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Vallecrosia, riaperte le nuove aule del CNOS Fap: ospiteranno 150 studenti

Sul Secolo XIX si riporta l’inaugurazione del nuovo centro Cnos Fap di Vallecrosia. L’articolo è di Loredana Demer.

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Vallecrosia – Sono state inaugurate ieri a mezzogiorno per dare nuove speranze ai ragazzi di famiglie in difficoltà e non solo. Sono sei le nuove aule aperte nell’istituto Cnos Fap Don Bosco (Centro nazionale opere salesiane di formazione professionale) di Vallecrosia. Il plesso e l’oratorio ospitano 150 studenti che frequentano corsi per operatore elettrico, operatore di servizi di promozione e accoglienza turistica e della ristorazione finanziati dalla Regione, iscrizioni possibili a tutti coloro che non abbiano ancora compiuto 16 anni entro il 31 dicembre. Si tratta soprattutto di ragazzi che, per svariati motivi, non riescono o non possono frequentare le altre scuole superiori del territorio. I Salesiani, recuperando i vecchi locali un tempo adibiti a scuole medie, offriranno così ora una possibilità
in più a chi vuol studiare per apprendere una professione e inserirsi nel mondo del lavoro. «Le nuove aule, composte ciascuna da diciotto studenti, verranno utilizzate a rotazione per rispettare le restrizioni anti-Covid – spiega Andrea Floris, uno dei dieci docenti, venti i formatori esterni dell’istituto presieduto da Francesca Figini – Tutti gli studenti della struttura hanno la possibilità, completato il terzo anno di studi, di aggiungerne un quarto per poter accedere, se promossi, alla quinta classe di qualunque delle scuole superiori della provincia per ottenere il diploma». Anche nelle nuove aule collocate nei pressi del parcheggio della scuola i ragazzi potranno apprendere diverse materie. «La nostra struttura – aggiunge il docente – dispone di laboratori elettrico e informatico, una cucina e una vasta sala per consentire agli studenti di fare pratica sulle tecniche acquisite in classe». Il Cnos è in attività da oltre vent’anni, ma l’opera salesiana in città risale al 9 febbraio del 1876 quando tre rappresentanti e altrettante suore di Maria Ausiliatrice partirono da Valdocco e da Mornese per fondare la Casa Don Bosco che non si limita ad educare i ragazzi ma fornisce anche servizio spirituale, sociale ed educativo all’intera popolazione.

 

Italia – Covid-19: i salesiani hanno raggiunto oltre 24mila famiglie bisognose in Italia grazie al finanziamento del governo USA

Dal sito dell’agenzia ANS il resoconto della chiusura del Progetto “Salesian Solidarity with Italy: the Emergency Response to COVID-19” del Vis con Salesiani per il Sociale APS e Cnos Fap.

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(ANS – Roma) – Sta per concludersi il progetto “Salesian Solidarity with Italy: the Emergency Response to COVID-19” finanziato dall’agenzia governativa americana per lo sviluppo internazionale “USAID”, che per 15 mesi ha supportato azioni di sostegno a fasce vulnerabili di popolazione colpite dalle conseguenze della pandemia in Italia. La rete salesiana che ha implementato il progetto, composta da “VIS – Volontariato Internazionale per lo Sviluppo”, “Salesiani per il Sociale Aps”, “CNOS-FAP” e “Salesian Missions USA” – la Procura Missionaria salesiana con sede a New Rochelle, negli Stati Uniti – ha operato in 16 Regioni italiane raggiungendo 24.480 persone tra insegnanti, bambine, bambini, giovani, famiglie bisognose e migranti.

Un bilancio finale dei 15 mesi di progetto è stato delineato nel corso dell’evento che si è tenuto venerdì 17 settembre sulla terrazza dell’“Hotel Etico”, realtà alberghiera nel centro di Roma che nella sua mission ha anche la formazione e l’inserimento professionale di persone con diversi tipi di disabilità.

Un’occasione di incontro e scambio a cui hanno partecipato anche don Gildásio Mendes dos Santos, Consigliere per la Comunicazione Sociale della Congregazione Salesiana; e don George Menamparampil, Coordinatore della rete “Don Bosco Solidarity – Covid-19” di coordinamento globale dei salesiani a fronte dell’emergenza pandemica. Il progetto, infatti, si inserisce nella più ampia azione che i salesiani stanno portando avanti in tutto il mondo per rispondere attraverso un’azione sinergica globale all’emergenza Covid-19.

