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“I sorrisi di Banca Reale”: Banca Reale in sostegno dei bambini ucraini accolti da Salesiani per il Sociale

Per contribuire concretamente ai bisogni delle famiglie ucraine colpite dall’emergenza umanitaria, in occasione del Natale, Banca Reale desidera offrire il proprio sostegno ai 300 bambini ucraini accolti dai Salesiani per il Sociale. Con l’iniziativa “I Sorrisi di Banca Reale”, tutti i dipendenti della banca hanno scelto di rinunciare alla loro tradizionale strenna natalizia devolvendo la cifra ricavata all’organizzazione no profit guidata dal Presidente Don Francesco Preite.

L’obiettivo dell’iniziativa è quello di fornire un contributo al supporto scolastico e psicologico dei bambini e dei ragazzi ucraini che, una volta inseriti nelle scuole italiane hanno necessità di ricevere un vero e proprio sostegno.

I Sorrisi di Banca Reale” si inserisce in un percorso di azioni intraprese da Reale Group che, da marzo 2022, ha agevolato una rete di sostegno virtuosa a favore della popolazione ucraina colpita duramente dalla violenza della guerra. Fin dall’inizio del conflitto, Reale Foundation, la fondazione corporate di Reale Group, ha affiancato diversi enti benefici, quali l’Ospedale Infantile Regina Margherita, CasaOz, Sermig, UGI, Adisco Sezione Piemonte – in collaborazione con la Regione Piemonte – per fornire una risposta pronta e immediata ai bisogni delle famiglie colpite da questa grave emergenza umanitaria.

Quest’anno i bambini ucraini hanno vissuto gli orrori della guerra e sono stati spettatori innocenti della brutalità del conflitto – ha dichiarato Giuseppe Pollio Direttore Chief Operating Officer di Banca Reale – Proprio per questo i dipendenti di Banca Reale desiderano dimostrare calore e vicinanza ai piccoli profughi ucraini e alle loro famiglie, accolte dai Salesiani per il Sociale, attraverso un gesto simbolico che speriamo possa facilitare la loro integrazione. La scelta di offrire un supporto scolastico e psicologico ai bambini,  colloca la nostra iniziativa in un percorso più ampio, che non guarda al presente bensì al futuro: crediamo che l’istruzione sia un veicolo d’inclusione ed equità sociale, che permette ad ogni persona di gettare delle solide basi per costruire il proprio domani”.

“L’emergenza Ucraina, passata l’ondata emotiva della prima ora, non ha cessato di esistere. Nei primi mesi abbiamo spalancato le porte delle case salesiane ed accolto chi fuggiva dall’orrore della guerra, specialmente famiglie, mamme con bambini di ogni età – dichiara don Francesco Preite, presidente nazionale di Salesiani per il Sociale APS -. L’integrazione sociale, scolastica, culturale nonché l’assistenza medica, richiedono un costante sostegno. Per questo a nome di tutta la rete di Salesiani per il Sociale ringrazio Banca Reale e tutti i suoi dipendenti: il loro gesto generoso darà un contributo al percorso di sostegno messo in piedi per accogliere e accompagnare questi nostri fratelli e sorelle in difficoltà. Nello stesso tempo invochiamo la pace in Ucraina”. 

Salesiani per il Sociale: conferenza stampa della Rete Umanitaria per l’emergenza in Afghanistan

Martedì 6 dicembre, presso la sala delle Bandiere della sede del Parlamento Europeo Roma, si è tenuta la conferenza stampa organizzata dalla Rete Umanitaria della società civile, fondata dalla giornalista Maria Grazia Mazzola e di cui fanno parte, oltre a Salesiani per il Sociale APS, anche il gruppo Abele, l’Unione Donne in Italia, le Chiese cristiane evangeliche Battiste, la cooperativa cooperativa ‘Una Città non basta‘ e l’associazione “Federico nel cuore“. Durante la conferenza stampa sono state raccontate le più toccanti e significative storie dei profughi afghani messi in salvo nel corso di un anno, oltre alla qualità del lavoro svolto dai diversi membri della rete.

Ad aprire l’evento Esma Çakir, Presidente dell’Associazione Stampa Estera in Italia, che ha portato i saluti della categoria e confermato l’impegno costante nel continuare a raccontare queste storie di salvezza. Maria Grazia Mazzola, giornalista e fondatrice della Rete Umanitaria, ha poi introdotto la conferenza stampa presentando i vari ospiti e ponendo l’accento sul grazie, inteso come un grazie comune che ha permesso di salvare tante vite, e raccontato la storia di questa impresa, partita da una disperata richiesta d’aiuto arrivatale il 30 agosto 2021 da alcune donne afghane:

“Aiutaci, solo tu puoi salvarci”.

Il contributo salesiano

Durante l’evento Don Roberto Dal Molin, presidente del Centro Nazionale Opere Salesiane (CNOS), ha tracciato le motivazioni dell’impegno Salesiano all’interno di questa iniziativa:

Spinti dall’urgenza della situazione che ci obbliga a rimanere aderenti ai tempi che viviamo, sollecitati dall’invito della società civile che stava raccogliendo diverse richieste di aiuto, e fedeli all’invito del Rettor Maggiore di essere luce di speranza per i poveri e gli abbandonati, ci è parso naturale offrire il nostro contributo per la salvezza di queste persone.

