Salesiani per il Sociale diventa Rete associativa con 306 enti aderenti e 70 associati

Salesiani per il Sociale, l’organizzazione non profit dei Salesiani d’Italia che gestisce il settore della povertà educativa e del disagio giovanile, è diventata una Rete associativa: con l’approvazione del nuovo statuto da parte dell’assemblea nazionale degli associati radunata a Roma il 7 e l’8 giugno, l’associazione assume una nuova veste con i suoi 306 enti aderenti e 70 associati. “Il nuovo Statuto recupera il senso e l’azione dei padri fondatori e dell’ente promotore. Non è una questione formale ma sostanziale perché riguarda l’identità della nostra associazione, una unica identità nazionale e territoriale diversificata per la missione sociale”, dice don Francesco Preite, presidente di Salesiani per il Sociale che aggiunge: “La nostra forza è essere uniti nel rispetto delle specificità territoriali”.

Per aiutare la comprensione della nuova veste dell’associazione e il passaggio alla configurazione di rete associativa, è intervenuto il prof. Antonio Fici, docente di diritto privato a Roma Tor Vergata e direttore scientifico di Terzjus che ha spiegato anche la nuova personalità giuridica. “Di fatto – ha detto il prof. Fici – Salesiani per il Sociale è già una rete associativa, per capillarità e azione territoriale e oggi ne assume la veste ufficiale”. Il nuovo Statuto della rete associativa riconosce e promuove luoghi di incontro e di partecipazione, di pensiero e di cultura, di proposte e di azione: “Bisogna che prendiamo seriamente le possibilità che lo Statuto ci offre per ben organizzare questi spazi di partecipazione. Anche l’educazione dei giovani alla politica, intesa come servizio per il bene comune, passa attraverso questi spazi che vanno curati ed accompagnati”, prosegue don Francesco Preite.

Proprio per questo, il secondo giorno dell’assemblea ha avuto il suo centro nel dibattito tra i giovani del Forum Giovani di Salesiani per il Sociale e tre ospiti: don Rafael Bejarano, responsabile mondiale delle opere e servizi sociali, Giovanna Bruno, sindaca di Andria e Leonardo Becchetti, professore di Economia politica all’università di Roma Tor Vergata. Ai tre ospiti i ragazzi, raccontando la loro esperienza di vita, lavoro e servizio hanno chiesto di condividere il proprio sogno. “Gli esseri umani per vivere non possono che essere generativi”, ha detto il prof. Becchetti rispondendo alle domande dei ragazzi. Per don Bejarano, il “vero sogno è lavorare in rete e affiancare sempre di più i laici”. La sindaca Bruno, invece, ricordando il perno della sua attività politica che sta nell’attenzione alle persone, ha invitato i giovani a non avere timore di occuparsi della cosa pubblica. L’assemblea si è conclusa con la presentazione del bilancio economico finanziario, preventivo, il bilancio sociale, presentato nella forma cartacea e attraverso il video e le attività previste il prossimo anno.

Assemblea nazionale di Salesiani per il Sociale: “Un sogno da realizzare”

Valorizzare i sogni dei ragazzi in un contesto italiano ed europeo che cambia e guardando all’economia sociale, alla politica e al carisma salesiano. L’assemblea di Salesiani per il Sociale, “Un Sogno da realizzare”, che si svolgerà a Roma il 7 e l’8 giugno 2024, quest’anno mette al centro i giovani e i loro sogni, facendoli dialogare con il prof. Leonardo Becchetti, ordinario di Economia politica all’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, la sindaca di Andria, Giovanna Bruno e don Rafael Bejarano, responsabile mondiale Opere e servizi sociali, migranti e volontariato salesiano.

In un contesto sociale ed economico che vede la disoccupazione giovanile al 20% e il tasso di NEET che resta tra i più alti d’Europa (1 milione e 400mila giovani) [1], l’assemblea nazionale di Salesiani per il Sociale offre la possibilità di ragionare con i giovani sui temi legati al loro futuro.

