Corigliano Calabro, il glossario dell’animatore

Dal sito Don Bosco al sud.

***

All’oratorio Salesiano di Corigliano Rossano, quest’anno, per il cammino di formazione degli animatori, è stata realizzata un’attività diversa, una proposta che nella sua “stranezza” ha la capacità di rimanere maggiormente impressa. Per questo motivo, lasciamo la parola ad un’ animatrice che meglio saprà raccontare l’esperienza, le sfide e gli obiettivi raggiunti.

“Da aprile ci siamo incontrati ogni sabato, a cadenza settimanale, proponendo un totale di undici incontri. In ognuno dei quali abbiamo proposto parole che non esistono nel vocabolario italiano. Neologismi, nel nostro caso parole composte, che fossero la somma di due parole conosciute. Le classiche parole non ci bastavano più, e allora perché non inventarne di nuove? Il mondo è in continua evoluzione, per fortuna, ciò significa che anche le parole devono evolversi: questa è stata la nostra sfida.

La prima parola, SOGNALENTO, è stata la somma di sogno e talento. Ai nostri animatori abbiamo fatto comprendere che i sogni non si realizzano nell’immediato, che non ci sono scadenze, che il tempo è necessario per coltivare i nostri talenti e vedere concretizzarsi i nostri sogni.
Poi è stata la volta di CURIOSIMENTO, somma di curiosità e sentimento. Ci siamo concentrati sulla curiosità dell’anima, che poi è volersi stupire dell’anima dell’altro. Quella curiosità che permette di entrare nelle più piccole sfumature dei volti degli altri, delle emozioni e delle idee degli altri. Un tipo di curiosità che ci permette di cominciare a osservare il mondo, non come se fosse qualcosa, ma come se fosse Qualcuno. Lo stupore per le sottigliezze del creato, ci porta a scoprire che nel mondo esiste un ordine, un Ordine di Bontà.
TRASFORMICIZIA, trasformazione e amicizia, ci ha acceso una lampadina: molte volte dimentichiamo di accettare l’evoluzione dell’altro! Così come noi, nel corso degli anni, cambiamo idee, valori, sentimenti, abitudini, anche le persone che ci circondano cambiano, si trasformano, non restano ferme e immobili. L’amicizia è volersi bene a prescindere dalle nostre evoluzioni, perché quella vera e profonda non si basa sul cambiare l’altro a nostro piacimento, ma influenzarsi positivamente a vicenda senza accorgersene, nonostante le diversità!
Poi, abbiamo EQUIFOLLIA, somma di equilibrio e follia. L’animatore deve essere, certamente, una persona equilibrata, moderata, con un grandissimo autocontrollo, soprattutto nei momenti di nervosismo e stress. Deve saper riconoscere le proprie emozioni, dialogare con loro e parlare di loro, perché lo scarso controllo di sé nasce dal mancato dialogo e dalla mancata gestione delle proprie emozioni. Al tempo stesso, però, non può essere un robot, non può reprimere le proprie emozioni facendo finta che esse non esistano, perché quest’ultime, prima o poi, pretenderanno di uscire e faranno un gran baccano. Quindi bisogna sfogarsi con gli altri, ma anche ogni tanto lasciarsi andare a qualche piccola follia innocente, come può essere quella di ballare dal nulla se ci va o di ridere senza un apparente motivo.
Successivamente abbiamo trattato la parola CREATTIVISMO, somma di creato e attivismo. Come persone e poi come animatori siamo chiamati a riconoscere la bellezza del Creato, ad apprezzarla e a preservarla. Ricordiamoci che il mondo può esistere senza di noi, ma noi non possiamo esistere senza il mondo! L’animatore è osservato anche quando pensa che nessuno lo stia guardando: che dia quindi sempre l’esempio nella cura dell’ambiente circostante, per poter essere un esempio positivo.
DIVERSIGLIANZA, diversità e uguaglianza. Abbiamo pensato che forse si comincia a combattere la discriminazione prendendo proprio consapevolezza che queste due paroline camminano insieme! Ciò che ci rende veramente “diversi” nel modo di pensare, è capire che in fondo ognuno di noi è uguale all’altro, nonostante le sfumature della diversità che vanno colte ed apprezzate. L’obbiettivo di ogni animatore dovrebbe essere questo: passare dal “siamo tutti uguali…” (generalizzante) al “siamo tutti uguali!” (solidarizzante); dal “sentirsi diversi…” (incompresi) al “sentirsi diversi!” (unici, fieri della propria originalità ed inclusivi).
Poi, SINCERITATTO, somma di sincerità e tatto. L’animatore per entrare in relazione con l’animato ha bisogno di tenere conto della sensibilità altrui. Siamo umani e come tali, le nostre emozioni, soprattutto quelle “negative”, potrebbero prendere il sopravvento in situazioni particolari. Non vogliamo essere perfetti, ma perfettibili. Possiamo tendere alla versione migliore di noi, per noi stessi in primis, poi per il bene dell’altro che prende esempio da noi e, infine, per la relazione che vogliamo costruire insieme.
APPARTELLEZZA, appartenenza e bellezza, ci insegna che non ci sentiremo mai veramente parte di un gruppo se non notiamo la bellezza nelle persone che lo compongono. Non ci sentiremo mai davvero pienamente cittadini del nostro paese se non riusciamo a scovare tutta la bellezza che questo nasconde, così come di una squadra o di una organizzazione. Per fare Estate Ragazzi faremo tutti parte della squadra di don Bosco… E per essere veramente forti ed efficaci, dobbiamo essere orgogliosi di cominciare ad appartenere a questa squadra. Trovare la bellezza nella comunità salesiana alla quale apparteniamo, essere orgogliosi di questa bellezza!
CORAGGISMO, somma di coraggio e altruismo. L’animatore, si rivela continuamente perché, per creare relazioni, è necessaria la conoscenza dell’altro. E cosa c’è di più spaventoso, a volte, che rivelarsi? Beh, affrontare questo timore iniziale è da coraggiosi! Riflettendo bene, donarsi è un’altissima forma di altruismo. Riusciamo a donarci solo se siamo mossi a questa chiamata, e la sentiamo dentro che urge pretendendo una sua realizzazione.
DISCOCURA, disconnessione e cura di sé. Ci hanno inculcato l’idea che disconnetterci voglia dire non esistere. L’animatore che entra in oratorio deve essere sì connesso, sì pronto, sì online. Ma nella realtà. Come può l’animatore prendersi cura dell’ambiente, delle relazioni, degli altri, se la mente e il cuore non hanno il pallino verde dell’online nella realtà? A prescindere da questo, abbiamo la necessità, a volte, di disconetterci, perché se non conserviamo un po’ di silenzio, non riusciremo mai a prenderci cura di noi stessi. Se non ci disconnettiamo, non riusciamo nemmeno a goderci pienamente le esperienze più belle, come ad esempio i concerti.
E, infine, la parola CONTEMPLATTIVI, come diceva don Tonino Bello, con due t, perché è necessario contemplare ma anche essere attivi. Contemplare non basta. È necessario unire questo sguardo d’amore ad un dinamismo pratico, all’operosità concreta. L’animatore, infatti, concretizza la sua contemplazione in gesti, attenzione, ascolto, cura.

