Riparte il centro di formazione dei Salesiani: “A febbraio un corso in logistica”

Da Vastoweb.com.

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VASTO. Il 30 gennaio sarà inaugurato ufficialmente il centro di formazione professionale dell’istituto salesiano San Giovanni Bosco di Vasto. A febbraio, ultimate le iscrizioni, partirà invece il corso di Operatore dei sistemi nei servizi logistici. Ad annunciarlo in conferenza stampa nella sala del Gonfalone di palazzo di città è il sindaco Francesco Menna, insieme ai consiglieri regionali Pietro SmargiassiSabrina Bocchino e Manuele Marcovecchio e agli assessori del comune Felicia FioravanteAnna Bosco e Paola Cianci, con la consigliera comunale Maria Molino. Presenti anche Angelo Benedetto, direttore della sede di Ortona, e i sacerdoti salesiani don Massimiliano Dragani e don Alvaro Forcellini.

Nato nel 1959 con i fondi della Cassa per il Mezzogiorno, la scuola professionale dei Salesiani negli anni ha formato migliaia di ragazzi, chiudendo poi le sue porte agli studenti nel 2008.

Completata l’opera di ristrutturazione degli ambienti, il 15 settembre scorso è arrivato l’accreditamento regionale per l’istituto salesiano San Giovanni Bosco di Vasto come centro di formazione professionale.

I lavori, che hanno consentito la riapertura dei laboratori e delle aule, sono stati coperti dal finanziamento regionale di circa 120 mila euro.

“Alcuni ambienti hanno ancora bisogno di essere ultimati e le opere in corso permetteranno l’accreditamento di altri 4 laboratori. La loro realizzazione sarà possibile anche grazie al finanziamento regionale ottenuto. Operatore dei sistemi nei servizi logistici è il corso che partirà a febbraio. Si tratta di un percorso triennale nella forma duale, ovvero un anno di impresa simulata in sede e i successivi due impiegati in 800 ore nelle aziende del territorio. Non mancheranno altri servizi come l’orientamento, iniziale, intermedio e finale, per aiutare gli studenti nella fase di inserimento lavorativo, trovando impiego magari nelle stesse aziende in cui svolgono lo stage. I corsi sono rivolti ai ragazzi che escono dalla scuola media e coprono un’offerta formativa che non trova riscontro in altre realtà. 17, inoltre, sono le aziende di logistica presenti sul territorio (Vasto, San Salvo, Ortona e Val di Sangro) con cui abbiamo stretto accordi”, ha sottolineato Gioacchino Passafari, direttore del centro di Vasto.

 

Il Cnos-Fap di Palermo ricorda l’8 dicembre 1841… dove tutto ebbe inizio

Dal sito dei Salesiani di Sicilia.

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Allievi, formatori, salesiani, ex allievi, ex formatori… tutti insieme per lodare il Signore per il dono di Maria Immacolata e ricordare quell’8 dicembre 1841 in cui… dove tutto ebbe inizio.
Un momento preparato per tempo durante la settimana con diversi incontri formativi. In particolare i ragazzi dei nostri corsi professionali hanno vissuto un bel triduo in preparazione alla Festa dell’Immacolata e al compleanno del primo oratorio salesiano.
Il momento clou è stato vissuto con la Santa Messa, presieduta da don Lino Ruvituso, 44esimo anniversario della sua ordinazione sacerdotale a cui hanno partecipato i nostri splendidi ragazzi, che sono i “fiori più belli” da portare alla Mamma Celeste!
La giornata di festa è stato uno splendido momento di famiglia perché ancora una volta gli studenti riconoscono nell’Istituto Salesiano una casa.
Dopo la celebrazione si è tenuto il tradizionale cerchio mariano, con la recita della prima Ave Maria. Alla fine ai presenti è stato donato un panino con la mortadella.
La giornata è poi proseguita con le diverse attività ricreative organizzate per gli studenti.

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“Avis ti prende… e poi restituisce”: l’importanza del dono al “buongiorno” del Cnos-Fap di Forlì

Da Forli Today.

