Macerata, Comune e Salesiani insieme fino al 2038. Ok agli spazi per scuola, teatro e sport

Da Cronache Maceratesi.

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MACERATA – L’Istituto Salesiano e il Comune di Macerata insieme fino al 2038. Firmata stamattina la convenzione che, in virtù della sempre maggiore collaborazione e sinergia tra i due enti, è stata prorogata per ulteriori dieci anni rispetto a quanto stabilito dai precedenti atti amministrativi. La convenzione regola l’utilizzo degli spazi destinati alle attività scolastiche situati all’interno del complesso, del teatro Don Bosco, del campo di calcio, della palestra e dell’oratorio. A siglare il prolungamento di questa collaborazione sono stati il sindaco Sandro Parcaroli, il direttore dei Salesiani di Macerata, don Francesco Galante e don Francesco Valente responsabile nazionale dell’Istituto. «Rinnoviamo questa convenzione per dieci anni, un segnale importante del rapporto che esiste tra Salesiani e città – ha rimarcato il sindaco Parcaroli – che permarrà ancora a Macerata come è sempre avvenuto da quando è stato fondato. È importante per quello che rappresenta questo Istituto per la nostra città e per l’opera che svolge da sempre, alla quale recentemente si è affiancata la possibilità per il Comune di poter usare quegli spazi anche per trasferire temporaneamente le scuole che necessitano di essere ristrutturate a livello di adeguamento sismico. Salesiani che sono un pilastro per l’associazionismo cittadino e per lo sport. L’amministrazione intende valorizzare,
al centro della città, lo sviluppo di un ambiente a chiara propensione giovanile, accogliente e multiforme, che metta a disposizione dei ragazzi spazi volti alla socializzazione, allo scambio, alla crescita personale». La firma dell’atto La convenzione prevede l’utilizzo del teatro Don Bosco per 80 giornate annue da parte del Comune, mentre per quanto riguarda la palestra e i campi da calcio, l’Istituto si rende disponibile a ospitare le attività delle scuole negli orari tra
le 8 e le 13. Infine, per quanto riguarda l’oratorio, l’Istituto mette a disposizione del Comune i locali affinché siano destinati a ospitare le associazioni cittadine che si impegnano a rispettare  le finalità educative proprie della realtà salesiana. «I Salesiani sono giunti in questa terra nel lontano 1890 su esplicita richiesta del vescovo e con il contributo decisivo di un comitato di cittadini maceratesi – ha sottolineato don Francesco Galante -. Sicuramente nel tempo tanti confratelli e cittadini di Macerata si sono formati ai Salesiani e hanno dato vita alla realtà esistente oggi che cerchiamo di custodire e far crescere. Una realtà che ci consente di offrire ai giovani un luogo in cui crescere e costruire la propria vita. La sinergia coinvolge non solo l’edificio scolastico, ma pure il centro sportivo e il teatro. L’Istituto resta in città – ha aggiunto -, non possiamo nascondere il fatto che ci sia una contrazione numerica dei salesiani, ma questo ci impone di costruire relazioni sempre più intense e vere, in questo caso con l’amministrazione comunale, con cui esiste un rapporto di collaborazione stretta e schietta».

