TGS Eurogroup presenta: TGS18+ London 2024 il Collegio Salesiano Astori di Mogliano Veneto in viaggio studio nella capitale della Gran Bretagna

Si è appena conclusa l’esperienza TGS18+ London per la classe V del Liceo Linguistico del Collegio Salesiano Astori di Mogliano Veneto (Treviso), accompagnati dall’associazione di promozione sociale TGS Eurogroup, promossa dall’Ispettoria Salesiana San Marco Italia Nord-Est, alla scoperta delle istituzioni britanniche. Il viaggio studio, che si è svolto dal 27 al 30 Novembre 2024, rientra nel programma TGS for Schools, grazie al quale scuole ed enti di formazione chiedono la collaborazione della associazione quale partner per attività specifiche e progetti su misura nel settore del turismo giovanile.

Il Progetto TGS18+ si propone come un percorso di educazione alla Cittadinanza Europea, nella forma di viaggi studio che possano offrire l’occasione di un incontro/confronto con le istituzioni nazionali ed europee. Tale progetto ha visto nel 2015 la sua prima attuazione con la prima visita al Parlamento Europeo e alle altre istituzioni europee presenti a Bruxelles, tappa ormai fissa nel calendario di attività dell’associazione. Londra è stata nel luglio 2017 la prima capitale europea, dopo Bruxelles, ad essere stata coinvolta nel Progetto TGS18+; la proposta TGS18+ London è proseguita anche nel 2018 e nel 2019. Nel frattempo, si sono aggiunte anche Madrid (2017), Malta (2023) e Dublino (2023). Quest’anno l’associazione TGS Eurogroup è tornata finalmente nel Regno Unito per riproporre l’esperienza TGS18+ London, preludio al ritorno in Gran Bretagna dei Corsi estivi di lingua inglese, già programmato per l’estate 2025.

Anche per la più recente esperienza a Londra, conclusasi nei giorni scorsi, sono state sottolineate alcune caratteristiche peculiari di ogni esperienza TGS18+.

Gli incontri con la comunità locale e le visite guidate, perseguendo l’ideale di turismo relazionale, hanno portato gli studenti coinvolti a vivere numerosi momenti a diretto contatto con le realtà ospitanti. L’ospitalità è stata assicurata dalla casa salesiana di Londra Battersea e il caloroso benvenuto del direttore Fr. John e del suo vicario Fr. David ha messo subito a proprio agio il gruppo, che ha potuto così respirare fin da subito un clima di famiglia. La visita alla scuola salesiana locale, il St. John Bosco’s College di Battersea, dove ci ha accolto il preside Paul, è stata guidata da giovani studenti residenti a Londra, coetanei dei nostri ragazzi del Collegio Salesiano Astori di Mogliano Veneto. In più occasioni sono stati proposti incontri tra gli studenti italiani e inglesi, sia sotto forma di dialogo o dibattito, con la presentazione delle rispettive realtà scolastiche e un confronto tra i sistemi scolastici e accademici italiano ed inglese, sia attraverso modalità di educazione non formale e informale, quali ad esempio momenti di riflessione e preghiera, condivisione e di attivazione, o ancora passeggiate guidate alla scoperta del quartiere di Battersea.

Anche il dialogo con le istituzioni politiche e diplomatiche e il confronto con la società civile sono stati introdotti da alti funzionari, esperti, volontari o guide del luogo e ciò ha consentito ai nostri studenti di conoscere i luoghi di visita attraverso gli occhi di chi li vive quotidianamente.

Il gruppo è stato accolto presso l’Ambasciata d’Italia a Londra nella magnifica sede di Grosvenor Square dal giovane Niccolò, Primo Segretario e Capo Segreteria dell’Ambasciatore, il quale ci ha raccontato dei rapporti tra Italia e Regno Unito, tra diplomazia economica, culturale e scientifica, e ha condiviso con i presenti il suo personale percorso accademico e professionale che l’ha condotto a questo ruolo importante, invitando gli studenti stessi a mettersi in gioco per una possibile e futura carriera diplomatica!

In visita alla prestigiosa Central Hall Westminster, in posizione privilegiata proprio davanti al Parlamento, il gruppo è stato accolto dalla volontaria Judith, membro della comunità metodista locale, che con passione ha raccontato le vicende storiche di questo edificio di culto da sempre aperto alla società civile per occasioni di aggregazione e di comunità. Fin dall’inaugurazione nell’Ottobre 1912 la “Methodist Central Hall” si è messa in luce come luogo primario nel panorama londinese per eventi internazionali, dibattiti e concerti: è qui che si è svolta la prima assemblea in assoluto delle Nazioni Unite nel 1946.

