Nella festa di San Francesco di Sales è nato “Cube live”, il magazine digitale dello IUSVE

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Venezia) – È nato in occasione della festa liturgica di san Francesco di Sales “Cube live” il magazine dell’Istituto Universitario Salesiano di Venezia (IUSVE), estensione della testata “Cube radio”, che dal 2019 offre un servizio di informazione e digital reporting alla famiglia accademica. “Cube live” utilizzerà anche applicazioni governate dall’Intelligenza Artificiale per completare i contenuti messi in forma dalla redazione e proporrà contributi formativi nell’ambito dell’educazione all’uso critico degli schermi digitali.

“Prendendo spunto dall’operato di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti – ha spiegato don Nicola Giacopini, Direttore dello IUSVE – desideriamo mantenere anche attraverso questa nuova opportunità di comunicazione un costante contatto con il territorio e, nel contempo, rinsaldare la rete di comunicazione interna. Il magazine dell’istituto universitario ci permetterà di perseguire uno dei nostri principi fondanti, ovvero l’impego nella ricerca della verità e nella missione formativa, in sintonia con i valori evangelici e la tradizione educativa salesiana”.

Sono in preparazione in questi giorni i format “Bites”, che metterà in evidenza le eccellenze nate in seno all’Istituto universitario e “Iusve international”, su stage e periodi di studio all’estero sperimentati dagli studenti.

“Si tratta di un servizio digitale – ha spiegato Marco Sanavio, Direttore della comunicazione istituzionale dello IUSVE – che farà sintesi dell’intensa attività della famiglia accademica, mettendone in evidenza i valori e facendo emergere le istanze che provengono dalla comunità degli studenti: dal paradigma dell’Ecologia integrale che coinvolge tutte le componenti dell’Istituto, agli orizzonti di alto profilo tracciati dalla ricerca e dalla terza missione”.

Tra gli studenti che contribuiranno alla redazione del magazine ci sono Valerio Bertoncin (sede di Venezia) e Fabrizio Rospo (sede di Verona) insieme agli “IUSVE ambassador”, un gruppo composto da Giulia Compagnin, Elisa Filippini, Stefano Girotti e Ginevra Visioli che si occuperà dell’animazione dei social media dell’Istituto universitario.

Il magazine “Cube live” verrà pubblicato nella sua versione integrale e sarà pienamente operativo all’interno del nuovo sito dello IUSVE dal 23 febbraio, data di inaugurazione dell’anno accademico 2023-2024.

Torino, Basilica Maria Ausiliatrice: programma celebrazioni Solennità di San Giovanni Bosco 2024

In occasione della Festa di San Giovanni bosco del prossimo 31 gennaio e nell’anniversario dei “200 anni dal Sogno dei 9 anni“, la Basilica Maria Ausiliatrice presenta il programma completo delle celebrazioni per la Solennità del Santo dei giovani.

Mercoledì 24 gennaio | Festa di San Francesco di Sales

Ore 18.30: Concelebrazione Eucaristica | Presiede il Card. Don Ángel Fernández Ártime, Rettor Maggiore

Sabato 27 gennaio 2024 | Concerto in onore di don Bosco

Ore 21.00: Orchestra Filarmonica del Liceo Cavour – Torino, SCOPRI DI PIÙ.

Martedì 30 gennaio 2024

Ore 17.00: Santo Rosario animato dalle FMA | Presiede don Vincenzo Trotta, Vicerettore

Ore 18.00: Messa Vespertina | Presiede Mons. Alessandro Giraudo, Vescovo Ausiliare di Torino

Ore 19.00: Primi Vespri | Presiede don Stefano Martoglio, Vicario del Rettor Maggiore dei salesiani

Ore 20.30: Veglia a don Bosco animata dai novizi salesiani

Mercoledì 31 gennaio 2024 | Solennità di San Giovanni Bosco

Ore 07.00: Messa per il popolo | Presiede don Michele Viviano, Rettore della Basilica Maria Ausiliatrice

Ore 08.00: Messa per i religiosi | Presiede P. Michele Roselli, Vicario Episcopale per la formazione nella Diocesi di Torino e Susa

