Salesiani per il Sociale, il cyberbullismo raccontato dai ragazzi attraverso un e-book Story game.

Un’attività educativa, che si pone un obbiettivo di coprogettazione con l’adolescente, permette di raggiungere risultati inaspettati. E ‘nato così “CON(N)ESSI STORY”, lo story game di sensibilizzazione sul Cyberbullismo in formato digitale costruito e pensato grazie all’intuizione degli studenti delle scuole Secondarie di I grado dell’Istituto Comprensivo Palombini di Roma.

La ricetta che ha portato alla realizzazione dell’ebook ha avuto come ingrediente fondamentale la presenza nella regione Lazio per il progetto Con(n)essi (progetto sperimentale di contrasto e prevenzione del bullismo e del cyberbullismo attraverso un uso responsabile, consapevole e creativo dei social network, in una logica di alleanza tra generazioni e territori, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali) promosso da Salesiani per il Sociale APS, di un team educativo coeso: insegnanti ed educatori, insieme a Sentiti Bene Cooperativa Sociale Onlus si sono presentati agli studenti con un Laboratorio di Protagonismo che permettesse loro di realizzare una campagna di comunicazione sul Cyberbullismo, fornendo loro solo tool e strumenti di marketing digitali, utili anche per il loro futuro professionale.

Il laboratorio ha avuto avvio a partire dal gioco di ruolo “Noi parti offese” della Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati, che ha permesso di entrare nei panni di tutti gli attori coinvolti in un episodio di violenza sulla rete. Alla sfida loro lanciata alla fine dell’attività formativa, i ragazzi si sono presentati con 3 soggetti che negli appuntamenti successivi sono stati sviscerati costruendo insieme le testimonianze di ogni protagonista della storia.

Il secondo punto, che ha portato al modello digitale, è stato l’incontro dei ragazzi con CANVA, una piattaforma di grafica professionale che permette a tutti, attraverso la condivisione di un link, di collaborare su uno stesso progetto di grafica. Dopo due incontri di laboratorio pratico sulla piattaforma, i ragazzi hanno trasformato i soggetti in story game avvincenti che avrebbero permesso la prima fase di sensibilizzazione, quella degli adulti, dei loro genitori.

Infatti, insieme agli studenti è stato progettato un evento online per i loro genitori, nel quale è stato presentato lo story game giocando con i due racconti realizzati dai ragazzi più grandi.  Alla conclusione delle due tranche di gioco, i genitori, provati da quanto ascoltato, hanno risposto favorevolmente alla realizzazione di un decalogo sui rischi della rete da adottare in famiglia.

L’efficacia dell’elaborato è nella struttura nel gioco: l’e-book è composto da 3 storie che presentano modalità di coinvolgimento differente.

I ragazzi delle classi prime si sono concentrati su una storia di cyberbullismo “La calciatrice” riletta tramite le testimonianze della vittima, del bullo e di un compagno di classe della vittima, accompagnati da disegni realizzati dagli stessi ragazzi.

Le classi terze hanno realizzato due racconti a più capitoli: il primo “Il vuoto dell’assenza” ha alla base un racconto autobiografico di una ragazza vittima di sexting che in più capitoli e grazie alle schede testimonianze permette di comprendere le luci e le ombre della vicenda. Il secondo “La tragica morte di una tredicenne” è un racconto giallo, che dopo un articolo di giornale che annuncia il suicidio di una ragazza vittima di cyberbullismo porta gli spettatori a scovare il colpevole, che per primo ha infamato online la ragazza morta, attraverso le diverse testimonianze di parenti, amici, professori e compagni di classe.

Ogni testimonianza è rappresentata da una carta gioco, la cui grafica è stata realizzata su CANVA dai ragazzi in sole due ore, partendo da una bozza realizzata in meno di mezz’ora da una ragazza solo con l’uso del cellulare.

Come premesso, l’uso di CANVA ha permesso loro di acquisire nuove competenze che i ragazzi hanno saputo sfruttare anche nella realizzazione di un elaborato multimediale per i loro esami del terzo anno.

Ma la campagna non è ancora conclusa e insieme ai ragazzi si pensa a come rendere il più virale possibile le storie, confidando che loro possano trovare, come hanno dimostrato, il canale e la risposta giusta.

