Online il catalogo della Mostra “Francesco di Sales 400”

Di seguito l’articolo del Museo Casa Don Bosco, relativo alla pubblicazione del catalogo digitale sulla mostra temporanea “Francesco di Sales 400”.

Vai sul sito del Museo per scaricare il Catalogo.

In occasione del quarto centenario della morte di San Francesco di Sales, il Museo Casa Don Bosco ha realizzato la mostra “Francesco di Sales 400”, un percorso espositivo che racconta la vita, la fede e la spiritualità del salesiano.

E’ possibile ammirare un ritratto di San Francesco di Sales del 1618, il parato liturgico, detto “di San Francesco di Sales” (ante 1622), il parato liturgico di San Francesco di Sales con ricami eseguiti da Santa Giovanna F. Frémiot de Chantal (1610-1622), una lettera olografa del 1608, e ancora, stampe, libri, oggetti molto particolari come un medaglione in osso di manifattura piemontese del 1613, ricordo coevo dell’ostensione della Sindone del 1613.

Tutto questo ora è consultabile sul catalogo digitale della mostra.

Di seguito si riportano i credits:
TESTI e RICERCHE: don Cristian Besso, don Morand Wirth, dott.ssa Stefania De Vita
GRAFICA: Mattana Grafica & Servizi
ALLESTIMENTO: Marco Berrone
CURATELA: dott.ssa Stefania De Vita, don Cristian Besso
PROGETTO EDITORIALE CATALOGO ONLINE: dott.ssa Camilla Mrad
FOTOGRAFIE: © Museo Casa Don Bosco

Per qualsiasi richiesta di informazione scrivere a info@museocasadonbosco.it.

 

 

San Francesco di Sales, esempio per i giovani: recensione del libro Elledici: “Verso l’alto”

Il settimanale diocesano di Torino La Voce E il Tempo in uscita (domenica 31 luglio 2022), dedica un’articolo al libro Elledici di don Gianni Ghiglione “Verso l’alto“. Di seguito la recensione a cura di Marina Lomunno.

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«A tutti i giovani che sognano di diventare un capolavoro. A tutti coloro che aiutano i giovani a camminare verso il Signore».

È la dedica che l’autore, salesiano, studioso di san Francesco di Sales – il Vescovo di Ginevra dottore della Chiesa di cui quest’anno ricorre IV centenario dalla morte – ha scelto per il suo ultimo libro sul santo, «Verso l’alto. Cammino di vita cristiana in compagnia di san Francesco di Sales» (Elledici).

Francesco di Sales del resto è il patrono a cui don Bosco ha voluto consacrare la sua congregazione e don Ghiglione si è sempre occupato di pastorale giovanile e universitaria. Già la copertina – un giovane escursionista che cammina su una vetta innevata verso una croce – invita in questa torrida estate a mettere il libro nello zaino. Sì perché don Gianni apre il suo testo colloquiando con san Francesco chiedendogli di dargli una mano ad essere fedele al suo carisma per «far nascere nei più giovani il desiderio di una vita cristiana orientata verso l’altro».

San Francesco in questo dialogo immaginario risponde all’autore: «Perché hai scritto queste pagine?» dal momento che don Gianni con numerosi studi ha già scandagliato la vita e le opere del santo di Ginevra… «Per proporre ai più giovani la ‘Filotea’ o ‘Introduzione alla Vita Devota’, l’opera più famosa di san Francesco».

Don Gianni è convinto che il carisma di san Francesco di Sales possa guidare anche i ragazzi e le ragazze che oggi vogliono puntare in alto, per «vivere e non vivacchiare», come diceva un altro giova- ne torinese, tal beato Pier Giorgio Frassati… E il testo di don Gianni è proprio concepito come una guida «spirituale», una lettura che può accompagnare l’estate mentre si è in viaggio unendo i passi lungo la strada con quelli dell’anima ispirati alle parole del santo. Sfogliamo l’indice: primo capitolo «La mappa e il sentiero» che prevede una sosta: «il desiderio». Segue «L’attrezzatura nello zaino»: preghiera, Parola di Dio, Eucaristia e riconciliazione. Il terzo capitolo si intitola «Il cammino continua», non ti fermare.

