo impareggiabile unire verità e carità; vorremmo anche noi saper dare il nome corretto alle situazioni con amorevolezza, vorremmo che fossero parole che costruiscano il bene e allontanino il male, parole che edifichino la comunione e non si prestino alla divisione. Potremmo pure avvinarci all’efficacia di Gesù? Un po’ sì, lo sappiamo, se la nostra vita preceda e sia conseguente alle parole che diciamo. Le nostre parole diventano credibili se sono accompagnate da una vita che va nella stessa direzione, autentica; e su questo tutti abbiamo da chiedere una grazia al Signore.

Dopo l’intervento di don Stefano, si è svolto l’ormai tradizionale e apprezzatissimo pranzo, durante il quale si è potuto respirare in meraviglioso clima di famiglia, sia tra confratelli che hanno trascorso anno di formazione insieme, sia tra i salesiani e i laici che avevano potuto lavorare assiduamente gomito a gomito in qualche esperienza precedente. è Il clima di chi si incontra, magari a distanza di alcuni anni anni, ma con la sensazione di essersi salutati il giorno precedente.

Dopo il pranzo, e per la prima metà del pomeriggio, si sono svolti i lavori di gruppo, per poter approfondire i temi trattati, e condividere esperienze preziose.

Dopo il breve intervento di don Edoardo Gnocchini, che ha presentato il logo e la colonna sonora dell’anno formativo; e la conclusione di Stefano Mascazzini, che ha ricordato alcuni prossimi appuntamenti, l’assemblea si è sciolta, soddisfatta dell’esperienza, e soprattutto grata per gli incontri fatti.

 

Italia – Don Gildasio Mendes con i giovani salesiani della Sicilia in un incontro di formazione

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Messina) – È in corso di svolgimento, dal 30 agosto al 1° settembre, presso l’Istituto Teologico “San Tommaso” di Messina, il consueto “Campo Giovani Confratelli”, occasione annuale di incontro e crescita in cui i salesiani in formazione iniziale dell’Ispettoria salesiana della Sicilia (ISI) si confrontano intorno a un tema diverso. Il tema di quest’anno è stato quello della comunicazione, con un ospite d’eccezione nella persona di don Gildasio Mendes, Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale.

Nella prima giornata, dopo i primi momenti dedicati all’accoglienza di tutti i partecipanti e alla creazione di un clima di fraternità tra tutti i presenti, il tema guida del raduno è stato inquadrato da una prospettiva biblica, grazie ad una riflessione offerta da don Fabio Rosini attraverso un incontro online centrato su Gesù come comunicatore. Dopo un opportuno tempo per la riflessione personale, don Franco di Natale ha offerto il tradizionale pensiero della “buonanotte salesiana”, cui è seguita l’agape fraterna.

La seconda giornata si è aperta con l’Eucaristia presieduta dall’Ispettore di ISI, don Giovanni d’Andrea, ed è proseguita con due momenti fondamentali, entrambi guidati da don Gildasio Mendes. Nella mattina, attraverso la relazione intitolata “Evangelizzare ed Educare: i nuovi linguaggi digitali” ci si è incentrati sugli elementi cardine della comunicazione in quanto linguaggio che coinvolge pienamente la persona umana: sensi, intelletto ed emozioni, partendo dal parallelo fra comunicazione ed arte. Nel pomeriggio, con l’intervento dal titolo: “Comunicazione e Consacrazione. Il salesiano e la rete”, lo spunto fondamentale è stato dato dalla domanda sui caratteri che la comunicazione deve avere quando diventa mezzo di evangelizzazione.

L’aspetto originale è stato l’approccio laboratoriale degli incontri, che ha stimolato i partecipanti, a partire dalle loro qualità, ad interrogarsi in maniera concreta su come vivere la dimensione evangelizzatrice nel mondo delle comunicazioni sociali attuale.

La giornata finale è dedicata ad un dialogo schietto ed aperto fra i giovani salesiani e i Delegati ispettoriali di Pastorale Giovanile, Animazione Vocazionale e Comunicazione Sociale. A seguire c’è la celebrazione eucaristica, in cui alcuni dei partecipanti emettono il rinnovo dei voti.

Il campo si conclude, infine, con una visita guidata al museo regionale della città, un momento in cui toccare ulteriormente con mano come l’arte e la bellezza siano state e continuino ad essere una forma di comunicazione nell’umanità che travalica il tempo e lo spazio.

