Novena a Maria Immacolata, Madre della Speranza

Dall’introduzione alla Novena a Maria Immacolata preparata dagli studenti di Teologia della casa salesiana della Bufalotta a Roma. La Novena, il cui libretto – guida è scaricabile in fondo all’articolo, si prega dal 29 novembre al 7 dicembre, con una meditazione al giorno.

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Don Bosco quando era richiesto di qualche grazia rispondeva: “Se volete ottenere grazie dalla S. Vergine fate una novena” (MB IX, 289). Le disposizioni d’animo necessarie sono le seguenti:

  1. Non avere nessuna speranza nelle capacità degli uomini: fede in Dio! La domanda si appoggi totalmente a Gesù e a Maria.
  2. In ogni caso porre la condizione del “Sia fatta la Tua volontà, non la mia”, e se è bene per l’anima di colui per cui prega.
  3. Accostarsi ai Sacramenti della Riconciliazione e all’Eucaristia.
  4. Ravvivare la fede in Gesù Eucaristia e la devozione a Maria.
  5. Fare un’offerta (del proprio tempo, del proprio lavoro…) per il bene degli altri, specialmente per i giovani più bisognosi.

Ti suggeriamo di trovare un momento della giornata in cui meditare il brano proposto (quest’anno ci lasciamo provocare dall’amicizia dei Santi con Maria Immacolata). In seguito, presenta a Dio un motivo di supplica che ti sta a cuore, se vuoi attraverso le preghiere che ti suggeriamo.

TGS e Salesiani Sesto San Giovanni: il racconto dell’esperienza di “Giovani e politica”

Pubblichiamo il resoconto del TGS nazionale del progetto “Giovani e politica” con i ragazzi di Sesto San Giovanni.

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Dal 28 al 31 ottobre 2024, un gruppo di studenti di Sesto San Giovanni ha partecipato al progetto “Giovani e Politica”, un’iniziativa organizzata dai Salesiani di Sesto San Giovanni in collaborazione con il TGS Nazionale. L’incontro, che ha avuto luogo a Roma, ha offerto un’opportunità unica di approfondire la conoscenza delle dinamiche politiche italiane ed europee, con un programma che ha combinato visite istituzionali, incontri con politici e momenti di riflessione culturale e spirituale. Il progetto ha coinvolto un gruppo di giovani provenienti dalla città di Sesto San Giovanni, che hanno avuto l’opportunità di esplorare da vicino il mondo della politica italiana, interagire con figure di rilievo e visitare luoghi simbolici delle istituzioni.

Due dei partecipanti ci ha raccontato cosa ha rappresentato l’esperienza per loro. Tommaso Prisco ha condiviso con entusiasmo il suo vissuto: “Porto a casa da questa esperienza una maggior consapevolezza su come si svolge la vita politica e su come, dietro ad ogni legge e ad ogni provvedimento, ci sia un meccanismo che coinvolge moltissime persone, ognuna delle quali contribuisce con le proprie idee. Un altro motivo per cui il ricordo di questo viaggio sarà assolutamente positivo è anche l’arricchimento culturale acquisito tramite le visite guidate e il gioco di ruolo all’Europa Experience. Ho aderito al percorso di “Giovani e Politica” per migliorare la mia comprensione delle dinamiche nella politica e credo proprio che con questo viaggio sia riuscito a raggiungere il mio obiettivo”. Le sue parole testimoniano come il progetto sia riuscito a dare una visione più chiara e concreta delle dinamiche politiche ai giovani spesso molto distanti.

Anche Nicolas Trevisan, un altro partecipante, ha espresso il suo entusiasmo per il viaggio: “Un’esperienza straordinaria e unica nella vita, che offre un’opportunità impareggiabile per entrare
in contatto diretto con la realtà della politica italiana e incontrare di persona i protagonisti che vi lavorano. È stato emozionante visitare luoghi in cui si prendono decisioni fondamentali per il nostro Paese e poter dialogare con figure di rilievo. In particolare, l’incontro con il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, è stato un momento di grande ispirazione: ci ha accolti calorosamente nel ministero, condividendo con noi alcune riflessioni sul suo lavoro e sull’importanza delle istituzioni.” Nicolas ha sottolineato il valore del contatto diretto con i protagonisti della politica, come l’incontro con il Ministro Giorgetti e le visite ai luoghi simbolo della nostra democrazia. La visita al Quirinale, al Senato e alla Camera dei deputati, ha suscitato in lui una profonda ammirazione per la bellezza e l’importanza di queste istituzioni, simboli di una lunga tradizione democratica. “È stato magnifico poter incontrare ministri e deputati, figure che quotidianamente lavorano per rappresentare e governare l’Italia”, ha aggiunto.

