Archivio per categoria: Ispettoria Italia Meridionale (IME)

Corigliano D’Otranto, un podcast per un futuro presente

Dal sito di Don Bosco Al Sud.

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Negli ultimi anni il podcast, ovvero una “trasmissione radio diffusa via Internet…”, secondo Oxford Languages, è diventata a tutti gli effetti uno dei mezzi più popolari per informarsi sia per il pubblico giovane che per il pubblico adulto. Questo si configura come un genere ibrido, in cui i vecchi codici di comunicazione audio incontrano nuovi tipi di contenuti come dibattiti e analisi, e che è cresciuto costantemente in termini di numero e di pubblico. Basti vedere l’Italia, in cui gli ascoltatori di podcast nel 2023, secondo lo studio eMaketer, sono per il 54% uomini e 46% donne e per la maggior parte giovani. Il 29% degli ascoltatori di podcast, infatti, hanno proprio tra 18 e 29 anni, il 25% tra 30 e 39 anni. Da riferimenti di età così bassa, è molto semplice affermare che la modalità di consumo, che si conferma la più utilizzata dagli ascoltatori, rimane sempre lo smartphone (72%), mentre la restante parte preferisce utilizzare altri dispositivi come computer e tablet.

Dunque la cultura del podcast, proveniente direttamente dalla frontiera anglosassone, ha ispirato anche in Italia, la nascita di veri e propri programmi con tanto di palinsesto, il tutto reso possibile semplicemente grazie ad un’idea, un microfono e ad un copione.

Inoltre, non è poi raro che al podcast come vera e propria traccia audio, si aggiunga anche un canale YouTube parallelo, dove viene caricato simultaneamente il video del podcast stesso. Insomma, in sintesi, dovrebbe essere chiara la versatilità dello strumento e di come lo stesso sia sempre più preso a riferimento da giovani e adolescenti per informarsi e formarsi su tematiche rilevanti. I generi di podcast più popolari, infatti, nelle regioni italiane misurate in base al numero di stream, sono i podcast di cronaca nera e news. E a seguire i temi in merito a cultura, società e storia.

Per queste ragioni, come Opera Salesiana di Corigliano D’Otranto (Le), abbiamo scelto il podcast e l’attività di podcasting, come strumento per permettere ai ragazzi di esprimersi in un linguaggio a loro familiare e riconoscibile, coinvolgendo 14 studenti del terzo anno, dell’Istituto Scientifico “L. Da Vinci” di Maglie (Le), grazie ad un accordo in seno al P.C.T.O., nella costruzione di un podcast che potesse parlare di loro, con loro e per loro.

Così è nato: “Due Parole”, un progetto che ha già visto la registrazione ed il montaggio delle prime cinque puntate, dedicate alla crescita umana ed integrale dei ragazzi coinvolti e di quelli che lo ascolteranno.
Ogni puntata è stata realizzata a partire da un processo partecipativo, attraverso il Design- Thinking/Human Centered Design, mettendo al centro le esigenze degli stessi ragazzi e quelle dei loro coetanei, costruendo da zero, passo dopo passo gli argomenti, sviluppati in modalità differenti: interviste, racconti ed interpretazioni, ecc.

In tutto il processo, ovvero la parte più rilevante dell’esperienza, da giugno 2023 ad ottobre 2023, si è creata e consolidata una redazione attenta e consapevole del risultato che stava realizzando, soprattutto in termini di responsabilità della funzione divulgativa dell’intero progetto.

All’interno del processo di costruzione del podcast, gli animatori e gli educatori dell’Opera Salesiana di Corigliano D’Otranto hanno appreso, e continuano a farlo, assieme agli stessi ragazzi coinvolti, nuovi modi per comunicare all’esterno, ad altri giovani, argomenti rilevanti per l’età evolutiva in special modo tematiche come: la gestione delle aspettative, l’alimentazione (anoressia e bulimia), lo sport inclusivo, la motivazione ed il raggiungimento degli obiettivi, ecc.

Si potrebbe affermare, infine, che “Due Parole”, è un podcast artigianale, ma fatto di “buona stoffa” che ha la presunzione di diventare sempre più riconoscibile ed orientato allo sviluppo umano ed integrale degli ascoltatori, pensato per seminare innovazione -umana, sociale e tecnologica- e raccontare, attraverso l’educazione tra pari (peer education) e secondo il principio della riprova sociale, un mondo fatto di generatività e potenzialità inespresse, focalizzato sulle opportunità del e/o dei territori, da raccontare, illustrare e divulgare ai ragazzi e non solo.