“I dati su lavoro giovanile, neet e povertà minorile sono preoccupanti – dice don Francesco Preite, presidente nazionale di Salesiani per il Sociale -. Caritas e Save the Children ci dicono che in Italia 1 milione e 300 mila minori sono in povertà assoluta e il 67,4% degli adolescenti ha paura di non uscire mai dalla condizione di povertà [2]. I numeri spaventano e ci indicano una strada: lavorare con la nostra rete associativa sui territori per mettere in campo progetti, attività e quanto necessario per permettere a bambini e giovani di uscire dalla condizione di povertà”.

L’assemblea nazionale è l’occasione, per Salesiani per il Sociale, anche di presentare il Bilancio sociale. “Sul bilancio sociale – prosegue don Francesco Preite – si può vedere come nel 2023, per l’inserimento sociale e lavorativo dei giovani abbiamo investito oltre 40mila euro per sostenere alcune iniziative di formazione a avvio al lavoro a Bari, Palermo, Vallecrosia e Torino”. Per i minori, grazie alla raccolta fondi e all’area progettazione, “abbiamo messo in campo quasi 600mila euro per interventi di contrasto alla povertà educativa, all’abbandono scolastico e per offrire ai bambini e ai ragazzi spazi adeguati dove trascorrere il tempo libero, trovare un sostegno allo studio e sportelli di aiuto psicologico, anche per le famiglie”.

Nei due giorni di assemblea ci sarà lo spazio per ricordare don Domenico Ricca, fondatore di Salesiani per il Sociale scomparso a marzo e don Michele De Paolis, tra i fondatori dell’associazione nel decennale della sua morte.

A portare i saluti istituzionali ci sarà don Juan Carlos Pérez Godoy, Consigliere Generale per la Regione Mediterranea, don Stefano Aspettati, Ispettore delegato Conferenza Ispettori Salesiani d’Italia e don Elio Cesari, Direttore Centro Nazionale Opere Salesiane. A portare il suo saluto, anche don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana.

Don Francesco Preite relazionerà sull’anno appena chiuso mentre il prof. Antonio Fici, associato di Diritto privato Università degli Studi di Roma Tor Vergata e Direttore scientifico di Terzjus presenterà il nuovo Statuto della “Rete Associativa Salesiani per il sociale APS”.

[1] Dati Istat su occupazione e lavoro

[2] “ImPossibile 2024 – Costruire il futuro di bambine, bambini e adolescenti. Ora” – II biennale sull’infanzia di Save the Children

BresciOggi – Cnos Fap, Clerici va oltre il business con la formazione no-limits

Dal quotidiano BresciOggi.

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Il gruppo Clerici lancia «Clerici Lab», il più grande progetto di formazione in campo termoidraulico a livello nazionale. La realtà con sede a Brescia, punto di riferimento del mercato italiano nella distribuzione di prodotti idrotermosanitari e arredo bagno (ha chiuso il 2023 con un fatturato consolidato di 785 milioni di euro e un utile di 77 mln di euro; i punti vendita sono 120, i dipendenti 1.800) ha presentato un percorso che coinvolgerà anche la fondazione Cnos-Fap di Regione Lombardia e vuole portare al di fuori dell’azienda le competenze acquisite nel corso del tempo. «Attraverso Clerici Lab, mettiamo a disposizione il nostro know-how derivante da quasi 80 anni di esperienza – sottolinea il presidente, Paolo Clerici -. Vogliamo portare all’esterno le nostre competenze: facciamo già molta formazione al nostro interno, ora vogliamo estenderla, intercettando i ragazzi al termine del percorso scolastico verso indirizzi che rispondano alle esigenze delle aziende dell’intera filiera». Il pensiero va anche alla direttiva sulle Case green dell’Unione Europea, «un progetto enorme che oggi in Italia non avrebbe la manodopera necessaria per essere realizzato», aggiunge Clerici. Il primo step del Lab partirà da Brescia, grazie alla creazione di un Ifts nella sede dell’istituto Salesiani Don Bosco in città: un percorso professionale post diploma, rivolto ai diplomati fino a 25 anni di età residenti in Lombardia (per il primo anno sono previsti una ventina di posti), dedicato alla logistica e termoidraulica e pensato per formare figure di alto livello che si occupino a 360° della gestione tecnica commerciale del comparto termoidraulico. «Per due giorni gli studenti saranno in aula, negli altri tre saranno attivi nelle nostre sedi, dove potranno apprendere sul campo competenze trasversali – spiega Federica Bugatti, responsabile del progetto per Clerici -. Le attività si svolgeranno anche nella nuova sede di Clerici Lab in via Fura, dove sarà realizzato un laboratorio».