Ma il momento più significativo per gli studenti è stata la visita guidata alle Houses of Parliament, storica sede del Parlamento britannico, affacciata sul Tamigi. Qui sono stati coinvolti da Luke, guida esperta e membro dello staff del Parlamento, in un racconto appassionante che ha attraversato secoli di storia, di tradizioni, di riti istituzionali che ancora oggi regolano i rapporti interni alla monarchia parlamentare del Regno Unito. Accompagnandoci per i vasti e preziosi ambienti che compongono l’edificio, dalla antica Westminster Hall alla Central Lobby, dalla House of Commons Chamber alla House of Lords Chamber, Luke ha guidato gli studenti con competenza, professionalità e simpatia.

Ciascuno di questi incontri è stato per i nostri giovani una vera e propria lezione di educazione civica. Una lezione di vita che li rende più ricchi e consapevoli del proprio ruolo di cittadini del mondo.

“Avere l’opportunità di entrare in una scuola inglese è stato veramente interessante. Il direttore e i ragazzi che ci hanno guidato sono stati veramente gentili ed è stata dunque un’ottima opportunità di dialogo e confronto”. Alessandro

“Mi porto a casa sicuramente più consapevolezza della situazione europea e mondiale in generale, poi anche l’opportunità di mettermi in gioco di più nelle esperienze, non avere paura e soprattutto sfruttare al meglio le mie conoscenze”. Anna

“L’aspetto che mi è piaciuto di più di questo viaggio è stato sicuramente l’ospitalità dei ragazzi nella scuola salesiana. Sono stati gentili e molto coinvolgenti. Inoltre, questo viaggio mi ha fatto scoprire Londra come una città piena di culture, dove tutte le persone sono uniche e diverse”. Marco

“Rispetto alle previsioni iniziali, il viaggio ha incontrato le mie aspettative perché avendo già viaggiato con TGS Eurogroup sapevo che la gita sarebbe stata molto bella”. Riccardo

“Ho praticato molto il mio inglese anche grazie alle attività con gli studenti della scuola salesiana locale”. Adele

“Mi è piaciuto molto aver potuto conoscere e interagire con alcuni ragazzi inglesi, scoprendo le principali differenze tra il loro sistema scolastico e quello italiano. Grazie a questo viaggio ho preso maggiore sicurezza nella lingua, ho imparato molte nozioni riguardo l’educazione civica e ho trascorso del tempo di qualità con i miei compagni”. Arianna

“Il viaggio a Londra è stata un’esperienza di crescita, divertimento, formazione, orientamento e cultura. La visita dei luoghi istituzionali ha permesso ad alcuni di noi di comprendere che strada intraprendere nel proprio futuro. Dunque, l’ultima tappa del percorso iniziato due anni fa con il viaggio a Malta, seguito da quello a Bruxelles, non ha fatto altro che chiudere un cerchio. È stata un’esperienza meravigliosa che porterò sempre nel cuore”. Alessandro

 

 

Al “Don Bosco Ranchibile” di Palermo una mostra fotografica itinerante dal titolo “Anna Frank: una storia attuale”

Palermo, Italia – dicembre 2024 – Dal 10 al 20 dicembre l’Istituto “Don Bosco -Ranchibile” ospita la mostra fotografica itinerante dal titolo “Anna Frank: una storia attuale”. Prodotta e allestita dall’associazione “Anne Frank House” di Amsterdam è giunta al centro salesiano di Palermo grazie al contatto con il Console onorario dei Paesi Bassi, il dott. Emanuele Pirazzoli, ed al suo invito a partecipare ad un progetto che vede coinvolti studenti selezionati di quattro licei palermitani: Regina Margherita, Gonzaga, Vittorio Emanuele II e Don Bosco. Prima della mostra, sei alunni che frequentano l’ultimo anno dei vari indirizzi del liceo “Don Bosco Ranchibile”, nei giorni 6 e 7 novembre 2024, hanno vissuto un’esperienza formativa: due giornate di laboratorio, a cui hanno preso parte anche studenti di altri istituti di Palermo, nelle quali dei tutor provenienti dall’associazione “Anne Frank Youth Network” (AFYN) li hanno formati come guide della mostra. Il tutto si è svolto in maniera interattiva, tramite attività di gruppo e dibattiti, analizzato a fondo il contesto storico partendo dall’ascesa in Germania del partito Nazionalsocialista, e soffermandosi poi in particolare sulla vita di Anna Frank, giovane ebrea tedesca vittima dell’Olocausto. Nonostante la complessità dei temi trattati i tutor riusciti a coinvolgere a pieno gli studenti, insegnando loro anche come assemblare l’intera mostra, composta da 34 pannelli. L’esposizione è molto apprezzata dai numerosi visitatori che arrivano presso il centro salesiano, molti dei quali sono studenti delle scuole vicine che manifestano una particolare sensibilità alla storia di Anna e al tema della discriminazione razziale, purtroppo attuale ancora oggi.