La rete di Salesiani per il Sociale APS, infatti, si è fatta carico di 43 rifugiati (11 nuclei familiari). Accogliere queste persone ha significato dar loro una casa sicura. Sono stati inseriti bambini e ragazzi nel percorso scolastico e nelle attività degli oratori, comprese quelle estive. Alcuni hanno avuto bisogno di interventi sanitari per patologie pregresse e sono state sostenute le famiglie nella ricerca di un lavoro per dare loro la stabilità necessaria per guardare al futuro con serenità.

Don Francesco Preite, presidente di Salesiani per il Sociale, ha ricordato nel suo intervento l’importanza civile e sociale di questa accoglienza e la gioia che da essa ne deriva:

Quella gioia che inizia nella discesa dei profughi all’aeroporto e che si nutre della felicità di porre il piede su una terra accogliente capace di offrire loro la libertà; quella gioia che si trasforma nella prima corsa per un abbraccio e che sfocia nell’impegno per regalare il primo giorno di scuola, il primo giorno di lavoro.

Intervista di don Francesco Preite durante il programma Buongiorno inBlu2000 (dal minuto 7:50 al minuto 15:43).

Buongiorno inBlu2000

Don Francesco Galante della Casa Salesiana di Macerata ha infine portato l’esperienza diretta della comunità di accoglienza di uno dei nuclei familiari, mostrando come il tempo trascorso insieme abbia fatto crescere nell’intera comunità il senso di famiglia e di attenzione privilegiata ai giovani.

La storia di Macerata e di Soverato

Le altre testimonianze

La conferenza stampa è proseguita con altri momenti particolarmente toccanti legati alla condivisione di alcune delle innumerevoli storie che si sono generate a partire dall’attivazione della rete.

Razia Ehsani Sadat, giornalista di punta dell’Awppn che ha visto il proprio mondo crollare in una notte con l’arrivo dei talebani, ha raccontato come Maria Grazia Mazzola ha salvato la sua vita e quella di altre 69 persone, e di come il progetto della società civile sia l’unico a far sentire le voci di libertà che escono dal suolo afghano.

Vittoria Tola, Responsabile dell’Unione Donne in Italia, ha valorizzato le testimonianze ascoltate come un modello a cui fare riferimento.

Marina Sereni, già Vice Ministra degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ha lodato l’impegno mostrato nel salvare queste persone e reclamato da parte della politica estera la necessita di continuare ad impegnarsi in questo ambito.

Il Direttore e Portavoce del Parlamento Europeo in Italia, Carlo Corazza, ha posto l’accento sull’impegno dell’Europa, da sempre in prima linea per la parità dei diritti del genere umano mettendo al centro la persona. I diritti delle donne in Afghanistan e in tutto il mondo sono una priorità del Parlamento Europeo.

L’ambasciatore d’Italia in Afghanistan, Vittorio Sandalli, ha parlato del peso economico dell’accoglienza e dei corridoi umanitari sulla società civile. Occorre una corresponsabilità dell’amministrazione pubblica per dare sostegno a tutte le attiviste e gli attivisti che combattono ogni giorno per i diritti in Afghanistan.

Stefano Pontecorvo, già Ambasciatore italiano in Pakistan e Senior Civilian Representative della Nato in Afghanistan, ha spiegato il meccanismo della difficile negoziazione dei governi con i talebani, sottolineando l’importanza di iniziative come la Rete Umanitaria, essenziali per non far spegnere la fiamma della speranza e per tradurre l’impegno dell’opinione pubblica in un impegno di governo.

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Giovanni Napolitano, giovane dell’oratorio di Messina ha vinto il premio “Customer Service School” promosso da Samsung Electronics Italia, Randstad Italia e Salesiani per il Sociale

Di seguito pubblichiamo il comunicato stampa di Salesiani per il Sociale APS.

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Roma, 27 ottobre 2022 – Giovanni Napolitano, giovane dell’oratorio salesiano Giostra di Messina è uno  dei tre studenti migliori della prima edizione della Customer Service School, la scuola di alta formazione gratuita promossa da Samsung Electronics ItaliaRandstad Italia e Salesiani per il Sociale nata per formare specialisti del Service per il territorio. L’area Corporate dell’ufficio Fund Raisinig di Salesiani per il Sociale ha avviato una sinergia con Samsung e altre aziende per creare opportunità di formazione e di lavoro per i giovani più svantaggiati.

La mancanza di profili tecnici adeguati in Italia è un fenomeno purtroppo in crescita: sono sempre più numerose le aziende che hanno difficoltà a reperire figure specializzate. A luglio 2022, la difficoltà di reperimento di profili specializzati ha riguardato oltre il 40% delle assunzioni previste, circa 10 punti in più rispetto a luglio 2021 (Fonte: Unioncamere), a fronte oltretutto di un tasso di abbandono scolastico tra i più alti in Europa.