Quei ragazzi, che si apprestano a costruire il loro futuro attraverso scelte concrete, legate agli studi ed al mondo del lavoro. “Due Parole” vuole contribuire a dare coraggio e visione ai giovani che ascolteranno, e alle loro famiglie, perché non scappino via come fuggitivi dalla propria terra, ma da uomini e donne libere, siano consapevoli di poter e saper scegliere come e dove contribuire alla co-costruzione del Creato.

Sarà presto possibile ascoltare “Due Parole” su Spotify, Spreaker e Google Podcast.

Angelo&Zac

Settimana Europea dello Sport, al Redentore di Bari programma con tornei, giochi per i giovani

Pubblichiamo il comunicato stampa dell’opera salesiana di Bari Redentore.

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In occasione della Settimana Europea dello Sport, l’associazione sportiva Redentore presenta un coinvolgente programma di attività sportive, con micro-tornei e dimostrazioni simultanee. Un’opportunità per promuovere lo sport, a partire dalle ore 20.00 di venerdì 29 settembre, con momenti di gioco, socializzazione e incontro. Questo evento mira a favorire la pratica sportiva e a coltivare l’amore per lo sport, riconoscendo il suo valore per la salute, la crescita dei giovani e il benessere di tutte le età. Saranno proposte attività sportive tra cui calcio, karate, volley, basket e badminton, aperte a tutti. Queste attività illumineranno la notte del Redentore, con la speranza che molti giovani possano continuare a partecipare alle attività sportive promosse dall’associazione. L’evento è organizzato con il  sostegno del Dipartimento per lo Sport.

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Cerignola, l’Aps “I sogni di don Bosco ” darà vita al Centro Polivalente per minori

Dal Quotidiano di Bari.

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Il prossimo 25 settembre 2023 l’associazione di promozione sociale “I sogni di Don Bosco” darà vita ad una nuova esperienza educativa, quale: il Centro Polivalente ‘Don Bosco’ Articolo 104 legge regionale Regolamento Regionale 18 gennaio 2007, n. 4. “In questi giorni incontreremo le famiglie e faremo un momento di festa con i minori del centro prima dell’apertura definitiva del 25 settembre 2023”. L’associazione di promozione sociale “I sogni di don Bosco” nasce in piena sinergia con i Salesiani religiosi e giovani laici con l’intento di ampliare i servizi educativi rivolti ai minori e alle loro famiglie, rispondendo alle fragilità e complessità che il tempo e i giovani attraversano, e che richiedono per essere accolti e superati in una prospettiva di cambiamento, una presa in carico educativa olistica e preventiva. Da qui la costituzione di un gruppo di educatori, pedagogisti e salesiani che ispirandosi al carisma educativo e pedagogico di don Bosco hanno deciso di accettare questa “scommessa educativa”. Le “scommesse educative” erano tanto amate dal Santo dei giovani, don Bosco. Dunque, da qui nasce l’idea di istituire, come in tante altre realtà dell’Italia
Meridionale in cui operano i Salesiani di don Bosco, il centro polivalente per minori “don Bosco . Un centro polivalente per minori, accreditato dalla Regione Puglia – Comune di Cerignola, il cui servizio educativo poggia su delle basi forti e solide del suo ispiratore: Don Bosco. Don Bosco è stato un grande pedagogista e innovatore dell’educazione, che ha fatto dell’esperienza educativa il momento per eccellenza per formare i giovani alla vita, allo studio, alla cittadinanza, al lavoro e allo stare bene con sé, con gli altri e con Dio. Per questo, e da questa propensione, nasce l’idea di creare, istituire, dare vita al Centro Polivalente per minori don Bosco. “Un servizio che non vuole sostituirsi all’attività oratoriana perché ne è parte integrante, e tanto meno vuole mettersi alla pari delle tante realtà storiche presenti nel contesto sociale che operano bene e per il bene della nostra città. Il Centro Polivalente don Bosco nasce perché spinto da questa necessità: ampliare gli spazi di possibilità entro cui i nostri giovani e loro famiglie possano sentirsi liberi di crescere, formarsi e sognare. Infatti, in questo anno educativo, il “SOGNO” sarà il fil rouge dell’esperienza che proporremo ai ragazzi e alle famiglie. Oggi la frenesia del quotidiano concede pochi spazi per sognare, perché il sogno è ritenuto poco credibile, altre volte idealista e non educativo. Eppure, il sogno può rappresentare il “gancio” per trovare quella via di ingresso che don Bosco chiamava: “il punto accessibile al bene” nel ragazzo, scoprendo valori e talenti. Da qui si delinea la nostra esperienza educativa e il nostro desiderio per i nostri giovani e per la nostra amata città di Cerignola e del nostro quartiere “Scarafone”. Siamo educatori e per questo non potremo mai smettere di sperare e ambire al bene e al benessere dei giovani e della nostra comunità educante”.

