Ancona, a Piano San Lazzaro nuova scuola di formazione professionale per i settori elettrico e tessile

Ecco la nostra nuova scuola professionale ad Ancona, nel quartiere Piano San Lazzaro, crocevia multietnico e multiculturale della città, vicino alla stazione.

Si è svolto nei giorni scorsi il primo Open Day rivolto ai ragazzi e alle loro famiglie, interessate ai percorsi di Formazione Professionale, proposti dall’Ente CNOS FAP, per i quali si prevede la partenza nel prossimo mese di settembre.

Piena soddisfazione esprime don Giampiero De Nardi, direttore della casa salesiana: «Per tanti ragazzi del Piano San Lazzaro, questa è una delle poche strade percorribili. Nel percorso scolastico classico falliscono in molti, visto che si richiede un impegno di studio e di padronanza della lingua che non sempre si possiede. Bisogna essere abituati a uno studio serrato. Il Piano è un rione di forte immigrazione, è giovane e popolare rispetto ad altre zone». Una sinergia nata con Confindustria, alla quale i Salesiani si sono rivolti per comprendere meglio i bisogni formativi del territorio e delle aziende del territorio. «Siamo convinti, prosegue don Giampiero, di avere un forte potenziale di lavoratori. Confindustria ci ha indirizzato su tre settori: quello del tessile (con Filottrano capofila), della saldatura meccanica e quello della manutenzione elettrica, idraulica e termoidraulica».

Per ora ci si concentra sul settore elettrico e quello tessile. «Partner fondamentale la Regione Marche, per allargare la proposta formativa della formazione professionale anche al territorio di Ancona, dove abbiamo trovato riscontri positivi. E ci siamo buttati in questo grande sogno che a poco a poco sta prendendo piede e diventando realtà».

I corsi sono gratuiti e finanziati dalla Regione. La scuola di formazione professionale sarà aperta ai ragazzi nella fascia di età fra i 14 e i 18 anni: «I percorsi di studio professionali sono alternativi alla scuola, adempiono l’obbligo formativo e di istruzione. Anziché andare in classe, gli alunni verranno qui: avranno lezioni di teoria e di pratica – continua don Giampiero – con una parte importante di laboratorio. Non da ultimo, la possibilità (dal secondo anno) di andare in azienda per un tempo di stage in cui si farà esperienza lavorativa vera e propria. Le iscrizioni saranno fatte nel portale online del MIUR».

CNOS-FAP, seminario sullo sviluppo della filiera professionale al Senato, il ministro Valditara: : “La formazione professionale è centrale per il futuro dell’Italia”

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara è intervenuto al Convegno “Lo sviluppo della Filiera professionale e il modello 4+2”, organizzato il 14 novembre 2024 presso il Senato della Repubblica, dalla Fondazione CNOS-FAP ETS Impresa Sociale e la società di consulenza PTS, delineando la sua visione per il futuro dell’istruzione tecnica e professionale in Italia.
“Dobbiamo partire dalla considerazione della centralità della persona, della bellezza delle differenze, della necessità di dare ad ogni giovane un’opportunità”, ha esordito il Ministro, sottolineando come la Costituzione attribuisca pari dignità ad ogni persona e come la psicologia abbia definitivamente chiarito la pluralità delle intelligenze.

Nel suo intervento, il Ministro ha posto l’accento sulla necessità di superare la concezione dell’istruzione tecnico-professionale come percorso di “serie B”, sottolineando come questa  visione sia ormai anacronistica e dannosa per il Paese. “Dobbiamo avere il coraggio di rompere con una mentalità radicata in certi ambienti della nostra società”, ha affermato Valditara, “per cui l’impresa è vista come qualcosa di distante o di oppositivo nei confronti del mondo della cultura e quindi della scuola”. “Quando io vado nelle scuole tecnico professionali”, ha raccontato il Ministro, “ho trovato delle eccellenze, ho trovato l’utilizzo della intelligenza artificiale, della robotica, dei macchinari a controllo numerico, ho trovato un’istruzione, una formazione di grande qualità, anche di grande complessità”.

