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Il Giorno – Meccatronica Salesiani, il lavoro è garantito

Dal quotidiano Il Giorno, una ricerca che dimostra come gli istituti di formazione professionale offrano ottime possibilità di impiego dopo il diploma, con una intervista al direttore di Sesto San Giovanni, don Elio Cesari.

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di Laura Lana – La Lombardia si conferma ai vertici come offerta di istruzione terziaria professionale, con venti Fondazioni Its (istituti tecnici superiori), 123 percorsi attivati e un tasso di occupazione medio, a 12 mesi dal titolo, dell’81 per cento, con punte del 90 e fino al cento per cento. “Tra le eccellenze c’è il nostro istituto di Meccatronica, che registra un indice di occupazione dei propri diplomati pari al 98 per cento” sottolinea don Elio Cesari, direttore dell’istituto Salesiani di Sesto San Giovanni, uno dei più grandi a livello europeo. Dal 2014 le Opere sociali don Bosco ospitano la sede della Fondazione Its (istituti tecnici superiori), 123 percorsi attivati e un tasso di occupazione medio, a 12 mesi dal titolo, dell’81 per cento, con punte del 90 e fino al cento per cento. “Tra le eccellenze c’è il nostro istituto di Meccatronica, che registra un indice di occupazione dei propri diplomati pari al 98 per cento” sottolinea don Elio Cesari, direttore dell’istituto Salesiani di Sesto San Giovanni, uno dei più grandi a livello europeo. Dal 2014 le Opere sociali don Bosco ospitano la sede della Fondazione Its Lombardia Meccatronica che annovera, tra i soci fondatori, la scuola secondaria di secondo grado Ernesto Breda e il centro di formazione professionale Enrico Falck. Qui gli studenti, spesso e volentieri, trovano un posto prima ancora di concludere il percorso formativo. Merito dei tirocini, attivati grazie alla collaborazione con aziende di alto livello che da anni, ormai, si sono fatte partner e sponsor dell’istituto di viale Matteotti, contribuendo anche alla realizzazione di laboratori innovativi, dove gli allievi muovono i primi passi prima di cimentarsi nelle officine e nelle multinazionali. “Testimonia la bontà di questi percorsi il tasso occupazionale. La peculiarità è proprio la forte integrazione con il sistema delle imprese, poiché prevedono oltre il 50% di formazione erogata da esperti provenienti dal mondo del lavoro, un tirocinio eo apprendistato”. Sempre più stretto e consolidato il legame con le imprese, per un’offerta formativa che spazia su tutte le aree tecnologiche, dal made in Italy alle nuove tecnologie, dall’efficienza energetica alla mobilità sostenibile. Cinque i corsi programmati con 500 stage di formazione attivati all’anno: meccatronica industriale, meccatronica autoferrotranviaria, meccatronica biomedicale, meccatronica dei veicoli ecosostenibili e manutenzione 4.0 per sistemi meccatronici avanzati. Gli istituti tecnici specializzati sono centrali, ha detto anche il premier Mario Draghi che li ha citati nel discorso di insediamento del Governo. Tanto che, con il Piano nazionale ripresa e resilienza, si prevede un robusto finanziamento pari a 1,5 miliardi. In totale, considerando tutti gli indirizzi dell’istituto Salesiani, in viale Matteotti si contano 2.750 allievi e 300 collaboratori: se il tasso di occupazione degli istituti tecnici vola al 98 per cento, quello generale si attesta comunque al 72,2 per cento dei diplomati. Tirocini ma anche tanti contest che danno la possibilità agli allievi di mettersi in mostra. A inizio mese, ad esempio, un gruppo di studenti delle due classi quinte di Informatica dell’Istituto tecnico tecnologico Breda, si è distinto nell’evento IT Academy days award 2021 organizzato da Cisco: i ragazzi hanno ottenuto una menzione, su 400 partecipanti, “dimostrando skills tecniche di alto livello su tecnologie networking e software development”. L’8, il 15 e il 29 maggio in diretta streaming ci saranno le giornate di open day per far conoscere l’offerta formativa, i docenti e le imprese partner e sponsor proprio dell’istituto meccatronico.

Gazzetta del Mezzogiorno, i Market solidali in Puglia sostenuti da UsAid con Salesiani per il Sociale APS, Cnos Fap

Sulla Gazzetta del Mezzogiorno, oggi è uscito un articolo che riporta l’iniziativa dei Market Solidali di Cisternino e Fasano, sostenuti, tra gli altri, dal progetto finanziato da UsAid con Salesiani per il Sociale APS, Vis e Cnos Fap.