Firenze, nuovo laboratorio e Sala Studio

Dal sito dell’ispettoria dell’Italia Centrale.

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Un giorno di grande emozione e significato per la comunità dell’Istituto Salesiano dell’Immacolata di Firenze. In un’atmosfera di festosa partecipazione, si è celebrata l’inaugurazione del nuovo laboratorio di fisica e della Sala Studio dedicata a Giorgio Margheri, salesiano coadiutore che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della scuola.

Il nuovo laboratorio di Fisica, moderno e attrezzato con strumenti all’avanguardia, rappresenta un’importante evoluzione per l’Istituto, che continua a rinnovarsi e a offrire spazi didattici sempre più innovativi e stimolanti per i suoi studenti. La struttura, pensata per favorire un apprendimento pratico e interattivo delle scienze, diventerà un punto di riferimento per le future generazioni di studenti del liceo, offrendo loro l’opportunità di esplorare e comprendere i fenomeni fisici in modo diretto e concreto. Questo progetto, che unisce la tradizione salesiana di attenzione alla formazione integrale dei giovani e l’innovazione nel campo dell’educazione scientifica, è stato accolto con grande entusiasmo da tutti i presenti.

Ma la vera emozione è arrivata con l’inaugurazione della Sala Studio Giorgio Margheri, uno spazio dedicato alla memoria di un uomo che per oltre 40 anni ha plasmato le menti e i cuori dei ragazzi di Firenze. Giorgio Margheri, oltre a essere stato un appassionato insegnante di Arte e Immagine, ha ricoperto anche il ruolo di vicepreside dell’Istituto Salesiano dell’Immacolata, un incarico che gli ha permesso di essere un punto di riferimento per generazioni di studenti. La sua passione per l’arte, la cultura e, soprattutto, per la formazione umana dei giovani, è stata fonte di ispirazione per molti.

La nuova Sala Studio, situata nei pressi della Biblioteca della scuola, è stata concepita come un ambiente stimolante e accogliente dove gli studenti del Liceo potranno ritrovarsi per studiare e crescere insieme. Questo spazio, dedicato a Margheri, vuole rappresentare un segno tangibile della sua eredità, un luogo dove i valori salesiani di educazione e solidarietà si uniscono a quelli di rigore e creatività che caratterizzavano il suo insegnamento. La Sala Studio diventerà infatti un punto di riferimento per il doposcuola, contribuendo a creare un ambiente di apprendimento che ispiri i ragazzi a coltivare la loro passione per lo studio, proprio come faceva Margheri con le sue lezioni.

L’inaugurazione di entrambi gli spazi è stata un momento di grande commozione per la famiglia salesiana e per tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di lavorare al suo fianco. La cerimonia è stata accompagnata dalle parole del Direttore dell’Istituto, che ha sottolineato come queste nuove strutture siano simbolo di continuità nella tradizione educativa salesiana, ma anche di apertura verso il futuro. Un futuro che, grazie a questi nuovi spazi, si prospetta ricco di opportunità per gli studenti, fortemente radicato nei valori di San Giovanni Bosco e arricchito dalla memoria di chi, come Giorgio Margheri, ha fatto della sua vita un’opera di bene per le nuove generazioni.

Inaugurazione della 25ª Mostra dei Presepi presso il Museo Casa Don Bosco

(ANS – Torino) – Nel pomeriggio di sabato 7 dicembre 2024, è stata inaugurata la 25ª edizione della Mostra dei Presepi organizzata dalla Basilica di Maria Ausiliatrice, ospitata quest’anno presso il Museo Casa Don Bosco. Erano presenti alla cerimonia numerosi presepisti, ospiti e volontari.

L’inaugurazione si è svolta alla vigilia della festa di Maria Immacolata, festa che, nelle Memorie dell’Oratorio, Don Bosco indica come la data di nascita del primo Oratorio, con l’incontro con Bartolomeo Garelli, l’8 dicembre 1841.