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XVI Assemblea Ispettoriale dell’Italia Centrale: “Tu vedi più lontano di me. Segnaletica per tornare a sognare”

Pubblichiamo il comunicato stampa dell’Assemblea Ispettoriale dell’Italia Centrale

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Si è tenuta a Roma dal 28 al 30 agosto 2023 la XVI Assemblea Ispettoriale dell’Italia Centrale dal titolo TU VEDI PIU’ LONTANO DI ME “Segnaletica per tornare a sognare” che ha visto la partecipazione di confratelli, Figlie di Maria Ausiliatrice, membri della Famiglia Salesiana, laici e giovani. Anche don Juan Carlos, Consigliere per la Regione Mediterranea, ci ha onorato della sua presenza, inaugurando la Visita Straordinaria che farà alle case della nostra Ispettoria.

La riflessione del primo giorno di assemblea su I sogni di don Bosco: storia, ispirazione, comunicazione e profezia, è stata portata avanti grazie agli approfondimenti di Paolo Vaschetto (salesiano coadiutore e docente UPS) e ad una lettura teologica del sogno dei nove anni tenuta da Don Andrea Bozzolo (Rettor Magnifico dell’UPS). Don Andrea ci ha ricordato che la spiritualità salesiana sta nel vedere il Risorto nel cortile, nell’ufficio, nella quotidianità dove ci sono i ragazzi. E che quello che siamo chiamati a fare con i ragazzi è l’impossibile: capovolgere un’esistenza, camminando nella logica della fede e facendoci aiutare da Maria, Madre e Maestra, piena di Grazia che, senza spiegare, tutto insegna.

A seguire, un arricchente momento di Dialogo tra le generazioni “I vostri anziani faranno sogni, i vostri giovani avranno visioni e profetizzeranno” con Don Gigi Zoppi e Don Gigi Giovannoni, Giovanni Rook e Antonio Coppedè intervistati dal Delegato di Pastorale Giovanile, don Emanuele De Maria.  La prima serata si è conclusa con uno spettacolo a tema, portato in scena dai giovani dell’oratorio “La Magione” di Siena.

Nella seconda giornata abbiamo ascoltato la relazione dell’Ispettore don Stefano Aspettati, in cui è stato presentato il  POI (Progetto Organico Ispettoriale) in tutte le sue sfumature. Un documento prezioso per – ha ricordato don Stefano – “andare nella sperata direzione di liberare energie per l’essenziale ritorno alla presenza in mezzo ai ragazzi, per riflettere insieme e poter annunciare il Vangelo”.

Il pomeriggio del 29 è stato dedicato allo studio della relazione per CEP, con un momento di approfondimento e formulazione di domande a cui si è dato risposta nella mattinata di mercoledì 30.

Accanto ai momenti di riflessione non sono mancati i momenti di condivisione, per vivere in pieno spirito comunitario questa importante occasione di incontro, fatta di nuovi inizi e saluti. Abbiamo affettuosamente salutato don Francesco Marcoccio, nominato dal Rettor Maggiore direttore della comunità del Sacro Cuore a Roma e, nella celebrazione eucaristica del 29, don Michelangelo Dessì ha fatto la sua professione di fede come nuovo Vicario dell’Ispettore. Infine, per concludere in piena gioia, durante la Celebrazione Eucaristica di mercoledì 30 abbiamo vissuto la professione perpetua del sig. Angelo Mereghetti, presieduta dall’ispettore.

“Un sogno che fa sognare”: assemblea ispettoriale della Lombardia ed Emilia Romagna

Pubblichiamo l’articolo di resoconto dell’assemblea ispettoriale della ILE.

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L’assemblea si è aperta con un momento di ritiro tenuto da don Andrea Bozzolo, Rettore dell’Università Pontificia Salesiana ed insegnante della Pontificia Università Giovanni Paolo II. E’ stato presentato il ‘sogno dei nove anni’ di Giovannino Bosco secondo la prospettiva teologico-spirituale, che si rivela essere la più aderente alla storia del santo torinese “padre e maestro dei giovani”.

Il relatore esordisce ricordando che «il locus theologicus in cui la promessa della rivelazione di Dio prende la forma della salvezza è IL CORTILE. Senza dimenticare che è la pedagogia della festa che rende i lupi degli agnelli che fanno festa con Gesù (il Salvatore) e Maria (la mediatrice di salvezza)». Tale prospettiva ha fugato ogni lettura semplicistica o devozionalistica del sogno che se da una parte può essere ridotta a ‘storiella per bambini’ dall’altra potrebbe essere banalizzata come ‘insensatezza onirica’. Recuperata l’unica dimensione praticabile della lettura del sogno, si può affrontare il tema che supporta tutto l’impianto: la chiamata all’impossibile, supportata dal fatto che dal sogno, Giovannino Bosco, si sveglia turbato e nelle lacrime. Tale turbamento è da leggere con la stessa logica delle grandi chiamate di Dio nella Bibbia, non ultima la vocazione di Maria che «resta turbata» (Lc 1). E Dio conferma tale impossibilità, stravolgendo la logica umana perché «impossibile presso gli uomini, ma non presso Dio! Perché tutto è possibile presso Dio».(Mc 10,27). Come tutti i grandi fondatori, anche don Bosco apre un via impossibile… nel medesimo modo in cui i grandi scalatori ci aprono un via nuova alla vetta. Occorre rispondere ad una domanda: chi insegna ai fondatori? <<Maria perché conosce tutti i carismi dall’interno! Infatti ogni mattina preghiamo la Santa Vergine dicendo:

«Insegnaci,

tu che sei stata la Maestra di Don Bosco,

a imitare le sue virtù:

in particolare l’unione con Dio,

la sua vita casta, umile e povera,

l’amore al lavoro e alla temperanza,

la bontà e la donazione illimitata ai

fratelli, la sua fedeltà al Papa e ai Pastori della Chiesa.»

Potrai ascoltare tutto l’intervento qui: https://youtu.be/QW9I_btxTRQ

I RINNOVO DEI GIOVANI SALESIANI

Successivamente nel Santuario della Madonna delle Lacrime, che ha recentemente festeggiato i 500 anni di anniversario del miracolo e l’anno giubilare, dieci giovani salesiani hanno rinnovato i loro voti! Qui potrai rivedere la diretta della celebrazione:

https://www.youtube.com/live/gfjYHeI8-oc?si=l-Iq3E6J6X8qkwjk

I giovani sono: Aroldi Fabio, Brambilla Stefano, Checchi Fabio, Favrin Giona, Grilli Colombo Fitwi Carlo Maria, Grandi Simone, Marco Rossi, Dancelli Andrea, Viscardi Fabio, Piccoli Alessandro.

L’ispettore nell’omelia ha affermato:

«All’inizio di un nuovo anno pastorale, la consegna è questa:

Uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli,

uno solo è il Padre vostro, quello celeste

Una sola è la vostra Guida, il Cristo.»

 «Don Bosco ci ha generato a una autentica sequela Christi; tutto di Dio e in unione con Lui ha dato vita a una comunità di consacrati e a una famiglia salesiana perché l’albero della Croce potesse continuare a portare frutti di salvezza, in ogni tempo e in ogni dove. Da don Bosco abbiamo imparato questo radicamento nel Signore che è sorgente di una inesauribile e creativa passione apostolica. Prendendo come strada sicura da percorrere la nostra Regola di Vita rinnoviamo i legami tra noi per essere “un cuor solo e un’anima sola”. La fraternità e la comunione tra noi non sono qualcosa di secondario e contingente lasciato alla nostra sensibilità ma, proprio perché “pagati a caro prezzo”, sono misura della nostra fedeltà e condizione della nostra fecondità.»

 LE LINEE GUIDA PER IL CAMMINO DELL’ISPETTORIA

Nel pomeriggio l’ispettore don Roberto Dal Molin ha dato le linee guida per l’avvio del cammino dell’Ispettoria nel nuovo anno educativo-pastorale in linea con l’itinerario pastorale “sulla strada dei sogni” presentato dal delegato della Pastorale Giovanile don Edoardo Gnocchini. In particolare ha proposto come icona evangelica della pesca sul lago di Genezaret (Lc 5, 1-11) affermando:

Risentiamo oggi non solo l’invito di “gettare le reti” ma anche quel rassicurante “non temete”e quell’invito: “sarai pescatore di uomini”. La missione ci pare ed è impossibile; sulla scorta del nostro padre don Bosco confidiamo nel Signore e anche noi come i primi discepoli confermiamo quel “lo seguirono”

Tra le varie linee ne ha sottolineate due:

  1. La prima è l’interiorità

La nostra identità di consacrati salesiani in un contesto culturale che sfida o ignora le esigenze della fede, il nostro equilibrio tra lavoro e temperanza, la nostra unione con Dio vedono nella cura dell’interiorità, fatta di disciplina e zelo un asse

fondamentale. Facendo tesoro del nostro magistero, qui in particolare di don Viganò, meriterà riprendere alcuni tratti per proseguire la fecondità di santità della nostra ispettoria. Sant’Artemide Zatti è l’ultimo di un “nugolo di santi” che ci precede, ci accompagna e ci sprona. Il fatto stesso che vocazionalmente la sua intercessione abbia fruttato lo sblocco dei cammini vocazionali di alcuni nostri giovani ci dà l’ulteriore conferma di come i nostri santi ci accompagnano con efficacia e vanno invocati con convinzione.