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Un appello alla solidarietà concreta che – per fortuna – non è caduto nel vuoto. L’invito, lanciato nelle scorse settimane dal programma «Il Valore del Tempo – Market Solidali in rete» per aumentare le possibilità di aiuto per le sempre più numerose famiglie in difficoltà a causa della pandemia e della crisi economica che ne è conseguita, è stato raccolto da tanti cittadini. Grazie a coloro che hanno risposto all’appello «Adotta una famiglia in difficoltà della tua città» altri 27 nuclei familiari riceveranno sostegno dai Market Solidali di Fasano e Cisternino. Il Market Solidale di Cisternino, grazie alla collaborazione con VIS, Salesiani per il Sociale e CNOS-FAP e con il contributo di US AID, sosterrà 20 famiglie a cui sarà garantito, per tre mesi, un valore di spesa alimentare di 35 euro a settimana. Il Market Solidale di Fasano, invece, grazie alla generosità dell’ANMI gruppo «N. Sauro», di Azzurro srl, del Caseificio Crovace e dei cittadini che hanno donato denaro o prodotti attraverso i carrelli solidali presenti in cinque supermercati cittadini, potrà sostenere fino a giugno altre sette famiglie, arrivando ad un totale di 23 nuclei familiari che ogni mese potranno far la spesa gratuitamente nel market di via Conversano. Inoltre, in considerazione del recente contributo straordinario erogato dall’Amministrazione comunale, in questi giorni i volontari stanno concordando con le famiglie che hanno beneficiato di questi contributi, l’opportunità e i tempi di sospensione dell’aiuto da parte del programma. Ma l’iniziativa “Adotta una famiglia in difficoltà della tua città”, non si ferma. «Per aderire, insieme alla donazione (importo minimo 100 euro) – fanno sa pere con una nota i volontari – potrete contattarci per comunicare il nome ed il recapito della famiglia che si vuole aiutare, indicandoci anche se si preferisce farlo in forma anonima. Alla famiglia segnalata sarà così garantito sostegno per due mesi, che aumenterà di un mese ogni 50 euro in più donati. Tutto sarà tracciato: dal bonifico del donatore che potrà così usufruire dei benefici fiscali previsti, alla consegna della spesa al beneficiario, che firmerà una ricevuta che attesterà quanto consegnato». m. mong.

“Cerco un centro di formazione potente”, il videoclip girato dai ragazzi del Cnos Fap di Forlì

Sul Corriere di Romagna è uscito un articolo dove si parla del videoclip girato dagli studenti del Cnos Fap di Forlì.

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“Cerco un centro di formazione potente” è il titolo del nuovo videoclip della canzone prodotta da allievi e insegnanti del Cnos Fap di Forlì. E’ una cover della canzone del grande cantautore siciliano Franco Battiato “Cerco un centro di gravità permanente”, riadattato alle vicende scolastiche legate alle lezioni a distanza. Il video parte dalla considerazione del centro di formazione come variante alla didattica classica, “una vecchia scuola che non insegnava
più niente se poi tanta gente non voleva andarci, neanche se si entrava più tardi”, seguita da “un ragazzo coraggioso vuole cambiare per sempre il destino sui banchi e sporcarsi le mani sul tornio e sui motori”. Il punto nodale è la valutazione della Dad: “Non sopporto le lezioni, che in una stanza a distanza ci privano del nostro punto di vista e della normalità”, ma anche “Cerco un centro di formazione potente/vincente, che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose e sulla gente”.

«Con questo video – dichiara il direttore del centro di formazione Cnos Fap Forlì, Sergio Barberio – vogliamo sottolineare come la scuola sia un potente organizzatore che, più che mai, è cercato dagli studenti e dalle loro famiglie». «Il nostro- interviene Denis Ceccarelli coordinatore e psicologo del Cnos – non è un video di denuncia o contro la Dad. L’intento è quello di sottolineare come il limite della distanza, in qualche modo attenuato dalle lezioni online, abbia consolidato in allievi, insegnanti e famiglie l’idea della scuola come punto di riferimento e di conseguenza si registra un enorme desiderio dell’incontro in presenza». «Attualmente – precisa Barberio – proseguiamo con le lezioni teoriche in Dad e con quelle di laboratorio in presenza. Questa articolazione consente la presenza al 50% e abbiamo proceduto in questo modo per tutto l’ anno. Gli stage, invece, che rappresentano circa il 30% dell’ arco scolastico, si sono svolti regolarmente in azienda». Il progetto didattico del videoclip ” Cerco un centro di formazione potente”, è stato realizzato grazie all’insegnante di materie umanistiche Ian Giovanni Soscara. Riprese e montaggio sono di Maurizio Nari e di Matthias Foschi. La visualizzazione è possibile su Facebook e YouTube, o nella gallery video del sito del cnos, www.cnosfapforli.it. PIERO GHETTI

Repubblica – A Genova Sampierdarena i buoni spesa grazie al progetto UsAid con VIS, Salesiani per il Sociale e Cnos-Fap

Sull’edizione di Genova di Repubblica si racconta della distribuzione delle Carte Spesa alle famiglie bisognose dell’opera di Sampierdarena grazie a La risposta del VIS, Salesiani per il sociale Aps e CNOS-FAP all’emergenza COVID-19 in Italia – Salesian Solidarity with Italy: the Emergency Response to COVID-19”. 