San Francesco, tramite don Gianni, ci suggerisce come proseguire l’itinerario spirituale: con quali atteggiamenti si deve salire verso l’alto? Ecco gli ingredienti: «Pazienza, dolcezza, mitezza e bontà, umiltà. E ancora amicizia e prudenza nel parlare».

Nell’ultimo capitolo troviamo le «coordinate» per «Raggiungere la vetta»: «l’abbandono alla volontà di Dio». «Il titolo ‘Verso l’alto’ e la fotografia della copertina dicono che il testo usa la metafora di un’escursione in montagna», spiega don Ghiglione. «Come la Filotea, anche il mio libro si può considerare un manuale verso una vita cristiana santa in compagnia e sotto la guida di Francesco di Sales, un Santo! In ogni escursione ci sono delle tappe, così anche il libro offre al lettore delle tappe. La prima è la più importante, quella che dà il via a tutto il resto e consiste nel passare da un iniziale desiderio di incontrare Dio alla ferma decisione di raggiungerlo e di rimanervi fedele. La vita santa verso la quale Francesco guida è aperta a tutti e tutti ce la possono fare e questo è incoraggiante: tutti, ciascuno con il proprio passo, senza lasciare la propria vita quotidiana, possono arrivare in cima. È una bella notizia!». Infatti san Francesco di Sales è sta- to un grande comunicatore di buone notizie, del Vangelo: noti sono i manifesti che faceva affiggere ai muri di Ginevra e i foglietti che infilava sotto le porte delle case. Per questo è anche patrono dei giornalisti.

Marina LOMUNNO

Elledici

Don Rossano Sala – Nuovo Direttore Editoriale presso l’Editrice Elledici

L’Editrice Elledici nel segno di Don Bosco, leader nel campo della catechesi con più di 80 anni di storia nella diffusione della “buona stampa” a livello nazionale ed internazionale, è lieta di annunciare l’ingresso del nuovo Direttore Editoriale don Rossano Sala, salesiano di don Bosco, a partire dal 1° settembre 2022.

La nomina ufficiale, datata 14 luglio, è ad opera di don Leonardo Mancini, Superiore della Circoscrizione Piemonte e Valle d’Aosta nonché Presidente dell’Editrice Elledici, in dialogo con il Vicario del Rettor Maggiore dei Salesiani don Stefano Martoglio, e si colloca all’interno del piano di sviluppo proposto dalla Casa Editrice che potrà così avvalersi del prezioso bagaglio di professionalità ed esperienza, maturato in contesti ecclesiali, pastorali ed accademici, del neo direttore.

Don Rossano Sala

Licenziato e Dottorato in Teologia Fondamentale alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, don Rossano è Professore Ordinario di Teologia Pastorale e Pastorale Giovanile presso l’Università Pontificia Salesiana; Consultore nella Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi; Direttore della rivista «Note di pastorale giovanile»; Membro del Centro Nazionale Opere Salesiane d’Italia; Membro del Consiglio di Amministrazione dell’editrice Elledici; Già Segretario Speciale della XV Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi sul tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”.

“Dopo l’esperienza del Sinodo sui Giovani, insieme con gli incarichi accademici e pastorali ed in continuità con la direzione di «Note di pastorale giovanile», sono grato di poter continuare il mio servizio alla Chiesa e a don Bosco offrendo le competenze maturate e il mio lavoro per la Casa Editrice della Congregazione salesiana.

Le sfide che i giovani ed il contesto culturale odierno pongono alla catechesi, all’evangelizzazione e alla pastorale, ci esortano a proseguire con slancio e determinazione nell’elaborare un pensiero profondamente cristiano e nell’offrire proposte editoriali capaci di trasmettere la bellezza del messaggio evangelico, secondo percorsi rinnovati ed attuali”.

Don Rossano Sala – Direttore Editoriale

Il nuovo incarico di don Rossano Sala si colloca al termine del percorso di riorganizzazione e risanamento dell’Editrice portato a conclusione negli ultimi due anni con grande successo.