Convegno di Pastorale Giovanile della IME: Il cantiere del discernimento

Dal sito di Don Bosco al Sud.

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Dall’1 al 3 settembre le Comunità Educativo Pastorali della IME hanno preso parte al Convegno di Pastorale Giovanile nella cornice romana del Sacrofano Fraterna Domus. Tale appuntamento, come di consueto, scandisce l’inizio dell’anno pastorale proponendo un’importante occasione di riflessione sui temi intorno ai quali ogni casa salesiana sarà chiamata a definire la propria programmazione locale.
«Sia un grande cantiere del discernimento per stimolare ulteriori opifici pastorali nella nostra ispettoria»: con queste parole don Gianpaolo Roma, nuovo Superiore dell’Ispettoria, avvia ufficialmente i lavori coordinati dal delegato alla PG don Giuseppe Russo.
Discernimento e Sogni sono le categorie bibliche “filo conduttore” del convegno, approfondite dai due relatori, Padre Gaetano Piccolo e don Roberto Spataro, che hanno fornito interessanti chiavi di lettura della Proposta Pastorale sul bicentenario del sogno dei 9 anni di don Bosco.
Padre Piccolo, gesuita e docente all’Università Pontificia Gregoriana, nel primo pomeriggio ha trattato il discernimento spirituale, come «l’arte delle persone libere che acquisiscono consapevolezza di sé a partire dai propri desideri», presentando la metodologia delle “Conversazioni dello Spirito”, proposta dal Sinodo della Chiesa come strumento di lavoro per i cammini di Fede “in comune”. (QUI l’intervento integrale)
Don Roberto Spataro, salesiano e professore ordinario di Lingua e Letteratura greca, nel giorno seguente ha invece esaminato i sogni biblici «di Giuseppe che ci parla di un educatore umile ma allo stesso tempo saggio e operoso; del giovane Salomone che vive un forte senso di responsabilità; di Paolo che è capace di parlare ancora oggi alle famiglie». (QUI l’intervento integrale)
Non solo momenti di formazione frontale ma anche di coinvolgimento. Difatti la seconda fase del convegno ha coinvolto i circa 120 partecipanti nei “Cantieri del discernimento”, ovvero in tre laboratori operativi in cui si è sperimentato il metodo suggerito da Padre Piccolo in relazione a tre focus di discernimento: i nuovi giovani, le nuove situazioni familiari e i nuovi educatori.
L’ultima mattinata, infine, è stata dedicata alla Programmazione ispettoriale: visione, azioni e indicatori di misurazione sono stati presentati dagli incaricati di ciascun ambiente e settore d’animazione, elaborati alla luce del Progetto Educativo Pastorale Ispettoriale del sessennio 2023-2028. A chiudere la “tre giorni”, l’Ispettore don Roma ha condiviso ai confratelli e laici i suoi tre sogni: «Sogno CEP che siano autenticamente profetiche; Sogno confratelli e laici che vivono con impegno e dedizione la missione educativa ed evangelizzatrice; Sogno, infine, giovani e ragazzi che si lasciano coinvolgere nell’essere accanto ad altri giovani e ad altri ragazzi per camminare insieme nella sequela del Signore». Non resta che rimettersi in cammino in ciascuna comunità con la capacità tutta salesiana di sognare e di far sognare attraverso la missione educativa, e nell’affidamento pieno a Dio che, parafrasando lo slogan della Proposta Pastorale, “vede più lontano di noi”. 

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Salesiani: Bari, il 16 settembre Giornata di studio sul 75° dell’entrata in vigore della Costituzione della Repubblica Italiana

Dall’agenzia SIR.

