Il Ministro del Lavoro, on. Calderone incontra i Salesiani nell’Opera Borgo Don Bosco a Roma

Pubblichiamo il comunicato stampa del CNOS-FAP nazionale sulla visita del ministro Calderone al Borgo Ragazzi Don Bosco di Roma.

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Nella mattinata del 25 marzo 2024, il Ministro del Lavoro, on. Marina Elvira Calderone si è immersa nella realtà dell’attività educativa del mondo salesiano, svolta attraverso la Formazione Professionale e l’attività di contrasto al disagio giovanile, recandosi presso l’Opera del Borgo Ragazzi don Bosco a Roma, realtà in cui sono presenti sia il Centro di Formazione Professionale del CNOS-FAP, sia il Centro di Accoglienza Minori.

Una ricca mattinata di confronto e di dialogo, prima con i responsabili del Centro Minori e poi con la direzione nazionale della Federazione CNOS-FAP. Accolta da don Daniele Merlini, direttore dell’Opera, nel visitare i vari ambienti, il Ministro si è soffermata con diversi ragazzi e ragazze presenti nei laboratori per conoscere le loro esperienze e incoraggiarli nel percorso intrapreso, valorizzando il loro operato e definendo i percorsi di Istruzione e Formazione Professionale come la chiave di volta per il Sistema Paese Italia.

In un clima di cordialità si è poi tenuto un confronto con don Giuliano Giacomazzi, direttore generale del CNOS FAP e con Paola Vacchina, presidente di FORMA. Il Ministro ha espresso il suo forte apprezzamento per l’intero mondo della Formazione Professionale definendola la risposta alla confusione dei giovani, utile strumento di inserimento nel mondo del lavoro e nella vita.

 

La “Su e Zo per i Ponti di Venezia” 2024 nel calendario delle celebrazioni per Marco Polo

Giunta alla 44° edizione, la Su e Zo per i Ponti di Venezia è divenuta negli anni un  appuntamento fisso nel calendario degli eventi veneziani. Si tratta di una passeggiata di  solidarietà che rappresenta un invito a ritrovarci a vivere una giornata assieme, in gruppo, in  famiglia, con la scuola, con l’oratorio o la parrocchia di appartenenza, con l’associazione o il  gruppo sportivo di cui facciamo parte. Assieme, a godere di una giornata all’aria aperta alla  scoperta di Venezia nei suoi luoghi più caratteristici, inesplorati e meno esposti al  sovraffollamento turistico: una proposta all’insegna del turismo sostenibile, nel rispetto  dell’ambiente e del territorio.  

L’edizione 2024 della Su e Zo per i Ponti è tutta dedicata alla figura di Marco Polo, nell’anno che  celebra la ricorrenza degli 700 anni dalla sua morte. L’idea di scoprire l’arte, la storia e la cultura  millenaria della Città di Venezia è da sempre al centro dell’idea di “viaggio di scoperta” alla base  della proposta turistico-culturale della Su e Zo per i Ponti. Per questo motivo lo slogan della Su e  Zo 2024 è: “Un milione di scoperte!”. Ed è così che, strizzando l’occhio alla celebre opera di  Marco Polo “Il Milione”, seguendo il suo esempio vogliamo con la Su e Zo per i Ponti proporre a  tutti i partecipanti un viaggio nel cuore di Venezia, alla ricerca della vera essenza di questa città  unica al mondo. L’Itinerario Culturale della Su e Zo per i Ponti 2024, dal titolo “La Venezia di  Marco Polo: sulle tracce del più celebre viaggiatore della Serenissima”, è redatto dal Servizio  Comunicazione turistica della Città di Venezia e sarà filo conduttore anche delle visite guidate “Su  e Zo Detour” programmate nei mesi successivi alla passeggiata di solidarietà.  

La Su e Zo per i Ponti di Venezia ha ricevuto il riconoscimento del Comitato nazionale per le  celebrazioni del settimo centenario della morte di Marco Polo ed è ufficialmente inserita nel  programma ufficiale di tali celebrazioni.  

Alla Su e Zo per i Ponti sono due i percorsi possibili tra cui scegliere: il percorso completo di  11,6 km con 38 ponti, con partenza e arrivo in Piazza San Marco, e il percorso breve di 5,6 km  con 23 ponti, indicato in particolare per le scuole dell’infanzia e primarie, con partenza dal Porto  di Venezia e arrivo in Piazza S. Marco. Sarà presente un ristoro per ciascuno dei due percorsi: in  Parco Savorgnan per il percorso completo e al Porto di Venezia per il percorso breve.  

Il costo del cartellino di partecipazione in prevendita è di € 8,50 a persona (€ 9,50 il giorno della  manifestazione, salvo esaurimento dei cartellini disponibili) e come per ogni edizione ogni  eventuale utile sarà devoluto in beneficenza, quest’anno a favore delle opere salesiane in Terra  Santa. Sarà possibile sostenere le missioni salesiane anche acquistando la T-shirt solidale 

dell’evento: per ogni capo venduto si devolverà un euro in beneficenza.  