Incontro Formatori Italia e Medio Oriente sul testo della “Ratio Fundamentalis”

Roma, Italia – luglio 2021 – Dal 30 giugno al 2 luglio, presso l’Istituto Salesiano S. Tarcisio di Roma, si è svolto l’incontro formatori d’Italia-Medio Oriente per affrontare il tema del rinnovo del testo della Ratio Fundamentalis dei Salesiani di Don Bosco.

La riunione, promossa dal Dicastero della Formazione della Congregazione salesiana e coordinata dall’Ufficio Nazionale Formazione, ha visto la partecipazione di 35 persone, 29 in presenza e 6 online, fra cui i Vicari Ispettoriali e i Direttori delle case di formazione insieme ad alcuni membri delle rispettive équipe.

La riflessione è stata coordinata da don Erino Leoni responsabile dell’Ufficio Nazionale e da don Paco Santos e don Silvio Roggia, membri del Dicastero della Formazione. Si è lavorato nella prospettiva di un rinnovamento della formazione salesiana, in linea con quanto auspicato dal GC28 su “Formazione in missione” e con quanto lo stesso Rettor Maggiore ha indicato per il prossimo sessennio. Molti gli approfondimenti sul tema e molte le risonanze e le osservazioni sugli elementi da modificare, da cancellare e da introdurre al testo normativo.

Accanto a questa riflessione non sono mancati i momenti di fraternità e condivisione, in special modo la visita guidata di Castel Gandolfo e delle catacombe di S. Senatore in Albano Laziale. La cittadina conosciuta per aver ospitato fino ad oggi la residenza estiva del Papa, ha regalato attimi di stupore per la storia millenaria, la bellezza della natura, e per la presenza dell’opera salesiana voluta da Papa Pio XII, ma non sono stati da meno gli affreschi di epoca romana e bizantina delle catacombe.

L’incontro si è concluso con il ringraziamento di tutti i partecipanti per il lavoro svolto e l’appuntamento al prossimo corso per il prosieguo della riflessione iniziata.

“Seme Divento”: presentazione del progetto adolescenti della CEI

Si terrà in modalità online il 12 luglio la presentazione del progetto adolescenti della CEI, “Seme Divento”. 

Si apre davanti a noi un tempo e uno spazio che promettono di essere nuovi. Per quanto sarà nelle nostre possibilità, so che tutti faremo lo sforzo di riprendere la vita quotidiana per amore del Vangelo che ci lega e al quale ci sentiamo chiamati. In questo sento che possiamo trovare un grande terreno di condivisione e lo sento a prescindere: la fiducia che tutti siamo nella Chiesa per condividere la stessa fede e passione la tengo stretta come bene indispensabile”, spiega don Michele Falabretti, responsabile dell’Ufficio Nazionale per la Pastorale Giovanile della CEI. “Alcuni anni fa le Commissioni episcopali che si occupano di catechesi, famiglia e giovani, diedero mandato agli Uffici CEI di lavorare sul tempo della mistagogia e sull’età dell’adolescenza. Il processo che stiamo inaugurando nasce da quel mandato e vuole essere un grande lavoro di semina per gli adolescenti e le loro famiglie. È un’impresa comune a cui facciamo appello per tutte le realtà ecclesiali che abitano ogni territorio: le parrocchie e gli oratori, le associazioni che le animano, i movimenti e tutte le realtà legate alla vita consacrata. La tradizione educativa italiana non è del tutto sguarnita, da questo punto di vista. Numerose sono le esperienze e le tradizioni già in atto. Molte, però, sono anche le realtà che fermano la propria attenzione all’età dell’infanzia. Il sogno è che questa nuova stagione che si apre, segni anche un impegno più condiviso per incontrare gli adolescenti con tutta la comunità cristiana aprendo processi educativi che la possano rinnovare profondamente. E sperando di poter far crescere una nuova generazione di giovani”, conclude. 