Ad aprire la serata è stato Daniel Ross, Consigliere per gli Affari Economici dell’Ambasciata USA a Roma, che ha spiegato che il Governo americano ha impegnato 50 milioni di dollari a sostegno della sicurezza sanitaria, della società civile e del settore privato italiani. Un supporto che punta ad aiutare la popolazione in Italia e a contribuire a ridurre anche il rischio di diffusione del contagio.

Presenti alla serata i rappresentanti degli enti partner, tra cui don Francesco Preite, presidente di “Salesiani per il Sociale Aps”; don Fabrizio Bonalume, Direttore Generale di “CNOS FAP”; e Nico Lotta, Presidente del “VIS”, ente capofila del progetto. Da New York, infine, è intervenuta anche Patricia Salgado-Hernandez, dell’ufficio programmi internazionali di “Salesian Missions USA”.

Ognuno ha delineato un bilancio degli interventi realizzati, che hanno raggiunto 776 docenti e giovani che hanno partecipato ai corsi di formazione, 450 studenti che hanno ricevuto pc e tablet, 249 classi che hanno aderito alle attività di supporto educativo, 30 centri di accoglienza per minori che hanno ricevuto dispositivi igienici e di protezione individuale e 1.317 persone hanno usufruito dei buoni spesa. Inoltre, sono stati attivati in Sicilia sportelli per sostegno psicologico e sono stati accolti giovani migranti dall’Africa Subsahariana.

“Il Covid-19 ha sconvolto le nostre vite e la nostra quotidianità – ha affermato il Presidente del VIS, Nico Lotta –. Grazie a progetti come quello finanziato da ‘USAID’ abbiamo potuto riprogettare i nostri interventi ponendo un focus particolare sull’Italia, uno dei Paesi più colpiti. Questo progetto dimostra che la cooperazione internazionale andrà sempre più in un’ottica di solidarietà globale e che tutti i Paesi, anche quelli considerati più ricchi, potrebbero un giorno avere bisogno dell’aiuto degli altri perché, come Papa Francesco ci ricorda, ‘ci si salva solo insieme’”.

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Fortunato, il campione dello Zoncolan, si racconta agli studenti dell’istituto salesiano di Castel de Britti

Dal sito di Repubblica TV.

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Lorenzo Fortunato, il campione 25enne di ciclismo che ha vinto la tappa dello Zoncolan al giro d’Italia, stamattina è arrivato (in bici, ovviamente) a Castel de Britti, il comune alle porte di Bologna dove è nato e vive, per incontrare gli studenti dell’istituto salesiano di formazione professionale Cnos-Fap. Per raccontare la sua storia, parlare di salite, della fatica, della vittoria. “Lorenzo Fortunato è nostro vicino di casa – racconta Carlo Caleffi, direttore della scuola – anche lui ex allievo salesiano. Suo padre era in classe con Alberto Tomba, entrambi vivono qui”. Fortunato è arrivato con don Antonio. “Preferivo andare in bici che studiare. Mi sono allenato sulle strade di Bologna. Più sei magro e più vai forte, ci devi stare attento, non è che puoi andare a mangiare la pizza tutti i giorni”.

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Cnos Fap Forlì, in arrivo nuove aule didattiche

Sul Corriere della Romagna, un articolo racconta l’ammodernamento delle aule del CFP di Forlì con l’ampliamento dell’offerta formativa.

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Sono a buon punto i lavori di riqualificazione dell’ ex oratorio salesiano di via Episcopio Vecchio, in vista dell’ampliamento dell’ offerta formativa del Cnos-Fap. «Accanto ai corsi classici e storicizzati – dichiara il delegato regionale Cnos-Fap, don Gianni Danesi – con la recente aggiunta del laboratorio per parrucchieri ed estetisti, stiamo valutando di allargare ulteriormente la proposta, con il possibile coinvolgimento di altri partner ed enti formativi per un progetto comune». La formazione professionale giovanile è da sempre una prerogativa della vocazione Salesiana. «Il nostro fondatore San Giovanni Bosco – continua don Gianni – prese subito a cuore la condizione dei ragazzi poveri di Torino. Non si limitò ad addestrarli e formarli al lavoro, ma dette loro anche forti basi culturali, perché la società, oggi come allora, richiede questo». Ad ormai 67 anni dalla posa della prima pietra (correva l’ anno 1954), la cittadella formativa salesiana sta per avere il sopravvento su quelli che per decenni sono stati i locali dell’oratorio San Luigi. «Sì – interviene il direttore salesiano del Cnos-Fap di Forlì, Sergio Barberio – assorbiremo anche i locali del pian terreno trasformati in laboratori. L’oratorio continuerà la sua attività in un altro edificio del complesso prima riservato a funzione residenziale».

