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Pastorale Giovanile, a Fatima (Portogallo) l’incontro dei responsabili delle Ispettorie d’Europa

Dall’8 all’11 febbraio, a Fatima in Portogallo, circa trenta delegati di Pastorale Giovanile delle ispettorie europee si sono ritrovati in un incontro convocato dal Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile, don Miguel Angel García Morcuende.

Il primo giorno – dopo l’introduzione del Consigliere Mondiale – è stato dedicato alla vita di ciascun delegato, al confronto con la Parola di Dio, al silenzio, al tempo personale. Un tempo concluso con la celebrazione della Santa Messa. La condivisione è proseguita nel pomeriggio, quando ciascuno ha presentato le fatiche e qualche aspetto positivo della propria vita nell’ultimo anno. 

Nella seconda parte del pomeriggio, don Miguel Angel García Morcuende ha condiviso alcuni spunti sui due ultimi documenti che il settore di Pastorale Giovanile ha consegnato alle ispettore: parrocchia e santuario affidati alla comunità salesiana e PG e famiglia. Ha specificato che sono un aiuto alla riflessione e alla formazione nelle ispettorie, che quindi possono studiarne la ricaduta a seconda delle esigenze. 

Il secondo giorno è invece servito al confronto sul servizio di delegati, stimolati da don Miguel Angel. Poi presentazione della GMG Lisbona 2023 da parte di Joao (MGS Portogallo) con le informazioni a disposizione.  Nel pomeriggio spazio alla cultura e all’arta con la visita al monastero di Batalha e Nazarè, sull’oceano Atlantico. 

C’è stato spazio anche per il tema della formazione pastorale dei giovani salesiani, con un dialogo con don Francisco Santos, salesiano del Settore Formazione. Ultimo giorno dedicato al Congresso delle opere sociali, al MGS Europa, al tema della scuola e al documento sull’Educazione all’amore che è in fase di preparazione. La giornata si è chiusa con la celebrazione della Messa nella Cappella delle apparizioni.

RMG – Lancio ufficiale dell’Opuscolo sulla Parrocchia e i Santuari affidati ai salesiani

Dal sito dell’agenzia salesiana ANS.

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(ANS – Roma) – Da quasi un anno il Settore per la Pastorale Giovanile sta coinvolgendo tutte le Ispettorie salesiane del mondo con l’obiettivo di promuovere una riflessione aggiornata sulla parrocchia salesiana, per garantire la sua originalità e la sua specificità educativa e pastorale come luogo di accoglienza e di servizio missionario.

Dopo la prima stesura dell’ambiente “Parrocchia e santuari salesiani affidati ai salesiani” nel “Quadro di riferimento per la Pastorale giovanile” redatto nell’anno 2014, si è pensato di adeguare il testo, partendo dal conoscere più da vicino le realtà parrocchiali. L’opuscolo che viene presentato è il risultato di questo lavoro condiviso.

Per questo viene ora rivolto l’invito alla presentazione ufficiale che avrà luogo online su piattaforma Zoom, nei giorni 10 gennaio (ore 12:00 – UTC+1, in lingua inglese) e 11 gennaio (ore 15:00 – UTC+1, in italiano, spagnolo, portoghese e francese), e alla quale interverranno Don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore della Congregazione Salesiana, e don Miguel Angel García Morcuende, Consigliere per la Pastorale Giovanile.

I destinatari sono in primo luogo i parroci, comunità salesiane, membri del consiglio pastorale, catechisti, membri delle associazioni e tutti coloro che gravitano intorno alla parrocchia.

Per ricevere il link con il quale partecipare all’incontro, della durata di un’ora, è sufficiente compilare il modulo disponibile alla pagina: https://forms.gle/4i76MqqQ9514GTKA9

RMG – Lancio ufficiale dell’Opuscolo sulla Parrocchia e i Santuari affidati ai salesiani

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NPG gennaio 2022: nuove rubriche, approfondimenti e dossier nel mare vivo della Pastorale Giovanile

Note di Pastorale Giovanile è pronta a sbarcare nel 2022 con una ricca programmazione che vede coinvolta la rivista ma anche il sito internet, con rubriche online che irrobustiscono la proposta che offre.