Speriamo che questo percorso possa essere d’ispirazione a qualcuno e che ogni parola, una volta appresa, possa iniziare a muoversi dentro di noi e a smuoverci concretamente verso le nostre comunità.”

Alessia Russo

 

A Bari “Red in Book”, il salone del libro educativo dal 18 al 24 maggio nella biblioteca Don Bosco al quartiere Libertà

Da Bari Sera.

***

Dialoghi, incontri con autori e case editrici, presentazione ed esposizione di libri e testimonianze sulla legalità. Si terrà a Bari il “Red in Book-Salone del libro educativo”, la rassegna in programma dal 18 al 24 maggio negli spazi della Biblioteca di quartiere Don Bosco, in via Martiri d’Otranto al Libertà e organizzata nell’ambito della “R.ED. Fest 2023” la festa della comunità della parrocchia Redentore nei giorni delle celebrazioni per Maria Ausiliatrice.

Red in Book sarà inaugurato giovedì 18 maggio alle ore 18.30 con la partecipazione degli scrittori Raffaele DiomedeFrancesco Minervini e Domenico Mortellaro e di Luigi Morelli, presidente Sezione Carta, Editoria, Grafica e Packaging di Confindustria Bari-Bat. Nell’incontro si parlerà dell’evoluzione dei libri sulla legalità negli ultimi 15 anni.

Venerdì 19 maggio alle ore 15 piazza del Redentore diventerà una biblioteca della legalità a cielo aperto con l’esposizione di libri dedicati al tema, divisi per fasce d’età e pensati anche per i più piccoli, dai 4 ai 10 anni, per una vera e propria maratona di letture animate. Durante l’evento parteciperanno numerose associazioni, che operano sul territorio, in occasione della seconda edizione del “Festival dell’Educazione”. Ci saranno momenti di animazione, giochi, laboratori e attività educative.

