Sesto San Giovanni, corso per i genitori sull’uso dell’iPad

Dal sito di Sesto San Giovanni – Opere Sociali Don Bosco.

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E’ stato organizzato un ciclo di incontri per favorire la conoscenza delle infrastrutture scolastiche e la familiarizzazione con i dispositivi e gli applicativi utilizzati nelle attività didattiche innovative.

Gli incontri sono pensati soprattutto per le famiglie degli studenti iscritti alle classi prime di tutti gli ordini scolastici (secondaria di primo grado, secondaria di secondo grado e formazione professionale), ma sarà possibile partecipare anche per gli studenti in inserimento in anni successivi al primo.

L’articolazione del corso prevede un incontro di base comune e degli incontri avanzati suddivisi nei vari ordini di scuola nel quale verranno trasmesse le principali nozioni per la gestione e il controllo del dispositivo e il suo utilizzo standard nelle attività didattiche.

Di conseguenza sarà molto utile che i partecipanti abbiano con sé l’iPAD dello studente, con tutte le relative password e codici di sblocco o, in alternativa, altri dispositivi Apple già in possesso.

Di seguito trovate il calendario degli incontri che espone, accanto ad ogni incontro programmato, il link per potersi prenotare. La prenotazione rimanderà al sito esterno Eventbrite.

Per completare la procedura, ricordiamo di inserire le proprie informazioni personali e attendere la mail che confermerà l’avvenuta prenotazione. Sarà possibile iscriversi fino a poche ore prima dell’evento in cui si intende partecipare. I posti disponibili in ogni data sono limitati.

INCONTRO DI BASE (PER TUTTI I SETTORI)

INCONTRO AVANZATO 1 (SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO)

INCONTRO AVANZATO 1 (SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO)

INCONTRO AVANZATO 2 (SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO)

INCONTRO AVANZATO 2 (SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO)

INCONTRO AVANZATO (ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE)

INCONTRO iPad E INCLUSIONE (PER TUTTI I SETTORI)

 

MGS Italia Centrale, al Don Bosco di Roma oltre 500 ragazzi per il Meeting

Dal sito dell’Italia Centrale.

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Sabato 9 e Domenica 10 settembre, presso l’Opera Don Bosco dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice al quartiere don Bosco, si è svolto il più numeroso Meeting della storia del movimento giovanile salesiano dell’Italia Centrale, con più di 560 presenze. Il Meeting è la più ampia convocazione ordinaria (annuale) del nostro territorio, superato solo dal Forum, che ha però una convocazione periodica e appunto straordinaria.

In questo weekend ho potuto riabbracciare e fare memoria delle amicizie vere e dei rapporti significativi della mia vita. La possibilità di parlare e confrontarmi con i consacrati e giovani appartenenti al MGS mi ha dato energia e forza per cominciare questo nuovo anno pastorale. Quest’anno ho avuto la fortuna di poter aiutare nell’animazione di alcuni stand per i più giovani e mi ha fatto vedere questo evento da una prospettiva diversa.

Ho potuto trasmettere loro quello che negli anni era stato per me il meeting e questo mi ha davvero reso consapevole di quanto si possa essere testimoni nella vita dei più giovani. Il tema dell’anno pastorale pensato sul sognare lo sento forte dentro me, e il poter regalare un mio sogno alla preghiera di qualcuno ricevendone uno in cambio mi ha fatto sentire figlia di uno stesso Padre con tutti i giovani e consacrati presenti.

Confido che questo evento, riesca nel tempo a trasmettere le emozioni che ha trasmesso a me a tutti i giovani che parteciperanno, dando forza ed energia da portare nelle proprie case.

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I Presidenti della repubblica italiana e tedesca in visita privata all’associazione Don Bosco 2000

Da le Repubblica.

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di Alessandro Puglia

Progetti di accoglienza in Italia e di migrazione circolare in Africa sotto il segno di don Giovanni Bosco. Temi cari al presidente della Repubblica Sergio Matterella che mercoledì e giovedì tornerà in Sicilia in occasione dell’incontro bilaterale con il presidente della Repubblica tedesca Franck Walter-Steinmeir. Il capo dello Stato comincerà il suo breve tour da Siracusa dove in elicottero sorvolerà le aree colpite dagli incendi in questa estate di roghi. Il giorno successivo sarà invece a Piazza Armerina dove, insieme al presidente tedesco, visiterà il parco archeologico di Villa del Casale. Subito dopo i due si recheranno in visita privata nella sede dell’associazione Don Bosco 2000, da anni in prima fila per progetti di integrazione e cooperazione.

