Conversione Decreto Sostegni, Agorà della Parità: Ennesima discriminazione nei confronti delle paritarie

L’Agorà della Parità: AGeSC – Associazione Genitori Scuole Cattoliche, CdO  Opere Educative – CNOS Scuola – Centro Nazionale Opere Salesiane, CIOFS  Scuola – Centro Italiano Opere Femminili Salesiane, FAES – Famiglia e Scuola,  FIDAE – Federazione Istituti di Attività Educative, FISM – Federazione Italiana  Scuole Materne, FONDAZIONE GESUITI Educazione) prende atto con amarezza  dell’ennesima ingiustizia attuata nei confronti delle scuole paritarie: l’emendamento  proposto e presentato da alcuni senatori, affinché i fondi per l’emergenza Covid e  per il piano Scuola Estate previsti dal DL Sostegni per le scuole statali fossero dati  anche alle scuole paritarie è stato bocciato dalle Commissioni Bilancio e Finanze del  Senato.

È davvero grave che neanche il secondo anno scolastico vissuto in  emergenza sanitaria e sociale abbia fatto comprendere ai senatori delle commissioni  suddette che le scuole paritarie sono a tutti gli effetti parte del sistema d’istruzione  nazionale, al quale contribuiscono in maniera rilevante. Spiace anche dover sottolineare ancora una volta che non si tratta di “scuole per ricchi”, ma di “scuole  per tutti”, spesso presidi in territori dove non c’è nulla. Confidiamo che si ponga  rimedio alla mancata approvazione dell’emendamento nel corso del passaggio in  Aula o con un provvedimento successivo, perché studenti, docenti, famiglie e  personale scolastico delle nostre scuole sono tutti cittadini italiani che hanno vissuto  e stanno vivendo gli stessi problemi e la stessa emergenza. 

Giancarlo Frare – Presidente nazionale AGeSC  

Massimiliano Tonarini – Presidente nazionale CdO Opere Educative 

Pietro Mellano – Presidente nazionale CNOS Scuola 

Marilisa Miotti – Presidente nazionale CIOFS scuola 

Giovanni Sanfilippo – Delegato nazionale per le Relazioni Istituzionali FAES  Virginia Kaladich – Presidente nazionale FIDAE  

Luigi Morgano – Segretario Nazionale FISM 

Vitangelo Denora – Delegato Fondazione GESUITI EDUCAZIONE

Dona il 5×1000 a Salesiani per il Sociale APS per continuare a sostenere i giovani più fragili

I Salesiani in Italia, per operare efficacemente nell’ambito sociale hanno promosso dal 1993 l’associazione “Salesiani per il Sociale APS”, un ente del terzo settore che provvederà a iscriversi nella sezione Associazioni di Promozione Sociale e nella sezione Reti associative del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore.

Salesiani per il Sociale è una rete di 116 organizzazioni (tra associati diretti e indiretti: associazioni di promozione sociale, organizzazioni di volontariato, associazioni, cooperative e imprese sociali, enti ecclesiastici) impegnate nella tutela e protezione di minori e giovani ed operanti con interventi preventivi e promozionali su tutto il territorio nazionale.

Salesiani per il Sociale è promossa da CNOS – Centro Nazionale Opere Salesiane, che nomina propri delegati ai diversi livelli della struttura associativa con il compito di garantirne l’orientamento all’interno del progetto educativo pastorale salesiano.

In concreto Salesiani per il Sociale:

–       progetta e attua interventi a favore dei minori e dei giovani che vivono condizione di fragilità e vulnerabilità, anche in collaborazione con reti nazionali ed internazionali;

–       coordina, sostiene e promuove interventi, servizi e progetti per la prevenzione ed il contrasto delle forme di povertà educativa, esclusione sociale ed emarginazione di minori e giovani;

–       promuove e diffonde la cultura dell’affido e della solidarietà familiare;

–    promuove il volontariato e dell’impegno solidale attraverso l’organizzazione ed il coordinamento del Servizio Civile Universale in Italia e all’Estero;

–       svolge azioni di advocacy a favore di categorie svantaggiate.