L’evento è stato aperto da don Michele Viviano, Rettore della Basilica di Maria Ausiliatrice, che ha sottolineato la particolarità di questa edizione, visto che per la prima volta la mostra è stata spostata. Questo cambiamento è dovuto ai lavori di restauro in corso dei campanili della Basilica: gli spazi utilizzati fino alla 24ª edizione non erano più accessibili a causa dei lavori. Il Museo Casa Don Bosco ha accolto l’esposizione lanciando, nei mesi scorsi, una convocazione rivolta ai presepisti e successivamente i partecipanti sono stati selezionati da un apposito comitato.

In seguito, la dott.ssa Ana Martín García, Coordinatrice Generale del Museo Casa Don Bosco, ha effettuato il tradizionale taglio del nastro, seguito dalla benedizione dei presepi da parte di don Michael Pace, Coordinatore delle visite del Museo.

La cerimonia si è conclusa con la consegna degli attestati di partecipazione ai presepisti da parte degli organizzatori, don Viviano e la dott.ssa Martín García. L’evento si è chiuso con un momento di fraternità e di convivialità per tutti i presenti.

Questa 25ª edizione espone più di una trentina di presepi, opera di: Abramo Telesa, Adriano Gatto, Antonio Aiello, Aldo Antonino, Ennio Cobelli, Enzo Migliara, Gennaro Bottone, Gian Mario Regge, Giuseppe Galasso, Lorenzo Genovese, Luca Messina, Margherita Tosco, Michele Albertino, Paolo Scalambro, Pietro Liberatore, Roberto Niglio e Santa Pirrone.

Nomina di don Domenico Saraniti, nuovo Ispettore dei Salesiani di Sicilia per il sessennio 2025-2031

Il 9 dicembre 2024, durante l’ultima sessione plenaria del Consiglio Generale prima del Capitolo Generale 29° della Congregazione Salesiana, don Stefano Martoglio, Vicario del Rettor Maggiore con il parere favorevole del Consiglio Generale, ha reso noto la nomina di Don Domenico Saraniti, come Ispettore dei Salesiani di Sicilia per il sessennio 2025-2031.

Don Domenico Saraniti succede a don Giovanni D’Andrea, che conclude il suo mandato di Ispettore, a cui va un sentito grazie, per il servizio reso in questi anni a favore dei giovani, delle famiglie e di tutte le comunità educativo pastorali di Sicilia.

La nomina è stata resa nota secondo quanto prevedono le Costituzioni Salesiane per la scelta dell’Ispettore. A comunicarlo in serata all’Ispettore uscente è stato don Juan Carlos Perez-Godoy. Per don Domenico Saraniti, l’inizio del suo servizio da Ispettore è previsto il 25 di gennaio 2025, infatti prenderà parte al Capitolo Generale che si svolgerà da Torino Valdocco dal 16 febbraio al 12 aprile 2025.

Don Domenico che fino ad oggi ha ricoperto l’ufficio di Direttore dell’Istituto Salesiano Don Bosco Ranchibile di Palermo, a cui va un grande grazie per il servizio reso in questo ultimo anno, è nato a Paternò il 14-12-1979 ed è cresciuto presso l’oratorio di Cesarò, dove operano le Figlie di Maria Ausiliatrice.

Don Domenico Saraniti, dopo gli studi superiori al Liceo Classico “Capizzi” di Bronte, decide di entrare in noviziato il 08-09-1999, vive l’anno di preparazione alla prima professione a Pinerolo – Monteoliveto, professa a Torino Valdocco il 08-09-2000. Vive gli studi filosofici a Roma San Tarcisio e frequenta i corsi dell’Università Pontificia Salesiana di Roma dal 2000 al 2002. Svolge il tirocinio a Palermo presso l’Istituto Gesù Adolescente dal 2002 al 2004.

Attende agli studi teologici presso l’Istituto Teologico San Tommaso di Messina dal 2004 al 2007. Don Domenico emette la professione perpetua il 16-09-2007, viene ordinato sacerdote per le mani di Mons. Ignazio Zambito, Vescovo di patti, a Cesarò il 10-05-2008.

Da diacono e nel primo anno di sacerdozio vive l’esperienza presso la Comunità San Tommaso D’Aquino di Roma presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma. Ha conseguito la Laurea in Pedagogia all’Università degli Studi di Palermo e quella in Filosofia all’Università Roma Tre.