Non è la prima volta che il presidente della Repubblica visita realtà appartenenti al mondo salesiano: «Ho l’immagine di Don Bosco nel mio studio», disse nel 2015 a don Francesco Cereda nella basilica di Santa Maria Ausiliatrice a Torino dove è custodita la salma del padre dei salesiani. A Piazza Armerina incontrerà la comunità di migranti che negli anni si è distinta per progetti di integrazione, dalla squadra di calcio Asd Don Bosco Aidone composta da giovani migranti dei centri Sai, alle iniziative nei beni confiscati alle mafie come nel sito di Villa Rosa oggi centro d’accoglienza e museo virtuale permanente sul caporalato, fino alle iniziative di integrazione tra famiglie ucraine accolte dai migranti subsahariani oggi integrati nel tessuto sociale siciliano. Quest’anno l’associazione Don Bosco 200 ha permesso al giovane migrante nigeriano, Israel Assien, di aprire il proprio salone di bellezza affiancato dal parrucchiere di Piazza Armerina Luca Messina. «Per noi è un momento di grande orgoglio – spiega Agostino Sella, presidente di Don Bosco 2000 una presenza che ripaga il nostro impegno sia sul fronte dell’accoglienza in Italia e sui modelli di migrazione circolare che portiamo avanti in Africa. In un momento drammatico come questo, basti pensare a quello che sta accadendo in queste ore a Lampedusa. La presenza del presidente Mattarella nella nostra comunità e tra i nostri ragazzi sottolinea l’importanza di valori come quelli dell’accoglienza e dell’integrazione».

L’associazione di ispirazione salesiana si impegna ad accompagnare i migranti che dopo essersi formati in Italia vogliono tornare nei paesi d’origine seguendoli nello sviluppo di start- up che possono aiutare i loro territori. Nel gennaio di quest’anno nel villaggio di Veligara, nel cuore della savana, in Senegal, è stato inaugurato l’oratorio dedicato a don Baldassare Meli, sacerdote salesiano palermitano che già dagli anni ’80 accoglieva nell’oratorio di Santa Chiara a Palermo i primi migranti che arrivavano in Italia. Da Piazza Armerina al Senegal, dunque, si gioca e si cresce insieme nel segno di don Bosco, il santo moderno che creò il primo contratto di lavoro.

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Convegno di Pastorale Giovanile della IME: Il cantiere del discernimento

Dal sito di Don Bosco al Sud.

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Dall’1 al 3 settembre le Comunità Educativo Pastorali della IME hanno preso parte al Convegno di Pastorale Giovanile nella cornice romana del Sacrofano Fraterna Domus. Tale appuntamento, come di consueto, scandisce l’inizio dell’anno pastorale proponendo un’importante occasione di riflessione sui temi intorno ai quali ogni casa salesiana sarà chiamata a definire la propria programmazione locale.
«Sia un grande cantiere del discernimento per stimolare ulteriori opifici pastorali nella nostra ispettoria»: con queste parole don Gianpaolo Roma, nuovo Superiore dell’Ispettoria, avvia ufficialmente i lavori coordinati dal delegato alla PG don Giuseppe Russo.
Discernimento e Sogni sono le categorie bibliche “filo conduttore” del convegno, approfondite dai due relatori, Padre Gaetano Piccolo e don Roberto Spataro, che hanno fornito interessanti chiavi di lettura della Proposta Pastorale sul bicentenario del sogno dei 9 anni di don Bosco.
Padre Piccolo, gesuita e docente all’Università Pontificia Gregoriana, nel primo pomeriggio ha trattato il discernimento spirituale, come «l’arte delle persone libere che acquisiscono consapevolezza di sé a partire dai propri desideri», presentando la metodologia delle “Conversazioni dello Spirito”, proposta dal Sinodo della Chiesa come strumento di lavoro per i cammini di Fede “in comune”. (QUI l’intervento integrale)
Don Roberto Spataro, salesiano e professore ordinario di Lingua e Letteratura greca, nel giorno seguente ha invece esaminato i sogni biblici «di Giuseppe che ci parla di un educatore umile ma allo stesso tempo saggio e operoso; del giovane Salomone che vive un forte senso di responsabilità; di Paolo che è capace di parlare ancora oggi alle famiglie». (QUI l’intervento integrale)
Non solo momenti di formazione frontale ma anche di coinvolgimento. Difatti la seconda fase del convegno ha coinvolto i circa 120 partecipanti nei “Cantieri del discernimento”, ovvero in tre laboratori operativi in cui si è sperimentato il metodo suggerito da Padre Piccolo in relazione a tre focus di discernimento: i nuovi giovani, le nuove situazioni familiari e i nuovi educatori.
L’ultima mattinata, infine, è stata dedicata alla Programmazione ispettoriale: visione, azioni e indicatori di misurazione sono stati presentati dagli incaricati di ciascun ambiente e settore d’animazione, elaborati alla luce del Progetto Educativo Pastorale Ispettoriale del sessennio 2023-2028. A chiudere la “tre giorni”, l’Ispettore don Roma ha condiviso ai confratelli e laici i suoi tre sogni: «Sogno CEP che siano autenticamente profetiche; Sogno confratelli e laici che vivono con impegno e dedizione la missione educativa ed evangelizzatrice; Sogno, infine, giovani e ragazzi che si lasciano coinvolgere nell’essere accanto ad altri giovani e ad altri ragazzi per camminare insieme nella sequela del Signore». Non resta che rimettersi in cammino in ciascuna comunità con la capacità tutta salesiana di sognare e di far sognare attraverso la missione educativa, e nell’affidamento pieno a Dio che, parafrasando lo slogan della Proposta Pastorale, “vede più lontano di noi”. 