Sull’ altare del potenziamento del Cnos è stato sacrificato persino il glorioso teatrino Don Bosco. «Ci dispiace molto- prosegue Barberio – ma recuperarlo sarebbe stato anti-economico e inutile, vista la presenza in via Nanni della sala multimediale San Luigi, all’avanguardia sul piano funzionale e tecnologico». Attualmente, in via Episcopio Vecchio sono operative 8 classi di formazione giovanile, più un post-qualifica, per un totale di circa 300 studenti. «Confermo che la ristrutturazione in corso è funzionale a realizzare un polo formativo multifunzionale d’ eccellenza, che spazia dalla meccanica all’ elettronica, dalla falegnameria alle cure estetiche, in grado di rispondere a un mercato del lavoro in continua evoluzione». Sono in corso la sostituzione e l’aggiornamento delle macchine da lavoro all’interno dei laboratori, proprio per dare precise risposte alle richieste del territorio. «Ci stiamo muovendo con circospezione, dopo aver intervistato le aziende locali in merito al loro fabbisogno  assunzionale». C’è stata una riorganizzazione dell’ opera proprio in termini di spazi e di efficienza. «Adesso accogliamo anche le ragazze – conclude Barberio – e si è persino creata una filiera con ex diplomati, che stanno diventando a loro volta docenti e formatori». Al termine della riqualificazione e del reperimento dei nuovi spazi, per una spesa che si aggira sui 700.000 euro, di cui 100.000 erogati dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, la cittadella formativa salesiana potrà coinvolgere sino a 600 giovani.

Cnos Fap Foligno – Foligno si tinge di rosa, dalle torte alle foto storiche

Sul sito RGU Notizie si riporta l’attività del Cnos Fap di Foligno per preparare l’arrivo del Giro d’Italia in città.

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Mostre fotografiche itineranti, cocktail e torte. A Foligno cresce l’attesa per l’arrivo del Giro d’Italia ed in tanti sono pronti a salutare l’ingresso in città della carovana rosa nei modi più disparati. I campioni sui pedali taglieranno il traguardo di via Nazario Sauro intorno alle 17 di lunedì prossimo, in arrivo da L’Aquila dopo un percorso di circa 140
chilometri. Per l’occasione, la città si sta addobbando a festa. Tra i più attivi i ragazzi ed i professori del Cnos-Fap di via Isolabella. Gli allievi del corso operatore della ristorazione, seguiti dai professori Monia Ciancaleoni e Michele Galante, in questi giorni hanno creato dei veri e propri capolavori della cucina in onore al Giro d’Italia. Dolci, torte e cocktail rigorosamente rosa, hanno addobbato i tavoli dell’istituto di formazione folignate, mettendo alla prova l’estro, la fantasia e la bravura degli studenti. Il risultato è un colpo d’occhio – e di gola – decisamente eccellente.

MOSTRA ITINERANTE – Nemmeno la Confcommercio e gli esercenti cittadini sono stati a guardare. Oltre alla brochure illustrativa dedicata al Giro d’Italia, per esaltare il ciclismo cittadino il presidente Aldo Amoni e la consigliera Alessia Mariani, hanno allestito una mostra fotografica itinerante. Grazie alla disponibilità del campione regionale Alfredo Tomassini, che ha messo a disposizione del materiale fotografico, è stata realizzata una mostra dedicata ai personaggi del ciclismo.

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Il Giorno – Meccatronica Salesiani, il lavoro è garantito

Dal quotidiano Il Giorno, una ricerca che dimostra come gli istituti di formazione professionale offrano ottime possibilità di impiego dopo il diploma, con una intervista al direttore di Sesto San Giovanni, don Elio Cesari.