Nel 56° anno di attività, pronta a iniziare l’anno nella nuova sede del Centro Nazionale, la redazione cresce e offre contenuti, competenze, progetti per i giovani e stando con i giovani.

Nel 2022 ci sono dossier, approfondimenti, rubriche e studi: nel link sotto le indicazioni per gli abbonamenti, nella locandina tutta la programmazione del nuovo anno.

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1000xNPG programma 2021 finale

Come gestire la rabbia?

Da Nota di Pastorale Giovanile.

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San Francesco di Sales, maestro di vita spirituale per i giovani /3

Wim Collin

(NPG 2021-08-71)

Una delle emozioni che tutti affrontiamo e proviamo, tanto verso noi stessi quanto verso gli altri, è la rabbia. Non bisogna pensare subito ad una forma eccessiva di ira, paragonabile ad una eruzione vulcanica, bensì al sentimento in tutte le sue sfaccettature. Talvolta può accadere che qualcuno sia infastidito o arrabbiato per ciò in cui ha fallito, per una ricaduta, per un incidente, per qualcosa che non va come si desidera. A volte si tratta di piccoli sfoghi di rabbia che proviamo quando veniamo ripresi, oppure quando dobbiamo accettare qualche correzione, o ancora quando sperimentiamo qualche contraddizione o  non siamo accettati a casa o tra gli amici.[1]
Anche Francesco di Sales nella sua vita, come del resto accade a tutti gli esseri umani, qualche volta si è arrabbiato ed ha sperimentato il sentimento della collera. Nella lettera introduttiva del Trattato dell’amor di Dio indirizzata ad un amico, scrive: “Mi dà fastidio che in quest’ultima edizione, la sesta ormai, tanti errori si sono infiltrati nel libro. Nessuno sbaglio dovrebbe esserci perché un errore di stampa può facilmente dare un significato sbagliato riguardo questioni importanti.”[2]  Spesso nelle sue lettere si legge che egli è infastidito da qualcosa, che si arrabbia per diversi motivi. Noto per la sua tranquillità, per la pace, la dolcezza, la natura benevola e, non ultima, la calma, il santo della mansuetudine, così definito da alcuni dei suoi biografi, avrebbe dovuto faticare molto per diventare in tal modo, lavorando seriamente per controllare la propria ira. Non è facile, come dice in una delle sue prediche: “Quanta cura è necessaria per esercitare la pazienza e per sfuggire all’ira!”[3] Controllare la rabbia e l’ira non è cosa facile, lo stesso Francesco di Sales ha impiegato molto tempo per imparare a trattenersi. Quando qualcuno insultava sua madre tutti si aspettavano che reagisse molto duramente e rabbiosamente, invece, secondo il suo biografo, era solito dire: “Non ho avuto il coraggio per attaccarlo. A dire il vero, avevo paura di perdere in un quarto d’ora quel po’ del liquido di dolcezza che per ventidue anni ho cercato di raccogliere goccia a goccia, come rugiada nel vaso del mio misero cuore.”[4] Come accaduto per la tristezza e la malinconia, sembra che Francesco sia esperto anche dell’ira. Forse proprio per questo motivo troviamo nei suoi scritti molti consigli su come affrontare la rabbia, la collera o il fastidio.