Sabato 20 maggio alle ore 19 nella Sala San Giuseppe andrà in scena “Sola contro la mafia” lo spettacolo teatrale con Arianna Gambaccini, per l’adattamento e la regia di Vito d’Ingeo, tratto da “Non la picchiare così. Sola contro la mafia” di Francesco Minervini (edizioni La Meridiana, produzione Teatrermitage).

Lunedì 22 maggio alle ore 17.30 la tavola rotonda “Credenti e credibili” con le testimonianze sul tema della legalità nella città di Bari, tra cui quelle di don Angelo Cassano, parroco della chiesa San Sabino e referente regionale di Libera, e del magistrato ed ex parlamentare Giannicola Sinisi. All’incontro, moderato da don Giuseppe Ruppi, presidente dell’Aps “Laboratorio Don Bosco Oggi”, parteciperanno la sindaca di Andria Giovanna Bruno e l’assessore al Patrimonio del Comune di Bari Vito Lacoppola.

Ogni giorno alle ore 10 e alle ore 18.30 – tranne domenica 21 maggio – gli spazi interni ed esterni della biblioteca ospiteranno le esposizioni delle case editrici che operano e pubblicano sul tema della legalità e dell’educazione: Dedalo, Di Marsico Libri, Editrice Stilo, Edizioni dal Sud, If Press, Il Mulino, La Meridiana e Palomar.

Gli eventi del Red in Book (organizzati dal “Laboratorio Don Bosco oggi”, l’Aps che gestisce il laboratorio culturale e la biblioteca di quartiere) rientrano nell’ambito del progetto PugliaCapitaleSociale 3.0 “Agorà sociale: spazio di comunità, educhiamo ad educare”, finanziato dalla Regione Puglia con l’avviso finalizzato allo sviluppo della cittadinanza attiva e alla promozione del welfare di comunità. La rassegna è patrocinata di Confindustria Bari-Bat Sezione Carta, Editoria, Grafica e Packaging.

Tra i partners Cif Bari, Cnosfap, Università degli studi di Bari Aldo Moro e Zefiro Aps.

Vai alla notizia

Andria, “Mettere più cuore in quelle mani”: la comunità salesiana a favore dei più bisognosi

Da Andria Live.

***

Ricordate il “Weekend della Solidarietà” organizzato dalla Comunità Educativa e Pastorale dei Salesiani di Andria degli scorsi sabato 11 e domenica 12 Marzo?

Per chi se lo fosse perso, si è trattato di un weekend in cui la comunità salesiana ha invitato a “Mettere più cuore in quelle mani”, citando San Camillo De Lellis, per sensibilizzare al dono bambini, ragazzi, giovani e famiglie durante il tempo di Quaresima al fine di sviluppare una dimensione altruistica fatta di attenzione e umanità.
L’attività prevedeva raccolte di vario genere da destinare ad associazioni, enti, comunità locali e non che si occupano di coloro – bambini, ragazzi e adulti – che versano in situazioni di bisogno a qualunque titolo. Non solo la comunità stessa ma anche la cittadinanza ha risposto con molto calore e generosità, provando, con gesti concreti, a mettere il proprio cuore nelle mani dei più bisognosi. Per questo, vogliamo ringraziare di cuore tutto coloro che hanno partecipato, donando una speranza al prossimo.

A tal proposito, «vogliamo aggiornarvi sugli sviluppi dell’attività. Nella mattinata di martedì 11 Aprile, un gruppo di bambini di IV elementare dell’Oratorio Salesiano, si è recato presso il reparto di pediatria dell’ospedale “L. Bonomo” di Andria per donare ai bambini in degenza dei giocattoli raccolti all’interno dell’iniziativa unitamente a un biglietto o lettera scritta, che sottolineasse che a ogni dono ricevuto bisogna farsi dono per l’altro. Non nascondiamo l’emozione per aver visto i sorrisi stampati sui volti di bambini e bambine che hanno apprezzato questo piccolo grande gesto altruista.

Ringraziamo anche i responsabili del reparto, il primario della U.O.C. di pediatria Domenico Paternostro e l’equipe medico-infermieristica, per averci dato la possibilità di creare questo momento. È stato il nostro modo di vivere la Pasqua con Cristo perché egli è vivo e ancora oggi passa, trasforma, libera.