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Il prossimo 16 settembre, nell’Istituto Salesiano del “SS. Redentore” di Bari, avrà luogo la Giornata di Studio sul tema “Nel 75° dell’entrata in vigore della Costituzione della Repubblica Italiana”. L’iniziativa, si legge in una nota, ha l’obiettivo di contribuire alla riflessione “sugli anni dell’immediato secondo dopoguerra, allo scopo di evidenziare, in un momento di profonda incertezza, la capacità dell’Assemblea Costituente, nelle sue variegate componenti, di porre, fra gli articoli della Costituzione dell’allora neonata Repubblica Italiana, le basi di un nuovo oggi che, seppure da costruire, fosse in grado di allontanarsi dalle buie esperienze dello ieri segnato dal regime fascista e dal secondo conflitto italiano allo scopo di costruire un domani migliore”. Dopo i saluti dei rappresentanti istituzionali e l’introduzione di don Giuseppe Ruppi, docente della Pontificia Università della Santa Croce e della Facoltà Teologica Pugliese, moderati da Rosanna Mastroserio del “Laboratorio Don Bosco oggi”, interverranno Vito Antonio Leuzzi dell’Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia contemporanea (“L’Assemblea Costituente e la ripresa della vita democratica in Italia”); Angelo Giuseppe Dibisceglia dell’Università Pontificia Salesiana e della Facoltà Teologica Pugliese (“La Chiesa, i cattolici e l’Assemblea Costituente”); Nicola Colaianni dell’Università degli Studi “Aldo Moro” (“La Costituzione della Repubblica Italiana: aspetti, figure, riflessioni”). Le conclusioni saranno di Giuseppe Acocella, rettore dell’Università “G. Fortunato” di Benevento. Prevista, durante i lavori, la presentazione del volume “Il Vangelo e la politica: valori, modelli esperienze. Giornate di Studio 2022” (Edizioni IF Press, Roma) a cura di Dibisceglia e Ruppi. La Giornata è organizzata, tra gli altri, dal “Redentore-Salesiani Don Bosco” di Bari, dall’Aps “Laboratorio Don Bosco oggi: Educazione-Cultura-Pastorale” e da “Salesiani per il sociale”, con il sostegno della Repubblica Italiana, dell’Unione Europea e si avvale del patrocinio dell’Università Pontificia Salesiana (Roma), dell’Università degli Studi “Aldo Moro” (Bari), della Facoltà Teologica Pugliese (Bari) e dell’Associazione Italiana dei Professori di Storia della Chiesa (Roma).

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Ispettoria Meridionale, a settembre il convegno di Pastorale Giovanile

Dal sito dell’ispettoria meridionale.

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Anche quest’anno è in fermento l’organizzazione del Convegno di Pastorale Giovanile: il consueto appuntamento ispettoriale di fine estate destinato ai Confratelli e ai laici impegnati nelle nostre CEP per riflettere e avviare le varie programmazioni pastorali a livello ispettoriale e a quelli. Tre saranno per noi gli obiettivi che intendiamo raggiungere attraverso questo incontro che si svolgerà dall’1 al 3 settembre presso la struttura romana del Sacrofano Fraterna Domus:

  • offrire un’occasione di approfondimento del tema pastorale dell’anno;
  • consegnare elementi per la programmazione locale;
  • presentare la programmazione ispettoriale per il 2023-2024.

Due interventi scandiranno i lavori intorno al tema pastorale dell’anno “Tu vedi più lontano di me #sulla strada dei sogni”, a cura del gesuita padre Gaetano Piccolo del salesiano don Roberto Spataro. Le attività di condivisione prevederanno la suddivisione dei convegnisti in tre gruppi pensati come dei veri e propri “Laboratori di Discernimento”, alla luce di quanto i due relatori ci avranno consegnato. Ciascun momento di Laboratorio vedrà i partecipanti impegnati sui passi del discernimento, da svolgere su tre aree di “novità” che la nostra azione pastorale incontra quotidianamente:

  • i “nuovi giovani”;
  • le “nuove sfide” legate alla famiglia;
  • i “nuovi pastori”.

Le iscrizioni dovranno giungere entro e non oltre l’11 agosto 2023 procedendo alla compilazione di questo Google Form cliccando QUI

 

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Corigliano Calabro, il glossario dell’animatore

Dal sito Don Bosco al sud.

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All’oratorio Salesiano di Corigliano Rossano, quest’anno, per il cammino di formazione degli animatori, è stata realizzata un’attività diversa, una proposta che nella sua “stranezza” ha la capacità di rimanere maggiormente impressa. Per questo motivo, lasciamo la parola ad un’ animatrice che meglio saprà raccontare l’esperienza, le sfide e gli obiettivi raggiunti.