In particolare, Valditara ha evidenziato come questa concezione dell’istruzione tecnicoprofessionale sia solo tipicamente italiana, è come ad esempio in Svizzera il 69% delle famiglie scelga l’istruzione tecnico-professionale per i propri figli, senza percepirla come una scelta di minor valore. Il Ministro ha evidenziato un dato allarmante: secondo le previsioni di Unioncamere, nel 2027 il 47% delle domande di lavoro rimarrà insoddisfatto per mancanza di competenze adeguate, con un potenziale danno al PIL italiano stimato in 35 miliardi di euro. Per contrastare questo scenario, la riforma del “4+2” si propone come soluzione strategica, puntando su una didattica innovativa e un rapporto più stretto con il mondo dell’impresa. “La scuola ha due grandi finalità”, ha specificato Valditara, “insegnare la libertà con la cultura e quindi essere cittadini maturi, liberi, veramente autonomi rispetto a qualsiasi condizionamento e dall’altra parte anche la cultura del lavoro, cioè la scuola deve anche servire a creare quelle premesse perché un giovane possa realizzare i suoi talenti concretamente nel mondo lavorativo.”

Un elemento chiave della riforma è il modello del Campus, che rappresenta una visione innovativa di cooperazione tra diversi attori del sistema formativo. “Il Campus è destinato a raccogliere le varie esperienze, le varie competenze”, ha spiegato il Ministro, “a mettere insieme la formazione professionale regionale, l’istruzione tecnico professionale statale, e perché no anche il sistema dei licei, gli ITS, l’università e il mondo delle imprese”. La riforma, che per la prima volta integra pienamente la formazione professionale nel sistema educativo repubblicano, permette l’accesso diretto alla maturità e quindi all’università, nonché al sistema degli ITS. Il Ministro ha evidenziato con soddisfazione la crescita delle iscrizioni agli ITS, pur sottolineando che “siamo ancora dei nani rispetto al modello tedesco con 900 mila iscritti”.

Un aspetto significativo della riforma riguarda il rafforzamento delle competenze di base: italiano, matematica e inglese saranno potenziati per garantire una solida formazione culturale. Inoltre, è prevista la possibilità per imprenditori, tecnici e manager di insegnare al pari dei docenti tradizionali, in particolare nelle materie specialistiche. Il Convegno, che ha visto la partecipazione di autorevoli rappresentanti delle istituzioni, del mondo della formazione e del settore produttivo, ha permesso di portare una pluralità di voci e di creare un importante momento di confronto sulle nuove direzioni dell’istruzione tecnica e professionale in Italia, confermando la centralità di questi percorsi formativi per lo sviluppo economico e sociale del Paese.

CNOS-FAP: La riforma dell’istruzione tecnica e professionale al centro del dibattito: esperti e istituzioni a confronto sul futuro della formazione

Il 14 novembre 2024 a Palazzo Giustiniani, CNOS-FAP e PTSCLAS presenteranno i dati dell’Osservatorio sulle Politiche Attive del Lavoro e Formazione, che mostrano investimenti per 2,1 miliardi di euro nel 2023. Al centro del dibattito la nuova riforma della filiera tecnologico-professionale e il modello “4+2”, con la partecipazione di rappresentanti istituzionali ed esperti del settore.

Roma, 31 ottobre 2014 – Oltre 2,1 miliardi di euro investiti nel 2023 per politiche della formazione e del lavoro, di cui il 70%, 1,4 miliardi, destinati alla formazione professionale e il 30%, 640 milioni, destinati alle politiche attive del lavoro. Sono questi i dati che verranno presentati il 14 novembre 2024 presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani a Roma, durante il seminario annuale
organizzato da CNOS-FAP e PTSCLAS sulle politiche della formazione professionale e del lavoro.