Arrabbiarsi o irritarsi non è un problema

La buona notizia è che in alcuni dei suoi scritti il Vescovo di Ginevra afferma che non dobbiamo preoccuparci troppo: la rabbia, l’irritazione, l’ira, la collera fanno parte dell’essere umano e come tali sono radicati nella natura umana. “Finché l’uomo vivrà, camminerà e passerà su questa terra, avrà passioni, proverà fremiti d’ira, sussulti di cuore, affetti, inclinazioni, ripugnanze, avversioni e quant’altro a cui tutti siamo soggetti.”[5] Ma Francesco scrive nelle sue opere: l’ira è un’emozione che dovrebbe essere usata solo raramente perché è piuttosto pericolosa.[6] In una lettera all’amata Jeanne de Chantal spiega il perché sia così dannosa: “Ti arrabbi con l’arrabbiatura, e poi ti arrabbi con l’arrabbiatura provocata dalla rabbia. Ho veduto molti che sono divenuti collerici, in quanto il sentimento dell’ira già risiedeva in loro. Tutto ciò somiglia ai cerchi che si fanno nell’acqua quando vi si getta dentro una pietra, dapprima si crea un piccolo cerchio, e questo a sua volta ne produce uno più grande, e poi un altro e un altro ancora…”[7] Alla fine si rischia di finire in una strada senza uscita. “[La collera] diventa subito padrona della piazza e fa come il serpente che, dove riesce a far passare la testa, fa passare tutto il corpo.”[8]  O come dice nel Trattato dell’amor di Dio: “[La collera è] come un cavallo restio alle briglie e ribelle, si sottrae al controllo, porta il suo cavaliere fuori campo e ubbidisce soltanto quando le viene meno il respiro.”[9]
Secondo Francesco arrabbiarsi o irritarsi non è un problema, poiché fa parte della natura dell’uomo. Ma invece di invitare l’uomo a crogiolarsi in un atteggiamento passivo, o nel ruolo di vittima, Francesco esorta il suo pubblico ad agire. “È vero che tutti abbiamo delle inclinazioni verso il  male: alcuni sono inclini all’ira, altri alla tristezza, altri all’invidia, altri alla vanità e alla vana gloria, altri all’avarizia; e se viviamo secondo tali inclinazioni siamo perduti. […] Tuttavia, devi lavorare per sbarazzartene.”[10] Infatti, ciò che ciascuno di noi ha il compito di fare è agire. La rabbia, l’ira, la collera in genere non dovrebbero diventare linee guida della vita, non dovrebbero determinare ciò che si pensa, si sente o si vive. Piccole arrabbiature o grandi attacchi di ira sono cose che appartengono al vecchio e da cui bisogna liberarsi, o per lo meno è necessario cercare di controllarle.[11] Questo perché le emozioni incontrollate possono avere molteplici e spiacevoli conseguenze. È dunque consigliabile non fare mai eccezioni a tal proposito, in nessuna circostanza e per nessun motivo. Nell’Introduzione alla vita devota, Francesco afferma: “Questa vita terrena è soltanto un cammino verso la vita celeste, non adiriamoci dunque per la strada gli uni contro gli altri; camminiamo tranquillamente e in pace con i fratelli e i compagni di viaggio. […] Con chiarezza, e senza eccezioni, ti dico: Se ti è possibile, non inquietarti affatto, non deve esistere alcun pretesto perché tu apra la porta del cuore all’ira.”[12]

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Tornare a camminare con i giovani

Di Valerio Corradi

Dossier Note di Pastorale Giovanile – novembre 2021

«La passione per cercare la verità, lo stupore di fronte alla bellezza del Signore, la capacità di condividere e la gioia dell’annuncio vivono anche oggi nel cuore di tanti giovani che sono membra vive della Chiesa. Non si tratta dunque di fare soltanto qualcosa “per loro”, ma di vivere in comunione “con loro”, crescendo insieme nella comprensione del Vangelo e nella ricerca delle forme più autentiche per viverlo e testimoniarlo. La partecipazione responsabile dei giovani alla vita della Chiesa non è opzionale, ma un’esigenza della vita battesimale e un elemento indispensabile per la vita di ogni comunità. Le fatiche e fragilità dei giovani ci aiutano a essere migliori, le loro domande ci sfidano, i loro dubbi ci interpellano sulla qualità della nostra fede. Anche le loro critiche ci sono necessarie, perché non di rado attraverso di esse ascoltiamo la voce del Signore che ci chiede conversione del cuore e rinnovamento delle strutture».
(Sinodo sui giovani, Documento finale, n. 116)