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di Laura Lana – La Lombardia si conferma ai vertici come offerta di istruzione terziaria professionale, con venti Fondazioni Its (istituti tecnici superiori), 123 percorsi attivati e un tasso di occupazione medio, a 12 mesi dal titolo, dell’81 per cento, con punte del 90 e fino al cento per cento. “Tra le eccellenze c’è il nostro istituto di Meccatronica, che registra un indice di occupazione dei propri diplomati pari al 98 per cento” sottolinea don Elio Cesari, direttore dell’istituto Salesiani di Sesto San Giovanni, uno dei più grandi a livello europeo. Dal 2014 le Opere sociali don Bosco ospitano la sede della Fondazione Its (istituti tecnici superiori), 123 percorsi attivati e un tasso di occupazione medio, a 12 mesi dal titolo, dell’81 per cento, con punte del 90 e fino al cento per cento. “Tra le eccellenze c’è il nostro istituto di Meccatronica, che registra un indice di occupazione dei propri diplomati pari al 98 per cento” sottolinea don Elio Cesari, direttore dell’istituto Salesiani di Sesto San Giovanni, uno dei più grandi a livello europeo. Dal 2014 le Opere sociali don Bosco ospitano la sede della Fondazione Its Lombardia Meccatronica che annovera, tra i soci fondatori, la scuola secondaria di secondo grado Ernesto Breda e il centro di formazione professionale Enrico Falck. Qui gli studenti, spesso e volentieri, trovano un posto prima ancora di concludere il percorso formativo. Merito dei tirocini, attivati grazie alla collaborazione con aziende di alto livello che da anni, ormai, si sono fatte partner e sponsor dell’istituto di viale Matteotti, contribuendo anche alla realizzazione di laboratori innovativi, dove gli allievi muovono i primi passi prima di cimentarsi nelle officine e nelle multinazionali. “Testimonia la bontà di questi percorsi il tasso occupazionale. La peculiarità è proprio la forte integrazione con il sistema delle imprese, poiché prevedono oltre il 50% di formazione erogata da esperti provenienti dal mondo del lavoro, un tirocinio eo apprendistato”. Sempre più stretto e consolidato il legame con le imprese, per un’offerta formativa che spazia su tutte le aree tecnologiche, dal made in Italy alle nuove tecnologie, dall’efficienza energetica alla mobilità sostenibile. Cinque i corsi programmati con 500 stage di formazione attivati all’anno: meccatronica industriale, meccatronica autoferrotranviaria, meccatronica biomedicale, meccatronica dei veicoli ecosostenibili e manutenzione 4.0 per sistemi meccatronici avanzati. Gli istituti tecnici specializzati sono centrali, ha detto anche il premier Mario Draghi che li ha citati nel discorso di insediamento del Governo. Tanto che, con il Piano nazionale ripresa e resilienza, si prevede un robusto finanziamento pari a 1,5 miliardi. In totale, considerando tutti gli indirizzi dell’istituto Salesiani, in viale Matteotti si contano 2.750 allievi e 300 collaboratori: se il tasso di occupazione degli istituti tecnici vola al 98 per cento, quello generale si attesta comunque al 72,2 per cento dei diplomati. Tirocini ma anche tanti contest che danno la possibilità agli allievi di mettersi in mostra. A inizio mese, ad esempio, un gruppo di studenti delle due classi quinte di Informatica dell’Istituto tecnico tecnologico Breda, si è distinto nell’evento IT Academy days award 2021 organizzato da Cisco: i ragazzi hanno ottenuto una menzione, su 400 partecipanti, “dimostrando skills tecniche di alto livello su tecnologie networking e software development”. L’8, il 15 e il 29 maggio in diretta streaming ci saranno le giornate di open day per far conoscere l’offerta formativa, i docenti e le imprese partner e sponsor proprio dell’istituto meccatronico.

Gazzetta del Mezzogiorno, i Market solidali in Puglia sostenuti da UsAid con Salesiani per il Sociale APS, Cnos Fap

Sulla Gazzetta del Mezzogiorno, oggi è uscito un articolo che riporta l’iniziativa dei Market Solidali di Cisternino e Fasano, sostenuti, tra gli altri, dal progetto finanziato da UsAid con Salesiani per il Sociale APS, Vis e Cnos Fap.