La medaglia da collezione (a tutti i partecipanti) e la targa in ceramica artigianale (ai gruppi  oltre i 50 iscritti) rappresentano un omaggio all’Arsenale di Venezia. I premi speciali per i gruppi  più numerosi sono come tradizione espressione dell’arte vetraria veneziana. 

La Santa Messa della Su e Zo, che tradizionalmente segna l’inizio della manifestazione, è  celebrata alle ore 8.30 in Basilica San Marco dall’Ispettore Salesiano don Igino Biffi.  

Le partenze, in contemporanea da Piazza San Marco per il percorso completo e dal Porto di  Venezia per il percorso breve, sono previste dalle ore 9.30 alle ore 10.30 e sono scandite in base  alla fascia oraria prescelta in fase di iscrizione: 9.30, 9.45, 10.00, 10.15, 10.30.  

Premio per le Scuole “Don Dino Berti”  

Novità 2024: il “Premio per le Scuole Don Dino Berti” aumenta il suo valore! Segno di grande  vicinanza e sostegno da parte della manifestazione a tutte le scuole del territorio locale. Grazie al  premio intitolato al fondatore della manifestazione, a tutte le scuole di ogni ordine e grado che  parteciperanno con oltre 100 iscritti (tra alunni, genitori, insegnanti e simpatizzanti) sarà  consegnato un buono spesa per l’acquisto di materiale didattico o sportivo del valore di € 

300,00 (da 100 a 150 iscritti) o € 500,00 (a partire da 151 iscritti).  

Iscriversi in anticipo conviene!  

A poco più di 3 settimane dall’evento, gli iscritti ad oggi sfiorano già i 2.000, una tendenza che  segna un +50% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il numero massimo di  partecipanti è fissato in 7.500, in accordo con il Comune di Venezia.  

Chi prenota i biglietti in fase di preiscrizione beneficia della quota d’iscrizione ridotta: un invito a  coinvolgere per tempo i propri amici, familiari o compagni di scuola a formare assieme i gruppi  che prenderanno parte alla Su e Zo.  

  • Preiscrizioni individuali e di gruppo: € 8,50  

– sul sito web www.suezo.it e presso i punti vendita autorizzati  

  • Iscrizioni individuali il giorno dell’evento: € 9,50  

– presso le biglietterie Su e Zo in Piazza S. Marco e alla Stazione FS S. Lucia  Biglietto vaporetto ACTV imob A/R: € 4,50  

– tariffa agevolata – valido solo il giorno dell’evento  

  • Termine ultimo per le preiscrizioni:  

– Gruppi a partire da 50 iscritti: entro lunedì 1° aprile 2024 

– Iscrizioni individuali: entro domenica 7 aprile 2024 

Novità 2024: solo per le preiscrizioni on line 1 cartellino d’iscrizione omaggio ogni 10 acquistati,  fino ad un massimo di 3.  

La manifestazione è organizzata e promossa dall’associazione TGS Eurogroup insieme a:  A.Ge.S.C. (Associazione Genitori Scuole Cattoliche)  

  • C.T.G. (Centro Turistico Giovanile)  
  • Ex Allievi Don Bosco  
  • F.I.S.M. (Federazione Italiana Scuole Materne)  
  • NOI Associazione  
  • Associazione Salesiani Cooperatori  

con il Patrocinio della Marina Militare, della Regione del Veneto, della Città Metropolitana di  Venezia, del Comune di Venezia e della Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico  Settentrionale, in collaborazione con il Settore Programmazione e Gestione degli Eventi e Tutela  delle Tradizioni e il Servizio Comunicazione turistica del Comune di Venezia.  

Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito-web dell’evento on line all’indirizzo  www.suezo.it, scrivere a info@suezoperiponti.it, visitare i canali social Facebook e Instagram o il  nuovo canale WhatsApp.

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“Guardando al futuro con don Bosco”: i Salesiani alla Fiera Didacta Italia 2024

“Guardando al futuro con don Bosco” è questo lo slogan scelto dai Salesiani presenti alla Fiera Didacta Italia 2024 che si svolgerà a Firenze dal 20 al 22 marzo, con uno stand al Padiglione  Spadolini, Piano attico.

Lo slogan esprime pienamente tutta l’attenzione educativa e formativa che il CNOS (Centro Nazionale Opere Salesiane) SCUOLA e FAP (Formazione Aggiornamento Professionale) applicano quotidianamente nelle 150 scuole e 63 Centri di Formazione Professionale agli oltre 40.000 studenti/allievi. Con don Bosco oggi si guarda al futuro stando pienamente nel presente: è questa la motivazione che ci ha spinto, per il secondo anno consecutivo, ad essere presenti alla Fiera Didacta con un nostro stand dove, ogni giorno, saranno protagonisti allievi e studenti provenienti dalle diverse realtà scolastiche e formative d’Italia per mostrare i loro progetti didattici e le loro attività formative in cui il futuro – tecnologie e robotica – è già il presente. Con questi presupposti non si può non confrontarsi sull’Intelligenza Artificiale, tema del convegno Competenze per il futuro – l’Intelligenza Artificiale come Alleato Educativo in programma il 20 marzo. Da sempre la scelta della Scuola e Formazione Professionale salesiana è quella di educare i giovani all’innovazione e ai cambiamenti dei tempi, conoscendo e utilizzando la tecnologia. L’avvento dell’Intelligenza Artificiale spaventa molti perché non se ne comprende ancora completamente quale sarà il suo sviluppo finale; tuttavia, non possiamo ignorarla e rischiare di esserne travolti: da questa motivazione la scelta di ingaggiare l’Intelligenza Artificiale come Alleato Educativo.

