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“La scuola paritaria non è un privilegio”: è ancora possibile un pluralismo educativo? – Convegno USMI e CISM

È ancora possibile un pluralismo educativo? Questo è il titolo dell’evento organizzato dalle Conferenze USMI e CISM  per riflettere e lanciare, contemporaneamente, un allarme sul tema del pluralismo educativo, oggi, in Italia. Non è, infatti, ulteriormente ammissibile che le famiglie che scelgono per i loro figli una scuola paritaria debbano pagare  una retta, avendo già pagato le tasse per un servizio pubblico, che è tale pleno iure, reso dalle stesse scuole, parte integrante del Sistema Nazionale dell’Istruzione, così come previsto dalla legge 62/2000.

Durante la prima giornata dei lavori è stato presentato il modello francese da parte di Monsieur Philippe Miton, consulente del ministro dell’Education nationale et de la Jeunesse: la laicissima Francia, paradossalmente, può essere additata come valido esempio di come sia possibile superare le ideologie che ancora attanagliano il mondo
dell’educazione: l’istruzione è un diritto dei cittadini, conseguentemente lo Stato finanzia tutte le scuole, statali e paritarie, entrambe aperte a tutti e quindi pubbliche.

Come sappiamo, e il costituzionalista Nicola Grasso lo ha ricordato, anche la Costituzione italiana ha stabilito le basi teoriche della libertà di scelta educativa: occorre, tuttavia, realizzare, nella pratica, il principio stabilito nella Costituzione. Solo così la scuola italiana potrà accogliere le sfide del nostro tempo, quali la transizione tecnologica, il crollo demografico, le sfide dell’inclusione, così come sono state individuate dalla professoressa Loredana Perla: la scuola e solo la scuola può dare queste risposte ai cittadini di domani e alle future classi dirigenti. Sulla base di queste riflessioni, è derivato l’urgente appello di suor Anna Monia Alfieri: “Il momento per rendere effettiva la libertà di scelta educativa delle famiglie è adesso (…) senza l’intervento economico e le scelte coraggiose dello Stato, come il buono scuola, il mondo delle paritarie rischia di morire”.

Anche la seconda giornata di lavoro del convegno è stata caratterizzata da interventi di grande spessore: hanno infatti preso la parola Padre Luigi Gaetani, suor Anna Monia Alfieri ed il Cardinale Zuppi. Padre Luigi Gaetani, presidente della CISM, ha introdotto i lavori della seconda giornata del convegno, dedicata al dialogo con il mondo politico, la CEI e i religiosi che sostengono e promuovono la scuola pubblica paritaria, ricordando che la vita è fatta di sogni, visioni e stupore. Un educatore che non vive queste tre componenti della vita, come un ragazzo o un giovane che non è abilitato a questo, resta prigioniero davanti alla vita, a quelle forme che lo costringono a vivere senza un oltre e senza una interiorità. Don Bosco, la Montessori, don Milani hanno sognato, perché la profezia ha necessità di sognare, avere orizzonti di senso e abitare dentro spazi di stupore e di bellezza. I nonni, i papà, le mamme sognano, ma devono lasciare la realizzazione di quanto intravisto ai giovani.  Alcune classi sociali hanno varcato la soglia dell’impossibile, di quel riscatto sociale che è inscritto nell’articolo 34 della Costituzione italiana dove l’istruzione aperta a tutti è stato un atto democratico inclusivo, ascensore sociale per tutti, compresi gli ultimi.

Oggi, il problema che abbiamo dinanzi, è come garantire questo ascensore sociale dal momento che, alcune forze neo-liberiste, hanno operato un blocco allo Stato sociale e alla scuola sociale, dove scuola statale e paritaria sono fuori competizione, collocate in una scala di servizio, perché altri soggetti sono entrati prepotentemente nel sistema educativo nazionale assumendo un ruolo culturale funzionale al potere. In questa situazione, sottovalutata, la scuola statale e quella paritaria cessano di essere organo costituzionale, attraverso il quale lo Stato educa, forma alla democrazia, dando volto alla classe dirigente del Paese, perché altri assumono questo ruolo mentre noi ci dividiamo ancora tra guelfi e ghibellini, gente di destra e di sinistra. Noi religiosi non vogliamo privilegi o briciole, vogliamo contribuire, attraverso la scuola pubblica paritaria, a difendere la scuola democratica, la scuola che corrisponde alla Costituzione democratica del nostro Paese. “La scuola è aperta a tutti. I capaci ed i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno il diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi” (Cost. n. 34). In questo orizzonte di civiltà e di cultura lo stesso ius scholae è percorso di istruzione e non di povertà perché al termine dell’iter formativo l’alunno straniero diventa italiano, non vive al margine, tra ospitalità e ostilità, tra istruzione data e cittadinanza negata, mettendolo in quella estenuante fila di chi deve chiedere un permesso di soggiorno, rendondogli difficile ogni forma di effettiva integrazione e spingendo verso forme di radicalizzazione.