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Un appello alla solidarietà concreta che – per fortuna – non è caduto nel vuoto. L’invito, lanciato nelle scorse settimane dal programma «Il Valore del Tempo – Market Solidali in rete» per aumentare le possibilità di aiuto per le sempre più numerose famiglie in difficoltà a causa della pandemia e della crisi economica che ne è conseguita, è stato raccolto da tanti cittadini. Grazie a coloro che hanno risposto all’appello «Adotta una famiglia in difficoltà della tua città» altri 27 nuclei familiari riceveranno sostegno dai Market Solidali di Fasano e Cisternino. Il Market Solidale di Cisternino, grazie alla collaborazione con VIS, Salesiani per il Sociale e CNOS-FAP e con il contributo di US AID, sosterrà 20 famiglie a cui sarà garantito, per tre mesi, un valore di spesa alimentare di 35 euro a settimana. Il Market Solidale di Fasano, invece, grazie alla generosità dell’ANMI gruppo «N. Sauro», di Azzurro srl, del Caseificio Crovace e dei cittadini che hanno donato denaro o prodotti attraverso i carrelli solidali presenti in cinque supermercati cittadini, potrà sostenere fino a giugno altre sette famiglie, arrivando ad un totale di 23 nuclei familiari che ogni mese potranno far la spesa gratuitamente nel market di via Conversano. Inoltre, in considerazione del recente contributo straordinario erogato dall’Amministrazione comunale, in questi giorni i volontari stanno concordando con le famiglie che hanno beneficiato di questi contributi, l’opportunità e i tempi di sospensione dell’aiuto da parte del programma. Ma l’iniziativa “Adotta una famiglia in difficoltà della tua città”, non si ferma. «Per aderire, insieme alla donazione (importo minimo 100 euro) – fanno sa pere con una nota i volontari – potrete contattarci per comunicare il nome ed il recapito della famiglia che si vuole aiutare, indicandoci anche se si preferisce farlo in forma anonima. Alla famiglia segnalata sarà così garantito sostegno per due mesi, che aumenterà di un mese ogni 50 euro in più donati. Tutto sarà tracciato: dal bonifico del donatore che potrà così usufruire dei benefici fiscali previsti, alla consegna della spesa al beneficiario, che firmerà una ricevuta che attesterà quanto consegnato». m. mong.

“Cerco un centro di formazione potente”, il videoclip girato dai ragazzi del Cnos Fap di Forlì

Sul Corriere di Romagna è uscito un articolo dove si parla del videoclip girato dagli studenti del Cnos Fap di Forlì.

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“Cerco un centro di formazione potente” è il titolo del nuovo videoclip della canzone prodotta da allievi e insegnanti del Cnos Fap di Forlì. E’ una cover della canzone del grande cantautore siciliano Franco Battiato “Cerco un centro di gravità permanente”, riadattato alle vicende scolastiche legate alle lezioni a distanza. Il video parte dalla considerazione del centro di formazione come variante alla didattica classica, “una vecchia scuola che non insegnava
più niente se poi tanta gente non voleva andarci, neanche se si entrava più tardi”, seguita da “un ragazzo coraggioso vuole cambiare per sempre il destino sui banchi e sporcarsi le mani sul tornio e sui motori”. Il punto nodale è la valutazione della Dad: “Non sopporto le lezioni, che in una stanza a distanza ci privano del nostro punto di vista e della normalità”, ma anche “Cerco un centro di formazione potente/vincente, che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose e sulla gente”.

«Con questo video – dichiara il direttore del centro di formazione Cnos Fap Forlì, Sergio Barberio – vogliamo sottolineare come la scuola sia un potente organizzatore che, più che mai, è cercato dagli studenti e dalle loro famiglie». «Il nostro- interviene Denis Ceccarelli coordinatore e psicologo del Cnos – non è un video di denuncia o contro la Dad. L’intento è quello di sottolineare come il limite della distanza, in qualche modo attenuato dalle lezioni online, abbia consolidato in allievi, insegnanti e famiglie l’idea della scuola come punto di riferimento e di conseguenza si registra un enorme desiderio dell’incontro in presenza». «Attualmente – precisa Barberio – proseguiamo con le lezioni teoriche in Dad e con quelle di laboratorio in presenza. Questa articolazione consente la presenza al 50% e abbiamo proceduto in questo modo per tutto l’ anno. Gli stage, invece, che rappresentano circa il 30% dell’ arco scolastico, si sono svolti regolarmente in azienda». Il progetto didattico del videoclip ” Cerco un centro di formazione potente”, è stato realizzato grazie all’insegnante di materie umanistiche Ian Giovanni Soscara. Riprese e montaggio sono di Maurizio Nari e di Matthias Foschi. La visualizzazione è possibile su Facebook e YouTube, o nella gallery video del sito del cnos, www.cnosfapforli.it. PIERO GHETTI