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Oltre settanta famiglie di Sampierdarena riceveranno una Carta spesa che permetterà loro di fare acquisti per 35 euro la settimana per i prossimi tre mesi, per un totale di 420 euro a famiglia, un aiuto concreto alle tante persone
in difficoltà in seguito all’emergenza Covid messo in campo nella parrocchia del Don Bosco grazie ad un finanziamento arrivato da Usaid, l’agenzia per lo sviluppo internazionale americana, a Scs Salesiani per il Sociale e Vis, Volontariato Internazionale per lo Sviluppo. Complessivamente per Sampierdarena sono 30mila euro, una boccata di ossigeno importante nel momento in cui la povertà si tocca con mano soprattutto in una realtà come quella che gravita attorno alla parrocchia del Don Bosco. «Noi con la parrocchia e la Caritas assistiamo già da tempo con pacchi alimentari di cibi freschi, buoni spesa e prodotti per l’infanzia una settantina di famiglie – spiega Romana Pian, presidente dell’Associazione Il Nodo sulle Ali del Mondo, che a Sampierdarena è il referente per Vis e Salesiani per il Sociale – lo facciamo integrando quanto messo a disposizione dalla parrocchia don Bosco che riceve dal Banco
Alimentare e da donatori privati, ora questo ci permetterà di allargare il nostro campo di aiuto e raggiungere un numero maggiore di famiglie». Le carte sono state donate dal progetto americano “Us Public Diplomacy – Salesian
Emergency and Recovery Response to Covid-19 in Italy”. La scelta delle famiglie da aiutare con i buoni alimnentari, le ‘Carte soldo’, ha richiesto un lavoro lungo di preparazione per raggiungere le persone che presentano più necessità, in questo si è impegnato don Pierdante con i volontari del gruppo Caritas parrocchiale e il Nodo, partendo dalle famiglie già assistite dalla Caritas stessa e dalla San Vincenzo, sono stati assegnati punteggi in base ai componenti del nucleo familiare, all’Isee, all’eventuale perdita del lavoro di uno dei componenti, all’età dei figli, e il lavoro si è allargato anche oltre alla parrocchia, raggiungendo famiglie di Sampierdarena al di fuori del territorio di riferimento del Don Bosco. Oggi avverrà la consegna delle Carte Soldo a Sampierdarena, verranno ricaricate ogni 15 giorni con 70 euro, quindi 35 euro la settimana. Sempre dal progetto Usaid arrivano altri sostegni che sono già stati consegnati nel mesi scorsi, a partire dai dispositivi di protezione individuale contro il Covid, soprattutto nei mesi nei quali erano più scarsi in Italia. A Sampierdarena sono state distribuite così poco meno di 1400 mascherine chirurgiche, 280 mascherine Ffp2, 4250 paia di guanti e 465 litri di igienizzanti. E sempre tramite il mondo salesiano grazie al progetto finanziato da Usaid che vede coinvolti VIS, Salesiani per il sociale e CNOS-FAP sono arrivati in sedici regioni italiane e quindi anche in Liguria, 470 tablet e computer per studenti vulnerabili alle prese con la Dad.

Osservatore Romano – Contro le disuguaglianze scolastiche

Da L’Osservatore Romano, un articolo in cui si racconta del progetto «La risposta del Vis, Salesiani per il sociale Aps e Cnos-Fap all’emergenza Covid-19 in Italia – Salesian Solidarity with Italy: the Emergency Response to covid-19».