Per il Comune di Macerata le strutture dell’Istituto Salesiano, per ampiezza, fruibilità e posizione strategica, rappresentano un’opportunità per l’utilità pubblica in quanto consentono di integrare la rete cittadina dell’edilizia scolastica e quella degli impianti sportivi e del sistema dei teatri cittadini. Inoltre, in vista degli imminenti lavori relativi alla riqualificazione post sisma che interesseranno alcuni istituti scolastici della città (tra cui la vicina scuola De Amicis, ndr), il complesso salesiano rappresenta un’adeguata struttura di appoggio temporanea. «Don Bosco amava ribadire che la missione salesiana doveva accompagnare i giovani a essere buoni cristiani e onesti cittadini – ha detto don Francesco Valente -. In questa nostra contemporaneità comprendiamo sempre di più che questo obiettivo, che costruisce la felicità del giovane nel tempo e nell’eternità per quello che riguarda la nostra missione di credenti e religiosi, non può non essere realizzata in una rete che veda le istituzioni insieme. Accompagnare a essere onesti cittadini significa accompagnare nel campo dell’educazione, della crescita a tutto tondo del giovane, non solo nella catechesi, ma anche nella crescita integrale del ragazzo che passa dallo sport alla scuola fino alla formazione professionale. Tutti aspetti di vita e inserimento in un tessuto socio-culturale che deve fare i conti con il luogo dove il giovane cresce». Don Francesco Valente Il Comune, in passato, si è impegnato a sostenere attivamente la ristrutturazione dell’immobile, l’ampliamento e il miglioramento degli impianti sportivi e del teatro con l’obiettivo di arricchire l’offerta pubblica di servizi e spazi per i giovani. L’immobile sarà anche oggetto di un prossimo intervento di riqualificazione resosi necessario a seguito degli eventi sismici. In conclusione l’assessore allo Sport, Riccardo Sacchi, ha sottolineato come «i Salesiani siano un punto di riferimento per la nostra città. Questa non è semplicemente una proroga di una convenzione già esistente ma è stata rivisitata in un arco temporale che va dal 2029 al 2038. Prevede l’utilizzo, per i maceratesi, degli spazi di cui dispone l’Istituto in ambito sportivo, culturale, sociale, con attenzione all’inclusione». L’assessore al Patrimonio, Andrea Marchiori, ha ricordato come «quando si parla di Salesiani si parla di patrimonio immobiliare e soprattutto patrimonio umano. La Casa Salesiana è anche la casa del Comune e viceversa: quello che vogliamo fare nel futuro guardando al passato è un incontro strutturato e durevole nel tempo. I Salesiani sono oggi una risorsa incredibile e ci teniamo che il nostro uso di questi spazi sia coerente con le finalità dell’Istituto. Esigenze che talvolta sono anche temporanee come l’utilizzo di aule didattiche per consentire spostamenti delle scuole che devono essere ristrutturate in città».

 

Salesiani Olbia, a settembre erezione canonica della comunità salesiana

dal sito dell’Ispettoria dell’Italia Centrale.

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Sarà eretta canonicamente a settembre 2025, la comunità salesiana di Olbia, dedicata a San Domenico Savio, giovane santo, frutto maturo del Sistema Preventivo di don Bosco. La sua breve ma intensa vita è un esempio luminoso di dedizione a Dio, impegno nella vita cristiana e passione per il bene dei giovani. Un passo importante per la crescita della comunità, una testimonianza concreta dei valori che San Domenico Savio ha incarnato durante la sua vita.

San Domenico Savio è la testimonianza di una vita spesa per gli altri, soprattutto per i suoi coetanei. L’impegno del darsi e del volontariato. Nella città di Olbia, soprattutto tra i giovani il volontariato non è molto conosciuto purtroppo”, ci racconta don Alessandro Fadda sulle sfide che la città deve affrontare quotidianamente.

La Casa Salesiana di Olbia: un nuovo capitolo della missione educativa

L’erezione canonica della Casa Salesiana di Olbia rappresenta un momento significativo nella storia della presenza salesiana in Sardegna. Questa nuova casa non è solo un luogo fisico dove si svolgono attività educative, ma è soprattutto un luogo di crescita spirituale e umana per i giovani. “Olbia è una città in continua espansione, con tante problematiche che spaziano dalla criminalità alla dispersione scolastica. È una città che ha bisogno di interventi da parte sia delle istituzioni civili che ecclesiastiche…” Riguardo queste problematiche i salesiani di Olbia, continuando l’opera iniziata da don Bosco, si impegnano a portare avanti la missione di educare i giovani alla fede, al rispetto reciproco e al servizio alla comunità. Attraverso la collaborazione con scuole, oratori, attività pastorali e progetti di animazione, la casa salesiana diventa un punto di riferimento per molti giovani e famiglie, offrendo un cammino di formazione che risponde alle esigenze del nostro tempo. Tuttavia, ribadisce don Sandro, “il progetto più importante che possiamo attuare è quello di esserci, non di fare, ma soprattutto di essere. I giovani qui hanno molte opportunità, siamo nella città della Costa Smeralda, un luogo dove però spesso domina l’apparenza, senza che ci sia una vera e propria profondità morale”.

Il riconoscimento di una comunità è un avvenimento che è sempre molto apprezzato, poiché rappresenta la certezza che si rimanga saldi”, aggiunge don Alessandro, commentando l’impatto che la notizia ha avuto nella Diocesi e nel territorio.

