Sicilia, i giovani Salesiani Cooperatori testimoni di una gioia: #missioneevocazione

Lo scorso 16 e 17 marzo si è svolto, nella casa salesiana di Messina Giostra, il campo giovani invernale dei Salesiani Cooperatori di Sicilia.

Orazio Peluso, responsabile del Settore Giovani per la Regione Italia Malta e Medioriente racconta: “Circa 40 partecipanti tra Salesiani Cooperatori, aspiranti e simpatizzanti che rappresentano l’anima giovane dell’associazione si sono radunati e hanno riflettuto sul tema testimoni di una gioia #missioneevocazione. Il campo, organizzato dal consiglio provinciale, in particolare dal settore famiglia e settore giovani, ha visto la partecipazione anche di alcune giovani coppie che hanno avuto modo di riflettere sul tema dell’essere missionari come coppia e famiglia, mentre il resto dei giovani si è soffermato su come poter rendere attuale il sinodo sui giovani nella nostra provincia, infatti, dopo aver riflettuto sul documento finale del sinodo, si è formata una commissione che realizzerà un progetto, da poter rendere operativo il prossimo anno pastorale, su un tema del sinodo.
Ospite d’eccezione dell’evento è stato Marco Rodari, il mago “PIMPA”, che ha portato la sua testimonianza di clown nei luoghi di conflitto come la Striscia di Gaza, Siria e Iraq. La sua testimonianza ha toccato i cuori dei partecipanti e ha suscitato reazioni positive in tutti, significativa è stata la missione serale in un quartiere di periferia di Messina che, grazie alla presenza del PIMPA, ha vissuto momenti di gioia per i residenti in particolare tra i più piccoli.
La domenica i giovani hanno partecipato alla Giornata del Salesiano Cooperatore che ha visto il PIMPA testimone di una giornata che ha lasciato il segno tra tutti i partecipanti”.

Verso il 28° Capitolo generale: da Panama all’ascolto dei giovani

Dopo la grande avventura di Panama con la GMG vissuta a casa Don Bosco, la Famiglia Salesiana si prepara al 28° Capitolo Generale che si terrà a Valdocco nel 2020. Tre le dimensioni attorno a cui ruoteranno i lavori: 

  • priorità della missione per i giovani;
  • il profilo del salesiano di oggi;
  • la missione condivisa tra salesiani e laici.

Su Avvenire, Matteo Liut fa il punto della preparazione:

Un lungo percorso il cui primo passo è proprio l’ascolto dei giovani, in continuità con il carisma del fondatore, don Giovanni Bosco, e in piena sintonia con lo stile indicato dal Sinodo dei giovani dello scorso ottobre. In Italia quest’impegno all’ascolto dei giovani passa anche dal web, attraverso un sito che permette a tutti di dare il proprio contributo alla costruzione del futuro dei Salesiani.

All’indirizzo www.salesianiperilfuturo.it, realizzato dall’ufficio di comunicazione sociale dei Salesiani in Italia, i giovani delle Ispettorie salesiane possono riempire un questionario, caricando un testo, un video o un’immagine. Il loro contributo servirà al confronto prima all’interno dei Capitoli ispettoriali e poi a quello generale del prossimo anno, durante il quale verrà definito l’orientamento da dare all’intera congregazione per i successivi sei anni.

All’incontro del 2020 prenderanno parte i delegati eletti nel corso dei Capitoli locali delle 89 Ispettorie di tutto il mondo con 131 nazioni rappresentate. Il “volto mondiale” dello spirito e del carisma salesiano si è respirato anche a Panama, durante la recente Gmg.

Nella capitale centroamericana, infatti, la presenza dei figli di don Bosco è preziosa e ha il suo cuore attorno alla Basilica di Don Bosco, dove nel 2017 ha preso avvio il progetto “Panama, Valdocco d’America” con l’obiettivo di creare a Panama entro il 2021 un centro di devozione a Don Bosco, che sia riferimento per tutta l’America Latina.