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Salesiani: Bari, il 16 settembre Giornata di studio sul 75° dell’entrata in vigore della Costituzione della Repubblica Italiana

Dall’agenzia SIR.

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Il prossimo 16 settembre, nell’Istituto Salesiano del “SS. Redentore” di Bari, avrà luogo la Giornata di Studio sul tema “Nel 75° dell’entrata in vigore della Costituzione della Repubblica Italiana”. L’iniziativa, si legge in una nota, ha l’obiettivo di contribuire alla riflessione “sugli anni dell’immediato secondo dopoguerra, allo scopo di evidenziare, in un momento di profonda incertezza, la capacità dell’Assemblea Costituente, nelle sue variegate componenti, di porre, fra gli articoli della Costituzione dell’allora neonata Repubblica Italiana, le basi di un nuovo oggi che, seppure da costruire, fosse in grado di allontanarsi dalle buie esperienze dello ieri segnato dal regime fascista e dal secondo conflitto italiano allo scopo di costruire un domani migliore”. Dopo i saluti dei rappresentanti istituzionali e l’introduzione di don Giuseppe Ruppi, docente della Pontificia Università della Santa Croce e della Facoltà Teologica Pugliese, moderati da Rosanna Mastroserio del “Laboratorio Don Bosco oggi”, interverranno Vito Antonio Leuzzi dell’Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia contemporanea (“L’Assemblea Costituente e la ripresa della vita democratica in Italia”); Angelo Giuseppe Dibisceglia dell’Università Pontificia Salesiana e della Facoltà Teologica Pugliese (“La Chiesa, i cattolici e l’Assemblea Costituente”); Nicola Colaianni dell’Università degli Studi “Aldo Moro” (“La Costituzione della Repubblica Italiana: aspetti, figure, riflessioni”). Le conclusioni saranno di Giuseppe Acocella, rettore dell’Università “G. Fortunato” di Benevento. Prevista, durante i lavori, la presentazione del volume “Il Vangelo e la politica: valori, modelli esperienze. Giornate di Studio 2022” (Edizioni IF Press, Roma) a cura di Dibisceglia e Ruppi. La Giornata è organizzata, tra gli altri, dal “Redentore-Salesiani Don Bosco” di Bari, dall’Aps “Laboratorio Don Bosco oggi: Educazione-Cultura-Pastorale” e da “Salesiani per il sociale”, con il sostegno della Repubblica Italiana, dell’Unione Europea e si avvale del patrocinio dell’Università Pontificia Salesiana (Roma), dell’Università degli Studi “Aldo Moro” (Bari), della Facoltà Teologica Pugliese (Bari) e dell’Associazione Italiana dei Professori di Storia della Chiesa (Roma).

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Ispettoria Lombardo-Emiliana, giornata dei consigli di scuola, CEP, IeFP e ITS: “Giovani poveri e abbandonati: sfide educative e didattiche”

Pubblichiamo il comunicato stampa dei Salesiani dell’Ispettoria Lombardo-Emiliana.

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L’Ispettore ha introdotto la giornata con il suo intervento nel quale ha ricordato che i consigli delle Comunità Educativo Pastorale sono una scelta nella quale crediamo profondamente che attua la prospettiva della sinodalità e della fraternità. Quest’anno, inoltre, ha continuato l’Ispettore, ricorrono i duecento anni della nostra pagina “sacra e intima”, il sogno dei nove anni, che, come sappiamo, venne scritto per esplicito ordine del papa, e che ci mostra come alcune intuizioni si comprendono veramente solo nel dispiegarsi delle avventure della vita. La ricorrenza del bicentenario ci invita così a “fermarci per formarci”, e riflettere attorno al carisma. A tale scopo, ha aggiunto don Dal Molin, è stato distribuito il Quaderno di lavoro “Tu vedi più lontano di Me”, perché il carisma salesiano sia sempre più radicato e assunto consapevolmente come criterio guida per il nostro operare.

Infatti da tutte le case dell’ispettoria sono giunti direttori, presidi e vicepresidi, catechisti e consiglieri e le altre figure educative che animano le nostre scuole: in totale 250 professionisti dell’educazione!

