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Elledici: sussidio “Passo dopo passo” distribuito in Piazza San Pietro, il ringraziamento del Papa durante l’Angelus

L’editrice Elledici, ospite in Piazza San Pietro, ha omaggiato i presenti con 5000 copie del sussidio per la catechesiPasso dopo passo“, un’iniziativa apprezzata anche dal Papa durante l’Angelus del giorno.

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L’editrice salesiana Elledici, in occasione dell’inizio dell’anno catechistico, ha avuto l’onore di essere ospitata in piazza San Pietro per l’Angelus del Papa, dove ha allestito 4 postazioni per omaggiare, con particolare attenzione verso i bambini e i ragazzi, 5000 copie del sussidio per la catechesiPasso dopo passo“.

Papa Francesco, dopo la preghiera dell’Angelus, ha annunciato e benedetto l’iniziativa dell’editrice sottolineando:

È un bel regalo!”

e ha colto l’occasione per ringraziare i catechisti della loro preziosa opera e per augurare ai ragazzi e alle ragazze del catechismo la gioia di incontrare Gesù.

Annunciare il Vangelo con i giovani

Da Note di Pastorale Giovanile.

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di don Rossano Sala


L’istituzione del ministero di catechista

Ho avuto il dono di partecipare al Sinodo speciale sulla Regione Panamazzonica nell’ottobre del 2019. Tutti sappiamo che uno dei grandi temi sollevati in quell’assise è stato quello dei “ministeri”. Superare il clericalismo in fondo non è solo una questione teorica, ma potrà avvenire solo attraverso un autentico coinvolgimento del popolo di Dio nella vita e nella missione della Chiesa. Tutto ciò passa attraverso decisioni istituzionali vincolanti, che creano una nuova mentalità e rendono possibili nuovi percorsi ecclesiali. È necessario infatti trovare modi concreti perché la sinodalità sia vissuta realmente, altrimenti rimarrebbe solo una teoria astratta.
Penso che Antiquum ministerium, la lettera apostolica in forma di “Motu proprio” con cui papa Francesco istituisce il ministero di catechista, sia un segnale inequivocabile che va in questa precisa direzione. Dare un volto istituito ad un servizio che prima aveva dei confini piuttosto labili e dei riconoscimenti lasciati ai singoli è una forma preziosa di riconoscenza e di riconoscimento.
Riconoscenza perché si tratta prima di tutto di essere grati per la schiera di persone – e sono davvero molte – che con generosità e gratuità da sempre si spendono nell’immenso mondo dell’iniziazione alla vita cristiana non solo verso i più piccoli, ma anche nei confronti di tutto il popolo di Dio.
Riconoscimento perché è importante dare visibilità e forza a questo servizio ecclesiale che è sempre più imprescindibile in una società exculturata e postcristiana (soprattutto in Europa, ma non solo). Al di là delle possibili lamentele rispetto a ciò, va visto il lato positivo della faccenda: per la Chiesa si tratta di un’opportunità per riscoprire i dinamismi propri della fede e dell’evangelizzazione, che in un tempo di cristianità rischiavano di rimanere attenuati e inoperosi.