Ore 09.30: Messa per i ragazzi/e delle scuole salesiane di Torino-Valdocco | Presiede don Leonardo Mancini, Ispettore del Piemonte e della Valle d’Aosta

Ore 11.00: Messa per il popolo | Presiede Sua Ecc. Mons. Roberto Repole, Arcivescovo di Torino e Susa, anima i canti la Corale della Basilica

Ore 15.00: Benedizione dei ragazzi/e all’altare di don Bosco | Presiede don Guido Dutto, Parroco

Ore 16.00: Adorazione e Secondi Vespri | Presiede don Michele Viviano, Rettore

Ore 17.00: Messa per il popolo | Presiede don Pio Luigi Ciotti, Fondatore del Gruppo Abele e dell’Associazione Libera

Ore 18.30: Messa per il Movimento Giovanile Salesiano | Presiede don Stefano Martoglio, Vicario del Rettor Maggiore dei salesiani

Ore 21.00: Messa con il Sermig | Presiede don Andrea Bisacchi, con la presenza di Ernesto Olivero

Venerdì 2 Febbraio 2024 | Giornata della Vita Consacrata

Ore 18.30: Concelebrazione Eucaristica | Presiede Padre Ugo Pozzoli, Vicario Episcopale per la Vita Religiosa

Mostra sul sogno dei 9 anni esposta in Basilica fino al 31 gennaio 2024.

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Al via l’VIII Capitolo Ispettoriale dell’Ispettoria salesiana Italia-Nord -Est

Dall’agenzia ANS.

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Venezia Mestre, Italia – gennaio 2024 – Il 20 gennaio è iniziato l’VIII Capitolo Ispettoriale dell’Ispettoria salesiana Italia-Nord-Est (INE), convocato appositamente e prioritariamente in vista del Capitolo Generale 29, per approfondirne il tema “Appassionati per Gesù Cristo, dedicati ai Giovani”; oltre che per eleggere il Delegato, o i Delegati, al Capitolo Generale e i loro supplenti. La prima sessione è iniziata con la Celebrazione Eucaristica presieduta da don Igino Biffi, Superiore dell’Ispettoria INE. Poi sono stati presentati ai 70 capitolari il regolamento, l’articolazione del Capitolo Ispettoriale e altri documenti relativi al Capitolo, con primi confronti sulle modalità proposte, a cura del Presidente del Capitolo Ispettoriale, don Biffi e del Regolatore don Loris Benvenuti. Nel pomeriggio si sono svolti invece i Gruppi di Dialogo che hanno permesso di condividere e riflettere su due dei tre temi richiesti dal CG29: Nucleo Tematico 1. “Animazione e Cura della vita vera di ciascun salesiano”; e Nucleo Tematico 2: “Insieme Salesiani, Famiglia Salesiana e Laici ‘con’ e ‘per’ i giovani”. La seconda sessione del Capitolo si svolgerà dal 25 al 27 aprile 2024, dove si redigerà il documento da presentare al CG29 e ci sarà l’elezione dei delegati partecipanti dell’Ispettoria INE.

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“Il sogno che fa sognare”: la lettura critico-storica di don Francesco Motto, Direttore Emerito dell’Istituto Storico Salesiano

Dall’agenzia ANS.

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Un’autentica chiamata di Dio fatta nel 1824 a un bambino e raccontata cinquant’anni dopo, con il linguaggio della maturità, quasi un copione riassuntivo di un’esistenza tutta spesa per le nuove generazioni nel nome di Gesù e di Maria.

Visto da uno storico, il “sogno dei nove anni” di don Giovanni Bosco ha i contorni del fatto vero e la potenza evocativa di una pagina letteraria.

La sera di lunedì 22 gennaio, lo ha spiegato a Torino, presso la Basilica di Maria Ausiliatrice, don Francesco Motto, SDB, Direttore emerito dell’Istituto Storico Salesiano (ISS), e autore di numerosi libri e ricerche.

L’incontro è stato introdotto e concluso dal Rettore della Basilica, don Michele Viviano, ed è stato moderato dal giornalista Alberto Chiara, caporedattore di Famiglia Cristiana.

Don Motto, nella sua relazione puntuale e documentata, ha citato testimoni, scritti e interpretazioni.