Dopo l’intervento dell’Ispettore, è stato il turno del relatore invitato, don Stefano Pegorin, un salesiano sacerdote che vive e lavora presso la casa salesiana di Santa Maria La Longa, nei pressi di Udine. Don Stefano ha sviluppato il suo intervento proponendo la sua personale testimonianza di salesiano, che, benché formatosi in ambiti diversi da quello dell’accompagnamento dei giovani più fragili, ha assunto da alcuni anni la direzione dell’opera di Santa Maria la Longa tramite un inserimento graduale, fatto di successi e anche sconfitte, ma sempre in progressivo apprendimento.

Volendo sintetizzare schematicamente l’intervento di don Stefano, si possono enucleare alcuni temi portanti:

La passione educativa

Don Stefano ha ricordato che è importante tornare alle figure dalle quali tale passione è stata trasmessa, proprio perché tutti coloro che lavorano in ambito educativo, salesiani o laici, hanno avuto un giorno in cui tale passione educativa è nata.

Giovani poveri e abbandonati

Per lo studente Francesco, ha mostrato don Stefano, la scuola è ansia e preoccupazione, perché si sente da sempre giudicato. Per Giorgio, invece, la scuola è riscatto perché ha superato il debito formativo e si è meritato con duro lavoro il piccolo successo arrisogli. Ancora: per Edoardo, la scuola è l’emblema della crisi per i numerosi fallimenti che purtroppo ha collezionato durante la sua esperienza scolastica. Le storie di questi ragazzi, ha sostenuto don Stefano, come quelle di mille altri diventano momenti fondamentali su cui sostare per visualizzare le impressioni, le considerazioni e le strategie messe in atto per “prenderselo a cuore”: diventano opportunità preziose per costruire una sapienza educativa di cui far tesoro.

Il patto educativo.

Don Stefano ha proiettato una copia del patto educativo proposto ai giovani ospiti della comunità. Il patto prevede delle voci riguardanti gesti molto piccoli, ma non secondari, nella vita di una ragazzo, come: buon comportamento sui mezzi pubblici, corretta e completa annotazione dei compiti sul diario personale, pronta levata al mattino e ritirata serale ad un orario consono, puntualità negli appuntamenti, e così via. Il giovane Luis ogni giorno aveva come obiettivi particolari: nessuna nota a scuola, avere i compiti almeno scritti sul diario, essere in aula studio puntuale a fare i compiti, ordine della camera, la pulizia personale, evitare gesti volgari, offensivi o agiti violenti, andare a letto puntuale. Se uno di questi elementi non c’è si riceve la mancanza di uno solo di questi elementi, ha spiegato don Stefano, comporta l’assegnazione  di un “cartellino giallo”. Una seconda ammonizione comporta, invece, il sequestro almeno temporaneo del tablet e degli strumenti elettronici. Se al contrario tutti gli obiettivi sono raggiunti, ha spiegato don Stefano, viene posta una crocetta nella casella “giornata perfetta”. Dopo 15 giorni di giornate perfette si vince una cena fuori.

Don Stefano ha ammesso di aver provato per alcune settimane ad applicare a sé stesso  questo patto all’apparenza così semplice e scontato. I risultati e la fatica, ha confessato don Stefano, non sono stati sempre all’altezza delle aspettative, e i piccoli obiettivi in realtà erano piccoli solo di primo acchito. «Ho provato sulla mia vita a compilare un patto educativo come i miei ragazzi -ha commentato don Stefano-, e quanta fatica e quante umiliazioni! Mi sono reso conto -ha proseguito- che per chi ha qualche difficoltà, quanto chiediamo a scuola, talvolta, è come raggiungere la luna. Gestire i miei piccoli fallimenti -ha concluso don Stefano- è stata dura: posso solo immaginare quanto lo possa essere per i nostri ragazzi in difficoltà, che di batoste dalla vita ne hanno prese tante, e di richiami sani amorevoli come quelli di mamma margherita, magari, non ne hanno mai potuti ricevere”.

Dopo una breve pausa abbiamo concelebrato la Santa Messa dove l’ispettore don Roberto Dal Molin ha pregato chiedendo due speciali doni: Ascoltare cosa il Signore vuole dirci e saper dire parole autentiche. Ecco due passaggi:

Prima di tuffarci (già abbiamo iniziato peraltro nei giorni scorsi) in un mare di parole, di sostare un momento per fare spazio alla Sua Parola, prima di immergersi in un mare di fogli quello di prendere tra mano la pagina sacra, prima di chiederci come pianificare l’anno e le lezioni quello di domandare al Signore: “hai una parola per me con cui iniziare quest’anno?”. Se non si chiede non si ottiene, senza domande non si ottengono o non si afferrano le risposte. Il chiedere affina lo sguardo e il rivolgerci con rispetto al Signore ci mette nella postura corretta davanti a un Padre che ha cura di ciascuno delle sue figlie e dei figli, e quindi anche di noi. Non vogliamo infatti incorrere nel rischio della presunzione che ci porta a fare anche tanto, perfino bene, ma prescindendo dal Signore. Oggi quindi, con sincero e umile desiderio chiediamo al Signore: “quale parola vuoi dirmi per iniziare l’anno?”.