Un cammino che vede impegnato anche l’Istituto Tecnico Don Bosco di Panama. I due centri salesiani cittadini (l’Istituto e la Basilica) sono stati il cuore pulsante della partecipazione salesiana alla Gmg. Negli spazi della Basilica, in particolare, si sono tenuti due momenti di festa e incontro per il Movimento giovanile salesiano (Mgs) il 23 gennaio: il Forum dei responsabili del Movimento e la Festa con i giovani salesiani. Al primo appuntamento hanno preso parte 200 persone da 30 Paesi, che si sono confrontate con il rettor maggiore dei Salesianidon Ángel Fernández Artime, e la madre Generale delle Figlie di Maria AusiliatriceMadre Yvonne Reungoat.

Dall’incontro è uscito un messaggio rivolto a tutti i giovani del Mgs nel mondo. «Le sfide di oggi – si legge nel documento – richiedono giovani forti che siano pronti a fronteggiarle. Impegniamoci dunque, come Mgs, a formare giovani che desiderino seguire i propri sogni, impegnarsi per gli altri, cambiare il mondo a partire dal proprio contesto locale e quotidiano, seguendo Cristo nello spirito di Don Bosco e Madre Mazzarello».

Missionario salesiano ucciso in Burkina Faso: la testimonianza di chi viaggiava con lui

Don Antonio César Fernández, dell’Ispettoria AFO (Africa Occidentale Francofona), è stato ucciso in un agguato teso da assassini jihadisti, dopo le 15 di venerdì 15 febbraio. Il sacerdote, nato in Spagna il 7 luglio del 1946, stava rientrando nella sua comunità di Ouagadougou (Burkina Faso) insieme ad altri due salesiani sopravvissuti all’assalto, dopo aver partecipato a Lomé (Togo) alla prima sessione del Capitolo ispettoriale di quella Provincia. L’auto dei tre confratelli è stata fermata dopo la dogana di Cincassé. Don César è stato separato dagli altri due confratelli e crivellato di colpi dai terroristi che poi sono fuggiti.

Ecco la testimonianza di uno dei confratelli che viaggiava con lui.

Non è facile raccontare un evento dopo averlo vissuto così da vicino. Tuttavia, per la memoria di don César, per la missione che ci ha affidato e nella quale ci incoraggia, voglio provare a parlare. Siamo partiti da qui (Lomé, NdR) venerdì 15 febbraio, in direzione di Ouaga (abbreviazione per Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, NdR). A Cinkassé (città del Togo al confine con il Burkina Faso, NdR), abbiamo lasciato i confratelli che lavorano in questa città. Con una certa serenità, abbiamo ripreso la strada. Dopo le formalità di frontiera, abbiamo iniziato il viaggio nel territorio burkinabé.

Dopo 30 minuti di viaggio siamo arrivati ad un posto di controllo. Da lì vedevamo da lontano dei camion che erano lungo la via. E mentre ci chiedevamo cosa stesse succedendo, abbiamo visto un signore che ci ha chiesto di parcheggiare l’auto e poi ci ha chiesto di uscire dal veicolo, cosa che abbiamo fatto. Non siamo stati aggrediti fisicamente. Siamo stati sottoposti a un interrogatorio. Ci hanno chiesto di identificarci: “Cosa state facendo? Dove state andando?” Abbiamo detto che siamo sacerdoti, che avevamo appena finito un incontro e stavamo tornando a Ouaga.

Quindi uno di loro ha chiesto al sacerdote che guidava di andare a perquisire il veicolo, cosa che questi ha fatto insieme a lui, mentre gli altri hanno iniziato a rompere i finestrini dei tre veicoli parcheggiati, probabilmente i veicoli dei doganieri. Dopo averli sfasciati, hanno preso la benzina da un venditore di carburante che si trovava lì vicino e hanno dare fuoco a questi veicoli. Mentre lo facevano, don César ha chiesto perché li bruciassero. Quello di fronte a lui, naturalmente ben armato, non ha dato una risposta. Ha sussurrato qualche risposta, ma non l’abbiamo colto.

