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Il Rettor Maggiore tra i giovani del “Borgo Ragazzi Don Bosco” di Roma

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Venerdì 22 marzo 2024, giorno in cui il “Borgo Ragazzi Don Bosco” ha concluso i festeggiamenti dei suoi 75 anni di esistenza, il Cardinale Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani e X Successore di Don Bosco, ha incontrato i ragazzi e tutta la comunità dell’opera salesiana.

Già sin dal suo ingresso nell’opera il Card. Fernández Artime ha subito reso presente Don Bosco in mezzo ai giovani. Lui stesso ha raccontato ai ragazzi lì radunati che immaginava l’Oratorio di Valdocco dell’epoca di Don Bosco, proprio come il “Borgo” di questi giorni: un luogo dove in ogni angolo ci sono ragazzi occupati nel fare qualcosa: non più ciabattini, falegnami, muratori, come allora, ma parrucchieri, cuochi, giardinieri, elettricisti, meccanici … Sono cambiati i tempi e i luoghi, ma la passione in cui vengono coinvolti i ragazzi resta la stessa.

Dai ragazzi del Centro di Formazione Professionale a quelli dei gruppi sportivi, dai giardinieri ai parrucchieri, dai laboratori all’oratorio il Rettor Maggiore ha avuto una buona parola per ogni singola persona, soffermandosi con ciascuno, chiedendo informazioni e rendendosi disponibile a foto e selfie soprattutto coi ragazzi, nessuno escluso. Tanta la soddisfazione di ciascuno nell’incontrare il Don Bosco oggi, che si è fermato a suonare coi ragazzi, che ha calciato i rigori, che ha condiviso la merenda preparata dagli allievi del Centro di Formazione Professionale e che ha veramente dimostrato di amare ciò che amano i giovani.

Tanta la gioia e la commozione nel ricevere lo sguardo ed una parola di conforto da parte del Cardinale salesiano. Così come tanta è stata la soddisfazione dei ragazzi di conoscere colui che ripercorre oggi le orme del Santo dei giovani. Ma anche tante le risate e i momenti di condivisione e di famiglia che hanno coinvolto ogni persona della comunità.

Non è mancato un momento celebrativo per i 75 anni di vita e di missione del Borgo Ragazzi Don Bosco: insieme al Rettor Maggiore, tutta la comunità, nei locali della Sala Polivalente che porta il nome del primo Direttore dell’Opera, don Cadmo Biavati, ha ripercorso le tappe che hanno visto l’evoluzione dell’Opera Salesiana nei tempi e dei ragazzi accolti. A partire dagli “sciuscià” degli anni ’50 del Novecento bisognosi di ogni bene materiale e morale, la missione del Borgo ha sempre privilegiato i ragazzi che vivono situazioni di disagio e di precarietà, donando a loro la capacità di ritornare a guardare il futuro con speranza.

E in questa occasione non sono mancate le parole di incoraggiamento del Rettor Maggiore di proseguire con passione, sottolineando quanto sia importante la presenza manifesta in mezzo ai giovani. L’unico modo per accompagnare i giovani nella loro crescita integrale è essere presenti sempre, amare ciò che amano. L’educazione non si fa con le parole ma col mettersi al fianco, con l’esserci, è stato il suo messaggio.

E ha ricordato a tutti anche che pensare ai giovani come soggetti apatici è un falso mito: i giovani sono apatici solo se non hanno prospettive di futuro ed è questo, quindi, l’obiettivo più importante: indicare loro che può esserci una strada per tutti, un cammino per ciascuno dove un futuro migliore è possibile.

La Messa celebrata a conclusione della rievocazione della storia dell’opera ha assunto un significato spirituale profondo di ringraziamento per questi 75 anni di vita e di missione del Borgo Ragazzi Don Bosco, ringraziando in particolare per tutti quei ragazzi che la Provvidenza ha guidato nei cortili e nei locali di quest’opera.