Per il direttore del Don Bosco, Floriano Crotti, «il valore aggiunto di questo progetto risiede nel fatto che i ragazzi verranno assunti con un contratto di apprendistato di primo livello: saranno lavoratori a tutti gli effetti». Il supporto Il percorso IFTS è totalmente finanziato da Regione Lombardia. «Questa settimana ho portato in Giunta una delibera per innalzare la dotazione finanziaria di 1,3 milioni di euro, perché ogni anno registriamo sempre più iscritti: dai 1.100 dell’anno scolastico 2018/19 siamo passati agli oltre 2.100 di quello in corso – ha precisato Simona Tironi, assessore con delega per Istruzione, Formazione e Lavoro del Pirellone -. Clerici Lab guarda al futuro dei ragazzi, per fornire una leva di competitività alle nostre aziende». L’iniziativa non si ferma a Brescia: la collaborazione con il Cnos-Fpa di Sesto San Giovanni (Mi) prevede per l’anno scolastico 2024/25 un percorso di inserimento di apprendisti e tirocinanti nelle sedi di Clerici, riservato ai ragazzi che frequentano il CFP con indirizzo termoidraulico; a Perugia ci sarà un programma di formazione duale per gli iscritti al corso di  termoidraulica, a Genova un progetto formativo specifico per l’istituto di Sampierdarena.

Consulta nazionale del MGS a Valdocco: il tema della “speranza” al centro dell’incontro

Dal 24 al 26 maggio, a Valdocco, si è svolta la Consulta Nazionale del Movimento Giovanile Salesiano, alla quale hanno partecipato i giovani provenienti dai territori, i delegati e le consigliere di Pastorale Giovanile. Il tema al centro dell’incontro è stata la proposta pastorale sviluppata per il prossimo triennio, fondato sulle Virtù teologali, e per la Proposta Pastorale 2024/2025 intitolata “Attesi dal Suo Amore”. Nei tre giorni di incontro, c’è stato infatti un momento di formazione proprio sul tema della speranza, curato da don Paolo Paulucci, argomento del prossimo anno in cui la Chiesa attende il Giubileo.

Il lavoro si è svolto in sessioni plenarie e divise per territori, per permettere una riflessione su quanto appunto avviene nei territori e per poterla condividere con gli altri. C’è stato lo spazio per partecipare alle celebrazioni per Maria Ausiliatrice e visitare il Museo Casa Don Bosco.

Piano Mattei, incontro tra i Salesiani e Comunità di Sant’Egidio per una linea operativa comune

Lunedì 27 maggio, nella sede della Comunità di Sant’Egidio a Roma, si è svolto un incontro tra i rappresentanti della Comunità e alcuni componenti del Tavolo tecnico istituito dalla Congregazione per il Piano Mattei.