L’esperienza, però, non si è limitata all’aspetto politico. Nicolas ha raccontato anche della bellezza della città di Roma, che ha aggiunto un valore unico al viaggio. “Oltre all’aspetto istituzionale,
questa esperienza ci ha permesso di immergerci nella bellezza e nella storia della magnifica Roma. Ammirare la Fontana di Trevi, esplorare alcune basiliche ricche di arte e storia, vedere
l’imponenza dell’Altare della Patria e visitare il Pantheon sono stati momenti indimenticabili che mi hanno fatto sentire ancora più vicino alle radici culturali del nostro Paese.”
Il progetto “Giovani e Politica” ha rappresentato un’occasione preziosa per i ragazzi di Sesto San Giovanni di acquisire una maggiore consapevolezza politica, culturale e sociale. Le testimonianze
di Tommaso e Nicolas dimostrano quanto un’esperienza del genere possa essere trasformativa: non solo un’opportunità di apprendimento teorico, ma anche un’esperienza concreta che permette
di entrare in contatto con le istituzioni, acquisire consapevolezza e avvicinare i giovani alla politica. Il progetto si inserisce perfettamente nell’impegno educativo dei Salesiani di Sesto San Giovanni e nel desiderio del TGS Nazionale di offrire ai giovani strumenti per diventare cittadini consapevoli e attivi. Attraverso l’incontro con la politica e la storia di Roma, questi giovani hanno potuto vivere un’esperienza irripetibile che ha lasciato in loro un segno profondo.

Animazione Missionaria, équipe riunita a Roma per progettare il 150° della prima spedizione missionaria salesiana

Nel weekend del 9-10 novembre si è riunita nel nostro Centro Nazionale “Salesiani Don Bosco Italia”, l’ENAM (Equipe Nazionale di Animazione Missionaria). È un’equipe formata dagli incaricati sdb e fma di AM più due giovani per ogni territorio MGS d’Italia. L’Equipe si è costituita ufficialmente un anno fa a Genova e nasce con l’obiettivo di crescere nel coordinamento e nella sinergia dell’Animazione Missionaria in Italia mediante la corresponsabilità di salesiani, figlie di Maria Ausiliatrice e giovani. Nello specifico questo weekend l’equipe si è riunita per progettare una festa giovani nazionale che si terrà tra un anno a Torino Valdocco in occasione dei festeggiamenti per il 150° della prima spedizione missionaria salesiana. L’equipe ha ricevuto il sostegno e il saluto di Don Elio Cesari, direttore del centro nazionale dei salesiani, e di Suor Mara Tagliaferri, presidente CIOFS. L’incontro è stato caratterizzato da un bel clima di famiglia e da un intenso ritmo di lavoro.

Avvenire – Assisi. Zuppi ai religiosi della Penisola: «Aiutate i vescovi a essere veri padri»

Da Avvenire riportiamo l’articolo sul messaggio che il card. Zuppi ha lasciato all’Assemblea nazionale della CISM, che si è conclusa oggi ad Assisi. Presenti per i Salesiani, tutte le ispettorie con gli ispettori e vicari. Don Elio Cesari ha relazionato sul tema della scuola e don Carlo Maria Zanotti per la Formazione.

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Nella storia della Chiesa i rapporti tra vescovi e ordini religiosi sono stati non di rado piuttosto dialettici e a volte anche turbolenti. Ma non sono mancati, e non mancano, momenti di grande sintonia e di evangelica collaborazione. Un esempio in questo senso può essere la giornata di ieri ad Assisi dove è in corso la 64ª Assemblea nazionale del Confederazione dei superiori maggiori d’Italia (Cism), che riunisce i provinciali delle congregazioni religiose presenti sul territorio del nostro Paese, sul tema “Sogni di futuro”. Ospiti sono stati il cardinale di Bologna Matteo Zuppi e l’arcivescovo di Cagliari Giuseppe Baturi, rispettivamente presidente e segretario generale della Conferenza episcopale italiana. Il primo ha parlato del ruolo dei religiosi nella vita della Chiesa nella Penisola. Il secondo ha affrontato il tema delle “Strategie di governo delle diocesi e delle provincie religiose tra territorialità e popolo di Dio”. Entrambi gli interventi sono stati moderati, o meglio, vivacizzati, dal dehoniano padre Lorenzo Prezzi, giornalista e direttore dell’apprezzato blog “SettimanaNews”. All’incontro con Baturi ha preso la parola anche padre Luigi Sabbarese, scalabriniano, dell’Area giuridica del Cism.