Fanno parte di tale rete:

  • 46 Comunità residenziali (case famiglia, comunità alloggio e semiautonomia)
  • 30 Centri Diurni per minori e giovani
  • 10 Centri di accoglienza ed accompagnamento contro le dipendenze
  • 901  operatori qualificati
  • 102 Soci Sostenitori che svolgono attività educative legate principalmente al Servizio Civile
  • 2983 volontari che prestano il loro servizio gratuitamente, avendo a cuore i giovani in particolare quelli che dalla vita hanno avuto di meno!

A portare avanti l’azione di Don Bosco non ci sono solo salesiani consacrati, ma anche molti laici che si riconoscono nel carisma del Santo torinese facendo proprio l’agire educativo salesiano, il “sistema preventivo”.

Il 19 maggio si terrà l’Assemblea Nazionale che eleggerà il nuovo Presidente e i nuovi organi sociali.

Anche nel difficile periodo che stiamo vivendo tutte le realtà della rete non hanno smesso di impegnarsi per garantire a bambini e giovani una vita migliore. Uno dei modi per sostenere gli interventi di Salesiani per il Sociale in tutta Italia è devolvere il 5×1000, l’unica donazione esistente che al donatore non costa nulla. Il 5×1000 è, infatti, una parte dell’imposta che si verserebbe comunque in occasione della dichiarazione dei redditi ed è per il contribuente completamente gratuita. È un gesto molto semplice ma di grande valore. Per farlo basta firmare nel riquadro preposto della dichiarazione dei redditi e inserire il codice fiscale 97099620581. Aiuta anche tu Salesiani per il Sociale donando il 5×1000! 

Guida al 5x1000

Tavola rotonda “Sguardi sulla pastorale giovanile”: confronto online

Nella giornata di ieri, 26 aprile, si è tenuto online la tavola rotonda “Sguardi sulla pastorale giovanile“, un confronto a partire da alcune recenti pubblicazioni con l’intervento di alcuni docenti della Facoltà di Teologia dell’Università Pontificia Salesiana come Salvatore Currò, Gustavo Cavagnari e Rossano Sala. Di seguito il Report dell’incontro a cura di Eric Strollo.

Sguardi sulla Pastorale Giovanile. È stato questo il titolo scelto per la Tavola Rotonda organizzata dall’Istituto di Teologia Pastorale dell’UPS, che si è svolta lunedì 26 aprile dalle 15.00 alle 17.00 e che ha visto coinvolte oltre 150 persone collegate in videoconferenza. L’evento è iniziato con il saluto del Decano della Facoltà di Teologia don Antonio Escudero che ha espresso la sua gratitudine nei confronti dei tre relatori e dei partecipanti tutti.

Il moderatore, il prof. Marcello Scarpa, ha successivamente introdotto la biografia di don Salvatore Currò, direttore dell’Istituto di Teologia Pastorale e autore del volume: “Giovani, Chiesa e comune umanità. Percorsi di teologia pratica sulla conversione pastorale”.

La prima domanda è stata suscitata direttamente da questo sottotitolo:

Cosa s’intende per «conversione pastorale»?

Secondo Currò, la chiave fondamentale per il rinnovamento ecclesiale è quella di mettere al centro la dinamica dell’incontro. In questa trama relazionale, la prospettiva antropologica si incontra con quella teologica. All’inizio della fede cristiana, infatti, come sottolineava Benedetto XVI, c’è proprio l’incontro-evento con una Persona. La conversione pastorale suggerita da don Salvatore passa, inoltre, per il recupero della misura della Rivelazione (per una pastorale giovanile secondo le Scritture) e per la riconfigurazione (trasfigurazione) della dimensione corporea della fede in prospettiva fenomenologica. 