“Non si trattò di un sogno unico – ha concluso –: riapparve, con varianti anche significative, vent’anni dopo all’inizio della sua missione sacerdotale (1844) e ancora successivamente, fino al 1887, al momento della celebrazione davanti al quadro di Maria Ausiliatrice nella chiesa del Sacro Cuore a Roma, quando, a pochi mesi dalla morte, scoppiò a piangere vedendo avverarsi le ultime parole della ‘donna di maestoso aspetto’ del sogno: ‘A suo tempo tutto comprenderai’. Si tratta dunque di un complesso di sogni-visioni disseminati lungo la sua vita”.

Di quel sogno, oggi, rimane l’eredità sempre attuale: l’impegno verso i giovani, tutti, ma soprattutto quelli alle prese con difficoltà pratiche, morali o spirituali; il metodo preventivo, tuttora valido, intessuto di “mansuetudine” e di “carità”; e una fede che si trasmette più con l’esempio che con verbosi discorsi.

Per quanti volessero rivivere la serata con don Motto, il video della diretta resta sempre disponibile sul canale YouTube della basilica.

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Italia Centrale, l’esperienza degli esercizi spirituali di Pastorale Giovanile e Famiglia

Dal sito dei Salesiani dell’Italia Centrale.

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Siamo stati inviati a condividere alcune impressioni sull’esperienza vissuta durante gli esercizi spirituali di PG & Famiglia dell’ispettoria ICC.

Come diversi altri partecipanti, abbiamo aderito alla proposta per ritagliarci uno spazio di riflessione, preghiera e condivisione non facili da concretizzare per l’intensità degli impegni lavorativi, familiari e pastorali. Nonostante la durata contenuta dell’incontro (dalla sera del venerdì al pranzo della domenica) ci è stata offerta l’opportunità di vivere un’esperienza che potremmo definire “multiforme”.

L’introduzione ha chiarito ai partecipanti la finalità prefigurata dagli organizzatori dell’iniziativa, ovvero fornire alcuni spunti e strumenti che potessero consentire a ciascuno di “esercitarsi” spiritualmente al ritorno nel propri ambiti di vita personale e comunitaria.

Un momento particolarmente toccante e intenso l’abbiamo vissuto durante la visita alla comunità Cenacolo di Loreto. Difficilmente le testimonianze delle tre persone che ci hanno accolto e presentato la realtà in cui vivono e operano potranno essere dimenticate. Racconti di disagio, fragilità ed errori, superati o in via di superamento grazie ad un insieme sapientemente calibrato di accoglienza, amorevolezza, preghiera e lavoro, con una profonda connotazione comunitaria.

La visita alla comunità Cenacolo ha dato l’impulso per un successivo momento di riflessione. Un itinerario tracciato su passi della Scrittura che ha sottolineato i passaggi fondamentali per il compimento delle missione a cui ciascuno di noi è chiamato. A partire dalla capacità di riconoscere e ascoltare una chiamata, fino all’affidamento che si accompagna poi all’impegno per la costruzione di una comunità in cui si sappia vivere il “bene”.

Un ulteriore momento di testimonianza, riflessione e condivisione ha quindi portato il focus sulle realtà pastorali in cui ciascuno opera, per rileggerle alla luce di quanto ispirato dalla Parola. Inevitabilmente, si sono anche sfiorate alcune criticità, che non di rado accomunano i vari ambiti locali dell’ispettoria, da affrontare ritrovando il senso profondo dell’essere Chiesa. Come ci è stato detto all’inizio di queste giornate, il vero “esercizio” di duttilità allo Spirito è quello che saremo chiamati a svolgere una volta tornati alle nostre case e nei nostri ambienti pastorali.

Da ultimo, ma non di secondaria importanza, vogliamo sottolineare il clima di familiarità e fraternità che anche in questa occasione, come anche nell’esperienza del campo dello scorso agosto, abbiamo respirato. Dal momento dell’arrivo, in cui c’è il piacere di ritrovare persone con cui si è già condiviso un tratto di strada e di incontrarne di nuove, fino al momento dei saluti e della gratitudine per quanto ricevuto.

Un sentito grazie a coloro che si sono resi disponibili nelle varie forme di servizio che ha reso possibile tutto ciò.