Ci accompagneranno in questa riflessione Marco Bentivogli, Stefano Moriggi, Enrica Ottone e Luca Oliva e soprattutto l’evento diventerà uno spazio interattivo di confronto, dialogo operativo, scambio d’idee e buone pratiche. Una prima tappa per un percorso di crescita e di formazione da riprendere successivamente alla Fiera. Didacta 2024 è dedicata alla figura di don Bosco così come ricordato dal Ministro del MIM Giuseppe Valditara nel suo messaggio d’inaugurazione riportando una frase da sempre al centro dell’azione educativa di ogni formatore/insegnante degli istituti salesiani: in ognuno di questi ragazzi vi è un punto accessibile al bene, compito di un educatore è trovare quella corda sensibile e farla vibrare. Partendo da quest’atteggiamento, che don Bosco aveva per ciascun giovane, il Ministro ha fatto proprio un altro tema caro all’istruzione e alla formazione salesiana, il tema dei talenti insiti in ciascun giovane; compito di ogni educatore è aiutare il giovane a scoprirli, coltivarli e farli crescere per realizzare i propri sogni e il proprio progetto di vita.

Oltre allo stand e al convegno, diversi sono gli appuntamenti in cui sarà possibile incontrare formatori, docenti e allievi; ricco è il programma di presentazione di progetti sia presso lo stand, sia
nei diversi workshop: in particolare segnaliamo Green in Now – la sostenibilità ambientale nella didattica quotidiana. Significativa è la collaborazione con lo stand di C&C in cui ogni giorno sarà raccontata la decennale storia del percorso formativo, metodologico e didattico dal tema: Costruire l’Educativo Digitale. Tutti i giorni, infine, nello stand gli allievi di diversi Centri di Formazione Professionale si cimenteranno nella programmazione di un braccio robotico Fanuc.

Avvenire – L’odissea dei minori “invisibili”

Pubblichiamo l’articolo di Avvenire, a firma di Marco Birolini, sull’odissea dei minori stranieri non accompagnati e l’accoglienza della rete di Salesiani per il Sociale al Don Bosco di Napoli.

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Un fiume di minori stranieri risale ogni anno l’Italia senza che praticamente nessuno se ne accorga. Sbarcano senza genitori a Lampedusa, oppure direttamente sulle coste siciliane, poi iniziano il viaggio verso Nord facendo perdere le loro tracce. Nel 2023 le comunità di accoglienza hanno presentato 17.535 denunce di scomparsa. Numeri enormi e drammatici: se 5723 sono stati ritrovati sani e salvi, 2 sono stati recuperati senza vita. E ben 11.810 mancano all’appello. Nessuno sa bene che fine abbiano fatto. Per provare a capirlo si può bussare alla porta di una delle tante realtà no profit che provano a prendersene cura. Il “Don Bosco” di Napoli, che fa parte della Rete Salesiani per il Sociale, è il principale punto di raccolta dei minori stranieri non accompagnati che transitano dalla Campania: l’istituto gestisce una comunità di accoglienza immediata, una a medio termine e un progetto rivolto a favorire l’inclusione sociale e lavorativa di chi diventa  maggiorenne. Il direttore, don Giovanni Vanni, è un punto di riferimento per giovani nordafricani, bengalesi, pakistani . In sei anni ha visto arrivare 799 ragazzi da ben 37 Paesi diversi: il mondo passa da Napoli ma in pochi sembrano rendersene conto. «Tanti provengono dalla Tunisia, ma negli ultimi due anni la maggioranza arriva dall’Egitto. Seguono un itinerario organizzato nei dettagli fin dalla partenza: partono da Tobruk, che è il porto libico più vicino al confine. In attesa del barcone restano stipati in un capannone: non subiscono violenze, però non sono liberi di uscire. L’età media si è abbassata: qualche giorno fa ho ricevuto un 14enne». Napoli è come un grande filtro dove si raggruma questa giovane umanità smarrita.