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È stata una grande emozione, per i rappresentanti dell’Avis Comunale di Forlì, aver avuto l’opportunità di diffondere la cultura del dono di fronte a circa 200 studenti del Centro di Formazione Professionale “Don Bosco” di Forlì. I giovani, riuniti nella Sala San Luigi per l’appuntamento quotidiano del “buongiorno”, non hanno semplicemente ascoltato il messaggio portato dall’Associazione su invito del Direttore del Centro, Sergio Barberio, ma sono stati protagonisti attivi e hanno offerto alcune significative testimonianze relative al dono del sangue.

In rappresentanza del Direttivo di Avis Forlì, sono stati invitati a salire sul palco della Sala San Luigi il presidente Roberto Malaguti, il vicepresidente Vicario Giulio Marabini, il consigliere con delega alla Formazione Michele Donati e la Consigliera con delega alla stampa Laura Bertozzi. Nella mattinata di lunedì, dopo un momento di preghiera, è partito il video-sigla dei Salesiani di Forlì, dal titolo “La scuola che ti prende”. Questo ha dato il la all’intervento del presidente Avis Forlì, Roberto Malaguti: “Anche Avis ti prende… e poi restituisce! L’Associazione Volontari Italiani del Sangue ha una storia lunga quasi cent’anni, quando si iniziò a strutturare e rendere sicura la donazione. La sezione forlivese è attiva dal 1936 e conta 4mila associati in città, 6mila nel circondario forlivese e 15mila a livello provinciale. I risultati sono buoni, ma serve sempre di più. Il miglior luogo per conservare il sangue? Le persone!”.

È seguita la testimonianza del Consigliere Michele Donati, che ha espresso gratitudine verso i donatori di sangue e la volontà di spendersi per la causa di Avis dopo un intervento chirurgico subito anni fa. Come noto, la chirurgia richiede una buona disponibilità di sacche di sangue e “Avis è lo strumento che ci permette di esserci”, ha osservato Donati. Non solo altruismo, però, perché donare significa anche tenere sotto controllo la propria salute a costo zero, come ha ricordato il vicepresidente Vicario Giulio Marabini. Ma questo non è l’unico modo per contribuire alla vita dell’Associazione: “Si può donare anche il proprio tempo”, ha ricordato il Presidente Malaguti. “Abbiamo gruppi sportivi, un nucleo di volontari e anche un gruppo giovani impegnato in iniziative e progetti”.

A questa presentazione, condotta in dialogo con il direttore del Centro di Formazione Professionale Sergio Barberio, è seguito un momento interattivo con la platea di circa 200 giovani, tra i 15 e i 18 anni, di 23 nazionalità diverse. Cos’è un gruppo sanguigno? Chi sa qual è il proprio? Da questo seme lanciato ai ragazzi, sono germogliate alcune importanti testimonianze da parte di chi ha già sperimentato percorsi medici di un certo rilievo e ha toccato con mano l’importanza del dono del sangue. “La nostra scommessa – ha concluso Barberio – è una borsa di studio al contrario, che farete a voi, insieme alle vostre famiglie, per spirito solidale, perché la generosità supera l’immaginabile. Per la nostra realtà salesiana è essenziale capire l’importanza del dono, che è sempre qualcosa che ci appartiene”.

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Indagine. In crescita le spese per formazione e politiche attive – Avvenire

Si riporta di seguito l’articolo apparso su Avvenire.

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Secondo l’Osservatorio digitale, nel 2022 sono stati investiti dalle Regioni 3,4 miliardi di euro.

“Eppur si muove” potrebbe essere la sintesi dell’analisi sui dati dall’Osservatorio digitale che monitora i bandi sulla formazione professionale e le politiche attive del lavoro in Italia.

La piattaforma, ideata da CNOS-FAP Centro nazionale opere salesiane Formazione aggiornamento professionale e da Ptsclas, evidenzia come gli impegni di spesa in Italia dei bandi per la formazione professionale e le politiche attive del lavoro siano cresciuti, registrando quindi una tendenza positiva.

Infatti, l’Osservatorio digitale esplicita che nel 2022 ci sono stati oltre 1,2 miliardi di euro investiti nella formazione, per lo più ordinamentale, in leggero aumento rispetto agli 1,1 del 2020; mentre più evidente risulta la crescita dei finanziamenti dedicati alle politiche attive del lavoro con 2,2 miliardi del 2022 rispetto agli 822 milioni del 2020.