La serata si è conclusa con la cena del Rettor Maggiore insieme ai ragazzi e agli operatori della casa-famiglia e alla comunità salesiana. Un momento familiare, in un ambiente sereno e domestico, in cui i giovani hanno condiviso con il X Successore di Don Bosco la loro storia e i loro sogni.

Il Ministro del Lavoro, on. Calderone incontra i Salesiani nell’Opera Borgo Don Bosco a Roma

Pubblichiamo il comunicato stampa del CNOS-FAP nazionale sulla visita del ministro Calderone al Borgo Ragazzi Don Bosco di Roma.

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Nella mattinata del 25 marzo 2024, il Ministro del Lavoro, on. Marina Elvira Calderone si è immersa nella realtà dell’attività educativa del mondo salesiano, svolta attraverso la Formazione Professionale e l’attività di contrasto al disagio giovanile, recandosi presso l’Opera del Borgo Ragazzi don Bosco a Roma, realtà in cui sono presenti sia il Centro di Formazione Professionale del CNOS-FAP, sia il Centro di Accoglienza Minori.

Una ricca mattinata di confronto e di dialogo, prima con i responsabili del Centro Minori e poi con la direzione nazionale della Federazione CNOS-FAP. Accolta da don Daniele Merlini, direttore dell’Opera, nel visitare i vari ambienti, il Ministro si è soffermata con diversi ragazzi e ragazze presenti nei laboratori per conoscere le loro esperienze e incoraggiarli nel percorso intrapreso, valorizzando il loro operato e definendo i percorsi di Istruzione e Formazione Professionale come la chiave di volta per il Sistema Paese Italia.

In un clima di cordialità si è poi tenuto un confronto con don Giuliano Giacomazzi, direttore generale del CNOS FAP e con Paola Vacchina, presidente di FORMA. Il Ministro ha espresso il suo forte apprezzamento per l’intero mondo della Formazione Professionale definendola la risposta alla confusione dei giovani, utile strumento di inserimento nel mondo del lavoro e nella vita.

 

CGS – Please look forward: concorso per giovani ecoreporter

Dal sito del CGS nazionale.

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L’Ispettoria Salesiana Italia Centrale (équipe di ecologia integrale) e l’associazione CGS (Cinecircoli Giovanili Socioculturali APS) intendono lanciare una challenge, dal titolo “Please look forward”, per sensibilizzare gli adolescenti e i giovani (dai 15 ai 30 anni) sulle tematiche dell’ecologia integrale, tramite l’ideazione e la realizzazione di prodotti audiovisivi. Altri partner dell’iniziativa sono Salesiani per il Sociale APS e VIS (Volontariato Internazionale per lo Sviluppo, ONG). L’obiettivo del concorso è ideare e realizzare un reportage della durata massima di 3 minuti, utilizzando esclusivamente lo smartphone, che metta in luce una problematica ecologica rispetto ai seguenti settori: rifiuti in genere, acqua, cibo, trasporti, plastica, vestiario, smartphone. La partecipazione al concorso è gratuita.

Per offrire alcuni suggerimenti utili ai creatori dei video, è a disposizione una video-lezione gentilmente realizzata da Teresa Paoli (giornalista e regista, dal 2017 è inviata di PresaDiretta, il programma di approfondimento Riccardo Iacona in onda su Rai3).

I partecipanti al concorso potranno inviare i propri video a partire dal 18 marzo 2024 e fino al 4 maggio 2024. A cominciare da lunedì 6 maggio, i video ricevuti saranno pubblicati sul canale Youtube dell’associazione Cinecircoli Giovanili Socioculturali e sottoposti alla votazione da parte del pubblico. Le votazioni saranno aperte fino al 24 maggio 2024.