Il cardinale Zuppi ha dedicato l’intera mattinata all’incontro. In un clima di grande cordialità. Il benvenuto è stato offerto da padre Luigi Gaetani, carmelitano scalzo, presidente della Cism. «Non chiediamo nulla, – sono state le sue parole – ma solo di camminare insieme per il bene del popolo di Dio». Quindi il botta e risposta con Prezzi. Diversi i temi trattati. A cominciare dall’uso dei beni. Con l’invito del presidente della Cei a discuterne «insieme» e a verificare quando sia «il caso di dare il testimone a qualcun altro» – sempre «con qualche verifica vera, seria, robusta» – magari affidando le opere ai laici. Un invito che è storicamente nelle corde del mondo religioso, basti pensare ai terz’ordini nati nel corso dei secoli. «Non facciamo – ha osservato il cardinale – come i nobili che, dilapidato il patrimonio, vanno ad abitare nell’abitazione del custode e trasformano la propria casa in un B&B». Zuppi ha poi invitato i religiosi a rifiutarsi di fare i «tappabuchi», affidandosi alla forza del proprio carisma. Invito accolto con gratitudine da padre Gaetani. Di qui l’esortazione a evitare di «diventare mediocri» e «il piccolo cabotaggio», a «pensare invece in grande» come fecero i fondatori a «reinvestire bene quello che abbiamo con fantasia e libertà evangelica». I religiosi insomma non devono limitarsi a lavorare nelle parrocchie ma devono immergersi, seguendo il proprio carisma, nella pastorale nei luoghi di misericordia come i santuari, nelle case di carità, nei luoghi di sofferenza come le Rsa e gli hospice. A creare delle piccole «Taizé» dove «i giovani possono imparare a pregare». In questo però, ha sottolineato il presidente della Cei, «la vera sfida è la comunione che dà valore a tutto». Padre Prezzi ha poi introdotto il tema degli abusi. Per Zuppi la questione rimane una «priorità» che va affrontata «con rigore e con tanta umanità, con le vittime in primo luogo» avendo però «la consapevolezza che non siamo una Chiesa di abusatori». Non è mancato lo spazio per alcune domande dei partecipanti all’Assemblea. Sulla polarizzazione esasperata che si manifesta a volte nella vita ecclesiale: per il cardinale di Bologna bisogna «difendere la comunione sempre», affrontando i singoli casi «con fermezza e pazienza». Sui rapporti, a volte difficili, tra i religiosi e il vescovo della diocesi in cui operano: «Il vescovo è un padre, aiutatelo ad esserlo, con grande libertà». Sulla questione dei migranti, «una grande sfida da affrontare con realismo e tanta umanità», con la necessità di «una politica seria di accoglienza e integrazione», e tenendo fermo il fatto che «i migranti in mare vanno soccorsi». Il Papa, ricorda Zuppi, «non dice tutti dentro, ma tutti salvi».

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MGS, Consulta nazionale di ottobre

Si è concluso ieri il primo incontro di Consulta nazionale per l’anno pastorale 2024-25!
Nel weekend del 26-27 ottobre, infatti, delegati di PG, consigliere di PG e i giovani della Consulta si sono ritrovati a Roma. Questa volta in una nuova location: l’Istituto Salesiano Gerini. Qui, nelle periferie di Roma, l’opera si occupa della formazione professionale e ospita alcuni giovani che accolgono la proposta di vivere dei periodi di convivenza e comunità.