In seguito, hanno chiesto a me e a don César di andare avanti tra la boscaglia. Dal posto di blocco alla boscaglia sono circa 500 metri. Una volta lì, abbiamo visto altri individui di quel gruppo. In quella boscaglia, non siamo stati sottoposti ad un violento interrogatorio. Improvvisamente, abbiamo visto che stavano caricando sulle loro moto tutto quello che avevano preso dalla stazione attaccata. Abbiamo visto anche il confratello che guidava a cui veniva ordinato di spostare il veicolo in avanti. Nel veicolo avevano caricato i nostri computer e i soldi che avevamo con noi, così come i telefoni, i dischi esterni, le chiavette USB; in breve, tutto quello che potevano prendere. Poi ha fatto uscire il veicolo dal terreno catramoso e si è diretto verso di noi. Non poteva andare oltre con la macchina, perché c’era un fosso sulla strada.

Quindi è sceso dalla macchina ed è venuto da noi a piedi. Quello (uno dei terroristi, NdR) che seguiva il nostro confratello lo ha lasciato e si è avvicinato a me e a don César. Gli altri se ne erano già andati, solo due di loro erano rimasti. Uno di loro mi ha detto: “Tu, girati e vattene!”. Appena mi sono voltato, ho sentito lo sparo. Ho girato indietro la testa e ho visto don César già a terra. Pensavo fosse il mio turno. Ho alzato le mani a livello della nuca, ho sentito ancora altri colpi; ma non erano per me e ho capito che erano ancora per don César.

Sarei voluto tornare verso il corpo, ma qualcosa mi diceva di andare avanti. Sono avanzato fino a raggiungere il confratello che guidava e lui mi ha chiesto: “Dov’è don César?” Gli ho risposto: “Gli hanno sparato”. Così gli ho detto che avremmo ripreso il corpo, e lui mi ha detto di aspettare un po’ che i terroristi andassero via. Dopo che si sono allontanati, ci siamo avvicinati al corpo di don César, gli ho chiuso gli occhi, gli ho fatto un segno della croce sulla fronte e l’abbiamo preso. Era intriso di sangue. Poi siamo tornati al confine.

Ecco cosa è successo quel giorno.

 

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Questo il messaggio del Rettor Maggiore:

“Al nostro confratello Antonio César invece hanno strappato la vita, gliel’hanno tolta senza nessun motivo. Un uomo buono e un uomo di Dio che, come il Signore, è passato nella vita “facendo il Bene”, soprattutto nel suo amato popolo Africano.  Antonio César aveva 72 anni, 55 di Professione Religiosa e 46 di Ordinazione Sacerdotale. Alcuni mesi fa lo avevamo incontrato in Burkina Faso, proprio nella sua comunità di Ouagadougou, dove era direttore e parroco. Antonio César si aggiunge a tanti altri martiri della Chiesa di oggi nel mondo (alcuni di essi Salesiani e membri della nostra Famiglia Salesiana)”, ha scritto il Rettor Maggiore don Ángel Fernández Artime per dare notizia alla Famiglia salesiana della morte di don Antonio.

Qualche ora prima dell’attentato, durante il capitolo ispettoriale, don Antonio è stato intervistato: “Ho ricevuto molti benefici dal Signore nel contatto con i giovani. I giovani mi hanno insegnato a essere salesiano”.

La santità anche per te: un nuovo sito per realizzare il poster personalizzato

La santità anche per te: la strenna del Rettor Maggiore diventa personalizzabile con un nuovo strumento, nato su iniziativa del Dicastero per le Comunicazioni Sociali, grazie al lavoro dell’Agenzia iNfo Salesiana e della “IME Comunicazioni”: https://www.lasantitaancheperte.it/.

Il sito è una interfaccia che permette di realizzare una versione “personalizzata” del poster della Strenna 2019. Attraverso la registrazione sul sito, realizzabile anche utilizzando le credenziali di Facebook, ciascuno potrà caricare la propria foto sul sito e vederla poi inserita nello schermo di una smartphone e con l’hashtag #lasantitàancheperte sovrimpresso – allo stesso modo in cui figura il Poster della Strenna 2019.

Una volta caricata la foto sul sito, il “poster personalizzato” che verrà generato potrà essere scaricato sul proprio PC o dispositivo e condiviso immediatamente sulle reti sociali – in particolare, per Facebook, Twitter e WhatsApp è previsto un pulsante per la condivisione diretta.

Ciascun utente – che può essere anche un gruppo, un oratorio, una classe – potrà caricare una sola foto sul sito; ma tutti insieme si potrà andare a creare un caleidoscopio di immagini della santità quotidiana salesiana vissuta in tutto il mondo!