Gli appunti esposti in questo dossier sono dei tentativi di riflessione sul “cambiamento d’epoca” che stiamo vivendo e che possiamo osservare nel nuovo rapporto che i giovani intrattengono con la sfera religiosa e con le comunità ecclesiali.
Quella giovanile appare una religiosità in movimento nella quale sono presenti orientamenti che, anche in base all’età, si allontanano o si riavvicinano al solco della tradizione, ma molto diffusi sono anche gli atteggiamenti a-religiosi e manifestamente anti-religiosi.
Ad un’analisi più approfondita emerge che il credere o il non credere è sempre più una questione privata relativa solo al proprio “Io” che non riconosce “mediatori” tra sé e la dimensione trascendente. Questo atteggiamento definibile “monoteismo del sé” (Sequeri 2017) è basato su un culto ossessivo dell’identità personale con l’assolutizzazione della libertà, dei diritti e dei desideri dell’individuo.
Questa religiosità informe, è comunque portatrice di domande profonde e forse di un disagio latente dovuto allo smarrimento alimentato nei giovani da una società postmoderna che non offre punti di riferimento, ed è sempre più segnata da un senso di precarietà e da incertezze che esigono il ritorno a una visione della vita più ampia, condivisa e totalizzante.
Ben sapendo della crescente mole di contributi che cercano di affrontare questo tema, sono stati esplorati alcuni itinerari che aiutano a riavviare la speranza e a prendere familiarità col recupero del senso religioso che si esprime all’interno di campi emergenti dell’impegno giovanile (ambiente, politica, cooperazione). Oggi siamo chiamati a ripartire da un cristianesimo giovane, e a ritrovare un fiducioso orientamento verso il futuro che non è generico ottimismo, ma è la certezza della vicinanza di Dio e della sua grande misericordia che non lascia inascoltato l’uomo e veglia sempre su di lui. Del resto, trasformare l’angoscia e la paura in pace e gioia è una delle sfide della vita cristiana.

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Avete bisogno di un momento per meditare e pregare insieme?

Da Note di Pastorale Giovanile – novembre 2021

di don Michele Falabretti

Essere chiamati a pensare ad un progetto per i giovani non sempre è semplice e immediato. Si fa l’esperienza anche della fatica e difficoltà. Allora non dobbiamo dimenticare come gruppo di lavoro che abbiamo bisogno di pregare e affidare al Signore tutto il nostro cammino per chiedere la luce necessaria per il delicato compito che abbiamo. Accompagnare i giovani è un meraviglioso dono che ci viene fatto, perché chiede di metterci in cammino accanto a loro e percorrere la strada dell’incontro con Gesù, aiutandoli a scoprire che Lui solo è la via, la verità e la vita. Si propone l’esperienza di un pellegrinaggio.

UNA TECNICA ATTIVA: METTERSI PER VIA
In questi ultimi anni la formula del pellegrinaggio è risultata apprezzata e feconda per i giovani. Si propone un pellegrinaggio, meglio se partendo a piedi dalla solita sede in cui ci si ritrova, verso un luogo ritenuto significativo (non necessariamente un santuario). Un luogo che sia possibile raggiungere a breve, con un’ora o due di cammino. Lungo il cammino, per lo più silenzioso o con brevi scambi personali, si può leggere a tappe il racconto dei due discepoli di Emmaus (pp. 168-169 delle LP) accompagnato dalle immagini di Arcabas (pp. 175-181). Il pellegrinaggio può essere dedicato al solo gruppo, oppure coinvolgendo anche altri giovani.
L’obiettivo è quello di rinforzare l’identità ecclesiale del gruppo, esplicitando la disponibilità a mettersi in gioco, a compiere una conversione per meglio corrispondere al servizio che si sta offrendo.

UN CONFRONTO DI GRUPPO: MEDITANDO EMMAUS
Il confronto di gruppo diventa in questa scheda una meditazione condivisa. La figura dei pellegrini di Emmaus (Lc 24) risuona nuovamente attraverso la lettura del commento di don Angelo Casati “Non fuggire dalla città”, riportato alle pp. 170-173 delle LP.
Si può introdurre la lettura di gruppo con un canto. Al termine ognuno può rileggere le parole che maggiormente l’hanno colpito rispetto al compito di progettazione pastorale del gruppo.
L’obiettivo è quello di suggerire al gruppo che un compito tecnico come la progettazione pastorale va svolto dando spazio al vangelo, letto e meditato in un contesto adatto. È necessario farsi illuminare, ma ancor di più lasciarsi convertire dalla parola del Signore.