Sono stati davvero molti gli argomenti affrontati in questi giorni come consulta, introdotti da un approfondito momento di conoscenza, che ha permesso anche ai molti nuovi partecipanti di entrare nel clima di condivisione che questi momenti sempre portano con sé.
Quest’anno, poi, ogni incontro di consulta dedicherà una parte del tempo affinché due territori per volta possano raccontare una buona pratica attuata nel proprio MGS, come previsto anche nel regolamento MGS Italia. Questo ci è utile per conoscerci meglio come territori durante il corso dell’anno, e potrebbe anche offrire spunti utili al cammino di ciascun territorio. Questa volta il MGS Lombardia-Emilia ci ha raccontato del cammino della Scuola Formazione Animatori e della revisione che stanno attuando come segreteria territoriale. Mentre il territorio del Triveneto ci ha presentato la Consulta Cammini, le modalità di lavoro di questa e i percorsi che progettano e propongono durante l’anno.

È seguita poi la presentazione del regolamento, che per l’occasione è stato stampato e consegnato come opuscolo a tutti i membri della consulta. Esso è un utile strumento di lavoro che ci ricorda innanzitutto gli obiettivi e il cammino che il MGS Italia è chiamato a perseguire.

Siamo quindi passati, con un lavoro di condivisione a gruppi, a ragionare sui temi concreti della proposta pastorale 25-26, che nel percorso triennale già avviato si concentrerà sul tema della fede.

Abbiamo infine concluso i lavori del sabato con i Vespri, prima di un’ottima cena preparata con cura dai ragazzi che abitano nell’opera!
La buonanotte ci ha portati ancora più nello spirito del Gerini: don Flaviano (direttore dell’opera), insieme a Roberta e Daniele ci hanno raccontato delle loro esperienze di convivenza qui, di come queste hanno influenzato le loro vite, della bellezza e della fatica di vivere con così tanti “fratelli”.

La domenica mattina ci ha introdotti a temi dal respiro ampio. Infatti, partendo dal documento del Sinodo dei Giovani tenutosi ad agosto, abbiamo ragionato sul cammino del MGS Italia, sulle priorità che vogliamo darci per questo e i prossimi anni e su come attuarle concretamente.
Infine don Andrea e suor Valeria ci hanno presentato parte del lavoro della cabina di regia che sta seguendo l’organizzazione del Giubileo del Giovani, della quale fanno parte anche Diletta, don Elio e suor Mara.

Abbiamo infine concluso il weekend ringraziando e affidando il lavoro fatto nella Santa Messa, che abbiamo vissuto con i ragazzi del DBweekend.

Sito MGS

Attesi dal suo amore: spiritualità apostolica – la definitiva scelta vocazionale di Don Bosco per i giovani

 

Spiritualità apostolica – la definitiva scelta di Don Bosco per i giovani 

La motivazione vocazionale è dettata dall’amore per i giovani: se don Bosco non si occuperà di quei poveri fanciulli nessun altro lo farà al suo posto. Questo dice l’unicità e l’insostituibilità di una chiamata che viene da Dio. Essa ha bisogno di essere onorata in prima persona singolare e in prima persona plurale, perché ogni autentica vocazione diverrà sempre e comunque una convocazione per molti. 

Approfondimento sito MGS

CNOS-FAP: La riforma dell’istruzione tecnica e professionale al centro del dibattito: esperti e istituzioni a confronto sul futuro della formazione

Il 14 novembre 2024 a Palazzo Giustiniani, CNOS-FAP e PTSCLAS presenteranno i dati dell’Osservatorio sulle Politiche Attive del Lavoro e Formazione, che mostrano investimenti per 2,1 miliardi di euro nel 2023. Al centro del dibattito la nuova riforma della filiera tecnologico-professionale e il modello “4+2”, con la partecipazione di rappresentanti istituzionali ed esperti del settore.

Roma, 31 ottobre 2014 – Oltre 2,1 miliardi di euro investiti nel 2023 per politiche della formazione e del lavoro, di cui il 70%, 1,4 miliardi, destinati alla formazione professionale e il 30%, 640 milioni, destinati alle politiche attive del lavoro. Sono questi i dati che verranno presentati il 14 novembre 2024 presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani a Roma, durante il seminario annuale
organizzato da CNOS-FAP e PTSCLAS sulle politiche della formazione professionale e del lavoro.