Nonostante le difficoltà imposte da una crisi generalizzata dell’editoria cattolica e dallo sconvolgimento creato dalla pandemia, la Casa Editrice, che nel 2021 ha realizzato più di 130 titoli tra novità a ristampe insieme a tre riviste tra le quali spicca Dossier catechista, leader assoluto nel settore da più di 30 anni, ha saputo ristrutturare la propria organizzazione, mantenere la qualità della sua offerta ed è ormai pronta a progettare il proprio futuro nel solco della missione conferita a don Bosco nella Chiesa.

“Siamo particolarmente lieti di poter accogliere don Rossano Sala come nuovo Direttore Editoriale della Elledici. Le sue competenze e la sua esperienza esprimono la concretezza del piano di sviluppo che l’editrice sta portando avanti con risultati sempre migliori.

Siamo felici di poter così mettere in gioco le migliori energie possibili per continuare a rispondere con determinazione e in modo efficace e innovativo alle mutate esigenze della società, mantenendoci fedeli alla missione formativa nel segno di don Bosco”.

Luca Priuli – Amministratore Delegato

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Museo Casa Don Bosco all’interno del programma formativo per gli animatori dell’Ispettoria ICC

Dall’agenzia salesiana ANS.

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Torino, Italia – luglio 2022 – Dal 19 al 22 luglio si sta svolgendo il programma formativo per gli animatori della Circoscrizione Salesiana Italia Centrale (ICC). All’interno del programma, organizzato dall’équipe di Pastorale Giovanile dell’Ispettoria ICC, è compresa la visita al Museo Casa Don Bosco, Valdocco, che permette ai giovani del MGS di seguire letteralmente i passi di Don Bosco alla nascita della sua missione a Valdocco. Don Michael Pace, SDB, Vice-Direttore del Museo Casa Don Bosco racconta ad ANS: “Al piano interrato approfondiamo il protagonismo dei giovani e le origini dello spirito di famiglia condiviso nei refettori, nella cucina e persino nella cantina della prima casa permanente dell’Oratorio. Al primo piano, i giovani apprezzano lo sviluppo architettonico della cittadella salesiana, tre sogni carismatici di Don Bosco, e i suoi principali collaboratori. La sala dei quadri presenta capolavori originali dell’Ottocento che non solo abbellivano le chiese dell’Oratorio ma facevano parte integrante del progetto educativo-pastorale maturatosi all’Oratorio. Al secondo piano l’umanità di Don Bosco, meditata nella camera della sua vita e in quella della sua morte, si apre alla contemplazione della sua santità da cui nasce la santità del grande albero della Famiglia Salesiana nel mondo, ormai radicata in trentadue rami. I giovani fanno la sintesi di tutto questo vivendo i sacramenti della Riconciliazione e dell’Eucaristia, proprio qui dove Don Bosco ha fatto amare ai suoi ragazzi questi incontri privilegiati con il Signore”.

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Opere Sociali Don Bosco, sulle cover per smartphone gli slogan antibullismo

Da Il Giorno.