Per il Piano Mattei la Congregazione Salesiana si è dotata di due tavoli, con diverse finalità. Una cabina politica interna e un tavolo tecnico. Il tavolo tecnico è composto da: don Luca Barone – Delegato RM Piano Mattei; don Elio Cesari  – CNOS; don Maximus Okoro –  Don Bosco Tech Africa; dott. ssa Chiara Lombardi – VIS; dott. Riccardo Giannotta – VIS; dott. Marco Faggioli  – MISSIONI DB; dott. ssa Roberta Pinotti – CONSULENTE POLITICO; dott. Piero Fabris – Settore PG- Direttore DB Tech Europe.

Alla Cabina di Regia (https://www.governo.it/it/articolo/riunione-della-cabina-di-regia-il-piano-mattei/25241), istituita dal Governo Italiano, le uniche realtà ecclesiali presenti sono la Congregazione Salesiana e la Comunità di Sant’Egidio. Per meglio concertare l’azione, si è svolto prima un incontro tra don Luca Barone, don Elio Cesari e il presidente della CEI, mons. Matteo Zuppi, per raccogliere le istanze dei Vescovi Italiani, anche tramite il contatto con don Gabriele Pipinato, responsabile dell’ufficio del Servizio per gli interventi caritativi per lo sviluppo dei popoli.

L’incontro con la Comunità di Sant’Egidio è stato utile per avere un confronto sulle situazioni di guerra nel mondo e per avere una linea comune operativa all’interno della Cabina di Regia. All’incontro ha partecipato parte del tavolo tecnico della Congregazione (Don Luca Barone, don Elio Cesari, la dott.ssa Pinotti e la dott.ssa Lombardi) e Mario Giro, ex viceministro degli Esteri ed esperto in Cooperazione internazionale.

Ritiro dei dipendenti del Centro Nazionale delle Opere Salesiane e del CNOS FAP con don Claudio Burgio e la comunità Kairòs

Il 24 maggio, in occasione della Festa di Maria Ausiliatrice, i dipendenti del Centro Nazionale delle Opere Salesiane, di Salesiani per il Sociale e del CNOS FAP nazionale si sono ritrovati nell’istituto salesiano San Tarcisio per un momento di ritiro.

Ad animare l’incontro don Claudio Burgio, prete cappellano del carcere minorile “C. Beccaria” di Milano e fondatore della comunità Kairòs. La comunità Kairòs è un progetto nato negli anni 2000 a Lambrate con l’obiettivo di offrire supporto e alloggio a minori in difficoltà segnalati dal Tribunale per i Minorenni, dai Servizi Sociali e dalle forze dell’Ordine.

Una testimonianza forte quella di don Claudio focalizzata sull’ascolto, cura e accompagnamento di questi ragazze e ragazzi segnati da un difficile passato. «Non si può né cambiare il loro passato né tornare indietro, ma si può fare tesoro degli errori e provare ad andare avanti. Chi lavora nel sociale, come voi, è abituato a ragionare per schemi, procedure e progettualità. Ma il percorso di ciascun giovane è unico e non è detto sempre che quell’intervento sia adatto a lui. Proviamo ad ascoltare i ragazzi da più vicino, anche quando ci urlano, perché in quel momento ci stanno raccontando molto di loro».

Don Elio Cesari nominato nel Consiglio nazionale della Scuola cattolica

Don Elio Cesari, presidente del Centro nazionale delle opere salesiana, è stato nominato nel Consiglio nazionale della Scuola cattolica in rappresentanza del CISM.

Il Consiglio Nazionale della Scuola Cattolica è espressione della responsabilità che i Vescovi italiani assumono nei confronti della Scuola Cattolica in Italia – compresi la scuola materna autonoma di ispirazione cristiana e i centri di formazione professionale di ispirazione cristiana – alla luce e nello spirito della Dichiarazione del Concilio ecumenico Vaticano II Gravissimum educationis e sulla base delle norme del Codice di diritto canonico, in particolare dei canoni 793-821, e dei documenti dei Vescovi italiani.

