Salesiani Genova: 150 anni e 150 posti di lavoro: quella scommessa dei salesiani a Genova

Da “La Voce di Genova”.

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La scommessa è ambiziosa e gravita intorno al numero 150: esattamente come quell’ultracentenario compleanno che l’Opera Don Bosco festeggia e che l’istituto dei salesiani ha ambito a tradurre sul territorio genovese in termini di posti di lavoro e opportunità concrete.

Attraverso una formazione puntuale e legata alle reali esigenze delle aziende sul territorio.

I numeri

Così sono arrivati primi numeri: ventotto assunzioni in ambito meccatronica, dodici in ambito informatico, sette nell’elettromedicale e sei in attività ospedaliero/sanitario. Sono stati introdotti all’apprendistato trenta ragazzi in pmi genovesi in ambito elettrico, elettronico e termoidraulico per la sede di Sampierdarena e altri quarantacinque in ambito elettrico e meccatronico, di cui ventidue ad oggi assunti. Il progetto andrà avanti ancora per tutto quest’anno, per cui non è difficile credere che i 150 posti di lavoro “tondi” possano essere raggiunti.

L’evento al Ducale il 6 marzo

Abbiamo davvero lanciato il cuore oltre l’ostacolo – ci dice Don Sergio Pellini direttore dell’istituto salesiano- e credo che riusciremo non solo a vincere questa sfida ma soprattutto a dare motivi di speranza e fiducia ai giovani affinché mettano a frutto le proprie risorse e possano costruirsi degli orizzonti a partire dalle proprie ispirazioni e capacità. Il prossimo 6 marzo porteremo i risultati di questa straordinaria esperienza all’interno di un evento al Palazzo Ducale alla presenza della politica e delle istituzioni nazionali e liguri per dare il segnale che noi ci siamo, accanto alle forze civili, a fare la nostra parte”.

Lo sportello

Accanto al macro-progetto dei 150, c’è lo “Sportello Informa Lavoro e Studio” gestito dall’associazione “Il Nodo sulle Ali del Mondo” attivato nell’aprile 2022 nei locali Caritas dell’istituto di Sampierdarena che ogni lunedì mattina, dalle dieci alle dodici, accoglie giovani o anche adulti che cercano lavoro, ricollocazione, formazione e orientamento. E’ un satellite indispensabile, anche per accogliere bisogni che non possono essere inseriti nei percorsi Cnos Fap collegati alle aziende.

Non vogliamo sostituirci al pubblico – racconta Romana Pian, responsabile dello sportello – anzi, vogliamo segnalare e indirizzare ai centri per l’impiego e per la formazione. Aiutiamo a compilare il curriculum, a comporre lo speed, a controllare i concorsi pubblici. Il nostro ‘taglio’ è quello di prendere in carico la persona, ricordarci di lei e tenerla presente se capitassero occasioni di cui veniamo a conoscenza. Siamo nati da poco per poter fare bilanci ma quello che ci auguriamo è di poter fare rete con associazioni pubbliche o di volontariato del territorio. Questo ci aiuterebbe ad avere un ruolo più istituzionale e poter intervenire con più efficacia”.

Perlopiù si rivolgono allo sportello extracomunitari e giovani donne con figli a carico che cercano lavoro come badante: ignorano i servizi sul territorio e spesso sono senza permesso di soggiorno. Tuttavia, anche lo sportello, in maniera diretta, ha prodotto risultati: sono state collocate due badanti, un’impiegata amministrativa in un’impresa edile, un giovane in una grande azienda dell’elettronica. Ad oggi, lo sportello ha anche delle posizioni per cui ancora si ricercano persone: quattro banconiste per tre rosticcerie e una persona con patente per le consegne.

Gli ex allievi

L’introduzione al lavoro da noi funziona- aggiunge infine Don Sergio- anche perché abbiamo un’ampia rete di ex allievi dell’istituto, spesso imprenditori e professionisti, che dimostrano disponibilità concreta a dare opportunità di lavoro. Questo rende possibilità di inserire adeguatamente le persone. Non è facile, tuttavia. Ma noi ci crediamo e questo progetto è per noi uno dei modi migliori per celebrare i nostri 150 anni”.