In questo scenario si inserisce la Samsung Customer Service School, progetto nato con l’obiettivo di sostenere l’autoimprenditorialità e fornire le competenze tecniche e relazionali per poter gestire in autonomia centri assistenza specializzati Samsung. Il corso, totalmente gratuito, ha visto il coinvolgimento di tredici giovani, provenienti da tutta Italia, di età compresa tra i 18 e i 22 anni, che hanno potuto approfondire tematiche quali termodinamica della refrigerazione e condizionamento, elettrotecnica, elettronica e misure elettriche, basi di impianti di condizionamento e refrigerazione, protocolli di comunicazione, principi base Internet of Things, diagnostica guasti (condizionamento e refrigerazione), analisi dei dati e stesura report, elementi di Customer Service, misurazione dei processi di Customer Service, marketing dei servizi, tecniche comportamentali, imprenditoria.

La prima edizione della Customer Service School si è conclusa. Ho apprezzato la viva curiosità dei ragazzi e il sano spirito di competizione per raggiungere il risultato”. Ha affermato Vito Fortunato, Head of Customer Service Samsung Electronics Italia, “Credo di poter affermare che abbiamo impostato la scuola con rigore, senza lasciare nulla al caso. Ricordo con piacere il giorno della premiazione, dove si avvertiva sia la giusta tensione ma anche la sincera condivisione della gioia con i vincitori”.

 Ettore JovaneHead of Air Conditioning Business di Samsung Electronics Italia, ha dichiarato “Lo sviluppo dei nostri prodotti, ideati facendo leva sulle tecnologie più innovative per offrire comfort e benessere, deve necessariamente andare di pari passo con la formazione e valorizzazione del capitale umano. Grazie a questo progetto congiunto con Randstad e Salesiani per il Sociale possiamo offrire competenze avanzate e formare delle figure professionali complete e aggiornate sui nuovi trend grazie a un percorso unico sul mercato”.

Con Giovanni Napolitano, Osteljano Doka e Luigi D’Angelo sono gli altri due vincitori del premio, entrambi studenti all’ultimo anno dell’Istituto Luxembourg di Milano. I ragazzi si aggiudicano una borsa di studio del valore di circa 2000 euro ciascuno, che include l’iscrizione gratuita al corso per ottenere il patentino F-GAS,  indispensabile per poter operare come Tecnici dell’Assistenza sugli impianti di aria condizionata, un kit di strumenti per interventi tecnici di refrigerazione/condizionamento e un ulteriore approfondimento più incentrato sui temi di management e imprenditorialità di 15 ore erogato dagli esperti di Randstad.

La formazione – di 100 ore in modalità digitale e in presenza presso l’Academy Samsung – è stata tenuta da esperti Samsung, che mettono a disposizione il proprio know-how per formare i nuovi professionisti, e da due docenti: Nadia Olivero, Professoressa associata del Dipartimento di Scienze Economiche-Aziendali e Diritto per l’Economia presso l’Università di Milano Bicocca e da Stefania Porcu, Ricercatrice in Fisica presso l’Università di Cagliari. Tutti i tredici studenti formati avranno la possibilità di accedere a sessioni di colloqui e coaching tenuti da HR Business, partner di Samsung, e poter così entrare nel mercato del lavoro.

 “Sono molto soddisfatta di aver contribuito alla prima edizione della Customer Service School di Samsung. Un progetto importante, di indiscutibile impatto sociale. Il trasferimento di competenze tecniche, imprenditoriali e relazionali utili ad un inserimento efficace nel mercato del lavoro è la risposta più concreta e preziosa che si possa dare ai giovani di oggi”. Ha dichiarato Nadia Olivero, Professoressa associata del Dipartimento di Scienze Economiche-Aziendali e Diritto per l’Economia presso l’Università di Milano Bicocca. “Dal canto mio sono contenta di aver incontrato giovani di valore che hanno dimostrato tanto entusiasmo verso le tecniche comportamentali applicate al Customer Service, non ho dubbi sul fatto che saranno in grado di sfruttare al meglio questo ricco bagaglio di conoscenze e che ricorderanno per sempre questa esperienza unica”

 Stefania Porcu, Ricercatrice in Fisica presso l’Università di Cagliari, ha concluso: “Trovo l’organizzazione della CS School un’iniziativa molto interessante e formativa. Gli studenti hanno mostrato per tutta la durata del corso interesse, attenzione e curiosità, fattori di stimolo anche per l’insegnante. È stato un onore poterne fare parte e mi auguro che sia la prima di una serie di edizioni”

 Il progetto promosso da Samsung coinvolge il Customer Service dell’azienda, divisione impegnata nell’assistenza al cliente durante tutto il ciclo di vita del prodotto che, per il terzo anno consecutivo, ha ricevuto il riconoscimento “Campioni del Servizio – Migliori in Italia” dell’Istituto Tedesco Qualità e Finanza.

Protagonista è stata anche la divisione Air Conditioning, che si occupa delle soluzioni clima per il mercato residenziale e business, in cui l’assistenza si trova al centro di un impegno consistente, e che amplia la disponibilità nel fornire percorsi di aggiornamento e formazione anche a operatori e a professionisti del settore tramite la propria Samsung AirCon Academy. Un’autentica rete di valore che coinvolge così non solo i consumatori, ma anche partner e fornitori.