«La nostra è la prima grande città che si incontra risalendo da Sud – riflette don Vanni -. Chi sbarca sa solo che deve dirigersi a Nord, per il resto si affida al passaparola. E dopo lo scudetto Napoli è diventata ancora più famosa, c’è un effetto calamita. Questi giovani cercano subito di racimolare i soldi per il viaggio: lavorano in nero, generalmente nei campi, poi salgono su un treno o su un autobus. Il problema è che nessuno sembra vederli. Se hanno il biglietto, paradossalmente, diventano invisibili: viaggiano di notte, raramente qualcuno si preoccupa di chiedergli chi sono, dove vanno». La stazione è il punto d’approdo. Un porto terrestre. I minorenni mettono piede sulle banchine e per prima cosa cercano cibo. La mensa della Caritas li sfama e li affida a don Vanni, che li ospita nella comunità La Zattera. «Prima di arrivare da noi però bivaccano per alcuni giorni in stazione, tra l’indifferenza generale. Finché magari qualche poliziotto li nota e ci chiama. A volte sono gli stessi ragazzi già ospiti che ce li segnalano». Molti si ambientano, e una volta maggiorenni entrano nel progetto di inserimento. Il Don Bosco mette a disposizione una casa e li affianca nell’inizio del loro percorso da adulti. «Per prima cosa li aiutiamo a tenere in regola i documenti: carta identità e residenza. Così poi possono affittare un appartamento, lavorare e avere il medico. La scuola d’italiano è un altro fondamentale strumento di integrazione. E poi noi siamo un po’ i loro secondi genitori, cerchiamo di dargli quell’educazione che si basa su incoraggiamenti, ma anche su rimproveri. Il segreto è scorgere le loro inclinazioni e assecondarle, inserendoli magari nella formazione professionale». Il rischio che qualcuno sbagli strada è concreto, ma per fortuna poco frequente. «La soluzione lavorativa e abitativa aiuta: se uno ha il carattere solido non incontra grandi problemi. Ma i soldi facili e il vivere alla giornata possono essere una tentazione per chi è più debole o si sente chiedere denaro dalla famiglia di origine. Così può finire nei giri della criminalità. Ma devo dire che la percentuale degli ex allievi in prigione è bassa».

Altri, semplicemente, spariscono. «Trattenerli non si può. Ti dicono vado a fare un giro, o a prendere le sigarette. E non li vedi più. Poi magari ti chiamano dalla Francia, dove ad esempio vanno tutti i francofoni, per dirti che va tutto bene. Ma non puoi esserne certo, quindi non ritiri la denuncia di scomparsa». Il grande buco nero si alimenta anche così: l’Italia li perde di vista e arrivederci. Ma non mancano le ipotesi più inquietanti: «Alcuni anni fa un poliziotto mi accennò a un possibile traffico d’organi – rivela don Vanni – c’erano segnalazioni di un furgone sospetto che offriva passaggi verso Nord… Ma poi non ne ho più saputo nulla». Incubi che restano sullo sfondo di una situazione comunque difficile. «A volte qualcuno mi chiama dall’Emilia o dalla Lombardia. Si trovano al freddo, senza riparo e non sanno che fare». C’è chi se ne lava le mani, anche quando non potrebbe. «A fine gennaio mi chiamò un 17enne egiziano: la polizia lo aveva fermato e portato in Questura, poi gli aveva messo in mano un foglio con scritto: la signoria vostra è pregata di presentarsi lunedì ai servizi sociali. Ma era sabato e lui non sapeva dove andare. Gli ho pagato il biglietto del treno e l’ho fatto tornare a Napoli».

Don Francesco Preite, presidente di Salesiani per il Sociale, chiosa: «I migranti che accogliamo sono giovani che hanno avuto di meno dalla vita. Proprio per questo sono al centro della nostra azione sociale ed educativa che richiede il coinvolgimento di una comunità fatta di persone, associazioni, istituzioni e imprese. Una comunità capace di dare dignità ai giovani e di valorizzare il potenziale presente in ognuno di loro».

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Didacta 2024 dedicata a Don Bosco, il ministro Valditara: “La scuola deve essere quella dei talenti valorizzati”

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha pubblicato un videomessaggio per la Fiera Didacta che si aprirà tra qualche giorno. Nel messaggio ha spiegato il motivo della dedica a San Giovanni Bosco dell’edizione 2024 della Fiera.

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“Fiera Didacta Italia è uno dei più importanti appuntamenti fieristici sull’innovazione nel mondo della scuola e per la prima volta quest’anno anche nel campo dell’università. Esiste da oltre 50 anni in Germania e in Italia è presente dal 2017, si svolge ogni anno come ben noto alla Fortezza da Basso di Firenze, offre esperienze formative per i docenti, grazie anche all’opportunità di usufruire durante workshop e seminari di materiali tecnologici innovativi di ultimissima generazione”, dice il ministro Valditara nel video.

“Ma quest’anno Fiera Didacta Italia è particolarmente interessante perché abbiamo deciso di dedicare l’edizione 2024 a Don Giovanni Bosco fondatore dei Salesiani, fondatore delle scuole dei Salesiani. Padre e maestro di gioventù, lo aveva definito Giovanni Paolo II ma soprattutto suo è un pensiero bellissimo che faccio mio. Diceva don Giovanni Bosco: in ognuno di questi ragazzi  vi è un punto accessibile al bene,  compito di un educatore è trovare quella corda sensibile e farla vibrare. È il tema della Lucerna dell’olio che ho più volte utilizzato,  e del fuoco che la scuola che deve saper accendere.  Quella Lucerna è in realtà la scuola dei talenti,  è la scuola di queste meravigliose intelligenze che sono in ognuno dei nostri ragazzi, tante intelligenze diverse,  tanti  talenti diversi, tante abilità, diverse nessuna superiore all’altra, tutte con pari dignità ed è compito della scuola saperle individuare e saperle valorizzare”.