Da sempre con i giovani e per i giovani la sua prima obbedienza, dopo gli anni della formazione, è stata quella di Incaricato d’Oratorio a Palermo – Don Bosco Ranchibile e docente di Storia e Filosofia presso il locale Liceo. Nel 2017, è nominato Direttore della Casa. Dal 28 aprile 2018 ad oggi è Consigliere Ispettoriale. Delegato dei Salesiani Cooperatori del centro di Palermo – Ranchibile fino a ottobre 2024.

Ancona, a Piano San Lazzaro nuova scuola di formazione professionale per i settori elettrico e tessile

Ecco la nostra nuova scuola professionale ad Ancona, nel quartiere Piano San Lazzaro, crocevia multietnico e multiculturale della città, vicino alla stazione.

Si è svolto nei giorni scorsi il primo Open Day rivolto ai ragazzi e alle loro famiglie, interessate ai percorsi di Formazione Professionale, proposti dall’Ente CNOS FAP, per i quali si prevede la partenza nel prossimo mese di settembre.

Piena soddisfazione esprime don Giampiero De Nardi, direttore della casa salesiana: «Per tanti ragazzi del Piano San Lazzaro, questa è una delle poche strade percorribili. Nel percorso scolastico classico falliscono in molti, visto che si richiede un impegno di studio e di padronanza della lingua che non sempre si possiede. Bisogna essere abituati a uno studio serrato. Il Piano è un rione di forte immigrazione, è giovane e popolare rispetto ad altre zone». Una sinergia nata con Confindustria, alla quale i Salesiani si sono rivolti per comprendere meglio i bisogni formativi del territorio e delle aziende del territorio. «Siamo convinti, prosegue don Giampiero, di avere un forte potenziale di lavoratori. Confindustria ci ha indirizzato su tre settori: quello del tessile (con Filottrano capofila), della saldatura meccanica e quello della manutenzione elettrica, idraulica e termoidraulica».

Per ora ci si concentra sul settore elettrico e quello tessile. «Partner fondamentale la Regione Marche, per allargare la proposta formativa della formazione professionale anche al territorio di Ancona, dove abbiamo trovato riscontri positivi. E ci siamo buttati in questo grande sogno che a poco a poco sta prendendo piede e diventando realtà».

I corsi sono gratuiti e finanziati dalla Regione. La scuola di formazione professionale sarà aperta ai ragazzi nella fascia di età fra i 14 e i 18 anni: «I percorsi di studio professionali sono alternativi alla scuola, adempiono l’obbligo formativo e di istruzione. Anziché andare in classe, gli alunni verranno qui: avranno lezioni di teoria e di pratica – continua don Giampiero – con una parte importante di laboratorio. Non da ultimo, la possibilità (dal secondo anno) di andare in azienda per un tempo di stage in cui si farà esperienza lavorativa vera e propria. Le iscrizioni saranno fatte nel portale online del MIUR».

Venezia, l’assessore regionale Mantovan incontra “Forma Veneto” nella sede della S.F.P. San Marco e di Salesiani Don Bosco Mestre

Venerdì 15 novembre presso la Scuola di formazione professionale San Marco, gestita da Salesiani don Bosco Mestre (via dei Salesiani, 15, Venezia Mestre) l’Assessore regionale all’istruzione, lavoro, formazione e pari opportunità, Valeria Mantovan, di recente nomina, e la dirigenza del suo Assessorato al completo, guidata dal direttore generale Santo Romano, hanno incontrato il presidente dell’associazione FORMA Veneto, Matteo Roncarà insieme al vicepresidente e direttore della scuola ospitante, Alberto Grillai, e al consiglio direttivo al completo.

L’associazione rappresenta oltre il 90 per cento dell’attività formativa rivolta a ragazze e ragazzi dai 14 ai 18 anni realizzata in regione attraverso percorsi triennali di qualifica professionale e quarti anni di diploma professionale. Gli enti di formazione professionale che fanno parte dell’associazione operano in 90 sedi formative dislocate capillarmente su tutto il territorio, ospitano ogni anno circa 20.000 allieve/i in 1000 percorsi formativi, impiegano circa 3.000 operatori, intrattengono rapporti di collaborazione su più livelli con circa 15.000 imprese.