Padre Gaetani ha altresì letto il messaggio di mons. Claudio Giuliodori, Presidente del Consiglio Episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università, che ha voluto sottolineare il valore del dialogo che lo stesso Consiglio Nazionale, di cui CISM e USMI sono parte essenziale, ha intensificato con il Governo in vista della Legge di Bilancio 2025, grazie a una lettera, consegnata nelle scorse settimane, alla Presidenza del Consiglio e ai Ministri dell’Istruzione e del Merito e dell’Economia e delle Finanze, lettera che contiene una serie di proposte fondate sull’auspicio che le attese di tante famiglie e le esigenze di tante scuole possano essere riconosciute e soddisfatte.
Successivamente, sr Anna Monia Alfieri ha sottolineato come il pluralismo educativo – per quanto gravemente compromesso – può ancora essere una scelta possibile, democratica e funzionale al bene del nostro Paese. Certamente i numeri sono più che allarmanti: a partire dal 2000, l’anno della legge sulla parità scolastica, la scuola  paritaria ha perso il 35,1% degli allievi che sono passati da 1.186.667 a 770.130. Nello stesso lasso di tempo, la scuola
statale ha visto una contrazione degli studenti del 6,3% (-474.779 alunni). Nell’ultimo decennio, inoltre, hanno chiuso più di 200 scuole paritarie l’anno, trend continuato anche dopo l’uscita dalla pandemia (-379 scuole nel 2022-2023 e -291 nel 2023-2024). È chiaro che il pluralismo educativo deve essere nuovamente fondato, ma occorre che ci siano le condizioni per poterlo fare, ossia la garanzia nei fatti della libertà di scelta educativa.

Il card. Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI, è poi intervenuto in modo diretto, definendo “decisivo” un intervento di sostegno alla scuola paritaria, “che svolge un ruolo pubblico e dà un contributo decisivo all’istruzione nel nostro Paese”. “La scuola cattolica non è un privilegio”, ha precisato il cardinale, ricordando che gli istituti di ispirazione cristiana “sono nati per i più poveri e puntano all’integrazione, ad esempio degli alunni con disabilità”.

Accanto agli interventi dei relatori, il dibattito è stato animato da un’interessante tavola rotonda che ha visto la presenza della Dott.ssa Carmela Palumbo, Capo del Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione, e di esponenti di tutte le forze politiche: il tavolo ha visto la presenza di Valentina Aprea (FI), Irene Manzi (PD), Ella Bucalo (FDI), Maria Elena Boschi (IV), Luca Maggi (Noi Moderati), Valentina Grippo (Azione), Paola Binetti (UDC), Mario Pittoni (Lega). Come si può notare, tutte le forze politiche, fatta eccezione per il Movimento Cinque Stelle, erano rappresentate, segno che il diritto alla libertà di scelta educativa è un tema che incontra un appoggio politico trasversale. La dott.ssa Palumbo, in particolare, ha presentato lo sforzo che il Ministero sta compiendo per segnare un’inversione di rotta rispetto ad un sistema che vede lo Stato come unico gestore dell’azione scolastico – educativa del Paese. Su questa linea si colloca la linea dura tenuta dal Ministero di contrasto ai diplomifici, realtà che ha contribuito negli anni a gettare tinte fosche sulla scuola paritaria tutta. Le scuole paritarie, al contrario, contribuiscono nella lotta contro la dispersione scolastica e, proprio per questo motivo, il Ministero ha voluto che
anche alle scuole paritarie fossero aperti i bandi per i fondi del PNRR e dei PON. Uno strumento in più per combattere il monopolio educativo da parte della scuola statale. Va da sé che è davvero bello e significativo registrare che il dibattito attorno ai temi della libertà di scelta educativa e del pluralismo educativo è avvenuto in un clima sereno e costruttivo, segno che i tempi sono maturi per un cambiamento epocale. Questo appoggio trasversale è provato dall’accordo attorno al tema del buono scuola, sul modello di Regione Lombardia, individuato come strumento per combattere la dispersione scolastica. Suor Micaela Monetti, presidente della USMI, ha introdotto i lavori della terza ed ultima giornata del convegno, tempo dedicato alle testimonianze di alcune scuole che hanno fatto comprendere l’energia e la vitalità della proposta educativa delle paritarie e l’assoluta necessità che questa proposta continui ad essere offerta nei diversi territori, come segno di emancipazione dalle diverse forme di periferia, economica ed esistenziale.

La realtà concreta del mondo scolastico, come ha evidenziato suor Micaela, è fatta di voci e di volti che superano e rinnovano le idee sulla scuola pubblica paritaria. Infatti, nel deserto valoriale odierno tanti e innumerevoli sono i segni che ci raccontano la vitalità e la profezia del mondo pubblico paritario e ci aiutano a incarnare nel feriale la speranza.