Prosegue il ministro: “La concezione vera, reale, democratica del merito significa stimolare ogni ragazza e ogni ragazzo perché dia il meglio di ciò che ha dentro con l’impegno. Non il raggiungimento di obiettivi di eccellenza riservati a pochissimi ma dare il meglio. […] I salesiani sono noti anche per quella trama di scuole di istruzione tecnico professionale che sono un esempio virtuoso e che nella riforma nell’avvio della sperimentazione del 4 +2 ho certamente considerate. Mi fa piacere verificare e constatare come alcune scuole,  pensate persino una scuola all’estero ha aderito a questa riforma del 4 +2,  proprio questo entusiasmo nella formazione delle competenze, nello stimolare e valorizzare i talenti che ci mettono I salesiani nelle loro scuole,  nelle loro scuole tecnico professionali e perché ho citato questa esperienza di una scuola salesiana all’estero in Egitto e perché i salesiani hanno anche una trama molto interessante, eccezionale di scuole italiane all’estero per formare giovani preparati ad affrontare le sfide della crescita di paesi soprattutto in aree del mondo critiche, ma anche che siano giovani pronti ad essere impiegati nelle nostre imprese che vogliono investire all’estero; Ancora, che siano giovani pronti a venire in Italia laddove le imprese italiane abbiano necessità di quella manodopera qualificata,  di quei tecnici di quelle maestranze qualificate che non si trovano ancora nel nostro paese e che noi dobbiamo invece con la nostra riforma incoraggiare a formare”.

“Ecco quindi  – conclude Valditara – che aver dedicato Didacta 2024 a Don Giovanni Bosco è stata una scelta  particolarmente azzeccata e particolarmente coerente con lo spirito del mio Ministero con lo spirito di questa scuola costituzionale che vuole accendere i talenti che ogni giovane ha in sé che vuole  dare opportunità di successo professionale all’interno delle opportunità di successo professionale ad ogni giovane e che vuole anche guardare fuori dai confine del nostro paese in uno spirito di grande solidarietà,  Cooperazione e aiuto allo sviluppo”.

 

Didacta - il programma

CGS – Please look forward: concorso per giovani ecoreporter

Dal sito del CGS nazionale.

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L’Ispettoria Salesiana Italia Centrale (équipe di ecologia integrale) e l’associazione CGS (Cinecircoli Giovanili Socioculturali APS) intendono lanciare una challenge, dal titolo “Please look forward”, per sensibilizzare gli adolescenti e i giovani (dai 15 ai 30 anni) sulle tematiche dell’ecologia integrale, tramite l’ideazione e la realizzazione di prodotti audiovisivi. Altri partner dell’iniziativa sono Salesiani per il Sociale APS e VIS (Volontariato Internazionale per lo Sviluppo, ONG). L’obiettivo del concorso è ideare e realizzare un reportage della durata massima di 3 minuti, utilizzando esclusivamente lo smartphone, che metta in luce una problematica ecologica rispetto ai seguenti settori: rifiuti in genere, acqua, cibo, trasporti, plastica, vestiario, smartphone. La partecipazione al concorso è gratuita.

Per offrire alcuni suggerimenti utili ai creatori dei video, è a disposizione una video-lezione gentilmente realizzata da Teresa Paoli (giornalista e regista, dal 2017 è inviata di PresaDiretta, il programma di approfondimento Riccardo Iacona in onda su Rai3).

I partecipanti al concorso potranno inviare i propri video a partire dal 18 marzo 2024 e fino al 4 maggio 2024. A cominciare da lunedì 6 maggio, i video ricevuti saranno pubblicati sul canale Youtube dell’associazione Cinecircoli Giovanili Socioculturali e sottoposti alla votazione da parte del pubblico. Le votazioni saranno aperte fino al 24 maggio 2024.

Il primo premio (storia più significativa) sarà assegnato al video che avrà raggiunto il maggior numero di votazioni on-line (50% del punteggio) e che avrà ricevuto il massimo dei voti dalla giuria (50% del punteggio). Il vincitore riceverà un buono acquisto per attrezzature audio-video da 500 €, oltre alla possibilità di partecipare ad un Festival cinematografico con l’Associazione CGS. Il secondo premio (miglior fotografia) sarà assegnato dalla giuria e riceverà un buono acquisto da 200 €.

Info e regolamento

“(B)Europe: an experience to share”: le testimonianze del progetto a Bruxelles del TGS

Pubblichiamo il comunicato del TGS – nazionale sul progetto “(B)Europe: an experience to share”.

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Nonostante siamo appena agli inizi di questo nuovo anno associativo, il 2024 si sta già rivelando piacevolmente intenso per Turismo Giovanile e Sociale APS.
Sì è recentemente conclusa, infatti, la prima attività pilota del nuovo progetto targato TGS Nazionale: “(B)Europe: an experience to share”, una prima esperienza vissuta in collaborazione con l’Istituto salesiano di Soverato.