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“Fai la differenza ogni giorno”. “No cyber bullets”. Sono alcuni degli slogan che si possono leggere sulle cover per smartphone, che sono state pensate e create dai ragazzi del centro di formazione professionale “Enrico Falck” delle Opere sociali Don Bosco, guidati dai loro formatori ed educatori che hanno deciso di aderire al programma Rain.Bow, promosso dalla Commissione europea per promuovere i diritti fondamentali: il rispetto, la pace e la cittadinanza attiva. In particolare, in questo anno, il progetto Rain.Bow Erasmus Plus ha chiesto l’elaborazione di un prodotto digitale o social per la sensibilizzazione contro il bullismo  e il cyber bullismo. Così, i ragazzi dei Salesiani hanno realizzato come capolavoro alcune cover per cellulari con messaggi ad hoc, come ad esempio la frase “Non è grande chi ha bisogno di farti sentire piccolo” che vede anche una grafica con i pollici abbassati e tante emoticon rosse dalla rabbia. “Sei Paesi europei hanno chiesto ai giovani di creare potenti contenuti sui social media per costruire insieme una campagna europea, che deve aiutare a ‘sensibilizzare contro l’intolleranza’ – spiegano dall’istituto di viale Matteotti -. Rain.Bow è stato finanziato dall’Unione Europea per promuovere l’inclusione sociale e i valori positivi, attraverso l’introduzione di metodi non formali nell’educazione scolastica”. Poster, video, flashmob, design di una t-shirt, tra i prodotti che sono stati creati dai partecipanti. “Gli studenti e i loro docenti sono diventati così sia beneficiari che protagonisti delle attività del programma, il cui obiettivo è la lotta all’odio e alla discriminazione”. Cinque degli allievi sestesi della formazione professionale, come rappresentanti della classe che ha prodotto gli slogan, insieme ad alcuni docenti sono partiti per la Bulgaria. Il premio di questo speciale contest è stato infatti un viaggio educativo. Gli autori dei progetti selezionati sono stati invitati a partecipare a un campus estivo dei valori europei che si è tenuto a Varna, dove gli studenti hanno continuato a costruire e lanciare la campagna e il movimento dei valori europei. Gli alunni sestesi, durante il summer camp, hanno così lavorato al programma insieme a compagni coetanei di Belgio, Bulgaria, Romania, Francia e Spagna.

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Foggia, sit-in antimafia. Massimo Marino (APS Sacro Cuore): “Dobbiamo fare fronte comune”

Dopo l’uccisione di un giovane in strada, avvenuta a Foggia l’altro ieri, pubblichiamo la testimonianza di Massimo Marino, presidente dell’APS Sacro Cuore e di don Antonio Carbone, che è intervenuto nel sit-in antimafia organizzato in città.
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Il fatto accaduto ieri, dimostra ancora una volta come la mafia, a Foggia, è presente con arroganza e con sempre più violenza, in piena luce, a pochi passi da un incrocio trafficato, a pochi passi dalla chiesa del Sacro Cuore e dall’oratorio dove si stava svolgendo l’estate ragazzi.
Una situazione non più sostenibile, in un territorio e in un quartiere già fragile. C’è bisogno di una maggiore e quotidiana  presenza delle istituzioni, delle forze dell’ordine che con forza presidino il territorio ed accanto a questo, c’è bisogno del coraggio e impegno di tutti i cittadini nel denunciare e operare per il bene comune: è necessario essere attivi sul territorio, senza rassegnarsi,  facendo prevenzione un impegno a cui tutte le agenzie educative sono chiamate in primis le famiglie.
Nel nostro piccolo, come associazione Sacro Cuore, insieme alla parrocchia-oratorio del Sacro Cuore di Gesù, realtà dove siamo nati e con la quale condividiamo la nostra missione educativa, con lo stile di don Bosco  stiamo lavorando a Candelaro in questa direzione. Abbiamo realizzato in questi anni attraverso il progetto Rigenerazioni e con il concreto contributo di tanti partner, una comunità educante, un patto educativo di comunità, un comitato di quartiere, ma questo non è ancora sufficiente è necessario crescere generando progettualità e azioni sempre più sistematiche ed inclusive capaci di coinvolgere i ragazzi e tutte le realtà e le persone che desiderano nella quotidiano promuovere il bello, il buono nel nostro territorio e nella nostra città, questo perché siamo fortemente  convinti che da soli, non si va da nessuna parte. È necessario  che le realtà del territorio: scuole, parrocchia, oratorio,  associazioni, famiglia, università, dialoghino facciano un fronte comune, superando il pericolo della autoreferenzialità, collaborando su temi importanti come la povertà educativa, problematica crescente nella nostra realtà luogo dove facilmente si annida e cresce il disagio e la devianza, un terreno fertile per la mafia che per affermarsi ha sempre bisogno di nuove leve.
Nonostante le difficoltà noi continuiamo, con le nostra attività, a sperare e ad incoraggiare un cambiamento sociale culturale per la nostra città (laddove forse qualcuno colpevolmente ha già smesso di farlo), lo dobbiamo ai nostri figli a quanti come noi ancora credono e non si rassegnano a vedere la nostra città, con grandi potenzialità: la prima sono le persone, sempre più maltrattata e offesa.
Massimo Marino
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 Il video è di Foggia Città Aperta con l’intervento di don Antonio Carbone:
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Bari, al quartiere Libertà un murales per l’inclusione sociale

Dal sito di BariToday.