È arrivato poi il turno di Don Gustavo Cavagnari, docente di teologia pastorale e autore della nuova pubblicazione «Andate e fate discepoli tutti i giovani. Per una pastorale giovanile evangelizzatrice», al quale è stato chiesto come poter intendere l’inclusività della pastorale giovanile oggi. Il prof. Cavagnari ha ricordato che la Evangelii Gaudium ci spinge a una pastorale inclusiva (successivamente declinata nel capitolo ottavo di Amoris Laetitia) ovvero che sappia integrare diversi soggetti o, meglio, che sia in grado di «creare spazi inclusivi, dove ci sia posto per ogni tipo di giovani» (Documento Finale del Sinodo dei Giovani, n. 234). È una pastorale giovanile «popolare», non elitaria, in grado di arrivare a tutti. In sintesi, è inclusiva: una pg che coinvolge «persone con competenze adulte» (1), una pg che collabora con le altre agenzie educative (2), una pg che raggiunge tutti i giovani, nei loro ambienti e contesti, anche e soprattutto extraecclesiali (3). 

Il terzo intervento è stato quello di Don Rossano Sala, direttore della rivista «Note di Pastorale Giovanile», segretario speciale del Sinodo dei Vescovi sul tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale” del 2018 e professore ordinario di teologia pastorale all’UPS. Nella sua opera più recente Intorno al fuoco vivo del Sinodo, Sala propone la visione sinodale di una pastorale che evangelizza per attrazione e attraverso la testimonianza di una comunità. Il prof. Scarpa ha perciò domandato un approfondimento sull’espressione «profezia di fraternità». Per Sala, la grande provocazione del Sinodo è quella che ruota attorno alle parole: comunità, fraternità, familiarità, sinodalità. In un’unica espressione: fare casa. Il sogno del Papa per la pastorale giovanile del terzo millennio è che essa diventi una vera scuola di comunione capace di offrire esperienze di vita comune qualificate come «un tempo destinato alla maturazione della vita cristiana adulta», «in vista del discernimento vocazionale» (DF 161).  

Durante il secondo giro di domande si è scesi ancora di più in profondità nella riflessione. Il prof. Currò ha richiamato la spinta del Sinodo a coltivare il desiderio di poter raggiungere tutti i giovani per poter camminare-con-loro, con-camminare. È, in fondo, la prospettiva della Laudato Si’ e della Fratelli Tutti, le quali abbandonano definitivamente uno stile «unilaterale» di evangelizzazione, che cioè mira a portare l’altro «dalla mia parte». È invece il tempo delle alleanze, di sentirsi «tutti sulla stessa barca», di abbandonare i dualismi e le contrapposizioni, di inserirsi in un cammino che ci precede perché si situa su un piano di «comune umanità». «Abbiamo una sfida non soltanto a dire il Vangelo e a mediarlo, ma a farlo risuonare» tramite una evangelizzazione nuova in cui, mentre cresciamo insieme in umanità, diventiamo più cristiani.

Cavagnari ha sottolineato l’importanza del discernimento pastorale. In altre parole, non è possibile prevedere a tavolino strategie ecclesiali per formare discepoli missionari. Ogni intervento non esiste mai in astratto, ma deve sempre tener conto di un determinato contesto sul quale operare un attento discernimento pastorale. Per intraprendere questo cammino è necessario un serio cambiamento di mentalità da avviare e accompagnare. 

Sala ha, infine, proposto tre vie di rinnovamento: 

  1. sul piano pastorale: lavorare seriamente con profondità di pensiero e coraggio per una pastorale giovanile in chiave vocazionale (Cfr. DF 138-143). 
  2. a livello comunitario: entrare nel ritmo del discernimento. Si tratta di capire, ancora una volta, che alla domanda “Che cosa dobbiamo fare?” non abbiamo una risposta preconfezionata. Non abbiamo una soluzione, ma un metodo (riconoscere, interpretare, scegliere). Le soluzioni arrivano solo se ci mettiamo come comunità in ascolto dello Spirito che parla alla Chiesa oggi. 
  3. dal punto di vista accademico: passare dalla tentazione della competizione e del carrierismo allo stile della sinodalità (Cfr. Rm 12,10:  «Gareggiate nello stimarvi a vicenda»). 