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Quattrocentosettanta dispositivi informatici, tra tablet e pc, sono stati distribuiti nelle settimane scorse agli studenti vulnerabili di 16 regioni italiane, grazie al progetto: «La risposta del Vis, Salesiani per il sociale Aps e Cnos-Fap all’emergenza Covid-19 in Italia – Salesian Solidarity with Italy: the Emergency Response to covid-19». I supporti informatici sono stati consegnati a quei ragazzi per i quali la didattica a distanza (dad) ha creato enormi difficoltà di apprendimento. Infatti, secondo una ricerca effettuata dalla Global Campaign for Education Italia, tra le cause che hanno aumentato le disuguaglianze tra gli studenti durante la dad vi sono principalmente problemi di connettività per il 44,7 per cento, di mancanza di strumenti per il 42 per cento e la limitata capacità di utilizzo del software necessario per il 25,9 per cento. L’indagine, realizzata in collaborazione con AstraRicerche, ha coinvolto oltre 2.800 docenti in tutta la penisola, che hanno raccontato le difficoltà quotidiane degli studenti, tra disagio in famiglia, problemi di connessione e la fatica di mantenere la concentrazione davanti a uno schermo. Per l’82,4 per cento degli insegnanti la didattica a distanza ha accentuato le differenze tra gli studenti per diverse possibilità in merito all’hardware, al software, alla capacità di utilizzo degli strumenti da parte dei bambini e dei ragazzi, mentre il 69,2 per cento ha rilevato svantaggi per gli studenti con bisogni educativi speciali, disturbi dell’apprendimento, disabilità. Dunque, c’è una categoria di alunni per cui la dad rappresenta ancora oggi una sfida doppia e sono gli oltre 512.000 studenti degli istituti di formazione professionale presenti in Italia. Per loro fare didattica a distanza significa non solo seguire le materie teoriche tramite un pc o tablet a disposizione, ma anche cercare di esercitarsi nelle attività di laboratorio. Ecco perché i salesiani sono scesi in campo a sostegno dell’istruzione con il supporto di un’organizzazione statunitense e in partnership con Salesian Missions.

Tra gli studenti che hanno beneficiato di questa iniziativa, vi sono le ragazze che frequentano il primo anno per diventare estetiste al Centro di formazione professionale salesiano Pio XI di Roma. Molte hanno già ricevuto un tablet per poter seguire fin da subito le materie teoriche a distanza e per prepararsi a usarlo anche per i laboratori di onicotecnica, trucco e massaggi.

«Il progetto — spiega al nostro giornale don Robert Dal Molin, presidente di Salesiani per il sociale e di Cnos-Fap — finanziato dall’agenzia statunitense governativa di sviluppo Usaid che opera in oltre 100 Paesi del mondo, punta a mitigare le conseguenze educative, sociali ed economiche della pandemia» e coinvolge più di 24.000 destinatari totali tra studenti, insegnanti, famiglie, migranti e rifugiati per i prossimi 12 mesi.

Nella seconda fase del progetto, saranno sperimentate in alcune scuole nuove modalità di insegnamento per le materie laboratoriali attraverso l’utilizzo della realtà virtuale. Il sostegno dei salesiani non si limita soltanto alla fornitura di supporti tecnologici. Infatti, sottolinea don Roberto «nei nostri 36 centri residenziali e diurni, dove vengono ospitati 400 ragazzi, sono stati distribuiti dispositivi di protezione individuale come igienizzanti, mascherine e guanti». Inoltre, sono state individuate 380 famiglie indigenti sul territorio nazionale alle quali è stato distribuito (e continuerà anche nei prossimi mesi) un kit alimentare per il loro sostentamento. Don Roberto non ha dubbi nell’affermare che tutto questo è opera della provvidenza. «Il nostro compito è quello di educare i ragazzi alla gratitudine che, se è accolta bene, attiva azioni misericordiose».

di Francesco Ricupero

 

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Didattica Digitale CNOS-Scuola, parte la formazione in collaborazione con Rekordata

Il Cnos Scuola, in partnership con Rekordata e con il Cnos Fap ha organizzato un percorso formativo per permettere ai docenti delle scuole salesiane di acquisire tutte le competenze necessarie per la didattica a distanza con l’utilizzo dell’iPad. Don Pietro Mellano, presidente del Cnos Scuola presenta l’iniziativa:

Vogliamo rivedere i nostri giovani in aula, ad interessarsi, annoiarsi, divertirsi e crescere non li immaginiamo più esattamente come prima ma con una nuova consapevolezza che scaturisce dall’esperienza che stiamo vivendo da ben due anni formativi. La didattica digitale ci ha obbligato ad entrare in una modalità di formazione fortemente più fluida; chi di noi ha “saltato la staccionata” ed ha rimesso in discussione il suo metodo ed il suo “stare” con i ragazzi ha potuto cogliere l’enorme possibilità di crescita concessaci dalla crisi ed ora sa che può affrontare diversamente la sua missione educativa senza snaturarla.

Vi presento il lavoro fatto con il nostro partner Rekordata in accordo con la Federazione Nazionale CNOS-Fap che ci ha portati ad un percorso formativo per l’acquisizione di tutte le competenze necessarie alla fruizione massima dello strumento iPad nella formazione, ed al conseguimento del riconoscimento di Apple Teacher.