TESTI DI APPROFONDIMENTO
Indichiamo una lettura e un video per introdurre la comprensione e la meditazione del racconto dei pellegrini di Emmaus. La prima è un estratto da un libro che rilegge l’intero vangelo di Luca. Il testo è disponibile in pdf come allegato.
• Franco Giulio Brambilla, Chi è Gesù? Alla scoperta del volto, Qiqajon, pp. 173-184.
• Enzo Bianchi, I Discepoli di Emmaus, Youtube (qui il link).

UN INCONTRO DI PREGHIERA
L’incontro per il gruppo, in questo caso, è un incontro di preghiera col Signore. Mettersi in ascolto della Parola di Dio e invocare la luce dello Spirito dedicando un tempo ragionevole per il silenzio e la contemplazione.
L’obiettivo è quello di aiutare il gruppo a non dimenticare che il mandato originale “Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri” (Gv 13, 34) viene dal Signore ed è custodito nel suo vangelo.

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Assemblea MGS 2021 – Confrontarsi sull’educazione affettiva e sessuale

Dal 22 al 24 ottobre a Venezia, presso l’Istituto Salesiano S. Marco, si è svolta l’assemblea nazionale MGS Italia, luogo di riflessione, confronto e impegno da parte di tutti i territori MGS della nostra penisola. All’assemblea hanno partecipato una decina di rappresentanti per ogni territorio MGS, i presidenti delle associazioni TGS e CGS, che condividono con noi il carisma salesiano, e alcuni rappresentanti dell’Associazione dei Salesiani Cooperatori.

La tematica principale di quest’anno è stata l’educazione affettiva e sessuale, che spesso rappresenta – secondo quanto uscito dalle riflessioni di questi giorni – un tabù nelle nostre realtà salesiane, ma che parimenti ritorna in modo preponderante come attuale nella vita di molti ragazzi e di molti giovani. In questi giorni si è quindi avuto modo di iniziare un percorso che possa abbracciare tutte le sfaccettature che l’affettività e la sessualità portano con sé: dal rapporto tra pornografia, digitale e corporeità all’educazione e accompagnamento dei giovani alla conoscenza del proprio corpo, dalla posizione della Chiesa su questi argomenti all’approccio con le teorie del gender.

Il metodo utilizzato è stato – come nell’Assemblea del 2019 a Santeramo in Colle – il metodo sinodale, articolato nelle fasi Riconoscere, Interpretare e Scegliere, con un ruolo centrale occupato dalla presenza del Signore Gesù durante un momento di adorazione che ha seguito la provocazione di don Andrea Bozzolo, che ha stimolato la riflessione di ognuno dei presenti sulla tematica affettiva e sessuale alla luce del Vangelo e del carisma salesiano. Alla fine della tre giorni veneziana, al termine del momento dello Scegliere, sono stati proposti alcuni passi concreti da attuare nelle nostre realtà locali e territoriali, frutto di spunti illuminanti di alcuni testi – sia biblici/ecclesiali sia letterari – e della consapevolezza del punto di partenza, individuato il giorno prima durante il momento del Riconoscere.

Naturalmente, in pieno stile salesiano, non sono mancati momenti di gioco e di svago, tra tutti la bellissima serata di animazione preparata dai ragazzi del Triveneto per accogliere ognuno dei partecipanti e farlo sentire a casa. E siccome viviamo nel paese più bello del mondo, ne abbiamo approfittato per visitare Venezia, perla che tutto il pianeta ci invidia, guardandola con la luce di un tramonto dorato e dei lampioni della sera.