Questo è quanto risulta dallo studio di 262 avvisi pubblicati dalle Regioni, di cui 159 riguardanti le politiche della formazione e 103 relativi alle politiche attive del lavoro. Si può affermare quindi, che la tendenza delle politiche europee e nazionali è quella di implementare gli investimenti in questi ambiti, ritenuti ormai determinanti per lo sviluppo dell’occupazione.

In merito alla recente riforma degli istituti tecnici e professionali, si è analizzato il potenziamento degli Its academy e la proposta di sperimentazione della nuova filiera formativa tecnologica-professionale, così tanto voluta dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

Riforme e risorse che possono servire a superare certe reticenze e disegnare un nuovo sviluppo del Paese basato sulle competenze.

«Siamo di fronte – spiega Giuliano Giacomazzi, direttore generale del CNOS-FAP – a una nuova sfida con la riforma del ministro Valditara. Auspichiamo che questa possa concorrere nella direzione di un pieno riconoscimento della IeFP-Istruzione e formazione professionale, delle sue peculiarità e della sua propria identità, alla pari dei percorsi scolastici. Il Cnos-Fap rileva un apprezzamento per la crescita e il consolidamento di tale filiera, che ha raggiunto un buon livello e che deve determinare gli ultimi tasselli per arrivare ad una sua piena realizzazione, ma mancano però ancora interventi strutturali che aiutino a superare le forti disomogeneità regionali. L’attenzione sullo sviluppo degli Its mette bene in evidenza la ricchezza formativa ed educativa della filiera lunga della formazione tecnico-professionale, come elemento conclusivo e di eccellenza».

Avvenire

 

 

Formazione professionale e lavoro: Cnos-Fap e Ptsclac, in aumento gli impegni di spesa dei bandi

Dall’agenzia SIR.

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Gli impegni di spesa in Italia dei bandi per la formazione professionale e le politiche attive del lavoro sono cresciuti, registrando un trend positivo. È quanto emerge dai dati dell’Osservatorio digitale, piattaforma ideata da Centro nazionale Opere salesiane – Formazione aggiornamento professionale (Cnos-Fap) con Ptsclas, che monitora i bandi sulla formazione professionale e le politiche attive del lavoro in Italia.

L’Osservatorio digitale esplicita che nel 2022 ci sono stati 1.220.706.006,23 di euro investiti nella formazione, per lo più ordinamentale, in leggero aumento rispetto ai 1.011.886.306,64 di euro del 2020; mentre più evidente risulta la crescita dei finanziamenti dedicati alle politiche attive del lavoro con 2.283.525.636,62 di euro del 2022 rispetto agli 822.668.967,83 del 2020. Questo è quanto risulta dallo studio critico di 262 avvisi pubblicati dalle Regioni, di cui 159 riguardanti le politiche della formazione e 103 relativi alle politiche attive del lavoro . “Si può affermare quindi, che la tendenza delle politiche europee e nazionali – viene rilevato in una nota – è quella di implementare gli investimenti in questi ambiti, ritenuti ormai determinanti per lo sviluppo dell’occupazione”.

Questa mattina, nel corso del “Seminario sulle politiche della formazione professionale e del lavoro. Il Sistema Its per il rilancio di tutta la filiera professionale” svoltosi a Roma presso Palazzo Giustiniani, si è avuta conferma di come “è sempre più evidente l’interrelazione tra le due voci di spesa”. Nel corso degli anni, la progettazione dei bandi delle Regioni e Province Autonome, è infatti diventata più matura. L’anno in esame inoltre beneficia di primi effetti del Pnrr e dall’uscite dall’emergenza sanitaria e dell’effettiva attuazione del programma Gol. Per fare un esempio guardando alle tipologie di risorse impiegate per finanziare i percorsi Gol, emerge che l’86% dei finanziamenti siano derivanti dal Pnrr, il restante invece ricomprende fondi Fse+, risorse regionali/provinciali o altre tipologie di fondi.
Rispetto alla recente riforma degli Istituti tecnici e professionali, al potenziamento degli Its Academy e alla proposta di sperimentazione della nuova filiera formativa tecnologica-professionale, voluta dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, nel dibattito è stato rilevato che riforme e risorse che possono servire a superare certe reticenze e disegnare un nuovo sviluppo del Paese basato sulle competenze. “Siamo di fronte a una nuova sfida con la riforma del ministro Valditara. Auspichiamo che questa possa concorrere nella direzione di un pieno riconoscimento della Iefp, delle sue peculiarità e della sua propria identità, alla pari dei percorsi scolastici”, ha affermato Giuliano Giacomazzi, direttore generale del Cnos-Fap.