“Il sistema regionale di Iefp (istruzione e formazione professionale) è lo strumento, fortemente sostenuto dalla Regione con oltre 100 milioni di investimento ogni anno, grazie al quale, ogni mattina, oltre 20 mila ragazzi veneti si recano in una delle 100 scuole della formazione professionale per crescere come cittadini  in un sistema sociale in evoluzione e pronti ad inserirsi in un mercato del lavoro sempre più veloce ed esigente – ha spiegato l’Assessore Valeria Mantovan – Un’eccellenza a livello nazionale, che ha il merito di consentire un percorso su misura per ogni ragazzo, con uscite dopo tre anni, con una qualifica, al quarto anno con un diploma di formazione professionale, dopo un quinto anno di specializzazione tecnica e fino al biennio ITS Academy. Un sistema flessibile e accogliente che si sviluppa in una logica di rete tra Regione, Organismi di formazione, imprese, e pronto ad affrontare le sfide dell’inverno demografico e della necessità di una specializzazione sempre più accurata”.

«L’incontro tra l’Assessore Valeria Mantovan, gli studenti e i docenti di una delle scuole professionali curate da FORMA Veneto – ha dichiarato Matteo Roncarà, presidente dell’associazione – ci ha permesso di instaurare relazioni significative, presentare la qualità dell’offerta formativa che mette al centro la persona e pone al suo servizio un supporto didattico tecnologico proiettato verso il futuro, e fare emergere l’importanza di un sistema educativo fondato sul dialogo e sull’inclusione».

 

Ispettoria Lombardo Emiliana, formazione per giovani salesiani e FMA: Fermarsi per formarsi

Fermarsi per formarsi: con queste parole l’Ispettore, anche a nome dell’Ispettrice e dei Vicari ispettoriali, introduce la formazione rivolta ai giovani SDB e FMA delle Ispettorie ILE e ILO. Non è uno slogan, ma l’espressione di un preciso proposito: ritagliare in una quotidianità esigente e talvolta fagocitante un tempo prezioso destinato a lasciarsi potentemente rafforzare dallo Spirito nell’interiorità (cfr. Ef 3,16). 

Tema centrale è la nuova evangelizzazione: accompagnati dal sapiente testo L’anima di ogni apostolato di Dom Jean Baptiste Gustave Chautard, i formandi intuiscono che l’annuncio del Vangelo “non si riduce all’esposizione delle verità da credere, delle virtù da praticare e dei sacramenti da ricevere”, ma “impegna tutta la persona”; infatti, “ogni conversazione, ogni scritto, ogni azione deve essere preceduta da un lavoro serio dello spirito e del cuore”. Ed è proprio in questo “lavoro serio” che i giovani SDB e FMA sono accompagnati da Luca Crivellari e Arianna Scalabrin dell’Istituto Universitario Salesiano di Venezia (IUSVE).

Il training si propone di affinare alcune competenze importanti per lo sviluppo personale, l’empowerment e l’esercizio della leadership e di aiutare a creare alcune condizioni necessarie per l’annuncio del Vangelo come la costruzione di relazioni significative, il dialogo tra reale e ideale, la concezione di sé come possibilità, il coraggio di osare e sperimentare. Le attività si susseguono a ritmo serrato e permettono ai partecipanti di lavorare su tutte le dimensioni della persona umana che entrano in gioco nell’evangelizzazione: corporea, cognitiva, spirituale ed emotiva.

A conclusione del training ciascun partecipante ha potuto raccogliere una molteplicità di stimoli per migliorare la relazione con sé, con gli altri e con Dio per un’azione evangelizzatrice più generativa. Ogni intuizione merita di essere passata al vaglio dello Spirito e non c’è occasione migliore per farlo del ritiro collocato a coronamento delle giornate formative. Come Chautard insegna, le virtù necessarie all’evangelizzazione si formano nel contatto intimo con Gesù: “per parlare di Cristo bisogna vivere di Lui” e “mettersi in stretta comunione con i suoi sentimenti”. La predicazione di suor Katia Roncalli aiuta a immergersi nelle Scritture per focalizzare quei punti fermi che permettono alla Parola di Dio, tanto fragile quanto efficace e tanto scandalosa quanto sapiente, di far breccia nel mondo di oggi e nel cuore degli uomini del nostro tempo. Una lettura illuminante della pericope lucana dedicata all’invio dei settantadue (Lc 10,1-11) rilancia nel quotidiano i partecipanti alla formazione. Certamente in loro arde più forte il desiderio di annunciare ad altri la Buona Notizia che ha cambiato loro la vita. Tornano perciò alle loro case rafforzati e grati anche per la bella esperienza di fraternità vissuta. È stato prezioso condividere questo tempo insieme, FMA e SDB; è stato ancor più bello farlo nella Casa di Carisolo dove si respira aria di Famiglia Salesiana grazie all’accoglienza di Simona e Gilberto, Salesiani Cooperatori.