Come detto da molti dei partecipanti all’assemblea, tre giorni non sono sufficienti per esaurire le discussioni sulle tematiche inerenti all’affettività e alla sessualità e al loro rapporto con gli adolescenti e i giovani, ma sicuramente il weekend di Mestre è stato un punto di partenza per un percorso che come MGS Italia dobbiamo portare avanti. Sarà compito infatti della Segreteria Nazionale – che ha organizzato l’assemblea – e della Consulta Nazionale continuare questo percorso, stimolando riflessioni e condivisioni più ampie anche nei territori e nelle case d’origine di ciascuno, affinché non ci si limiti solamente alle buone parole, ma si possa dare concretezza a tante buone pratiche per il bene di ragazzi e giovani di tutta Italia.

di Giuseppe Oriani, Segreteria MGS Italia

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E se la Fede avesse Ragione? 2021/2022 – Le ragioni della SPERANZA

Riprendono gli appuntamenti di “E se la fede avesse ragione?” per l’anno 2021-2022: sei incontri rivolti ai giovani per un percorso autentico di fede, organizzati in collaborazione con la Pastorale Giovanile Diocesana. In particolare, in questa nuova edizione, gli incontri avranno come tema “L’amor che move il sole e l’altre stelle” – Le ragioni della SPERANZA.

L’appuntamento sarà sempre presso la Basilica Maria Ausiliatrice di Valdocco dalle ore 20.45 alle 22.30, con possibilità, per chi lo desidera, di una cena condivisa alle ore 19.45. Il primo appuntamento sarà giovedì 14 ottobre.

Per non perdere tutti gli incontri aggiungili sul tuo calendario Google:

eselafede.it

Animazione Missionaria Piemonte: presentazione del percorso “Nel Cuore del Mondo” 2021-2022

Dal sito dell’Ispettoria del Piemonte, la presentazione del percorso di animazione missionaria.

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Percorso Missionario – Percorso Nel Cuore del Mondo.

L’edizione 2021 – 2022 organizzato dall’équipe dell’Animazione Missionaria Salesiana.

Un percorso che aiuta a comprendere ciò che conta: il mondo, Dio e gli altri. Un percorso che permette di vivere ciò che diceva Don Bosco, ovvero essere “buoni cristiani e onesti cittadini“. Un percorso rivolto ai giovani tra i 20 e i 30 anni di età che desiderano mettersi in gioco in una esperienza forte di fede in terra di missione, dove il gruppo e la destinazione saranno un dono di Dio.

Di seguito il video di presentazione del percorso da parte dell’équipe AM con Suor Carmela Busia, Don Marco Cazzato e Don Theophilus Ehioghilen.

Ti aspettiamo nel percorso “Nel Cuore del Mondo!”

Nel Cuore del Mondo 2021 - 2022

Riparte il lavoro della segreteria MGS Italia: prossimo appuntamento, l’assemblea di ottobre

Da venerdì 10 a domenica 12 settembre, a Valdocco, si è riunita la segreteria MGS d’Italia. Il gruppo è composto da Elena Marcandella, per il Nord Est e coordinatrice nazionale; Gessica Mazza per l’Italia Centrale, Beatrice Cafasso per il Piemonte e la Valle d’Aosta; Giuseppe Oriani per Lombardia ed Emilia Romagna; Erika Inchingolo per l’Italia Meridionale e Stefano Di Maria per la Sicilia.

All’incontro ha partecipato, insieme con don Roberto Dal Molin, delegato della Pastorale Giovanile nazionale, anche suor Mara Tagliaferri, nuova presidente Ciofs che ha sostituito suor Anna Razionale.

L’incontro si è svolto attorno ad alcune tematiche: la condivisione delle attività estive nelle case e negli oratori salesiani. Ovunque si è riscontrata una rivitalizzazione delle attività, con tanti giovani che hanno ripopolato i cortili.

Poi si è passati alla programmazione dell’Assemblea MGS che si terrà a Mestre dal 27 al 29 ottobre prossimi. Con don Rossano Sala si è lavorato sull’allestimento dei lavori, che verranno svolti con il metodo sinodale del riconoscere, interpretare e scegliere. Al centro dell’assemblea ci sarà  proposta pastorale, “Umili, forti e robusti” con l’attenzione alla dimensione affettiva.

Vai al sito MGS