“Da aprile ci siamo incontrati ogni sabato, a cadenza settimanale, proponendo un totale di undici incontri. In ognuno dei quali abbiamo proposto parole che non esistono nel vocabolario italiano. Neologismi, nel nostro caso parole composte, che fossero la somma di due parole conosciute. Le classiche parole non ci bastavano più, e allora perché non inventarne di nuove? Il mondo è in continua evoluzione, per fortuna, ciò significa che anche le parole devono evolversi: questa è stata la nostra sfida.

La prima parola, SOGNALENTO, è stata la somma di sogno e talento. Ai nostri animatori abbiamo fatto comprendere che i sogni non si realizzano nell’immediato, che non ci sono scadenze, che il tempo è necessario per coltivare i nostri talenti e vedere concretizzarsi i nostri sogni.
Poi è stata la volta di CURIOSIMENTO, somma di curiosità e sentimento. Ci siamo concentrati sulla curiosità dell’anima, che poi è volersi stupire dell’anima dell’altro. Quella curiosità che permette di entrare nelle più piccole sfumature dei volti degli altri, delle emozioni e delle idee degli altri. Un tipo di curiosità che ci permette di cominciare a osservare il mondo, non come se fosse qualcosa, ma come se fosse Qualcuno. Lo stupore per le sottigliezze del creato, ci porta a scoprire che nel mondo esiste un ordine, un Ordine di Bontà.
TRASFORMICIZIA, trasformazione e amicizia, ci ha acceso una lampadina: molte volte dimentichiamo di accettare l’evoluzione dell’altro! Così come noi, nel corso degli anni, cambiamo idee, valori, sentimenti, abitudini, anche le persone che ci circondano cambiano, si trasformano, non restano ferme e immobili. L’amicizia è volersi bene a prescindere dalle nostre evoluzioni, perché quella vera e profonda non si basa sul cambiare l’altro a nostro piacimento, ma influenzarsi positivamente a vicenda senza accorgersene, nonostante le diversità!
Poi, abbiamo EQUIFOLLIA, somma di equilibrio e follia. L’animatore deve essere, certamente, una persona equilibrata, moderata, con un grandissimo autocontrollo, soprattutto nei momenti di nervosismo e stress. Deve saper riconoscere le proprie emozioni, dialogare con loro e parlare di loro, perché lo scarso controllo di sé nasce dal mancato dialogo e dalla mancata gestione delle proprie emozioni. Al tempo stesso, però, non può essere un robot, non può reprimere le proprie emozioni facendo finta che esse non esistano, perché quest’ultime, prima o poi, pretenderanno di uscire e faranno un gran baccano. Quindi bisogna sfogarsi con gli altri, ma anche ogni tanto lasciarsi andare a qualche piccola follia innocente, come può essere quella di ballare dal nulla se ci va o di ridere senza un apparente motivo.
Successivamente abbiamo trattato la parola CREATTIVISMO, somma di creato e attivismo. Come persone e poi come animatori siamo chiamati a riconoscere la bellezza del Creato, ad apprezzarla e a preservarla. Ricordiamoci che il mondo può esistere senza di noi, ma noi non possiamo esistere senza il mondo! L’animatore è osservato anche quando pensa che nessuno lo stia guardando: che dia quindi sempre l’esempio nella cura dell’ambiente circostante, per poter essere un esempio positivo.
DIVERSIGLIANZA, diversità e uguaglianza. Abbiamo pensato che forse si comincia a combattere la discriminazione prendendo proprio consapevolezza che queste due paroline camminano insieme! Ciò che ci rende veramente “diversi” nel modo di pensare, è capire che in fondo ognuno di noi è uguale all’altro, nonostante le sfumature della diversità che vanno colte ed apprezzate. L’obbiettivo di ogni animatore dovrebbe essere questo: passare dal “siamo tutti uguali…” (generalizzante) al “siamo tutti uguali!” (solidarizzante); dal “sentirsi diversi…” (incompresi) al “sentirsi diversi!” (unici, fieri della propria originalità ed inclusivi).
Poi, SINCERITATTO, somma di sincerità e tatto. L’animatore per entrare in relazione con l’animato ha bisogno di tenere conto della sensibilità altrui. Siamo umani e come tali, le nostre emozioni, soprattutto quelle “negative”, potrebbero prendere il sopravvento in situazioni particolari. Non vogliamo essere perfetti, ma perfettibili. Possiamo tendere alla versione migliore di noi, per noi stessi in primis, poi per il bene dell’altro che prende esempio da noi e, infine, per la relazione che vogliamo costruire insieme.
APPARTELLEZZA, appartenenza e bellezza, ci insegna che non ci sentiremo mai veramente parte di un gruppo se non notiamo la bellezza nelle persone che lo compongono. Non ci sentiremo mai davvero pienamente cittadini del nostro paese se non riusciamo a scovare tutta la bellezza che questo nasconde, così come di una squadra o di una organizzazione. Per fare Estate Ragazzi faremo tutti parte della squadra di don Bosco… E per essere veramente forti ed efficaci, dobbiamo essere orgogliosi di cominciare ad appartenere a questa squadra. Trovare la bellezza nella comunità salesiana alla quale apparteniamo, essere orgogliosi di questa bellezza!
CORAGGISMO, somma di coraggio e altruismo. L’animatore, si rivela continuamente perché, per creare relazioni, è necessaria la conoscenza dell’altro. E cosa c’è di più spaventoso, a volte, che rivelarsi? Beh, affrontare questo timore iniziale è da coraggiosi! Riflettendo bene, donarsi è un’altissima forma di altruismo. Riusciamo a donarci solo se siamo mossi a questa chiamata, e la sentiamo dentro che urge pretendendo una sua realizzazione.
DISCOCURA, disconnessione e cura di sé. Ci hanno inculcato l’idea che disconnetterci voglia dire non esistere. L’animatore che entra in oratorio deve essere sì connesso, sì pronto, sì online. Ma nella realtà. Come può l’animatore prendersi cura dell’ambiente, delle relazioni, degli altri, se la mente e il cuore non hanno il pallino verde dell’online nella realtà? A prescindere da questo, abbiamo la necessità, a volte, di disconetterci, perché se non conserviamo un po’ di silenzio, non riusciremo mai a prenderci cura di noi stessi. Se non ci disconnettiamo, non riusciamo nemmeno a goderci pienamente le esperienze più belle, come ad esempio i concerti.
E, infine, la parola CONTEMPLATTIVI, come diceva don Tonino Bello, con due t, perché è necessario contemplare ma anche essere attivi. Contemplare non basta. È necessario unire questo sguardo d’amore ad un dinamismo pratico, all’operosità concreta. L’animatore, infatti, concretizza la sua contemplazione in gesti, attenzione, ascolto, cura.