Colle Val D’Elsa, un progetto per i bambini: sarà aperta una struttura speciale

Dal sito del Quotidiano Nazionale.

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I salesiani di Colle da sempre sono riusciti a trasformare, grazie al loro carisma, l’educazione in un’avventura ricca di energia e visione per il futuro. Ne è una testimonianza la loro presenza da molti anni in quel di Colle e la svolta educativa che hanno dato alla città. Giovedì 23 gennaio, alle 17,30, presso il teatro Sant’Agostino, torna il consueto convegno ‘Se dico minori.tra sogni e realtà’. Non è un caso che per questa IV edizione l’ospite atteso sia Don Luigi Ciotti, presidente di Libera. Non finisce qui, perché è già stato preannunciato che durante il convegno sarà presentato un progetto rivoluzionario per Colle: l’apertura di una struttura semiresidenziale. Il 23 saranno presenti il card. Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena – Colle – Montalcino, don Roberto Colameo, superiore dell’ispettoria centrale dei salesiani e il Dott. Sandro Iannini, delegato per l’emarginazione e il disagio dell’ispettoria
centrale. L’evento è promosso dai salesiani Don Bosco di Colle e dall’Arcidiocesi in collaborazione con Ftsa (Fondazione Territori Sociali Alta Valdelsa) con il patrocinio del Comune di Colle, dell’Agesci zona Siena-Toscana e dell’Agesci Val D’Elsa 1. Il convegno sarà un’occasione preziosa per riflettere sulle tematiche legate alla tutela, all’accoglienza e al  futuro dei minori, attraverso un dialogo aperto con Don Luigi Ciotti, una figura di riferimento
nell’impegno per la giustizia sociale e i diritti dei più vulnerabili. Gli stessi organizzatori, appunto, hanno annunciato che durante l’evento verrà anche presentato il progetto per l’apertura di una struttura semiresidenziale, pensata per supportare il territorio nel rispondere alle crescenti richieste di aiuto da parte di servizi e istituzioni, offrendo sostegno a bambini e adolescenti che vivono situazioni di disagio e sofferenza. La struttura sarà un luogo sicuro e
stimolante, mirato a favorire il loro benessere e lo sviluppo delle loro potenzialità, in collaborazione con le famiglie e la rete sociale locale. Ancora una volta traspare la ‘marcia in più’ dei salesiani che da sempre sono un presidio forte, aperto, inclusivo, avulso dai pregiudizi nel cuore della nostra città. Un progetto che è sulle spalle e nella testa di molti laici e religiosi che vogliono dare ancora una volta un’opportunità in più per le giovani generazioni. D’altro canto è lo stesso segno di Don Bosco nel suo umanesimo educativo per far diventare i giovani  di oggi degli onesti cittadini di domani. Quello del convegno sarà, quindi, un momento di confronto su temi fondamentali per il nostro futuro, un’opportunità per costruire nuove sinergie e percorsi di responsabilità condivisa a favore delle nuove generazioni.

Sito QN

“Oggi con Don Bosco, pellegrini di speranza”: tre martedì sera nella Basilica di Maria Ausiliatrice

(ANS – Torino) – “Oggi con Don Bosco, pellegrini di speranza” è il tema delle tre serate di approfondimento organizzate nella Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino in vista della festa del Santo dei Giovani e in cammino, con tutta la Chiesa, in quest’anno giubilare. L’evento si struttura attraverso tre incontri, in altrettanti martedì di gennaio, con Don Bosco e la sua attualità, a partire da oggi, 14 gennaio 2025.

Il tema si articola all’interno della Strenna di questo anno 2025 per tutta la Famiglia Salesiana: “Ancorati alla Speranza, pellegrini con i giovani”, a sua volta in sintonia con il grande evento della Chiesa universale del Giubileo ordinario 2025.

“Desideriamo essere ‘pellegrini di speranza con i giovani’ avendo come modello Don Bosco – ha spiegato il Rettore della Basilica-Santuario, don Michele Viviano –. Proprio per questo desideriamo conoscerlo sempre di più, riflettendo su tre aspetti fondamentali della sua vita attualizzati nell’oggi: la sua dimensione religiosa, pedagogica e sociale”.