L’evento, che si terrà dalle 9:30 alle 13:00, metterà al centro del dibattito la recente Legge n.121/2024 sulla riforma della filiera tecnologico-professionale. La sperimentazione, che coinvolgerà 176 istituti per un totale di 201 filiere formative, rappresenta una risposta concreta alle sfide poste dal Piano nazionale “Industria 4.0” e alla crescente automazione del mercato del lavoro. “In un contesto dove la trasformazione digitale sta rapidamente rendendo obsolete molte competenze tradizionali, la riforma rappresenta un’opportunità strategica per allineare la formazione alle reali esigenze del mercato del lavoro”, dichiara Giuliano Giacomazzi, Direttore Generale CNOS-FAP, che aprirà i lavori del convegno. Sara Frontini di PTSCLAS presenterà i dati 2023 dell’Osservatorio sulle Politiche Attive del Lavoro e della Formazione, evidenziando come nel corso dell’anno siano stati pubblicati 250 avvisi regionali, di cui 182 riguardanti le politiche della formazione. “L’analisi mostra un significativo investimento nella formazione ordinamentale, che ha assorbito il 74% delle risorse stanziate, pari a circa 1,1 miliardi di euro”, anticipa Frontini. Mattia Dolci di PTSCLAS approfondirà invece il tema del sistema VET (Vocational Education and Training) italiano nel contesto europeo: “Nonostante il crescente interesse per l’istruzione professionale, l’offerta formativa VET in Italia rimane ancora limitata rispetto agli altri Paesi OCSE. La nuova riforma, introducendo le filiere formative integrate, rappresenta un passo importante per colmare questo gap”.

Il dibattito, moderato da Gianni Bocchieri, esperto in politiche formative e del lavoro, vedrà la partecipazione di figure di spicco del settore, tra cui Natale Forlani (Presidente INAPP), Carmela Palumbo (Capo Dipartimento MIM), Massimo Temussi (Direttore Generale Ministero del Lavoro), Paola Nicastro (Presidente e AD di Sviluppo Lavoro Italia SpA) e rappresentanti della Regione Lombardia, Paolo Mora (DG Formazione e Lavoro), della Regione Marche, Massimo Rocchi (Dirigente Settore Formazione Professionale, Orientamento e Aree di Crisi Complesse) e della Regione Campania, Armida Filippelli (Assessora alla Formazione Professionale). Al centro della discussione, l’attuazione del modello “4+2” e il suo impatto sul sistema della formazione professionale italiano. La mattinata si concluderà con gli interventi degli operatori del sistema – Alessandro Chiorri (CNOS-FAP Lazio), Roberto Sella (ITS Academy Angelo Rizzoli) e Alfonso Balsamo (Confindustria) – che affronteranno gli aspetti operativi della riforma e le opportunità per il mondo produttivo. Le conclusioni saranno affidate a Paola Vacchina, Presidente di FORMA.

INFORMAZIONI DI CONTATTO: comunicazione.nazionale@cnos-fap.it

 

Speranza – Il cuore missionario di Don Bosco

Speranza – Il cuore missionario di Don Bosco

Lectio e scheda carismatica

Nella lunga sezione di Gv 7,1-10,21, il focus è decisamente sul contrasto tra Gesù e le autorità del popolo. In questa sezione, infatti, troviamo, in particolare, due capitoli (8 e 9) nei quali, in modo diretto o indiretto, le parole o i gesti/segni del Signore vengono pesantemente questionati dai farisei o dai giudei. In tale contesto, la celebre parabola – il testo parla, però, di paroimia, «similitudine» (v. 6) – del buon pastore si colloca in stretta connessione con il capitolo che la precede (9,1-41). In particolare, il collegamento in questione si coglie leggendo 9,39-41 in continuità con quanto segue: in questi versetti, infatti, il Signore commenta con i farisei la guarigione del cieco nato appena conclusasi con la professione di fede di quest’ultimo («credi nel figlio dell’uomo?» [v. 35]; «credo, Signore!» [v. 38]). Tale commento mette in luce quanto la vera cecità consiste nel pensare di vederci pur essendo incapaci di vedere (v. 41) – un’allusione chiara all’incapacità di riconoscere il proprio peccato e, quindi, essere guariti. Sembra, quindi, che i primi destinatari della similitudine del pastore bello/buono siano proprio i farisei (cf 10,6).