Programma: 

ore 15.00 – Saluti iniziali
ore 15.15 – inizio della presentazione del progetto.
Interventi di:
Nando Pagnoncelli: presentazione indagine Ipsos sugli adolescenti, commissionata appositamente in relazione al progetto.
Pierpaolo Triani: le linee pedagogiche nell’incontro con gli adolescenti
Don Valentino Bulgarelli, fra’ Marco Vianelli, don Michele Falabretti: le dimensioni pastorali del progetto

ore 17.30 – Domande ai relatori
Fine della presentazione

Per partecipare

 

“Amati e chiamati”: la Segreteria Nazionale MGS rilancia il cammino

A Rimini dal 25 al 27 giugno la Segreteria Nazionale MGS si è ritrovata in presenza dopo tanti mesi di distanza forzata.
Nell’aria c’era tanta voglia di condividere il cammino delle varie realtà territoriali salesiane e non ci poteva essere cornice migliore assicurata dalla splendida ospitalità della comunità salesiana di Rimini che ha recentemente rinnovato la casa di accoglienza.
Dopo una attenta verifica delle attività dell’anno (le tre consulte si sono tutte celebrate on line) si è preso in considerazione il Quaderno di Lavoro e il nuovo Ideario MGS che faranno da filo conduttore del cammino del prossimo anno.
Il bando per il nuovo logo MGS ha visto una trentina di proposte! Davvero una grande risposta. La prossima consulta sceglierà il più adatto.
Quest’anno si è fatto un balzo nella proposta tramite i social; le novene e le proposte di contenuto sono state viste dagli 11.000 collegati tramite facebook e da 2.000 giovani tramite Instagram.
Di buona lena si è preparata l’Assemblea MGS che si terrà all’Istituto “San Marco” di Mestre dal 22 al 24 ottobre sul tema del prossimo anno “Amati e chiamati – renditi umile, forte e robusto!”.
Constatare come in tanti oratori e scuole la passione di portare l’amore di Dio ai giovani ha trovato nuove creative forme ha fatto tanto del bene; a tutti sta a cuore che l’estate e ancor più il prossimo anno possano asciugare le lacrime e far riprendere i cammini di tanti ragazzi che le restrizioni pandemiche hanno “appesantito”. Il cuore di don Bosco batte forte!
La Segreteria Nazionale MGS

“Cari prof, con voi scuola di vita”: la testimonianza di un giovane accolto grazie al progetto “M’Interesso di te”

Da Avvenire, un articolo che racconta la storia di Kone Ibrahim, accolto in Sicilia grazie al progetto “M’interesso di te” di Salesiani per il Sociale APS.

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di Marco Pappalardo

«Ciao meravigliosi Insegnanti, voglio ringraziarvi molto, perché è anche grazie a voi  che riesco a perdonare il mio passato senza però dimenticarlo mai. Voi avete avuto la pazienza di insegnarmi una lingua molto difficile come l’italiano, ma penso che siate stati per me i “dottori della vita”: non mi avete solo aiutato con la lingua, siete stati anche un esempio da seguire nella vita di tutti i giorni». Sono le parole di Kone Ibrahim, 21 anni, originario del Mali, scritte in una lettera ai suoi professori di Ancona dopo gli esami della scuola secondaria di primo grado. Parole di affetto per i docenti ma anche la grande soddisfazione per il percorso di studio e umano portato a termine. Tutti i docenti si sono commossi alla lettura della lettera e hanno rimandato a voce apprezzamenti per Ibrahim, che non solo manifesta un ottimo grado di inclusione sul territorio, ma che quotidianamente restituisce con senso di gratuità, impegnandosi nel volontariato. «Sono arrivato in Italia nel 2017 – racconta – e da quel giorno penso di aver fatto tanta strada per arrivare dove sono ora. Il mio, come quello di tanti altri ragazzi, è stato un viaggio lungo, pieno di speranza, conoscenza, unità e rispetto. Durante il viaggio, però, ho anche sofferto molto: incidenti stradali, maltrattamenti fisici e verbali; ho subito tradimenti e ho sofferto la fame e la sete. Oggi però ringrazio il buon Dio e
tutte le brave persone che ho incontrato, come chi mi ha accolto facendomi sentire a casa».