Il primo premio (storia più significativa) sarà assegnato al video che avrà raggiunto il maggior numero di votazioni on-line (50% del punteggio) e che avrà ricevuto il massimo dei voti dalla giuria (50% del punteggio). Il vincitore riceverà un buono acquisto per attrezzature audio-video da 500 €, oltre alla possibilità di partecipare ad un Festival cinematografico con l’Associazione CGS. Il secondo premio (miglior fotografia) sarà assegnato dalla giuria e riceverà un buono acquisto da 200 €.

Info e regolamento

Conclusione della Visita Straordinaria alla Circoscrizione Italia Centrale: “Vi incoraggio”

Dal sito dei Salesiani dell’Italia Centrale.

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Con le giornate del 10 e dell’11 marzo ’24 si è conclusa la Visita Straordinaria alla nostra Circoscrizione Salesiana dell’Italia Centrale.

La Visita Straordinaria è un’esperienza di intensificazione della comunione di ogni singola ispettoria con il Rettor Maggiore, che ogni sei anni invia un confratello visitatore che, a suo nome e con la sua autorità, visita ogni singola casa salesiana e ogni comunità educativa pastorale. Era stato proprio il Rettor Maggiore nel mese di giugno scorso ad indire tale visita e ad incaricare don Juan Carlos Perez Godoy, Consigliere Regionale della Mediterranea, di svolgere tale prezioso compito.

A partire dal mese di settembre il Visitatore Straordinario ha incontrato tutti i confratelli e i laici delle comunità educative pastorali delle case salesiane della Liguria, Toscana, Marche, Abruzzo, Lazio, Umbria e Sardegna, entrando in contatto con le risorse migliori e con le fatiche di tante realtà differenti, che cercano quotidianamente di essere presenza viva di don Bosco in mezzo ai ragazzi e alle persone che ci sono affidate.

Dopo sei mesi intensi di visita, don Juan Carlos ha lasciato a ciascuna comunità e a tutta l’ispettoria una relazione sullo stato di salute del carisma salesiano incarnato in questa realtà. Sia nell’incontro del 10 marzo con il Consiglio Ispettoriale, che in quello dell’11 marzo con tutti i direttori, il Visitatore Straordinario ci ha incoraggiato a continuare il nostro cammino di fedeltà a don Bosco, ad avere il senso della Comunità Educativo Pastorale e la capacità di vivere insieme, salesiani e laici, in corresponsabilità lo spirito e la missione di don Bosco, ad avere uno sguardo di speranza sulla nostra realtà, sia personale che comunitaria, sia sociale che ecclesiale, sia giovanile sia nei riguardi della nostra vita consacrata.

L’incontro con i direttori ha di fatto concluso questa “cavalcata” nelle nostre regioni, lasciandoci l’invito forte a continuare a sognare insieme a quel ragazzino di 9 anni, per il bene dei giovani e la loro salvezza.

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Livorno, la “Canaviglia” a don Gigi Zoppi

Dal sito dei Salesiani dell’Italia Centrale.

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Su proposta del Sindaco di Livorno, Luca Salvetti, il nostro caro don Gigi Zoppi salirà gli scaloni di Palazzo Civico il 19 marzo prossimo, per ricevere l’onorificenza della Città di Livorno, riservata alle persone, enti, associazioni che, con opere concrete nel campo civico, del sociale, della cultura, delle scienze, del lavoro, della scuola, dello sport, abbiano contribuito a dare impulso e vitalità alla città, attraverso la loro personale virtù e dedizione.

«Vogliamo dare riconoscimento al mondo salesiano radicato nei quartieri nevralgici della città», ripete il Sindaco, ricordando la sua incessante opera di insegnante e assistente, come salesiano prete, nei confronti dei più svantaggiati. Ecco il perché della Canaviglia 2024, ad una personalità che ha contribuito a dare lustro alla città e da insignire con la massima onorificenza cittadina, proprio nel giorno in cui ricorre l’anniversario dell’elevazione a rango di città di Livorno nel 1606.