Nelle giornate dal 22 al 26 febbraio abbiamo accompagnato un gruppo di 25 giovani (dai 15 ai 18 anni), provenienti dal liceo classico “Sant’Antonio di Padova” della comunità salesiana di Soverato, ad una visita studio nella città di Bruxelles, una visita studio con la funzione di percorso di formazione alla cittadinanza attiva europea e con l’obiettivo di riflettere su cosa voglia dire essere cittadini europei e sulla comune eredità culturale che unisce i vari popoli dell’Europa.

Coadiuvati da alcuni membri del corpo docente del liceo, e con il supporto delle organizzazioni nostri partner come Don Bosco Youth-Net e Don Bosco International, abbiamo vissuto 4 giorni davvero significativi per tutti i partecipanti.
Incominciando dalle visite alle principali istituzione europee e al Comitato Economico e Sociale Europeo, ospiti dell’evento “Meet the Champions of Excellence” (evento parte delle iniziative intraprese per l’indizione del 2023 ad Anno Europeo delle Competenze), visite che ci hanno permesso di chiarire le competenze e i meccanismi interni dell’Unione Europea tramite anche esperienze interattive dove i partecipanti hanno potuto immergersi in prima persona nei lavori di una commissione europarlamentare.
In seguito il gruppo ha anche avuto modo di confrontarsi con diversi esponenti della società civile europea: Don Bosco Youth-Net, BoscoBase, Don Bosco International, Centro Europeo per il Volontariato, Forum Europeo dei Giovani, una delegazione del team di comunicazione del Parlamento Europeo, toccando e dibattendo insieme temi attuali e concreti per il proprio futuro.

Vi lasciamo ora ad un paio di testimonianze dei giovani partecipanti:

“L’intenso ed emozionante soggiorno formativo sopracitato ha consentito ai giovani partecipanti come me, accompagnati dal direttore Don Domenico Madonna e dalla professoressa di latino e greco Marianna Tropeano, oltre che da tre inviati dell’associazione salesiana del TGS e di DBYN, di visitare le sedi più importanti dell’Unione Europea (UE), tra cui la Commissione Europea, il Parlamento Europeo e il Parlamentarium.
Inoltre, tramite un eccellente, innovativo ed entusiasmante gioco di ruolo (role-play game), gli studenti hanno ben ricoperto l’incarico di eurodeputati. Quest’attività è stata da me vissuta molto intensamente, considerata la passione che già nutro da tempo per la politica e l’economia. È stato un momento emozionante quello in cui, investito del ruolo di eurodeputato di un determinato partito, ho dovuto sostenerne i principi e le proposte con convinzione e determinazione.

Si sono tenute anche delle brevi lezioni all’interno del Quartiere Europeo, volte ad avvicinare noi allievi a una vita politica critica, e soprattutto a informarci in vista di quel che sarà solo per alcuni di noi il primo vero banco di prova politico, le prossime elezioni europee, che avranno luogo in Italia il 9 giugno 2024. Partecipando attivamente e intervenendo spesso durante questi incontri, ho addirittura rivisto alcune mie idee in merito all’estensione del diritto di voto a partire dai 16 anni (già adottata da alcuni Stati europei).

In merito alla conferenza tenuta da un funzionario alle dogane presso la Commissione Europea, è stato possibile notare con grande soddisfazione da parte degli accompagnatori come gli studenti siano rimasti notevolmente colpiti da alcuni specifici aspetti economici, quali dazi e sistemi di tassazione.

Tuttavia, pur riconoscendo inestimabile il valore della visita delle sedi europee, è opportuno mettere in risalto anche l’arricchimento culturale e formativo determinato dalle varie escursioni volte alla scoperta della città, dalle degustazioni dei prodotti tipici concesse dall’associazione e dalla possibilità di ammirare l’immensa cattedrale di San Michele e Santa Gudula, lo spettacolare museo Magritte, custode di diverse opere del suddetto artista surrealista, e in modo particolare la maestosa Grand Place, una delle più illustri piazze d’Europa. Non si possono certamente negare il fascino di Bruxelles, la sua multietnicità, la splendida architettura, ma è altrettanto evidente l’atmosfera malinconica che si respira passeggiando nelle ore notturne.

Dunque, si può ben dire in modo chiaro e conciso che quest’esperienza formativa, destinata a sensibilizzare noi giovani e ad avvicinarci alla politica e al bene dell’intera comunità europea e mondiale, mettendo da parte ogni interesse personale (ciò, al giorno d’oggi, viene ripetutamente ostacolato in quanto emergono di continuo nuove distrazioni e attrazioni, dovute particolarmente ai social media), risulta essere non solo speciale ed entusiasmante, ma soprattutto indispensabile. “

Lorenzo Caristo, studente del Liceo “Sant’Antonio di Padova”

 “Venerdì 23 febbraio, il primo giorno utile per iniziare le attività, si è svolta la visita al parlamento europeo.
Alla presentazione della struttura e delle istituzioni è seguita la visita dell’emiciclo, dove si riuniscono gli europarlamentari per ogni genere di sessioni, a meno che le stesse non si svolgano a Strasburgo, sede ufficiale. Nella medesima giornata abbiamo avuto la possibilità di partecipare all’evento “Meet the Champions of excellence”, che proponeva incontri formativi e stand molto interessanti; in seguito, si è svolta la presentazione della Commissione europea nell’edificio adiacente: sono state occasioni uniche, da cui abbiamo appreso informazioni utili e raggiunto ulteriori consapevolezze.

