Salesiani per il Sociale, “Povertà educativa: la presenza e la proposta educativa salesiana in Sicilia”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Catania) – Si è svolto sabato 6 aprile, presso il teatro “Don Bosco” dell’Istituto Salesiano di Cibali, a Catania, il convegno “Povertà educativa: la presenza e la proposta salesiana in Sicilia” promosso dai salesiani dell’Ispettoria “San Paolo” della Sicilia (ISI) e dal Comitato territoriale della Sicilia di “Salesiani per il Sociale APS”. Proprio tale comitato, al termine dello svolgimento del convegno, ha tenuto la propria assemblea, al fine di rinnovare il proprio impegno e la propria dedizione qualificata al servizio dei propri destinatari.

Il convegno sulla povertà educativa e le risposte della Famiglia Salesiana sicula ha offerto un’occasione importante a tutta la realtà educativa regionale che si ispira a Don Bosco per riflettere e condividere esperienze e proposte innovative. Durante i lavori non ci si è limitati ad analizzare il problema, ma si è lavorato per individuare strategie concrete e soluzioni efficaci per contrastare la povertà educativa e promuovere un’educazione inclusiva e di qualità per tutti i giovani, indipendentemente dalle loro condizioni socioeconomiche di provenienza.

Dopo i saluti della Prefetto di Catania, dott.ssa Maria Carmela Librizzi, dell’Arcivescovo della diocesi di Catania, Mons. Luigi Renna, e dell’Ispettore dei Salesiani di Sicilia, don Giovanni D’Andrea, si sono susseguiti due interventi: “L’attualità della proposta educativa salesiana”, a cura di don Francesco Preite, Presidente Salesiani per il Sociale, e “Mappatura della presenza salesiana in Sicilia”, tenuto da don Alberto Anzalone, Delegato di Pastorale Giovanile dell’ISI. Dai due interventi è scaturito un interessante dibattito con l’assemblea, costituita da numerosi salesiani, professionisti del settore, giovani, membri della Famiglia Salesiana.

Nella seconda parte del convegno ha avuto luogo una tavola rotonda, coordinata dalla dott.ssa Letizia Scandurra, Responsabile dell’ufficio per il Servizio Civile Universale e la progettazione sociale dei Salesiani di Sicilia, alla quale hanno preso parte: il Prof. Giuseppe Vecchio, Garante siciliano per l’Infanzia e l’Adolescenza, il Prof. Carlo Colloca, Docente di Sociologia Urbana presso l’Università di Catania, e l’on. Giuseppe Lombardo, Deputato dell’Assemblea Regionale Siciliana e membro della Commissione Servizi Sociali e Sanitari. Nel corso di questo confronto i vari relatori hanno individuato, ciascuno secondo le proprie specificità, i contorni e i contesti della povertà educativa e hanno indicato piste di lavoro per il futuro.

“È stata una mattinata di confronto e formazione che ci ha sollecitato a lavorare sempre più in rete per tessere la trama educativa del nostro territorio” ha commentato uno dei presenti all’incontro.

Da parte sua don Preite ha sottolineato: “Di fronte a questi dati sulla povertà educativa in Sicilia non possiamo arrenderci, né ‘dare la colpa’ della povertà a minori e giovani poveri. Non possiamo fermarci alla croce, al Venerdì Santo. Dobbiamo andare verso la Pasqua. Siamo chiamati a risorgere. Non è solo un atto verbale: è un atto operativo, concreto”.

E proprio per illustrare la concretezza dell’impegno salesiano, don Preite ha proseguito indicando un progetto modello per il contrasto alla povertà educativa e ha indicato nella collaborazione interistituzionale il segreto per il successo: “Come Salesiani per il Sociale stiamo sperimentando in diversi territori d’Italia un nuovo programma: le ‘OfficineDonBosco’. C’è bisogno di unire le forze tra enti locali, imprese, formazione professionale e terzo settore, per offrire una risposta comunitaria ai bisogni dei giovani in condizione NEET (che non studiano, non si formano professionalmente e non lavorano, NdR) in Italia. Da solo, il privato sociale non può tutto: occorre fare rete. Come ci suggerisce Papa Francesco: ‘sarà necessaria un’unione di forze e un’unità di contribuzioni’ (Laudato Si’, 219)”.