Il Consiglio Nazionale, in sintonia con gli orientamenti della CEIopera nella prospettiva di consolidare il sistema nazionale di scuola cattolica con il coinvolgimento delle associazioni, federazioni e organismi dei numerosi soggetti che concorrono allo sforzo educativo della comunità cristiana, al fine di favorirne il coordinamento organico in un’azione comune, mirata a promuovere gli opportuni raccordi tra istruzione-educazione e azione pastorale.

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Salesiani per il Sociale – Young Pilgrims of Hope: itinerari culturali per il dialogo interculturale

Dal sito di Salesiani per il Sociale, l’esperienza dei giovani

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La prima attività del progetto “Young pilgrims of hope”, intitolata “Itinerari Culturali per il Dialogo Interculturale”, si è svolta dal 25 al 28 aprile 2024 a Santiago de Compostela, in Spagna, lungo il Cammino di Santiago. L’evento fa parte di un progetto di partenariato su piccola scala Erasmus+ nell’ambito dell’Azione Chiave 2, avviato nella primavera del 2024 e destinato a concludersi alla fine del 2025, in sintonia con la conclusione del Giubileo dei “Pellegrini della Speranza” nel 2025. Erano presenti (28) partecipanti provenienti da Austria, Belgio, Francia, Malta, Spagna e Italia.
L’attività lungo il Cammino di Santiago mira a sfruttare il ricco contesto storico e culturale del percorso per migliorare l’educazione e la comprensione interculturale tra i partecipanti. Si concentra sullo sviluppo dell’autonomia personale e del pensiero critico mentre i partecipanti si confrontano con diverse culture e storie. Il pellegrinaggio promuove un senso di appartenenza e di rispetto per la diversità, mettendo in contatto persone di diverse provenienze. Enfatizzando l’apprendimento esperienziale, insegna che il viaggio è tanto cruciale quanto la destinazione, offrendo ai partecipanti spunti di riflessione attraverso esperienze sia fisiche che riflessive.
Essendo la prima attività del progetto, stabilisce il tono e le dinamiche per le attività future, costruendo le basi per un apprendimento e un’interazione continua. Nel complesso, l’attività è concepita non solo come un viaggio fisico, ma come un’esperienza educativa e trasformativa che sostiene gli obiettivi più ampi del progetto di scambio culturale e sviluppo personale.
Ecco alcune testimonianze di giovani pellegrini che hanno sperimentato e vissuto pienamente la prima attività del progetto “Giovani Pellegrini della Speranza”.

Maria Pia, 25 anni, Salesiani per il Sociale – Italia: Dopo aver partecipato al progetto interculturale “Young pilgrims of hope”; a Santiago De Compostela, mi sento profondamente trasformata. È un’esperienza ricca di momenti di riflessione e di incontri significativi che porterò con me per sempre. Durante il pellegrinaggio, ho provato una gamma di emozioni molto ampia. All’inizio, ero pervaso da una sensazione di eccitazione mista ed ansia, non sapendo esattamente cosa aspettarmi. Man mano che le ore passavano, e condividendo i percorsi con persone appartenenti a diverse culture, ho sperimentato un profondo senso di comunione e di rispetto reciproco. Questo mi ha aiutato a superare le mie iniziali apprensioni e a immergermi completamente nell’esperienza. Una delle sensazioni più forti è stata quella di pace interiore. Camminare attraverso paesaggi sereni e parlare con altri pellegrini di temi profondi riguardanti le nostre vite ha creato un ambiente di riflessione che raramente si trova nella vita quotidiana. Questa pace è diventata poi una sorta di guida interiore, che ora cerco di mantenere nella mia vita di tutti i giorni. Ciò che vorrei condividere con gli altri è la bellezza dell’ascolto. Ascoltare storie e punti di vista così diversi dai miei ha ampliato enormemente i miei orizzonti, insegnandomi il valore della diversità e del dialogo. La comprensione e l’accettazione che ne derivano sono strumenti potenti per costruire ponti, non solo tra religioni, ma in ogni aspetto delle relazioni umane. Sono immensamente grato per la possibilità di aver incontrato persone straordinarie, che hanno condiviso liberamente le loro convinzioni e le loro speranze. Questi incontri mi hanno arricchito, lasciandomi con una rinnovata fiducia nella capacità dell’umanità di trovare terreno comune. Sono anche grato per le sfide fisiche e spirituali che ho affrontato lungo il cammino, che mi hanno insegnato molto su me stesso e sulle mie capacità di superare gli ostacoli. Concludendo, porto a casa non solo ricordi indimenticabili, ma anche un impegno rinnovato verso la promozione del dialogo e dell’unità. Spero di poter trasmettere questa passione agli altri, ispirando anche loro a cercare e valorizzare la ricchezza nascosta nelle nostre differenze.