La cura dell’interiorità che ha come frutto la gioia di vivere la propria vocazione è

l’antidoto migliore a impedire che vi siano derive. 

  1. La seconda è la comunione

La dico con una vocabolo proprio della realtà ecclesiale che sintetizza tante dimensioni. La riesprimo come: l’importanza del “vivere e lavorare insieme tra salesiani e con i laici”. E’ esperienza consolidata in Ispettoria, anche se non in tutte le realtà sufficientemente diffusa e solidamente strutturata, il lavorare come Comunità Educative Pastorali. E’ una realtà imprescindibile anche se non è sufficiente dichiararlo; gli equilbri tra comunità consacrata e laici che sono coinvolti a vario titolo nella nostra stessa missione (basti solo pensare alle specificità tra chi è dipendente e chi è volontario) vanno perseguiti con intelligenza, prudenza e chiarezza. Abbiamo bisogno di coinvolgere nella missione laici competenti (perché abbiamo un fronte di lavoro corposo e ricco di ulteriori prospettive) ma che si lascino coinvolgere nella condivisione del carisma pur nel rispetto del loro stato di vita; la ricchezza della complementarietà tra stati di vita che poi intreccia competenze e viene ordinata in ruoli e mansioni è promettente e impegnativo. A camminare con slancio ci incoraggia anche il bel numero di giovani in cammino vocazionale frutto dell’impegno pastorale che l’Ispettoria e le case hanno messo in campo sinora. I sacerdoti recentemente ordinati, chi ha rinnovato oggi la professione, i tre giovani che inizieranno il noviziato, gli otto che entreranno in Comunità Proposta a Milano esprimono la benedizione del Signore e ci incoraggiano a costruire con loro l’Ispettoria di domani ricca di fede e di ardore apostolico. Pensiero e azione dicevano i nostri padri e il caro don Giorgio Zanardini a me commentava: “caro don Roberto, non pensiero senza preghiera, non azione se non insieme”.

A seguire il vicario dell’Ispettore don Erino Leoni ha presentato il Progetto Ispettoriale di Formazione, la proposta degli esercizi spirituali e il quaderno di formazione. Il testo contiene una serie di lectio divinae curate da don Pavan M., le schede carismatiche di letture spirituali di alcuni sogni di don Bosco e la preghiera per le vocazioni. Questo strumento è ormai diventato punto di riferimento per tutta la Famiglia Salesiana che segue la medesima proposta pastorale fatta ai giovani intitolata “Tu vedi più lontano di me”.

Con grande anticipo sono stati resi noti i turni degli esercizi spirituali del prossimo anno per dare priorità alla cura della spiritualità dei confratelli.

 

Il Resto del Carlino – L’esperienza del CNOS FAP in Umbria

Da “Il Resto del Carlino”.

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L’Associazione CNOS-FAP Regione Umbria è l’Ente di Formazione Professionale dei Salesiani di Don Bosco attivo in Umbria fin dal 1980. Le attività formative si svolgono nei tre Centri di Istruzione e Formazione Professionale di Perugia, Foligno e Marsciano. Le Scuole Professionali Salesiane si sono sempre caratterizzate per avere accanto al momento formativo, culturale, scientifico, tecnologico, momenti di esercitazioni pratiche, configurati in modo da emulare la realtà di una vera e pro pria azienda, prendendo le mosse della pedagogia salesiana. L’obiettivo, attraverso un’azione peculiare sull’intelligenza pratica, è la formazione di buoni cristiani ed onesti cittadini, di persone responsabili e consapevoli del loro valore sociale e personale. Le modalità organizza tive e le metodologie di realizzazione dei percorsi prevedono attività di stage, di laboratorio e di tirocinio. I percorsi “IeFP” sono realizzati dal le strutture formative accreditate dalle Regioni. Il CNOS-FAP Regione Umbria rientra tra gli enti accreditati. I percorsi dopo la scuola media sono gratuiti e si rivolgono ad allievi/e dai 14 ai 18 anni: si impara una professione nei settori Elettrico, Ristorazione, Meccanica industriale, Termoidraulico, Meccanico d’auto e Servizi alla persona. I percorsi professionali sono strutturati in modalità duale e prevedono formazione in aula ed una forte presenza di alternanza scuola lavoro dal secondo anno in poi. La durata è di 990 ore e l’inizio è previsto con la partenza dell’anno scolastico.

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GMG Lisbona 2023, il racconto dei giovani della Sicilia

Dal sito dei Salesiani di Sicilia.