Lo step successivo sarà la distribuzione di viveri presso Casa Acc. S.M. Goretti nei prossimi giorni in cui, nuovamente, bambini e giovani saranno protagonisti di un momento di solidarietà e condivisione» – commentano i volontari della comunità salesiana.

Vai alla notizia

Trent’anni del Centro don Bosco di Tirana

Dal sito dell’ispettoria Meridionale.

***

Era il 30 gennaio del 1993 quando i Salesiani di don Bosco, alla presenza di tante autorità civili, religiose, giovani, ma anche con tante difficoltà, inauguravano il Centro don Bosco di Tirana.
Trent’anni fa, quella che adesso è conosciuta come Via Don bosco era la via che portava alla ‘”fabbrica delle scarpe”; e quello che adesso è il quartiere Don Bosco altro non era che l’immediata periferia di Tirana: solo campagna e nessuna costruzione. Così come lo stesso Centro Don Bosco era solo un grande spazio recintato con all’interno depositati più di 40 bunker.
Con il passare degli anni è nato il quartiere Don Bosco, una delle realtà abitative più conosciute e popolate di Tirana, che conta più di un milione di abitanti. Lì dove c’erano solo bunker ora sorge un grande Centro educativo vivo e vivace: una scuola con quasi 800 alunni, un Oratorio, una Parrocchia e un Centro Diurno per ragazzi di etnia Rom. In trent’anni tanti salesiani di don Bosco, con il loro operare, hanno dato un contributo notevole allo sviluppo della terra albanese.
Per questo motivo, il 31 gennaio, giorno della festa del nostro Santo salesiano, il Centro don Bosco ha vissuto un momento di ringraziamento e riconoscenza per il bene operato e che ancora opera, insieme a autorità civili, religiose e migliaia di ragazzi e giovani. Nella mattinata, durante la cerimonia dell’anniversario erano presenti la Ministra dell’istruzione e dello sport, la signora Evis Kushi, la Ministra dell’economia e della finanza, la sig.ra Delina Ibrahimaj, che è intervenuta sia come figura istituzionale che mamma dei due figli iscritti alla nostra scuola. Sono stati con noi anche il Nunzio apostolico, Mons. Luigi Bonazzi; l’ambasciatore d’Italia in Albania, dott. Fabrizio Bucci; il Vicesindaco di Tirana, il sig. Andi Seferi; l’Arcivescovo della diocesi di Tirana-Durazzo, Mons. Arjan Dodaj; l’ex allievo e artista Landi Hysi; il rappresentante dell’Ufficio scolastico dell’ambasciata italiana, la sig.ra Lucia Cucciarelli; la Presidente delle scuole cattoliche, suor Teuta Buka; il referente della Renovabis, il sig. Julian Priska; e don Michele Gentile, sacerdote che nel 1993 vide la posa delle prime pietre dell’Opera salesiana.
Dopo le parole di accoglienza del direttore del Centro, don Gino Martucci, in tutti gli interventi dei convenuti sono state espresse parole di ringraziamento, apprezzamento e incoraggiamento per il lavoro che i salesiani svolgono.
Particolarmente incoraggianti sono state le dichiarazioni della Ministra Evis Kushi:
«Qui al Don Bosco non c’è soltanto un’istituzione scolastica ma un centro sociale dove si educano i ragazzi e i giovani con i migliori valori: il valore della solidarietà, della pace, del dialogo, della collaborazione. Sono esattamente questi valori che ogni giorno, e sempre di più, sono importanti e necessari, per le nuove generazioni e per tutta la società. Il vostro logo racconta una casa, un rifugio che offre protezione, cure, amore e calore. Il direttore del centro, appena entrati, mi ha detto che qui non ci sono mai state così tante personalità importanti in un unico momento. No. Le persone più importanti qui siete voi, non noi. Lei, direttore, ha trent’anni di esperienza, come tutti i suoi collaboratori. Sono convinta che sarete qui per altri 100 anni e altri anni ancora. Questo le auguro con tutto il cuore. La festa di oggi è una festa comunitaria. Lo è per lei, per gli studenti, per i genitori, per gli insegnanti, e sicuramente anche per l’intera comunità. Ed io come Ministro della pubblica istruzione e dello sport, non solo vi ringrazio e mi congratulo per il lavoro che avete fatto in tutti questi anni, ma vi assicuro anche tutto il mio sostegno, il mio e di tutta l’Istituzione che dirigo. Auguri a tutti e godiamoci il 30º anniversario del centro Don bosco che è per tutti un modello di ispirazione». 
La giornata è proseguita all’insegna della gioia comunitaria, fatta di tanti momenti espressivi dei giovani della scuola e dalle attività ricreative in Oratorio, per concludersi con la Celebrazione Eucaristica presieduta dall’Arcivescovo di Tirana-Durazzo, il Monsignor Arjan Dodaj.