Come detto, il convegno ha avuto un naturale proseguimento nel pomeriggio per i circa 50 rappresentanti dei diversi enti del Comitato territoriale della Sicilia di “Salesiani per il Sociale”, i quali si sono radunati in forma ristretta per la loro riunione assembleare.

“Con don Preite, Presidente, Renato Cursi, Direttore Esecutivo di Salesiani per il Sociale, e la loro équipe, abbiamo preso sempre più coscienza che il senso di appartenenza va organizzato, a partire dal documento programmatico ‘Organizzare la speranza’, sull’esempio di Don Bosco attento ai giovani più poveri; con uno sguardo vigile sulle povertà dei ragazzi di oggi della nostra terra di Sicilia” ha concluso uno dei partecipanti.

 

Ispettoria Italia Meridionale, a Bova Marina la festa con la visita del Rettor Maggiore

Dal sito dell’Ispettoria Italia Meridionale.

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Torna ad aprile l’immancabile Festa Ispettoriale che riunisce tutta la Famiglia Salesiana del sud. Quest’anno avrà luogo presso l’Opera salesiana di Bova Marina (RC), in occasione dei 125 anni dalla sua fondazione, alla presenza dell’Ispettore don Gianpaolo Roma e del Rettor Maggiore dei Salesiani, il Card.Ángel Fernández Artime.

Un programma fitto di appuntamenti accoglierà il Card.Artime tra la comunità bovese già da martedi 23 aprile, con il conferimento della cittadinanza onoraria, la visita ai luoghi del Servo di Dio Mons. Cognata e l’incontro con i direttori salesiani, per confluire poi nella grande Festa Ispettoriale del 25 aprile che vedrà la partecipazione delle case salesiane della nostra Ispettoria.

Il programma:

Martedì 23 APRILE
ore 17.40:
Il Card.Artime giunge a Bova Marina in treno
Visita alla Chiesa parrochiale e corteo fino al Municipio
Ore 18.30:
Arrivo presso la casa comunale
Saluti e conferimento della cittadinanza onoraria
In corteo fino al campo dell’Oratorio
Incontro con i giovani e buonanotte salesiana
Ore 20.30:
Cena della Famiglia Salesiana

Mercoledì 24 APRILE
Ore 8.30:
Partenza per Bova. Incontro con il Sindaco e l’Amm.ne comunale
Visita ai luoghi di Mons.Giuseppe Cognata
Ore 11.30:
Incontro con i ragazzi dell’ IIS Euclide
Buffet preparato dai ragazzi dell’Alberghiero
Ore 16.30
Incontro con i Direttori Salesiani
Ore 19.00
Veglia con i Giubilari
Ore 20.00
Cena presso la Casa religiosa delle Suore
Ore 21.00
Musical: “Una storia da raccontare…viaggio tra sogno e realtà”

Giovedì 25 APRILE  FESTA ISPETTORIALE
Ore 9.30:
Arrivi dalle Case Salesiane
Ore 10.00:
Festa Insieme
ore 12.00:
Santa Messa
ore 13.30:
Inaugurazione targa commemorava
Pranzo, a seguire saluti e partenze

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Un Capitolo aperto: chiusura del VI capitolo ispettoriale dell’Italia Centrale

Dal sito dei Salesiani dell’Italia Centrale.

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Con la Celebrazione Eucaristica presieduta dal Superiore don Stefano Aspettati si è conclusa l’esperienza del VI Capitolo Ispettoriale della Circoscrizione dei Salesiani dell’Italia Centrale, che si è svolto a Genzano di Roma, presso Casa Versiglia, dal 1 al 6 aprile 2024.

Un’esperienza di fraternità, innanzitutto, che ci ha fatto vivere – ancora una volta – lo stile familiare delle relazioni in ogni momento della giornata: dalla preghiera al lavoro delle Commissioni, dalla condivisione fraterna dei pasti e dei momenti liberi al confronto in Assemblea.