San Zeno Verona, targa in onore di don Bettin, salesiano fautore della scuola del marmo

Dal sito dei Salesiani del Nord Est.

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A Sant’Ambrogio di Valpolicella, quest’anno, la festa dei Santi Coronati, patroni di scalpellini, cavatori e marmisti, si è trasformata in un’occasione speciale per celebrare i giovani e il loro percorso formativo all’interno del settore lapideo, sotto la guida educativa e spirituale dell’Istituto salesiano San Zeno. L’evento ha unito la tradizione, il valore della formazione e il ricordo di una figura salesiana fondamentale, don Romano Bettin, che ha dedicato la propria vita all’educazione dei giovani, lasciando un segno indelebile nella comunità locale. Dopo la messa presieduta da monsignor Domenico Pompili, vescovo di Verona, le celebrazioni si sono spostate presso il Laboratorio dell’Istituto salesiano San Zeno Arte e automazione del marmo, situato nell’area dove, 60 anni fa, nacque la fiera Marmomac. È stata qui inaugurata una targa in onore di don Bettin, sacerdote salesiano nato a Montegrotto Terme (Padova) e recentemente scomparso all’età di 94 anni. Don Bettin, ex direttore dell’Istituto, fu uno dei fautori della nascita della scuola del marmo negli anni Ottanta, con il supporto di alcuni imprenditori locali. La sua visione lungimirante ha permesso di creare una realtà educativa dedicata alla preparazione professionale dei giovani nel settore lapideo, un’iniziativa che ancora oggi forma molti ragazzi per il lavoro nelle aziende locali, coniugando competenze pratiche e valori umani. 

La ricorrenza è stata organizzata dalla parrocchia di Sant’Ambrogio e dal Comune, coinvolgendo non solo la comunità, ma anche una vasta rappresentanza di istituzioni e autorità. Presenti, infatti, una quindicina di sindaci del distretto marmifero veronese, il presidente della Provincia Flavio Pasini, diversi rappresentanti politici tra cui l’europarlamentare Paolo Borchia e il deputato Marco Padovani, oltre a figure delle forze dell’ordine e rappresentanti delle associazioni di categoria, come il consorzio dei marmisti Asmave e lo Snodar.

Nel corso della cerimonia, il sindaco di Sant’Ambrogio, Roberto Zorzi, ha espresso gratitudine verso don Bettin, descrivendolo come “un uomo di fede e di umiltà, punto di riferimento per la comunità e per il distretto del marmo”. Il sindaco ha anche sottolineato l’importanza del legame tra istituzioni, aziende e scuola per favorire lo sviluppo territoriale: “Solo insieme, in sinergia, possiamo fare il bene del territorio, costruendo legami solidi e proficui”. Paolo Borchia ha ricordato il valore della tradizione che i giovani, attraverso la scuola del marmo, portano avanti con impegno, mentre Padovani ha augurato che la targa dedicata a don Bettin sia “di buon auspicio per il lavoro di questi ragazzi, in un settore che ha portato sviluppo e ricchezza nel Veronese”.

Il vescovo Pompili ha concluso la celebrazione con un messaggio rivolto agli studenti e alla comunità: “Il denaro non deve mai essere il fine, ma un mezzo capace di innescare opportunità e di fare da collante sociale”. Queste parole riflettono l’approccio salesiano, che pone al centro la crescita integrale della persona, unendo la preparazione professionale con l’educazione ai valori di solidarietà e servizio alla comunità.

La cerimonia di Sant’Ambrogio si è così trasformata in un evento di forte significato per i giovani, i salesiani e l’intera comunità. La targa dedicata a don Bettin non solo celebra il passato, ma rappresenta un simbolo per il futuro dei ragazzi che, seguendo l’insegnamento salesiano, potranno contribuire alla crescita del territorio con competenza e valori umani.

Italia Meridionale, a Formosa in Argentina riapre il museo salesiano “Padre Carmelo Sciullo”

Dal sito dell’Ispettoria Meridionale.

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La città di Formosa, nell’Argentina settentrionale, celebra con orgoglio la riapertura del Museo Salesiano “Padre Carmelo Sciullo”, uno spazio rinnovato dedicato a preservare la ricca storia della presenza salesiana in città. Questo museo, simbolo del lavoro congiunto tra i missionari salesiani e la comunità locale, riapre le sue porte come testimonianza dell’impegno e dell’eredità di coloro che hanno dedicato la propria vita al servizio della popolazione di Formosa, tra i quali il sacerdote salesiano don Carmelo Sciullo (1915-2018).

