Torre Annunziata – I magistrati torresi in aiuto dei Salesiani Don Bosco

Dal sito TorreSette.

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Raccolta fondi dei magistrati del Tribunale di Torre Annunziata per sostenere le attività dei Salesiani Don Bosco. “La sottosezione ANM di Torre Annunziata ha organizzato la raccolta fondi ‘Più forti…Insieme’ per offrire un contributo ai Salesiani di Don Bosco che operano nel territorio”. Scrive così Gabriella Ambrosino, giudice del Tribunale di Torre Annunziata, sulla piattaforma GoFundMe, dove da pochi giorni ha lanciato l’iniziativa.

“I Salesiani di Don Bosco operano nel territorio attraverso l’Associazione Piccoli Passi Grandi Sogni, che ha fondato, tra le altre, le Comunità Alloggio Mamma Matilde e Peppino Brancati, che accolgono minori allontanati dai nuclei familiari, e il Centro Diurno Polifunzionale ‘Casa Valdocco’ che completa l’offerta educativa già presente con l’Oratorio – continua il magistrato -. Le somme raccolte verranno utilizzate per aiutare i Salesiani a rafforzare l’offerta educativa, di cura e di accoglienza di minori e giovani in difficoltà”.

La campagna, che al momento ha raccolto oltre 2.700 euro è raggiungibile al link https://gf.me/v/c/4srp/pi-forti-insieme

IUSVE, Pietro Zuccotti, studente di Advertising & Marketing è Alfiere della Repubblica

Dal sito dello IUSVE.

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Pietro Zuccotti, studente del corso di Baccalaureato in Advertising & Marketing dell’ Area di Comunicazione ed educazione dello IUSVE, è stato insignito dal Presidente Mattarella, del titolo di Alfiere della Repubblica. Pietro è stato segnalato per  l’impegno nel volontariato sociale, in attività pedagogiche e alla promozione  e conservazione storica del territorio.
Tra le varie iniziative che ha seguito, è doveroso citare la realizzazione di un libretto di educazione stradale, messo poi a punto dalla Polstrada di Verona.
Un bel esempio di impegno verso il prossimo e di cura della casa comune.

Complimenti da tutto lo IUSVE.

Sito IUSVE
Approfondimento

Basilica Maria Ausiliatrice: 22° Mostra di Presepi

Presso la Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino-Valdocco è visitabile la mostra dei presepi che ormai festeggia i suoi 22 anni di edizione, offrendo così la possibilità di prepararsi al meglio al Santo Natale.

La 22° Edizione della mostra dei Presepi ha visto avvio il 28 novembre 2021 e terminerà il 6 gennaio 2022 nella Cripta della Basilica.

Si ricorda che l’ingresso alla mostra avverrà secondo i dettami delle normative anti-covid.

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INGRESSO LIBERO facilitato per i disabili

ORARI

Sabato – Domenica e Festivi: ore 9.00 – 13.30; 15.00 – 19.30

Giorni Feriali: ore 15.00 – 18.30

Tutti i lunedì, 24 e 31 dicembre: chiuso

Per informazioni:

Tel. 011 52241 – Cell. 347 5144183

Per gruppi/scolaresche è possibile prenotare visite: accoglienza@valdocco.it anche in orari diversi da quelli del volantino.

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Italia – 120 anni con Don Bosco e con i giovani: i salesiani a Corigliano d’Otranto

Dal sito dell’agenzia ANS.

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(ANS – Corigliano d’Otranto) – Sabato scorso, 4 dicembre 2021, l’opera salesiana di Corigliano d’Otranto ha compiuto 120 anni. Per celebrare questa ricorrenza, la comunità educativa e cittadina si è riunita per una Messa di ringraziamento a Dio, cui hanno fatto seguito altri due appuntamenti di spessore: l’inaugurazione del Centro Diurno “Buona Stoffa” – realizzato grazie al sostegno dell’Associazione di Promozione Sociale “Piccoli Passi Grandi Sogni” e a numerosi donatori coinvolti nel progetto – e della sala polifunzionale delle Polisportive Giovanili Salesiane; e, in seguito, il convegno dal titolo: “120 anni con Don Bosco e con i giovani”. Alla giornata di festa ha partecipato anche il Consigliere per la Regione Mediterranea, don Juan Carlos Pérez Godoy.