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Al quartiere Libertà un murale dedicato all’inclusione sociale: completata l’opera in piazza Redentore Realizzato dalle giovani artiste Ember e Serena Grassi sul muro dell’oratorio dell’omonima chiesa, rappresenta la conclusione del progetto “Freedoors”, patrocinato e co-finanziato dal Comune di Bari. Un murale per raccontare il tema dell’inclusione sociale, nato e ispirato dalle testimonianze dei residenti del quartiere Libertà. E’ stata completata in questi giorni l’opera di street art di circa 15 mq realizzata dalle giovani artiste, Ember e Serena Grassi – formatesi presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce – che hanno utilizzato pittura Sikkens e vernice spray. «Il muro – hanno spiegato le autrici – è stato progettato per il quartiere Libertà di Bari in base alle testimonianze di alcuni abitanti del luogo. Abbiamo analizzato quanto prodotto dall’indagine di Learning Cities. Ciò che è emerso è il legame tra la diversità che popolano il quartiere e che lo caratterizzano. Gli elementi visivi del murale rimandano ai temi di unione, accoglienza e condivisione, come ad esempio il mare che lega tutte le persone che sono arrivate in questa area geografica e quelle che ci sono nate».

Il murale che abbellisce il muro dell’oratorio della Chiesa del Redentore nella nuova piazza pedonale rappresenta l’ultima tappa di un percorso di attività laboratoriali e culturali che ha visto cooperare comunità di migranti, associazioni e parrocchie che operano nel sociale e nel campo delle politiche di integrazione nel Libertà, provando a trasformare l’area muovendo passi verso il dialogo e la condivisione di valori incrementando il senso di appartenenza e alimentando una visione di sviluppo fondata sulle aspirazioni e le necessità di chi vive il territorio. «Questo – ha commentato l’assessore del Comune di Bari alle Politiche giovanili, Pubblica Istruzione, Università, Ricerca e Fondi comunitari, Paola Romano, che ha visitato il murale mentre era in fase di realizzazione – è uno degli 86 progetti finanziati dal bando Urbis – basato sull’idea che l’Amministrazione da sola non può andare incontro ai nuovi bisogni dei nostri quartieri ma necessita di fare un patto con le realtà del terzo settore per far emergere i bisogni e dare risposte nuove proprio nell’ottica dell’innovazione sociale. Il quartiere Libertà è stato quello che meglio ha risposto a questa chiamata con ben 26 progetti, molti dei quali proprio rivolti alla popolazione dei migranti e dei giovani. Questo progetto ha trasformato le idee e i bisogni dei ragazzi e dei migranti del quartiere in un messaggio artistico di inclusione – ecco, appunto, l’immagine delle due persone stilizzate che si abbracciano -.»