Una forma nobile di diakonia

Di solito la “diakonia” è immaginata unilateralmente come il servizio della carità verso i più poveri. Incarnata nell’immaginario ecclesiale dalla Caritas e nel servizio silenzioso e generoso svolto da molti singoli credenti, movimenti e associazioni verso le tante forme di povertà che attanagliano un numero crescente di persone nel nostro mondo in cui la forbice tra ricchi e poveri è sempre più ampia.
Senza nulla togliere a questa forma fondamentale di diakonia, oggi siamo chiamati a prendere sempre più coscienza che c’è povertà di Vangelo tra la nostra gente, nel popolo di Dio stesso, nella Chiesa stessa. Ignorare il Vangelo è la più grave mancanza per l’uomo, che ha diritto a sentirsi annunciare la buona novella da coloro che l’hanno ricevuta in dono e che non possono tenerla per sé.
Mi chiedo a volte se siamo convinti, come Chiesa, che la povertà di parola di Dio e di annuncio della bellezza della fede è davvero una mancanza grave. Se siamo consapevoli che facciamo un torto grave se non annunciamo il Signore Gesù come fonte di vita buona, di salvezza integrale, di giustizia piena, di speranza certa. Che è solo nel suo nome che si trova ciò che il cuore dell’uomo desidera davvero.
Di certo il Vangelo non è un tesoro da custodire, ma un dono da condividere. Non è un qualcosa che ci è consegnato per l’autoconsumo personale, ma perché sia fecondo e fruttuoso per tutti. La fede è luce che illumina, e quindi non si può tenere sotto il moggio.
Diventa quindi chiaro che la catechesi è una forma di diakonia ecclesiale di cui oggi non possiamo fare a meno. Insieme alla carità concreta, al servizio gratuito, alla generosità sociale, è uno spazio di espressione e di risposta alla povertà più grande, che è quella di Dio: del suo vero volto, della sua parola salvifica, della sua bellezza strabiliante, della sua bontà infinita e della sua volontà di amicizia con ogni sua creatura.

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Università Pontificia Salesiana, pubblicata la ricerca “Catechisti oggi in Italia”

Ecco alcuni dei dati che emergono dall’indagine sui catechisti promossa dall’Istituto di Catechetica dell’Università Pontificia Salesiana di Roma. Di seguito l’articolo pubblicato, il 04 giugno 2021, su “ACI Stampa“.

“Formano un movimento consistente, sono consapevoli dell’importanza del proprio ruolo nelle comunità cristiane, vedono nella testimonianza lo strumento migliore per educare, chiedono una formazione di qualità, per la maggior parte sono donne ma cresce la presenza maschile”.

Sono alcuni dei dati che emergono dall’indagine sui catechisti promossa dall’Istituto di Catechetica dell’Università Pontificia Salesiana di Roma presentati ieri nella sala Juan Vecchi dell’Università Pontificia Salesiana e ha visto la partecipazione di Monsignor Valentino Bulgarelli, Sottosegretario della CEI e Direttore dell’Ufficio Catechistico Nazionale.

La ricerca “Catechisti oggi in Italia”, realizzata in piena pandemia, conferma alcune tendenze rilevate in altre indagini precedenti e mette in luce nuove criticità per questo settore vitale della chiesa italiana. Soprattutto alla luce del Motu Proprio “Antiquum misterium” con cui il Papa ha istituito il ministero laicale di catechista, nel segno di una valorizzazione del ruolo dei laici nella comunità.

“È netto il rifiuto di un’idea di catechesi vista come trasmissione di nozioni da apprendere e come percorso finalizzato alla sola ricezione dei sacramenti. La catechesi, piuttosto, è intesa come una realtà dinamica, nella logica della formazione permanente alla vita cristiana, che ha lo scopo primario di mettere le persone in relazione con Gesù Cristo e favorire un’esistenza coerentemente ispirata ai valori evangelici”

si legge nel comunicato di presentazione.

L’indagine sui catechisti promossa dall’Istituto di Catechetica dell’Università Pontificia Salesiana di Roma segue a distanza di oltre 15 anni l’ultima ricerca di settore. Una delle più importanti novità è la scelta del “Mixed Method” come metodologia di riferimento. Questa tipologia di analisi prevede due distinti momenti: una fase qualitativa, basata su interviste e focus goup mirati, da cui derivare le ipotesi su cui fondare la seconda fase, quantitativa, realizzata tramite un questionario.

È la prima volta che il metodo si applica al campione dei catechisti italiani e il cambio di prospettiva è di grande portata: “Nel nostro caso sono proprio i catechisti italiani che prendono direttamente la parola; più che essere oggetto di definizioni da parte dei ricercatori sono essi stessi coautori nella ricerca dei significati dei loro racconti“, così il pensiero del salesiano Antonino Romano, ideatore del progetto d’indagine.