 Nella giornata seguente abbiamo vissuto una delle esperienze più belle: il role-play game nella struttura del Parlamentarium, un gioco di ruolo tanto coinvolgente quanto utile, poiché ci ha consentito di comprendere la difficoltà e l’enorme senso di responsabilità che il lavoro da europarlamentare comporta. Infatti, calandoci nelle vesti di eurodeputati, abbiamo discusso diverse proposte di legge, sulla scorta di informazioni e interviste che il gioco forniva.
La mattinata di domenica è stata dedicata ad una lezione, moderata dai tre accompagnatori Lorenzo, Gabriele e Begoña, sulla funzione e l’organizzazione di TGS e di DBYN oltre che ad un dibattito sull’importanza della partecipazione politica e del voto consapevole.
Nel pomeriggio, dopo un po’ di tempo libero, che non è mai mancato durante tutto il viaggio, abbiamo visitato la cattedrale di Bruxelles, bella e suggestiva. Tutte le serate sono state dedicate alla visita della città e al divertimento, condito anche da una breve parentesi al bowling.

Lunedì, giorno di rientro, abbiamo dialogato con alcune figure di riferimento di DBI, del CEV, del YFJ, oltre che con due responsabili alla comunicazione del Parlamento europeo, al fine di estendere lo sguardo verso future possibilità professionali e affinare le capacità critiche in merito alla discussione di argomenti fortemente attuali.

È stata un’esperienza davvero fantastica, organizzata alla perfezione e assolutamente da rifare, formativa, istruttiva e divertente allo stesso tempo; un’esperienza che ci prepara alla realtà che ci circonda perché, come ci è stato detto più volte, è importante essere cittadini attivi e, di conseguenza, far parte di quel meccanismo che punta a rendere l’Europa e, più in generale, il mondo un posto migliore.
Ho vissuto personalmente questo viaggio con un occhio interessato ad un argomento che mi intriga fin da piccolo: la politica. Credo sia importante capire come funziona il mondo in cui viviamo; è importante sapere cosa succede e perché succede. Per questo credo che informarsi anche per conto proprio, al di fuori di queste fantastiche esperienze, sia veramente importante.”

Francesco Lupo, studente del Liceo “Sant’Antonio di Padova”

“Quali Salesiani per i giovani di oggi?”, prossimo incontro sulla centralità eucaristica per la formazione di oggi

Prosegue il ciclo di appuntamenti della serie “Quali Salesiani per i giovani di oggi?”, sulle Linee Programmatiche per la Congregazione Salesiana dopo il Capitolo Generale 28°. Nella giornata di sabato 16 marzo 2024, don Silvio Roggia, direttore della comunità Zeffirino Namuncurà di Roma e curatore del lavoro di revisione della Ratio Studiorum, intervisterà il Signor Paolo Zini, salesiano coadiutore e docente di Filosofia Teoretica all’Università Pontificia Salesiana di Roma, e don Matteo Rupil, salesiano sacerdote animatore pastorale dell’Istituto Universitario Salesiano di Torino e docente di Teologia Sacramentaria all’Università Pontificia Salesiana sezione di Torino. Il tema dell’incontro sarà “La chiamata dei salesiani nel “Portami con te” e la centralità eucaristica come chiave per la formazione oggi”.

L’obiettivo dell’incontro sarà mettere a fuoco i messaggi per i salesiani che Gesù rivolge alla serva di Dio e salesiana cooperatrice Vera Grita contenuti nel libro “Portami con te” e confrontarli con le esigenze della formazione dei salesiani come educatori e pastori. Fedeltà a don Bosco, unione con Dio, passione apostolica per i giovani, accompagnamento spirituale, progettazione pastorale nel contesto odierno sono punti imprescindibili nel vivere la vocazione salesiana. L’intervista cercherà di comprendere come la formazione dei salesiani di don Bosco può essere illuminata dal “Portami con te” e come tale opera può essere la bella copia del salesiano così come espresso da don Bosco nel dialogo con don Barberis: adesso io faccio la brutta copia della Congregazione e lascerò a coloro che mi vengono dopo di fare poi la bella (MB XI, 309).

Per assistervi basterà collegarsi dalle ore 9 alle 10:15 (UTC+1) su ANSChannel (il canale YouTube di ANS) o sulla pagina Facebook di donboscoitalia, dove la trasmissione resterà disponibile per essere rivista anche successivamente.