L’iniziativa è sviluppata nell’ambito del progetto “Freedoors”, patrocinato e co-finanziato dal Comune di Bari, che ha lo scopo di contribuire al miglioramento del quartiere Libertà mediante azioni culturali, artistiche e di social innovation tramite un partenariato composto da Learning Cities Impresa Sociale, l’associazione Periplo e l’associazione capofila Dioubo, con sede in Bari. Nello specifico, con l’azione “Libertà in arte” Learning Cities ha realizzato un percorso partecipativo coinvolgendo giovani e migranti del quartiere per far emergere tematiche di loro interesse, con il duplice beneficio di stimolare l’inclusione sociale e la riqualificazione dello spazio urbano – mettendo in atto una pratica innovativa sul tema dell’integrazione, adottando sia l’approccio delle “comunità che apprendono” sia i princìpi del “design thinking” -. «L’arte, in questo senso, diventa – ha concluso il presidente di Learning Cities, Antonio Massari, – veicolo di ascolto e rappresentazione tra ragazzi della stessa generazione con background culturali differenti, e anche oggetto di identità e visibilità di un quartiere che non vuole essere ghettizzato e citato solo negli articoli di cronaca, ma che cerca riscatto con un simbolo di apertura e richiamo. Certo, l’emergenza Covid ha reso tutto più lungo e complesso, ma la disponibilità a mettersi in gioco su questi temi, del quartiere e dei migranti ivi residenti, si è ben percepita». Diverse organizzazioni sono state coinvolte, tra le quali: la scuola di italiano per stranieri Penny Wirton, che ha supportato la realizzazione dei laboratori, anche mettendo a disposizione le proprie sedi; la Parrocchia Salesiana del SS. Redentore, che ha prima coinvolto alcuni ragazzi (del centro di formazione e aggiornamento professionale CNOS Fap Regione Puglia sede di Bari) nei laboratori e ha poi offerto il muro del proprio oratorio per la realizzazione del murale; il Distretto Produttivo dell’Industria Culturale Dialogo che ha creato una connessione con le artiste formatesi presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce; e AkzoNobel Coatings SpA (con sede a Castelletto Sopra Ticino in provincia di Novara), a cui va un particolare ringraziamento per aver fornito le pitture Sikkens, usate dalle artiste per la realizzazione del murale.

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Tirocini, stage, apprendistato, l’importanza del tutor aziendale – LA STAMPA

Il 30 giugno 2022, il quotidiano LA STAMPA nella sezione Tuttosoldi, a cura di Sandra Riccio, ha ripreso e pubblicato l’articolo dell’evento Step-Up progetto Erasmus+ svoltosi a Torino Valdocco.

 

Scrive così:

Si è svolto a Torino l’evento conclusivo dedicato a Step-Up progetto Erasmus+ nella Sala Sangalli dell’istituto salesiano Valdocco. L’evento, promosso dall’Associazione Cnos-Fap Regione Piemonte, ha permesso di presentare il percorso svolto da Step-up fino ad oggi nell’identificare un modello di formazione per i tutor aziendali che hanno in carico i giovani in tirocinio, stage, apprendistato e formazione duale. La formazione in impresa è infatti parte integrante del percorso formativo ed educativo dei ragazzi e delle ragazze; inoltre le figure chiave dei tutor aziendali sono la base per la buona riuscita di questa attività che ha come scopo finale l’inserimento lavorativo.

Dopo l’introduzione ai lavori di Fabrizio Berta della Direzione Generale Cnos-Fap Regione Piemonte, si è passati al primo momento di confronto sul tema «Il tutor aziendale fa la differenza se…» moderato da Andrea Gavosto, direttore Fondazione Agnelli, al quale hanno preso la parola il vice direttore Unione Industriali Torino Riccardo Rosi, la responsabile del Settore Studi, Statistica e Orientamento al lavoro e alle professioni della Camera di commercio di Torino Barbara Barazza, il direttore generale Api Torino Luca Sanlorenzo, e il direttore del Centro Einaudi Giuseppe Russo. […]

Leggi tutto l’articolo:

Articolo completo LA STAMPA
STEP UP Project

La straordinaria partecipazione dei “DB Sons” al Festival dei Giovani 2022 di Caltanissetta

Dal sito dei Salesiani in Sicilia.

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Sabato sera 25 giugno 2022, il palco della parrocchia San Pietro di Caltanissetta, in occasione del FESTIVALDEIGIOVANI#2022, organizzato per la festa di San Pietro, ha ospitato la band musicale dei “DB Sons”, una realtà che da sette anni viene portata avanti da due salesiani, Don Emanuele Geraci e Don Giuseppe Priolo, attraverso la passione per la musica e per i giovani.