Dopo essere stato escluso dal Centro di Accoglienza per richiedenti asilo di Mineo, senza nulla e privato di ogni tutela a soli pochi mesi dal raggiungimento della maggiore età, la prospettiva  per Ibrahim sembrava essere solamente la strada. Poi la fortuna di essere accolto dall’Associazione Metacometa nel 2019 come beneficiario della prima edizione del progetto “M’Interesso di Te”, promosso e gestito dall’ente “Salesiani Per il Sociale APS”. Inserito in un percorso di formazione-lavoro, con alloggio a “Casa Don Bosco”, una comunità familiare nel comune di Osimo, per Ibrahim è iniziato anche l’importante percorso di integrazione. Oggi è dipendente a tempo indeterminato della Associazione: si occupa dei lavori di manutenzione della struttura ed è felice di questa nuova opportunità che gli permette anche di proseguire gli studi. «Tra tante persone che ho conosciuto – conclude Ibrahim – devo ringraziare soprattutto l’Associazione MetaCometa che è ormai diventata la mia famiglia italiana. Grazie a loro ho imparato un mestiere, quello del muratore, e adesso lavoro, riesco a permettermi un affitto ed essere sereno grazie alla formazione, alla pazienza e all’amore che mi hanno donato».

“Sulle strade d’Europa”, il 14 luglio presentazione del libro sulla dimensione sociale della fede di Renato Cursi

L’Università Pontificia Salesiana con l’editrice LAS presenterà il 14 luglio, con un evento on line, il libro di Renato Cursi, segretario esecutivo di Don Bosco International, “Sulle strade d’Europa. Giovani e dimensione sociale della fede per costruire il futuro”.

Si tratta di un volume su pastorale giovanile e dimensione sociale della fede, frutto della collaborazione di questi ultimi anni con la Rivista Note di Pastorale Giovanile e della rielaborazione quindi dei contenuti della rubrica “Lettere Europee”. Il volume offre pertanto un punto di vista su questi temi aperto all’orizzonte dell’integrazione europea, nell’anno della Conferenza sul Futuro dell’Europa.

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Tavolo Ecclesiale Dipendenze, appello alle Istituzioni: La politica investa sui giovani

Pubblichiamo il comunicato stampa di Salesiani per il Sociale APS nell’ambito del Tavolo Ecclesiale Dipendenze. 

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“E’ tempo di sogni. Costruiamo il futuro con i giovani”. E’ questo il messaggio che lancia, in occasione della Giornata internazionale contro l’abuso e il traffico illecito di sostanze stupefacenti, il Tavolo Ecclesiale Dipendenze costituito presso la Caritas Italiana, a cui partecipano F.I.C.T., CNCA, Comunità Papa Giovanni XXIII, Comunità Casa dei Giovani, Salesiani per il sociale APS, CDO Opere Sociali, Comunità Emmanuel, Comunità di Sant’Egidio, Nuovi Orizzonti.

È passato più di un anno da quando il mondo che conoscevamo è stato stravolto da questa pandemia e i nostri ragazzi si sono trovati improvvisamente esposti a solitudine e a sofferenza impreviste. La pandemia ha ulteriormente messo ai margini della società i giovani e i più fragili, ha fatto emergere l’aumento dei casi di ragazzi con disturbo psichiatrico e il ricorso alle cure farmacologiche. Ma il ritardo più grave che i nostri ragazzi stanno accumulando è proprio nell’area relazionale. L’isolamento, la paura del futuro, lo sgretolarsi delle certezze, la tensione in famiglia, ma anche a volte la semplice noia, sono tutti fattori ansiogeni e di stress che hanno prodotto nei giovani un aumento di comportamenti da consumo a rischio, con l’incremento dell’abuso di psicofarmaci e di alcol, soprattutto nelle fasce di età più giovani. Nello stesso tempo, però, non dobbiamo dimenticare che i ragazzi hanno sguardi innovativi sulla società e sulle sue problematiche: ad esempio, una maggiore sensibilità ambientale, una maggiore capacità di condivisione, una propensione a utilizzare la tecnologia come strumento per affrontare le questioni. E hanno dimostrato più volte di saper gestire il protagonismo sociale con intelligenza e innovazione.

Riteniamo – come adulti e come educatori – di avere la responsabilità di essere accanto ai ragazzi promuovendo libertà e responsabilità, stimolando processi reali di autonomia e nuove forme di partecipazione diretta e di cittadinanza attiva. È più che mai urgente mettersi in ascolto di adolescenti e giovani, tornare a dare loro lo spazio e il tempo per sognare.

Per questo, in occasione della Giornata internazionale contro l’abuso  di droghe, il Tavolo Ecclesiale Dipendenze lancia un appello alle Istituzioni e alla società civile affinché i giovani diventino una priorità della politica e dell’azione collettiva nazionali. Per costruire oggi il futuro insieme a loro è necessario un lavoro strutturale e capillare nelle comunità locali, in termini di infrastruttura sociale. È essenziale un intervento forte di riequilibrio delle risorse e di contrasto a tutte le forme di povertà (economica, educativa, relazionale…) al fine di consentire l’esercizio della corresponsabilità dei giovani e la tenuta del sistema sociale.