A guidare la prima sera, martedì 14 gennaio, ore 20:30 (UTC+1), sul tema “Don Bosco e la sua dimensione religiosa nell’oggi” è il prof. Sac. Luigi Maria Epicoco, apprezzato scrittore e conferenziere. A presentarlo è don Luca Ramello, sacerdote della diocesi di Torino e Susa e presidente nazionale dell’Associazione “NOI ORATORI e CIRCOLI”.

Martedì 21 gennaio ore 20.30 la prof.ssa Rosanna Giacometto, Salesiana Cooperatrice e docente presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma, aiuterà a riflettere sulla dimensione pedagogica di Don Bosco declinata nei nostri giorni. La coordinatrice dei Salesiani Cooperatori del Piemonte e Valle D’Aosta, sig.ra Marina Busso, introdurrà la relatrice.

Per concludere, la terza sera, martedì 28 gennaio, sempre con inizio alle ore 20.30, il Magnifico Rettore dell’Università Statale di Benevento ed exallievo salesiano, prof. Giuseppe Acocella, affronterà il tema della dimensione sociale di Don Bosco in riferimento al contesto dei nostri giorni. Ad introdurlo sarà Marco Gallo, Presidente della Federazione degli Exallievi del Piemonte e Valle d’Aosta.

Ogni serata sarà aperta e conclusa da un canto a Don Bosco, eseguito rispettivamente per ogni sera dai giovani confratelli dello Studentato di Torino-Crocetta, dalle postulanti delle Figlie di Maria Ausiliatrice e dalla Corale della Basilica di Maria Ausiliatrice.

“In questo 2025 dove ricorre il 150° della prima Spedizione Missionaria Salesiana, ancorati a Cristo, nostra speranza, e guardando Don Bosco, possiamo essere pellegrini con i giovani per una missione che ancora ha tanto futuro” conclude don Viviano.

Italia – “Oggi con Don Bosco, pellegrini di speranza”: tre martedì sera nella Basilica di Maria Ausiliatrice

Incontri ricchi di spiritualità, formazione, condivisione e preghiera per giovani di diverse realtà salesiane del Triveneto

Mezzano di Primiero, Italia – gennaio 2025 – Dal 2 al 4 gennaio la suggestiva cornice di Mezzano di Primiero ha ospitato un incontro ricco di esperienze, emozioni e formazione per novanta partecipanti, tra giovani e accompagnatori, provenienti da diverse realtà salesiane del Triveneto. L’iniziativa, organizzata secondo lo stile di Don Bosco e il carisma salesiano, ha visto protagonisti i gruppi del Movimento Giovanile Salesiano (MGS) del Triennio, il Gruppo Ricerca, quello “Faccia a Faccia” e “MGS Play”, accompagnati da Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice. Inoltre, dal 4 al 6 gennaio una cinquantina di giovani universitari e lavoratori del gruppo di giovani più grandi “MGS Uni-Lav”, si sono riuniti a Mezzano di Primiero per vivere tre giorni di formazione, preghiera e condivisione. Guidati dall’équipe del cammino, i partecipanti hanno approfondito il tema dell’essere figli del Padre, legato al sacramento del Battesimo.

Stage animatori per l’Ispettoria Meridionale: “Chi di speranza vive, innamorato muore”

Dal sito dell’Ispettoria Italia Meridionale.

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Dal 3 al 5 gennaio, Santeramo in Colle e Grumento si sono trasformati in un vortice di emozioni, creatività e sogni. Un centinaio di giovani animatori, tra cui una trentina provenienti da Calabria, Campania, Basilicata e Santeramo riuniti a Grumento, e una sessantina dalla Puglia riuniti a Santeramo, si sono incontrati per lo Stage Animatori: tre giorni di esperienze intense che hanno lasciato il segno nel cuore di tutti.

Il filo conduttore? La comunicazione sociale, ma non quella fredda dei social network: qui si è parlato di messaggi che arrivano dritti al cuore, di sguardi che creano legami e di parole che possono cambiare il mondo. Don Bosco ci ha insegnato che la comunicazione vera nasce dall’ascolto e dall’amore per gli altri, e i ragazzi hanno vissuto tutto questo in prima persona.

Le mattine sono state dedicate alla formazione su Don Bosco e Madre Maria Mazzarello, riconosciuti come grandi comunicatori e tra i primi ad adottare strategie comunicative innovative. Tra queste, l’uso inconsapevole dello storytelling, che ispirava e avvicinava i giovani, è stato un tema fondamentale dello stage. Questo approccio ha gettato le basi per i laboratori pratici realizzati nei pomeriggi, dove i ragazzi hanno potuto mettere in pratica quanto appreso. Ci sono stati momenti di riflessione e divertimento, certo, ma anche tanta voglia di mettersi in gioco.