La cerimonia di riapertura ha avuto luogo lo scorso 22 ottobre ed è stata presieduta da don Carlos Bosio (SdB), Direttore della casa salesiana di Formosa, dal parroco Guillermo Estavilla (SdB), da Néstor Rastelli, pronipote di don Carmelo, dal coordinatore del museo sig. Rafael Nuñez Ibarrola e dal gruppo di lavoro e dai membri delle diverse aree pastorali della Parrocchia.
La comunità locale scelse il nome del museo, 19 anni fa, in omaggio proprio a don Carmelo Sciullo, arrivato a Formosa nel 1976, dove lavorò instancabilmente fino al 1991, essendo stato un grande difensore dei diritti delle popolazioni indigene della regione. Il suo lavoro pastorale nella capitale e nell’entroterra ha lasciato un segno indelebile, l’amore per i poveri e per gli esclusi è sempre stato la sua priorità, amando con la parola del Santo Vangelo in mano e aiutando con la carità cristiana chi aveva meno.

Don Sciullo, nativo di Capracotta (Isernia), entrò a far parte della Congregazione Salesiana con la Professione temporanea (1933 e 1936) e perpetua (1937). Dopo il tirocinio svolto tra Roma e Portici frequentò gli studi teologici a Torino, dove nel 1942 fu ordinato sacerdote. Fu Direttore delle case salesiane di Portici (1944-1947) e di Andria (1947-1953). Dal 1953 al 1959 esercitò poi a Vietri due mandati come Incaricato dell’Oratorio. Per l’azione di salvataggio ed assistenza alla popolazione Vitrese, durante i giorni dell’alluvione dell’ottobre 1954, gli fu conferita dal Presidente della Repubblica la medaglia d’argento al valore civile. Prestò poi la sua opera di Direttore, unita ad altri incarichi in Puglia (Manduria, Cerignola, Taranto, Bari e Lecce) ed a Piedimonte Matese. Sessantenne, coronò il sogno di svolgere la sua attività pastorale da missionario, trasferendosi nel nord dell’Argentina (Formosa). Nel 1990 fece rientro in Italia operando pastoralmente a Andria e Caserta fino al 2015. Infine, fu trasferito nella comunità salesiana di Salerno ove, compatibilmente con l’età e con la salute, ha collaborato come confessore soprattutto del clero diocesano.

L’Argentina è stata però per don Carmelo la sua sfida missionaria e, allo stesso tempo, di passione evangelica. Da subito se ne affeziona al punto tale da considerarla sua seconda patria. Lavora con i settori emarginati, nella cura delle famiglie più bisognose, soprattutto negli aspetti spirituali, ma anche per quanto riguarda i servizi sanitari e sociali. Insieme alle suore della Congregazione religiosa delle Figlie di Maria Ausiliatrice, ha creato un centro di formazione lavoro, il cui obiettivo è quello di sviluppare le varie forme in artigianato (fabbro, carpenteria, confezione dei vestiti, lavorazione dei tessuti), uomini e donne che dopo il periodo di formazione professionale sono riusciti ad inserirsi nel mondo lavorativo.
«Essere riconoscenti a chi ci ha preceduto per non dimenticare le nostre radici», sottolineò padre Francesco Tiberi (SDB) nel 2005, avviando insieme a due giovani il progetto del museo di Formosa intitolato a don Sciullo. Il museo si trova nella sede della parrocchia di María Auxiliadora, un edificio storico del 1957 che nei suoi primi anni ospitò i primi salesiani a Formosa. Questo spazio ospita un prezioso patrimonio che fa parte dell’opera di Don Bosco in città, tra cui spiccano le reliquie di Domenico Savio, Zeffirino Namuncurá e Maria Domenica Mazzarello, oltre al certificato guinness per la Via Crucis più lunga del mondo, effettuata a Formosa, ad oggetti e costumi degli uomini che hanno lavorato instancabilmente coi primi salesiani arrivati in queste terre il 18 febbraio 1949.
Ogni angolo e pezzo del Museo salesiano “Padre Carmelo Sciullo” racconta una storia e onora l’impegno, la dedizione e l’eredità dei salesiani di Formosa, presenza che quest’anno ha celebrato il 75° anniversario. La riapertura invita l’intera comunità a riscoprire la propria storia e a conoscere meglio coloro che sono stati pilastri del servizio e dell’educazione nella regione.

Fonte: www.letteraturacapracottese.com