Il percorso prevede 12 Webinair da un’ora e mezza, aperti a tutte le Scuole Salesiane che hanno aderito all’accordo sottoscritto con Rekordata nel mese di maggio del 2020, calendarizzati in modo da non interferire il più possibile con le attività formative. Ci porteranno ad ottenere il massimo dalle tecnologie Apple in ogni fase del nostro percorso, nell’eccezionale lavoro che svolgiamo ogni giorno e, quindi, di aiutare sempre più i nostri giovani a crescere.

Per le Scuole Salesiane che si affacciano ora a questo ambito le possibilità di iscrizione sono illimitate come per le Scuole che in quest’anno si sono avvalse dell’Accordo sottoscritto dall’Associazione. Per le Scuole che invece in questo anno formativo sono uscite dall’Accordo sottoscritto con Rekordata servendosi di altri partner tecnologici sarà concessa l’iscrizione di un solo docente per Scuola.

Date, argomenti e info sui webinar:

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Altre informazioni:

Indagine preventiva
Iscrizioni

 

Cnos Fap Sassari, una mano tesa ai ragazzi per offrirgli una possibilità

Pubblichiamo un articolo de La Nuova Sardegna di Sassari sul nuovo corso offerto dai salesiani del Cnos Fap ai ragazzi che non riescono a raggiungere il diploma.

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SASSARI – Una mano dai salesiani a chi si è perso e non riesce a raggiungere il traguardo del diploma. I ragazzi che non hanno ancora compiuto 17 anni potranno conseguire un titolo di studio che potrebbe aprire interessanti opportunità nel mondo del lavoro con il corso organizzato dall’agenzia formativa Cnos Fap Salesiani Sardegna in partenariato con l’agenzia Cospes Salesiani, che porterà gli studenti al conseguimento di una qualifica europea III Eqf (Quadro europeo delle qualifiche) spendibile sul mercato del lavoro come “operatore di sala e somministrazione piatti e bevande”. Le lezioni si terranno presso le aule formative del Cnos Fap a Sassari in via De Martini, 18 (ex Centro Salesiano) e inizieranno a settembre 2021. «Dall’analisi del mercato del lavoro – spiegano gli organizzatori – si evince che nel settore della ristorazione c’è un forte bisogno di professionisti qualificati e che l’operatore alla ristorazione è ancora oggi tra le qualifiche più richieste dalle aziende sarde. Il corso – aggiungono i salesiani – è finalizzato all’acquisizione di competenze di base, trasversali e tecnico professionali per l’ottenimento della qualifica professionale».

L’operatore alla ristorazione ai servizi di sala e bar ha competenze nella scelta, nella preparazione, nella conservazione e nello stoccaggio di materie prime e semilavorati e nel servizio di sala e bar. È prevista una costante presenza del tutor d’aula e del coordinatore didattico e l’intervento di formatori attenti ai bisogni di apprendimento, alla cura del clima d’aula e delle condizioni relazionali degli allievi. Particolare attenzione sarà posta all’orientamento degli allievi, che saranno accompagnanti per tutta la durata del percorso, per favorire la loro crescita personale e professionale. Fino al 25 gennaio sarà possibile iscriversi ai corsi Iefp (Istruzione e formazione professionale), destinati ai ragazzi con età inferiore ai 17 anni, proposti sul territorio grazie al contributo della Regione Sardegna. Le iscrizioni si effettuano nel portale Miur https://www.istruzione.it/iscrizionionline (codice corso SCF01300T) . Info: visitare il sito www.cnosfapsalesianisardegna.it o telefonare al 079-398300 oppure scrivere a direzione- cospes@cospes-sardegna.org.

I “sentieri innovativi” della Dad: Avvenire parla del progetto di UsAid

Sul quotidiano Avvenire di oggi, in un articolo di Paolo Ferrario si parla del progetto “La risposta del VIS, Salesiani per il sociale Aps e CNOS-FAP all’emergenza COVID-19 in Italia – Salesian Solidarity with Italy: the Emergency Response to COVID-19”.