I laboratori sono stati il cuore pulsante degli Stage: dalla scrittura creativa, dove i ragazzi hanno lavorato insieme per creare la canzone che uscirà il 31 gennaio – un inno ai sogni e alla speranza – alla realizzazione di video reel creativi e coinvolgenti che raccontano storie. Non sono mancati il laboratorio di scrittura, dedicato alla creazione di articoli sia per testi scritti che per articoli digitali, e il laboratorio di podcast, incentrato su tematiche spirituali intrecciate con musica, cultura e attenzione verso il territorio. La sfida è stata quella di raccontare e testimoniare con coraggio la bellezza della fede attraverso un mezzo innovativo e accessibile come il podcast. E infine, il laboratorio teatrale, dove le emozioni hanno preso vita, regalando momenti di grande intensità e condivisione.

La frase “Chi di speranza vive, innamorato muore” ha accompagnato tanti momenti di riflessione. Perché la speranza non è solo un’attesa passiva, ma una scelta coraggiosa di chi crede nel futuro. E quei ragazzi hanno dimostrato che la speranza è ancora viva, nelle loro parole, nei loro sguardi, nei loro sogni.

La cosa più bella? Vederli lì, presenti con tutto loro stessi, occhi luminosi e cuore aperto. In un mondo che spesso chiede di essere spettatori passivi, loro hanno deciso di essere protagonisti. Hanno scelto di investire tempo ed energie per costruire qualcosa che duri nel tempo. Hanno creduto che comunicare non sia solo parlare, ma donare parte di sé agli altri.

Questo stage non è stato un’occasione per ritrovarsi tra amici o per riempire qualche giorno di vacanza. È stato molto di più: un tempo prezioso di crescita e scoperta. Un’esperienza che ha acceso nuove scintille. Quelle scintille che possono diventare fuoco, che possono contagiare e scaldare altri cuori. Perché i sogni di don Bosco non sono finiti: continuano ogni volta che un giovane sceglie di credere, di sperare e di amare.

TGS Eurogroup presenta: TGS18+ London 2024 il Collegio Salesiano Astori di Mogliano Veneto in viaggio studio nella capitale della Gran Bretagna

Si è appena conclusa l’esperienza TGS18+ London per la classe V del Liceo Linguistico del Collegio Salesiano Astori di Mogliano Veneto (Treviso), accompagnati dall’associazione di promozione sociale TGS Eurogroup, promossa dall’Ispettoria Salesiana San Marco Italia Nord-Est, alla scoperta delle istituzioni britanniche. Il viaggio studio, che si è svolto dal 27 al 30 Novembre 2024, rientra nel programma TGS for Schools, grazie al quale scuole ed enti di formazione chiedono la collaborazione della associazione quale partner per attività specifiche e progetti su misura nel settore del turismo giovanile.

Il Progetto TGS18+ si propone come un percorso di educazione alla Cittadinanza Europea, nella forma di viaggi studio che possano offrire l’occasione di un incontro/confronto con le istituzioni nazionali ed europee. Tale progetto ha visto nel 2015 la sua prima attuazione con la prima visita al Parlamento Europeo e alle altre istituzioni europee presenti a Bruxelles, tappa ormai fissa nel calendario di attività dell’associazione. Londra è stata nel luglio 2017 la prima capitale europea, dopo Bruxelles, ad essere stata coinvolta nel Progetto TGS18+; la proposta TGS18+ London è proseguita anche nel 2018 e nel 2019. Nel frattempo, si sono aggiunte anche Madrid (2017), Malta (2023) e Dublino (2023). Quest’anno l’associazione TGS Eurogroup è tornata finalmente nel Regno Unito per riproporre l’esperienza TGS18+ London, preludio al ritorno in Gran Bretagna dei Corsi estivi di lingua inglese, già programmato per l’estate 2025.

Anche per la più recente esperienza a Londra, conclusasi nei giorni scorsi, sono state sottolineate alcune caratteristiche peculiari di ogni esperienza TGS18+.