Quello attualmente in corso è il quarto ciclo di appuntamenti della serie “Quali Salesiani per i giovani di oggi?”, tutti promossi dalla Conferenza delle Ispettorie Salesiane d’Italia (CISI) – Settore Formazione, e dal Centro Studi dell’Opera “Tabernacoli Viventi”. In quest’anno pastorale 2023-2024 gli incontri sono dedicati ad approfondire la quarta Linea Programmatica “la formazione per essere salesiani pastori oggi” e, al tempo stesso, considerato il tema del Capitolo Generale 29, a ragionare su cosa significhi formare salesiani “Appassionati di Gesù Cristo, dedicati ai giovani”.

 

Giovani e sessualità. Sfide, criteri e percorsi educativi: il convegno all’Ups per educatori e operatori pastorali

Dal 1 al 3 marzo, all’Università Salesiana di Roma si è svolto il convegno sul tema Giovani e sessualità. Sfide, criteri e percorsi educativi, patrocinato, tra gli altri, dal Centro Nazionale delle Opere Salesiane. I destinatari del convegno sono stati educatori, religiosi/e, preti e operatori pastorali. Questa iniziativa ha costituito il punto  di arrivo di un percorso di riflessione interdisciplinare realizzato all’interno dell’Università negli ultimi due anni e il punto di avvio di una nuova proposta formativa per abilitare gli educatori all’accompagnamento dei giovani nell’ambito così delicato e vitale della loro vita affettiva.

Sul sito del convegno è possibile visionare e scaricare i materiali delle sessioni di lavoro.

I materiali
Il sito

 

SMS solidale di Salesiani per il Sociale: “Quando compiere 18 anni non è una festa”

Pubblichiamo il comunicato stampa di Salesiani per il Sociale sulla campagna per l’SMS solidale.

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Roma, 5 marzo 2024 – «Compiere 18 anni per la maggiore parte dei ragazzi è un traguardo atteso con impazienza, ma per i giovani accolti dalle comunità per minori è un momento di grande ansia e preoccupazione, perché la maggiore età determina la fine di molte tutele e attività di sostegno.» A sottolinearlo è don Francesco Preite, presidente di Salesiani per il sociale, associazione da 30 anni accanto a bambini e giovani in condizione di fragilità, che lancia un appello per rafforzare i servizi di supporto per neomaggiorenni: «non possiamo lasciare a sé stessi questi ragazzi, che si ritrovano soli e senza le tutele garantite fino a un giorno prima. Non sono ancora adulti, ma sono già chiamati a cavarsela da soli».

I ragazzi che al raggiungimento della maggior età escono dai sistemi di tutela per minori (care leavers) devono aggiungere il peso di dover essere totalmente autonomi alla già difficile situazione che i giovani stanno vivendo in questo periodo. Secondo il rapporto Istat sul Benessere equo e sostenibile, infatti, negli ultimi anni i giovani tra i 14 e i 24 anni hanno visto peggiorare il 43% degli indicatori considerati[1].

Autonomia per questi ragazzi significa in primo luogo avere un lavoro, che non è scontato in un Paese in cui la disoccupazione giovanile è al 20,1% (seppur in miglioramento rispetto al passato) e il fenomeno dei Neet (giovani che non studiano e non lavorano) registra numeri che sono tra i più alti di tutta Europa. Nel 2022, il tasso di Neet è di oltre 7 punti percentuali superiore a quello medio europeo e secondo solo alla Romania: in Italia 1 giovane tra i 15 e i 29 anni su 5 non studia né lavora[2].

Per provare a rispondere a questa situazione, accompagnando i neomaggiorenni accolti nelle comunità alloggio e giovani che provengono da situazioni di disagio e fragilità, Salesiani per il sociale promuove percorsi di inserimento lavorativo e professionale, che ogni anno supportano migliaia di ragazzi, molti dei quali realizzati nelle periferie più fragili. Salesiani per il sociale dà loro un’opportunità: a Bari – per esempio – ha ideato un’Accademia della Ristorazione, a Palermo offre corsi professionalizzanti in ambito refrigerazione/condizionatori e per saldatore elettrico, a Vallecrosia (IM) promuove laboratori artigianali.

«Questi ultimi anni sono stati particolarmente difficili per i più giovani – prosegue don Francesco Preite – noi lavoriamo con e per loro da decenni, e dalla pandemia in poi abbiamo notato un aumento del disagio, delle difficoltà che investono i ragazzi in molti aspetti della loro vita: lavorativo, relazionale, psicologico. Oggi più che mai hanno bisogno che stiamo loro accanto, aiutandoli a costruire la propria strada».

Per poter continuare ad offrire supporto e accoglienza a bambini e ragazzi soli o in condizione di fragilità, Salesiani per il sociale ha lanciato una campagna di raccolta fondi con numerazione solidale: fino al 30 marzo è possibile contribuire, donando con un sms o una chiamata da rete fissa al 45598. In particolare, attraverso i fondi raccolti, saranno potenziate e migliorate le attività di alcune realtà salesiane in quartieri difficili come a Palermo, Napoli, Roma e Genova e il supporto a minori stranieri non accompagnati.

[1] Fonte: Istat, BES 2022: il benessere equo e sostenibile in Italia

[2] Fonte: Istat, Rapporto annuale 2023

Salesiani per il Sociale