Un’esperienza di confronto aperto e leale sui fronti della consacrazione e della missione, insieme ai laici, con e per i giovani, che ha portato alla redazione dei tre documenti che sono il nostro contributo di riflessione e di esperienza che invieremo al Capitolo Generale 29° che sarà celebrato a Torino all’inizio del 2025. Il primo nucleo porta il titolo Animazione e cura della vita vera di ciascun Salesiano: a partire dalla consapevolezza della consacrazione religiosa e passando attraverso la necessità della cura della vocazione, di una formazione continua, il testo si mette in ascolto della realtà per interpretarla e giunge a delle proposte di scelte, che possono contribuire alla crescita di significatività della nostra esperienza carismatica. Il secondo nucleo, invece, tutto rivolto a Insieme Salesiani, Famiglia Salesiana e Laici “con” e “per” i Giovani, ha avuto il merito di aiutare i Capitolari a confrontarsi apertamente sul cuore della missione, sintetizzato nell’espressione “educare evangelizzando ed evangelizzare educando”. Il dibattito è stato animato dal cercare nuovi modelli di presenza e nuove espressioni del carisma salesiano, in un mondo che cambia sempre più rapidamente e di fronte a sfide sempre più grandi. Il terzo e ultimo nucleo, invece, riguardava aspetti legati all’animazione e al governo della Congregazione.

Il Capitolo ha anche vissuto un momento di discernimento prima dell’elezione dei due confratelli che, insieme al futuro ispettore, parteciperanno al Capitolo Generale 29° come delegati della Circoscrizione. Sono risultati eletti don Roberto Colameo e don Michelangelo Dessì, insieme ai supplenti don Daniele Merlini e don Emanuele De Maria.

Si chiude così il VI Capitolo Ispettoriale, ma in realtà rimane un capitolo aperto: quello della vita ordinaria delle nostre case, dei cortili dei nostri oratori, dei corridoi e delle aule delle nostre scuole e dei nostri centri di formazione professionale, delle relazioni intessute nei nostri collegi universitari, dei nostri centri diurni e delle case famiglie. Il capitolo aperto tutto da scrivere quotidianamente da centinaia di salesiani, di laici, di giovani che continuano a rendere vivo il sogno che il Signore ha consegnato a don Bosco: felici nel tempo e nell’eternità… più aperto di così!

 

Iniziato il il VI Capitolo Ispettoriale ICC

Dal sito dei Salesiani dell’Italia centrale.

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Nella serata del primo giorno dell’Ottava di Pasqua con il canto del Veni Creator e l’apertura ufficiale da parte del presidente don Stefano Aspettati, ha preso il via il VI Capitolo Ispettoriale della Circoscrizione Salesiana “Sacro Cuore” dell’Italia Centrale. L’assemblea capitolare composta da 98 persone fra confratelli salesiani e laici invitati si è riunita nella Casa di accoglienza “San Luigi Versiglia” a Genzano di Roma dove resterà fino a sabato 6 aprile per vivere quello che è il momento di più alta corresponsabilità nella vita di un’Ispettoria.

Le giornate guidate dal Regolatore don Michelangelo Dessì saranno scandite da momenti di preghiera e tempi di lavoro assembleare e in commissioni la cui metodologia quest’anno sarà ispirata alle “conversazioni spirituali” che hanno animato l’assise sinodale della Chiesa. Lo scopo di questo strumento è quello di dare ai capitolari la possibilità di mettersi in ascolto dello Spirito per contribuire da una parte alla riflessione in preparazione al Capitolo Generale 29° dei Salesiani di don Bosco (fissato per il 2025), per il quale i confratelli saranno chiamati anche ad eleggere i propri delegati, e dall’altro a condividere indicazioni di cammino per la vita dell’ispettoria.

Il clima familiare, la condivisione sempre più profetica fra salesiani e laici e la passione per i giovani appaiono già come gli elementi più preziosi di questi giorni, piccoli semi che, siamo certi, nella luce della Pasqua faranno fiorire di sogni il futuro per il bene dei giovani a noi affidati.