Gli incontri con la comunità locale e le visite guidate, perseguendo l’ideale di turismo relazionale, hanno portato gli studenti coinvolti a vivere numerosi momenti a diretto contatto con le realtà ospitanti. L’ospitalità è stata assicurata dalla casa salesiana di Londra Battersea e il caloroso benvenuto del direttore Fr. John e del suo vicario Fr. David ha messo subito a proprio agio il gruppo, che ha potuto così respirare fin da subito un clima di famiglia. La visita alla scuola salesiana locale, il St. John Bosco’s College di Battersea, dove ci ha accolto il preside Paul, è stata guidata da giovani studenti residenti a Londra, coetanei dei nostri ragazzi del Collegio Salesiano Astori di Mogliano Veneto. In più occasioni sono stati proposti incontri tra gli studenti italiani e inglesi, sia sotto forma di dialogo o dibattito, con la presentazione delle rispettive realtà scolastiche e un confronto tra i sistemi scolastici e accademici italiano ed inglese, sia attraverso modalità di educazione non formale e informale, quali ad esempio momenti di riflessione e preghiera, condivisione e di attivazione, o ancora passeggiate guidate alla scoperta del quartiere di Battersea.

Anche il dialogo con le istituzioni politiche e diplomatiche e il confronto con la società civile sono stati introdotti da alti funzionari, esperti, volontari o guide del luogo e ciò ha consentito ai nostri studenti di conoscere i luoghi di visita attraverso gli occhi di chi li vive quotidianamente.

Il gruppo è stato accolto presso l’Ambasciata d’Italia a Londra nella magnifica sede di Grosvenor Square dal giovane Niccolò, Primo Segretario e Capo Segreteria dell’Ambasciatore, il quale ci ha raccontato dei rapporti tra Italia e Regno Unito, tra diplomazia economica, culturale e scientifica, e ha condiviso con i presenti il suo personale percorso accademico e professionale che l’ha condotto a questo ruolo importante, invitando gli studenti stessi a mettersi in gioco per una possibile e futura carriera diplomatica!

In visita alla prestigiosa Central Hall Westminster, in posizione privilegiata proprio davanti al Parlamento, il gruppo è stato accolto dalla volontaria Judith, membro della comunità metodista locale, che con passione ha raccontato le vicende storiche di questo edificio di culto da sempre aperto alla società civile per occasioni di aggregazione e di comunità. Fin dall’inaugurazione nell’Ottobre 1912 la “Methodist Central Hall” si è messa in luce come luogo primario nel panorama londinese per eventi internazionali, dibattiti e concerti: è qui che si è svolta la prima assemblea in assoluto delle Nazioni Unite nel 1946.

Ma il momento più significativo per gli studenti è stata la visita guidata alle Houses of Parliament, storica sede del Parlamento britannico, affacciata sul Tamigi. Qui sono stati coinvolti da Luke, guida esperta e membro dello staff del Parlamento, in un racconto appassionante che ha attraversato secoli di storia, di tradizioni, di riti istituzionali che ancora oggi regolano i rapporti interni alla monarchia parlamentare del Regno Unito. Accompagnandoci per i vasti e preziosi ambienti che compongono l’edificio, dalla antica Westminster Hall alla Central Lobby, dalla House of Commons Chamber alla House of Lords Chamber, Luke ha guidato gli studenti con competenza, professionalità e simpatia.

Ciascuno di questi incontri è stato per i nostri giovani una vera e propria lezione di educazione civica. Una lezione di vita che li rende più ricchi e consapevoli del proprio ruolo di cittadini del mondo.

“Avere l’opportunità di entrare in una scuola inglese è stato veramente interessante. Il direttore e i ragazzi che ci hanno guidato sono stati veramente gentili ed è stata dunque un’ottima opportunità di dialogo e confronto”. Alessandro

“Mi porto a casa sicuramente più consapevolezza della situazione europea e mondiale in generale, poi anche l’opportunità di mettermi in gioco di più nelle esperienze, non avere paura e soprattutto sfruttare al meglio le mie conoscenze”. Anna

“L’aspetto che mi è piaciuto di più di questo viaggio è stato sicuramente l’ospitalità dei ragazzi nella scuola salesiana. Sono stati gentili e molto coinvolgenti. Inoltre, questo viaggio mi ha fatto scoprire Londra come una città piena di culture, dove tutte le persone sono uniche e diverse”. Marco