Pino e Raffaela Mancuso

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Don Bosco Roma: al via il ricco programma per le celebrazioni del Santo

Pubblichiamo il comunicato stampa della Parrocchia San Giovanni Bosco di Roma sul programma di celebrazioni per la festa di Don Bosco.

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“A nove anni ho fatto un sogno” – sono passati duecento anni dal momento fondativo di tutta la spiritualità salesiana: il sogno dei nove anni di San Giovanni Bosco. Era il 1824 e da allora centinaia di migliaia di giovani hanno avuto modo di conoscere Don Bosco e i suoi salesiani.

Per questo motivo il 28 gennaio 2024, presso la Basilica Don Bosco di Roma, sarà inaugurata una speciale illuminazione per il bassorilievo dedicato all’evento.

L’iniziativa si inserisce nel solco del ricco programma di celebrazioni dedicate a Don Bosco presso la parrocchia romana che avrà inizio il 22 gennaio con la celebrazione delle 18:00 presieduta da Don Mauro Mantovani. Dal 22 al 31 – vera e propria festa di Don Bosco – ogni giorno si terrà una celebrazione presieduta da alcuni Vescovi, Cardinali, Parroci, Salesiani, a sottolineare l’attenzione nei confronti del Santo Patrono.

Tra i tanti eventi extra-liturgici è bene segnalare la presenza di Don Luigi Ciotti, presidente di Libera, che il 23 gennaio, dopo la celebrazione eucaristica delle 18:00, incontrerà la cittadinanza presso il Cinema Teatro Don Bosco. Il titolo dell’evento (a ingresso gratuito” è “La Legalità è lo strumento per raggiungere la giustizia”.

Il 27 alle 19:00 in Basilica, dopo aver celebrato l’eucarestia delle 18:00, padre Giulio Albanese – direttore ufficio comunicazioni sociali e per la cooperazione missionaria tra le Chiese della Diocesi di Roma – terrà l’incontro “Non c’è Pace senza Giustizia”.

Infine, spazio alla musica e alla cultura, con il concerto della Banda della Marina Militare, domenica 28 gennaio alle 16:30 e il concerto di voci e musica in onore di Don Bosco tenuto dalla Corale Maria Ausiliatrice, martedì 30 gennaio alle 18:00. Entrambi in Basilica. La stessa Basilica sarà aperta alla cittadinanza, con visite guidate previste alle 11:30, alle 12:15 e alle 16:30 il 31 gennaio.

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Ispettoria Italia Nord Est, don Silvio Zanchetta è il nuovo ispettore

Pubblichiamo la lettera di nomina di don Silvio Zanchetta come superiore dell’Ispettoria Italia Nord Est nel sessennio 2024-2030.

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Carissimi Confratelli

Carissimi giovani

Carissimi membri della Famiglia Salesiana

Carissimi laici delle Comunità Educativo Pastorali

vi scrivo per comunicarvi che, a norma di Cost.162, il Rettor Maggiore con il consenso del suo Consiglio, previa ampia consultazione, ha nominato Ispettore dell’Italia Nord Est per il sessennio 2024-2030

DON SILVIO ZANCHETTA

Don Silvio (classe 1970) ha conosciuto il mondo salesiano nella realtà di Castello di Godego (TV) e ha vissuto il discernimento vocazionale nella Comunità Proposta di Mogliano Veneto. Salesiano dal 1990 e sacerdote dal 1998, nel 2000 ha conseguito la Licenza in Teologia Spirituale presso l’UPS. In seguito è stato prima incaricato dell’oratorio di San Donà di Piave (VE) e poi dell’oratorio di Pordenone. In questa casa è stato successivamente nominato Direttore (2009-2014). Ha prestato servizio all’Ispettoria INE come Consigliere Ispettoriale (2012-2020) e come Delegato di PG (2014-2020). Durante questo servizio, per 2 anni è stato il responsabile nazionale dell’Ufficio Parrocchie-Oratori. Dal 2020 è Direttore dell’opera salesiana di Mestre.