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Educare al cuore di Napoli: celebrati i 90 anni di presenza dei Salesiani nel quartiere Doganella

Il Don Bosco di Napoli ha dato vita all’evento per celebrare un anniversario di grande importanza: i 90 anni dall’arrivo dei Salesiani nel quartiere periferico della Doganella. Sotto il titolo di “EDUCAREAL CUORE DI NAPOLI, da 90 anni sulla via (di) don Bosco”,la commemorazione ha preso vita nella splendida cornice del teatro di corte del Palazzo Reale di Napoli nella giornata di martedì 26 marzo.

Da quasi un secolo, i Salesiani hanno rappresentato un faro educativo e spirituale per i giovani della nostra città, specialmente per coloro che avevano meno opportunità. Don Fabio direttore del don Bosco all’inizio della serata ha espresso il senso dell’evento in due parole MEMORIA e FUTURO, quindi non solo ricordare “l’arrivo dei Salesiani e le decine di migliaia di ragazzi che hanno trovato una occasione di riscatto, ma anche rilanciare con rinnovato impegno la missione educativa al cuore di Napoli, perché come ci ha insegnato Don Bosco: “l’educazione è cosa di cuore” . L’evento ha assunto un carattere ancor più coinvolgente grazie alla presenza dell’attrice Maria Bolignano, che con maestria ha condotto la serata. Ma i protagonisti indiscussi dell’evento, sono stati i ragazzi dell’oratorio del Don Bosco e del Rione Amicizia che, attraverso performance teatrali, hanno trasportato il pubblico in un viaggio emozionante attraverso la storia dei Salesiani a Napoli e la storia di don Bosco. Ogni ragazzo, dal più piccolo al più grande, ha dato il meglio di sé, trasmettendo gioia, senso di appartenenza e l’importanza di far parte di una comunità così unita e affiatata.
I momenti teatrali hanno scandito così, i momenti di riflessione e testimonianza delle Istituzioni ospiti:
 Il Prefetto di Napoli, Michele Di Bari, ha affrontato il tema dell’impegno delle istituzioni e del terzo settore per migliorare le condizioni dei giovani nelle periferie della città.
 L’Assessore all’Istruzione e alle Famiglie del Comune di Napoli, Maura Striano, ha evidenziato i progetti messi in atto per contrastare la dispersione scolastica, sottolineando l’importanza della collaborazione per il futuro delle giovani generazioni.
 L’Assessore alla Formazione Professionale della Regione Campania, Armida Filippelli, ha illustrato le iniziative per favorire l’inserimento dei giovani nei percorsi di istruzione e formazione professionale.
 Il Superiore dei Salesiani del Sud Italia, Don Gianpaolo Roma, ha condiviso il valore del sogno nella filosofia salesiana.
 Il Responsabile del “Patto Educativo” della Diocesi di Napoli, Don Federico Battaglia, ha spiegato come il “Patto” va reso concreto con l’azione educativa quotidiana nei territori.

Infine, la testimonianza emozionante di Diego Vitagliano, storico oratoriano e pizzaiolo di grande successo, ha aggiunto un tocco di nostalgia e gioia alla serata, evidenziando il profondo impatto che l’esperienza oratoriana può dare al corso della propria vita.

Una serata dunque, in cui i giovani e gli adolescenti sono stati posti al centro, incarnando il valore della missione educativa che continua a permeare il tessuto sociale di Napoli attraverso l’oratorio, la formazione professionale, le comunità famiglia, i progetti territoriali, lo sport educativo… Un ringraziamento speciale va agli educatori per la totale dedizione e alle persone e le Istituzioni presenti che hanno reso possibile questa indimenticabile giornata.

 

Un patto aperto per la comunità del quartiere Barriera di Milano della città Torino

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Torino) – Dopo il sopralluogo dello scorso luglio all’oratorio salesiano “Michele Rua”, la Quarta Commissione Consiliare, presieduta da Vincenzo Camarda, ha nuovamente incontrato il Direttore dell’oratorio, don Stefano Mondin, intervenuto a Palazzo Civico per presentare il progetto “Barriera oggi. Il quartiere diventa comunità”, finanziato da un bando per le comunità educanti.