“Rispetto alle previsioni iniziali, il viaggio ha incontrato le mie aspettative perché avendo già viaggiato con TGS Eurogroup sapevo che la gita sarebbe stata molto bella”. Riccardo

“Ho praticato molto il mio inglese anche grazie alle attività con gli studenti della scuola salesiana locale”. Adele

“Mi è piaciuto molto aver potuto conoscere e interagire con alcuni ragazzi inglesi, scoprendo le principali differenze tra il loro sistema scolastico e quello italiano. Grazie a questo viaggio ho preso maggiore sicurezza nella lingua, ho imparato molte nozioni riguardo l’educazione civica e ho trascorso del tempo di qualità con i miei compagni”. Arianna

“Il viaggio a Londra è stata un’esperienza di crescita, divertimento, formazione, orientamento e cultura. La visita dei luoghi istituzionali ha permesso ad alcuni di noi di comprendere che strada intraprendere nel proprio futuro. Dunque, l’ultima tappa del percorso iniziato due anni fa con il viaggio a Malta, seguito da quello a Bruxelles, non ha fatto altro che chiudere un cerchio. È stata un’esperienza meravigliosa che porterò sempre nel cuore”. Alessandro

 

 

Al “Don Bosco Ranchibile” di Palermo una mostra fotografica itinerante dal titolo “Anna Frank: una storia attuale”

Palermo, Italia – dicembre 2024 – Dal 10 al 20 dicembre l’Istituto “Don Bosco -Ranchibile” ospita la mostra fotografica itinerante dal titolo “Anna Frank: una storia attuale”. Prodotta e allestita dall’associazione “Anne Frank House” di Amsterdam è giunta al centro salesiano di Palermo grazie al contatto con il Console onorario dei Paesi Bassi, il dott. Emanuele Pirazzoli, ed al suo invito a partecipare ad un progetto che vede coinvolti studenti selezionati di quattro licei palermitani: Regina Margherita, Gonzaga, Vittorio Emanuele II e Don Bosco. Prima della mostra, sei alunni che frequentano l’ultimo anno dei vari indirizzi del liceo “Don Bosco Ranchibile”, nei giorni 6 e 7 novembre 2024, hanno vissuto un’esperienza formativa: due giornate di laboratorio, a cui hanno preso parte anche studenti di altri istituti di Palermo, nelle quali dei tutor provenienti dall’associazione “Anne Frank Youth Network” (AFYN) li hanno formati come guide della mostra. Il tutto si è svolto in maniera interattiva, tramite attività di gruppo e dibattiti, analizzato a fondo il contesto storico partendo dall’ascesa in Germania del partito Nazionalsocialista, e soffermandosi poi in particolare sulla vita di Anna Frank, giovane ebrea tedesca vittima dell’Olocausto. Nonostante la complessità dei temi trattati i tutor riusciti a coinvolgere a pieno gli studenti, insegnando loro anche come assemblare l’intera mostra, composta da 34 pannelli. L’esposizione è molto apprezzata dai numerosi visitatori che arrivano presso il centro salesiano, molti dei quali sono studenti delle scuole vicine che manifestano una particolare sensibilità alla storia di Anna e al tema della discriminazione razziale, purtroppo attuale ancora oggi.

Firenze, nuovo laboratorio e Sala Studio

Dal sito dell’ispettoria dell’Italia Centrale.

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Un giorno di grande emozione e significato per la comunità dell’Istituto Salesiano dell’Immacolata di Firenze. In un’atmosfera di festosa partecipazione, si è celebrata l’inaugurazione del nuovo laboratorio di fisica e della Sala Studio dedicata a Giorgio Margheri, salesiano coadiutore che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della scuola.

Il nuovo laboratorio di Fisica, moderno e attrezzato con strumenti all’avanguardia, rappresenta un’importante evoluzione per l’Istituto, che continua a rinnovarsi e a offrire spazi didattici sempre più innovativi e stimolanti per i suoi studenti. La struttura, pensata per favorire un apprendimento pratico e interattivo delle scienze, diventerà un punto di riferimento per le future generazioni di studenti del liceo, offrendo loro l’opportunità di esplorare e comprendere i fenomeni fisici in modo diretto e concreto. Questo progetto, che unisce la tradizione salesiana di attenzione alla formazione integrale dei giovani e l’innovazione nel campo dell’educazione scientifica, è stato accolto con grande entusiasmo da tutti i presenti.