Anche sulle testate locali, a firma di Francesco Ingardia, don Gigi è ricordato in questa occasione come colui che dal 1976 «assume un ruolo cruciale nell’assistenza fornita ai giovani tossicodipendenti, sfidando le convenzioni dell’epoca, con proposte educative e sociali visionarie come ricette al cancro delle droghe. Non solo: – prosegue il giornalista – negli anni ’80 affronta la diffusione dell’AIDS fra i giovani tossicodipendenti, attraverso la creazione di comunità terapeutiche, per poi dedicarsi dagli anni 2000 ai profughi e agli immigrati». Lo ha fatto concretamente, contribuendo a realizzare esperienze di accoglienza come le case famiglia in città e nell’hinterland.

Il Sindaco ha voluto comunicarglielo di persona, raggiungendolo presso la casa salesiana della città in viale Risorgimento, spiegandogli, preso sottobraccio, che «premiando lui, il salesiano vicino agli ultimi, intendiamo dare riconoscimento a tutto il mondo salesiano radicato in tanti quartieri nevralgici della città come punto di riferimento».

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Ancona, giornalisti a confronto: “ComunIcare. 20 giornalisti in dialogo con il Pontefice”

Dal sito della ICC.

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Sette giornalisti si sono confrontati sulla comunicazione e l’informazione, a partire dal recentissimo libro “ComunIcare. 20 giornalisti in dialogo con il Pontefice” (Libreria Editrice Vaticana), presso l’Istituto Salesiano “S. Luigi” di Ancona.

Mercoledì 31 gennaio, memoria di San Giovanni Bosco, si è tenuto l’evento “Incontrare, informare, raccontare l’uomo”, un confronto a più voci organizzato dagli Uffici diocesani delle Comunicazioni Sociali e della Cultura, dall’Ucsi, dai Salesiani di Ancona, dal C.G.S. Dorico, e dai giovani di Teenformo che hanno trasmesso l’evento in diretta. Partendo dalle parole del Papa sulla comunicazione, i giornalisti Vincenzo Varagona (presidente Ucsi), Asmae Dachan, Lucilla Niccolini, Marino Cesaroni (direttore di “Presenza”), Pierfrancesco Curzi, Roberto Senigalliesi e Andrea Taffi hanno parlato della loro esperienza professionale, dei cambiamenti legati all’avvento dei social e dell’intelligenza artificiale, ma anche della crisi del giornalismo e della perdita di credibilità dei giornali.

Come ha spiegato Vincenzo Varagona, che ha curato il libro “ComunIcare” con Salvatore Di Salvo (segretario nazionale dell’Ucsi), il volume contiene i dieci messaggi di Papa Francesco trasmessi in occasione, ogni anno, della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, raccolti dall’Unione cattolica stampa italiana (Ucsi). Questi testi sono stati affidati alla riflessione di venti giornalisti, da Aldo Cazzullo a Mariagrazia Villa, da Gianni Riotta a Simone Massi e Asmae Dachan. Ogni contributo ha fatto risuonare le parole del Santo Padre dentro la propria esperienza umana e professionale. Ne è risultato un ritratto unico, propositivo e esigente sulla comunicazione in un’epoca di profondi cambiamenti. Pagina dopo pagina sono emerse chiavi e linee guida per rispondere alla chiamata del Papa: diventare «artigiani della comunicazione» capace di ascolto e di «parlare con il cuore» per contribuire alla costruzione del bene comune, avendo «una particolare attenzione nei confronti della verità, della bontà e della bellezza».

Partendo da questo libro, i sette giornalisti hanno parlato dell’importanza di attenersi alle regole deontologiche e hanno sottolineato la responsabilità che caratterizza la loro professione, che li chiama a dire la verità, a verificare le notizie, a rispettare la dignità della persona umana. Come suggerito dal Papa, si è riflettuto sulla necessità di “andare e vedere” per scoprire la realtà e poterla raccontare a partire dall’incontro con le persone, ma è stata posta l’attenzione anche su un altro verbo, “ascoltare”, decisivo nel mondo della comunicazione e condizione di un autentico dialogo. Il Papa invita ad «ascoltare con l’orecchio del cuore» e i giornalisti hanno ricordato l’importanza di riuscire a leggere oltre le parole. Per raccontare un evento è essenziale aver saputo ascoltare, essere disposti anche a cambiare idea, a modificare le proprie ipotesi di partenza.