Al convegno sono intervenuti Giovanna Coccioli, responsabile laica dell’opera di Corigliano d’Otranto; il già citato don Pérez Godoy; don Angelo Santorsola, Superiore dell’Ispettoria Italia-Meridionale (IME); e Francesco Cicione, Presidente della società “Entopan”, tutti introdotti dai saluti istituzionali del Sindaco di Corigliano, Dina Manti.

Emozioni e comunione di valori, visioni e prospettive hanno caratterizzato il dialogo a più voci di un’ispirata conversazione su come il rinnovamento cristiano della società passi attraverso la concreta attuazione degli insegnamenti di Don Bosco, ponendo al centro l’educazione, l’inclusione, la realizzazione e i desideri autentici dei giovani, obiettivi messi in risalto e sostenuti anche nel documento di Mission e Vision dell’opera di Corigliano d’Otranto, approvato dal Consiglio Ispettoriale presieduto da don Santorsola.

Don Pérez Godoy ha trattato inoltre, il tema della corresponsabilità educativa di salesiani e laici, nel mondo e a Corigliano, sottolineando l’importanza della collaborazione e della ricchezza di ambienti educativi dove salesiani e laici camminano insieme condividendo valori e coerenza di cammino.

Il convegno è giunto a conclusione di una intensa giornata di eventi in cui si è respirato spirito di famiglia, gusto e sapore di casa e presenza di Dio, trasmessi da tanti educatori, in ogni ambito. L’intera giornata è stata una celebrazione di gratitudine per quanto operato nel passato, ma soprattutto di quanto si vive oggi a vantaggio della gioventù.

Don Bosco oggi gioisce, per tutta la “memoria del cuore” che ancora oggi è viva e tangibile.

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Corriere della Sera – Gli studi ad hoc e la corsa delle aziende. La fucina salesiana che sforna talenti

Dal Corriere della Sera, ed. Milano.

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Il cortile è quello che chiunque abbia frequentato o visitato un centro dei salesiani potrebbe riconoscere al primo sguardo. Ma al posto delle campane, a scandire le ore è una sirena recuperata da una fabbrica dismessa, e gli edifici interni non portano nomi di santi, bensì di industrie – Falck, Breda, Marelli – e del cardinale Schuster, l’arcivescovo che intuì il bisogno di una scuola in quel territorio industriale alle porte dei Milano e trovò la collaborazione attiva delle famiglie imprenditoriali che hanno lasciato il segno nella storia della «Stalingrado d’Italia». Era il 1948. Ma ancora adesso le «Opere sociali don Bosco» di Sesto San Giovanni sono al centro delle attenzioni del mondo  produttivo: aziende di ogni dimensione assediano di richieste gli uffici che governano l’orientamento al lavoro degli oltre 2.800 ragazzi che frequentano i diversi livelli di formazione.

Cercano manodopera formata e sanno che nelle aule che circondano quel cortile possono trovarne. Soltanto da aprile sono giunte 681 richieste di curriculum (considerata la pausa estiva, sono quasi 100 al mese). Dal piccolo artigiano alla multinazionale si rivolgono ai salesiani alla ricerca di lavoratori. «I più richiesti sono i tornitori, i fresatori e anche i meccatronici – spiega Raffaele Crippa, direttore dell’Its, cioè il livello più alto di formazione tra quelli offerti dai salesiani sestesi -. Ma le aziende sanno che qui possono trovare ragazzi a tutti i livelli della filiera formativa». All’interno del centro, infatti, ci sono tre scuole: il Cfp che offre istruzione professionale, l’Itt ovvero l’istituto tecnico e l’Its per la formazione post-diploma. Le aziende stesse sono molto coinvolte anche nella didattica e nell’orientamento, con molte ore di formazione offerte direttamente nei luoghi di lavoro. «Perché spesso per i ragazzi è fondamentale sapere esattamente cosa c’è dietro a una mansione, cosa fa ciascuna figura, e quando hanno le idee chiare su cosa li aspetta sono più motivati».