Ma la vera emozione è arrivata con l’inaugurazione della Sala Studio Giorgio Margheri, uno spazio dedicato alla memoria di un uomo che per oltre 40 anni ha plasmato le menti e i cuori dei ragazzi di Firenze. Giorgio Margheri, oltre a essere stato un appassionato insegnante di Arte e Immagine, ha ricoperto anche il ruolo di vicepreside dell’Istituto Salesiano dell’Immacolata, un incarico che gli ha permesso di essere un punto di riferimento per generazioni di studenti. La sua passione per l’arte, la cultura e, soprattutto, per la formazione umana dei giovani, è stata fonte di ispirazione per molti.

La nuova Sala Studio, situata nei pressi della Biblioteca della scuola, è stata concepita come un ambiente stimolante e accogliente dove gli studenti del Liceo potranno ritrovarsi per studiare e crescere insieme. Questo spazio, dedicato a Margheri, vuole rappresentare un segno tangibile della sua eredità, un luogo dove i valori salesiani di educazione e solidarietà si uniscono a quelli di rigore e creatività che caratterizzavano il suo insegnamento. La Sala Studio diventerà infatti un punto di riferimento per il doposcuola, contribuendo a creare un ambiente di apprendimento che ispiri i ragazzi a coltivare la loro passione per lo studio, proprio come faceva Margheri con le sue lezioni.

L’inaugurazione di entrambi gli spazi è stata un momento di grande commozione per la famiglia salesiana e per tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di lavorare al suo fianco. La cerimonia è stata accompagnata dalle parole del Direttore dell’Istituto, che ha sottolineato come queste nuove strutture siano simbolo di continuità nella tradizione educativa salesiana, ma anche di apertura verso il futuro. Un futuro che, grazie a questi nuovi spazi, si prospetta ricco di opportunità per gli studenti, fortemente radicato nei valori di San Giovanni Bosco e arricchito dalla memoria di chi, come Giorgio Margheri, ha fatto della sua vita un’opera di bene per le nuove generazioni.

Inaugurazione della 25ª Mostra dei Presepi presso il Museo Casa Don Bosco

(ANS – Torino) – Nel pomeriggio di sabato 7 dicembre 2024, è stata inaugurata la 25ª edizione della Mostra dei Presepi organizzata dalla Basilica di Maria Ausiliatrice, ospitata quest’anno presso il Museo Casa Don Bosco. Erano presenti alla cerimonia numerosi presepisti, ospiti e volontari.

L’inaugurazione si è svolta alla vigilia della festa di Maria Immacolata, festa che, nelle Memorie dell’Oratorio, Don Bosco indica come la data di nascita del primo Oratorio, con l’incontro con Bartolomeo Garelli, l’8 dicembre 1841.

L’evento è stato aperto da don Michele Viviano, Rettore della Basilica di Maria Ausiliatrice, che ha sottolineato la particolarità di questa edizione, visto che per la prima volta la mostra è stata spostata. Questo cambiamento è dovuto ai lavori di restauro in corso dei campanili della Basilica: gli spazi utilizzati fino alla 24ª edizione non erano più accessibili a causa dei lavori. Il Museo Casa Don Bosco ha accolto l’esposizione lanciando, nei mesi scorsi, una convocazione rivolta ai presepisti e successivamente i partecipanti sono stati selezionati da un apposito comitato.

In seguito, la dott.ssa Ana Martín García, Coordinatrice Generale del Museo Casa Don Bosco, ha effettuato il tradizionale taglio del nastro, seguito dalla benedizione dei presepi da parte di don Michael Pace, Coordinatore delle visite del Museo.

La cerimonia si è conclusa con la consegna degli attestati di partecipazione ai presepisti da parte degli organizzatori, don Viviano e la dott.ssa Martín García. L’evento si è chiuso con un momento di fraternità e di convivialità per tutti i presenti.

Questa 25ª edizione espone più di una trentina di presepi, opera di: Abramo Telesa, Adriano Gatto, Antonio Aiello, Aldo Antonino, Ennio Cobelli, Enzo Migliara, Gennaro Bottone, Gian Mario Regge, Giuseppe Galasso, Lorenzo Genovese, Luca Messina, Margherita Tosco, Michele Albertino, Paolo Scalambro, Pietro Liberatore, Roberto Niglio e Santa Pirrone.