Speriamo che questo percorso possa essere d’ispirazione a qualcuno e che ogni parola, una volta appresa, possa iniziare a muoversi dentro di noi e a smuoverci concretamente verso le nostre comunità.”

Alessia Russo

 

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A Bari “Red in Book”, il salone del libro educativo dal 18 al 24 maggio nella biblioteca Don Bosco al quartiere Libertà

Da Bari Sera.

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Dialoghi, incontri con autori e case editrici, presentazione ed esposizione di libri e testimonianze sulla legalità. Si terrà a Bari il “Red in Book-Salone del libro educativo”, la rassegna in programma dal 18 al 24 maggio negli spazi della Biblioteca di quartiere Don Bosco, in via Martiri d’Otranto al Libertà e organizzata nell’ambito della “R.ED. Fest 2023” la festa della comunità della parrocchia Redentore nei giorni delle celebrazioni per Maria Ausiliatrice.

Red in Book sarà inaugurato giovedì 18 maggio alle ore 18.30 con la partecipazione degli scrittori Raffaele DiomedeFrancesco Minervini e Domenico Mortellaro e di Luigi Morelli, presidente Sezione Carta, Editoria, Grafica e Packaging di Confindustria Bari-Bat. Nell’incontro si parlerà dell’evoluzione dei libri sulla legalità negli ultimi 15 anni.

Venerdì 19 maggio alle ore 15 piazza del Redentore diventerà una biblioteca della legalità a cielo aperto con l’esposizione di libri dedicati al tema, divisi per fasce d’età e pensati anche per i più piccoli, dai 4 ai 10 anni, per una vera e propria maratona di letture animate. Durante l’evento parteciperanno numerose associazioni, che operano sul territorio, in occasione della seconda edizione del “Festival dell’Educazione”. Ci saranno momenti di animazione, giochi, laboratori e attività educative.

Sabato 20 maggio alle ore 19 nella Sala San Giuseppe andrà in scena “Sola contro la mafia” lo spettacolo teatrale con Arianna Gambaccini, per l’adattamento e la regia di Vito d’Ingeo, tratto da “Non la picchiare così. Sola contro la mafia” di Francesco Minervini (edizioni La Meridiana, produzione Teatrermitage).