Italia – Dalla Sicilia al Senegal, un ponte di educazione e solidarietà nel nome di Don Bosco

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Piazza Armerina) – In quest’anno dedicato alla riflessione e allo sviluppo della dimensione laicale della Famiglia Salesiana può essere interessante mettere in luce organizzazioni e realtà guidate da laici che vivono sul campo il carisma di Don Bosco. Come l’Associazione “Don Bosco 2000”, che ha accolto e declinato il sistema preventivo di Don Bosco nelle sue attività quotidiane, dall’accoglienza dei migranti che raggiungono l’Italia alla cooperazione internazionale, dall’esperienza nelle carceri alla formazione dei giovani negli oratori. “Don Bosco rappresenta per noi la guida per rispondere in modo pragmatico alle esigenze del tempo storico in cui viviamo, permettendoci di identificare nei giovani il nostro destinatario privilegiato, in particolare i più giovani e bisognosi”, spiega Cinzia Vella, Direttore generale dell’associazione.

In quest’ottica, l’oratorio di Piazza Armerina, gestito per anni dalle Figlie di Maria Ausiliatrice e, dal 2001, struttura laica e realtà cittadina fortemente consolidata, che è la culla dell’associazione, si fa promotore di svariate iniziative e cooperatore di molte associazioni per il sociale. Durante l’inverno sono previsti incontri settimanali per i giovani che non sono solo fruitori, ma essi stessi promotori e organizzatori delle attività, principalmente collegate all’ideazione e alla preparazione del Grest salesiano nella bella stagione. Per il 2022, il tema è stato quello del talento, da intendersi come dono prezioso da condividere con gli altri.

Il Grest diventa anche luogo di inclusione e di scambio: le attività estive si estendono ai bambini delle famiglie migranti accolte nelle comunità di Piazza Armerina e dei paesi limitrofi, e spesso sono proprio i fratelli più grandi di questi bambini a diventare animatori per i piccoli della città.

L’oratorio è altresì cooperatore di iniziative che coinvolgono gli attori sociali del XXI secolo. Tra gli altri, i giovani hanno partecipato nel 2022 a un progetto della Caritas di Piazza Armerina per la realizzazione di uno spettacolo teatrale in collaborazione con la casa circondariale di Enna “Luigi Bodenza”. La messa in scena dello spettacolo dal titolo “Io sono Dante” – una rappresentazione della Divina Commedia con la recita dei versi nella loro versione originale – ha portato sul palco 26 tra giovani e detenuti che, il 14 dicembre 2022, hanno potuto lasciare il carcere per recarsi al Teatro Garibaldi di Enna e aprire così la stagione teatrale del teatro comunale della città.

Ma l’esperienza di Don Bosco attraverso l’Associazione ha oltrepassato i confini nazionali, e si è spinta fino a Veligara Pont, un villaggio della regione di Tambacounda, in Senegal. È lì, in una delle aree più povere del mondo, che oggi esiste un vero e proprio oratorio nella savana. Un progetto che, dopo una prima esperienza estiva con animatori volontari, è stato “frutto di un disegno voluto dall’alto” racconta ancora Cinzia. “Il capo villaggio ci ha raccontato che da quando siamo arrivati i ragazzi erano più felici, continuavano a ripetere i giochi e i balli dell’estate”.

Un desiderio che si è tradotto in realtà grazie alla generosità di don Baldassarre Meli, a cui l’oratorio è oggi titolato. Il sacerdote, deceduto prematuramente, non riuscì a realizzare il suo sogno di andare in Africa, per vedere i luoghi di origine dei ragazzi che accoglieva, così decise di devolvere il ricavato per il suo funerale al progetto dell’oratorio di Veligara.

Una gioia immensa per i ragazzi di Tambacounda che, nell’attesa che l’oratorio prendesse vita, staccarono un adesivo dei Don Bosco dall’auto dei cooperanti e lo attaccarono su un albero: “Nell’attesa, vogliamo che Don Bosco resti con noi”, spiegarono.