Carissimo don Silvio, ti assicuriamo la nostra preghiera per questo compito di animazione e governo che la Congregazione ti ha affidato per il bene dei giovani, dei confratelli e di quanti collaborano nella missione salesiana nella nostra Ispettoria INE. Le nostre Costituzioni ci donano la certezza che la Madonna ci accompagna e ci è maestra: Maria Immacolata e Ausiliatrice ci educa alla pienezza della donazione al Signore e ci infonde coraggio nel servizio dei fratelli (Cost.92).

A Lei ti affidiamo.

don Igino Biffi

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“Il sogno che fa sognare”: la lettura teologica di don Bozzolo, Rettore Magnifico dell’UPS

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Torino) – Il secondo appuntamento nella Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino-Valdocco sul Sogno dei Nove Anni di Don Bosco, in relazione alla Strenna 2024 del Rettor Maggiore, ha proposto lunedì 15 gennaio 2024, l’approfondimento teologico di don Andrea Bozzolo, Rettore Magnifico dell’Università Pontificia Salesiana (UPS) di Roma.

Come atteso, questa rilettura del momento fondante del carisma salesiano ha fornito, all’ampio uditorio presente e a quello collegato in streaming, gli elementi che mostrano l’ancoraggio pieno dell’esperienza del piccolo Giovannino alla tradizione biblica e all’annuncio del Vangelo. Una via originale, quella percorsa dal Rettore Magnifico dell’UPS, per allargare lo sguardo oltre il “programma” educativo del Padre e Maestro dei Giovani – evidente al primo approccio – ed entrare nel cuore della sua spiritualità.

L’incontro, desiderato e organizzato dal Rettore della Basilica, don Michele Viviano, è stato aperto dalla visione delle sequenze del film di Leandro Castellani “Don Bosco” (realizzato nel 1988, a cento anni dalla morte del santo) nelle quali Pio IX chiede al prete di Torino, ancora incerto sulla sua strada, di individuare il momento fondante della sua esperienza. Siamo nel 1858, Don Bosco riscopre con l’aiuto del Papa il nucleo della chiamata per lui, avvenuta nel linguaggio del sogno, quando si stava affacciando alla vita e l’interrogativo che portava con sé era: “Che cosa farò da grande?”.

Il fondatore dei salesiani impiegherà molto tempo a rispettare la richiesta di Pio IX di mettere nero su bianco la memoria di quell’evento così intimo: le reazioni – quando l’aveva raccontato al mattino in famiglia – erano state tra l’ironico e il perplesso: i fratelli prefigurarono un lavoro da mandriano o da capo di una banda di malfattori, la nonna suggerì di non dare peso ai sogni; solo Mamma Margherita intravide il germe di una chiamata al sacerdozio. Lo stesso Giovannino propese per considerarlo una fantasia da cui non farsi condizionare.

Nella sua attività non “userà” esplicitamente quel sogno per attirare i giovani a Valdocco o per delineare il metodo dell’accoglienza, ma continuerà a custodirlo nel cuore. Solo nel 1874, seduto alla scrivania, risponderà al Papa ricostruendo gli elementi di quella che – solo al termine della vita, nell’Eucarestia ultima che celebrerà nella Basilica del Sacro Cuore a Roma, davanti all’immagine di Maria Ausiliatrice – comprenderà essere sarà stata una chiamata personale straordinaria.

È questa la chiave disponibile per rileggere la biografia di questo “fondatore”, pareggiabile a Benedetto da Norcia, a Francesco d’Assisi, a Domenico di Guzman, a Ignazio di Loyola. Con un compito adeguato ai tempi della Storia e della Chiesa: quello della riconducibilità di ogni giovane a un cammino di avvicinamento a Dio, fino a toccare le vette della santità, in una società percorsa dalla teorizzazione della lontananza da Lui come valore apparente di libertà.

Il “caso” di san Domenico Savio – giovane chierichetto di Don Bosco, desideroso di accostarsi al sacramento dell’Eucarestia prima dei tempi allora previsti dalla prassi cattolica – richiamato da una domanda dei presenti, ha dato al relatore l’opportunità di sottolineare quanto la valutazione che dovettero fare i presbiteri, chiamati a dare una risposta, corrispondesse all’invito di Gesù agli apostoli di considerare i piccoli un modello per accogliere il Regno.