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Solo salendo si arriva in alto”, è con queste parole di Papa Francesco che vogliamo condividere qui tutte le emozioni di questa Giornata Mondale dei Giovani. Noi del movimento giovanile salesiano di Sicilia siamo partiti alla volta di Lisbona in novanta, accompagnati dai SDB e le FMA, domenica 30 luglio, per ritrovarci insieme a tutti i giovani del mondo.

Sin da quando siamo arrivati in aeroporto si respirava  la bellezza di un gruppo in viaggio, attraverso i canti, l’entusiasmo pre-partenza e la gioia per la nuova esperienza. Siamo partiti tutti con degli interrogativi dentro, con vissuti diversi, con livelli esperienziali di fede diversi, senza aspettative o con aspettative che di certo sarebbero state superate. Giunti a Lisbona si respirava un clima di famiglia, poiché siamo stati accolti nella casa salesiana portoghese, in un istituto che, come tutti gli altri istituti salesiani, dava la grazia di respirare la presenza viva di Don Bosco con la gioia di condividere momenti ancor più del SYM, giornata dedicata a tutti i salesiani del mondo, perché lì più che in altri posti ti sentivi a casa e gustavi la verità delle parole di Don Bosco: “qui con voi mi trovo bene, è proprio la mia vita stare con voi“.
I primi due giorni abbiamo avuto modo di visitare Lisbona, le chiese più importanti, i luoghi più suggestivi. Succedeva che durante il cammino si incontravano tanti pellegrini di diversa nazionalità e spontaneamente ci si salutava e si iniziava a cantare.
Giorno 31 abbiamo vissuto uno dei momenti più forti ed emozionanti: dopo aver visitato la “Cattedrale di Estrela”, ci hanno invitato a visitare la Casetta di Santa Giacinta, la terza dei tre pastorelli di Fatima, in cui ha vissuto l’ultimo periodo della sua vita. Dopo aver ascoltato il suo vissuto, abbiamo avuto modo di ascoltare una ragazza che con le sue parole, così forti ed emozionanti, testimoniava quanto grande sia la presenza di Maria nella vita. Queste parole hanno avuto modo di risuonare più forti il penultimo giorno di pellegrinaggio, proprio a Fatima.

Dal 2 agosto è iniziata la vera GMG: quando prima dicevo che “solo salendo si arriva in alto”, mi riferivo al fatto che questa GMG è stata tanto in salita, per le file infinite, per il flusso immenso di giovani che venivano da ogni dove, per i chilometri a piedi. Ma quando poi si arrivava a destinazione, gli occhi carichi di meraviglia parlavano soli. Questo è accaduto negli incontri con il Papa: dopo aver trascorso ore e ore al sole, vederlo poi così da vicino, essere lì in mezzo alla quantità immane di giovani uniti per una sola Persona, era qualcosa di unico, indescrivibile ma soprattutto è stato motivo per rafforzare la fede e l’essere testimoni di Lui con la propria vita.

Il secondo momento vissuto con il Papa è stata la Via Crucis: anche qui abbiamo avuto la conferma di quanto possiamo essere amati e mai soli. Non abbiamo vissuto quella tradizionale, ma una Via Crucis riadattata alle sofferenze attuali dei giovani, tra ansie, paure, dubbi, depressione, solitudine e qui le parole di papa Francesco che esorta a “alzarsi”, dato che “l’importante non è non cadere, ma non rimanere caduto“, e aiutarsi l’un l’altro nel cammino che è la vita.
Giorno 5 e 6 agosto sono stati i momenti centrali della GMG toccando con mano cosa significa viaggio “in salita”.

Giorno 5 mattina ci siamo messi in cammino verso il “parco Tejo” dove si sarebbe svolta la veglia con il Papa; lungo la strada è stata consegnata una borsa pesante con all’interno pranzo e cena. Il peso di questa borsa è stato inconsapevolmente motivo di forza, invito a non mollare  proprio nel momento di maggior fatica  e invito a pregare “per non cadere nella tentazione” di lamentarsi. Ancora una volta una risposta alla fede, nel vivere questo ma soprattutto nel vedere lì un milione e mezzo di giovani che fino alla sera continuavano ad arrivare.