Attorno al cortile di via Matteotti 425, mentre la sirena scandisce le ore che scorrono, si aprono aule e laboratori che preparano il futuro delle «risorse umane» della manifattura lombarda. Infatti, racconta il direttore del centro don Elio Cesari, non è raro ricevere la chiamata diretta di un imprenditore o di un manager che domanda: «Ce l’avete qualche bravo ragazzo che sappia lavorare?». E non solo da Milano, ma da tutta la Lombardia, perché ormai il centro salesiano è un riferimento per piccole, medie e grandi aziende di tutta la regione, al punto da indurre la Fondazione Its ad aprire succursali a Bergamo, Brescia, Lecco e Pavia, «con la collaborazione di circa 450 aziende».

Le statistiche sul tasso di occupazione successiva agli studi sono eloquenti: 72% per i diplomati Itt e 97% per chi ha frequentato l’Its. E quelle 681 richieste da parte delle aziende confermano uno dei temi del momento, a proposito del mercato del lavoro: la domanda di formazione mirata, tecnica ma non necessariamente in senso stretto. Come dimostra l’avvio di un nuovo Its per Manager culturale per lo Sviluppo del territorio, promosso da Innovaprofessioni (ente che fa capo alla Confcommercio milanese), che si aggiunge a quello a indirizzo moda e design creato dalla Afol metropolitana con la Triennale.

PGS Sicilia, a Ragusa la PGSFest che ha inaugurato la stagione sportiva

Sabato 4 dicembre è stato una giornata importante per le Polisportive Giovanili Salesiane (P.G.S.) di Ragusa, si è tornati in campo con la PGSFest. La PGSFest, evento che segna l’inaugurazione della stagione sportiva, ha visto in campo i più piccoli.

L’edizione 2021 è stata celebrata presso l’Oratorio Centro Giovanile di Ragusa, che grazie alla disponibilità dei padri salesiani, è tornato ad essere teatro di un pomeriggio all’insegna dello sport: sano e salesiano.

Al fine di evitare assembramenti e affollamenti, si è scelto di far scendere in campo solo la categoria MINI del calcio a 5, e garantire tornei individuali di tennis tavolo e calcio balilla, così da rendere più facile e sereno il rispetto delle norme anticovid.

Alla manifestazione hanno preso parte circa 60 atleti delle società: OR.SA RG, OR.SA Modica e Real Modica, inoltre per i giovani oratoriani e i ragazzi della catechesi sono stati organizzati tornei di tennis tavolo e calcio balilla.

A conclusione dei tornei Alessandro Giannì, presidente provinciale, ha rivolto un breve saluto ai presenti, e poi don Enrico Frusteri, nuovo incaricato dell’Oratorio Salesiano di Ragusa, ha rivolto il pensiero di buonanotte salesiana, sottolineando la bellezza del tornare a giocare e dello stare insieme in allegria.

Le mattonelle dell’oratorio sono tornate a scricchiolare felicemente sotto il peso felice di palloni, ragazzi e genitori, che sono stati una presenza bella e significativa.

“Il nostro comitato – afferma Alessandro Giannì – riparte! per questo devo ringraziare coloro che portano avanti la missione delle PGS qui in provincia, le associazioni che hanno creduto nella PGSFest, come momento di gioco e di relazione. Un grazie alla BAPR che ha supportato questa importante iniziativa. Un grazie ai Salesiani di Ragusa per il supporto logistico e l’accoglienza. Il covid ci ha fermato per un po’, ora è tempo di ripartire, ritrovare passione e voglia di fare: perché lo sport è vita, e una pandemia non può farci arrendere”.

Il comitato territoriale ha in programma tanti iniziative nel breve e nel lungo periodo. I prossimi appuntamenti importanti saranno il corso di BLSD, i tornei di Calcio a 5 per tutte le categorie (attività di base – giovanile – libera), il torneo di Padel (settore giovanile e libera). Da gennaio 2021 avranno inizio attività dedicate al tennis tavolo e al basket.

Educare alla complessità: inaugurazione dei nuovi spazi del CNOS FAP di Bologna

Dal sito dei Salesiani in Lombardia.

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Educare alla complessità: inaugurazione dei nuovi spazi del CNOS FAP di Bologna.

Con queste parole l’Arcivescovo di Bologna, S.E. Matteo Zuppi descrive la grande sfida che l’età contemporanea rivolge all’Ente di formazione Cnos-Fap, che inaugura i suoi ambienti al termine di tre anni di lavori.