Tutti i territori del Paese hanno assoluto bisogno di un’offerta formativa di spessore e plurale. Le scuole paritarie che hanno animato il dibattito sono state l’Istituto Marcelline di Foggia, guidato dalla prof.ssa Stefania Tetta, l’Istituto Don Bosco di Brescia, guidato da don Damiano Galbusera, l’Istituto Gonzaga di Palermo, guidato da don Vitangelo Denora, l’Istituto San Giuseppe di Pozzuoli, guidato da suor Rita Ginestra, l’Istituto Gesù e Maria di Roma, con la bella testimonianza di una famiglia con quattro figli, tutti iscritti in quella scuola cattolica, e ancora sr Francesca Palamà che ha presentato l’esperienza dei Venerdì di Pace, rete di scuole pubbliche e paritarie che si incontrano per comunicare culture di pace e di giustizia. Si è trattato di testimonianze bellissime ed entusiasmanti, tanto più affascinanti in quanto fondate su di un sentimento di unione e, quasi, di identificazione con il carisma educativo di fondazione dei singoli Istituti. Proprio per questo è assolutamente necessario che venga introdotto il buono scuola, così che le famiglie italiane possano veramente scegliere in modo libero, la scuola per i loro figli. Ascoltare le testimonianze dirette delle scuole è sempre emozionante, quasi commovente, perché da quelle testimonianze trapelano tutta la passione e tutti gli sforzi compiuti nel silenzio di un lavoro quotidiano indefesso e continuato.
Un ringraziamento particolare va al Governo italiano, nelle persone della Presidente del Consiglio, on. Giorgia Meloni, e del Ministro dell’Istruzione e del Merito, prof. Giuseppe Valditara: il Governo ha compreso l’importanza della svolta che è necessario far compiere alla scuola italiana, a beneficio della scuola pubblica, statale e paritaria, dei cittadini, della società, di oggi e di domani.

Orizzonte Scuola, Valditara: “Oltre 260 milioni per le scuole paritarie, un sistema ispirato alla libertà”

Dal sito di Orizzonte Scuola.

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Oggi è una giornata di libertà perché quando parliamo di scuola paritaria parliamo di scuola libera innanzitutto e parliamo di un sistema ispirato alla libertà”, ha esordito Valditara, sottolineando l’importanza dell’articolo 30 della Costituzione, che riconosce il diritto dei genitori di istruire ed educare i propri figli. Secondo il Ministro, questo articolo costituisce la base per una scuola pubblica che integri sia l’istruzione statale che quella paritaria, evitando distinzioni ingiustificate.

Il Ministro ha poi raccontato due episodi emblematici che riflettono l’efficacia di un sistema educativo integrato in pratica. Valditara ha citato l’esempio di una scuola statale ad Alassio, i cui studenti furono temporaneamente ospitati da una scuola paritaria dei Salesiani in attesa del completamento dei lavori nella loro scuola. Un altro esempio menzionato riguardava una visita a Ostia, dove Valditara ha osservato una collaborazione produttiva tra una scuola statale e un centro di formazione professionale gestito dai Salesiani.

Parlando delle risorse finanziarie, il Ministro ha evidenziato l’allocazione di fondi significativi per l’istruzione paritaria nel 2024, con una dotazione di 110 milioni di euro, di cui 40 milioni saranno destinati alle scuole paritarie e 70 milioni alle esigenze degli studenti disabili. Questo, ha spiegato, aiuterà a rimuovere le differenze ingiustificate nel trattamento tra scuole paritarie e statali, in particolare per gli studenti disabili che erano precedentemente discriminati.

Inoltre, Valditara ha annunciato l’estensione delle risorse del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) anche alle scuole paritarie, con un investimento totale di circa 150 milioni di euro. Questi fondi, ha detto, saranno utilizzati per l’innovazione tecnologica, il miglioramento delle competenze e l’estensione del tempo pieno, tra le altre iniziative.

Un altro annuncio importante riguardava la proroga di tre anni per l’abilitazione dei docenti nelle scuole paritarie, evitando così la chiusura di molte scuole che non soddisfacevano i requisiti precedenti. Questo passo, ha detto Valditara, riflette un investimento e una fiducia nel futuro delle scuole paritarie.

Concludendo il suo intervento, il Ministro ha sottolineato l’importanza di una “scuola costituzionale a 360 gradi” che incoraggia l’integrazione e la parità tra istruzione statale e paritaria, contribuendo a creare un sistema educativo robusto ed equo per tutti gli studenti italiani.

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Agorà della parità, apprezzamento per il DL 75/23 sull’abilitazione dei docenti

Pubblichiamo il comunicato stampa di Agorà della parità.