Al calar del sole, anche nei colori del tramonto abbiamo colto la grandezza e le meraviglie di Dio, fino a quando è giunta la sera. in quel momento è iniziata la veglia: è stata molto toccante, soprattutto quando, messo in esposizione il santissimo, è sceso un silenzio profondo e in quel momento ogni singola anima parlava a tu per tu con Gesù.

e parole del Papa durante questo momento sono state tanto emozionanti con il suo invito a non aver paura, a farsi dono, a riceversi in dono, a essere come Maria, missionari di gioia, ad alzarsi, seguirLo e andare in fretta. Terminata la veglia abbiamo aggiunto una nuova ed emozionante esperienza alla nostra vita: dormire fuori, dentro un semplice sacco a pelo con un milione e mezzo di giovani, qualcosa di indescrivibile… e risvegliarsi all’alba con un sacerdote DJ, che ancora una volta è stato motivo di gioia e di sapersi pensati e amati. La GMG si è conclusa con la messa di ringraziamento e l’invito da parte del Papa ai giovani: “coraggio, non abbiate paura!”
Ma per Noi del movimento giovanile salesiano il pellegrinaggio non si è concluso qui poiché abbiamo avuto la grazia di  continuare a vivere altre forti emozioni: prima al santuario di Fatima, che ha inondato di grazia i nostri cuori, e successivamente a Santiago de Compostela.

Una parola è sicuramente rimasta nel cuore di tutti ed è “semplicità”: semplice il modo di vivere dei tre pastorelli, semplice il modo di comunicare da parte di Maria e l’angelo, semplice la vita alla quale siamo stati chiamati. Qui abbiamo ricordato gli angeli custodi e gli angeli in carne ed ossa, ossia le guide, gli accompagnatori, posti da Lui nel cammino della nostra vita. Ricordiamo in proposito le parole di Papa Francesco: “Amici, se siamo qui è perché qualcuno ci ha portato la vicinanza di Dio,
ha bussato alla nostra porta non per chiederci qualcosa, ma per il bisogno traboccante di condividere la
gioia del Signore. Rivolgiamo allora un pensiero a chi ha fatto sorgere il sole dell’amore di Dio sulle nostre vite. Tutti abbiamo persone che sono state raggi di luce: genitori e nonni, preti e suore, catechisti, animatori, insegnanti…
Sono le radici della nostra gioia
“. Qui tante domande hanno trovato risposta, qui il legame con Maria si è fortificato.
Ed infine, con tanta gratitudine nel cuore, ringraziamo per aver avuto la possibilità di visitare Santiago. Prima di avviarci è stato detto: “qui le vostre domande troveranno risposte e se non avete domande vi arriveranno“. E così è stato… Sicuramente qui l’emozione che ha accomunato tutti è stata gustare la luce del discepolo di Gesù, qualcosa di immenso.
Al termine di queste due settimane intense, un ringraziamento particolare va a Don Alberto e Sr. Maria Grazia, per tutto l’impegno, la forza, la fatica e l’organizzazione che hanno messo per la buona riuscita ma soprattutto per averi donato sorrisi. Un ringraziamento a tutti gli altri SDB, FMA e accompagnatori che continuano a testimoniare la bellezza di essere figli di Dio, amati sempre, gratis, comunque e ovunque.

Torniamo a casa con i cuori che sono pieni di gratitudine, di vita, luce e bellezza, così tanto che vuol dire che è necessario riempire i cuori di qualcun altro, d’altra parte anche Papa Francesco ci ha ricordato che “la vita si possiede solo donandola“.
Ci impegniamo, scesi da questo Tabor, a essere testimonianza viva di ciò che abbiamo vissuto, alimentandoci ogni giorno con la preghiera e lasciandoci amare da Lui.
E con queste parole di Papa Francesco: “brillare, ascoltare, non temere“, vi auguriamo un buon cammino!

Quello della GMG – Giornata Mondiale della Gioventù – (verificatasi tra l’1 e il 6 agosto) è stato sicuramente l’evento più importante degli ultimi 4 anni (la distanza, cioè, dall’ultima GMG a Panama) per tutti i giovani cristiani del mondo. Per noi europei, soprattutto, ha avuto una rilevanza particolare: finalmente, dopo Cracovia nel 2016, il nostro continente è tornato ad ospitare la GMG. Un’occasione che si teme si possa ripetere sempre più raramente e che, per questo motivo, non poteva sfuggirci. Tra i 1.500.000 giovani provenienti da tutto il mondo presenti alla veglia con Papa Francesco del 6 agosto c’era anche una rappresentanza del MGS Sicilia, costituita da un centinaio di giovani di tutte le parti della regione. Insomma, davanti a un evento di portata mondiale, ci siamo alzati e siamo andati in fretta verso Lisbona (riprendendo il motto della GMG “Ha Pressa no Ar”, che in italiano si traduce “C’è fretta nell’aria”), rispondendo alla chiamata del Santo Padre.

Tra i tanti eventi organizzati, giorno 2 agosto, nella casa salesiana di Estoril, è stata celebrata la “Giornata SYM”, in cui i giovani del Movimento Giovanile Salesiano di tutto il mondo si sono riuniti e hanno riscoperto la bellezza di far parte della grande famiglia salesiana.