C’è una perfetta aderenza teologica del “Sogno dei Nove Anni” alla tradizione ebraica e cristiana: la stessa “via” del sogno è stata seguita da Dio per rivolgersi a Giacobbe e ai patriarchi; e poi a Maria di Nazareth, a Giuseppe, a Paolo di Tarso. È una modalità che non assicura certezze, se non la possibilità di capire retrospettivamente la portata della sollecitazione ricevuta dallo Spirito.

Anche perché questi “sogni” affidano responsabilità immani, che la persona non potrebbe mai accettare se si rendesse conto della loro consistenza. Sono vere sfide alla ragionevolezza e alla concretezza. Sono progetti “impossibili”, ha rimarcato don Bozzolo, ma proprio per questo vengono affidati a persone che hanno fiducia in di Dio. “Tu lo farai possibile” venne risposto a un Giovanni Bosco che, ancora sognante, non aveva perso il senso della realtà e intendeva sapere “come” sarebbe avvenuta la metamorfosi dei lupi in agnelli.

La risposta nel sogno, e nella realtà della fede, è la mano di Colei – alla quale Mamma Margherita ha insegnato a rivolgersi nella preghiera – che si appoggia sulla spalla del ragazzo: la “signora” non dà risposta, non dà istruzioni o raccomandazioni; ma assicura la sua vicinanza, la sua benevolenza, la sua protezione. È quanto basta per lanciarsi nella sequela di Cristo, senza aspettarsi di avere tutto chiaro. Paradossalmente, ha spiegato il relatore, più luce si riceve più ci si trova nel buio: il discepolo può far strada solo camminando. È una “scommessa” che ha fondamento nella resurrezione di Gesù, ossia nel fatto che ha lasciato traccia della vittoria sulla morte, l’impossibile più estremo.

Il sogno si conclude fra le lacrime: di paura? di gioia? Intanto si sente come pestato. Giovannino domanda ai suoi interlocutori “chi siete?” e non ha risposta. La mamma gli aveva insegnato a chiedere, agli sconosciuti che incontrava, chi fossero. Ma il loro nome non viene detto. È stato così per Abramo, così per Mosè quando sono stati raggiunti dalla Parola: Dio non ha un nome che possiamo conoscere. Quando proviamo a citarlo possiamo solo balbettare qualche consonante. Se è questa la matrice comune all’esperienza dei Nove Anni, si è di fronte a una santità che attraversa tutto il tempo, ad un’opera che supera le contingenze.

Mentre si contempla questo episodio mistico, sorge la domanda – che una giovane ha posto alla conclusione dell’incontro nella Casa di Maria a Valdocco: “Come riconoscere la trascendenza nella nostra esperienza?”. “La vita è abitata da una chiamata” ha risposto il relatore, “ciò che ci sta intorno non è uno spettacolo. La vita di ciascuno è destinata agli altri, ogni vita è strutturalmente una chiamata. È qualcosa che ci appartiene anche se non l’abbiamo messa noi dentro di noi. Per questa ragione dobbiamo dare spazio alla Parola di Dio perché possa emergere ed essere compresa”.

Questa contemplazione trova un valido ausilio nel libro che a conclusione dell’incontro è stato messo a disposizione dei presenti, e che si trova in libreria: “Il sogno dei nove anni – Lettura teologica” scritto dallo stesso don Bozzolo, edito e tradotto in più lingue dalla Libreria Ateneo Salesiano.

Antonio R. Labanca

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Al via il processo capitolare dell’Ispettoria Salesiana Meridionale

Dall’agenzia ANS.

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Italia – gennaio 2024 – Sabato 13 gennaio è iniziato ufficialmente il processo capitolare dell’Ispettoria salesiana Italia-Meridionale (IME): un percorso di ascolto e di coinvolgimento di tutta la comunità salesiana, consacrata e laica, del sud Italia, Albania e Kosovo. Le case di Salerno (in Campania), di Brindisi e Andria (in Puglia), di Soverato (in Calabria) e di Tirana (Albania) sono state gli “avamposti” del primo appuntamento, scelti per far convergere tutti i salesiani in una mattinata di intenso lavoro intorno al primo dei nuclei del Capitolo Generale, quello dell’“Animazione e cura della vita vera di ciascun salesiano”, e per eleggere i delegati delle comunità che parteciperanno al Capitolo Ispettoriale 28. La metodologia adottata è quella dei “tavoli sinodali”, proposta dalla Chiesa per facilitare la condivisione delle opinioni di ognuno e un discernimento spirituale comunitario; metodo gia sperimentato dai convenuti durante il Convegno di Pastorale Giovanile a settembre.