 La professione dell’insegnante, del formatore porta poi a essere dispensatori di tante parole. Non ci sono solo spiegazioni da dare ma i colloqui e i dialoghi costellano tutte le giornate. Una seconda preghiera vorremmo insieme rivolgere al Signore oggi; quella di concederci la grazia di ispirarci a Lui perché le nostre parole siano simili alla Sua se non proprio prolungamento delle sua. Le parole di Gesù sanno in modo impareggiabile unire verità e carità; vorremmo anche noi saper dare il nome corretto alle situazioni con amorevolezza, vorremmo che fossero parole che costruiscano il bene e allontanino il male, parole che edifichino la comunione e non si prestino alla divisione. Potremmo pure avvinarci all’efficacia di Gesù? Un po’ sì, lo sappiamo, se la nostra vita preceda e sia conseguente alle parole che diciamo. Le nostre parole diventano credibili se sono accompagnate da una vita che va nella stessa direzione, autentica; e su questo tutti abbiamo da chiedere una grazia al Signore.

Dopo l’intervento di don Stefano, si è svolto l’ormai tradizionale e apprezzatissimo pranzo, durante il quale si è potuto respirare in meraviglioso clima di famiglia, sia tra confratelli che hanno trascorso anno di formazione insieme, sia tra i salesiani e i laici che avevano potuto lavorare assiduamente gomito a gomito in qualche esperienza precedente. è Il clima di chi si incontra, magari a distanza di alcuni anni anni, ma con la sensazione di essersi salutati il giorno precedente.

Dopo il pranzo, e per la prima metà del pomeriggio, si sono svolti i lavori di gruppo, per poter approfondire i temi trattati, e condividere esperienze preziose.

Dopo il breve intervento di don Edoardo Gnocchini, che ha presentato il logo e la colonna sonora dell’anno formativo; e la conclusione di Stefano Mascazzini, che ha ricordato alcuni prossimi appuntamenti, l’assemblea si è sciolta, soddisfatta dell’esperienza, e soprattutto grata per gli incontri fatti.

 

Italia – Don Gildasio Mendes con i giovani salesiani della Sicilia in un incontro di formazione

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Messina) – È in corso di svolgimento, dal 30 agosto al 1° settembre, presso l’Istituto Teologico “San Tommaso” di Messina, il consueto “Campo Giovani Confratelli”, occasione annuale di incontro e crescita in cui i salesiani in formazione iniziale dell’Ispettoria salesiana della Sicilia (ISI) si confrontano intorno a un tema diverso. Il tema di quest’anno è stato quello della comunicazione, con un ospite d’eccezione nella persona di don Gildasio Mendes, Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale.

Nella prima giornata, dopo i primi momenti dedicati all’accoglienza di tutti i partecipanti e alla creazione di un clima di fraternità tra tutti i presenti, il tema guida del raduno è stato inquadrato da una prospettiva biblica, grazie ad una riflessione offerta da don Fabio Rosini attraverso un incontro online centrato su Gesù come comunicatore. Dopo un opportuno tempo per la riflessione personale, don Franco di Natale ha offerto il tradizionale pensiero della “buonanotte salesiana”, cui è seguita l’agape fraterna.

La seconda giornata si è aperta con l’Eucaristia presieduta dall’Ispettore di ISI, don Giovanni d’Andrea, ed è proseguita con due momenti fondamentali, entrambi guidati da don Gildasio Mendes. Nella mattina, attraverso la relazione intitolata “Evangelizzare ed Educare: i nuovi linguaggi digitali” ci si è incentrati sugli elementi cardine della comunicazione in quanto linguaggio che coinvolge pienamente la persona umana: sensi, intelletto ed emozioni, partendo dal parallelo fra comunicazione ed arte. Nel pomeriggio, con l’intervento dal titolo: “Comunicazione e Consacrazione. Il salesiano e la rete”, lo spunto fondamentale è stato dato dalla domanda sui caratteri che la comunicazione deve avere quando diventa mezzo di evangelizzazione.

L’aspetto originale è stato l’approccio laboratoriale degli incontri, che ha stimolato i partecipanti, a partire dalle loro qualità, ad interrogarsi in maniera concreta su come vivere la dimensione evangelizzatrice nel mondo delle comunicazioni sociali attuale.