Chiara, 26 anni, Associazione TGS Eurogroup: “Young pilgrims of hope: cultural routes for intercultural dialogue”. L’inizio di un nuovo percorso di formazione, tre giorni intensi e quattro parole per descrivere la mia esperienza: scoperta, sintonia, cammino e diversità. Un’esperienza arricchente, che mi ha portata a riflettere su alcune importanti tematiche inerenti non solo alla mia crescita personale, ma anche lo sviluppo dell’Associazione di cui faccio parte. Percorrere l’ultimo tratto del Cammino di Santiago, condividendo con il gruppo entusiasmi e fatiche, si è rivelato per me una preziosa metafora del “cammino” che anche il TGS Eurogroup sta facendo in questi anni con i propri soci e volontari: affrontando insieme le salite e le discese, con la consapevolezza di non essere mai soli, percorriamo la strada e raggiungiamo la meta! Sono grata perché questa preziosa esperienza ha stimolato ancor di più la mia curiosità, la voglia di viaggiare e di conoscere persone, culture ed orizzonti sempre nuovi e diversi.

Nancy, 23 anni, Turismo Giovanile e Sociale APS, Italy: “Ero così emozionata di fare il cammino di Santiago: è sempre stato uno dei miei desideri, una cosa da fare almeno una volta nella vita e penso che quest’occasione sia stata magnifica, ma non sarà di certo l’unica. Nel momento in cui mi sono ritrovata lì, insieme ai ragazzi che conoscevo e non, insieme a persone che avevano la mia stessa emozione a partecipare in questa sfida chilometrica, è stato un momento davvero unico e mi piacerebbe davvero rifarlo. Nella stessa modalità, con gli stessi ragazzi, con la stessa voglia. Ad un certo punto del cammino ti renderai conto che non c’è niente di diverso rispetto a tutta
la strada che si è fatta nella propria vita, eppure la diversità sta proprio nel fatto che te ne rendi conto e solo lì hai la possibilità di fermarti a prendere fiato per andare più spediti, veloci e insieme.

Ilaria, 27 anni, TGS Eurogroup: Si é appena conclusa la prima attività del progetto internazionale “Young Pilgrims of Hope: Cultural Routes for Intercultural Dialogue”. Esperienza che ci ha portato a vivere i saliscendi del Cammino, provando fisicamente la metafora della vita, con le gioie e le fatiche che si alternano continuamente in un susseguirsi di alti e di bassi. Un cammino personale e di gruppo, che mi ha permesso di riflettere su tematiche importanti come la condivisione, l’amicizia, l’ascolto, il rispetto. Condivisione di storie personali e Associative che contribuiscono alla nostra crescita personale e come Associazioni, amicizie nuove, amicizie ritrovate e amicizie di sempre, tanti volti e tante persone che mi porterò nel cuore. L’ascolto sia verso se stessi che verso gli altri, il rispetto delle diversità, delle abitudini di ognuno, dei propri spazi e degli spazi comuni. In questi giorni abbiamo sperimentato l’essere in cammino per costruire il nostro futuro e contribuire alla crescita delle nostre Associazioni. E questo fa il Cammino, “non si cammina perché si sente la necessità, é il Cammino stesso che ti porta vicino le cose e le persone di cui hai bisogno”. Queste per me sono compagni di viaggio con cui crescere e condividere.