L’evento, che si terrà dalle 9:30 alle 13:00, metterà al centro del dibattito la recente Legge n.121/2024 sulla riforma della filiera tecnologico-professionale. La sperimentazione, che coinvolgerà 176 istituti per un totale di 201 filiere formative, rappresenta una risposta concreta alle sfide poste dal Piano nazionale “Industria 4.0” e alla crescente automazione del mercato del lavoro. “In un contesto dove la trasformazione digitale sta rapidamente rendendo obsolete molte competenze tradizionali, la riforma rappresenta un’opportunità strategica per allineare la formazione alle reali esigenze del mercato del lavoro”, dichiara Giuliano Giacomazzi, Direttore Generale CNOS-FAP, che aprirà i lavori del convegno. Sara Frontini di PTSCLAS presenterà i dati 2023 dell’Osservatorio sulle Politiche Attive del Lavoro e della Formazione, evidenziando come nel corso dell’anno siano stati pubblicati 250 avvisi regionali, di cui 182 riguardanti le politiche della formazione. “L’analisi mostra un significativo investimento nella formazione ordinamentale, che ha assorbito il 74% delle risorse stanziate, pari a circa 1,1 miliardi di euro”, anticipa Frontini. Mattia Dolci di PTSCLAS approfondirà invece il tema del sistema VET (Vocational Education and Training) italiano nel contesto europeo: “Nonostante il crescente interesse per l’istruzione professionale, l’offerta formativa VET in Italia rimane ancora limitata rispetto agli altri Paesi OCSE. La nuova riforma, introducendo le filiere formative integrate, rappresenta un passo importante per colmare questo gap”.

Il dibattito, moderato da Gianni Bocchieri, esperto in politiche formative e del lavoro, vedrà la partecipazione di figure di spicco del settore, tra cui Natale Forlani (Presidente INAPP), Carmela Palumbo (Capo Dipartimento MIM), Massimo Temussi (Direttore Generale Ministero del Lavoro), Paola Nicastro (Presidente e AD di Sviluppo Lavoro Italia SpA) e rappresentanti della Regione Lombardia, Paolo Mora (DG Formazione e Lavoro), della Regione Marche, Massimo Rocchi (Dirigente Settore Formazione Professionale, Orientamento e Aree di Crisi Complesse) e della Regione Campania, Armida Filippelli (Assessora alla Formazione Professionale). Al centro della discussione, l’attuazione del modello “4+2” e il suo impatto sul sistema della formazione professionale italiano. La mattinata si concluderà con gli interventi degli operatori del sistema – Alessandro Chiorri (CNOS-FAP Lazio), Roberto Sella (ITS Academy Angelo Rizzoli) e Alfonso Balsamo (Confindustria) – che affronteranno gli aspetti operativi della riforma e le opportunità per il mondo produttivo. Le conclusioni saranno affidate a Paola Vacchina, Presidente di FORMA.

INFORMAZIONI DI CONTATTO: comunicazione.nazionale@cnos-fap.it

 

Progetto quinquennale CNOS-FAP e Schneider Electric: visori e plastici 3D per il futuro professionale dei giovani

La Fondazione CNOS-FAP insieme alla Fondazione Schneider Electric e Schneider Electric Italia, ha annunciato, in occasione dell’incontro nazionale dei settori Elettrico ed Energia della Fondazione CNOS-FAP ETS tenutosi il 30 ottobre 2024 presso la sede di Salesiani Don Bosco Mestre, l’avvio di un nuovo progetto quinquennale (2024-2028) volto a potenziare le competenze STEM e tecnico-professionali nei settori elettrico/elettronico ed energia. L’obiettivo principale è attirare giovani, in particolare ragazze, nei percorsi di formazione professionale, riducendo la dispersione scolastica e fornendo strumenti pratici e teorici per prepararsi al mondo del lavoro.

Il progetto prevede un cofinanziamento tra i due enti: CNOS-FAP metterà a disposizione risorse umane, mentre Schneider Electric fornirà un contributo economico per le attrezzature didattiche. In totale, 36 Centri di Formazione Professionale (CFP) in tutta Italia beneficeranno dei kit didattici e delle tecnologie avanzate, tra cui valigette su automazione industriale, plastici 3D per Industria 4.0 e Smart Home, arricchite da software di realtà aumentata per offrire agli studenti un’esperienza pratica immersiva.