Repubblica – A Genova Sampierdarena i buoni spesa grazie al progetto UsAid con VIS, Salesiani per il Sociale e Cnos-Fap

Sull’edizione di Genova di Repubblica si racconta della distribuzione delle Carte Spesa alle famiglie bisognose dell’opera di Sampierdarena grazie a La risposta del VIS, Salesiani per il sociale Aps e CNOS-FAP all’emergenza COVID-19 in Italia – Salesian Solidarity with Italy: the Emergency Response to COVID-19”. 

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Oltre settanta famiglie di Sampierdarena riceveranno una Carta spesa che permetterà loro di fare acquisti per 35 euro la settimana per i prossimi tre mesi, per un totale di 420 euro a famiglia, un aiuto concreto alle tante persone
in difficoltà in seguito all’emergenza Covid messo in campo nella parrocchia del Don Bosco grazie ad un finanziamento arrivato da Usaid, l’agenzia per lo sviluppo internazionale americana, a Scs Salesiani per il Sociale e Vis, Volontariato Internazionale per lo Sviluppo. Complessivamente per Sampierdarena sono 30mila euro, una boccata di ossigeno importante nel momento in cui la povertà si tocca con mano soprattutto in una realtà come quella che gravita attorno alla parrocchia del Don Bosco. «Noi con la parrocchia e la Caritas assistiamo già da tempo con pacchi alimentari di cibi freschi, buoni spesa e prodotti per l’infanzia una settantina di famiglie – spiega Romana Pian, presidente dell’Associazione Il Nodo sulle Ali del Mondo, che a Sampierdarena è il referente per Vis e Salesiani per il Sociale – lo facciamo integrando quanto messo a disposizione dalla parrocchia don Bosco che riceve dal Banco
Alimentare e da donatori privati, ora questo ci permetterà di allargare il nostro campo di aiuto e raggiungere un numero maggiore di famiglie». Le carte sono state donate dal progetto americano “Us Public Diplomacy – Salesian
Emergency and Recovery Response to Covid-19 in Italy”. La scelta delle famiglie da aiutare con i buoni alimnentari, le ‘Carte soldo’, ha richiesto un lavoro lungo di preparazione per raggiungere le persone che presentano più necessità, in questo si è impegnato don Pierdante con i volontari del gruppo Caritas parrocchiale e il Nodo, partendo dalle famiglie già assistite dalla Caritas stessa e dalla San Vincenzo, sono stati assegnati punteggi in base ai componenti del nucleo familiare, all’Isee, all’eventuale perdita del lavoro di uno dei componenti, all’età dei figli, e il lavoro si è allargato anche oltre alla parrocchia, raggiungendo famiglie di Sampierdarena al di fuori del territorio di riferimento del Don Bosco. Oggi avverrà la consegna delle Carte Soldo a Sampierdarena, verranno ricaricate ogni 15 giorni con 70 euro, quindi 35 euro la settimana. Sempre dal progetto Usaid arrivano altri sostegni che sono già stati consegnati nel mesi scorsi, a partire dai dispositivi di protezione individuale contro il Covid, soprattutto nei mesi nei quali erano più scarsi in Italia. A Sampierdarena sono state distribuite così poco meno di 1400 mascherine chirurgiche, 280 mascherine Ffp2, 4250 paia di guanti e 465 litri di igienizzanti. E sempre tramite il mondo salesiano grazie al progetto finanziato da Usaid che vede coinvolti VIS, Salesiani per il sociale e CNOS-FAP sono arrivati in sedici regioni italiane e quindi anche in Liguria, 470 tablet e computer per studenti vulnerabili alle prese con la Dad.