Verso il welfare salesiano per i giovani poveri: iniziato il processo di programmazione dal basso di Salesiani per il Sociale

Tre giorni di ascolto, dibattito e laboratori: l’assemblea nazionale di Salesiani per il Sociale “Organizzare la speranza” si è conclusa domenica mattina con don Francesco Preite, presidente nazionale, che ne ha tirato le fila. “Il processo della programmazione dal basso inizia ora – ha detto don Francesco Preite -. Si tratta di un cammino che durerà fino alla prossima assemblea, in programma a giugno. In questo periodo, i comitati sono chiamati a elaborare quanto avviato in queste giornate”.

Sono stati tre giorni intensi, ricchi di spunti e contenuti: i relatori hanno approfondito i temi che in questo momento storico sono centrali per il sociale nel nostro Paese. 

Nel primo giorno, dopo la presentazione di don Francesco Preite e il saluto di don Roberto dal Molin, l’assemblea ha offerto una riflessione su “Scenario europeo ed italiano per i giovani e per i minori. Quali prospettive e quali rischi?” con Lucia Abbinante, Direttrice Generale dell’Agenzia Nazionale per i Giovani; don Marco Pagniello, Direttore Caritas Italiana; Maria Grazia Mazzola, inviata speciale del TG1 e referente della rete informale accoglienza afgana, coordinati da Micol Trillo, dell’Osservatorio salesiano per i diritti dei minori.
Molti i temi messi a fuoco in questo dibattito: l’importanza di avere un approccio olistico ai giovani, senza semplificazioni e tenendo conto di chi vive ai margini, favorendo un contatto tra i “giovani ottimisti” e quelli disillusi; questo però comporta che gli adulti sappiano fare spazio, contaminandosi con i più giovani. Rispetto alle sfide da affrontare con i giovani, è stata richiamata la complessità e il desiderio di accompagnamento dei nostri ragazzi, che hanno il diritto di scegliere consapevolmente strade e percorsi da intraprendere. Sottolineata anche l’esigenza di osservare i fenomeni in crescita e allarmanti di criminalità tra i più giovani: c’è un desiderio di visibilità che li porta a intraprendere percorsi di violenza.

I giorno

Nel secondo panel, Valentina Bellis, Vice-presidente Salesiani per il Sociale ha moderato gli ospiti sul tema: “I Salesiani per il sociale: il volto di don Bosco nella società con il Forum del Terzo settore. Come essere costruttori di reti inclusive e partecipate con e per i giovani?” con Marco Rossi Doria, Presidente Impresa sociale “Con i Bambini”, don Stefano Aspettati, Ispettore delegato EDG Conferenza Ispettori Salesiani Italia, Vanessa Pallucchi, Portavoce del Forum Terzo Settore e Vitandrea Marzano, Sociologo e dirigente del Gabinetto del Sindaco della Città di Bari per il welfare, politiche del lavoro e innovazione sociale.
In questo panel, il focus è stato quello della povertà educativa e delle soluzioni che possono essere messe in campo per permettere ai ragazzi di avere successo nella mattina: la necessità è quella di allestire in ogni quartiere in difficoltà un’alleanza stabile per mettere insieme la sostenibilità educativa per raggiungere tutti i bambini nella scuola e fuori e la sostenibilità sociale, ambientale. Dal punto di vista salesiano, l’obiettivo principale ai giovani, soprattutto i più poveri, è costitutivo: da evitare il rischio di separare chi lavora con i poveri a rischio e chi invece, lavora con i giovani apparentemente senza problemi. Le condizioni dei giovani sono cambiate, per questo serve ricentrare la corresponsabilità educativa che non appartiene solo alla scuola, ma anche ad altri soggetti. Per questo, il tema della partecipazione è centrale: c’è una nuova esigenza di partecipare, di coprogrammare e i Salesiani come agenzia educante può fare una parte importante nei tavoli in cui si decide del futuro.

II giorno

Nel terzo panel “Presentazione del processo di restituzione del Congresso internazionale sulle opere e servizi sociali salesiani e del processo di scrittura dal basso del documento programmatico”, Vitandrea Marzano ha fatto dialogare don Rafael Bejarano Rivera, Incaricato Opere sociali del Settore per la Pastorale Giovanile Salesiana – Sede Centrale, don Francesco Preite, Presidente Salesiani per il sociale e Coordinatore Nazionale EDG e Andrea Farina, Osservatorio salesiano per i diritti dei minori.
Va messa al centro la cultura: intesa come valore di innesto e trasformazione del sociale, come lente per leggere il presente e decodificare la realtà e immaginare il futuro. Il panel si è chiuso con la presentazione dell’itinerario del processo di scrittura e di programmazione.