«La nostra missione salesiana -ha affermato don Giuliano Giacomazzi, direttore generale della Fondazione CNOS-FAP ETS- è sempre stata quella di offrire ai giovani una formazione di qualità, capace di prepararli alle sfide del mondo contemporaneo e di promuovere la dignità del lavoro. Grazie al contributo di Schneider Electric e della sua Fondazione, saremo in grado di potenziare le competenze dei nostri allievi nel campo dell’energia sostenibile, delle tecnologie intelligenti e della trasformazione digitale».

I beneficiari del progetto includeranno 5.500 studenti dei percorsi triennali e quadriennali e 100 formatori. Le attività formative saranno supportate dal personale CNOS-FAP, dai volontari di Schneider Electric, e dal partner Mondo Scuola Lavoro, garantendo così una sinergia tra educazione e mondo industriale.

«Per affrontare le sfide della sostenibilità, della transizione energetica e digitale – ha commentato Davide Zardo, amministratore delegato di Schneider Electric per l’Italia – servono forze nuove competenze. È quindi necessario investire sui giovani per prepararli per le sfide future. Abbiamo bisogno di diversità di intelligenze, vocazioni, competenze e se vogliamo fare sì che la crescita sia inclusiva dobbiamo assicurarci di non lasciare indietro nessuno».

Durante i 5 anni, verranno organizzati corsi di formazione per formatori salesiani, puntando a un miglioramento progressivo delle loro competenze tecniche. Inoltre, saranno realizzate attività di orientamento per oltre 3.300 studenti delle scuole superiori di primo e secondo grado, al fine di incentivare la scelta dei percorsi di formazione tecnica e professionale.

Brescia, il Clerici Lab trova casa all’istituto Don Bosco Si studierà termoidraulica

Da Il Sole 24 ore.

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Un percorso di formazione dedicato all’intera filiera della termoidraulica e lo sbarco in Sardegna per la bresciana Gruppo Clerici, leader nella distribuzione di prodotti idrotermosanitari, che ha acquisito Mara, società locale con tre punti vendita. Il percorso formativo è quello di Clerici Lab, progetto voluto dal Gruppo Clerici in partnership con il Centro nazionale opere Salesiane-Formazione aggiornamento professionale (Cnos-Fap) per potere creare nuove generazioni di professionisti grazie a quello che nelle intenzioni dovrà diventare un incubatore di formazione. Insieme alla fondazione Cnos-Fap Regione Lombardia nascerà a Brescia presso l’Istituto Don Bosco e la nuova sede di Clerici Lab un centro di Istruzione e formazione tecnica superiore (Ifts) dedicato alla logistica e termoidraulica pensato per formare figure di alto livello che si occuperanno a 360 gradi della gestione tecnica-commerciale del comparto termoidraulico. Questo percorso professionale post diploma è aperto a tutti i diplomati under 25 residenti in Lombardia e l’iter didattico è interamente finanziato dalla Regione. I corsi inizieranno a settembre con la formula di apprendistato di primo livello (articolo 43) che prevede l’assunzione dei corsisti ed un’attività formativa alternata tra mansione lavoro e formazione d’aula.

«Clerici Lab è un progetto particolarmente ambizioso che ha richiesto oltre un anno di studio e preparazione, attraverso cui mettiamo a disposizione il nostro know-how derivante da quasi 80 anni di esperienza nel settore – dice Paolo Clerici, presidente di Clerici -. In questo momento è essenziale intercettare e guidare i ragazzi al termine del percorso scolastico verso indirizzi che rispondano alle esigenze delle aziende dell’intera filiera. Ma non solo: attualmente in Italia si avverte un forte bisogno di manodopera qualificata in settori specifici, come quello termoidraulico. Di fronte a questa necessità, è cruciale investire in programmi di formazione articolati, che non solo colmino il divario tra l’offerta delle imprese e le competenze disponibili, ma che stimolino l’interesse e la motivazione dei giovani e dei meno giovani». Il progetto si sviluppa in tutta Italia. Con il Cnos-Fap di Sesto San Giovanni, in provincia di Milano, verrà offerto un percorso di inserimento di apprendisti e tirocinanti presso le sedi di Clerici, riservato ai ragazzi che frequentano il Cfp con indirizzo termoidraulico. Un modello che verrà replicato in altre regioni.