“Si tratta di un’iniziativa nata per sviluppare le comunità educanti – ha affermato don Stefano Mondin – grazie a una progettualità biennale iniziata a luglio 2023, in partenariato con altri enti, che ha portato a un ‘Patto’ presentato al territorio a gennaio 2024”.

Come spiegato da Francesca Maurizio, del Comitato Salesiani per il Sociale Piemonte, “il progetto intende consolidare i rapporti tra gli enti coinvolti e aprirsi a nuove collaborazioni, ampliando e integrando la comunità del quartiere, per costruire un presidio permanente per un’educazione formale e informale che parte dal basso: un’ecosistema di apprendimento e inclusione che dia vita a una ‘Cet’, una comunità educante territoriale, chiamata GenerAzioni in Barriera”.

“Da ottobre a oggi – ha aggiunto don Mondin – sono passati in oratorio più di mille ragazze e ragazzi e molti altri ne arriveranno quando verrà riqualificata l’ex bocciofila di fronte all’oratorio Michele Rua”.

Sono tante le attività e i servizi erogati, come laboratori di falegnameria, robotica e videomaking. Presto verrà anche realizzata un’innovativa aula di scienze, grazie a una partnership con “Lavazza”. Vengono offerte opportunità di formazione professionale e di avviamento al lavoro, grazie anche alla collaborazione con diverse aziende e al coinvolgimento di Api Torino.

“Il progetto Barriera Oggi – ha precisato Alessandro Cutrupi – nasce per coinvolgere i giovani del quartiere e farli diventare attivatori di comunità, sempre accompagnati da equipe educative, per favorire il protagonismo di ragazzi e ragazze, in particolare di due fasce di età: 6-14 e 15/19 anni. Per fare in modo – ha proseguito – che la comunità risponda ai suoi stessi bisogni, ascoltando e facendo dialogare le diverse generazioni che abitano il territorio, partendo da valori condivisi e dalle relazioni, ma con un patto aperto a tutti e tutte”.

Nel dibattito in Commissione, con esponenti di diversi partiti, Ivana Garione ha chiesto approfondimenti sulle modalità di “aggancio” delle nuove generazioni, sempre connesse a smartphone e realtà “virtuali”; Amalia Santiangeli su ruoli e servizi erogati; Luca Pidello sull’attivazione del protagonismo giovanile e sull’avviamento al lavoro; Anna Borasi sui modelli culturali e di consumo vissuti dai giovani, sulle fragilità e sul coinvolgimento delle imprese; Sara Diena sull’utilizzo e l’ascolto di volontari e volontarie; Vincenzo Camarda sull’integrazione multiculturale delle diverse generazioni, sulla formazione professionale e sulle collaborazioni con Circoscrizione e Comune di Torino.

“Il rilancio del territorio – ha concluso Camarda – può avvenire soltanto grazie a politiche sociali: non bastano forze dell’ordine e riqualificazione degli spazi urbani”.

Massimiliano Quirico
“CittAgorà”, periodico del Consiglio comunale di Torino

 

Il Rettor Maggiore tra i giovani del “Borgo Ragazzi Don Bosco” di Roma

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Venerdì 22 marzo 2024, giorno in cui il “Borgo Ragazzi Don Bosco” ha concluso i festeggiamenti dei suoi 75 anni di esistenza, il Cardinale Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani e X Successore di Don Bosco, ha incontrato i ragazzi e tutta la comunità dell’opera salesiana.

Già sin dal suo ingresso nell’opera il Card. Fernández Artime ha subito reso presente Don Bosco in mezzo ai giovani. Lui stesso ha raccontato ai ragazzi lì radunati che immaginava l’Oratorio di Valdocco dell’epoca di Don Bosco, proprio come il “Borgo” di questi giorni: un luogo dove in ogni angolo ci sono ragazzi occupati nel fare qualcosa: non più ciabattini, falegnami, muratori, come allora, ma parrucchieri, cuochi, giardinieri, elettricisti, meccanici … Sono cambiati i tempi e i luoghi, ma la passione in cui vengono coinvolti i ragazzi resta la stessa.

