Sabato 28 settembre 2024, presso il Collegio Don Bosco di Pordenone, si è svolta una solenne celebrazione in cui Antonino Mazara e suor Federica Zof hanno emesso la loro Professione Perpetua, promettendo di consacrare definitivamente la loro vita a Dio e al servizio della missione salesiana. La frase guida della celebrazione, tratta dal Vangelo di Matteo, era “Date loro voi stessi da mangiare” (Mt 14,16), un invito a rendersi pane spezzato per il prossimo, nella logica del dono e del servizio.
Alla celebrazione hanno partecipato circa 600 persone provenienti da tutto il Triveneto, testimoniando un clima di gioia e di fraternità. Il rito è stato presieduto da don Silvio Zanchetta, ispettore del Triveneto, il quale, durante l’omelia, ha posto l’accento sull’importanza dell’amicizia e del dono di sé.
La festa è poi proseguita fino alla sera con un prezioso spettacolo sulla vita di don Bosco portata in scena dai giovani dell’Oratorio di Chioggia.
Suor Federica Zof: un percorso di fede e servizio
Nata nel 1990, suor Federica Zof ha sviluppato fin da giovane un forte legame con la parrocchia di Santa Maria la Longa, dove ha prestato servizio come animatrice. Durante gli anni delle scuole superiori, frequentate all’istituto Deganutti di Udine, ha coltivato il desiderio di dedicarsi agli altri, il che l’ha portata successivamente a trasferirsi a Mestre per frequentare l’università salesiana IUSVE. Qui ha continuato a collaborare con i salesiani presso l’oratorio di Mogliano Veneto.
Dopo un’esperienza lavorativa come educatrice all’oratorio di Pavia di Udine, suor Federica ha iniziato il cammino di discernimento vocazionale, un percorso che l’ha condotta dapprima a Trieste, poi a Torino per l’anno di postulato e infine a Roma, dove ha vissuto due anni di noviziato, professando per la prima volta il 6 agosto 2018. Nei primi cinque anni ha prestato servizio a Villanova di Fossalta di Portogruaro, mentre attualmente è da un anno impegnata nella comunità di Lendinara, in provincia di Rovigo. Suor Federica proviene da una famiglia fortemente legata alla spiritualità salesiana: suo fratello Emanuele, infatti, è anch’egli salesiano e sacerdote, e attualmente ricopre il ruolo di responsabile della Pastorale giovanile dell’Ispettoria del Nord-est.
In una intervista in merito alla Professione Perpeuta afferma: “La Professione perpetua per me è dire questo: dove sono io c’è anche Lui! Dirò un “sì” a Dio che mi chiede se ci sto a vivere con Lui tutta la vita. Dirò un “per sempre” a Dio perché “fino all’ultimo respiro” non mi basta, voglio essere Sua anche dopo”.
Antonino Mazara: una vita salesiana tra educazione e testimonianza
Antonino Mazara, classe 1993, proviene da una famiglia di origini siciliane ma saldamente radicata in Friuli. Cresciuto nella parrocchia di Santa Maria la Longa, Antonino ha maturato la sua vocazione salesiana attraverso l’esperienza “Live” a La Viarte. Dopo il noviziato a Torino, dove ha celebrato la sua prima professione l’8 settembre 2017, Antonino ha proseguito il suo percorso con due anni di studi filosofici a Brescia. Successivamente, ha vissuto tre anni di tirocinio nelle case salesiane di Verona e Castello di Godego, dove ha insegnato religione nelle scuole e animato gli oratori.
Il cammino formativo lo ha riportato a Torino, dove ha completato il secondo anno di teologia e si appresta ora a concludere il terzo. Le estati di Antonino sono state spesso caratterizzate dal servizio a Pordenone, città in cui, il 28 settembre, ha emesso la sua Professione Perpetua come salesiano, sigillando un cammino di fedeltà e dedizione.
Anche Antonino, in merito alla Professione Perpetua ha affermato: “Credo di aver intuito che la Professione Perpetua è due cose:1. Scegliere una volta per tutte a chi appartengo! Di chi sono!; 2. Rendere evidente agli occhi di tutti l’amore di Dio: nonostante io sia un poveretto, vedi la mia fragilità e i miei peccati, Dio mi vuole per sè, per fare grandi cose nella mia vita e per chi avrò vicino! Sono felice di poter mostrare l’azione di Dio a tutti”.
La celebrazione delle Professioni Perpetue di suor Federica Zof e Antonino Mazara ha rappresentato un momento di grande gioia e testimonianza per la comunità salesiana del Triveneto. Le loro vite, offerte con amore e generosità, sono un segno tangibile di speranza e un richiamo alla vocazione come servizio agli altri, in risposta alle parole del Vangelo.