Dai dati della ricerca emerge che si è di fronte a un momento ecclesiale numericamente consistente, con una tendenza all’innalzamento dell’età sempre più accentuata, cosa che rispecchia in qualche modo l’invecchiamento della popolazione che frequenta le nostre parrocchie. 50 anni è l’età media degli intervistati (la fascia più consistente tra i 41-60 anni); sotto i 40 anni si trova il 33,5% del campione maschile e il 16% di quello femminile. Il livello culturale è elevato (il 79,9% del campione è diplomato o laureato) mentre è piuttosto basso in proporzione il numero di persone che possiedono un titolo di studio ecclesiale “professionalizzante”. Quasi la metà del campione (47,3%) dichiara di essere catechista da più di 12 anni e il 19,3% svolge questo servizio da 7 a 12 anni. Le new entry non sono costituite solo da giovani reclute, ma riguardano persone più adulte in età.

L’attività catechistica principale rimane quella della preparazione ai sacramenti (41,2% con fanciulli della scuola primaria; 24,1% con preadolescenti della scuola media; 7,4% con adolescenti; 4,7% con persone che si preparano al matrimonio). Solo il 3,9% si rivolge agli adulti in genere e il 6,1% ha come interlocutori appartenenti a comunità, associazioni, movimenti.

Sempre dalla ricerca si evince che gli intervistati manifestano un rifiuto netto di un’idea di catechesi vista come trasmissione di nozioni da apprendere e come percorso finalizzato alla sola ricezione dei sacramenti. La catechesi, piuttosto, è intesa come una realtà dinamica, nella logica della formazione permanente alla vita cristiana, che ha lo scopo primario di mettere le persone in relazione con Gesù Cristo e favorire un’esistenza coerentemente ispirata ai valori evangelici. Si ritiene che la significatività della catechesi nell’attuale società della comunicazione sia possibile a patto che si rinnovi «profondamente nel linguaggio che utilizza» (48,6%); curi “maggiormente la preparazione dei catechisti” (43,8%); si aggiorni nei contenuti che trasmette (15,4%).

La ricerca indica che traspare l’esigenza di un ripensamento dei percorsi di educazione alla fede. Tra le esigenze più sentite l’attenzione da dedicare ai giovani e agli adulti; la piena valorizzazione delle famiglie e una migliore collaborazione con le varie agenzie educative presenti sul territorio; la necessità di una più solida competenza nell’utilizzo dei social media. Gli intervistati indicano tre ambiti su cui concentrare gli sforzi per renderla significativa nell’attuale società della comunicazione: il profondo rinnovamento del linguaggio, la cura della preparazione dei catechisti, l’aggiornamento dei contenuti che trasmette.

Le motivazioni che sono ritenute alla base della scelta di diventare catechista sono diverse: la più condivisa si riferisce alla “missione evangelizzatrice di ogni cristiano» (84%); seguono «la pluralità di esperienze di fede“; il “desiderio di insegnare la fede»; «una richiesta del parroco»; “una vocazione ecclesiale particolare“. Le ultime due motivazioni sono “la necessità di lavorare in gruppo” (33,8) e il “bisogno di autorealizzarsi” (14,2%).

Tra le aspettative dei catechisti verso le proprie comunità, quasi all’unanimità, sono ritenuti sempre importanti “la collaborazione delle famiglie” (99,5%) e “il sostegno del parroco” (99,2%).

Un’area del questionario mirava a far riflettere gli intervistati sull’importanza e il valore del linguaggio nella catechesi: il 65,1% dei catechisti intervistati afferma che “vivere coerentemente la propria fede” è l’espressione che esprime meglio il significato di “comunicare il messaggio cristiano”, che il riferimento a quanto vissuto e testimoniato personalmente e al messaggio evangelico trasmesso da Gesù di Nazaret costituiscono la fonte più autentica a cui attingere per comunicare correttamente il messaggio cristiano.

L’Università Pontifica Salesiana è un’Università di Diritto Pontificio della Santa Sede. La qualità della ricerca, la passione per l’educazione, il clima di forte internazionalità con la continua e convinta azione pastorale, tracciano e disegnano il volto identificativo dell’UPS, rendendola, così, sempre più l’Università di San Giovanni Bosco, fondatore della Congregazione e della Famiglia Salesiana, “Educatore, Padre e Maestro della gioventù”.