Il Cnos-Fap – conclude la nota – rileva un apprezzamento per la crescita e il consolidamento di tale filiera, che ha raggiunto un buon livello e che deve determinare gli ultimi tasselli per arrivare ad una sua piena realizzazione, ma mancano però ancora interventi strutturali che aiutino a superare le forti disomogeneità regionali. Giacomazzi ha ribadito come “l’attenzione sullo sviluppo degli Its mette bene in evidenza la ricchezza formativa ed educativa della filiera lunga della formazione tecnico-professionale, come elemento conclusivo e di eccellenza”.

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Formazione Professionale, intervista a don Giuliano Giacomazzi su Radio Vaticana

Il 4 novembre, durante la trasmissione “Radio Vaticana con voi”, è stato intervistato don Giuliano Giacomazzi sul tema della Formazione professionale.

L’intervista si trova dal minuto 56 del link:

L’Eco di Bergamo – La formazione professionale serve «In rete per far crescere l’offerta»

Dall’Eco di Bergamo.

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Hanno scelto di trovarsi, tutti insieme per la prima volta, in occasione dell’apertura dell’anno formativo 2023-2024. Per i dieci enti della rete «Cfp Insieme per il territorio» quello di ieri pomeriggio all’auditorium del Seminario è stato un doppio inizio, per celebrare simbolicamente il via delle lezioni del nuovo anno, e per dare sostanza al neonato raggruppamento di scuole professionali che già oggi rappresenta circa 7mila studenti bergamaschi, circa il 75% di coloro che, dopo il primo ciclo di scuola secondaria, scelgono di proseguire gli studi nella formazione professionale. Far conoscere e valorizzare gli sforzi che questi istituti stanno facendo da tempo sul territorio, ognuno per conto proprio, e accendere un riflettore sulla bontà della proposta formativa che il comparto è in grado di offrire; tutto questo provando a lavorare insieme, anche per proporsi al tavolo del dialogo con le istituzioni territoriali (politiche e aziendali) con una voce sola.

È questo il senso di «Cfp Insieme per il territorio», un’esperienza che ha preso forma negli ultimi mesi, dopo un periodo d’incubazione durato tre anni. In platea decine di docenti e di formatori, cui l’iniziativa è stata dedicata, in rappresentanza dei dieci enti protagonisti della rete: Associazione Professionale Patronato San Vincenzo, Abf, Scuola d’Arte Fantoni, Ente di Formazione Sacra Famiglia, Engim, Fondazione Isb, Scuola Edile, Cnos-Fap (Salesiani Don Bosco di Treviglio), Consorzio Enfapi ed Enaip. «È un’occasione per riconoscere lo sforzo che ciascuno di noi sta facendo con il proprio istituto e per sviluppare lo spirito di appartenenza ad una squadra più grande – ha detto don Marco Perrucchini, direttore generale dell’Afp Patronato San Vincenzo –. Vogliamo riflettere insieme su tanti temi; abbiamo scelto alcuni focus che riguardano l’orientamento sugli Ifts (il percorso di eccellenza dopo i 4 anni di formazione professionale, ndr), la sicurezza e proviamo anche a ragionare di più per filiera, dalla manifattura all’artigianato, per intercettare sia le richieste che arrivano dalla Regione, dallo Stato e dall’Europa, sia le necessità delle aziende. Le iniziative che stiamo pensando di realizzare già nei prossimi mesi sono diverse e ci piacerebbe anche organizzare, entro la fine dell’anno, una sorta di “olimpiadi della formazione professionale”».