Questo Festival è stato un concorso canoro che ha coinvolto otto ragazzi provenienti  dalle varie realtà scolastiche della città. Ognuno di essi ha presentato due canzoni, dalle più classiche alle più moderne: una scelta da loro e una proposta dalla giuria. Ad essa è stata anche annessa una giuria popolare, che ha potuto, col suo voto, scegliere il proprio vincitore. Durante la gara, sono saliti sul palco vari ospiti, tra i quali il gruppo musicale dei “DB Sons”

Il gruppo “DB Sons” è, come ha definito lo stesso Don Giuseppe la serata del Festival, durante l’intervista fatta dalla due presentatrici, Giulia Costa e Chiara Zito, una “fucina di giovani talenti”. Un gruppo sempre in continua evoluzione e trasformazione, grazie allo spirito di accoglienza che lo anima. L’obiettivo che si propone è quello di avvicinare attraverso una musica “educativa” i giovani a Dio, invogliandoli a mettere in gioco le proprie potenzialità musicali: dal canto all’utilizzo di vari strumenti. Un’esperienza altamente formativa, attraverso la quale i ragazzi si mettono a servizio di chi li ascolta, regalando momenti di quella gioia che solo la musica riesce a trasmettere. E proprio sabato sera, le voci di alcuni dei ragazzi del gruppo, Emanuela Salvo, Agnese La Bella, Marianna Priolo, Angelo Di Chiara, insieme a quelle di Don Emanuele, Don Giuseppe e Suor Melania Di Bella, Figlia di Maria Ausiliatrice, della comunità di Pietraperzia, hanno cantato al pubblico due delle canzoni del gruppo: Acqua su Marte, con la quale è stata inaugurato il Festival, e Ora. E il titolo della prima di queste due canzoni è stato adottato come nome per la serata, all’insegna del valore della persona umana, nella sua unicità e preziosità, e delle relazioni che lo rendono come l’Acqua su Marte: un tesoro.

Agnese La Bella

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Salesiani Italia Meridionale – Estate Ragazzi a Scutari

Dal sito di Don Bosco al Sud.

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Il 20 giugno scorso è iniziata l’Estate Ragazzi a Scutari, Albania, con il tema ispirato dal film Luca. A colpo d’occhio l’attenzione cade sulla bellezza della presenza di 780 bambini, tutti insieme, dalla scuola elementare fino alla scuola media, di tutte le religioni, e 240 animatori della scuola superiore, guidati dallo Staff composto da salesiani, animatori e adulti.
Ma, al di là dei numeri, ciò che ci sprona di più è l’impatto e la risonanza di questa attività nella città. é entusiasmante trovare tanti genitori interessati ai giochi estivi. Alcuni giustificano la richiesta di partecipazione dei propri figli alle attività, sostenendo di volerli allontanare dall’ozio, altri perché tutti gli amici e conoscenti del quartiere fanno parte dell’esperienza. Ma quello che ha colpito di più è stato il sentir dire “siete l’unica proposta educativa e affidabile per i nostri figli durante l’estate”. Uno degli elogi, per noi più belli, che una comunità educativa possa ricevere. Merito dei salesiani che hanno dato vita e forma a questa esperienza e, in modo molto speciale, degli animatori ‘esperti’, che sono ancora il cuore e l’anima dei giochi.
La canzone scelta come tema dell’attività, ‘Il gatto e la volpe’, invita all’ascoltatore a fidarsi della società creata dal gatto e la volpe, perché “non capita tutti i giorni di avere due consulenti che si fanno in quattro per te”. La canzone esprime in poche parole ciò che i genitori trovano nel nostro cortile: una comunità di giovani, anche se diversi, molto affidabili, perché generosi nel lavoro e nell’amore, ed impegnati in una ‘salesiana educazione’, offrendo ai piccoli della nostra città uno spazio di gioia sana attraverso i giochi e la preghiera.
Più che un evento, l’Estate Ragazzi a Scutari è un grande esempio di come un’opera d’amore messa in atto, condivisa in tante generazioni, può diventare segno di comunione e tradizione nel cuore di una città, per il bene dei più piccoli; ricordi che lasciano un segno di felicità e di amore nella vita di tutti.

don Giuseppe Liano

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