Per quanto riguarda il settore delle dipendenze, il Tavolo chiede che si investa al più presto su cinque priorità:

  • Riscrivere immediatamente, in modo condiviso con tutti gli attori del sistema, il modello di intervento, ricostruendo i luoghi del confronto, iniziando dalla Conferenza Nazionale sulle Droghe attesa ormai da più di 11 anni.
  • Ricostruire al più presto i luoghi della relazione per e con i nostri giovani, garantendo sin da subito percorsi educativi strutturati e in presenza, capaci di restituire ai ragazzi, almeno in parte, il tempo perduto.
  • Accompagnare le famiglie, supportandole per attraversare questo periodo d’ombra caratterizzato dalla mancanza di certezze e quindi di incapacità a fornire risposte educative coerenti ai nostri figli.
  • Fornire adeguato accompagnamento e sostengo alle strutture educative specialistiche, diurne e residenziali, che si occupano di minori con dipendenze, con problemi comportamentali e con patologie psichiatriche, che in questa fase hanno dovuto approntare, nel silenzio e nell’abbandono generale, percorsi educativi-riabilitativi capaci di tenere conto delle mutate esigenze e dell’emergenza sanitaria.
  • Sviluppare in modo diffuso una qualificata rete di prossimità nei luoghi del consumo, dell’abuso della dipendenza con équipe territoriali capaci di ascolto, counseling, accoglienza e presa in carico precoce, come già previsto nei Livelli essenziali di assistenza, ma ancora disatteso nel nostro Paese.

Note di Pastorale Giovanile, gruppo di redazione al lavoro per il 2022

Il 21 giugno, nella casa del Sacro Cuore di Roma, si è ritrovato il gruppo di redazione di Note di pastorale Giovanile per il consueto appuntamento di discernimento e discussione sulla Rivista per il prossimo anno.

Dopo uno stop dovuto all’emergenza sanitaria che ha costretto al collegamento on line, la riunione si è svolta in presenza. La modalità di lavoro è stata quella del “discernimento generativo”, proprio per valorizzare la presenza e lo scambio di persona.

Don Michele Falabretti, vicedirettore di NPG e Responsabile del Servizio Nazionale per la pastorale giovanile, Ernesto Diaco, direttore dell’ufficio Scuola della CEI e don Rossano Sala, direttore di NPG e docente all’UPS hanno introdotto la giornata con una panoramica su quanto sta accadendo nella Chiesa italiana e universale.

C’è stato poi lo spazio per il discernimento generativo, con il contributo di tutti e con quanto ciò che si era ascoltato aveva suscitato in ciascuno dei presenti. Il cuore della discussione è stato proprio il cambiamento epocale che stiamo ancora vivendo, che è epocale non solo perché il mondo è diverso rispetto a un anno fa ma perché siamo dentro un sentimento forte. Come si può rispondere alle domande di senso che oggi risuonano nella vita di tanti? Sicuramente il cammino sinodale, sia come metodo di lavoro che come esercizio per mettere in campo azioni pastorali.

Dopo il pranzo, c’è stato il tempo della programmazione: ascoltate le riflessioni del mattino, i membri del gruppo di redazione hanno proposto temi per il prossimo anno di Note di Pastorale Giovanile, una rivista che cresce di anno in anno anche fuori dal mondo salesiano e che ormai è diventata punto di riferimento per la formazione e l’approfondimento della Pastorale Giovanile nella Chiesa italiana.

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Ideario MGS, con il Quaderno di lavoro per la progettualità locale dei cammini formativi dell’anno educativo pastorale 2021/2022

Dalla presentazione dell’Ideario MGS, scritta dalla segreteria MGS e dal gruppo di lavoro.

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La grande novità di quest’anno di offrire un “Quaderno di lavoro”  per tutta la Comunità Educativa Pastorale ha portato la Segreteria  MGS Italia ad interrogarsi sul senso e sul ruolo dei “Sussidi per fascia  d’età” che da molti anni ormai si affiancavano al “Quaderno Giovani  MGS”. 