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Le Associazioni di gestori e genitori di scuole paritarie cattoliche e d’ispirazione cristiana, AGeSC, Cdo Opere Educative-FOE, CIOFS scuola, FAES, FIDAE, FISM, Fondazione GESUITI EDUCAZIONE, Salesiani per la Scuola-CNOS Scuola Italia, facenti parte di Agorà della parità, esprimono grande apprezzamento in merito al testo dell’emendamento al DL 75/23 (cd. PA bis), in corso di conversione alla Camera dei deputati, presentato da alcuni deputati della maggioranza di  governo. Le associazioni scriventi hanno più volte manifestato vivo apprezzamento per il DL 36/2022 (c.d. PNRR 2) che all’articolo 44 prevede la riforma della formazione iniziale dei docenti, introducendo una netta separazione fra titolo abilitante alla professione docente e reclutamento nei ruoli della scuola statale.

L’emendamento presentato introduce tale separazione anche nel periodo transitorio, in attesa della messa a regime della Riforma (che è in procinto di trovare attuazione con il decreto attuativo in fase di elaborazione), introducendo la possibilità per i docenti che hanno svolto, anche nella scuola paritaria, 3 anni di insegnamento negli ultimi 5, di ottenere l’abilitazione all’insegnamento con il conseguimento di 30 crediti formativi anziché i 60 previsti per i neo laureati.

L’emendamento inoltre, nella seconda parte, viene incontro anche alle scuole paritarie che, ai soli fini del riconoscimento o del mantenimento della parità, possono considerare come valido requisito, in luogo del titolo abilitante previsto dalla Legge 62/2000, il servizio svolto presso scuole paritarie, di almeno tre anni, anche non continuativi, nei dieci anni precedenti. Tale previsione avrà durata per il triennio 2023-2026 in riferimento ai docenti che, pur avendo presentato richiesta di iscrizione ai percorsi universitari e accademici di formazione iniziale e abilitazione all’insegnamento, non siano riusciti ad accedervi per mancanza dell’offerta formativa. Il testo è frutto del proficuo dialogo tra le associazioni scriventi, il network “Ditelo sui Tetti”, il Ministro dell’Istruzione e del Merito ed i parlamentari che lo hanno presentato.

Auspichiamo che tale emendamento trovi adeguato consenso nelle Commissioni in sede referente della Camera e che possa quindi diventare legge, offrendo più certezze ai circa 15.000 docenti delle scuole paritarie da più di otto anni in attesa di un percorso abilitante e, al Paese, un concreto passo verso la pluralità educativa già sancita con la Legge 62/2000.

AGeSC, Catia Zambon – Presidente nazionale
CIOFS scuola, Marilisa Miotti – Presidente nazionale
FAES, Giovanni Sanfilippo – Delegato nazionale per le Relazioni Istituzionali
Cdo Opere Educative-FOE, Massimiliano Tonarini – Presidente nazionale
FIDAE, Virginia Kaladich – Presidente nazionale
FISM, Giampiero Redaelli – Presidente nazionale
Fondazione GESUITI EDUCAZIONE, Vitangelo Denora – Delegato
Salesiani per la Scuola-CNOS Scuola Italia, Stefano Mascazzini – Presidente nazionale

Scuola, Agorà della Parità: Abilitazione docenti anche per coloro che hanno iniziato percorso nel 2020

Pubblichiamo il comunicato stampa di Agorà per la parità.

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“Vorrei chiedere in questa sede un’attenzione per i docenti che da anni insegnano nelle scuole  paritarie e che non hanno potuto conseguire il titolo abilitante necessario per poter insegnare ed  essere stabilizzati nelle scuole paritarie” ha detto la Presidente FIDAE, Virginia Kaladich che è stata  invitata, in rappresentanza dell’Agorà della parità (AGeSC, Cdo Opere Educative – FOE, CIOFS  Scuola, CNOS Scuola, FAES, FIDAE, FISM, Fondazione GESUITI EDUCAZIONE) e anche con  l’ANINSEI, in un’audizione dei membri riuniti delle Commissioni Iae VIIadel Senato, per dare un  contributo sul Disegno di Legge (ddl) 2598.  

Il documento presentato evidenzia che sì è già espresso apprezzamento per l’impianto complessivo  della riforma contenuta nel decreto-legge 30 aprile 2022, n. 36, che, all’art.44, che introduce una netta  separazione fra titolo abilitante alla professione docente e reclutamento nei ruoli della scuola statale. Inoltre, si ricorda che oggi ci sono ben 15.000 docenti che lavorano nelle scuole paritarie e che si  erano iscritti ad una procedura abilitante rimasta incompiuta, una condizione che, per legge, non  permette alle scuole paritarie di inserirli stabilmente nel loro organico. 