 

Vai alla notizia

 

Salesiani Napoli, per la festa di Don Bosco si è svolto l’evento GiòNà in collaborazione con il Comune

Dal sito Comunicare il Sociale.

***

In occasione della festa di San Giovanni Bosco, patrono dei giovani, presso il Don Bosco di Napoli, si è svolto  l’evento “GiòNà”. Giò come giovani ma anche come Giovanni Bosco, essendo il santo dei giovani e Nà come Napoli, città che ha bisogno dei giovani e di un “esercito” di educatori per il suo riscatto, perché siamo convinti che educare è disarmante. Per celebrare il Santo della pedagogia del Sistema Preventivo, il Don Bosco Napoli ha accolto circa 500 ragazzi provenienti da tutta la Città. Per l’occasione sono stati coinvolti i Laboratori di Educativa Territoriale e i Centri Diurni Polifunzionali di Napoli, per trascorrere un pomeriggio all’insegna del gioco, dello sport, della socializzazione, dell’amicizia e della riflessione, personale e collettiva.

I servizi in convenzione con il Comune di Napoli, costituiscono un’importante risorsa territoriale volta a rispondere alle esigenze educative di bambine e bambini, di ragazze e ragazzi, in età compresa tra 6 e 16 anni e sono caratterizzati da una pluralità di specifici interventi orientati all’accompagnamento, alla crescita e allo sviluppo individuale e sociale. Un lavoro di rete che copre l’interno territorio comunale e agisce al fine di prevenire situazioni di disagio minori e di promuovere il benessere integrale del ragazzo. All’iniziativa hanno partecipato l’Arcivescovo don Mimmo Battaglia e Luca Trapanese, Assessore alle Politiche Sociali del comune di Napoli.

Una giornata di festa organizzata dai Salesiani di via Don Bosco, una realtà che da 90 anni accoglie, orienta e forma i ragazzi di Napoli e della provincia, oggi si presenta come una realtà dinamica e aperta al territorio, che a partire dal carisma del suo fondatore, risponde alle nuove povertà educative presenti in città attraverso l’Oratorio, la Formazione Professionale, i Servizi educativi territoriali, Comunità per minori stranieri non accompagnati, la Comunità alloggio, il Centro di pronta accoglienza.

Vai alla notizia

Salesiani Soverato, tre giorni di festa per Don Bosco patrono della città

Da Il Quotidiano del Sud.

***

I salesiani di Soverato hanno festeggiato don Bosco, patrono della città. Per l ‘occasione, è stato organizzato un triduo di festeggiamenti in onore di San Giovanni Bosco nella riconoscenza e lode al Signore che ha donato alla Chiesa questo grande santo, padre, maestro e amico di tutti, dei giovani soprattutto. Obiettivo della festa quello di mantenere sempre vivo il suo carisma e la sua  attenzione sui giovani e sulle loro problematiche, ancora oggi tante. Soddisfazione è stata espressa dal direttore della Casa Salesiana di Soverato, don Mimmo Madonna, per la grande partecipazione alla festa di tutta la comunità soveratese, auspicando che «ognuno possa imparare a vivere e a vedere con il cuore di Gesù e a stimolare sempre nella vita quotidiana quella carità che ci porta ad essere come don Bosco amico dei giovani». Sono stati tre giorni di intensi momenti di preghiera e anche di riflessione sul ruolo dei laici nella società di oggi. La festa ha avuto inizio  nella giornata di domenica con, in mattinata, la passeggiata in bicicletta, partecipata da tantissimi ragazzi che, partiti dall’ora torio, hanno sostato presso l ‘anfiteatro del lungo mare, dove si sono svolti tanti giochi coinvolgendo sia intere famiglie che giovani per poi, arrivare in piazza Maria Ausiliatrice per la premiazione e un piccolo momento di festa. Nel pomeriggio l’arcivescovo di Catanzaro Squillace, monsignor Claudio Maniago, affiancato dal direttore dei salesiani, ha presieduto la celebrazione eucaristica nella chiesa dell’Immacolata, sottolineando, nella sua omelia, come la festa rappresenti una occasione per guardare con maggiore intensità al Santo, come esempio e maestro non solo per i giovani ma con una santità rivolta a tutti. «È un modo bello, intenso e profetico di vivere la fede – ha detto il presule – seguendo il suo messaggio sempre attuale, ci invita a cercare la gioia che si trova nel Signore. È la Chiesa del Signore che si raduna e vive i suoi misteri». Il giorno dopo, grande festa rivolta ai giovani, dove si sono ritrovati insieme i due oratori della città, quello dei Salesiani e l ‘oratorio delle Figlie di Maria Ausiliatrice, i quali hanno condiviso insieme un grande momento di festa, gioiosità e tanti giochi di insieme, di grande spiritualità e socialità, vissuti nello spirito di don Bosco. Ieri, giorno conclusivo dei festeggiamenti, ha visto ancora insieme i due gruppi oratoriani dei salesiani e delle Fma, uniti nel ringraziare il Signore per il dono di don Bosco. Nel pomeriggio, la santa messa conclusiva officiata dall’Ispettore salesiano, don Angelo Santorsola che, affiancato da don Mimmo Madonna, si è soffermato sulla figura di don Bosco, ribadendo la sua grande spiritualità e il suo immenso amore per i giovani. I festeggiamenti si sono conclusi poi nel cortile dell’oratorio dove si sono svolti tanti giochi, accompagnati da grande musica, momenti festosi e di gioia condivisi da bambini, giovani e adulti ritrovatisi, infine, davanti ad un ricco buffet e una grande torta che hanno deliziato il palato di tutti i presenti.