L’evento si è tenuto mercoledì 20 ottobre 2021: rappresentanti della comunità salesiana di Bologna, Don Gianni Danesi e Don Gianluca Marchesi, hanno dato il benvenuto alle autorità del territorio bolognese, il Cardinale Zuppi e l’assessore Vincenzo Colla, che sul palco allestito per l’occasione hanno sottolineato l’importanza di investire in ambienti che favoriscano il benessere dei ragazzi.

Gratitudine è stata rivolta dalla direttrice di sede, Antonella Migliorini, per gli sforzi di questi anni, finalizzati a ristrutturare e a rinnovare laboratori e ambienti, in modo da adeguare lo spazio fisico ai bisogni e alle necessità di una realtà che cresce e si migliora. Sforzi per i quali viene mandato un caloroso ringraziamento a Don Fabrizio Bonalume, ex direttore di sede, ora direttore del Cnos nazionale, tornato a Bologna per prendere parte ai festeggiamenti della giornata.

Negli ultimi anni, Cnos-Fap Bologna ha incrementato l’offerta formativa: dal 2016, con la programmazione dei quarti anni e l’avvio del Polo Grafico ER, i giovani che si iscrivono nel settore grafico hanno la possibilità di un percorso ricco di specializzazione, attraverso percorsi IFTS e ITS: un’intera filiera formativa che dà agli allievi la possibilità di accedere a diversi percorsi, complementari e collegabili l’uno con l’altro. Per il settore meccanico, i ragazzi sono indirizzati verso i percorsi realizzati dagli altri Enti nel territorio.

Educare alla complessità, infatti, presuppone relazione costante con il territorio e con la sua rete sociale, perché l’obiettivo grande è formare, non solo figure professionali, ma soprattutto cittadini capaci di orientarsi nel lavoro e nella vita con dedizione, impegno e competenza.

I nuovi laboratori sono stati pensati per adeguare gli ambienti e le attrezzature alle richieste delle aziende che da sempre ricoprono un ruolo fondamentale del percorso formativo nel biennio di qualifica e nei percorsi successivi; in molti casi sono un ponte per il futuro degli allievi: lo sportello al lavoro (SAL), presente nell’Ente, favorisce tirocini e contratti di apprendistato, unendo la domanda degli allievi qualificati alle offerte che arrivano dal mondo del lavoro.

E numerose sono state le aziende che hanno partecipato all’evento, segno di una collaborazione proficua, che negli anni si è mantenuta attiva e costante.

A fare strada attraverso i laboratori e gli ambienti ristrutturati, i ragazzi dei quarti anni di meccanica e di grafica, coinvolti insieme ai loro formatori nella preparazione della giornata: il pubblico composto da autorità, ma anche da amici, ex allievi, formatori e colleghi di altri Enti ha potuto assistere a lavorazioni al tornio, in officina, e a prove di aggiustaggio nel laboratorio dedicato. Nel laboratorio CNC, già inaugurato nell’anno formativo 20-21, i ragazzi hanno realizzato pedine di scacchi da regalare ai presenti, lavorando su tornio DOOSAN con mandrini motorizzati con controlli Siemens; altre lavorazioni sono state effettuate al centro di lavoro DMU, utilizzando anche la cinematica e i 5 assi della macchina. Dimostrazioni di web, stampa Offset e stampa 3D sono state proposte, invece, dagli allievi di grafica, insieme ad una t-shirt stampata per l’occasione in serigrafia e confezionata nel nuovo laboratorio di packaging, studiato dal coordinatore di settore, Federico Gozzi SdB per adeguare l’offerta formativa al nuovo profilo di qualifica.

A conclusione del pomeriggio, un piccolo rinfresco organizzato dall’Ente della ristorazione Fomal, perché educare alla complessità, vuol dire anche – e soprattutto- collaborare.

Formatrice Alessandra Manfredi

 

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CON(N)ESSI – L’esperienza del progetto da parte dell’Oratorio di Valdocco e della Scuola Meucci di Torino

Presso l’Oratorio Salesiano di Valdocco e la Scuola Media Meucci di Torino è in fase conclusiva il progetto “CON(N)ESSI” di Salesiani per il Sociale: un progetto sperimentale di contrasto e prevenzione del bullismo e del cyberbullismo attraverso un uso responsabile, consapevole e creativo dei social network, in una logica di alleanza tra generazioni e territori. Di seguito un resoconto del progetto e il video realizzato dai ragazzi di Valdocco che hanno partecipato all’iniziativa.