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«Ha veramente senso contrapporre le modalità della didattica in presenza con quelle a alla distanza?». Con circa la metà della popolazione scolastica riconsegnata alla Dad (i 2,6 milioni di alunni delle superiori più le seconde e terze classi delle medie delle zone rosse), la domanda decisiva per cercare di capire la fase che stiamo attraversando, senza alimentare polemiche ma con l’obiettivo di cogliere il buono che c’è anche nell’emergenza, la pone il pedagogista Italo Fiorin sull’ultimo numero di Tuttoscuola . L’opportunità della Dad «Emergenza significa che qualcosa che era nascosto sta venendo alla luce», sottolinea Fiorin. Per l’esperto di educazione, quella che si sta manifestando è «una grande opportunità: servirsi del digitale non per sostituire (o per supplire) la didattica in presenza, ma per allargarne le possibilità e renderla più efficace». Continua Fiorin: «Si fa strada l’idea di una didattica integrata, di un uso del digitale anche in presenza e di un lavoro a distanza che batta sentieri innovativi». Un «incubo» per gli alunni Senza dimenticare, va detto, la fatica che insegnanti e studenti stanno facendo, soprattutto in contesti territoriali ancora tecnologicamente arretrati. Stando all’ultima indagine Global campaign education , il 55,7% degli alunni ha problemi di connettività, il 42% denuncia la mancanza di strumenti e il 25% ha limitata capacità di utilizzo dei software . Inoltre, un sondaggio di Skuola.net su un campione di tremila studenti di superiori e università, rivela che per quasi uno su due la Dad è «un incubo» e il 70% è arrabbiato con il mondo degli adulti per la sospensione delle lezioni in presenza dopo poche settimane. Infine, come riporta lavoce.info citando i dati di tre ricercatori dell’università di Oxford (Per Engzell, Arun Frey, Mark Verhagen), «la riduzione dei punteggi nei test associata alle otto settimane di chiusura in Olanda corrisponde al danno cognitivo che si avrebbe con una riduzione del 20 per cento della durata dell’anno scolastico. La riduzione del punteggio risulta del 55 per cento più ampia per i bambini provenienti da famiglie con un livello più basso di istruzione». «Le scuole non sono le aule» La necessità di rendere più equa e inclusiva la didattica a distanza, non esclude, però, la possibilità di far tesoro anche di questa esperienza.

«Le scuole non sono chiuse», protesta Maria Prodi, insegnante di Storia e Filosofia al liceo classico “Giovanni Prati” di Trento, blogger ed ex assessore all’Istruzione della Regione Umbria. «Le scuole non sono le aule – ricorda -. La scuola è dove una comunità di maestri e allievi si ritrova. Anche online , se l’emergenza lo chiede». Vista attraverso uno schermo, la scuola sa riservare anche belle sorprese. «In tanti anni – racconta l’insegnante trentina – non mi era mai capitato che gli studenti mi ringraziassero alla fine della lezione. Invece, alla fine del collegamento tutti ringraziano. Si rendono finalmente conto che non sono loro che lavorano per me, ma io per loro. Hanno capito che la scuola di emergenza, ma anche la scuola normale, è per loro. Che tutto si regge su un patto, non scritto, di collaborazione e fiducia, che ha come scopo la crescita intellettuale e umana degli studenti. Ecco perché quando sento dire che la scuola è chiusa da sei mesi mi amareggio. Quando torneremo finalmente alla normalità avremo imparato un sacco di cose che potremo usare ancora per rendere più varia ed efficace la nostra didattica». 

Alla scuola che resiste è dedicato il progetto #LeScuole del ministero dell’Istruzione, che sui propri canali social vuole raccogliere e raccontare le buone pratiche che, dal basso, stanno cambiando anche il modo di fare scuola. La prima esperienza raccontata è quella dell’Istituto tecnico industriale statale “Galileo Galilei” di Roma, dove si fa didattica utilizzando anche i visori e si progettano robot. «Fin dal 5 marzo, il giorno in cui abbiamo dovuto chiudere l’attività in presenza, abbiamo pensato al futuro – spiega la dirigente scolastica, Elisabetta Giustini -. E i ragazzi ce la stanno mettendo tutta. Ci siamo preparati alla ripartenza: alcuni dei nostri studenti hanno partecipato in estate al cablaggio dei quattro piani della nostra scuola. Abbiamo riaperto le nostre porte il 4 settembre, accogliendo le classi prime e dando ad ognuno un tablet». Un impegno sottolineato dalla stessa ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, che ha voluto complimentarsi con la comunità scolastica del “Galilei”: «In questi mesi così particolari le istituzioni scolastiche hanno reagito di fronte alle difficoltà, hanno colto l’occasione per accelerare l’innovazione, hanno dimostrato coraggio, fantasia. E la comunità scolastica del “Galilei” di Roma ne è l’esempio».