“Il processo capitolare è occasione privilegiata – afferma il superiore don Gianpaolo Roma –  per vivere un ascolto comunitario, in cui confratelli e laici impegnati hanno la possibilità di dialogare tra di loro. Ma ancor di più è l’occasione per mettersi in ascolto della voce dello Spirito per vivere la missione salesiana con maggiore determinazione al servizio dei giovani più poveri del nostro sud Italia, dell’Albania e del Kosovo”. Nei prossimi mesi il processo pre-capitolare continuerà: a febbraio vedrà il coinvolgimento diretto di tutte le Comunità Educative Pastorali intorno al tema della corresponsabilità della missione tra la Famiglia Salesiana e i laici. Nel mese di marzo, invece, focalizzerà l’attenzione sul governo della Congregazione, dell’Ispettoria e il ridisegno di quest’ultima. Si giungerà così, con le evidenze acquisite e la più ampia platea coinvolta, alla celebrazione del Capitolo Ispettoriale ventottesimo, dal 26 al 30 di aprile a Bova Marina.

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La Voce e il Tempo – Rebaudengo, un corso al lavoro per giovani rifugiati

Da La Voce e il Tempo.

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Lo scorso novembre, presso il CNOS-FAP Rebaudengo di Torino, ha preso il via un corso di formazione professionale per giovani rifugiati in collaborazione con l’Unione industriale di Biella e con la Croce Rossa italiana.

Si tratta di un progetto che in primo luogo vuole rispondere alla necessità di reperire lavoratori nel settore meccanico-tessile, che negli ultimi anni vive una crisi di produzione dovuta, primariamente, alla mancanza di manodopera connessa alle richieste – spesso troppo selettive – delle aziende.

Il progetto è coordinato dai tre partner sopra citati, che si occupano ciascuno di un aspetto specifico: il CNOS-FAP della parte di formazione, l’Unione Industriale di Biella della selezione delle aziende interessate e la Croce Rossa dell’individuazione delle persone da inserire nel progetto.

Tutti gli allievi infatti (15 in totale) provengono dal Campo migranti Fenoglio di Settimo, gestito dalla Croce Rossa, e hanno un’età compresa tra i 20 e i 40 anni.

Il corso prevede 120 ore di formazione professionale in ambito meccanico tessile, che hanno preso il via a dicembre, a cui si sommeranno le ore dedicate al corso sulla sicurezza e, infine, da gennaio un accompagnamento all’inserimento abitativo e lavorativo nella città di Biella seguito da un responsabile messo a disposizione dall’Unione Industriale.

«Finora», spiega Agostino Albo, direttore del centro di formazione professionale Rebaudengo, «non abbiamo registrato alcuna assenza da parte degli allievi; c’è una forte motivazione e volontà di portare a termine il percorso»

Non si tratta di un progetto isolato: l’anno scorso sempre al Rebaudengo si è svolto un corso simile rivolto ad immigrati nell’ambito della carrozzeria: su 14 allievi ad oggi tutti hanno trovato occupazione.

L’obiettivo ultimo di questo progetto, oltre che rispondere ad una richiesta di lavoratori specializzati nel settore di riferimento (in questo caso quello meccanico-tessile), si inserisce in quella che è una delle mission della formazione professionale salesiana, ossia formare gruppi di persone inoccupate, che per svariate motivazioni legate al loro status non riescono a trovare un’occupazione stabile, fornendogli una specializzazione e accompagnandoli nell’inserimento lavorativo.

Fondamentale l’impegno della Croce Rossa del Campo Fenoglio che monitora con attenzione l’andamento dell’attività, le presenze e, tra le altre cose, ha fornito l’abbonamento ai mezzi pubblici degli allievi per agevolare gli spostamenti.

La Voce e il Tempo