Dai ragazzi del Centro di Formazione Professionale a quelli dei gruppi sportivi, dai giardinieri ai parrucchieri, dai laboratori all’oratorio il Rettor Maggiore ha avuto una buona parola per ogni singola persona, soffermandosi con ciascuno, chiedendo informazioni e rendendosi disponibile a foto e selfie soprattutto coi ragazzi, nessuno escluso. Tanta la soddisfazione di ciascuno nell’incontrare il Don Bosco oggi, che si è fermato a suonare coi ragazzi, che ha calciato i rigori, che ha condiviso la merenda preparata dagli allievi del Centro di Formazione Professionale e che ha veramente dimostrato di amare ciò che amano i giovani.

Tanta la gioia e la commozione nel ricevere lo sguardo ed una parola di conforto da parte del Cardinale salesiano. Così come tanta è stata la soddisfazione dei ragazzi di conoscere colui che ripercorre oggi le orme del Santo dei giovani. Ma anche tante le risate e i momenti di condivisione e di famiglia che hanno coinvolto ogni persona della comunità.

Non è mancato un momento celebrativo per i 75 anni di vita e di missione del Borgo Ragazzi Don Bosco: insieme al Rettor Maggiore, tutta la comunità, nei locali della Sala Polivalente che porta il nome del primo Direttore dell’Opera, don Cadmo Biavati, ha ripercorso le tappe che hanno visto l’evoluzione dell’Opera Salesiana nei tempi e dei ragazzi accolti. A partire dagli “sciuscià” degli anni ’50 del Novecento bisognosi di ogni bene materiale e morale, la missione del Borgo ha sempre privilegiato i ragazzi che vivono situazioni di disagio e di precarietà, donando a loro la capacità di ritornare a guardare il futuro con speranza.

E in questa occasione non sono mancate le parole di incoraggiamento del Rettor Maggiore di proseguire con passione, sottolineando quanto sia importante la presenza manifesta in mezzo ai giovani. L’unico modo per accompagnare i giovani nella loro crescita integrale è essere presenti sempre, amare ciò che amano. L’educazione non si fa con le parole ma col mettersi al fianco, con l’esserci, è stato il suo messaggio.

E ha ricordato a tutti anche che pensare ai giovani come soggetti apatici è un falso mito: i giovani sono apatici solo se non hanno prospettive di futuro ed è questo, quindi, l’obiettivo più importante: indicare loro che può esserci una strada per tutti, un cammino per ciascuno dove un futuro migliore è possibile.

La Messa celebrata a conclusione della rievocazione della storia dell’opera ha assunto un significato spirituale profondo di ringraziamento per questi 75 anni di vita e di missione del Borgo Ragazzi Don Bosco, ringraziando in particolare per tutti quei ragazzi che la Provvidenza ha guidato nei cortili e nei locali di quest’opera.

La serata si è conclusa con la cena del Rettor Maggiore insieme ai ragazzi e agli operatori della casa-famiglia e alla comunità salesiana. Un momento familiare, in un ambiente sereno e domestico, in cui i giovani hanno condiviso con il X Successore di Don Bosco la loro storia e i loro sogni.

Labs To Future: l’intervento di don Stefano Aspettati, Superiore dei Salesiani dell’Italia Centrale e Delegato di Emarginazione e Disagio

Martedì 5 marzo 2024 si è tenuto l’evento conclusivo del progetto Labs to Learn: “Labs To Future: Il percorso – I risultati – Le sfide“.

L’appuntamento, che ha occupato gli ambienti di Torino-Valdocco per tutta la mattinata, ha visto alternarsi oltre 30 relatori alla presenza di più di 300 ragazzi delle scuole aderenti al progetto.

Disponibile di seguito l’intervento di don Stefano Aspettati, Superiore dei Salesiani dell’Italia Centrale e Delegato di Emarginazione e Disagio, all’interno del panel di approfondimento “La comunità educante tra apprendimento ed inclusione. Cosa serve, cosa manca.“.