Il quarto panel, che ha chiuso la parte di riflessioni, “Lo stato dell’arte dei Salesiani per il sociale. La voce dei territori ed il Bilancio sociale 2021”, moderato da Marta Rossi, Ufficio Comunicazione Salesiani per il sociale con don Domenico Luvarà, Coordinatore Comitato Sicilia, don Davide Perego, Incaricato EDG Ispettoria Italia Lombardo-Emiliana, don Emanuele De Maria, Coordinatore Comitato Italia Centrale, don Gianpaolo Roma, Coordinatore Comitato Italia Meridionale, don Vincenzo Salerno, Incaricato EDG Ispettoria Italia Nord est, don Stefano Mondin, Coordinatore Comitato Piemonte Valle d’Aosta e Micaela Valentino, Ufficio progetti Salesiani per il Sociale per la presentazione del Bilancio Sociale 2021.
Ai presidenti dei comitati è stato chiesto di descrivere con una parola la loro realtà e di condividere un sogno per il futuro: ricchezza, trasformazione, circolarità, accoglienza, salesianità e complessità è quanto uscito dal confronto, termini che fotografano la realtà sociale dell’Italia Salesiana e sono anche le prime parole scritte sul foglio bianco della programmazione. Micaela Valentino, infine, ha presentato alcuni punti fondamentali dell’azione di Salesiani per il Sociale raccolti nel Bilancio Sociale.

III giorno

Dal sabato pomeriggio poi, è iniziato il momento con Riccardo Mariani, esperto di politiche di welfare, di co-progettazione e co-programmazione che ha presentato il laboratorio di scrittura dal basso e avviato i lavori dei comitati che poi hanno condiviso quanto fatto.

“L’assemblea nazionale ha iniziato un processo di partecipazione dal basso e di confronto che continuerà con il Congresso internazionale delle opere e dei servizi sociali salesiani a Torino. È stata attivata la cabina di regia del processo che vede il coinvolgimento degli Incaricati dell’Emarginazione e Disagio Giovanile delle Ispettorie italiane e dell’Osservatorio salesiano dei diritti per i minori – conclude don Francesco Preite -. La seconda fase del processo prevede l’incontro sui vari territori italiani di quanti operano nel sociale salesiano (direttori, responsabili di associazioni, giovani, incaricati di Oratori, parroci, educatori…). Questo processo di partecipazione e di confronto sulle aeree di intervento dei Salesiani per il sociale: servizio civile, tutela ed educazione dei minori e giovani, accoglienza dei migranti, inserimento lavorativo dei giovani, promozione e formazione della rete associativa, si concluderà con la redazione del piano strategico di Salesiani per il sociale. Il piano strategico è il documento che ci guiderà nei prossimi anni e impegnerà salesiani e laici insieme a costruire il welfare salesiano con e per i giovani poveri”.

 

Organizzare la speranza

 

Nuovo Direttore Generale di “Salesiani per il Sociale”: Renato Cursi

Salesiani per il Sociale APS ha un nuovo direttore, Renato Cursi, che torna in Italia dopo l’esperienza a Bruxelles.

Di seguito l’articolo pubblicato su ANS:

Dal 1° settembre scorso Salesiani per il Sociale APS – l’ente civilistico dei salesiani d’Italia che accompagna la dimensione pastorale del disagio e della povertà educativa – ha un nuovo Direttore Generale, nella persona di Renato Cursi.

Dopo l’esperienza di cinque anni a Bruxelles, dove ha ricoperto l’incarico di segretario esecutivo del “Don Bosco International”, l’organismo di rappresentanza presso l’Unione Europea dei Salesiani di Don Bosco, Renato Cursi torna in Italia per guidare l’associazione Salesiani per il Sociale. Prima del trasferimento a Bruxelles aveva lavorato per cinque anni al Dicastero per la Pastorale Giovanile come Segretario Esecutivo e seguendo il coordinamento internazionale del Movimento Giovanile Salesiano.

Due esperienze che saranno preziose per il nuovo lavoro in Salesiani per il Sociale:

Sono contento di tornare in Italia – spiega – e di assumere questo ruolo in Salesiani per il Sociale. Lavorare per i giovani più poveri e vulnerabili, in linea con il carisma di Don Bosco rappresenta un privilegio e una responsabilità. Come ho detto ai dipendenti della sede nazionale, ci sono tre parole che descrivono la prospettiva che mi piacerebbe per Salesiani per il Sociale: partecipazione, internazionalizzazione e cura.

E poi spiega:

PARTECIPAZIONE, dei minori e giovani come soggetti e protagonisti del cambiamento; e dell’associazione come laboratorio creativo per i soci. INTERNAZIONALIZZAZIONE, come metodo, basato sul confronto con altri sistemi educativi e di welfare; e come orizzonte, verso l’Europa e il mondo; e la riforma del Terzo Settore che guarda al Social Economy Action Plan e alle transizioni ecologica, digitale e sociale. E infine CURA: delle relazioni con le persone, con soci e istituzioni; della formazione del personale, dei soci e dei comitati territoriali; e del modo in cui comunicare tutto questo.

Sulla partecipazione, l’assemblea che stiamo per vivere dal 16 al 18 settembre a Roma sarà la prima tappa di un cammino triennale di ridisegno dell’associazione, con una programmazione che verrà pensata e scritta con un processo dal basso, coinvolgendo i territori e i soci.