C’è una categoria di alunni per cui la Dad è una sfida doppia: sono i 512mila studenti degli istituti di formazione professionale, per i quali le attività di laboratorio rappresentano una quota molto significativa del monte ore delle lezioni. Così, per non lasciare davvero indietro nessuno, in questi giorni i Salesiani per il sociale stanno distribuendo 470 dispositivi, tra tablet e pc, agli studenti più vulnerabili di sedici regioni italiane. L’iniziativa è finanziata da Usaid, l’agenzia governativa degli Stati Uniti che opera in più di 100 Paesi del mondo. L’iniziativa coinvolgerà più di 24mila destinatari totali tra studenti, insegnanti, famiglie, migranti e rifugiati per tutti i quindici mesi della durata del progetto.

«Scuola chiuse» Pasticcio in Puglia «Prendiamo una decisione difficile, sospendiamo la didattica in presenza in tutte le scuole di ordine e grado» annuncia il 28 ottobre il governatore della Puglia, Michele Emiliano. L’ordinanza entra i vigore il 30, tra le proteste dei genitori e della ministra Azzolina. Poi inizia il valzer delle sentenze dei Tar: quello di Lecce conferma tutto, quello di Bari invece ribalta la decisione. Alla fine, due giorni fa, i giudici sentenziano: scuole aperte, ma Dad sempre possibile su richiesta dei genitori.

Anche il governatore della Campania De Luca decreta che dal 2 di novembre tutte le scuole debbano rimanere chiuse, asili e nidi compresi. In questo caso il Tar blinda la sua decisione: «È nelle sue competenza, la salute pubblica prima di tutto». Le proteste di genitori e insegnanti si moltiplicano, ma la Regione tira dritto: «Fino al 24 novembre non si torna indietro». Ma proprio in queste ore De Luca ha aggiunto: «Senza sicurezza, non riapriamo». 3 Stop in Calabria e Basilicata Contagi su? Le scuole (tutte) vanno chiuse. È il ragionamento che fanno anche Basilicata e Calabria quando la seconda ondata inizia a macinare contagi e ricoveri. Entrambe le Regioni finiscono così con l’emanare ordinanze in tal senso: in Basilicata bimbi a casa fino al 3 dicembre, in Calabria fino al 28 (ma è difficile pensare che l’ordinanza non venga prorogata). 

 

Progetto UsAid: tablet e pc contro le disuguaglianze scolastiche

Pubblichiamo il comunicato stampa di Vis, Salesiani per il Sociale APS e Cnos Fap sulla prima distribuzione di tablet al CFP del Pio XI di Roma, nell’ambito del progetto UsAid.

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Problemi di connettività (44,7%), di mancanza di strumenti (42%) e limitata capacità di utilizzo del software necessario (25,9%) sono tra le cause che, secondo una recente ricerca, hanno aumentato le disuguaglianze tra gli studenti durante la didattica a distanza.
C’è una categoria di alunni per cui la dad rappresenta una sfida doppia: sono gli oltre 512mila studenti degli istituti di formazione professionale presenti in Italia. Per loro fare dad significa non solo seguire le materie teoriche tramite un pc o tablet a disposizione, ma anche cercare di esercitarsi nelle attività di laboratorio.

Per questo motivo con il supporto degli USA e in partnership con Salesian Missions, il progetto “La risposta del VIS, Salesiani per il sociale Aps e CNOS-FAP all’emergenza COVID-19 in Italia – Salesian Solidarity with Italy: the Emergency Response to COVID-19” prevede la distribuzione in 16 Regioni italiane di 470 dispositivi tra tablet per studenti vulnerabili, di cui 350 andranno ai centri di formazione professionale.

Tra gli studenti che beneficeranno subito di questa iniziativa, anche le ragazze che studiano al primo anno per diventare estetiste al Centro di formazione professionale salesiano Pio XI di Roma, parte di quegli oltre 35mila giovani che studiano nei centri di formazione professionale in Lazio. Oggi hanno ricevuto un tablet per poter seguire fin da subito le materie teoriche a distanza e per prepararsi a usarlo anche per i laboratori di onicotecnica, trucco e massaggi. Le materie pratiche, infatti, sono al momento le uniche ancora possibili in presenza, ma potrebbero in caso di nuove restrizioni essere svolte in dad, come è avvenuto nella scorsa primavera.