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La particolarità del progetto CON(N)ESSI risiede nell’essere “tutti connessi“, ovvero di fare rete. Il progetto, infatti, si snoda in 3 percorsi di applicazione che convergono tutti nell’unico obiettivo di prevenzione al bullismo e cyberbullismo. Come?

  • educando gli studenti;
  • educando i genitori degli studenti che partecipano al progetto;
  • educando gli educatori stessi e i docenti;

L’elemento chiave risiede in questa triplice azione che si basa sulla convinzione che se non si interviene in tutti e 3 i rami, non è possibile ottenere buoni risultati. Questo è ciò che è stato applicato sia nella Scuola Media Statale Antonio Meucci Centrale di Torino che all’Oratorio Salesiano Valdocco, cercando di dialogare con gli studenti e le loro famiglie, formando gli educatori dell’oratorio sul tema della prevenzione al bullismo e sull’uso consapevole dei social.

Il progetto ha avuto un buon riscontro anche grazie alla creazione di un “decalogo di buone prassi” ideato da parte dei genitori con i loro figli ragionando su quell’insieme di buoni comportamenti che si possono attuare sui social per arrivare ad un corretto utilizzo di essi.

I prodotti finali del progetto hanno riguardato:
– la campagna social con protagonisti i ragazzi e il decalogo dei buoni comportamenti da seguire da parte dei minori sul web.
– la parte teorica con gli studenti e i genitori, attraverso l’approfondimento di alcune tematiche (come ad esempio l’empatia, la comunicazione assertiva…) volte ad entrare nel mondo del disagio che possono provare i ragazzi vittime di bullismo.

Nel complesso, è stata riscontrata una buona soddisfazione da parte di tutti coloro che hanno partecipato al progetto.

Infine, il progetto ha mostrato come i ragazzi che hanno subito forme di bullismo sul web siano di più di quelli che ci si poteva aspettare all’inizio del progetto. In questo modo il progetto CON(N)ESSI ha rappresentato un valido ausilio, trovando un terreno fertile su cui lavorare.

Il convegno dedicato a don Giuseppe Quadrio in occasione del centenario dalla nascita

Nella mattinata di sabato 27 novembre 2021, presso l’Aula Magna della Facoltà di Teologia della Crocetta – Torino, si è svolto il convegno di studio e di approfondimento sulla figura spirituale del ven. don Giuseppe Quadrio in occasione del centenario dalla nascita (Vervio 28 novembre 1922). 

Alla presenza della comunità salesiana dell’Istituto Internazionale Don Bosco e di un nutrito gruppo di compaesani provenienti dalla Lombardia, vi sono state una serie di interventi atti a sottolineare gli elementi di novità e di crescente interesse per la figura di questo salesiano, teologo, insegnate di teologia e modello luminoso di vita religiosa e sacerdotale. 

Don Silvano Oni, grazie all’ausilio di immagini e testimonianze, ha tracciato un’originale biografia del venerabile, cogliendo la specificità della terra di origine, il sorgere ed il consolidarsi della vocazione, ma anche gli anni segnati terribilmente dalla sofferenza che lo condussero ad appena 41 anni alla morte prematura.

P. F. M. Lethel, carmelitano e teologo di fama, in merito alla spiritualità di don Quadrio ha posto in luce almeno tre elementi: il binomio “sponsalità e verginità” così caratteristico della sua vita mistica, la dimensione specifica del suo evangelizzare attraverso la ferialità degli incontri, la vita costruita sulla speranza cristiana.

Don P. Cameroni, postulatore della congregazione, ha ricordato che i santi irradiano la grazia a partire dalle numerose relazioni che intersecano e rinnovano; ha condotto quindi a riflettere su come fosse specifico di don Quadrio la trasparenza dei sentimenti di Cristo (la benignitas et humanitas). 