“La Grande speranza” di Bartolomeo Sorge (Aggiornamenti sociali, febbraio 2008)

«Cristo – esordisce l’enciclica – è venuto a rivelarci che la nostra vita non finisce nel vuoto, ma l’uomo è destinato all’incontro con Dio, è stato creato “per essere riempito da Lui”» (n. 33). Per questo in Cristo siamo stati redenti e salvati. Questa certezza, che nasce dalla fede nella Parola di Dio, genera nel cuore del credente una «grande speranza», capace di dare senso a tutta la sua vita e di sostenerla anche nei momenti più difficili e faticosi. Infatti, è molto diverso vivere e agire con la consapevolezza che l’uomo e la sua operosità sono destinati non a finire nel nulla, ma a rimanere per sempre in un mondo redento e trasfigurato. Pertanto, l’annuncio cristiano della salvezza non è solo una «buona notizia»,  un’«informazione»; ma porta con sé una vera

Lectio di ottobre

 

Preghiera

Beata Maria Romero Meneses (FMA), testimone di speranza

«Suor Maria dinanzi alle difficoltà non è venuta meno, diceva: ‘Il mio Re e la mia Regina mi aiuteranno’. Era una persona di speranza, ecco perché credo che abbia vissuto felice e allegra; non l’ho mai vista triste, ma era ottimista. Ha sperato senza limiti quello che voleva ottenere»
(Beata Calvo Brenes de Sánchez).

«La speranza la manteneva serena, era di una equità di carattere senza compromessi, con un sorriso ben definito sulle labbra e un’espressione sul
viso, come chi è sicuro che il suo cammino è retto e gradito al Signore.  Si fidava contro ogni speranza»
(Suor Teresa Rodríguez).

«Posso dire che Suor Maria ha vissuto piena di speranza che rifletteva nella sua serenità e allegria contagiosa. Colmava di conforto le persone che le si avvicinavano tristi o quasi disperate per chiederle un favore, facendo vedere che Dio le amava e che non le avrebbe deluse. Molte volte si è sentita ripetere: “So di chi mi sono fidata”».
(Suor Manuelita Andrade).

Lei stessa ripeteva: «Siamo i pellegrini che vanno in Paradiso, la fede illumina il nostro destino. La meta sta nell’eterno, la nostra Patria è il Cielo, la speranza ci guida e l’amore ce lo farà ottenere. L’uomo raggiunge la sua pienezza nell’amore per gli altri»
(F XII 75).

Preghiera di novembre

 

Spiritualità apostolica – Il cuore missionario di Don Bosco

Spiritualità apostolica – Il cuore missionario di Don Bosco

Lectio e scheda carismatica

Il brano che apre la lectio (Mc 6,34-44) fa parte della sezione denominata “sezione dei pani”. Tale denominazione si spiega col fatto che proprio in questi capitoli Mc colloca il racconto delle due moltiplicazioni dei pani e dei pesci (6,34-44; 8,1-10) e anche una discussione tra Gesù e i discepoli a proposito del significato di questo segno (8,14-21; cf 6,52). Questo fatto mette bene in evidenza come il centro di gravità di questa sezione sia l’insegnamento che Gesù dà ai discepoli circa la propria identità.

La moltiplicazione dei pani non è tanto un gesto miracoloso che deve «soddisfare un bisogno» (sull’ambiguità di questa lettura, cf Gv 6,26) quanto un’anticipazione della cena pasquale e, quindi, un segno che manifesta il mistero della persona di Gesù. La sovrabbondanza dei pani (richiamata nella discussione con i discepoli in Mc 8,14-21), rilevata nella «sazietà» di chi ha mangiato (v. 42) e nel numero delle ceste degli avanzi (v. 43), allude alla eccedenza del dono di vita e, per così dire, all’eccedenza dell’incredulità dei discepoli: non solo Gesù è andato incontro alle necessità della folla con pochi mezzi ma lo ha fatto non in modo «misurato» o con calcolo ma sovrabbondante. La matematica di Dio, per così, non è quella dei discepoli stessi.

Dalle “Memorie dell’Oratorio”, seconda decade

Un giorno il teologo Borel, in presenza del sac. Pacchiotti Sebastiano e di altri, prese a dirmi così: – Per non esporci a perdere tutto è meglio salvare qualche cosa. Lasciamo in libertà tutti gli attuali giovanetti, riteniamone soltanto una ventina dei più piccoli. Mentre continueremo ad istruire costoro nel catechismo, Dio ci aprirà la via e l’opportunità di fare di più.
Loro risposi: – Non occorre aspettare altra opportunità il sito è preparato, vi è un cortile spazioso, una casa con molti fanciulli, porticato, chiesa, preti, chierici, tutto ai nostri cenni.
– Ma dove sono queste cose? interruppe il T. Borel.
– Io non so dire dove siano, ma esistono certamente e sono per noi.
Allora il T. Borel, dando in copioso pianto, «Povero D. Bosco, esclamò, gli è dato la volta al cervello». Mi prese per mano, mi baciò e si allontanò con  D. Pacchiotti.