Nella nota dell’Agorà della parità consegnata in Commissione si chiede quindi che venga  introdotta nel regime transitorio la possibilità dell’ottenimento della sola abilitazione  all’insegnamento, per tutti i docenti che abbiamo tre anni di servizio anche non consecutivi  nelle scuole del sistema nazionale di istruzione, nei cinque anni precedenti l’entrata in  vigore della norma in discussione, acquisendo almeno 30 Crediti formativi universitari o  accademici e superando la prova finale di cui all’art. 2 comma 2 del d.lgs. n. 59/2017, senza  che tale titolo abilitante dia diritto relativamente al reclutamento nel ruoli della scuola statale 

La nota si conclude con alcune proposte aggiuntive:  

Acquisire la parte dei crediti formativi universitari o accademici di tirocinio diretto presso le  scuole del sistema nazionale di istruzione; 

Valorizzare i 24 CFU nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e in metodologie e  tecnologie didattiche previsti dal Decreto Legislativo D. Lgs. 59/2017 attuativo della Buona  Scuola della Legge 107/2015 e richiesti ai fini dell’accesso al concorso per le scuole  secondarie insieme al titolo di studio prescritto, nel decreto del Presidente del Consiglio dei  Ministri, da adottarsi di concerto con i Ministri dell’istruzione e dell’università e della ricerca,  entro il 31 luglio 2022, decreto che definirà i contenuti e la strutturazione dell’offerta  formativa corrispondente a 60 crediti formativi universitari o accademici necessari per la  formazione iniziale; 

Rivedere e semplificare le classi di così come i titoli di accesso alle medesime; Incentivare la formazione in servizio incentivata e la valutazione degli insegnanti in servizio,  prevista all’art. 16 ter del d.lgs. n. 59/2017 come modificato dall’art. 44 del DL n. 36/2022,  nelle scuole paritarie continuerà ad essere regolamentata dai CCNL di settore.

AGeSC, Catia Zambon, Presidente nazionale  

Cdo Opere Educative – FOE, Massimiliano Tonariani, Presidente nazionale  CNOS Scuola, don Stefano Mascazzini, Presidente nazionale  

CIOFS Scuola, Marilisa Miotti – Presidente nazionale  

FAES, Giovanni Sanfilippo – Delegato nazionale per le Relazioni  

FIDAE, Virginia Kaladich, Presidente nazionale  

FISM, Giampiero Redaelli, Presidente nazionale  

Fondazione GESUITI EDUCAZIONE, Vitangelo Denora – Delegato

Agorà delle Parità, scuola secondaria e abilitazione all’insegnamento: scuola paritaria dimenticata dalla riforma

Pubblichiamo il comunicato stampa di Agorà delle Parità sulla riforma dell’abilitazione all’insegnamento.

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Le Associazioni di gestori e genitori di scuole paritarie cattoliche e d’ispirazione cristiana, AGeSC, Cdo Opere Educative – FOE, CIOFS Scuola, CNOS Scuola, FAES, FIDAE, FISM, Fondazione GESUITI EDUCAZIONE, facenti parte di Agorà della parità, a seguito dell’addendum al decreto Pnrr 2, relativo alla riforma dell’abilitazione all’insegnamento e licenziato ieri dal Governo, pur esprimendo apprezzamento per l’impianto complessivo della riforma dell’abilitazione che introduce una netta separazione fra abilitazione ed reclutamento nella scuola statale devono, con rammarico, rilevare che, ancora una volta, il Governo sembra dimenticare che sono circa 200.000 gli studenti che frequentano scuole paritarie secondarie di I e II grado, che le stesse fanno parte del sistema nazionale di istruzione e che vi lavorano circa 15.000 docenti che attendono, da troppi anni, un percorso abilitante.

Nel merito si evidenziano le seguenti problematiche che meritano di attenzione nella stesura del testo definitivo:
il fabbisogno di soggetti abilitati nei percorsi infra-universitari deve, quanto meno, tenere presente anche il fabbisogno delle scuole paritarie e non solo delle scuole statali. Non si comprende, però, la ragione di fissare un tetto per quanti vorranno ottenere l’abilitazione quando lo stesso decreto esplicitamente afferma che “il conseguimento dell’abilitazione non costituisce titolo di idoneità né dà alcun diritto relativamente al reclutamento in ruolo al di fuori delle procedure concorsuali”;
• il decreto fissa una fase transitoria fino al 31/12/2024 che prevede l’ottenimento dell’abilitazione, solo per i docenti che partecipano al concorso per il ruolo nello Stato, tramite l’acquisizione di crediti formativi. Un’ipotesi analoga deve essere prevista anche per quanti lavorano da anni nella scuola paritaria, al fine del conseguimento di un titolo abilitante e la conseguente possibilità di stabilizzazione.