Due settimane fa il Gruppo Clerici ha rilevato Mara, storica insegna presente in Sardegna con tre punti vendita con showroom, oltre 50 dipendenti e un fatturato 2023 di più di 30 milioni. «È la prima acquisizione di un anno molto significativo per noi in termini di espansione – commenta il presidente -. Il nostro progetto di crescita a livello nazionale prosegue e siamo pronti a cogliere nuove opportunità anche nei prossimi mesi».

Il Settore per la Pastorale Giovanile pubblica la nuova edizione del settore “Centro di Formazione Professionale”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Il Settore per la Pastorale Giovanile salesiana ha appena pubblicato un’edizione aggiornata e notevolmente ampliata del settore Centro di Formazione Professionale del “Quadro di Riferimento per la Pastorale Giovanile” (2014), che ripercorre il percorso di riflessione e di prassi degli ultimi anni nella Congregazione salesiana intorno all’attualità, all’identità e al lavoro educativo-pastorale di queste presenze salesiane. Lo sforzo del Settore, attraverso i diversi coordinatori continentali del “Don Bosco Tech” e le loro equipe, è consistito nel raccogliere quanto è stato condiviso in tanti incontri di riflessione e condivisone durante questi ultimi due anni.

Il gruppo di lavoro incaricato di redigere il documento e stato composto da: don Claudio Cartes, della “Red de Centros de Formacion Profesional” en America; don T. J. George e don Maximus Okoro, del “Don Bosco Tech Africa”; don George Mathew, per il “Don Bosco Tech India”; don Dindo Vitug, per “Don Bosco Tech Asean”; Miguel Esquíroz, Ivan Toscano e Piero Fabris, per “Don Bosco Tech Europe”; don Patrick Anthonyraj e don Joebeth Vivo, del Settore per la Pastorale Giovanile. La stesura finale è stata curata da don Miguel Angel García Morcuende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile.

Il volume costituisce un supporto pratico per l’approfondimento personale della Formazione Professionale Salesiana. Il testo è destinato principalmente a coloro che operano in questo campo, quale efficace strumento di riflessione e formazione, pur essendo rivolto anche ai salesiani in formazione e coloro che a, vario titolo, si interessano a questo settore educativo-pastorale.

Grazie ad una solida tradizione nel mondo della Formazione Tecnica e Professionale e al continuo dialogo con l’imprenditoria di tutti i contesti, il Centro di Formazione Professionale salesiano nel mondo può vantare una significativa capacità di avviare i giovani verso il mondo del lavoro. Le visite tecniche, i periodi prolungati di stage, i tirocini in azienda, i frequenti interventi dei docenti e del personale specializzato e una proposta educativa-pastorale integrale sono solo alcuni dei fattori che alimentano questa stretta simbiosi tra scuola-formazione-mondo del lavoro.

Il lavoro per i salesiani non è da intendersi come mera occupazione, ma come vocazione e professionalità. Occorre guardare al “lavoro buono”, quello che procura un beneficio reale ai giovani e alla comunità. Nella formazione professionale l’educatore salesiano ha una vocazione: rendere i giovani idonei ad occupare con dignità il posto nella società e aiutarli a prendere coscienza del loro ruolo in vista della trasformazione della vita sociale, secondo l’umanesimo cristiano.

Esiste a disposizione una versione PDF per la stampa, disponibile a fondo pagina in cinque lingue: italiano, inglese, spagnolo, francese e portoghese.

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Liguria, al via nuovo corso per tecnici meccatronici di autoriparazioni con il CNOS-Fap

Da Italpress.