È seguito un secondo momento in cui la tavola rotonda si è aperta al dibattito. Tra gli spunti di riflessione più significativi: il superamento della logica applicativa e deduttiva nell’ambito teologico-pastorale (Currò), l’impegno per la ricezione dei documenti sinodali nella Chiesa particolare (Sala), l’attenzione all’integrazione fra pastorale familiare e pastorale giovanile (Cavagnari). Il catecheta Giuseppe Ruta ha, infine, sollecitato i tre relatori ad approfondire il rapporto tra pastorale giovanile, educazione e catechesi. 

Il prof. Currò ha accolto la provocazione sottolineando la necessità per l’educazione e per la catechesi di un certo «rovesciamento» in senso sinodale: dal «fare per» all’«essere con». La pastorale giovanile del terzo millennio è una pastorale che non intende più i giovani come destinatari, ma che, a partire dai luoghi da loro abitati, ne condivide il vissuto e, per questo, educa ed evangelizza. Sala ha rilanciato l’invito che il Sinodo ha mosso affinché la catechesi trovi i modi più opportuni per far risuonare l’annuncio del Vangelo nel cuore dei giovani di oggi. Cavagnari ha, infine, ribadito che la dimensione evangelizzatrice e quella educativa sono inscindibili nell’unica azione pastorale della Chiesa. 

A seguito del momento dedicato alle domande, ha preso la parola il prof. Alberto Martelli, docente di Teologia dell’Educazione presso IUSTO e consigliere editoriale della ElleDiCi, che nelle sue conclusioni ha espresso gratitudine per la ricchezza e lo spessore degli interventi ascoltati. Nei testi che erano oggetto della Tavola Rotonda ha individuato dei tratti comuni: la fedeltà alla realtà (senza intellettualismi o settorialismi), l’attenzione all’identità ecclesiale, la riscoperta del polo antropologico (vocazione, donazione, corporeità, incontro). Come ulteriori approfondimenti ha suggerito alcune piste: il ruolo della liturgia nella pastorale giovanile, il rapporto tra Chiesa universale, diocesi e singole comunità, il digitale e la «pastorale online», il rilancio del tema eucaristico.                       

Al termine di questo incontro possiamo rilevare che il confronto tra il cardine teologico di Sala, l’orizzonte antropologico di Currò e la prospettiva evangelizzatrice di Cavagnari è stato un momento illuminante e fecondo per la riflessione di studenti, ricercatori ed operatori pastorali. Facciamone tesoro e continuiamo a lavorare insieme per una pastorale giovanile in chiave relazionale e solidale (Currò), popolare e sinodale (Cavagnari); vocazionale e familiare (Sala). Sguardi diversi, ma rivolti tutti verso l’orizzonte di «una Chiesa autentica, luminosa, trasparente, gioiosa» (DF 166)!

L’evento può essere rivisto cliccando qui:

UPS

Verso l’estate, la doppia proposta dell’Italia Centrale salesiana

L’Italia centrale salesiana si prepara all’estate con una doppia proposta. Da una parte, i campi Base, Bosco, Bivio, Biblico e l’esperienza missionaria divisi per fasce di età e promossi dal MGS Italia Centrale che si svolgeranno tra giugno e agosto in presenza. Per queste esperienze, sono disponibili le informazioni nella locandina: per tutto il resto, fare riferimento ai responsabili delle opere e dei gruppi.

La seconda proposta nasce dopo l’esperienza dello scorso anno con Venti20 di novità ed è promossa dall‘ispettoria Italia Centrale: Vent’1 per tutti! è il progetto che  accompagnerà i giovani nella prossima estate. Il punto di partenza ispirativo è rimasto quello di dare vita a una proposta che permetta ai ragazzi di mettersi in gioco, di sognare un mondo nuovo e possibile, di cogliere strade di futuro ispirate al messaggio evangelico.  Lo spunto è Fratelli tutti, l’ultima enciclica  di Papa Francesco. Un documento che scuote, scomoda, spinge all’azione, invita a far diventare  vita concreta il Vangelo in cui crediamo con tanta fede. E allora ecco l’intuizione, in continuità con  lo scorso anno, di coinvolgere le nuove generazioni in questa sfida che il papa ha lanciato alla  Chiesa e al mondo e che sentiamo tanto “salesiana” perché tanto concreta nelle sue implicazioni  quotidiane.