In relazione al secondo punto le Associazioni rammentano che i 15.000 “precari” della scuola paritaria sono stati impossibilitati per anni a conseguire un titolo abilitante, se non partecipando, nell’ultimo anno, ai concorsi per il reclutamento nella scuola statale. È infatti rimasta incompiuta la procedura straordinaria per esami finalizzata all’accesso ai percorsi di abilitazione all’insegnamento bandita con Decreto Dipartimentale n. 497 /2020. Durante la fase di conversione del Decreto Sostegni bis era emersa la data del 15 dicembre 2021 come termine ultimo per avviare la prova selettiva, ma tale data non è confluita nella stesura finale del DL 73/2021 e ancora oggi resta nel limbo.

Perché? È un dovere morale mantenere un impegno con tantissimi docenti che hanno presentato domanda entro il 15 luglio 2020, pagato il contributo di diritto di segreteria e ancora oggi, a distanza di due anni, sono in attesa!

Le Associazioni firmatarie chiedono pertanto con forza:
– ai parlamentari di tutte le forza politiche che in fase di conversione del decreto tengano conto delle esigenze della scuola paritaria a partire dai due punti suddetti;
– al Ministero dell’Istruzione che entro l’estate dia seguito anche al concorso straordinario abilitante di cui Decreto Dipartimentale 497/2020. Questo percorso interessa particolarmente i docenti che hanno insegnato negli ultimi anni nelle scuole paritarie proprio perché permette la sola acquisizione della abilitazione all’insegnamento.

È ora di cambiare rotta! Il Ministero dell’Istruzione e insieme la politica prendano atto di queste gravi mancanze.

AGeSC, Catia Zambon, Presidente nazionale
CNOS Scuola, Stefano Mascazzini, Presidente nazionale
CIOFS scuola, Marilisa Miotti – Presidente nazionale
FAES, Giovanni Sanfilippo – Delegato nazionale per le Relazioni
Cdo Opere Educative – FOE, Massimiliano Tonariani, Presidente nazionale
FIDAE, Virginia Kaladich, Presidente nazionale
FISM, Giampiero Redaelli, Presidente nazionale
Fondazione GESUITI EDUCAZIONE, Vitangelo Denora – Delegato

DDL Bilancio 2022, scuola cattolica: Soddisfazione di “Agorà della parità” per rifinanziamento fondo inclusione per alunni con disabilità

Pubblichiamo il comunicato stampa di Agorà della parità sul DDL Bilancio 2022.

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Le Associazioni di gestori e genitori di scuole paritarie cattoliche e d’ispirazione cristiana, AGeSC, Cdo  Opere Educative – FOE, CIOFS Scuola, CNOS Scuola, FAES, FIDAE, FISM, Fondazione  GESUITI EDUCAZIONE, facenti parte di Agorà della parità, hanno accolto con entusiasmo la  notizia che nel testo definitivo del DDL Bilancio 2022 viene rifinanziato per 70 mln. il fondo per  l’inclusione di studenti con disabilità nelle scuole paritarie. Tale fondo consentirà alle scuole di  incrementare le possibilità di accoglienza e inclusione con un importante beneficio per le famiglie degli  alunni disabili frequentanti. 

Si ringrazia pertanto il Governo per quanto deciso.  

Le associazioni prendono atto che, invece, non è stato dato seguito alla richiesta di costituzione di un  fondo strutturale munito delle quote consolidate al 2020 oltre a 320 milioni aggiuntivi per le scuole  d’infanzia paritarie al fine di mettere in sicurezza questo indispensabile servizio pubblico senza il quale  oltre 400.000 bambini non avrebbero accesso al primo grado di istruzione ed educazione, soprattutto  nelle regioni del Sud. 

Le associazioni dell’Agorà, pertanto, si appellano ai parlamentari dei diversi schieramenti affinché, in fase  di approvazione del DDL bilancio 2022, tale richiesta venga presa in considerazione anche per  compensare l’enorme quantità di risorse pubbliche destinate agli Enti Locali dal PNRR, per la costruzione  di strutture dedicate al comparto 0-6, senza tenere conto delle nostre scuole che esistono e operano in questo settore da decenni con un ruolo sussidiario indispensabile per le famiglie italiane. 

AGeSC, Catia Zambon, Presidente nazionale  

CNOS Scuola, Stefano Mascazzini, Presidente nazionale  

CIOFS scuola, Marilisa Miotti – Presidente nazionale  

FAES, Giovanni Sanfilippo – Delegato nazionale per le Relazioni  

Cdo Opere Educative – FOE, Massimiliano Tonariani, Presidente nazionale  

FIDAE, Virginia Kaladich, Presidente nazionale  

FISM, Giampiero Redaelli, Presidente nazionale  

Fondazione GESUITI EDUCAZIONE, Vitangelo Denora – Delegato

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Decreto Sostegni bis, Agorà della Parità: Bene i fondi per le paritarie, ora si prosegua verso vera parità

Di seguito il comunicato di Agorà delle Parità sui fondi del Decreto sostegni bis alla scuola paritaria.