La giornata finale è dedicata ad un dialogo schietto ed aperto fra i giovani salesiani e i Delegati ispettoriali di Pastorale Giovanile, Animazione Vocazionale e Comunicazione Sociale. A seguire c’è la celebrazione eucaristica, in cui alcuni dei partecipanti emettono il rinnovo dei voti.

Il campo si conclude, infine, con una visita guidata al museo regionale della città, un momento in cui toccare ulteriormente con mano come l’arte e la bellezza siano state e continuino ad essere una forma di comunicazione nell’umanità che travalica il tempo e lo spazio.

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XVI Assemblea Ispettoriale dell’Italia Centrale: “Tu vedi più lontano di me. Segnaletica per tornare a sognare”

Pubblichiamo il comunicato stampa dell’Assemblea Ispettoriale dell’Italia Centrale

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Si è tenuta a Roma dal 28 al 30 agosto 2023 la XVI Assemblea Ispettoriale dell’Italia Centrale dal titolo TU VEDI PIU’ LONTANO DI ME “Segnaletica per tornare a sognare” che ha visto la partecipazione di confratelli, Figlie di Maria Ausiliatrice, membri della Famiglia Salesiana, laici e giovani. Anche don Juan Carlos, Consigliere per la Regione Mediterranea, ci ha onorato della sua presenza, inaugurando la Visita Straordinaria che farà alle case della nostra Ispettoria.

La riflessione del primo giorno di assemblea su I sogni di don Bosco: storia, ispirazione, comunicazione e profezia, è stata portata avanti grazie agli approfondimenti di Paolo Vaschetto (salesiano coadiutore e docente UPS) e ad una lettura teologica del sogno dei nove anni tenuta da Don Andrea Bozzolo (Rettor Magnifico dell’UPS). Don Andrea ci ha ricordato che la spiritualità salesiana sta nel vedere il Risorto nel cortile, nell’ufficio, nella quotidianità dove ci sono i ragazzi. E che quello che siamo chiamati a fare con i ragazzi è l’impossibile: capovolgere un’esistenza, camminando nella logica della fede e facendoci aiutare da Maria, Madre e Maestra, piena di Grazia che, senza spiegare, tutto insegna.

A seguire, un arricchente momento di Dialogo tra le generazioni “I vostri anziani faranno sogni, i vostri giovani avranno visioni e profetizzeranno” con Don Gigi Zoppi e Don Gigi Giovannoni, Giovanni Rook e Antonio Coppedè intervistati dal Delegato di Pastorale Giovanile, don Emanuele De Maria.  La prima serata si è conclusa con uno spettacolo a tema, portato in scena dai giovani dell’oratorio “La Magione” di Siena.

Nella seconda giornata abbiamo ascoltato la relazione dell’Ispettore don Stefano Aspettati, in cui è stato presentato il  POI (Progetto Organico Ispettoriale) in tutte le sue sfumature. Un documento prezioso per – ha ricordato don Stefano – “andare nella sperata direzione di liberare energie per l’essenziale ritorno alla presenza in mezzo ai ragazzi, per riflettere insieme e poter annunciare il Vangelo”.

Il pomeriggio del 29 è stato dedicato allo studio della relazione per CEP, con un momento di approfondimento e formulazione di domande a cui si è dato risposta nella mattinata di mercoledì 30.

Accanto ai momenti di riflessione non sono mancati i momenti di condivisione, per vivere in pieno spirito comunitario questa importante occasione di incontro, fatta di nuovi inizi e saluti. Abbiamo affettuosamente salutato don Francesco Marcoccio, nominato dal Rettor Maggiore direttore della comunità del Sacro Cuore a Roma e, nella celebrazione eucaristica del 29, don Michelangelo Dessì ha fatto la sua professione di fede come nuovo Vicario dell’Ispettore. Infine, per concludere in piena gioia, durante la Celebrazione Eucaristica di mercoledì 30 abbiamo vissuto la professione perpetua del sig. Angelo Mereghetti, presieduta dall’ispettore.

“Un sogno che fa sognare”: assemblea ispettoriale della Lombardia ed Emilia Romagna

Pubblichiamo l’articolo di resoconto dell’assemblea ispettoriale della ILE.

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L’assemblea si è aperta con un momento di ritiro tenuto da don Andrea Bozzolo, Rettore dell’Università Pontificia Salesiana ed insegnante della Pontificia Università Giovanni Paolo II. E’ stato presentato il ‘sogno dei nove anni’ di Giovannino Bosco secondo la prospettiva teologico-spirituale, che si rivela essere la più aderente alla storia del santo torinese “padre e maestro dei giovani”.