 “L’oratorio è una cosa bellissima per noi, facciamo tantissime cose con i bambini, incontri, riunioni, formazione. Teniamo il corso di lingua francese e italiana”, spiega Amara, cooperante dell’associazione, “ogni sabato e domenica abbiamo più di 50 bambini che frequentano l’oratorio, distribuiamo la merenda ai più bisognosi”. E non solo: grazie alla disponibilità di due medici volontari locali, è attivo ogni giorno un dispensario per le cure mediche.

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Don Ciotti incontra i giovani di Genzano in occasione della festa di Don Bosco: “La legalità è lo strumento per arrivare alla giustizia”

“Dobbiamo fare in modo che la legalità non diventi un idolo. La legalità è un elemento importante per lo sviluppo umano e sociale, ma dobbiamo fare in modo che la legalità si possa tradurre nella quotidianità, dobbiamo educarci al rispetto delle regole: Don Bosco diceva che dobbiamo essere buoni cristiani e onesti cittadini”. Don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e di Libera, il 31 gennaio ha incontrato i giovani di Genzano grazie al convengo “Giovani e legalità” organizzato dalla Casa Salesiana di Genzano per la festa di Don Bosco.

“Ho conosciuto don Luigi Ciotti più di trent’anni fa in montagna durante un incontro di formazione di giovani preti salesiani. Mi ricordo che mi trasmise il suo grande amore a don Bosco come prete torinese. Non ho mai dimenticato il suo racconto della sua ordinazione sacerdotale dove erano presenti i tanti esclusi dalla città di Torino. Un’assemblea davvero originale che ben rappresentava il popolo delle periferie. Quanto diversa quella celebrazione da quella vissuta da noi neosacerdoti dove tutto era definito è programmato, dove l’assemblea era composta da gente per bene – spiega don Maurizio Verlezza, direttore dell’Opera salesiana di Genzano -. Da quel giorno non l’ho più perso di vista, con lui è nata una bellissima amicizia. In tutte le case in cui sono stato l’ho inviato a parlare ai giovani”.

Accolto nel cinema teatro Cynthianum, don Ciotti ha dialogato con i giovani e con le autorità presenti. “Siamo chiamati a saldare la terra con il cielo, impegnarsi per costruire con la nostra assunzione di impegno una cittadinanza vera. Però la legalità non può essere l’obiettivo, ma lo strumento per raggiungere la giustizia, quella sociale e ambientale. La legalità è lo strumento per raggiungere l’obiettivo”.

Giovani dell’associazionismo, giovani scout e studenti delle scuole del territorio: con loro, don Ciotti ha affrontato il tema della fragilità dei nostro adolescenti, la paura, il diritto dello stare male. “Dobbiamo cogliere questo segnale, perché c’è un dato nuovo: dall’adolescenza ribelle agli adolescenti di oggi che chiedono il diritto di fragilità, di essere accolti e riconosciuti in questa fragilità”. E ancora, la necessità di scegliere e prendere una posizione: scuola e lavoro, educazione e formazione sono basi solide per la coscienza civica del giovane cittadino.

“C’è troppa gente che parla di giovani ma non con i giovani e soprattutto non ascolta i giovani: abbiamo bisogno di creare una nuova forza generatrice, adulti e giovani insieme”, dice ancora don Ciotti.

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Salesiani Sicilia, la reliquia del beato Livatino a Catania

Pubblichiamo il comunicato stampa dei Salesiani in Sicilia sul passaggio della reliquia del Beato Rosario Livatino a Catania.

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Nei giorni 27 e 28 gennaio la città di Catania ha accolto la peregrinatio della reliquia del Beato Rosario Livatino, ospitata presso l’Istituto Salesiano “san Francesco di Sales”. 

L’iniziativa, organizzata dai Salesiani di Sicilia e Tunisia con la collaborazione dell’Ufficio di Pastorale Giovanile dell’Arcidiocesi di Catania, ha visto un susseguirsi di momenti di raduno e testimonianze volti a far conoscere alle giovani generazioni la figura del giovane magistrato beato.