Infine mons. Paolo Martinelli, vescovo ausiliare di Milano e fine conoscitore della teologia della vita consacrata, ha ricondotto l’assemblea a riflettere sul tema del “religioso presbitero”: se la specificità della figura sacerdotale rimane l’essere apostolo del Padre nella e per la Chiesa in un contesto storico specifico, la vita consacrata offre al ministero presbiterale la ricchezza del carisma proprio della famiglia religiosa di appartenenza. Don Quadro è stato un apostolo che “era missione“, secondo quelle specificità proprie della spiritualità di san Giovanni Bosco: la sua missione era l’insegnamento, l’accompagnamento spirituale personale; la sua missione era custodire la comunione dei confratelli ed educare a partire da un armonia di carattere, davvero trasparenza del cuore di Cristo e della sua santa umanità. P. Martinelli ha concluso la sua relazione ricordando che l’identità specifica del presbitero sarà sempre più data dalla sua “cura per l’umano”: in un tempo segnato dall’estraneità della fede dalla cultura e dalla vita.

La mattinata si è conclusa con il pellegrinaggio alla tomba del venerabile, sita presso la Chiesa esterna dell’opera, dove è stato collocato un pannello biografico e commemorativo del centenario celebrato.

Rivivi l’evento

Museo Casa Don Bosco: “Matteo 25. Restiamo umani” – Mostra pittorica

Dal 2 dicembre al 6 gennaio il Museo Casa Don Bosco ospiterà la mostra “Matteo 25. Restiamo umani“, di Massimiliano Ungarelli. Di seguito si riporta l’articolo pubblicato sul sito del Museo contenente tutte le informazioni relative all’evento.

Il titolo della mostra è tratto dal capitolo 25 del Vangelo di Matteo; i pannelli lignei, assemblati con scarti di falegnameria, riproducono foto realmente scattate, ma reinterpretate dall’artista con pastelli e carboncini. Il colore prevalente è il rosso, il colore degli estremi, ovvero l’amore, la passione, la regalità, la guerra, il sangue dei martiri, la passione di Cristo.Mt. 25 suggerisce di prendersi cura del dolore del mondo, appello e condizione unica per restare umani.

Grazie all’associazione Midrash dei frati Cappuccini di Torino, la mostra sarà accompagnata da due eventi: il 4 e il 19 dicembre, alle ore 16, musica, reading e danza aiuteranno il visitatore ad “entrare” nelle immagini, nelle vite raccontate attraverso le mani di Ungarelli.

La partecipazione è gratuita. In ottemperanza alle disposizioni governative vigenti (DPCM del 23 luglio 2021), è obbligatorio che i visitatori esibiscano il Green Pass corredato da un valido documento di identità per accedere al Museo.

La mostra verrà inaugurata giovedì 2 dicembre dalle ore 16.00 – 17.00 presso la Sala Accoglienza del Museo.

Gli operatori dei media possono registrarsi inviando una email a media@buonastampa.net oppure chiamando il 392.9533907.

LA MOSTRA

Titolo tratto dal celebre capitolo 25 del Vangelo di Matteo, famoso per la forza disturbante delle sue parole, capaci di mettere a nudo i limiti e le contraddizioni della miseria umana. Il supporto utilizzato su cui è stesa la pittura è lo stesso, umili pannelli di legno, assemblati con scarti di falegnameria:“pannelli che generano bellezza imperfetta a causa della superficie ferita, unici e irripetibili per le loro cicatrici, perfetta incarnazione metaforica di cos’è realmente la vita, di cos’è l’uomo e l’intera umanità”.

In Mt. 25 c’è più colore. Si è utilizzato come fondo base l’acrilico per irrobustire i pastelli e i carboncini. I colori prevalenti sono caldi e in tutti gli sfondi c’è la presenza del rosso che rappresenta il colore degli estremi come l’amore, la violenza, il pericolo, la vita, il sangue, il fuoco, la passione, la regalità, la guerra e molto altro. Inoltre in questo lavoro il rosso è stato posto come simbolo della Passione di Cristo, del sangue dei martiri, delle lingue di fuoco dello Spirito Santo nella Pentecoste, e per ultimo, come colore dell’inferno.

Paradiso o Inferno, salvezza o dannazione, vita o morte? Domande che obbligano una scelta: “si sceglie sempre se restare umani”.

Altro obiettivo del progetto come in “In fuga da Nazareth’ è l’aiuto concreto. In collaborazione con l’Associazione Midrash dei frati Cappuccini verranno individuate alcune famiglie di profughi alle quali destinare la metà dei proventi raccolti attraverso la vendita delle opere originali e delle ristampe in scala delle stesse. Sul sito verrà pubblicato, a fine mostra, il resoconto della raccolta e donazione.

Sito ufficiale del Museo
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