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E’ stato presentato ieri, presso la sala Trasparenza di Regione Liguria, il nuovo corso di formazione per tecnici meccatronici delle autoriparazioni. L’iniziativa è organizzata dal Cnos-Fap Liguria, in collaborazione con Autocom, grazie al finanziamento della Regione a valere sul bando “Formare per occupare”. “Ogni nuovo corso che prende il via è fonte di grande soddisfazione- spiega l’assessore regionale alla Formazione e all’Orientamento Marco Scajola -. La stretta collaborazione con gli enti di formazione, come Cnos-Fap, ci sta permettendo di inserire nel mondo del lavoro centinaia di ragazzi attraverso i vari bandi aperti. Con ‘Formare per occupare’ abbiamo stanziato 5 milioni di euro, grazie al Fondo sociale europeo, con l’obbligo di assunzione per almeno il 60% degli allievi che terminano il corso. Quello per tecnici meccatronici permetterà di dare occupazione a oltre il 70% degli allievi iscritti. La nostra offerta formativa non è mera a se stessa, ma fortemente legata alle aziende, alle necessità del territorio e quindi al lavoro”. Il corso in oggetto avrà inizio nel mese di settembre e sarà dedicato a giovani dai 17 ai 40 anni. Sono previste 600 ore di lezioni di cui 420 teoriche e laboratoriali e 180 di stage presso le aziende partner del progetto. Il 73% di chi finirà il corso verrà assunto, grazie alla collaborazione con Autocom, in una di queste
aziende. “La nostra missione è da sempre quella di includere, formare ed emancipare le persone dalla condizione di disagio socio economico – spiega il presidente di Cnos-Fap Liguria don Maurizio Lollobrigida-. Il corso a cui facciamo riferimento mira a qualificare figure professionali in grado di lavorare all’interno di un’officina di manutenzione dei concessionari auto come tecnici meccatronici delle autoriparazioni, una professione in continua evoluzione e di grande rilevanza nel mercato attuale. Il nostro impegno si estende a garantire una formazione che risponda alle esigenze sempre più avanzate del settore automobilistico, che sta vivendo una delle più grandi rivoluzioni tecnologiche, organizzative ed economiche della sua storia”.

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Cnos Fap Foligno, corsi per alunni con disabilità

Dal Corriere dell’Umbria.

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La sinergia di tre scuole per un nuovo percorso nel segno dell’inclusione. E ‘ quella che mercoledì scorso è stata messa nero su bianco con la firma della prima convenzione tra il Cnos Fap “Casa del Ragazzo” di Foligno, l ‘ Istituto tecnico tecnologico Leonardo Da vinci e il Liceo classico Federico Frezzi Beata Angela per l’inclusione di alunni con disabilità. Il progetto, rivolto ai ragazzi con disabilità certificata ex legge 104/92 art. 3 co. 3, si traduce in una nuova preziosa occasione per gli studenti dei due istituti superiori che, nel corso dell’intero triennio, all’interno del Percorso per le competenze trasversali e per l’orientamento (Pcto), accompagnanti dagli insegnanti del sostegno, potranno accedere a un corso del Cnos Fap. Sulla base dei propri interessi personali, potranno scegliere tra tutti i corsi attivati presso il Centro di formazione professionale di via Isolabella, e questo permettendo a ciascun ragazzo di potersi orientare liberamente sulla base dei propri interessi e delle competenze personali. A conclusione del percorso, oltre all’Attestato di credito formativo delle scuole, il Cnos Fap compilerà un Portfolio delle competenze raggiunge.

Il progetto è già ai blocchi di partenza e partirà, in via sperimentale, il prossimo anno scolastico, 2024/2025 con due studenti che frequenteranno il corso Operatore della ristorazione. Le dirigenti scolastiche dell’Itti Da Vinci, Simona Lazzari e del Liceo Frezzi – Beata Angela, Rosella Neri hanno espresso grande soddisfazione per il lavoro di “rete” sottolineandone l’importanza per la progettazione del percorso lavorativo degli studenti. “È un passo coraggioso per promuovere il loro progetto di vita e la piena inclusione nella società – sottolinea la preside Lazzari – un progetto “apripista” di strade nuove per un’offerta integrata tra scuola, formazione professionale e mondo del lavoro”.