La prima mattinata di eventi è stata dedicata all’incontro con alcune delegazioni di ragazzi delle scuole medie della città, mentre nel pomeriggio l’occasione del confronto con la vicenda umana del beato è stata integrata con l’evento della presentazione della Strenna del Rettor Maggiore dei Salesiani, che quest’anno è centrata sul tema della partecipazione dei laici alla missione educativa salesiana; tema quanto mai in sintonia con la figura di Livatino, giovane che ha trovato la strada della sua maturità umana e cristiana in una forma di vita laicale. Il pomeriggio è stato arricchito dal commento alla Strenna da parte dell’Ispettore dei Salesiani, don Giovanni D’Andrea, e dalla testimonianza della dott.ssa Luisa Turco, attuale magistrato presso il tribunale dei minori Caltanissetta e per un periodo collega del beato Livatino. In serata si è svolta una veglia di preghiera animata dal settore giovani dell’Azione Cattolica di Catania.

La seconda giornata è stata dedicata alla fascia dei giovani, partendo dall’incontro del mattino per i liceali dell’istituto San Francesco di Sales, insieme ai rappresentanti di varie scuole superiori e agli operatori volontari Servizio Civile Universale dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice di Sicilia; fra gli ospiti l’avv. Sebastiano Mignemi, presidente della I corte d’assise di Catania, Claudia Vecchio, presidente dell’associazione “Casa giudice Livatino”, il dott. Ugo Tomaselli, presidente dell’associazione “Giustizia e pace”.

Culmine delle due giornate è stata la Festa degli Oratori, occasione di incontro per i giovani animatori della diocesi, all’interno della quale l’Arcivescovo Mons. Luigi Renna ha affidato tutti gli Oratori della diocesi alla protezione di Maria Ausiliatrice, San Giovanni Bosco e del Beato Rosario Livatino. Dopo la celebrazione si è svolto un ultimo momento di confronto fra i giovani, per chiudere con una serata di fraternità.

Un ringraziamento particolare va a don Gero Manganello, Direttore della Pastorale Giovanile della Diocesi di Agrigento e accompagnatore della reliquia nel suo pellegrinaggio, per la sua disponibilità e le testimonianze che lui stesso ha dato ai vari uditori che si sono susseguiti lungo le giornate; al Delegato della Pastorale Giovanile dei Salesiani don Alberto Anzalone, al Direttore della Pastorale Giovanile diocesana padre Matteo Minissale, alla dott.ssa Letizia Scandurra, responsabile dell’Ufficio di progettazione dei Salesiani, per l’impegno profuso nell’organizzazione dell’intero evento e a tutti coloro, giovani e meno giovani, che nell’anonimato hanno contribuito affinché queste giornate potessero diventare un’esperienza fruttuosa per i giovani della città e per chi ha seguito l’evento dai social media. Chiudiamo il resoconto con un’espressione che don Gero ha usato presentando la reliquia ai giovani catanesi: «Di fronte alle reliquie dei santi di solito ci si avvicina con l’atteggiamento di chi ha da fare una richiesta. Davanti alla reliquia di Livatino si resta senza parole; a Livatino non si può chiedere nulla, è lui che chiede qualcosa a noi»: l’impegno di una vita improntata alla coerenza ed alla legalità riscaldata dall’amore per l’uomo.

Video 1 giorno
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Salesiani Napoli, per la festa di Don Bosco si è svolto l’evento GiòNà in collaborazione con il Comune

Dal sito Comunicare il Sociale.

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In occasione della festa di San Giovanni Bosco, patrono dei giovani, presso il Don Bosco di Napoli, si è svolto  l’evento “GiòNà”. Giò come giovani ma anche come Giovanni Bosco, essendo il santo dei giovani e Nà come Napoli, città che ha bisogno dei giovani e di un “esercito” di educatori per il suo riscatto, perché siamo convinti che educare è disarmante. Per celebrare il Santo della pedagogia del Sistema Preventivo, il Don Bosco Napoli ha accolto circa 500 ragazzi provenienti da tutta la Città. Per l’occasione sono stati coinvolti i Laboratori di Educativa Territoriale e i Centri Diurni Polifunzionali di Napoli, per trascorrere un pomeriggio all’insegna del gioco, dello sport, della socializzazione, dell’amicizia e della riflessione, personale e collettiva.