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La Discussione – La formazione professionale del Veneto accompagna i giovani anche verso l’imprenditoria

Sul quotidiano La Discussione, è stato pubblicato un articolo sul Birrificio “Della Scala”, giovane impresa nata sui banchi dell’istituto salesiano Don Bosco di Verona.

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VENEZIA – L’Assessore regionale alla Formazione e al Lavoro del Veneto Elena Donazzan si è recata in visita al birrificio artigianale “Della Scala” di Verona, accompagnata dal pastpresident di Forma Veneto don Alberto Poles, per incontrare i titolari Marco Morini e Claudio Dalle Vedove.

“Questa promettente impresa giovanile veneta – sottolinea l’Assessore Donazzan – affonda le sue radici nell’amicizia che lega i soci fondatori Marco e Claudio fin dai banchi scuola, all’Istituto Salesiano ‘Don Bosco’ di Verona, e nel percorso formativo voluto e sostenuto dalla Regione del Veneto per ‘Birraio Artigiano’, qualifica professionale riconosciuta a livello Europeo con Certificazione delle Competenze EQF3”.

Nato a fine 2016 il birrificio con sede in via Sommacampagna è un sogno divenuto realtà dopo che Marco, che con il socio Claudio aveva frequentato il percorso di grafica dell’Istituto Salesiano “Don Bosco” di Verona, ha ottenuto il diploma di “Mastro Birrario” all’Accademia delle Professioni DIEFFE, con qualifica professionale rilasciata dalla Regione del Veneto spendibile in tutta l’Unione Europea.

“Questa testimonianza conferma l’eccellenza del livello della formazione professionale del Veneto – sottolinea Donazzan; – il forte radicamento territoriale e le sinergie locali tra pubblico e privato sono la chiave di volta del sistema veneto: un sistema che dimostra di funzionare, perché oltre a favorire la crescita dei giovani ed il loro accesso al mondo del lavoro, li accompagna consapevolmente all’imprenditorialità destinata a superare le difficoltà iniziali e a durare nel tempo”.

L’intraprendenza dei giovani titolari ha permesso di superare positivamente anche i mesi segnati dalla pandemia: nonostante il lockdown ed il protrarsi delle limitazioni all’attività di bar e ristoranti, l’azienda ha chiuso in utile l’anno 2020 grazie alla consegna a domicilio nel veronese e alle spedizioni in tutta Italia alimentate dai canali di ecommerce, sito e social.

Il birrificio veronese con “Regaste” ha recentemente vinto il prestigioso premio “Luppolo d’oro” al concorso nazionale Best Italian Beer 2020.

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Gazzetta del Mezzogiorno, i Market solidali in Puglia sostenuti da UsAid con Salesiani per il Sociale APS, Cnos Fap

Sulla Gazzetta del Mezzogiorno, oggi è uscito un articolo che riporta l’iniziativa dei Market Solidali di Cisternino e Fasano, sostenuti, tra gli altri, dal progetto finanziato da UsAid con Salesiani per il Sociale APS, Vis e Cnos Fap.