Lunedì 22 maggio alle ore 17.30 la tavola rotonda “Credenti e credibili” con le testimonianze sul tema della legalità nella città di Bari, tra cui quelle di don Angelo Cassano, parroco della chiesa San Sabino e referente regionale di Libera, e del magistrato ed ex parlamentare Giannicola Sinisi. All’incontro, moderato da don Giuseppe Ruppi, presidente dell’Aps “Laboratorio Don Bosco Oggi”, parteciperanno la sindaca di Andria Giovanna Bruno e l’assessore al Patrimonio del Comune di Bari Vito Lacoppola.

Ogni giorno alle ore 10 e alle ore 18.30 – tranne domenica 21 maggio – gli spazi interni ed esterni della biblioteca ospiteranno le esposizioni delle case editrici che operano e pubblicano sul tema della legalità e dell’educazione: Dedalo, Di Marsico Libri, Editrice Stilo, Edizioni dal Sud, If Press, Il Mulino, La Meridiana e Palomar.

Gli eventi del Red in Book (organizzati dal “Laboratorio Don Bosco oggi”, l’Aps che gestisce il laboratorio culturale e la biblioteca di quartiere) rientrano nell’ambito del progetto PugliaCapitaleSociale 3.0 “Agorà sociale: spazio di comunità, educhiamo ad educare”, finanziato dalla Regione Puglia con l’avviso finalizzato allo sviluppo della cittadinanza attiva e alla promozione del welfare di comunità. La rassegna è patrocinata di Confindustria Bari-Bat Sezione Carta, Editoria, Grafica e Packaging.

Tra i partners Cif Bari, Cnosfap, Università degli studi di Bari Aldo Moro e Zefiro Aps.

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Andria, “Mettere più cuore in quelle mani”: la comunità salesiana a favore dei più bisognosi

Da Andria Live.

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Ricordate il “Weekend della Solidarietà” organizzato dalla Comunità Educativa e Pastorale dei Salesiani di Andria degli scorsi sabato 11 e domenica 12 Marzo?

Per chi se lo fosse perso, si è trattato di un weekend in cui la comunità salesiana ha invitato a “Mettere più cuore in quelle mani”, citando San Camillo De Lellis, per sensibilizzare al dono bambini, ragazzi, giovani e famiglie durante il tempo di Quaresima al fine di sviluppare una dimensione altruistica fatta di attenzione e umanità.
L’attività prevedeva raccolte di vario genere da destinare ad associazioni, enti, comunità locali e non che si occupano di coloro – bambini, ragazzi e adulti – che versano in situazioni di bisogno a qualunque titolo. Non solo la comunità stessa ma anche la cittadinanza ha risposto con molto calore e generosità, provando, con gesti concreti, a mettere il proprio cuore nelle mani dei più bisognosi. Per questo, vogliamo ringraziare di cuore tutto coloro che hanno partecipato, donando una speranza al prossimo.

A tal proposito, «vogliamo aggiornarvi sugli sviluppi dell’attività. Nella mattinata di martedì 11 Aprile, un gruppo di bambini di IV elementare dell’Oratorio Salesiano, si è recato presso il reparto di pediatria dell’ospedale “L. Bonomo” di Andria per donare ai bambini in degenza dei giocattoli raccolti all’interno dell’iniziativa unitamente a un biglietto o lettera scritta, che sottolineasse che a ogni dono ricevuto bisogna farsi dono per l’altro. Non nascondiamo l’emozione per aver visto i sorrisi stampati sui volti di bambini e bambine che hanno apprezzato questo piccolo grande gesto altruista.

Ringraziamo anche i responsabili del reparto, il primario della U.O.C. di pediatria Domenico Paternostro e l’equipe medico-infermieristica, per averci dato la possibilità di creare questo momento. È stato il nostro modo di vivere la Pasqua con Cristo perché egli è vivo e ancora oggi passa, trasforma, libera.

Lo step successivo sarà la distribuzione di viveri presso Casa Acc. S.M. Goretti nei prossimi giorni in cui, nuovamente, bambini e giovani saranno protagonisti di un momento di solidarietà e condivisione» – commentano i volontari della comunità salesiana.

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Trent’anni del Centro don Bosco di Tirana

Dal sito dell’ispettoria Meridionale.