Salesiani per il Sociale APS è composta da 88 organizzazioni (soci ordinari) diversificate in enti ecclesiastici, organizzazioni di volontariato, associazioni e cooperative sociali presenti su tutto il territorio nazionale. In numeri, anima: 46 Comunità residenziali (case-famiglia, comunità alloggio e semiautonomia), 30 Centri Diurni per minori e giovani e 10 Centri di accoglienza ed accompagnamento contro le dipendenze.

Il suo lavoro viene portato avanti grazie a 901 operatori qualificati, 102 Soci Sostenitori che svolgono attività educative legate principalmente al Servizio Civile e ben 2983 volontari che prestano il loro servizio gratuitamente, avendo a cuore i giovani, in particolare quelli che dalla vita hanno avuto di meno.

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Presente e futuro per i giovani poveri: la sfida di Salesiani per il Sociale nell’assemblea nazionale

Pubblichiamo il comunicato stampa dell’assemblea nazionale di Salesiani per il Sociale che si terrà da domani a Roma.

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Dal 16 al 18 settembre, al Teatro Roma in via Umbertide – Roma, si terrà l’assemblea nazionale di Salesiani per il Sociale, dal titolo: “Organizzare la speranza – Sogno, progetto, impresa”.

“L’assemblea vuole iniziare un processo di partecipazione dal basso, per riflettere e progettare il sociale della nostra realtà associativa. Laici, salesiani, esperti del settore che ci aiuteranno a riflettere sui contenuti per programmare insieme il “welfare salesiano” a misura dei nostri giovani che vivono nelle periferie, nelle case famiglia, nei centri diurni, negli oratori. Sarà importante ascoltare e coinvolgere i giovani del Servizio Civile, gli educatori delle opere e servizi sociali. Insieme scriviamo il presente e il futuro della nostra associazione“, spiega don Francesco Preite, presidente di Salesiani per il Sociale APS.

Un programma ricco di interventi che aiuteranno la riflessione e saranno propedeutici al lavoro di scrittura dal basso che si terrà dal sabato pomeriggio.
Saranno con noi, tra gli altri: Lucia Abbinante, direttrice Generale dell’Agenzia Nazionale per i Giovani, Marco Pagniello, Direttore Caritas Italiana, Maria Grazia Mazzola, inviata speciale del TG1 e referente della rete informale accoglienza afgana, Marco Rossi Doria, Presidente Fondazione con i Bambini, Vanessa Pallucchi, Portavoce del Forum del Terzo Settore e don Stefano Aspettati, Ispettore delegato per l’Emarginazione e il Disagio giovanili.

Organizzare la speranza

“Organizzare la speranza”: assemblea nazionale di Salesiani per il Sociale per il prossimo triennio

Dal 16 al 18 settembre, al Teatro Roma in via Umbertide – Roma, si terrà l’assemblea nazionale di Salesiani per il Sociale, dal titolo: “Organizzare la speranza – Sogno, progetto, impresa”, ideato e progettato insieme con l”Osservatorio Salesiano per i Diritti dei Minori.

“Siamo in piena campagna elettorale con la caduta del governo e l’annuncio delle elezioni politiche del 25 settembre. Ancora una volta siamo chiamati ad esercitare responsabilmente il diritto-dovere di voto per la costruzione di una società sempre più solidale ed inclusiva, attenta ai giovani ed alle persone fragili. Per questo l’assemblea di settembre sarà l’inizio di un processo di scrittura dal basso del documento programmatico dell’associazione che durerà per un anno intero con incontri sul territorio”.

don Francesco Preite, presidente di Salesiani per il Sociale

Il titolo dell’assemblea riprende un pensiero di Papa Francesco espresso durante l’omelia della Giornata Mondiale dei Poveri 2021: richiamando don Tonino Bello, il Pontefice ricordava come i cristiani debbano tradurre la speranza in vita concreta ogni giorno.

Nei tre giorni dell’Assemblea ci saranno dei panel di confronto e approfondimento con gli attori sociali, civili ed ecclesiali, con le politiche giovanili e di welfare italiano ed europeo e con le indicazioni ecclesiali e salesiane; ci sarà lo spazio per l’ascolto di esperienze sociali dai vari territori italiani, la presentazione del Bilancio sociale 2021 di Salesiani per il sociale e la programmazione 2022-2023.

“Il progetto mira a stimolare e promuovere momenti di formazione, nonché processi di riflessione e condivisione collettiva, in linea con le più recenti normative nazionali ed europee e rivolgendo un’attenzione specifica ai diritti dei minori, alle condizioni di vita dei giovani e al loro protagonismo”

Andrea Farina, Coordinatore Osservatorio Salesiano per i Diritti dei Minori.

Informazioni sullo svolgimento e la partecipazione all’assemblea: segreteria@salesianiperilsociale.it

 

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Salesiani per il Sociale

“Dare di più a chi ha avuto di meno” – Conclusione di progetto per Salesiani per il Sociale

Pubblichiamo l’articolo dell’evento finale del progetto “Dare di più a chi ha avuto di meno”, un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile di Salesiani per il Sociale.

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Dare di più a chi ha avuto di meno”, un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, dopo quasi quattro anni dal suo avvio è giunto al termine. I risultati sono stati presentati il 1° giugno, a Roma, nel teatro della Casa salesiana del Borgo Ragazzi Don Bosco.