Si è anche parlato dei social e dell’intelligenza artificiale. Non tutto ciò che viene scritto sui social corrisponde a verità e le notizie vanno prima sempre verificate. Gli strumenti dell’intelligenza artificiale non sono negativi, ma devono essere utilizzati per il bene della persona umana, altrimenti vengono costruite informazioni perfette, ma false, si manipola la verità per i propri interessi. Tra le proposte suggerite dai giornalisti per uscire dalla perdita di credibilità del giornalismo: raccontare maggiormente i problemi reali di tutti i giorni della gente comune, evitare le fake news, pubblicare anche le buone notizie e non solo quelle cattive, ascoltare con il cuore, dire la verità, consumare le suole delle scarpe per cercare di capire quel che succede davvero, la redazione di un giornalino in ogni scuola che rappresenta un importante strumento di educazione al pensiero critico e al team working.

Al termine dell’incontro, Mons. Angelo Spina ha sottolineato che «la comunicazione è parte essenziale della vita». Ricordando che «stiamo viviamo un cambiamento d’epoca», ha sottolineato che «la rivoluzione digitale sta afferrando le nostre vite, realizzandosi in modo accelerato e mettendo a poco a poco in questione la dignità della persona umana». In questo tempo dominato da «blogger e ancor più da influencer», l’Arcivescovo invita ad «andare controcorrente, sempre consumando le suole delle scarpe e incontrando la gente».

Inoltre ha ricordato tre parole per una buona comunicazione, suggerite da Papa Francesco durante l’udienza del 29 gennaio 2024 (Aula Paolo VI, a Tv2000 e Radio inBlu2000): prossimità alla gente, cuore e responsabilità per un’informazione controcorrente. «Il vostro è uno di quei mestieri che hanno il carattere della vocazione – ha sottolineato Mons. Angelo Spina – siete chiamati a essere messaggeri che informano con rispetto, con competenza, contrastando divisioni e discordie. E sempre ricordando che al centro di ogni servizio, di ogni articolo, di ogni programma c’è la persona. È proprio ciò che dà senso alla comunicazione. Come diceva il vostro patrono San Francesco di Sales: “Non è per la grandezza delle nostre azioni che noi piaceremo a Dio, ma per l’amore con cui le compiamo”».

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La cassetta degli attrezzi. Intervista all’on. Marina Calderone

Dal sito dei Salesiani dell’Italia Centrale.

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In vista della redazione del nuovo Progetto Educativo Pastorale Salesiano Ispettoriale, la Segreteria di Pastorale Giovanile dei Salesiani dell’Italia Centrale ha avuto la bella opportunità di intervistare alcune figure di spicco per poter approfondire, grazie al loro punto di vista così particolare, i bisogni più importanti e urgenti dei giovani del nostro tempo e ascoltare da loro le priorità che affiderebbero ai salesiani per la progettazione educativa e pastorale dei prossimi anni.

Lo abbiamo chiesto all’on. Marina Elvira Calderone, ministro del Lavoro e delle Politiche Sociale, a mons. Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e segretario della Conferenza Episcopale Italiana e al prof. Pierpaolo Triani, docente di Pedagogia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

In questa prima intervista che andiamo a presentare abbiamo incontrato l’on. Marina Calderone, ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, mamma di una nostra exallieva del Liceo Classico “San Giovanni Bosco” di Cagliari.