I servizi in convenzione con il Comune di Napoli, costituiscono un’importante risorsa territoriale volta a rispondere alle esigenze educative di bambine e bambini, di ragazze e ragazzi, in età compresa tra 6 e 16 anni e sono caratterizzati da una pluralità di specifici interventi orientati all’accompagnamento, alla crescita e allo sviluppo individuale e sociale. Un lavoro di rete che copre l’interno territorio comunale e agisce al fine di prevenire situazioni di disagio minori e di promuovere il benessere integrale del ragazzo. All’iniziativa hanno partecipato l’Arcivescovo don Mimmo Battaglia e Luca Trapanese, Assessore alle Politiche Sociali del comune di Napoli.

Una giornata di festa organizzata dai Salesiani di via Don Bosco, una realtà che da 90 anni accoglie, orienta e forma i ragazzi di Napoli e della provincia, oggi si presenta come una realtà dinamica e aperta al territorio, che a partire dal carisma del suo fondatore, risponde alle nuove povertà educative presenti in città attraverso l’Oratorio, la Formazione Professionale, i Servizi educativi territoriali, Comunità per minori stranieri non accompagnati, la Comunità alloggio, il Centro di pronta accoglienza.

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Salesiani Soverato, tre giorni di festa per Don Bosco patrono della città

Da Il Quotidiano del Sud.

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I salesiani di Soverato hanno festeggiato don Bosco, patrono della città. Per l ‘occasione, è stato organizzato un triduo di festeggiamenti in onore di San Giovanni Bosco nella riconoscenza e lode al Signore che ha donato alla Chiesa questo grande santo, padre, maestro e amico di tutti, dei giovani soprattutto. Obiettivo della festa quello di mantenere sempre vivo il suo carisma e la sua  attenzione sui giovani e sulle loro problematiche, ancora oggi tante. Soddisfazione è stata espressa dal direttore della Casa Salesiana di Soverato, don Mimmo Madonna, per la grande partecipazione alla festa di tutta la comunità soveratese, auspicando che «ognuno possa imparare a vivere e a vedere con il cuore di Gesù e a stimolare sempre nella vita quotidiana quella carità che ci porta ad essere come don Bosco amico dei giovani». Sono stati tre giorni di intensi momenti di preghiera e anche di riflessione sul ruolo dei laici nella società di oggi. La festa ha avuto inizio  nella giornata di domenica con, in mattinata, la passeggiata in bicicletta, partecipata da tantissimi ragazzi che, partiti dall’ora torio, hanno sostato presso l ‘anfiteatro del lungo mare, dove si sono svolti tanti giochi coinvolgendo sia intere famiglie che giovani per poi, arrivare in piazza Maria Ausiliatrice per la premiazione e un piccolo momento di festa. Nel pomeriggio l’arcivescovo di Catanzaro Squillace, monsignor Claudio Maniago, affiancato dal direttore dei salesiani, ha presieduto la celebrazione eucaristica nella chiesa dell’Immacolata, sottolineando, nella sua omelia, come la festa rappresenti una occasione per guardare con maggiore intensità al Santo, come esempio e maestro non solo per i giovani ma con una santità rivolta a tutti. «È un modo bello, intenso e profetico di vivere la fede – ha detto il presule – seguendo il suo messaggio sempre attuale, ci invita a cercare la gioia che si trova nel Signore. È la Chiesa del Signore che si raduna e vive i suoi misteri». Il giorno dopo, grande festa rivolta ai giovani, dove si sono ritrovati insieme i due oratori della città, quello dei Salesiani e l ‘oratorio delle Figlie di Maria Ausiliatrice, i quali hanno condiviso insieme un grande momento di festa, gioiosità e tanti giochi di insieme, di grande spiritualità e socialità, vissuti nello spirito di don Bosco. Ieri, giorno conclusivo dei festeggiamenti, ha visto ancora insieme i due gruppi oratoriani dei salesiani e delle Fma, uniti nel ringraziare il Signore per il dono di don Bosco. Nel pomeriggio, la santa messa conclusiva officiata dall’Ispettore salesiano, don Angelo Santorsola che, affiancato da don Mimmo Madonna, si è soffermato sulla figura di don Bosco, ribadendo la sua grande spiritualità e il suo immenso amore per i giovani. I festeggiamenti si sono conclusi poi nel cortile dell’oratorio dove si sono svolti tanti giochi, accompagnati da grande musica, momenti festosi e di gioia condivisi da bambini, giovani e adulti ritrovatisi, infine, davanti ad un ricco buffet e una grande torta che hanno deliziato il palato di tutti i presenti.