Nel frattempo sono stati creati gruppi di lavoro per discutere, tra l’altro, dell’offerta formativa dei disoccupati all’interno del progetto Gol di Regione Lombardia – finalizzata al reinserimento lavorativo – e dei percorsi dedicati ai lavoratori del comparto sociosanitario. Perché formazione professionale non è sinonimo soltanto di scuola superiore alternativa al liceo: «Occorre che si acquisisca, da parte di tutti, la consapevolezza del ruolo che stiamo svolgendo e dell’effettivo peso che abbiamo nell’ambito dell’economia locale», hanno ribadito i rappresentanti degli enti. In Lombardia il comparto è sostenuto da finanziamenti pubblici per oltre 300 milioni di euro; di questi la metà arriva dalla Regione, che quest’anno ha aggiunto altri 25 milioni di euro per potenziare l’offerta formativa. Lo ha ribadito l’assessore regionale alla Formazione e al Lavoro, Simona Tironi: «La formazione professionale è già di per sé un valore aggiunto – ha detto – e oggi ce ne rendiamo sempre più conto per la richiesta di competenze che arriva dal mondo del lavoro. Gli istituti professionali danno risposte in questo senso ed è arrivato il momento di superare il paradigma secondo cui rappresentano un percorso professionale di serie B. Parliamo di un sistema che ci invidiano anche all’estero, un settore strategico capace di costruire un futuro ai nostri ragazzi, puntando principalmente sulle loro passioni e sulle loro capacità». Proporsi insieme per rendere il settore più attrattivo e creare nuove opportunità d’incontro tra domanda e offerta di lavoro.

L’obiettivo finale di «Cfp Insieme per il territorio» è principalmente questo: «Ci siamo resi conto che anziché continuare a farci concorrenza, creare una rete per sviluppare sinergie e identificare spazi di lavoro comune, potrebbe rappresentare un’opportunità in più per tutto il territorio – ha detto Maurizio Betelli, direttore generale di Abf –. Chiediamo solo che le istituzioni sappiano considerare le opportunità che il sistema della formazione professionale è in grado di sviluppare». Un dato su tutti, che da tempo si mantiene costante: il 93% dei ragazzi che escono da un istituto professionale trova lavoro nel giro di pochi mesi e spesso si tratta di un’occupazione a tempo indeterminato. «Questa è già un’ottima risposta – ha aggiunto Betelli –, considerando soprattutto che ci troviamo a gestire i ragazzi più difficili e con minori risorse. Le opportunità possono diventare sempre più qualificanti, ma ciò avviene se siamo capaci di proporre un’offerta a sua volta più qualificante». Lo sforzo degli istituti della rete sarà dunque quello anche di sostenere l’aggiornamento professionale del personale e di identificare meglio i bisogni del mercato del lavoro. Presente in sala anche il consigliere regionale Davide Casati (Pd): «È un momento di orgoglio per la formazione professionale che svolge un ruolo educativo e formativo importante – ha detto –. La sfida che oggi gli enti hanno davanti è la riduzione dello scarto tra domanda e offerta di lavoro: è un tema di cui si parla da tempo, ma adesso ci sono le risorse dell’Europa che possono aiutare a investire tanto sulla formazione. La speranza è che questa rete possa aiutare ulteriormente il dialogo con le istituzioni».

 

La Parabola dei Talenti e il valore della normalità: l’esperienza della Formazione professionale al Borgo Ragazzi Don Bosco

Dal sito della trasmissione “Pani e pesci” in onda su TV2000, dove è stata raccontata l’esperienza del del centro di formazione Borgo Don Bosco di Roma, con il contributo del direttore generale del CNOS-FAP, don Giuliano Giacomazzi.

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La Parabola dei Talenti dal Vangelo di Matteo – letta da Cesare Bocci  apre la terza puntata di Pani e Pesci, l’economia del Vangelo. La lettura del professore Luigino Bruni, economista della Lumsa di Roma, biblista, si sofferma non sul primo servo, quello che con bravura moltiplica i 5 talenti e nemmeno sull’ultimo, che con timore si limita a sotterrare e a conservare il suo unico talento. Ma si concentra sul comportamento del secondo servo che non fa parte del “club degli eccellenti”.

Di eccellenza, merito, talento e del valore della normalità si discute quindi con Stefania Auci, insegnante e scrittrice, autrice di successo con la saga dedicata alla Famiglia Florio.

Le “ragioni degli altri” affidate all’attrice Paola Tiziana Cruciani rappresentano i punti di vista di due insegnanti. Una che punta all’eccellenza nella formazione dei propri studenti, l’altra che stimola, invece i loro talenti.

Nel servizio di puntata, il racconto dell’esperienza del centro di formazione Borgo Don Bosco di Roma dove la formazione professionale travalica il nozionismo e diventa un’esperienza educativa a 360° per scovare i propri talenti, motivare le proprie passione e indirizzare verso un futuro professionale.