UNISAL
ACI Stampa

Secondo Convegno Nazionale di Passodopopasso – Elledici

Dopo il successo del primo convegno di settembre, l’Editrice Elledici presenta il secondo Convegno Nazionale dedicato al nuovo Progetto Catechistico Passodopasso previsto per Sabato 23 novembre 2019, dalle ore 9.00 alle ore 18.30, presso la Sala Sangalli di Valdocco (Via Maria Ausiliatrice 32, Torino).

- PROGRAMMA DEL CONVEGNO -

IN ASCOLTO (ore 9.00)

Presentazione del progetto catechistico:
Le linee guida del progetto PASSODOPOPASSO

CAMBIARE SI DEVE E SI PUÒ (ore 10.00)

Catechesi parrocchiale
Catechesi celebrativa e comunitaria
Catechesi familiare

LE MANI IN PASTA – Prima Parte (ore 11.00)

Suddivisione in gruppi e attivazione di quattro laboratori su differenti tematiche:
Temi e strumenti
Attività
Celebrazioni
Coinvolgimento dei genitori

BUFFET offerto a tutti i partecipanti (ore 12.30)

LE MANI IN PASTA – Seconda Parte (ore 14.00)

Ripresa dei quattro laboratori

IN ASCOLTO (ore 17.15)

Celebrare i Sacramenti con arte

SPAZIO ALLE DOMANDE (ore 17.45)

Tempo dedicato ai partecipanti per porre domande

VALUTAZIONE DEL PERCORSO (ore 18.00)

Momento conclusivo di valutazione del Convegno svoltosi

CONCLUSIONE (ore 18.30)

Preghiera finale e saluti

INFORMAZIONI

  • Convegno riservato ai primi 100 Catechisti che si iscrivono.
  • Iscrizioni entro mercoledì 13 novembre 2019.
  • Quota di iscrizione: € 15 (inclusivo di materiale didattico, coffee break e buffet).

Visita il sito ufficiale

Iscriviti

 

Editrice Elledici: Primo Convegno Nazionale di Passodopopasso – Sabato 7 settembre 2019

In collaborazione con gli Uffici Catechistici di Torino, Cuneo e Fossano, la Casa Editrice Salesiana ELLEDICI presenta il primo Convegno Nazionale dedicato al nuovo Progetto Catechistico Passodopasso previsto per Sabato 7 Settembre 2019, dalle ore 9.00 alle ore 18.30 presso la Sala Sangalli di Valdocco (Via Maria Ausiliatrice 32, Torino).

INFORMAZIONI

Convegno riservato ai Catechisti
100 posti disponibili
Iscrizioni entro mercoledì 28 agosto 2019 (ISCRIVITI)

PROGRAMMA DEL CONVEGNO

IN ASCOLTO (ore 9.00)
Presentazione del progetto catechistico:
Le linee guida del progetto PASSODOPOPASSO

CAMBIARE SI DEVE E SI PUÒ (ore 10.00)
Catechesi parrocchiale
Catechesi celebrativa e comunitaria
Catechesi familiare

LE MANI IN PASTA – Prima Parte (ore 11.00)
Suddivisione in gruppi e attivazione di quattro laboratori su differenti tematiche:
Temi e strumenti
Attività
Celebrazioni
Coinvolgimento dei genitori

Pausa pranzo (ore 12.00 – 14.00)

LE MANI IN PASTA – Seconda Parte (ore 14.00)
Ripresa dei quattro laboratori

IN ASCOLTO (ore 17.15)
Celebrare i Sacramenti con arte

SPAZIO ALLE DOMANDE (ore 17.45)
Tempo dedicato ai partecipanti per porre domande

VALUTAZIONE DEL PERCORSO (ore 18.00)
Momento conclusivo di valutazione del Convegno svoltosi

CONCLUSIONE (ore 18.30)
Preghiera finale e saluti

 

Visita il sito ufficiale

 

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