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Era il 30 gennaio del 1993 quando i Salesiani di don Bosco, alla presenza di tante autorità civili, religiose, giovani, ma anche con tante difficoltà, inauguravano il Centro don Bosco di Tirana.
Trent’anni fa, quella che adesso è conosciuta come Via Don bosco era la via che portava alla ‘”fabbrica delle scarpe”; e quello che adesso è il quartiere Don Bosco altro non era che l’immediata periferia di Tirana: solo campagna e nessuna costruzione. Così come lo stesso Centro Don Bosco era solo un grande spazio recintato con all’interno depositati più di 40 bunker.
Con il passare degli anni è nato il quartiere Don Bosco, una delle realtà abitative più conosciute e popolate di Tirana, che conta più di un milione di abitanti. Lì dove c’erano solo bunker ora sorge un grande Centro educativo vivo e vivace: una scuola con quasi 800 alunni, un Oratorio, una Parrocchia e un Centro Diurno per ragazzi di etnia Rom. In trent’anni tanti salesiani di don Bosco, con il loro operare, hanno dato un contributo notevole allo sviluppo della terra albanese.
Per questo motivo, il 31 gennaio, giorno della festa del nostro Santo salesiano, il Centro don Bosco ha vissuto un momento di ringraziamento e riconoscenza per il bene operato e che ancora opera, insieme a autorità civili, religiose e migliaia di ragazzi e giovani. Nella mattinata, durante la cerimonia dell’anniversario erano presenti la Ministra dell’istruzione e dello sport, la signora Evis Kushi, la Ministra dell’economia e della finanza, la sig.ra Delina Ibrahimaj, che è intervenuta sia come figura istituzionale che mamma dei due figli iscritti alla nostra scuola. Sono stati con noi anche il Nunzio apostolico, Mons. Luigi Bonazzi; l’ambasciatore d’Italia in Albania, dott. Fabrizio Bucci; il Vicesindaco di Tirana, il sig. Andi Seferi; l’Arcivescovo della diocesi di Tirana-Durazzo, Mons. Arjan Dodaj; l’ex allievo e artista Landi Hysi; il rappresentante dell’Ufficio scolastico dell’ambasciata italiana, la sig.ra Lucia Cucciarelli; la Presidente delle scuole cattoliche, suor Teuta Buka; il referente della Renovabis, il sig. Julian Priska; e don Michele Gentile, sacerdote che nel 1993 vide la posa delle prime pietre dell’Opera salesiana.
Dopo le parole di accoglienza del direttore del Centro, don Gino Martucci, in tutti gli interventi dei convenuti sono state espresse parole di ringraziamento, apprezzamento e incoraggiamento per il lavoro che i salesiani svolgono.
Particolarmente incoraggianti sono state le dichiarazioni della Ministra Evis Kushi:
«Qui al Don Bosco non c’è soltanto un’istituzione scolastica ma un centro sociale dove si educano i ragazzi e i giovani con i migliori valori: il valore della solidarietà, della pace, del dialogo, della collaborazione. Sono esattamente questi valori che ogni giorno, e sempre di più, sono importanti e necessari, per le nuove generazioni e per tutta la società. Il vostro logo racconta una casa, un rifugio che offre protezione, cure, amore e calore. Il direttore del centro, appena entrati, mi ha detto che qui non ci sono mai state così tante personalità importanti in un unico momento. No. Le persone più importanti qui siete voi, non noi. Lei, direttore, ha trent’anni di esperienza, come tutti i suoi collaboratori. Sono convinta che sarete qui per altri 100 anni e altri anni ancora. Questo le auguro con tutto il cuore. La festa di oggi è una festa comunitaria. Lo è per lei, per gli studenti, per i genitori, per gli insegnanti, e sicuramente anche per l’intera comunità. Ed io come Ministro della pubblica istruzione e dello sport, non solo vi ringrazio e mi congratulo per il lavoro che avete fatto in tutti questi anni, ma vi assicuro anche tutto il mio sostegno, il mio e di tutta l’Istituzione che dirigo. Auguri a tutti e godiamoci il 30º anniversario del centro Don bosco che è per tutti un modello di ispirazione». 
La giornata è proseguita all’insegna della gioia comunitaria, fatta di tanti momenti espressivi dei giovani della scuola e dalle attività ricreative in Oratorio, per concludersi con la Celebrazione Eucaristica presieduta dall’Arcivescovo di Tirana-Durazzo, il Monsignor Arjan Dodaj.

 

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