Come ha scritto il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, nella Strenna per il 2019: “Posso tranquillamente affermare che il più grande bisogno e la più grande urgenza che abbiamo oggi nel nostro mondo salesiano non è di fare più cose, di progettare e riprogettare nuove realtà…, bensì di mostrare ciò che le nostre vite comunicano personalmente e collettivamente, il nostro modo di vivere il Vangelo”.

Strenna 2019, il cartone animato per spiegarla ai bambini (e non solo)

Al termine delle Giornate di spiritualità salesiana, è stato presentato un film di animazione per spiegare la Strenna 2019 ai bambini, e non solo (fonte: ANSChannel)

Le Sette beatitudini della Famiglia Salesiana: il frutto delle Giornate di spiritualità

A conclusione delle Giornate di spiritualità salesiana, il Rettor Maggiore don Ángel Fernández Artime ha presentato le “Sette beatitudini della Famiglia Salesiana” che sono state elaborate dai diversi gruppi di lavoro:

1. Beata la Famiglia Salesiana che trova gioia nella povertà. Colmata della grazia di Dio farà miracoli fra i giovani più poveri ed emarginati… Questa è santità!

2. Beata la Famiglia Salesiana che, con la mansuetudine e la carità del Buon Pastore, accoglie e accompagna amorevolmente i giovani, educandoli al dialogo e all’accoglienza del diverso… Questa è santità!

3. Beata la Famiglia Salesiana che, stando accanto agli altri, cura le ferite di chi soffre e ridona speranza a chi l’ha perduta, portando la gioia di Cristo Risorto… Questa è santità!

4. Beata la Famiglia Salesiana che, avendo fame e sete di giustizia, accompagna i giovani a realizzare il loro progetto di vita piena nella famiglia, nel lavoro, nell’impegno politico e sociale… Questa è santità!

5. Beata la Famiglia Salesiana che fa esperienza viva della misericordia, apre gli occhi e il cuore all’ascolto, al perdono, rendendosi casa che accoglie… Questa è santità!

6. Beata la Famiglia Salesiana che cerca di essere autentica, integra e trasparente, coltivando uno sguardo che va al di là delle apparenze e riconoscendo in ogni persona la grazia operante di Dio… Questo è santità!

7. Beata la Famiglia Salesiana che a partire dalla verità del Vangelo, fedele al carisma di Don Bosco, si fa lievito per un’umanità nuova, accettando con gioia anche la croce per il Regno di Dio… Questa è santità!

Papa Francesco: “I salesiani mi hanno formato al bello”

“Voi salesiani siete fortunati perché il vostro fondatore, Don Bosco, non era un santo dalla faccia da “venerdì santo”, triste, musone… Ma piuttosto da “domenica di Pasqua”. Era sempre gioioso, accogliente, nonostante le mille fatiche e le difficoltà che lo assediavano quotidianamente. Come scrivono nelle Memorie biografiche, «il suo volto raggiante di gioia manifestava, come sempre, la propria contentezza nel trovarsi tra i suoi figli» ( Memorie biografiche di Don Giovanni Bosco, volume XII, 41). Non a caso per lui la santità consisteva nello stare “molto allegri”. Possiamo definirlo quindi un “portatore sano” di quella “gioia del Vangelo” che ha proposto al suo primo grande allievo, San Domenico Savio, e a voi tutti salesiani, come stile autentico e sempre attuale della «misura alta della vita cristiana» (Giovanni Paolo II, Novo Millennio Ineunte, 31)”: è questo l’inizio della prefazione che Papa Francesco ha scritto per il libro “Evangelii gaudium con don Bosco”, il volume curato da Antonio Carriero in cui la Famiglia salesiana riprende in chiave educativo pastorale il messaggio dell’Esortazione apostolica di Francesco.

 

Ormai prossime le Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana

Si riporta l’articolo pubblicata da ANSAgenzia Info Salesiana – riguardo alle Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana che si svolgeranno a Valdocco dal 10 al 13 gennaio 2019:

SalesianFamilyDays.com

(ANS – Torino) – Le Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana 2019 si terranno a Torino-Valdocco dal 10 al 13 gennaio 2019 e saranno incentrate, come sempre, sul tema della Strenna del Rettor Maggiore. La linea guida di questa 37ª edizione sarà pertanto il motto:

“Perché la mia gioia sia in voi” (Gv 15,11) La santità anche per te”.