Il progetto si è svolto in 14 territori della Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Lazio, Liguria e Marche, caratterizzati da situazioni di dispersione, abbandono scolastico, di deprivazione culturale e di povertà.
L’obiettivo specifico nell’intervento diretto con gli adolescenti è stato quello di contrastare la povertà educativa e le disuguaglianze sociali aumentando in loro il senso di cittadinanza, la conoscenza dei propri diritti e doveri e migliorando la loro fruizione di servizi e opportunità educative. Si è lavorato anche coinvolgendo docenti per la loro formazione e genitori, con laboratori per e con le famiglie.

Andrea Sebastiani, direttore di Salesiani per il sociale ha sottolineato quanto sia importante creare sempre interventi sia individuali che di gruppo, con i pari e con le famiglie dei ragazzi poiché la povertà è stata analizzata come disuguaglianza. «Il lavoro sociale ed educativo ha senso se facciamo crescere la speranza nel cuore dei ragazzi, considerando che non tutti partiamo con le stesse capacità per cui dobbiamo mettere tutti nelle condizioni di fare qualcosa di buono nella vita».

Roberto Maurizio, responsabile scientifico del progetto, ci ha raccontato della bellezza di collaborato con le scuole e di aver creato con loro percorsi individuali per i ragazzi affinché loro facessero percorsi di consapevolezza sui desideri del futuro. «Da soli non si può ridurre la povertà educativa, ma è un lavoro che va fatto in sinergia. Non si può lavorare per le persone ma con le persone perché affrontare la povertà dei ragazzi vuol dire affrontare le povertà delle famiglie».

Nelle vicende del Covid i nostri educatori sono diventati operatori di resilienze. Il periodo pre-post-covid lo abbiamo subito ma allo stesso tempo gli educatori hanno agito e accompagnato i ragazzi nel processo di transizione. Ledo Prato – segretario Ass. Mecenate 90 ci ha accompagnati nella scoperta delle 10 virtù professionali e negli elementi di qualità degli interventi educativi:
L’amore, il rispetto, l’empatica, l’ascolto, la comprensione, la tenerezza, la pazienza, l’ospitalità e ancora la fiducia e la speranza.

Silvia Magistrali, dell’Istituto italiano di valutazione ci ha invece portato un’analisi di progetto più analitica. Sono circa 3 mila i ragazzi adolescenti su cui si è lavorato grazie a circa 1200 insegnanti e 1300 genitori di cui circa la metà presentava un profilo di fragilità e sono stati coinvolti circa 460 enti/organi di natura pubblica. È stato curioso osservare che il 20% dei 3 mila ragazzi coinvolti ha partecipato alle attività sia dentro che fuori la scuola.

Anna Maria Serafini, coordinatrice italiana del Piano Child Guarantee ci ha parlato delle misure a sostegno della famiglia e i fondi per le politiche sociali. Nel corso dell’emergenza sanitaria da COVID-19 sono state incrementate le risorse dei Fondi sociali, fra le altre quelle del Fondo politiche per la famiglia con la finalità di rafforzare il sistema di interventi e servizi territoriali dedicati alla famiglia e ai minori e di come però questi fondi possano, ed in questo caso siano stati frutto di grandi sogni ma soprattutto storie concrete.

Don Francesco Preite, presidente di Salesiani per il sociale conclude: «Il processo attivato che ha portato a costruire la comunità educativa, fatta di Oratori, Associazioni, Scuole, attorno all’adolescente è un ottimo risultato di progetto ed è l’unica strada percorribile capace di abbattere le diseguaglianze. Ora non si deve né tornare indietro, né arrendersi! Sappiamo che non sarà facile combattere la povertà educativa e le crescenti diseguaglianze senza risorse adeguate, ma dobbiamo insistere nel coltivare il sogno di trasformare i lupi in agnelli, nel trovare il punto accessibile al bene, nel dare insieme presente e futuro ai ragazzi. Rafforzare i centri educativi diurni per minori ed attivare processi innovativi per aiutare i giovani neet, sono due obiettivi da perseguire nell’immediato futuro perché questo bellissimo lavoro fatto da educatori, animatori, assistenti sociali, docenti, Incaricati di Oratori, dirigenti scolastici possa continuare».

Val sito di SXS

Salesiani per il Sociale, evento finale del progetto “Dare di più a chi ha avuto di meno”

Dopo quasi quattro anni dal suo avvio, il progetto “Dare di più a chi ha avuto di meno” (un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile) è giunto al termine e le 15 sedi sono pronte a mostrarne i risultati. Il progetto si è svolto in 14 territori della Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Lazio, Liguria e Marche, caratterizzati da situazioni di dispersione, abbandono scolastico, di deprivazione culturale e di povertà.  L’obiettivo specifico nell’intervento diretto con gli adolescenti è stato quello di contrastare la povertà educativa e le disuguaglianze sociali aumentando in loro il senso di cittadinanza, la conoscenza dei propri diritti e doveri e migliorando la loro fruizione di servizi e opportunità educative. Si è lavorato anche coinvolgendo docenti per la loro formazione e genitori, con laboratori per e con le famiglie.