Redentore Bari, festa di Don Bosco con eventi e incontri per celebrare il Santo dei giovani

Pubblichiamo il comunicato stampa dell’Opera di Bari Redentore.

***

Volete fare una cosa buona? Educate la gioventù. Volete fare una cosa santa? Educate la gioventù. Volete fare una cosa santissima? Educate la gioventù. Così si rivolgeva don Bosco ai suoi salesiani ed educatori.

In occasione della prossima festa di San Giovanni Bosco, dal 21 gennaio al 31 gennaio, presso il “Redentore” dei Salesiani di Bari, si terranno una serie di eventi ed incontri per celebrare, l’Uomo ed il Santo dei giovani, che con la sua fede, coraggio e ottimismo, è riuscito a dare nel corso dei secoli e nel mondo intero, speranza e valore al futuro dei giovani.

I festeggiamenti, avranno inizio sabato 21 gennaio, alle 17.00, con la veglia di preghiera a cui prenderanno parte tutti i giovani del Movimento Giovanile Salesiano della Puglia, presso la chiesa del Redentore.

Martedì 24 gennaio, si proseguirà con la festa di San Francesco di Sales, il santo da cui i Salesiani prendono il nome, alle ore 19.00, presso la sala san Giuseppe sarà presentata la strenna del Rettor Maggiore “COME LIEVITO NELLA FAMIGLIA UMANA DI OGGI. La dimensione laicale della Famiglia di Don Bosco”. L’incontro pubblico avrà una lettura operativa e contestuale con le testimonianze del professore e scrittore Francesco MINERVINI e del dott. Renato NITTI, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trani: visto il tema, abbiamo pensato di dare voce a chi giornalmente percorre e lavora insieme a ciascuno di noi l’avventura di dare un volto improntato sulla legalità e sul rispetto delle regole ai cittadini della nostra città.

Oltre al triduo di don Bosco previsto nei giorni 25-26-27 alle ore 19.00, ci saranno delle serate di giochi, triangolari di calcio e giornate di festa per i vari servizi spcio-educativi che fanno capo al Redentore.

Domenica 29 dopo la messa delle ore 10.00, tutti i laici, animatori, giovani e simpatizzanti della Comunità Educativa Pastorale del Redentore “occuperanno” Via Sparano, all’altezza della Parrocchia di san

Ferdinando, per vivere un momento di flash mob e festa con l’intera comunità barese e per donare simbolicamente ad ogni giovane una penna che, a nome di don Bosco, li aiuti a “scrivere ti amo”, a “firmare un contratto di lavoro”, a “riuscire a terminare con successo gli studi”.

Il tutto culminerà martedì 31 gennaio con la Celebrazione della Solennità di Don Bosco: alle ore 18.30 si terrà la Solenne Celebrazione Eucaristica, presieduta da don Enrico D’Abbicco, Vicario generale dell’Arcidiocesi Bari-Bitonto, e a seguire in Oratorio il tradizionale panino con la mortadella, musica e festa insieme. Alla Celebrazione è stato invitato anche il Sindaco della Città di Bari.