Un’importante sinergia quella che vede in campo le tre scuole folignati, sancita dalla firma della convenzione mercoledì scorso presso il Centro di via Isolabella. Erano presenti le dirigenti scolastiche Lazzari e Neri, i referenti del Pcto e dell’inclusio ne delle due scuole, la Presidente dell’Osservatorio Regionale sulla disabilità, Paola Fioroni, il direttore generale Cnos Fap Regione Umbria, Federico Massinelli, il delegato regionale Cnos Fap Regione Umbria, Don Claudio Tuveri, e la coordinatrice Cnos Fap Regione Umbria sede di Foligno, Nicoletta Marongiu. Sono intervenuti anche i presidenti di 4 associazioni, Maria Letizia Fiorelli (Dream More aps), Ferdinando Valloni (Aipd Perugia), Emanuela Baroni (Dopo di noi, Insieme a noi), Pietro Marinelli (Asm17) e Pietro Paoletti, responsabile Aipd Zona sociale 8.

BresciOggi – Cnos Fap, Clerici va oltre il business con la formazione no-limits

Dal quotidiano BresciOggi.

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Il gruppo Clerici lancia «Clerici Lab», il più grande progetto di formazione in campo termoidraulico a livello nazionale. La realtà con sede a Brescia, punto di riferimento del mercato italiano nella distribuzione di prodotti idrotermosanitari e arredo bagno (ha chiuso il 2023 con un fatturato consolidato di 785 milioni di euro e un utile di 77 mln di euro; i punti vendita sono 120, i dipendenti 1.800) ha presentato un percorso che coinvolgerà anche la fondazione Cnos-Fap di Regione Lombardia e vuole portare al di fuori dell’azienda le competenze acquisite nel corso del tempo. «Attraverso Clerici Lab, mettiamo a disposizione il nostro know-how derivante da quasi 80 anni di esperienza – sottolinea il presidente, Paolo Clerici -. Vogliamo portare all’esterno le nostre competenze: facciamo già molta formazione al nostro interno, ora vogliamo estenderla, intercettando i ragazzi al termine del percorso scolastico verso indirizzi che rispondano alle esigenze delle aziende dell’intera filiera». Il pensiero va anche alla direttiva sulle Case green dell’Unione Europea, «un progetto enorme che oggi in Italia non avrebbe la manodopera necessaria per essere realizzato», aggiunge Clerici. Il primo step del Lab partirà da Brescia, grazie alla creazione di un Ifts nella sede dell’istituto Salesiani Don Bosco in città: un percorso professionale post diploma, rivolto ai diplomati fino a 25 anni di età residenti in Lombardia (per il primo anno sono previsti una ventina di posti), dedicato alla logistica e termoidraulica e pensato per formare figure di alto livello che si occupino a 360° della gestione tecnica commerciale del comparto termoidraulico. «Per due giorni gli studenti saranno in aula, negli altri tre saranno attivi nelle nostre sedi, dove potranno apprendere sul campo competenze trasversali – spiega Federica Bugatti, responsabile del progetto per Clerici -. Le attività si svolgeranno anche nella nuova sede di Clerici Lab in via Fura, dove sarà realizzato un laboratorio».

Per il direttore del Don Bosco, Floriano Crotti, «il valore aggiunto di questo progetto risiede nel fatto che i ragazzi verranno assunti con un contratto di apprendistato di primo livello: saranno lavoratori a tutti gli effetti». Il supporto Il percorso IFTS è totalmente finanziato da Regione Lombardia. «Questa settimana ho portato in Giunta una delibera per innalzare la dotazione finanziaria di 1,3 milioni di euro, perché ogni anno registriamo sempre più iscritti: dai 1.100 dell’anno scolastico 2018/19 siamo passati agli oltre 2.100 di quello in corso – ha precisato Simona Tironi, assessore con delega per Istruzione, Formazione e Lavoro del Pirellone -. Clerici Lab guarda al futuro dei ragazzi, per fornire una leva di competitività alle nostre aziende». L’iniziativa non si ferma a Brescia: la collaborazione con il Cnos-Fpa di Sesto San Giovanni (Mi) prevede per l’anno scolastico 2024/25 un percorso di inserimento di apprendisti e tirocinanti nelle sedi di Clerici, riservato ai ragazzi che frequentano il CFP con indirizzo termoidraulico; a Perugia ci sarà un programma di formazione duale per gli iscritti al corso di  termoidraulica, a Genova un progetto formativo specifico per l’istituto di Sampierdarena.