Durante la durata del progetto, “Dare di più a chi ha avuto di meno” ha raggiunto circa 3mila adolescenti e 900 nuclei familiari, oltre a quasi 2mila insegnanti e 300 operatori ed educatori dei territori. L’arrivo dell’emergenza sanitaria da Covid-19 non ha bloccato le attività: ha invece reso ancora più indispensabile l’intervento educativo per evitare ulteriore dispersione e abbandono scolastico.

I risultati del progetto verranno presentati il 1° giugno, a Roma, nel teatro della Casa salesiana del Borgo Ragazzi Don Bosco.

Ne parleranno:

Andrea Sebastiani – Direttore di Salesiani per il Sociale
Roberto Maurizio – Responsabile scientifico del progetto
Silvia Magistrali – istituto di italiano valutazione
Ledo Prato – Segretario Ass. Mecenate 90

Marco Rossi Doria – Presidente Impresa sociale “Con i Bambini”
Anna Maria Serafini – Coordinatrice italiana del Piano Child Guarantee
Ernesto Diaco – Direttore Ufficio Nazionale per l’Educazione, la scuola e l’Università della CEI
Antonio Decaro – Presidente ANCI e Sindaco di Bari

 

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Bari: Festival dell’Educazione

Tre giorni dedicati all’educazione, nel segno del confronto, ma anche dello sport e della condivisione riconquistata di spazi e luoghi.

Si terrà a Bari il 18, 19 e 20 maggio negli spazi dell’Istituto salesiano Redentore al quartiere Libertà il “Festival dell’educazione”, organizzato dallo stesso istituto a conclusione del progetto triennale di Salesiani per il Sociale APS “Dare di più a chi ha avuto di meno”, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del “Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile“.

Il festival si aprirà mercoledì 18 maggio alle 17.30 con la tavola rotonda “Sfide educative nel periodo post- pandemico”, cui parteciperanno l’assessora al Welfare del Comune di Bari Francesca Bottalico, l’assessore alle Politiche giovanili della Regione Puglia Alessandro Delli Noci, il sociologo Leonardo Palmisano e il Presidente nazionale di Salesiani per il Sociale Don Francesco Preite.

Il giorno dopo, giovedì 19 maggio dalle ore 17.00 nei campi dell’oratorio ci sarà il torneo di calcio under 18 dedicato alla memoria degli agenti Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, nella scorta del magistrato Giovanni Falcone, rimasti uccisi con lui e con la moglie Francesca Morvillo nell’attentato di Capaci di cui proprio quest’anno, il 23 maggio, ricorrono i trent’anni.

Infine, venerdì 20 maggio dalle 18.00, con la partecipazione anche del sindaco Antonio Decaro, l’apertura alla città tutta con “Educare in piazza”, una grande festa i cui protagonisti saranno i ragazzi del quartiere e le numerose associazioni del territorio impegnate quotidianamente con i giovani fra gli 11 e i 17 anni. Numerosi stand animeranno piazza Redentore con laboratori, giochi, musica dal vivo e dj set e con possibilità di degustazioni enogastronomiche curate da Slow food.

La tre giorni del “Festival dell’educazione” arriva al termine di un lungo percorso, il progetto “Dare di più a chi ha avuto di meno” appunto, che ha coinvolto dal 2018 tre istituti scolastici della città ovvero la “Don Bosco”, la “Garibaldi” e il “Santarella”, vedendo la partecipazione di oltre trecento ragazzi fra gli 11 e i 17 anni, i loro genitori e i loro insegnanti. Ciascuno è stato coinvolto in azioni specifiche, quali la formazione, le attività extrascolastiche, momenti di incontro e confronto, tutto finalizzato a ridurre i fenomeni di abbandono scolastico precoce, ad aumentare il senso di cittadinanza, incrementare autostima, guidare e supportare docenti e genitori nel compito educativo, puntando su un sistema di scambio continuo fra scuola e famiglia.

Su questa scorta quindi fra il 2018 e il 2022 i ragazzi sono stati coinvolti in laboratori dedicati alla valorizzazione delle capacità personali, in interventi di supporto scolastico, in momenti di sport, in esperienze di comunità e in attività dedicate al teatro e ai saperi digitali; i docenti hanno partecipato a formazioni guidate da esperti che li hanno supportati – tra l’altro – nelle nuove modalità di didattica e relazione richieste dall’emergenza Covid; infine i genitori hanno preso parte a percorsi di supporto e accompagnamento in quello che è il loro complesso ruolo nella vita dei giovanissimi.

Il progetto “Dare di più a chi ha avuto di meno”, curato da Salesiani per il Sociale, si è snodato in 15 sedi in tutta Italia (Bari, Cisternino, Foggia, Locri, Napoli, Palermo, Roma alcune delle città coinvolte) e si chiuderà con una grande festa conclusiva il 1° giugno a Roma.

L’ingresso al Festival dell’Educazione è libero.

Contatti: Elena La Ficara – Referente locale di progetto

  • Tel. 349 1854014
  • Mail: daredipiu.redentore.bari@gmail.com
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