Gabriele, 28 years old, Turismo Giovanile e Sociale APS, Italy: “Pace, speranza, appartenenza. Quando ripenso a questo seminario e penso a ciò che ha significato per me, queste tre parole sono sicuramente le prime a venirmi in mente. Camminare lungo il Camino, anche se solo per una piccola parte, sia da sola che con gli altri partecipanti, mi ha aiutato a trovare alcune risposte sulla mia vita e soprattutto mi ha permesso di sentirmi serenamente ricollegata a me stesso. Trascorrere questi giorni con tanti giovani provenienti da tutta Europa, salutando vecchi amici e conoscendone di nuovi, condividendo risate di cuore ma anche conversazioni profonde sulla nostra vita, sui nostri problemi, sulle nostre speranze e sui nostri sogni, mi ha fatto sentire come a casa per tutto il seminario, un vero spirito salesiano di unità e di gioia condiviso e reso possibile da tutti! Nel complesso posso dire che questa attività a Santiago de Compostela è stata un ottimo inizio e punto di riferimento per il progetto, dimostrando che siamo davvero “Giovani Pellegrini della Speranza!”.

Jean Paul, 22 anni, Salesian Pastoral Youth Service SPYS, Malta: Il workshop DBYN sul Cammino di Santiago è stato davvero un viaggio straordinario, reso possibile grazie a SPYS, Malta, che mi ha offerto l’opportunità di vivere un’esperienza così meravigliosa. Incontrare Salesiani provenienti da diverse parti d’Europa ha fornito un affascinante spaccato di varie culture e realtà. Ciò che ha colpito di più è stata la bellissima realizzazione che, nonostante le nostre diverse origini e ideologie, tutti risuonavamo sugli stessi valori. Camminare un giorno sul Cammino ci ha permesso di apprezzarne le meraviglie e trovare momenti di riflessione personale. È stato commovente vedere come i nostri valori e passioni condivisi ci abbiano unito. Il workshop non è stato solo informativo, ma è stato un’avventura gioiosa e appagante.

Lorenzo, TGS Nazionale, Italia: Si é da poco conclusa la prima attività del progetto internazionale “Young Pilgrims of Hope: Cultural Routes for Intercultural Dialogue”. Questa per me è la quarta esperienza con il Don Bosco Youth – Net. Ogni tipologia di progetto ti lascia una traccia differente. Rincontrare giovani con cui hai già condiviso esperienze differenti nel tempo, è stato un punto di partenza importante soprattutto per un progetto che è solo alla prima di quattro tappe. È stata la prima volta per me quella di vivere, seppur in maniera estremamente ridotta, il cammino di Santiago.  Condividere un pezzo di strada con Gabriele è stato fondamentale per me, non-solo per potersi confrontare sul nostro percorso associativo ma anche per poter approfondire sempre più la nostra amicizia. Molto importanti sono stati anche i momenti di silenzio, di riflessione personale e di cammino solitario. Un plauso finale a Don Bosco Youth Net (in particolare a Begoña) per l’organizzazione di questo seminario e a Confedonbosco per averci ospitato. TGS Nazionale fa parte di una grande rete internazionale.

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Assemblea nazionale Cnos Scuola 2024

Dal sito dell’Ispettoria Lombardo Emiliana.

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Venerdì 10 e sabato 11 maggio si è svolta a Valdocco l’Assemblea Nazionale CNOS Scuola dal titolo “L’impresa della scuola. Crescita della leadership nella comunità educativo pastorale”.