Il relatore esordisce ricordando che «il locus theologicus in cui la promessa della rivelazione di Dio prende la forma della salvezza è IL CORTILE. Senza dimenticare che è la pedagogia della festa che rende i lupi degli agnelli che fanno festa con Gesù (il Salvatore) e Maria (la mediatrice di salvezza)». Tale prospettiva ha fugato ogni lettura semplicistica o devozionalistica del sogno che se da una parte può essere ridotta a ‘storiella per bambini’ dall’altra potrebbe essere banalizzata come ‘insensatezza onirica’. Recuperata l’unica dimensione praticabile della lettura del sogno, si può affrontare il tema che supporta tutto l’impianto: la chiamata all’impossibile, supportata dal fatto che dal sogno, Giovannino Bosco, si sveglia turbato e nelle lacrime. Tale turbamento è da leggere con la stessa logica delle grandi chiamate di Dio nella Bibbia, non ultima la vocazione di Maria che «resta turbata» (Lc 1). E Dio conferma tale impossibilità, stravolgendo la logica umana perché «impossibile presso gli uomini, ma non presso Dio! Perché tutto è possibile presso Dio».(Mc 10,27). Come tutti i grandi fondatori, anche don Bosco apre un via impossibile… nel medesimo modo in cui i grandi scalatori ci aprono un via nuova alla vetta. Occorre rispondere ad una domanda: chi insegna ai fondatori? <<Maria perché conosce tutti i carismi dall’interno! Infatti ogni mattina preghiamo la Santa Vergine dicendo:

«Insegnaci,

tu che sei stata la Maestra di Don Bosco,

a imitare le sue virtù:

in particolare l’unione con Dio,

la sua vita casta, umile e povera,

l’amore al lavoro e alla temperanza,

la bontà e la donazione illimitata ai

fratelli, la sua fedeltà al Papa e ai Pastori della Chiesa.»

Potrai ascoltare tutto l’intervento qui: https://youtu.be/QW9I_btxTRQ

I RINNOVO DEI GIOVANI SALESIANI

Successivamente nel Santuario della Madonna delle Lacrime, che ha recentemente festeggiato i 500 anni di anniversario del miracolo e l’anno giubilare, dieci giovani salesiani hanno rinnovato i loro voti! Qui potrai rivedere la diretta della celebrazione:

https://www.youtube.com/live/gfjYHeI8-oc?si=l-Iq3E6J6X8qkwjk

I giovani sono: Aroldi Fabio, Brambilla Stefano, Checchi Fabio, Favrin Giona, Grilli Colombo Fitwi Carlo Maria, Grandi Simone, Marco Rossi, Dancelli Andrea, Viscardi Fabio, Piccoli Alessandro.

L’ispettore nell’omelia ha affermato:

«All’inizio di un nuovo anno pastorale, la consegna è questa:

Uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli,

uno solo è il Padre vostro, quello celeste

Una sola è la vostra Guida, il Cristo.»

 «Don Bosco ci ha generato a una autentica sequela Christi; tutto di Dio e in unione con Lui ha dato vita a una comunità di consacrati e a una famiglia salesiana perché l’albero della Croce potesse continuare a portare frutti di salvezza, in ogni tempo e in ogni dove. Da don Bosco abbiamo imparato questo radicamento nel Signore che è sorgente di una inesauribile e creativa passione apostolica. Prendendo come strada sicura da percorrere la nostra Regola di Vita rinnoviamo i legami tra noi per essere “un cuor solo e un’anima sola”. La fraternità e la comunione tra noi non sono qualcosa di secondario e contingente lasciato alla nostra sensibilità ma, proprio perché “pagati a caro prezzo”, sono misura della nostra fedeltà e condizione della nostra fecondità.»

 LE LINEE GUIDA PER IL CAMMINO DELL’ISPETTORIA

Nel pomeriggio l’ispettore don Roberto Dal Molin ha dato le linee guida per l’avvio del cammino dell’Ispettoria nel nuovo anno educativo-pastorale in linea con l’itinerario pastorale “sulla strada dei sogni” presentato dal delegato della Pastorale Giovanile don Edoardo Gnocchini. In particolare ha proposto come icona evangelica della pesca sul lago di Genezaret (Lc 5, 1-11) affermando:

Risentiamo oggi non solo l’invito di “gettare le reti” ma anche quel rassicurante “non temete”e quell’invito: “sarai pescatore di uomini”. La missione ci pare ed è impossibile; sulla scorta del nostro padre don Bosco confidiamo nel Signore e anche noi come i primi discepoli confermiamo quel “lo seguirono”

Tra le varie linee ne ha sottolineate due:

  1. La prima è l’interiorità

La nostra identità di consacrati salesiani in un contesto culturale che sfida o ignora le esigenze della fede, il nostro equilibrio tra lavoro e temperanza, la nostra unione con Dio vedono nella cura dell’interiorità, fatta di disciplina e zelo un asse

fondamentale. Facendo tesoro del nostro magistero, qui in particolare di don Viganò, meriterà riprendere alcuni tratti per proseguire la fecondità di santità della nostra ispettoria. Sant’Artemide Zatti è l’ultimo di un “nugolo di santi” che ci precede, ci accompagna e ci sprona. Il fatto stesso che vocazionalmente la sua intercessione abbia fruttato lo sblocco dei cammini vocazionali di alcuni nostri giovani ci dà l’ulteriore conferma di come i nostri santi ci accompagnano con efficacia e vanno invocati con convinzione.