La festa è stata un connubio tra divertimento e momenti di riflessione, in linea con il trinomio che fu alla base dell’azione di Don Bosco (giocare, stare assieme, fare catechismo): giochi, balli, canti, ma anche la possibilità di pregare il rosario e di confessarsi. L’elemento che ha arricchito l’evento siamo stati proprio noi giovani, con il nostro spirito salesiano: ognuno di noi è rimasto estasiato dal confronto con ragazzi di altre culture, ma con cui condividiamo gli stessi valori, tanto che alcuni hanno definito questa esperienza come la più significativa dell’intera GMG. Anche io credo che il SYM sia stato uno degli eventi clou e meglio organizzati. Il modo in cui si è concluso, soprattutto, è stato commovente e suggestivo. L’ultimo momento, infatti, è stato caratterizzato da un’adorazione del Santissimo carica di grande emotività: eravamo centinaia di migliaia di persone, eppure c’era un religioso (letteralmente) silenzio; ognuno di noi è partito carico di domande, di speranza, di voglia di conoscere se stesso e di migliorarsi, e nel silenzio generale era possibile percepire i desideri di chi ci stava vicino, ma anche le sue ansie e le sue preoccupazioni.

Alla festa mondiale del MGS non potevano mancare il Rettore Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, e la Superiora Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Suor Chiara Cazzuola, che ci hanno toccato il cuore con le loro parole d’amore verso noi giovani, alla fine della giornata.

La GMG è stata per tutti occasione di giubilo, riflessione e condivisione. In una cornice così speciale, in un modo o nell’altro, nelle piccole cose e nelle grandi manifestazioni, tramite il Papa o un nostro coetaneo, durante la veglia, la Via Crucis o il SYM, ognuno di noi ha avuto un’ulteriore dimostrazione dell’illimitato amore di Dio.

È stata un’esperienza meravigliosa, che auguro a tutti, almeno una volta nella vita, di fare.

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Italia – Il “Grest” di Ragusa riunisce un migliaio di giovani, animatori, educatori e famiglie all’insegna della gioia e della fraternità

Dall’agenzia ANS.

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Ragusa, Italia – luglio 2023 – Con la serata finale del 22 luglio è terminata l’edizione 2023 del Grest (Gruppo Estivo) dei Salesiani di Ragusa, con la partecipazione di circa 1.000 persone tra giovani, animatori, educatori e famiglie per una serata all’insegna della gioia e della fraternità. “Una vita da Re” è stato il motto del Grest 2023, ispirato al celebre cartone animato “Il Re Leone”, e realizzato dal 15 giugno al 22 luglio. Il Grest, coordinato dai salesiani don Enrico Frusteri Chiacchiera, direttore dell’Oratorio, e da don Orazio Moschetti, giovane salesiano studente di teologia a Messina, ha visto impegnati 60 giovani animatori dai 15 anni in su che hanno allietato le giornate di 140 bambini al “minigrest”, al mattino, e 350 ragazzi al “Grest”, il pomeriggio. Le quattro squadre del Grest sono state impegnate in sfide e giochi, ma anche in laboratori e attività formative, sport e tanto divertimento. Le attività estive proposte dall’oratorio salesiano di Ragusa hanno riguardato anche le famiglie, per far vivere momenti di svago e allegria ai ragazzi con i loro genitori. Durante le attività estive sono state realizzate diverse gite. Il 19 luglio si è tenuto l’evento “Capaci di Raccontare” in ricordo del giudice Paolo Borsellino e della sua scorta, uccisi dalla mafia in quel giorno del 1992. La manifestazione, a cui era presente anche il Sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, è stata un momento per dire no alla mafia e sì alla vita, ma anche per ricordare l’importanza della legalità. Il Grest a Ragusa fu ideato quasi mezzo secolo fa da don Franco Solarino, SDB.

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Italia – Insediamento del nuovo Superiore dell’Ispettoria Lombardo-Emiliana: don Roberto Dal Molin

Dall’agenzia ANS.