Dopo un sincero confronto e un periodo di discernimento si è sentita  l’esigenza di cambiare rotta e osare, scommettendo sulla capacità  progettuale delle CEP, delle associazioni di consacrati e laici, dei  giovani stessi, offrendo loro, più che un sussidio già definito, uno  strumento di lavoro. Ed ecco allora come è nato l’“Ideario MGS”

L’idea di fondo di questo strumento è quella di fornire una traccia  di riflessione che trasforma in percorso formativo il pensiero, le  intuizioni e gli approfondimenti del Quaderno di Lavoro MGS. Lo scheletro di questo percorso formativo possibile giungerà così nelle  varie realtà sotto forma di Ideario per promuovere la progettazione  locale dei cammini e delle proposte, coinvolgendo gli educatori, gli  insegnanti, gli animatori e tutti coloro che accompagnano i ragazzi  a ritrovarsi insieme e progettare in forma comunitaria i passi da far  fare nel corso dell’anno pastorale. 

Il percorso però non può non tener conto di chi lo deve compiere:  è certamente unica la meta da raggiungere, l’incontro con Gesù  attraverso la spiritualità salesiana; molteplici invece i passi, le tappe, i  bisogni educativi e le storie di coloro che devono mettersi in cammino. 

Questa personalizzazione della proposta che parte innanzitutto  dal confronto con la realtà locale è un dato importante che non va  sottovalutato. Ciascuna realtà locale ha una propria storia, si trova  in una determinata situazione e ha bisogni specifici che un Sussidio  troppo definito rischia di non intercettare. E’ il lavoro in equipe locale,  attraverso la conoscenza della realtà e il discernimento comunitario  che sa cucire a mano il vestito più adatto da far indossare a coloro  verso i quali è destinato il percorso. E’ la concretizzazione del “Va  per la città e guardati attorno” che si è sentito dire don Bosco: con gli  strumenti che hai vai a vedere cosa grida il mondo e progetta quanto  di più adeguato puoi fare per rispondere a questa necessità.

L’Ideario offre degli spunti, delle possibili strade da percorrere, una  direzione verso cui andare, ma la concretizzazione dei passi la può  conoscere solo chi conosce i viandanti che la devono percorrere. 

La scrittura di questo Ideario è stata quindi, in primis, l’occasione  per vivere un’ esperienza di discernimento comunitario di un gruppo  di 24 persone composto da giovani, Figlie di Maria Ausiliatrice e  Salesiani provenienti da tutta Italia. Un percorso iniziato a febbraio 2021 a distanza, a fronte dell’impossibilità di incontrarsi, e concluso  a maggio. Nei diversi incontri abbiamo studiato insieme il Quaderno  di lavoro e, attraverso gruppi di dialogo e confronto dove abbiamo tentato di riconoscere, interpretare alla luce dello Spirito e scegliere il giusto orientamento, ci siamo accompagnati a vicenda per capire  come a partire dalla nostra vita e dalla realtà in cui siamo inseriti  potevamo trasformare questi contenuti in un percorso formativo  e come “spezzettare” questo cammino anche per i più piccoli a cui  siamo inviati.  

Siamo convinti che questo Ideario debba essere, e rimanere, uno  strumento agile e che vada assunto nella misura in cui può aiutare e non  complicare l’azione pastorale evitando ogni forma di schematismo  che incatena la realtà e la pratica. 

Esso va considerato come uno spunto per allargare la riflessione  e trasformarla in percorso, per questo motivo ogni realtà è  estremamente libera di prendere quanto ritiene utile e di tralasciare  quanto ritiene secondario in vista dei cammini formativi. 

Ciò che ci pare interessante e pastoralmente buono è il fatto che tutta  la Comunità Educativa Pastorale cammini e si formi percorrendo lo  stesso percorso. Questo fa crescere il senso di appartenenza, la logica  ecclesiale di una comunità in cammino e la possibilità di un fecondo  rapporto intergenerazionale. 

Per questo ci sentiamo di promuovere l’accoglienza dello studio  condiviso del Quaderno di Lavoro e della Proposta Pastorale contenuta  in esso e lanciamo al locale la sfida di trasformare in percorso i  suggerimenti proposti dall’Ideario, sapendo che, in particolare le  pratiche educative proposte alla fine di ogni capitolo, devono poi  trovare una concretizzazione pedagogica adatta alla realtà in cui  vengono proposte.