Palermo, in occasione della festa di Don Bosco visita dell’assessore regionale all’Istruzione

Da Palermo Today.

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In occasione della memoria liturgica di San Giovanni Bosco, l’assessore regionale all’Istruzione e alla formazione professionale, Mimmo Turano, ha fatto visita all’Istituto salesiano “Gesù adolescente” di Palermo. L’assessore, accolto dal direttore dell’istituto, don Arnaldo Riggi, ha partecipato alla liturgia per la festa di Don Bosco e ha incontrato allievi e docenti dei corsi di formazione professionale nei settori della grafica, dell’automotive, della meccanica, dell’elettronica e della ristorazione. “Ho voluto esprimere personalmente – ha detto Turano – l’apprezzamento per una realtà educativa di altissimo livello e soprattutto per l’impegno e la passione dei docenti, dei formatori e dei collaboratori che ogni giorno si spendono per il bene degli studenti e che hanno come obiettivo non solo la formazione professionale, ma soprattutto la crescita umana. Come governo regionale siamo impegnati a sostenere e valorizzare tutte le esperienze educative che garantiscano una formazione adeguata ai tempi e che tenga conto della persona”.

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Messaggio del Rettor Maggiore ai giovani nella Festa di Don Bosco

Si pubblica di seguito il messaggio del Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, ai giovani del Movimento Giovanile Salesiano in occasione della Festa di Don Bosco 2023.

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Torino-Valdocco, 31 gennaio 2023

I nostri giovani come lievito nella Famiglia umana di oggi

Messaggio del Rettor Maggiore ai giovani del Movimento Giovanile Salesiano

 

Carissimi giovani di tutto il mondo salesiano,

come Rettor Maggiore, a nome di Don Bosco e dell’intera Famiglia Salesiana, desidero inviarvi un saluto e una parola nel giorno della sua festa.

Desideriamo continuare a camminare insieme sulla strada della vita, come ci avete chiesto in occasione dei giorni della vostra presenza durante il XXVIII Capitolo Generale dei Salesiani. Lì ci avete detto:

«Vogliamo dirvelo forte, con tutto il cuore. Essere qui per noi è stato un sogno che si è fatto realtà: in questo luogo speciale che è Valdocco, dove è iniziata la missione salesiana, insieme salesiani e giovani per la missione salesiana, con la nostra comune volontà di essere santi insieme. Avete i nostri cuori nelle vostre mani. Prendetevi cura di questo vostro prezioso tesoro. Per favore, non dimenticatevi mai di noi e continuate ad ascoltarci»

Carissimi giovani, mi ha sempre commosso la vostra richiesta di essere santi, insieme, invitandoci a prenderci cura di voi e del tesoro prezioso dei vostri giovani cuori; di tutti voi che desiderate essere autentici, solidali, fraterni e veri credenti, donne e uomini di profonda fede nel Signore della Vita.

Cari giovani, siete chiamati ad una grande missione! Gli ultimi tre papi – Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco – hanno pensato molto a voi e vi hanno prospettato sfide coraggiose e forti. Sono sfide molto attuali, molto puntuali e – mi permetto di dire – molto “salesiane”.

Dunque, nel nome di Gesù vi è proposta una missione impegnativa: quella di essere attivi nel vostro impegno sociale, come vero lievito nella famiglia umana.