Osservatore Romano – Contro le disuguaglianze scolastiche

Da L’Osservatore Romano, un articolo in cui si racconta del progetto «La risposta del Vis, Salesiani per il sociale Aps e Cnos-Fap all’emergenza Covid-19 in Italia – Salesian Solidarity with Italy: the Emergency Response to covid-19».

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Quattrocentosettanta dispositivi informatici, tra tablet e pc, sono stati distribuiti nelle settimane scorse agli studenti vulnerabili di 16 regioni italiane, grazie al progetto: «La risposta del Vis, Salesiani per il sociale Aps e Cnos-Fap all’emergenza Covid-19 in Italia – Salesian Solidarity with Italy: the Emergency Response to covid-19». I supporti informatici sono stati consegnati a quei ragazzi per i quali la didattica a distanza (dad) ha creato enormi difficoltà di apprendimento. Infatti, secondo una ricerca effettuata dalla Global Campaign for Education Italia, tra le cause che hanno aumentato le disuguaglianze tra gli studenti durante la dad vi sono principalmente problemi di connettività per il 44,7 per cento, di mancanza di strumenti per il 42 per cento e la limitata capacità di utilizzo del software necessario per il 25,9 per cento. L’indagine, realizzata in collaborazione con AstraRicerche, ha coinvolto oltre 2.800 docenti in tutta la penisola, che hanno raccontato le difficoltà quotidiane degli studenti, tra disagio in famiglia, problemi di connessione e la fatica di mantenere la concentrazione davanti a uno schermo. Per l’82,4 per cento degli insegnanti la didattica a distanza ha accentuato le differenze tra gli studenti per diverse possibilità in merito all’hardware, al software, alla capacità di utilizzo degli strumenti da parte dei bambini e dei ragazzi, mentre il 69,2 per cento ha rilevato svantaggi per gli studenti con bisogni educativi speciali, disturbi dell’apprendimento, disabilità. Dunque, c’è una categoria di alunni per cui la dad rappresenta ancora oggi una sfida doppia e sono gli oltre 512.000 studenti degli istituti di formazione professionale presenti in Italia. Per loro fare didattica a distanza significa non solo seguire le materie teoriche tramite un pc o tablet a disposizione, ma anche cercare di esercitarsi nelle attività di laboratorio. Ecco perché i salesiani sono scesi in campo a sostegno dell’istruzione con il supporto di un’organizzazione statunitense e in partnership con Salesian Missions.

Tra gli studenti che hanno beneficiato di questa iniziativa, vi sono le ragazze che frequentano il primo anno per diventare estetiste al Centro di formazione professionale salesiano Pio XI di Roma. Molte hanno già ricevuto un tablet per poter seguire fin da subito le materie teoriche a distanza e per prepararsi a usarlo anche per i laboratori di onicotecnica, trucco e massaggi.

«Il progetto — spiega al nostro giornale don Robert Dal Molin, presidente di Salesiani per il sociale e di Cnos-Fap — finanziato dall’agenzia statunitense governativa di sviluppo Usaid che opera in oltre 100 Paesi del mondo, punta a mitigare le conseguenze educative, sociali ed economiche della pandemia» e coinvolge più di 24.000 destinatari totali tra studenti, insegnanti, famiglie, migranti e rifugiati per i prossimi 12 mesi.

Nella seconda fase del progetto, saranno sperimentate in alcune scuole nuove modalità di insegnamento per le materie laboratoriali attraverso l’utilizzo della realtà virtuale. Il sostegno dei salesiani non si limita soltanto alla fornitura di supporti tecnologici. Infatti, sottolinea don Roberto «nei nostri 36 centri residenziali e diurni, dove vengono ospitati 400 ragazzi, sono stati distribuiti dispositivi di protezione individuale come igienizzanti, mascherine e guanti». Inoltre, sono state individuate 380 famiglie indigenti sul territorio nazionale alle quali è stato distribuito (e continuerà anche nei prossimi mesi) un kit alimentare per il loro sostentamento. Don Roberto non ha dubbi nell’affermare che tutto questo è opera della provvidenza. «Il nostro compito è quello di educare i ragazzi alla gratitudine che, se è accolta bene, attiva azioni misericordiose».

di Francesco Ricupero

 

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