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Un appello alla solidarietà concreta che – per fortuna – non è caduto nel vuoto. L’invito, lanciato nelle scorse settimane dal programma «Il Valore del Tempo – Market Solidali in rete» per aumentare le possibilità di aiuto per le sempre più numerose famiglie in difficoltà a causa della pandemia e della crisi economica che ne è conseguita, è stato raccolto da tanti cittadini. Grazie a coloro che hanno risposto all’appello «Adotta una famiglia in difficoltà della tua città» altri 27 nuclei familiari riceveranno sostegno dai Market Solidali di Fasano e Cisternino. Il Market Solidale di Cisternino, grazie alla collaborazione con VIS, Salesiani per il Sociale e CNOS-FAP e con il contributo di US AID, sosterrà 20 famiglie a cui sarà garantito, per tre mesi, un valore di spesa alimentare di 35 euro a settimana. Il Market Solidale di Fasano, invece, grazie alla generosità dell’ANMI gruppo «N. Sauro», di Azzurro srl, del Caseificio Crovace e dei cittadini che hanno donato denaro o prodotti attraverso i carrelli solidali presenti in cinque supermercati cittadini, potrà sostenere fino a giugno altre sette famiglie, arrivando ad un totale di 23 nuclei familiari che ogni mese potranno far la spesa gratuitamente nel market di via Conversano. Inoltre, in considerazione del recente contributo straordinario erogato dall’Amministrazione comunale, in questi giorni i volontari stanno concordando con le famiglie che hanno beneficiato di questi contributi, l’opportunità e i tempi di sospensione dell’aiuto da parte del programma. Ma l’iniziativa “Adotta una famiglia in difficoltà della tua città”, non si ferma. «Per aderire, insieme alla donazione (importo minimo 100 euro) – fanno sa pere con una nota i volontari – potrete contattarci per comunicare il nome ed il recapito della famiglia che si vuole aiutare, indicandoci anche se si preferisce farlo in forma anonima. Alla famiglia segnalata sarà così garantito sostegno per due mesi, che aumenterà di un mese ogni 50 euro in più donati. Tutto sarà tracciato: dal bonifico del donatore che potrà così usufruire dei benefici fiscali previsti, alla consegna della spesa al beneficiario, che firmerà una ricevuta che attesterà quanto consegnato». m. mong.

“Cerco un centro di formazione potente”, il videoclip girato dai ragazzi del Cnos Fap di Forlì

Sul Corriere di Romagna è uscito un articolo dove si parla del videoclip girato dagli studenti del Cnos Fap di Forlì.

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“Cerco un centro di formazione potente” è il titolo del nuovo videoclip della canzone prodotta da allievi e insegnanti del Cnos Fap di Forlì. E’ una cover della canzone del grande cantautore siciliano Franco Battiato “Cerco un centro di gravità permanente”, riadattato alle vicende scolastiche legate alle lezioni a distanza. Il video parte dalla considerazione del centro di formazione come variante alla didattica classica, “una vecchia scuola che non insegnava
più niente se poi tanta gente non voleva andarci, neanche se si entrava più tardi”, seguita da “un ragazzo coraggioso vuole cambiare per sempre il destino sui banchi e sporcarsi le mani sul tornio e sui motori”. Il punto nodale è la valutazione della Dad: “Non sopporto le lezioni, che in una stanza a distanza ci privano del nostro punto di vista e della normalità”, ma anche “Cerco un centro di formazione potente/vincente, che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose e sulla gente”.

«Con questo video – dichiara il direttore del centro di formazione Cnos Fap Forlì, Sergio Barberio – vogliamo sottolineare come la scuola sia un potente organizzatore che, più che mai, è cercato dagli studenti e dalle loro famiglie». «Il nostro- interviene Denis Ceccarelli coordinatore e psicologo del Cnos – non è un video di denuncia o contro la Dad. L’intento è quello di sottolineare come il limite della distanza, in qualche modo attenuato dalle lezioni online, abbia consolidato in allievi, insegnanti e famiglie l’idea della scuola come punto di riferimento e di conseguenza si registra un enorme desiderio dell’incontro in presenza». «Attualmente – precisa Barberio – proseguiamo con le lezioni teoriche in Dad e con quelle di laboratorio in presenza. Questa articolazione consente la presenza al 50% e abbiamo proceduto in questo modo per tutto l’ anno. Gli stage, invece, che rappresentano circa il 30% dell’ arco scolastico, si sono svolti regolarmente in azienda». Il progetto didattico del videoclip ” Cerco un centro di formazione potente”, è stato realizzato grazie all’insegnante di materie umanistiche Ian Giovanni Soscara. Riprese e montaggio sono di Maurizio Nari e di Matthias Foschi. La visualizzazione è possibile su Facebook e YouTube, o nella gallery video del sito del cnos, www.cnosfapforli.it. PIERO GHETTI

VITA Online – La DAD? A Napoli si fa in oratorio

Sul sito di Vita è uscito un articolo in cui si racconta l’esperienza delle aule DAD dell’istituto salesiano Don Bosco di Napoli e di Torre Annunziata.