Il carisma salesiano continua ad essere affascinante per tutte le generazioni e permette di far convergere attenzioni, energie, sogni e progetti sulla realtà giovanile, la fascia che più spesso soffre ed è abbandonata. Il Redentore, sul solco di san Giovanni Bosco, continua a servire il Quartiere Libertà da 118 anni, con passione, innovandosi, aprendosi al territorio, progettando canali di speranza per ogni ragazzo delle nostre strade.

Reliquia del beato giudice Rosario Livatino a Catania

Dal sito dei Salesiani in Sicilia.

***

I Salesiani di Sicilia accoglieranno per la prima volta la reliquia del Beato Rosario Livatino a Catania, dal 27 al 28 gennaio 2023.
L’iniziativa pensata dai Salesiani e portata avanti in collaborazione con l’Arcidiocesi di Catania e Salesiani per il Sociale vede un fitto programma denso di attività.
27 gennaio
10.30 Arrivo della reliquia del Beato Livatino presso l’Istituto “San Francesco di Sales”, via Cifali 5 – Catania.
11.00 Presso il teatro “Don Bosco” dell’Istituto, incontro con le classi di terza media delle scuole cattoliche e Istituti Comprensivi di Catania e provincia.
12.30 Presso la Chiesa dell’Istituto, Venerazione della reliquia del Beato Livatino aperta a tutti i fedeli.
18.00 Presentazione della Strenna del Rettor Maggiore dei Salesiani “COME LIEVITO NELLA FAMIGLIA UMANA D’OGGI. La dimensione laicale della Famiglia di Don Bosco”.
Commento a cura di Don Giovanni D’Andrea, Ispettore dei Salesiani di Sicilia e Tunisia.
Testimonianza della Dott.ssa Luisa Turco, Giudice presso il Tribunale per i Minorenni di Caltanissetta.
21.15 Presso la Chiesa dell’Istituto, Veglia di preghiera aperta a tutti, curata da Azione Cattolica Giovani.
28 gennaio
08.00 Presso il teatro, “Buongiorno” con gli studenti dell’Istituto “San Francesco di Sales”.
10.00Presso il teatro, incontro con i volontari del Servizio Civile Universale dei Salesiani di Sicilia e
rappresentanti degli Istituti d’Istruzione Superiore della diocesi.
Interverranno: Dott.ssa Maria Carmela Librizzi – Prefetto di Catania, Sebastiano Mignemi – Presidente I Corte d’Assise di Catania e Claudia Vecchio – Presidente dell’Associazione“Casa Giudice Livatino”.
12.30 Presso la Chiesa dell’Istituto, Venerazione della reliquia del Beato Livatino aperta a tutti i fedeli.
15.30 Festa degli Oratori dell’Arcidiocesi di Catania e affidamento a Maria Ausiliatrice, Don Bosco e Beato Livatino con la presenza dell’Arcivescovo Metropolita di Catania, Mons. Luigi Renna e l’Ispettore dei Salesiani di Sicilia e Tunisia don Giovanni D’Andrea.

Comunicato Stampa: l’archivio del Redentore si svela ai baresi

Si riporta il comunicato stampa del 05/01/2023, a cura dell’IpsaicIstituto Pugliese Sstoria Antifascismo e Italia Contemporanea, riguardo alla presentazione del volume “Il Redentore – storia e archivi nel cuore di Bari” di Annabella De Robertis e Clementa Fusaro presso la biblioteca di quartiere don Bosco di Bari lunedì 9 gennaio 2023 alle ore 17.30.

Nella biblioteca di quartiere don Bosco di Bari, lunedì 9 gennaio alle 17.30, Ipsaic ed Istituto Salesiano Redentore presentano il volume “Il Redentore – storia e archivi nel cuore di bari” di Annabella De Robertis e Clementina Fusaro.

L’Archivio storico dell’Istituto Salesiano SS. Redentore di Bari viene aperto al pubblico dopo un intervento di riordinamento e di inventariazione che restituisce tasselli importanti nella storia della città. Il volume, che sarà presentato lunedì 9 gennaio alle 17.30 nella Sala San Giuseppe dell’Istituto, valorizza il risultato dei lavori eseguiti dall’Ipsaic Istituto pugliese storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea ed evidenzia le attività più interessanti dei Salesiani di Don Bosco a Bari. Nell’occasione si inaugura il CAL, Centro Archivistico del Libertà, nato grazie ad un progetto dell’ATS Laboratorio Don Bosco oggi e IPSAIC nell’ambito dell’Avviso pubblico del Comune di Bari denominato “Urbis” (PON METRO 2014-2020).