La cura dell’interiorità che ha come frutto la gioia di vivere la propria vocazione è

l’antidoto migliore a impedire che vi siano derive. 

  1. La seconda è la comunione

La dico con una vocabolo proprio della realtà ecclesiale che sintetizza tante dimensioni. La riesprimo come: l’importanza del “vivere e lavorare insieme tra salesiani e con i laici”. E’ esperienza consolidata in Ispettoria, anche se non in tutte le realtà sufficientemente diffusa e solidamente strutturata, il lavorare come Comunità Educative Pastorali. E’ una realtà imprescindibile anche se non è sufficiente dichiararlo; gli equilbri tra comunità consacrata e laici che sono coinvolti a vario titolo nella nostra stessa missione (basti solo pensare alle specificità tra chi è dipendente e chi è volontario) vanno perseguiti con intelligenza, prudenza e chiarezza. Abbiamo bisogno di coinvolgere nella missione laici competenti (perché abbiamo un fronte di lavoro corposo e ricco di ulteriori prospettive) ma che si lascino coinvolgere nella condivisione del carisma pur nel rispetto del loro stato di vita; la ricchezza della complementarietà tra stati di vita che poi intreccia competenze e viene ordinata in ruoli e mansioni è promettente e impegnativo. A camminare con slancio ci incoraggia anche il bel numero di giovani in cammino vocazionale frutto dell’impegno pastorale che l’Ispettoria e le case hanno messo in campo sinora. I sacerdoti recentemente ordinati, chi ha rinnovato oggi la professione, i tre giovani che inizieranno il noviziato, gli otto che entreranno in Comunità Proposta a Milano esprimono la benedizione del Signore e ci incoraggiano a costruire con loro l’Ispettoria di domani ricca di fede e di ardore apostolico. Pensiero e azione dicevano i nostri padri e il caro don Giorgio Zanardini a me commentava: “caro don Roberto, non pensiero senza preghiera, non azione se non insieme”.

A seguire il vicario dell’Ispettore don Erino Leoni ha presentato il Progetto Ispettoriale di Formazione, la proposta degli esercizi spirituali e il quaderno di formazione. Il testo contiene una serie di lectio divinae curate da don Pavan M., le schede carismatiche di letture spirituali di alcuni sogni di don Bosco e la preghiera per le vocazioni. Questo strumento è ormai diventato punto di riferimento per tutta la Famiglia Salesiana che segue la medesima proposta pastorale fatta ai giovani intitolata “Tu vedi più lontano di me”.

Con grande anticipo sono stati resi noti i turni degli esercizi spirituali del prossimo anno per dare priorità alla cura della spiritualità dei confratelli.

 

Il Resto del Carlino – L’esperienza del CNOS FAP in Umbria

Da “Il Resto del Carlino”.

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L’Associazione CNOS-FAP Regione Umbria è l’Ente di Formazione Professionale dei Salesiani di Don Bosco attivo in Umbria fin dal 1980. Le attività formative si svolgono nei tre Centri di Istruzione e Formazione Professionale di Perugia, Foligno e Marsciano. Le Scuole Professionali Salesiane si sono sempre caratterizzate per avere accanto al momento formativo, culturale, scientifico, tecnologico, momenti di esercitazioni pratiche, configurati in modo da emulare la realtà di una vera e pro pria azienda, prendendo le mosse della pedagogia salesiana. L’obiettivo, attraverso un’azione peculiare sull’intelligenza pratica, è la formazione di buoni cristiani ed onesti cittadini, di persone responsabili e consapevoli del loro valore sociale e personale. Le modalità organizza tive e le metodologie di realizzazione dei percorsi prevedono attività di stage, di laboratorio e di tirocinio. I percorsi “IeFP” sono realizzati dal le strutture formative accreditate dalle Regioni. Il CNOS-FAP Regione Umbria rientra tra gli enti accreditati. I percorsi dopo la scuola media sono gratuiti e si rivolgono ad allievi/e dai 14 ai 18 anni: si impara una professione nei settori Elettrico, Ristorazione, Meccanica industriale, Termoidraulico, Meccanico d’auto e Servizi alla persona. I percorsi professionali sono strutturati in modalità duale e prevedono formazione in aula ed una forte presenza di alternanza scuola lavoro dal secondo anno in poi. La durata è di 990 ore e l’inizio è previsto con la partenza dell’anno scolastico.

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