Don Stefano nel suo intervento ha parlato del ruolo dell’oratorio salesiano:

L’oratorio è una realtà per sua natura dinamica essendo non in prima istanza un luogo ma un criterio. Una casa, una parrocchia, un cortile ed una scuola. Questa fa si che non ci possa essere una modalità ed una struttura fissa. Non può essere solo un luogo dove si offrono dei servizi: deve mantenere la sua caratteristica di informalità e di comunità, che prima di essere una rete occorre che parta dall’interno.

Una comunità che deve saper mettere al centro i giovani ed il loro protagonismo, in dialogo ed inserita in una comunità più vasta. Un oratorio che non può rinunciare alla sua proposta religiosa e che non può ridursi ad agenzia di servizi educativi e sociali.

Ha inoltre evidenziato l’importanza per le istituzioni di riconoscere la professionalità e il lavoro presenti negli oratori:

Portare un senso ed aprire le porte dell’interiorità anche ai giovani più in difficoltà è un dovere non solo una possibilità. Il bene va fatto bene e questo passa inesorabilmente attraverso una professionalità, che deve essere riconosciuta dalle istituzioni.

Il progetto Labs To Learn è stato selezionato dall’impresa sociale “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile ed è nato con l’intento di contrastare la dispersione scolastica e prevenire la povertà educativa, incrementando il numero dei giovani con difficoltà che assolvono l’obbligo scolastico, accedono alla formazione superiore e/o all’inserimento lavorativo, avviando un percorso di crescita personale secondo le proprie inclinazioni e aspirazioni.

Labs To Learn

Labs To Future: l’evento finale del progetto Labs To Learn a Valdocco

Martedì 5 marzo 2024 si è tenuto l’evento conclusivo del progetto Labs to Learn: “Labs To Future: Il percorso – I risultati – Le sfide“.

Il progetto è stato selezionato dall’impresa sociale “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile ed è nato con l’intento di contrastare la dispersione scolastica e prevenire la povertà educativa, incrementando il numero dei giovani con difficoltà che assolvono l’obbligo scolastico, accedono alla formazione superiore e/o all’inserimento lavorativo, avviando un percorso di crescita personale secondo le proprie inclinazioni e aspirazioni.

L’appuntamento, che ha occupato gli ambienti di Torino-Valdocco per tutta la mattinata, ha visto alternarsi oltre 30 relatori alla presenza di più di 300 ragazzi delle scuole aderenti al progetto.

La parte iniziale della mattinata ha visto tutti i presenti riuniti nel Teatro Grande Valdocco, dove ad avviare le attività è stato don Leonardo Mancini, Ispettore dei Salesiani del Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania, che nel suo intervento ha citato due frasi di don Bosco che rappresentano l’intento del progetto:

“Si otterrà più con una parola di incoraggiamento che dia fiducia ai cuori dei ragazzi che con molti rimproveri i quali non fanno che inquietare.”

“Il lavoro è un’arma potente contro i nemici dell’anima.”

I saluti istituzionali sono continuati con gli interventi dell’Assessore alle Politiche Sociali della Regione Piemonte Maurizio Marrone, dell’Assessora alle Politiche Educative e Giovanili della Città di Torino Carlotta Salerno, il Dirigente tecnico Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte Céline Micheletti e Gabriele Moroni, Portavoce del Forum Terzo Settore Piemonte.

A seguire il Direttore dell’Oratorio Salesiano Michele Rua don Stefano Mondin ha parlato delle origini del progetto Labs To Learn, ed è stato svolto un focus sulle 4 azioni del progetto:

  • Maker Lab, laboratori attrezzati per “imparare facendo” attraverso processi di apprendimento esperienziale e induttivo ad integrazione della didattica.
  • Metodo di Studio laboratorio didattico di rinforzo delle competenze cognitive, comportamentali ed affettive/motivazionali per lo studio.
  • Work Lab, laboratorio di formazione e accompagnamento al lavoro attraverso un percorso pre-professionalizzante e flessibile.
  • Community Lab, percorsi di attivazione di comunità e generatività sociale: patti educativi, reti di prossimità.

“Il progetto collega Scuola ed Extrascuola in una formazione più orientata sul fare e comprendere, per far scoprire al ragazzo o alla ragazza la propria dignità, un qualcosa che sappia generare a sua volta qualcosa di bello.”