Il sistema ITS per il rilancio di tutta la filiera professionale: seminario sulle politiche della Formazione Professionale e del lavoro

Pubblichiamo il comunicato stampa del CNOS-FAP.

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Per il 4° anno l’Osservatorio Digitale promosso dal CNOS-FAP (Centro Nazionale Opere Salesiane – Formazione Aggiornamento Professionale) con PTSCLAS fornisce un interessante spaccato di come le Regioni e le Province Autonome destinano le risorse finanziarie per le Politiche Attive del Lavoro e per la Formazione Professionale, da cui percepire l’evoluzione del Paese, le sensibilità culturali che cambiano e l’influsso stringente dell’attualità che condizionano la vita dei cittadini, l’economia del Paese e le strategie politiche.

Il report presenta i finanziamenti del 2022, anno in cui si evidenziano i primi segnali degli effetti del PNRR. Al tempo stesso la quotidianità di questi giorni sta introducendo cambiamenti significativi che si interconnettono al sistema dell’Istruzione e della filiera professionalizzante: gli attesi decreti attuativi della riforma degli ITS Academy e lo schema di DDL di istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale, approvato dal CdM il 18 settembre 2023.

L’incontro Seminario sulle Politiche della formazione professionale e del lavoro. Il Sistema ITS per il rilancio di tutta la filiera professionale, che avrà luogo il prossimo 8 novembre dalle 9.30 alle 13.00 a Roma, a Palazzo Giustiniani in via della Dogana Vecchia, 29 presso la sala Zuccari, sarà l’occasione per riflettere sulle scelte politiche delle Regioni e sulle riforme annunciate.

Interverranno: il Senatore Matteo Gelmetti, il neo Direttore Generale CNOS-FAP Giuliano Giacomazzi, Mattia Dolci e Sara Frontini di PTS, gli Assessori del Piemonte, Toscana, Lazio, i rappresentanti di Lombardia, Marche e Calabria, Emmanuele Crispolti di INAPP, il Presidente Temussi di ANPAL Servizi, il Presidente dell’Associazione Rete Fondazione ITS Italia Torrielli e rappresentanti qualificati del mondo delle imprese e delle istituzioni formative. A chiudere l’incontro le considerazioni della Presidente di FORMA, Paola Vacchina.

Tesya e ITS dei Salesiani in campo per la formazione

Da Il Sole 24 ore.

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Una posizione su due è di difficile reperimento. Le recenti stime del sistema informativo Excelsior realizzato da Unioncamere e Anpal, lasciano pochi dubbi sulla magnitudine del problema tra le imprese, che provano a correre ai ripari accelerando sui percorsi formativi.

È l’obiettivo di STARTech, percorso formativo teorico-pratico promosso dal Gruppo Tesya (di servizi B2B per costruzioni, gestione di cantieri, magazzini e logistica, organizzazione di grandi eventi, generazione di potenza elettrica e meccanica, transizione energetica) in collaborazione con la rete delle Opere Salesiane in Europa, rivolto ai giovani che si affacciano al mondo del lavoro.

Parte di un progetto di portata globale che il gruppo intende estendere nei Paesi in cui opera, STARTech parte oggi dall’Italia, dove è presente la sede principale del Gruppo e della Fondazione ITS Meccatronica Salesiani di Sesto San Giovanni (MI), prima scuola ad essere coinvolta nell’iniziativa.

Il programma formativo, progettato congiuntamente con la Federazione Nazionale CNOS-FAP, CNOS FAP Lombardia, ITS Meccatronica e Gi Group, prevede un’alternanza tra ore di formazione in aula e ore di formazione e affiancamento al lavoro in azienda, finanziate dalla Regione Lombardia con la modalità prevista per l’apprendistato. per un totale di 860 ore. Dopo i primi due mesi di pura formazione, a integrazione del compenso previsto dal contratto, Tesya riconoscerà un’ulteriore borsa di studio mensile da 250 euro.

L’obiettivo è introdurre 25 giovani neodiplomati ITS alla professione di Tecnico Meccatronico Industriale con contenuti legati anche alla figura di Tecnico Meccatronico Marino, due dei profili “inseguiti” senza successo dalle aziende italiane. Tra le ricerche di personale più critiche spiccano infatti quelle degli operai specializzati (64,2%) e dei tecnici nell’area installazione e manutenzione (67%).

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