Lectio di ottobre

 

 

Preghiera

Sant’Artemide Zatti, un segno vivente della compassione e della misericordia di Dio per i malati. Dalla lettera del Rettor Maggiore a pochi giorni dalla canonizzazione di Artemide Zatti:

«Zatti ha vissuto con radicalità evangelica la certezza che il servizio, che è stata la sua caratteristica vocazionale – la diakonia – rende credibile, riconoscibile, amabile, il volto della Chiesa. La porta del servizio attrae il cuore umano, specie quando è provato dalla vita e dalla sofferenza, e apre all’esperienza dell’incontro con Gesù, il vero Buon Samaritano, e Zatti ha fatto del suo meglio per vivere come un buon samaritano. “L’ospedale e le case dei poveri, visitati notte e giorno viaggiando su una bicicletta, considerata ormai elemento storico della città di Viedma, furono la frontiera della sua missione. Visse la donazione totale di sé a Dio e la consacrazione di tutte le sue forze al bene del prossimo”.

Preghiera di ottobre

 

Progetto quinquennale CNOS-FAP e Schneider Electric: visori e plastici 3D per il futuro professionale dei giovani

La Fondazione CNOS-FAP insieme alla Fondazione Schneider Electric e Schneider Electric Italia, ha annunciato, in occasione dell’incontro nazionale dei settori Elettrico ed Energia della Fondazione CNOS-FAP ETS tenutosi il 30 ottobre 2024 presso la sede di Salesiani Don Bosco Mestre, l’avvio di un nuovo progetto quinquennale (2024-2028) volto a potenziare le competenze STEM e tecnico-professionali nei settori elettrico/elettronico ed energia. L’obiettivo principale è attirare giovani, in particolare ragazze, nei percorsi di formazione professionale, riducendo la dispersione scolastica e fornendo strumenti pratici e teorici per prepararsi al mondo del lavoro.

Il progetto prevede un cofinanziamento tra i due enti: CNOS-FAP metterà a disposizione risorse umane, mentre Schneider Electric fornirà un contributo economico per le attrezzature didattiche. In totale, 36 Centri di Formazione Professionale (CFP) in tutta Italia beneficeranno dei kit didattici e delle tecnologie avanzate, tra cui valigette su automazione industriale, plastici 3D per Industria 4.0 e Smart Home, arricchite da software di realtà aumentata per offrire agli studenti un’esperienza pratica immersiva.

«La nostra missione salesiana -ha affermato don Giuliano Giacomazzi, direttore generale della Fondazione CNOS-FAP ETS- è sempre stata quella di offrire ai giovani una formazione di qualità, capace di prepararli alle sfide del mondo contemporaneo e di promuovere la dignità del lavoro. Grazie al contributo di Schneider Electric e della sua Fondazione, saremo in grado di potenziare le competenze dei nostri allievi nel campo dell’energia sostenibile, delle tecnologie intelligenti e della trasformazione digitale».

I beneficiari del progetto includeranno 5.500 studenti dei percorsi triennali e quadriennali e 100 formatori. Le attività formative saranno supportate dal personale CNOS-FAP, dai volontari di Schneider Electric, e dal partner Mondo Scuola Lavoro, garantendo così una sinergia tra educazione e mondo industriale.

«Per affrontare le sfide della sostenibilità, della transizione energetica e digitale – ha commentato Davide Zardo, amministratore delegato di Schneider Electric per l’Italia – servono forze nuove competenze. È quindi necessario investire sui giovani per prepararli per le sfide future. Abbiamo bisogno di diversità di intelligenze, vocazioni, competenze e se vogliamo fare sì che la crescita sia inclusiva dobbiamo assicurarci di non lasciare indietro nessuno».

Durante i 5 anni, verranno organizzati corsi di formazione per formatori salesiani, puntando a un miglioramento progressivo delle loro competenze tecniche. Inoltre, saranno realizzate attività di orientamento per oltre 3.300 studenti delle scuole superiori di primo e secondo grado, al fine di incentivare la scelta dei percorsi di formazione tecnica e professionale.