Introducono i lavori Don Giuseppe Ruppi, Presidente dell’APS “Laboratorio Don Bosco oggi” e Anna Gervasio, Direttrice dell’IPSAIC. Partecipano: Paola Romano, Assessore alle Politiche educative, giovanili e alla città universitaria del Comune di Bari, Marco Giacomo Bascapè, Soprintendente archivistico e bibliografico della Puglia e Don Pasquale Martino, Direttore dell’Istituto Redentore. Insieme ad Annabella De Robertis e Clementina Fusaro, autrici del libro e del lavoro archivistico, intervengono: Raffaele Antonio Cosimo Pittella, già Soprintendente archivistico e bibliografico della Puglia e docente dell’Università “Roma Tre”, Vito Antonio Leuzzi, Presidente dell’IPSAIC, Don Francesco Preite, direttore dell’Istituto dal 2015 al 2021 e presidente dell’APS Salesiani per il Sociale.

Con questo libro le autrici, Annabella De Robertis e Clementina Fusaro, hanno voluto far riemergere le vicende che scaturiscono dall’archivio storico del Redentore. Infatti, quello che tutti i baresi chiamano “Il Redentore” non è solo una chiesa ma un punto di riferimento per il quartiere Libertà con la parrocchia, l’oratorio, i laboratori professionali, il centro socio-educativo per ragazzi. 

L’importanza di questa azione dell’Istituto Redentore all’interno del quartiere viene ben evidenziata nel volume realizzato da Edizioni dal Sud: prima da don Francesco Preite che nella prefazione testimonia la sua esperienza di fede e poi dal prof. Vito Antonio Leuzzi che fornisce una disamina storica sulla partecipazione dei Salesiani di Don Bosco nella vita dei baresi a inizio ‘900. L’autrice Annabella De Robertis ripercorre le tappe salienti della vita dell’Istituto che si intersecano con quelle della città di Bari, mentre Clementina Fusaro espone le scelte archivistiche operate per orientare il lettore nella consultazione dell’inventario.

Da oggi, attraverso la studio delle carte d’archivio, è possibile scoprire l’appassionante storia della fondazione dell’Istituto, caratterizzata dalla tenacia del canonico barese Beniamino Bux che sognava un orfanotrofio per i minori della periferia e che riuscì a realizzarlo nel 1905 grazie al coinvolgimento dei Salesiani di Don Bosco. Si conservano anche imponenti progetti edilizi che si sono susseguiti nel tempo per costruire le varie zone dell’Istituto, nonché eccezionali testimonianze delle svariate attività realizzate non solo per il quartiere Libertà ma anche per l’intera città: assistenza ai bisognosi, convitto, scuole ed istituti professionali, oratorio, cinema e teatro e perfino giornalismo.

Per questo notevole contributo allo sviluppo di Bari, l’intervento per salvaguardare il ricchissimo patrimonio archivistico, metterlo in ordine, dotarlo di un inventario e renderlo consultabile a curiosi, appassionati e ricercatori è risultato particolarmente rilevante. Un lavoro di valorizzazione dei documenti che ha aperto la strada anche ad un importante riconoscimento da parte della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia che nell’aprile 2022 ha dichiarato l’archivio dell’Istituto Salesiano Redentore “di interesse storico particolarmente importante”.

 

Facebook: @Ipsaic

Con preghiera di pubblicazione  e/o partecipazione

Bari, 05/01/2023

“Come lievito nella Famiglia Umana d’oggi” – Il testo della Strenna 2023

È disponibile il testo della Strenna 2023: “COME LIEVITO NELLA FAMIGLIA UMANA D’OGGI. La dimensione laicale della Famiglia di Don Bosco” che, come spiega il Rettor Maggiore, approfondisce il tema della dimensione laicale della Famiglia salesiana: una famiglia che cerca di essere sempre fedele al Signore sulle “orme” di Don Bosco.

Il testo della Strenna approfondisce il tema in sette punti:

  1. Il lievito del Regno
  2. Il Regno di Dio continua a crescere nel nostro mondo, tra luci e ombre
  3. La famiglia umana ha bisogno di figli e figlie responsabili
  4. Il laico: è un cristiano che “santifica il mondo dal di dentro”
  5. La famiglia di don Bosco chiamata ad essere lievito
  6. All’ombra di un grande albero con splendidi frutti
  7. I nostri giovani come LIEVITO nel mondo d’oggi

Il testo, disponibile in formato pdf, è scaricabile dal sito web di InfoANS:

Strenna 2023