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Iniziativa di Salesiani per il Sociale: all’istituto Don Bosco di Napoli e all’oratorio salesiano di Torre Annunziata sono state allestite aule con computer, connessione e soprattutto con la presenza di un educatore

Aule attrezzate per seguire la didattica a distanza, con un computer, una connessione e, soprattutto, con la presenza di un educatore. Perché l’hardware non basta. Salesiani per il Sociale aps è partita ad offrire questo nuovo servizio dalla Campania, regione in cui dal marzo 2020 ad oggi i ragazzi hanno fatto in presenza sei settimane di scuola in tutto. Ecco allora che i salesiani hanno aperto ai ragazzi le porte degli oratori, creando “aule Dad” per tutti quei ragazzi che a casa non hanno un computer o la connessione, o ancora adulti in grado di seguirli, banalmente perché al lavoro.

La didattica a distanza, come è stato più volte sottolineato, ha accentuato in alcune zone del nostro Paese quel disagio che sfocia nell’abbandono scolastico: in Europa siamo al 4° posto tra i Paesi con il più alto tasso di abbandono scolastico, con un 14,5% ben lontano da quel 10% indicato dall’Europa come obiettivo da raggiungere per il 2020. La Campania in particolare, secondo la ricerca “Le mappe della povertà educativa” condotta da Openpolis in collaborazione con l’impresa sociale Con i bambini, ha un tasso di abbandono scolastico del 18,5%.

Ecco quindi che all’istituto Don Bosco di Napoli e all’oratorio salesiano di Torre Annunziata sono nate le aule Dad: oltre allo spazio, però c’è anche un educatore che segue i ragazzi durante l’orario scolastico e il pomeriggio nello svolgimento dei compiti e nello studio. A Torre Annunziata, in provincia di Napoli, se nella prima fase del lockdown gli educatori seguivano da casa i ragazzi, in autunno vista la possibilità di spostamento, hanno accolto i ragazzi nelle aule attrezzate: «Grazie ai progetti “Dare di più a chi ha avuto di meno” (sostenuto dall’Impresa Sociale con I bambini e coordinato da Salesiani per il Sociale aps) e “La risposta del VIS, Salesiani per il Sociale APS e Cnos Fap all’emergenza COVID-19 in Italia”», racconta Rino Balzano, assistente sociale ed educatore, «abbiamo avuto a disposizione PC per i ragazzi. Non solo, anche la scuola “Giacomo Leopardi” di Torre Annunziata ha messo a disposizione i suoi computer in comodato d’uso per i ragazzi che venivano da noi a seguire le lezioni». Attualmente l’aula DAD di Torre Annunziata ospita 25 ragazzi, divisi in gruppi da 3/4 ragazzi, ciascuno seguito da un educatore, con mascherina, distanziati e in sicurezza. «L’educatore non è solo una presenza che garantisce un supporto didattico, ma segue il ragazzo, lo accoglie e lo sostiene anche dal punto di vista educativo ed emotivo», prosegue Balzano.

All’Istituto Salesiano “E. Menichini”- Don Bosco di Napoli, invece, sono stati i servizi sociali del Comune a segnalare ai salesiani alcune situazioni difficili. Anche qui la presenza degli educatori è determinante. «Oltre ai ragazzi dell’oratorio abbiamo accolto anche quelli che ci hanno indicato i servizi sociali», spiega don Fabio Bellino, direttore dell’Istituto. Il passaparola ha fatto il resto, fino a riempire le aule DAD del numero massimo consentito dalle norme di sicurezza. «Abbiamo dovuto fare dei turni extra per accogliere quanti più ragazzi possibile: molti di questi ragazzi avevano entrambi i genitori al lavoro, fuori casa, per tutto il giorno. Da soli, non avrebbero mai potuto seguire le lezioni e rimanere così in pari con il programma». Ogni giorno così entrano circa 20 ragazzi, divisi in due aule, anche nel pomeriggio.