Il progetto “La risposta del VIS, Salesiani per il sociale Aps e CNOS-FAP all’emergenza COVID-19 in Italia – Salesian Solidarity with Italy: the Emergency Response to COVID-19” finanziato da USAID (agenzia governativa di sviluppo che opera in oltre 100 Paesi del mondo) punta a mitigare le conseguenze educative, sociali ed economiche della pandemia e coinvolgerà più di 24.000 destinatari totali tra studenti, insegnanti, famiglie, migranti e rifugiati in 16 Regioni italiane per tutta la durata del progetto, 15 mesi.
Nella seconda fase del progetto, saranno sperimentate in alcune scuole nuove modalità di insegnamento per le materie laboratoriali attraverso l’utilizzo della realtà virtuale.
Ad oggi, gli Stati Uniti hanno impegnato 60 milioni di dollari in assistenza all’Italia, attraverso l’esercito statunitense e USAID, per sostenere la risposta italiana alla pandemia e costruire la resilienza per il futuro

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Il progetto è realizzato da:
VIS Volontariato Internazionale per lo Sviluppo, Ong salesiana che si occupa di cooperazione allo sviluppo e solidarietà internazionale in Italia e in 40 Paesi del mondo e promuove attività di sensibilizzazione, educazione e formazione alla cittadinanza globale.
Salesian Missions, organizzazione non profit statunitense che supporta progetti di aiuto in tutto il mondo a favore di giovani in condizione di povertà, emarginazione e sfruttamento.
CNOS-FAP Centro Nazionale Opere Salesiane – Formazione e Aggiornamento Professionale, ente che coordina 60 centri salesiani d’Italia che promuovono un servizio pubblico nel campo dell’orientamento, della formazione e dell’aggiornamento professionale con lo stile educativo di Don Bosco.
Salesiani per il Sociale Aps, organizzazione non profit costituita nel 1993 dai Salesiani d’Italia come strumento civilistico a sostegno della dimensione pastorale del disagio e della povertà educativa. Opera in tutto il territorio nazionale con case famiglia, comunità di accoglienza, centri diurni e altri servizi, ispirandosi al metodo educativo di Don Bosco.

Cnos Fap Perugia, da 40 anni incoraggia i giovani “a una vita degna di essere vissuta”

Il 20 novembre il CNOS-FAP Don Bosco Perugia, ricorda i 40 anni del primo giorno di lezione (20 novembre 1980). Anni che senza dubbio hanno lasciato una traccia profonda nel territorio umbro e perugino ma soprattutto nei cuori di tante generazioni di allievi. È un’occasione per ricordare, ringraziare e gioire.

Grazie alle tantissime persone, ai Salesiani, alle istituzioni regionali, a tutti i formatori, alle aziende che collaborano alla nostra formazione, a tutti gli allievi che hanno scelto e frequentato i nostri corsi.

Condividiamo ora, i ricordi di uno degli “iniziatori” della formazione professionale salesiana a Perugia, quelli dell’attuale direttore generale del CNOS-FAP Umbria Elvisio Regni.

“Prima di diventare direttore del Centro ho fatto il formatore per 17 anni. I ragazzi hanno lasciato una traccia profondissima in me, donandomi moltissime soddisfazioni. Il rapporto con loro è un’esperienza insostituibile sia durante la formazione, sia dopo. Vederli crescere, maturare, trasformare, avviarsi nella vita mi ha sempre riempito immensamente di gioia.

I 40 anni di formazione professionale salesiana hanno sicuramente inciso sul territorio perugino e umbro in genere. Basta andare nelle aziende, nei cantieri per vedere quanti exallievi si sono già inseriti nel mondo del lavoro, che si sono fatti una famiglia, una posizione e restano riconoscenti al Don Bosco per l’educazione ricevuta. Tra gli exallievi abbiamo tantissimi piccoli imprenditori, persone ora di successo, pur essendo stati ragazzi che venivano da situazioni molto difficili.

Il Don Bosco ha veramente seminato tanto. Alcuni anni fa, fu fatta una ricerca “Dai valori ai lavori” e venne fuori che circa il 10% dei ragazzi che erano usciti dal nostro centro avevano aperto un’attività in proprio. Questo è un dato estremamente importante e incoraggiante. Il nostro centro è rimasto fedele al carisma di Don Bosco, perché sempre ci siamo dati questo obbiettivo, riportare i ragazzi ad una vita degna di essere vissuta. Alcuni probabilmente non avevano bisogno di noi, ma tanti li abbiamo veramente salvati. Sono convinto che Don Bosco ci abbia messo la mano.

Quale è il mio desiderio per il futuro? Il mio desiderio è che diminuiscano i problemi in modo che le attività si svolgano più serenamente e che cessi la precarietà che stanca tutti. Vivendo questa realtà così difficile dentro di me dico: “ma tu pensa a quello cha ha fatto Don Bosco! Pensa ai problemi che ha affrontato e io mi lamento dei miei problemi? Non ha minimamente senso.

Certamente la cosa che mi ha sostenuto in tutti questi anni è stato l’ambiente salesiano e il sostegno della comunità educativa, ispirata ai valori universali di Don Bosco. Grazie a tutti voi per il sostegno e la collaborazione”.

Elvisio Regni, Direttore generale

 

Cnos Fap Umbria