STARTech, dal percorso formativo delle Opere Salesiane in Europa, di Sesto San Giovanni e della Gi Group, contratto di lavoro per 18 neodiplomati

Pubblichiamo la notizia dal sito LogosNews.

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In Italia, i giovani fanno ancora fatica a inserirsi nel mondo del lavoro: è quanto emerge delle ultime rilevazioni Istat, che indicano il tasso di disoccupazione giovanile al 20,1%, un valore ancora alto se confrontato con la media europea. Un epilogo invece diverso, quest’oggi, per i 18 neodiplomati della STARTech, percorso formativo teorico-pratico promosso dal Gruppo TESYA (società che fornisce servizi avanzati e soluzioni integrate B2B in diversi settori, dalle Costruzioni, alla Logistica, alla Transizione energetica), in collaborazione con la rete delle Opere Salesiane in Europa e con Gi Group per formare e assumere giovani tecnici per l’Industria 4.0.

Partita il 16 ottobre 2023 presso l’ITS Meccatronica Salesiani di Sesto San Giovanni (Milano) – prima scuola coinvolta nell’iniziativa –, la STARTech del Gruppo TESYA ha oggi concluso il suo primo ciclo di formazione, con il raggiungimento di un traguardo importante: garantire a giovani studenti la possibilità di apprendere il lavoro di tecnico specializzato e di stabilizzarsi sin da subito a livello professionale.

Al termine del ciclo, i 18 neodiplomati che hanno partecipato al programma hanno infatti ricevuto un “Certificato di specializzazione tecnica superiore” (corrispondente al livello IV del Quadro europeo) e una lettera di assunzione, che permetterà loro di inserirsi nel mondo del lavoro.

I 18 ragazzi saranno assunti da tutte le società del Gruppo, CGT, CGTTrucks, CLS e CGTE, con contratto del commercio e la qualifica di tecnico assistenza.

Non solo contrasto al problema della disoccupazione giovanile. Lo scopo di STARTech è anche accompagnare alcuni giovani alla professione di Tecnico Meccatronico Industriale con contenuti legati anche alla figura di Tecnico Meccatronico Marino: due profili annoverabili tra quei tecnici specializzati più ricercati dal mercato e spesso però anche difficili da reperire dalle aziende. In Italia, secondo le recenti stime del Sistema informativo Excelsior realizzato da Unioncamere e Anpal, è difficile reperire il 47,8% del personale ricercato dalle aziende: tra i profili di più difficile reperimento nel mercato del lavoro Unioncamere e Anpal segnalano, a marzo, proprio quello degli operai specializzati (64,6%) e dei tecnici (54,2%).

Il programma Formativo STARTech di Milano è stato disegnato congiuntamente con la Federazione Nazionale CNOS/FAP e il CNOS-FAP Lombardia, ITS Lombardia Meccatronica di Sesto San Giovanni e Gi Group – che si è occupata anche della ricerca e della selezione dei partecipanti – e ha previsto un’alternanza tra ore di formazione d’aula, formazione on the job e affiancamento al lavoro in azienda, finanziate dalla Regione Lombardia con la modalità prevista per l’apprendistato art. 43 D. Lgs 81/2015, per un totale di 860 ore.

Il corso IFTS promosso da TESYA e dai suoi partner, denominato “Tecniche di installazione e manutenzione di impianti elettrici civili ed industriali – Meccatronico delle macchine movimento terra” ha occupato per 7 mesi i ragazzi, inquadrati con contratto di apprendistato di I livello.

STARTech è un’iniziativa anche di respiro internazionale. Quest’anno TESYA rafforzerà il progetto in Italia e lo amplierà anche all’estero. In Italia, partiranno due nuovi cicli: il primo vedrà il suo avvio a ottobre 2024 e il secondo a gennaio 2025; i due cicli coinvolgeranno oltre 40 persone. All’estero verrà esteso a tutta la Penisola Iberica, con il coinvolgimento di circa 15 persone in Spagna e di circa 10 persone in Portogallo.

 

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