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L’Agorà della Parità (AGeSC – Associazione Genitori Scuole Cattoliche, CdO Opere Educative – CNOS Scuola – Centro Nazionale Opere Salesiane, CIOFS Scuola – Centro Italiano Opere Femminili Salesiane, FAES – Famiglia e Scuola, FIDAE – Federazione Istituti di Attività Educative, FISM – Federazione Italiana Scuole Materne, FONDAZIONE GESUITI Educazione) accoglie positivamente la notizia che nel Decreto Sostegni bis sono previsti 50 milioni per le scuole paritarie, sempre in proporzione al numero degli iscritti, che serviranno per contenere il rischio epidemiologico in relazione all’avvio dell’anno scolastico 2021/2022. 

Lo stanziamento, fortemente sollecitato dalle scriventi associazioni a seguito della mancata previsione di fondi nel primo decreto sostegni, rappresenta un passo avanti importante verso la vera parità che stiamo rincorrendo da più di 20 anni. L’emergenza sanitaria, infatti, sta dimostrando ancora una volta, semmai ce ne fosse ancora bisogno, che non esistono alunni e genitori di serie A e alunni e genitori di serie B ma solamente cittadini italiani che hanno diritto a scegliere quale educazione ricevere. 

Giancarlo Frare – Presidente nazionale AGeSC
Massimiliano Tonarini – Presidente nazionale CdO Opere Educative
Pietro Mellano – Presidente nazionale CNOS Scuola
Marilisa Miotti – Presidente nazionale CIOFS scuola
Giovanni Sanfilippo – Delegato nazionale per le Relazioni Istituzionali FAES
Virginia Kaladich – Presidente nazionale FIDAE
Luigi Morgano – Segretario Nazionale FISM
Vitangelo Denora – Delegato Fondazione GESUITI EDUCAZIONE

 

Conversione Decreto Sostegni, Agorà della Parità: Ennesima discriminazione nei confronti delle paritarie

L’Agorà della Parità: AGeSC – Associazione Genitori Scuole Cattoliche, CdO  Opere Educative – CNOS Scuola – Centro Nazionale Opere Salesiane, CIOFS  Scuola – Centro Italiano Opere Femminili Salesiane, FAES – Famiglia e Scuola,  FIDAE – Federazione Istituti di Attività Educative, FISM – Federazione Italiana  Scuole Materne, FONDAZIONE GESUITI Educazione) prende atto con amarezza  dell’ennesima ingiustizia attuata nei confronti delle scuole paritarie: l’emendamento  proposto e presentato da alcuni senatori, affinché i fondi per l’emergenza Covid e  per il piano Scuola Estate previsti dal DL Sostegni per le scuole statali fossero dati  anche alle scuole paritarie è stato bocciato dalle Commissioni Bilancio e Finanze del  Senato.

È davvero grave che neanche il secondo anno scolastico vissuto in  emergenza sanitaria e sociale abbia fatto comprendere ai senatori delle commissioni  suddette che le scuole paritarie sono a tutti gli effetti parte del sistema d’istruzione  nazionale, al quale contribuiscono in maniera rilevante. Spiace anche dover sottolineare ancora una volta che non si tratta di “scuole per ricchi”, ma di “scuole  per tutti”, spesso presidi in territori dove non c’è nulla. Confidiamo che si ponga  rimedio alla mancata approvazione dell’emendamento nel corso del passaggio in  Aula o con un provvedimento successivo, perché studenti, docenti, famiglie e  personale scolastico delle nostre scuole sono tutti cittadini italiani che hanno vissuto  e stanno vivendo gli stessi problemi e la stessa emergenza. 

Giancarlo Frare – Presidente nazionale AGeSC  

Massimiliano Tonarini – Presidente nazionale CdO Opere Educative 

Pietro Mellano – Presidente nazionale CNOS Scuola 

Marilisa Miotti – Presidente nazionale CIOFS scuola 

Giovanni Sanfilippo – Delegato nazionale per le Relazioni Istituzionali FAES  Virginia Kaladich – Presidente nazionale FIDAE  

Luigi Morgano – Segretario Nazionale FISM 

Vitangelo Denora – Delegato Fondazione GESUITI EDUCAZIONE

Decreto Sostegni, Agorà della Parità: parlamento accolga nostro emendamento affinché fondi siano destinati a tutto il sistema scolastico

L’Agorà della Parità: AGeSC – Associazione Genitori Scuole Cattoliche, CdO Opere Educative – CNOS Scuola – Centro Nazionale Opere Salesiane, CIOFS Scuola – Centro Italiano Opere Femminili Salesiane, FAES – Famiglia e Scuola, FIDAE – Federazione Istituti di Attività Educative, FISM – Federazione Italiana Scuole Materne, FONDAZIONE GESUITI Educazione) ha presentato una proposta di  emendamento al Decreto Sostegni e l’ha inviata a tutti i parlamentari affinché si possa porre rimedio ad una discriminazione nei confronti delle scuole paritarie visto che nello stesso decreto vengono previsti fondi per la scuola ma unicamente per la scuola statale. L’Agorà confida nella più ampia condivisione possibile, perché studenti, docenti, famiglie e personale scolastico sono tutti cittadini italiani che hanno vissuto e stanno vivendo gli stessi problemi e la stessa emergenza.