Dopo i saluti di don Stefano Mascazzini e di don Elio Cesari, siamo stati provocati da un intervento di Bernhard Scholz, per anni presidente della compagnia delle Opere e ora vicedirettore del Meeting di Rimini, che ha incentrato la sua riflessione sul significato di guida e sulle sue caratteristiche: “chi guida deve essere autentico, avere il coraggio di essere se stesso, deve avere passione per quello che rappresenta, deve possedere le virtù della prudenza, della temperanza, della fortezza e della giustizia, deve avere una propensione per qualcosa e il phisique du role”. Ha anche aggiunto che una guida deve possedere alcune capacità, che possono essere apprese: “la capacità di ascoltare e osservare, di attribuire responsabilità, cioè delegare, quella di favorire il coinvolgimento e la collaborazione ed infine la capacità di decidere”.

Nel pomeriggio si sono svolti gli workshop, in particolare ho partecipato a quella sulla gestione dei conflitti curato da Anna Desanso e a quello sulla comunicazione efficace. Nel primo in particolare, dopo aver applicato modalità di lavoro laboratoriali, abbiamo riflettuto sul fatto che: “il conflitto è inevitabile, perché è una delle possibili modalità relazionali. E’ importante gestirlo perché si trasformi in opportunità e permetta di vedere la diversità come un valore. Senza un ascolto adeguato dei bisogni dell’altro, la parola diventa urlo e l’atteggiamento diventa aggressivo”.

La giornata si è conclusa con la recita dei vespri e la buonanotte da parte dell’Ispettore don Roberto Dal Molin, che ha sottolineato la preziosità del trovarsi insieme a pregare nella chiesa di San Francesco di Sales, proprio il 10 maggio, esattamente 140 anni dopo la lettera da Roma, nella quale don Bosco sottolineava l’importanza che: “i giovani non solo siano amati, ma che essi stessi conoscano di essere amati”.

Credo che questa assemblea sia stata un’occasione preziosa di formazione didattica e personale, oltre che un prezioso momento di condivisione fraterna, come avvenuto nel lavoro di gruppo sulla sinergia tra Salesiani e laici, come ricordato nel CGXXIV: “Fin dall’inizio della sua vita apostolica don Bosco ha coinvolto nella missione molti laici nella prospettiva di una condivisione talmente stretta da pensare ad una Congregazione di religiosi con voti e vita comune (Salesiani) e di laici (Salesiani esterni) legati dall’unica missione a servizio dei giovani secondo le loro possibilità. Oggi il coinvolgimento dei laici nella missione educativo-pastorale di don Bosco è un dato di fatto, anche se il più delle volte si tratta di una presenza prevalentemente professionale od occasionale che dovrebbe maturare in una scelta cosciente. È urgente allargare e qualificare il coinvolgimento dei laici disponibili a entrare a fare parte di quel vasto movimento di persone che lavorano per la salvezza dei giovani, dentro e fuori le strutture salesiane, nella Chiesa e nelle istituzioni civili”.

Paola Pirani – vicepreside scuola secondaria di secondo grado Milano Sant’Ambrogio

L’impresa della scuola: assemblea nazionale CNOS Scuola a Torino

Il 10 e 11 maggio, a Torino Valdocco, si svolgerà l’assemblea nazionale del CNOS Scuola. Il tema è: “L’impresa della scuola – crescita della leadership nella comunità educativa e pastorale”.

L’assemblea è rivolta a: Direttori, Presidi, Vicepresidi, Catechisti e Consiglieri e consentirà la partecipazione a workshop per migliorare alcuni aspetti del lavoro con i ragazzi nelle scuole.

Questi i temi affrontati nei workshop a disposizione dei partecipanti:

● Comunicazione efficace
● Team Work
● Cultura innovativa
● Promuovere un ambiente collaborativo
● Flessibilità e gestione del tempo
● La prospettiva progettuale
● Gestione del cambiamento