Sensibile e attenta alle questioni giovanili, l’onorevole ci ha ricordato in apertura che i genitori affidano a noi salesiani dei figli e ne facciamo degli adulti responsabili, rendendoli protagonisti fin da subito del loro percorso formativo, attraverso la firma di un contratto, di un patto di corresponsabilità educativa. Della sua esperienza con i Salesiani ci ha ricordato la bellezza e l’importanza di creare una comunità educativa che accoglie, che chiama per nome, che accompagna tutti e ciascuno, coinvolgendoli nel progetto educativo, alla realizzazione di sé, dei propri talenti.

Voi salesiani – ci ha ripetuto – siete conosciuti in tutto il mondo per aver dato dignità, seguendo quel pioniere di san Giovani Bosco, alla formazione professionale, donando a questi ragazzi la possibilità di trovare lavoro, attrezzandoli a vivere il passaggio dalla scuola al mondo del lavoro, nobilitando l’uomo e la donna attraverso il lavoro. Dobbiamo rendere merito a don Bosco per l’invenzione del primo contratto di apprendistato!

Accompagnare i giovani di domani vuol dire renderli parte di una comunità: costruite ambienti educativi che aiutino ciascuno a sviluppare i propri talenti, mettendo tutti nelle condizioni di poter competere nello stesso modo, pur non avendo la vita dato a ciascuno le stesse opportunità; donate loro la capacità di costruirsi una cassetta degli attrezzi, le competenze (skills) per affrontare le difficoltà quotidiane e quelle future.

I ragazzi – ne sono convinta – hanno un potenziale enorme e se ce li bruciamo abbiamo un grande problema di futuro. Quello che voi regalate alla società sono cittadini e cittadine responsabili. Continuate a farlo creando quelle relazioni, quello scambio di energie positive con loro, che è il segreto di ogni azione educativa.

 

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Avvenire – Cagliari: Salesiani, un’unica comunità a servizio dei giovani

Da Avvenire.

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di Maria Luisa Secchi

Dallo scorso settembre i salesiani della Città metropolitana di Cagliari hanno assunto una nuova fisionomia.  Un’unica comunità religiosa a servizio dei giovani del territorio, con il compito di animare le tre case salesiane, le quali curano tre attenzioni differenti e complementari a servizio dei giovani. Il neodirettore della comunità salesiana “Nostra Signora di Bonaria”, don Angelo Santorsola, spiega che il loro impegno «si articola su vari fronti – dettaglia. Ciò che ci contraddistingue è che il nostro servizio è portato avanti come una missione e non come mestiere». Il sogno di don Bosco, a favore dei ragazzi e dei giovani, continua con rinnovato entusiasmo, realizzando la bellezza di un carisma educativo presente in 136 Paesi del mondo. Anche lì dove i cristiani sono ancora perseguitati e non è tutelato il diritto della libertà religiosa, i salesiani sono chiamati dai governi a fondare nuove scuole e centri di formazione professionale. «Il nostro sistema educativo – prosegue Santorsola – che si basa sul sistema preventivo ideato dal nostro fondatore, mette al centro la persona e promuove un sistema scuola che vuole puntare non solo alla conoscenza delle discipline, ma alla formazione integrale dei nostri giovani, promuovendo anche proposte extrascolastiche e laboratoriali, dove il ragazzo viene investito in tutto il suo essere». La comunità salesiana opera a Cagliari da esattamente 110 anni, quando nell’ottobre 1913 si inaugurò il primo anno scolastico nell’allora via degli Orti, oggi via sant’Ignazio da Laconi. Don Santorsola a poco più di un mese dal suo insediamento a Cagliari racconta di essersi «inserito molto bene – afferma – perché ho trovato una città molto accogliente. Inoltre, il progetto che si mette in atto da quest’anno mi appassiona particolarmente, perché è in perfetta sintonia con quelle che sono le indicazioni della Chiesa, lo stile sinodale tanto caro a papa Francesco, il lavorare insieme al servizio dei ragazzi, come richiederebbe don Bosco oggi – sottolinea – per essere al passo con i tempi. Una storia che continua a coinvolgere numerosi adulti e giovani, donne e uomini innamorati di don Bosco, affascinati dal suo sistema educativo, nella scuola, come nell’oratorio e nella formazione professionale. «Vogliamo far capire alla città – prosegue – che i salesiani ci sono, vogliono interagire sempre di più con il territorio, in collaborazione con la diocesi e gli enti pubblici. Il nostro obiettivo è rafforzare una rete di alleanze educative  rendendo più visibile e appetibile il carisma salesiano – conclude – che ha ancora tanto da dire».