  • Avete davanti a voi la grande sfida di continuare ad accogliere la responsabilità per il dono della vita, di tutta la vita umana. Servire la “cultura della vita” sarà sempre un compito attraente e stimolante per ognuno di voi.
  • La promozione dei valori della famiglia e l’impegno per eliminare la povertà che porta molte persone a vivere ai margini, così come la lotta contro la fame, sono temi che spesso, come giovani, non vi lasciano indifferenti.
  • È positivo che alcuni di voi si stiano impegnando nella difesa dei diritti umani e dei diritti dei minori. Per non parlare della grande sfida per la costruzione della Pace. Gli sforzi che compiamo nella ricerca della pace non sono mai abbastanza.
  • Siete anche molto sensibili al buon uso delle risorse della terra, alla cura del Creato, rispettando tutto ciò che ha a che fare con una corretta ecologia.

A voi che leggete questo Messaggio in tutto il mondo, in migliaia di case salesiane condividendo la medesima fede, dico: favorite un autentico dialogo tra di voi. L’altro, il compagno, colui che è diverso per cultura e religione, è sempre un giovane come voi, con il quale potete incontrarvi, dialogare e persino diventare amici. Le differenze, infatti, non possono rimanere solo un ostacolo, ma devono diventare un’opportunità per un reciproco arricchimento.

Cari giovani, tutte queste sfide e molte altre interessano oggi la famiglia umana. Per essa, oggi, vogliamo essere lievito, sale, luce. Queste sfide chiedono che con la vostra vita, la vostra formazione, i vostri studi, il vostro lavoro e la vostra vocazione, esprimiate un “sì” che dimostri concretamente il vostro impegno per costruire un mondo più giusto e fraterno.

Queste sfide vi pongono di fronte al bivio di accettare o rifiutare una vita impegnata ed entusiasmante in cui concentrare tutte le vostre migliori forze ed energie secondo il sogno di Dio per ciascuno di voi. Certamente non vi è chiesto un eroismo particolare o straordinario, ma unicamente – ed è già molto – di far fruttare i doni e i talenti che Dio ha concesso a ciascuno di voi, impegnandovi a crescere nella fede, nell’amore vero, nella fraternità e nel servizio a favore di tutti, soprattutto degli ultimi, dei più colpiti dalla vita, di coloro che hanno meno opportunità.

Mi sembra questa una formidabile proposta per ogni giovane cristiano e salesiano che voglia essere discepolo missionario del Signore oggi, e per ogni giovane di altre fedi religiose presenti nelle case di Don Bosco.

Concludo ringraziando il Signore per tante espressioni di bellezza, pienezza e bontà presenti nella vostra vita, cari giovani, e che vi porta a pensare ad altri ragazzi, ragazze e giovani come voi ma che sono smarriti, disorientati e molto lontani da quei valori che danno loro dignità.

Il nostro Dio, che è Padre di tutti i suoi figli e figlie, ha bisogno di voi e vi chiede di essere il Suo volto e le Sue mani per raggiungere coloro che hanno meno possibilità. Vi incoraggio in questo impegno e vi auguro di cuore ¡buona festa di Don Bosco!

 

Con vero affetto vi saluto,
Don Ángel Fernández Artime, SDB
Rettor Maggiore

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Italia – Un tempo per riflettere e ripartire: la visita di don Martoglio alla casa “Don Bosco” di Roma

Dal sito dell’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – A volte una casa salesiana è così grande che ha bisogno di fermarsi e ascoltare ogni sua parte. Per capire da dove viene e dove sta andando. E anche perché altrimenti “un pezzo non sa cosa fa l’altro”. La comunità della parrocchia “San Giovanni Bosco” a Roma lo ha fatto domenica 22 gennaio scorso, intorno a don Stefano Martoglio, Vicario del Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco, durante la solenne celebrazione eucaristica e il successivo incontro con la comunità educativa pastorale dell’opera salesiana.

Con don Martoglio la comunità ha aperto la Novena che sta accompagnando tutti alla Festa di San Giovanni Bosco di martedì 31 gennaio. La presenza del Vicario del Rettor Maggiore ha dato l’opportunità di avere un tempo per guardarsi negli occhi, certi che Don Bosco è ancora vivo nella comunità e guida le sue scelte. Scelte che sono passate anche attraverso le difficoltà della pandemia di Covid-19 e dei rallentamenti che con il senno di poi sono stati provvidenziali.