 

Giancarlo Frare – Presidente nazionale AGeSC
Massimiliano Tonarini – Presidente nazionale CdO Opere Educative
Pietro Mellano – Presidente nazionale CNOS Scuola
Marilisa Miotti – Presidente nazionale CIOFS scuola
Giovanni Sanfilippo – Delegato nazionale per le Relazioni Istituzionali FAES
Virginia Kaladich – Presidente nazionale FIDAE
Luigi Morgano – Segretario Nazionale FISM
Vitangelo Denora – Delegato Fondazione GESUITI EDUCAZIONE

 

Scuole paritarie, la lettera di don Angelo Santorsola al presidente della Regione Campania

Pubblichiamo un articolo uscito su Il Mattino di Napoli che riporta la lettera di don Angelo Santorsola, ispettore dell’Ispettoria Meridionale, al presidente della Regione Campania e alle famiglie degli alunni delle scuole salesiane di Napoli.

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Due lettere, una inviata al presidente della Regione, l’altra alle famiglie degli alunni che frequentano la scuola del Vomero. La firma è di don Angelo Santorsola, ispettore dell’istituto dei Salesiani di via Don Bosco. La ragione è una sola: la crisi economica che si è abbattuta anche su di loro in seguito all’emergena Covid: « Il decreto Cura Italia – si legge nella lettera a De Luca – ha previsto 85 milioni di euro per estendere l’accessibilità e migliorare l’uso della didattica a distanza, ma questi sono stati riservati alle scuole pubbliche statali (11,18 euro per allievo). Solo in sede di conversione in legge, il Parlamento ha previsto 2 milioni di euro per le scuole pubbliche paritarie (2,30 euro per allievo). La disparità di trattamento è palese».
IL RISCHIO
Poi, il rischio chiusura: «Le nostre scuole pubbliche paritarie, – dicono i Salesiani – hanno reagito con prontezza alla crisi, attuando, senza interruzione percorsi di didattica a distanza, anticipando le disposizione delle ordinanze ministeriali. Per attuare tale orientamento si è di fatto rinunciato all’accesso degli ammortizzatori sociali previsti. Tuttavia la crisi economica, tra i tanti settori, ha messo in ginocchio queste nostre istituzioni. Permanendo l’attuale assenza di qualsiasi intervento, lo stato di dissesto economico, già oggi manifesto, fa prevedere la loro chiusura». Da qui – secondo i sacerdoti – la necessità di «far pressione
politica, verso i suoi gruppi parlamentari, affinché vengano approvati, in sede di conversione in legge dei decreti emanati dal governo, quegli emendamenti che prevedono provvedimenti a favore degli allievi della scuola pubblica paritaria e delle loro famiglie, primo fra tutti la detraibilità delle spese sostenute. Altresì – scrivono ancora i Salesiani – la invitiamo a considerare la possibilità, oltre ai numerosi interventi messi in atto a sostegno delle famiglie e delle imprese per questo tempo di crisi, che possa configurarsi, come peraltro già avviene da tempo in Lombardia, anche un aiuto verso le scuole paritarie, attraverso degli interventi strutturati o una tantum che divengano condizione fondamentale per le famiglie per esercitare il proprio diritto di scelta costituzionalmente garantito». Una richiesta di aiuto economico prima che sia troppo tardi. Un appello che i Salesiani rivolgono alle famiglie degli studenti della scuola di Napoli, ma anche di Caserta e Soverato.
LE RETTE
«È opinione diffusa, quanto errata, che le rette da voi pagate, siano sufficienti non solo a coprire i costi gestionali della scuola, ma addirittura a generare un profitto per la Casa Salesiana nel suo complesso. Non è così. Piuttosto, è vero il contrario». Vale a dire – spiegano – che la sostenibilità delle scuole, si basa su un equilibrio molto delicato. «Pertanto è chiaro che, le sole rette scolastiche, che abbiamo sempre cercato di contenere nel tempo, non sono sufficienti a coprire i costi di gestione della scuola. Col sopraggiungere dell’emergenza Covid19, ogni nostro docente, ogni nostro dipendente, che è regolarmente inquadrato ha visto tutelati i propri diritti di lavoratore. Mai siamo venuti meno ai nostri doveri. Anche in questo tempo, seppur difficile. Ora – concludono – sentiamo il bisogno, di rivendicare quelli che sono i nostri e vostri diritti anche sul fronte economico».