Alassio, nasce il “Polo scolastico salesiano”

Dal sito della Circoscrizione dell’Italia Centrale.

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Dai 3 ai 19 anni, una bella opportunità per i tanti bambini, ragazzi e giovani che dal prossimo settembre popoleranno i cortili e le aule dell’Istituto Salesiano “Madonna degli Angeli” di Alassio: un percorso di continuità dalla scuola materna alle superiori.

Infatti, raccogliendo l’eredità della vicina scuola delle Figlie di Maria Ausiliatrice, i Salesiani da questo anno scolastico daranno nuovo slancio all’impegno educativo e formativo che li rende protagonisti della vita della nostra città da oltre 150 anni: nasce ufficialmente il “Polo Scolastico Salesiano“, un servizio nuovo e completo che, a partire dalla Scuola dell’Infanzia arriva al Liceo delle Scienze Umane (opzione economico sociale) e Liceo Scientifico, passando per la nuova Scuola Primaria e la tradizionale Scuola Media, che quest’anno partirà con una doppia sezione, segno dell’apprezzamento di tante famiglie che scelgono la scuola di don Bosco per la ricchezza della sua offerta formativa.

Il santo prete della Torino dell’800 arrivò ad Alassio nel 1870, aprendo egli stesso la scuola, a cui si aggiunsero nel 1947 le Figlie di Maria Ausiliatrice che presero in carico la cura educativa dei più piccoli, con la Scuola dell’Infanzia e la Primaria.

Che cosa rende ancor oggi significativa la presenza del carisma salesiano per il nostro territorio? Il far sì che ciascun ragazzo diventi protagonista del proprio percorso formativo, il clima di famiglia, la passione e la competenza educativa, che in tutto il mondo continua a formare cittadini consapevoli, responsabili e impegnati nella costruzione di un futuro migliore.

In una sede totalmente rinnovata, terminata a tempo di record, i bambini più piccoli troveranno ampi spazi a loro completamente riservati, aule con il parquet, giochi, un’aula d’informatica, pensata appositamente per questa fascia d’età. Si tratta di una bella sfida, dunque, per i Salesiani e l’equipe di educatori che lavora a questo nuovo progetto, nel segno del sistema educativo di don Bosco.

L’inaugurazione avrà luogo martedì prossimo 19 ottobre, alla presenza dell’ispettore don Stefano Aspettati, che presiederà l’Eucarestia di inizio anno scolastico e benedirà i locali rinnovati della nuova scuola.

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Genova Sampierdarena, sabato 17 giugno ordinazione sacerdotale di don Marco Giovanni Tagliavini

La Parrocchia di San Giovanni Bosco e San Gaetano di Sampierdarena invita la cittadinanza, autorità e stampa a partecipare ai seguenti eventi per l’Ordinazione Sacerdotale di Don Marco Giovanni Tagliavini nella Parrocchia San Giovanni Bosco e all’Istituto Don Bosco:

venerdì 16 giugno 2023, alle ore 21: veglia di preghiera
sabato 17 giugno 2023, alle ore 17.00: Ordinazione Sacerdotale, con la presenza del vescovo ausiliare di Santiago Alberto Lorenzelli;
domenica 18 giugno 2023, alle ore 11:30: celebrazione della Prima Messa neo-sacerdote Don Marco Giovanni Tagliavini.
La partecipazione è gratuita, ma è necessario confermare la partecipazione al seguente link: ISCRIZIONE