Il confronto guidato da don Martoglio è stato necessario a tutti per raccogliere maggiormente le forze, ridefinire i propri obiettivi e prepararsi a continuare, ancora più energicamente di prima, il proprio progetto di ascolto del territorio e le sue realtà, spesso non facili.

Nell’incontro con il Vicario del Rettor Maggiore la comunità si è raccontata, ripercorrendo i passi fatti in questi ultimi anni, nei quali è cresciuta riordinando le forze al proprio interno e coinvolgendo nuove persone, facendo prendere corpo ad una comunità che è cresciuta di pari passo all’aumento dell’invecchiamento della popolazione del quartiere ed all’aumento di episodi di microcriminalità, che sono uno stimolo a fare sempre meglio e di più.

Nella realtà del territorio di Don Bosco, la parrocchia in questi anni è tornata ad essere presente concretamente attraverso le tante proposte educative dell’Oratorio-Centro Giovanile e della Residenza Universitaria, attraverso le opere di carità e di assistenza ai bisognosi come il Centro di Ascolto e la Mensa della Caritas di Prefettura, dove una molteplicità di operatori della parrocchia “San Giovanni Bosco” e di quelle limitrofe prestano il loro fattivo contributo, e attraverso le proposte e attività culturali come quelle offerte dai cori parrocchiali e dal cinema teatro “Don Bosco”, tasselli di un grande puzzle che si compone sotto l’ombra della Basilica, sotto lo sguardo amorevole di Don Bosco che continua a guardare tutti i suoi figli e tutti i suoi giovani con il suo desiderio di vederli “felici nel tempo e nell’eternità”.

Questi tasselli sono soprattutto gli educatori, i volontari, i Salesiani Cooperatori, le Figlie di Maria Ausiliatrice e gli stessi Salesiani di Don Bosco, che devono non solo ascoltare ed ascoltarsi, ma anche raccontarsi, ovvero dire “dove vogliono andare” e “leggere le infinite necessità della realtà, che sono anche opportunità”, come suggerito da don Martoglio nel suo saluto alla Comunità Educativa Pastorale, laddove ha paragonato il quartiere Don Bosco al quartiere Valdocco di Torino di metà ‘800, culla della missione del Padre e Maestro della Gioventù.

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Genova Sampierdarena, per la festa di Don Bosco il Vicario del Rettor Maggiore presenterà la Strenna

Pubblichiamo l’articolo sulla festa di San Giovanni Bosco dell’Opera di Genova Sampierdarena.

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Il 31 Gennaio, si commemora San Giovanni Bosco, considerato dalla religione Cattolica Patrono della scuola e degli studenti. Giovanni Melchiore Bosco nasce nel 1815 a Castelnuovo d’Asti (oggi Castelnuovo Don Bosco), in una famiglia contadina.

L’invito è quello di andare a partecipare alla festa per in onore di San Giovanni Bosco dal sabato 28 al martedì 31 Gennaio 2023 presso l’Opera Don Bosco di Genova

Ecco come verrà strutturata la festa:

Sabato 28 Gennaio 2023

Ore 10:00 presso Sala Luoni Don Bosco Genova la presentazione Strenna 2023 con Don Stefano Martoglio (Vicario del Rettor Maggiore dei Selesiani)

A seguire messa presieduta da Don Stefano Martoglio presso la Parrocchia San Giovanni Bosco e San Gaetano

Domenica 29 Gennaio 2023

Ore 10:00 la Santa Messa presieduta da Don Francesco Fully Doragrossa (Rettore del Seminario e delegato della pastorale giovanile alla Diocesi di Genova)

A seguire brioche per tutti, giochi in cortile e pranzo insieme (su prenotazione)

Martedì 31 Gennaio

Ore 09:00 la Santa Messa presieduta da Padre Daniel Coronel (nel 25° anniversario di profesione religiosa). A seguire tornei e giochi in cortile per ragazzi CFP e delle scuole; laboratorio di cucina per i ragazzi del CFP

Ore 18:00 Solenne Concelebrazione presieduta da Don Sergio Pellini (Direttore della Casa)

Per informazioni o prenotazione pranzo si richiede di chiamare al seguente numero: 010 640 2601 (attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 16)

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