-Don Stefano Mondin

Dopo una breve pausa caffè offerta dagli studenti del CNOS-FAP e la visita agli stand Maker Lab dove i ragazzi hanno coinvolto i presenti nelle loro attività, gli ospiti si sono spostati in Sala Sangalli per il panel di approfondimento “La comunità educante tra apprendimento ed inclusione. Cosa serve, cosa manca.“.

Moderato da don Alberto Goia, Presidente di AGS Per il Territorio e Delegato della Pastorale Giovanile ICP, ha visto gli interventi di don Stefano Aspettati (Superiore dei Salesiani dell’Italia Centrale e Delegato Emarginazione e Disagio), Marzia Sica (Responsabile obiettivo persone della Fondazione Compagnia di San Paolo), Enrica Pejrolo (Dirigente Formazione Professionale Regione Piemonte), e Marco Rossi Doria (Presidente dell’impresa sociale Con i Bambini).

I ragazzi sono stati invece occupati con un Edugame di educazione civica a cura di Egidio Carlomagno, Coop ET.

L’evento si è concluso alle ore 13.00 con il ricordo a don Domenico Ricca, lo storico cappellano del carcere minorile cittadino «Ferrante Aporti» deceduto sabato 2 marzo.

Sono disponibili i quaderni di lavoro e il toolkit del progetto per educatori, docenti, psicologi, formatori e tutti gli operatori che lavorano con i minori in progetti educativi, formativi e didattici di contrasto alla dispersione scolastica e promozione dell’inclusione sociale.

Frutto dell’esperienza maturata e della riflessione formativa che hanno permesso di elaborare i principi e le metodologie della prassi educativa di Labs to Learn, gli strumenti di lavoro sono raggiungibili CLICCANDO QUI.

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Conclusione della Visita Straordinaria alla Circoscrizione Italia Centrale: “Vi incoraggio”

Dal sito dei Salesiani dell’Italia Centrale.

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Con le giornate del 10 e dell’11 marzo ’24 si è conclusa la Visita Straordinaria alla nostra Circoscrizione Salesiana dell’Italia Centrale.

La Visita Straordinaria è un’esperienza di intensificazione della comunione di ogni singola ispettoria con il Rettor Maggiore, che ogni sei anni invia un confratello visitatore che, a suo nome e con la sua autorità, visita ogni singola casa salesiana e ogni comunità educativa pastorale. Era stato proprio il Rettor Maggiore nel mese di giugno scorso ad indire tale visita e ad incaricare don Juan Carlos Perez Godoy, Consigliere Regionale della Mediterranea, di svolgere tale prezioso compito.

A partire dal mese di settembre il Visitatore Straordinario ha incontrato tutti i confratelli e i laici delle comunità educative pastorali delle case salesiane della Liguria, Toscana, Marche, Abruzzo, Lazio, Umbria e Sardegna, entrando in contatto con le risorse migliori e con le fatiche di tante realtà differenti, che cercano quotidianamente di essere presenza viva di don Bosco in mezzo ai ragazzi e alle persone che ci sono affidate.

Dopo sei mesi intensi di visita, don Juan Carlos ha lasciato a ciascuna comunità e a tutta l’ispettoria una relazione sullo stato di salute del carisma salesiano incarnato in questa realtà. Sia nell’incontro del 10 marzo con il Consiglio Ispettoriale, che in quello dell’11 marzo con tutti i direttori, il Visitatore Straordinario ci ha incoraggiato a continuare il nostro cammino di fedeltà a don Bosco, ad avere il senso della Comunità Educativo Pastorale e la capacità di vivere insieme, salesiani e laici, in corresponsabilità lo spirito e la missione di don Bosco, ad avere uno sguardo di speranza sulla nostra realtà, sia personale che comunitaria, sia sociale che ecclesiale, sia giovanile sia nei riguardi della nostra vita consacrata.

L’incontro con i direttori ha di fatto concluso questa “cavalcata” nelle nostre regioni, lasciandoci l’invito forte a continuare a sognare insieme a quel ragazzino di 9 anni, per il bene dei giovani e la loro salvezza.

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