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Milano, Italia – luglio 2023 – Nella mattina di sabato 22 luglio, presso la Basilica minore di Sant’Agostino a Milano, si è insediato il nuovo Superiore dell’Ispettoria salesiana Lombardo-Emiliana (ILE), don Roberto Dal Molin. La cerimonia d’insediamento, unita alla celebrazione della Messa, è stata presieduta da Juan Carlos Pérez Godoy, Consigliere per la Regione Mediterranea. Presente anche don Giuliano Giacomazzi, già Ispettore ILE, che è stato designato all’ufficio del Centro Nazionale Opere Salesiane – Formazione e Aggiornamento Professionale (CNOS-FAP), con sede a Roma. Alla cerimonia hanno partecipato numerosi rappresentanti delle Comunità Salesiane di ILE, venuti a ringraziare don Giacomazzi e ad accogliere don Dal Molin, insieme a vari Ispettori, salesiani e collaboratori pervenuti dalle altre Ispettorie italiane. Per la Famiglia Salesiana hanno partecipato l’Ispettrice delle Figlie di Maria Ausiliatrice dell’Ispettoria Lombarda (ILO), suor Stefania Saccuman, con molte consorelle; nonché i gruppi di Salesiani Cooperatori, Exallievi, gruppi missionari e anche giovani dalle case. Una menzione particolare, sottolineata nei ringraziamenti da don Giuliano Giacomazzi, è stata riservata ai dirigenti delle Opere salesiane di Varese e Castel de’ Britti, affidate alla gestione dei laici.

 

 

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Ispettoria Meridionale, a settembre il convegno di Pastorale Giovanile

Dal sito dell’ispettoria meridionale.

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Anche quest’anno è in fermento l’organizzazione del Convegno di Pastorale Giovanile: il consueto appuntamento ispettoriale di fine estate destinato ai Confratelli e ai laici impegnati nelle nostre CEP per riflettere e avviare le varie programmazioni pastorali a livello ispettoriale e a quelli. Tre saranno per noi gli obiettivi che intendiamo raggiungere attraverso questo incontro che si svolgerà dall’1 al 3 settembre presso la struttura romana del Sacrofano Fraterna Domus:

  • offrire un’occasione di approfondimento del tema pastorale dell’anno;
  • consegnare elementi per la programmazione locale;
  • presentare la programmazione ispettoriale per il 2023-2024.

Due interventi scandiranno i lavori intorno al tema pastorale dell’anno “Tu vedi più lontano di me #sulla strada dei sogni”, a cura del gesuita padre Gaetano Piccolo del salesiano don Roberto Spataro. Le attività di condivisione prevederanno la suddivisione dei convegnisti in tre gruppi pensati come dei veri e propri “Laboratori di Discernimento”, alla luce di quanto i due relatori ci avranno consegnato. Ciascun momento di Laboratorio vedrà i partecipanti impegnati sui passi del discernimento, da svolgere su tre aree di “novità” che la nostra azione pastorale incontra quotidianamente:

  • i “nuovi giovani”;
  • le “nuove sfide” legate alla famiglia;
  • i “nuovi pastori”.

Le iscrizioni dovranno giungere entro e non oltre l’11 agosto 2023 procedendo alla compilazione di questo Google Form cliccando QUI

 

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I Salesiani di Treviglio in visita al Palazzo dell’Onu a New York

Da Prima Treviglio.

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Questa estate i Salesiani di Treviglio in collaborazione con “Helkin” e “Zuma Education” hanno organizzato una vacanza studio negli Stati Uniti, più precisamente a New York.

Per gli studenti dei Salesiani di Treviglio sono stati quindici giorni intensi tra studio e visite alla “grande mela”. Ad accompagnarli don Luca Paganini e il professor Filippo Rizzinelli. In particolare, lo scorso 13 luglio 2023, si sono recati in visita presso il Palazzo delle Nazioni Unite. Un momento di grande emozione, anche perché è stata l’occasione per conoscere Mathew Thomas, rappresentante dei Salesiani presso le Nazioni Unite.

Nel gennaio del 2007 il Consiglio Economico e Sociale (ECOSOC) delle Nazioni Unite ha concesso lo status consultivo a “Salesian Missions” di New Rochelle. Da allora, i salesiani hanno potuto partecipare come Organizzazione Non Governativa (ONG) alle discussioni e alle attività dei forum internazionali dell’ONU e dei suoi molti altri organismi sussidiari, lavorando per influire sulle politiche adottate della Nazioni Unite a tutela dei diritti dei bambini e dei giovani.

“E’ stato un pomeriggio molto significativo. Nella calda giornata Newyorkese abbiamo respirato un’aria internazionale che mi ha colpito molto”, ha commentato Riccardo, studente di 2^ superiore dei Salesiani di Treviglio. “Ho scoperto e approfondito il ruolo della Nazioni Unite che mi è stato presentato in classe. Mi ha fatto piacere sapere che, un pezzo di ‘aria salesiana’ che c’è nella mia scuola, è presente anche all’Onu”, ha aggiunto Martina, che invece frequenta la classe Prima. “E’ stata una giornata che ci ha fatto capire quanto è importante il confronto con altre culture per discutere del bene comune”, ha infine sottolineato il professor Rizzinelli.

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