«Mettere a disposizione gli spazi per seguire in sicurezza le lezioni a distanza non basta», sottolinea don Roberto Dal Molin, presidente di Salesiani per il Sociale APS. «Come ha anche detto in una recente intervista Marco Rossi-Doria, neo presidente dell’impresa sociale Con i Bambini, l’unico modo per uscire dalla piaga dell’abbandono scolastico è implementando e rafforzando le “comunità educanti” come sistema nazionale e a livello territoriale. Per questo motivo abbiamo rafforzato la nostra presenza mettendo a disposizione dei ragazzi in DAD anche gli educatori: seguire nei compiti, ma anche accompagnare nel percorso difficile delle lezioni a distanza è un modo per creare rete e per sostenere il cammino scolastico accidentato di questo ultimo anno e mezzo».

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Tavola rotonda online “Sguardi sulla pastorale giovanile”

Lunedì 26 aprile, dalle ore 15 alle ore 17, si terrà online la tavola rotonda “Sguardi sulla pastorale giovanile“, un confronto a partire da alcune recenti pubblicazioni. Intervengono i docenti della Facoltà di Teologia dell’Università Pontificia Salesiana:

Modera:

  • Marcello Scarpa, Istituto di Teologia Pastorale

Conclusioni:

  • Alberto Martelli, docente di Teologia dell’educazione – Istituto Universitario Salesiano di Torino

Università Pontificia Salesiana
Facoltà di Teologia – Istituto di Teologia Pastorale
Piazza dell’Ateneo Salesiano, 1 Roma
www.unisal.it

Scarica la locandina
UPS

“Una nuova primavera”: il congresso formativo dei Salesiani Cooperatori, per una vita associativa a colori

Sabato 17 aprile, in modalità online, si è svolto il Congresso Regionale dell’Associazione dei Salesiani Cooperatori Italia Medioriente Malta dal titolo: “Una Nuova Primavera”.

Quest’anno il previsto rinnovo del Consigliere per la Regione per scadenza del sessennio non ci sarà a causa delle limitazioni di spostamento dovute all’emergenza sanitaria che limitano  il regolare  svolgimento del Congresso elettivo in presenza. Il Congresso Regionale elettivo è quindi rinviato al prossimo anno quando tempi e condizioni lo permetteranno in tutta sicurezza.

La Consulta, in accordo con la Segreteria Esecutiva Mondiale e con il Coordinatore Mondiale, ha ritenuto di mantenere la data del 17 aprile come un’occasione speciale per fare il punto del cammino associativo,  partendo dalle risposte alle tre domande  poste  nell’ ultimo evento on line  di dicembre.  Le tre domande sulle quali hanno lavorato i coordinatori provinciali sono state:

La mia promessa, il mio cammino, la mia scelta di vita: cosa il mio essere nell‘Associazione mi ha dato e cosa io sto donando?

L’essere consapevole di far parte di un Centro, quanto e in che modo ha influito sulla mia crescita spirituale di Salesiano Cooperatore?

Pensando alla mia appartenenza all’Associazione, quanto mi sento coinvolto in un progetto, quanto mi sento parte di esso.

Le risposte presentate da ogni singola Provincia saranno un impegno e un auspicio: a Vivere per il prossimo futuro sempre con una vita a colori da laici impegnati e cristiani credibili. Lavorare quindi per una Associazione viva, in continuo movimento, ricca di colore, di vita, di vitalità, mossa però anche da un cammino fatto di intenti comuni che portano ad una unità di appartenenza all’Associazione. L’Assemblea congressuale è arrivata durante un lungo percorso molto articolato e difficile, in un tempo in cui le relazioni umane  sono state consolidate grazie soprattutto a forme nuove di relazioni: incontri on line, piattaforme e  nuove tecnologie  hanno contribuito a rafforzare ancora di più il senso di appartenenza,  alimentando la vocazione di laici impegnati nell’educazione dei giovani, nell’accompagnamento delle famiglie, nella preghiera Comune, tutto questo grazie al supporto instancabile anche dei  quattro settori di Animazione. Il “DA MIHI ANIMAS” anche in questi “tempi difficili” è stato il motto che ancora oggi afferma la nostra Salesianità rappresentando un’occasione di crescita personale e associativa.

Enzo Del Giudice – responsabile settore Comunicazione

Per consultare relazioni, documenti e atti del congresso, consultare il sito:

Sito Salesiani Cooperatori