La Famiglia Salesiana, con una vasta rappresentanza dei 31 gruppi che la compongono, si ritroverà dunque a Valdocco, casa madre del carisma salesiano, che farà da cornice a questi quattro giorni di riflessione, preghiera, condivisione ed incontro nello stile gioioso di Don Bosco.

I partecipanti alle Giornate di Spiritualità, provenienti da tutti i cinque continenti, saranno 300. Saranno accolti, come da programma, giovedì 10 gennaio, da don Enrico Stasi, Ispettore Piemonte e Valle D’Aosta. Dopo l’iniziale saluto di benvenuto, si terrà la presentazione delle Giornate, che sarà condotta da don Eusebio Muñoz, Delegato del Rettor Maggiore per la Famiglia Salesiana. 
L’inizio delle Giornate di Spiritualità, con il benvenuto di don Enrico Stasi, potrà essere seguito in diretta sulla pagina Facebook di Ans, che trasmetterà live l’evento
Nel corso delle quattro Giornate, Ans trasmetterà sulla propria pagina Facebook anche altri eventi, tra i quali assumono una particolare rilevanza la presentazione della Strenna da parte del Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, (10 gennaio, ore 17,45), la tavola rotonda dal titolo “La Santità nei contesti dove si svolge la nostra vita” (12 gennaio, ore 15,30) e, naturalmente, la Messa domenicale presieduta dal Rettor Maggiore e l’incontro conclusivo, previsto per domenica 13 gennaio a partire dalle ore 11.

In questo modo, che anche chi non sarà fisicamente presente, potrà seguire da vicino lo svolgimento delle Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana.

SalesianFamilyDays

 

Exallievi/e di Don Bosco, incontro e scambio di auguri con il Rettor Maggiore

Domenica 9 dicembre 2018 la Presidenza della Federazione Italiana Exallievi ed Exallieve di Don Bosco è stata ricevuta dal Rettor Maggiore dei Salesiani, Don Ángel Fernández Artime, per il tradizionale scambio di auguri natalizi. Presso la Sede Centrale Salesiana del “Sacro Cuore” il Rettor Maggiore ha invitato gli Exallievi e le Exallieve d’Italia a far tesoro dell’educazione ricevuta, per testimoniarla nei luoghi in cui quotidianamente si opera. “Sognare e pensare” prima di tutto. All’incontro era presente, oltre al Delegato nazionale, don Gianni Russo, anche il Delegato confederale, don Raphael Jayapalan. Gli Exallievi erano guidati dal Presidente Nazionale, Giovanni Costanza.

Salesiani Cooperatori: Carlo Pellegrino è il nuovo consigliere mondiale per la Regione Italia – Medio Oriente – Malta

Sabato 24 novembre all’Istituto Salesiano Pio Xl a Roma si è svolta la cerimonia del passaggio di consegna tra il Consigliere uscente Antonio Boccia e Carlo Pellegrino, primo non eletto nell’ultimo Congresso elettivo Regionale. Antonio Boccia ha infatti lasciato il suo incarico durato tre anni per ricoprire l’incarico di Coordinatore Mondiale conferitogli dal Rettor Maggiore durante l’ultimo Congresso Mondiale Associativo.

L’atto ufficiale di accettazione e di conferimento è stato preceduto da un momento di preghiera con i ringraziamenti ad Antonio Boccia per il lavoro svolto e l’impegno profuso durante questi ultimi tre anni nella animazione a livello regionale. La cerimonia è proseguita con l’accettazione da parte di Carlo Pellegrino che, ufficialmente, il 24 novembre ha iniziato il suo mandato guidando i lavori della Consulta Regionale. Il mandato di Carlo Pellegrino avrà la durata di tre anni e concluderanno il sessennio iniziato da Antonio Boccia.

Tutti i Salesiani Cooperatori della Regione Italia – Medioriente – Malta augurano a Carlo Pellegrino un buon lavoro e un buon servizio affinché la sua missione, nel segno di Don Bosco, sia prodiga di tanti spunti di unione, fratellanza e spiritualità.