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Accompagnamento al discernimento: consacrati e laici della Famiglia Salesiana fanno pratica insieme

Dal sito InfoANS.

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Si è svolto a Roma, nei giorni dal 1° al 3 giugno 2023, presso la sede della Circoscrizione dell’Italia Centrale (ICC), la prima sessione di esercitazioni pratiche del corso triennale per il conseguimento del diploma di accompagnamento al discernimento, avviato a novembre scorso.

Se la modalità didattica ordinaria degli incontri mensili è stata quella degli appuntamenti online, quella del cosiddetto practicum non poteva essere che in presenza – non potendo realizzarsi, altrimenti, quell’interazione nel dialogo interpersonale che costituisce la linea continua sulla quale si costruisce l’accompagnamento.

Numerosi i partecipanti, sia laici, sia consacrati dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice, che si sono spesi in una vivace sperimentazione delle dinamiche relazionali, alla luce delle competenze acquisite attraverso lo studio fin ora condotto.

La programmazione delle giornate di lavoro è stata ben serrata sin dalla serata di accoglienza, secondo un ritmo in crescendo che ha lasciato maturare un clima di grande apertura ed ampia condivisione, favorendo la disponibilità e l’impegno nelle esercitazioni, e fugando qualsiasi riserva dal mettersi in gioco in una dinamica laboratoriale.

L’accompagnamento al quale il corso forma è, nella sua essenzialità, un accompagnamento spirituale, modulabile nelle declinazioni dell’accompagnamento d’ambientedi gruppo, e personalesempre in stile salesiano.

Inoltre, ha l’esclusiva finalità di imparare a poter discernere la volontà di Dio nella vita, unica voce che indirizza il cammino di chi è cristiano, sia che accompagni, sia che si lasci accompagnare.

“L’accompagnamento spirituale non è un servizio al quale tutti sono chiamati, ma di certo il discernere la volontà di Dio è compito per tutti – hanno commentato sul tema i coniugi Fabio e Brunella Cifola –. Accettare di rendersi accompagnatore dell’altro, lungo la strada che conduce al Padre, significa innanzitutto mettersi in cammino per imparare ad ascoltare la volontà del Signore nella propria vita. È prima di tutto un lasciarsi condurre, accettando di orientarsi verso La Voce che chiama. Ecco allora che misurarsi con la capacità di ascolto mette a nudo le proprie fragilità, ed apre cuore, mente e spirito liberando emozioni che, se sublimate nella sfera dei sentimenti, forgiano la volontà verso le scelte dettate dalla personale vocazione”.

L’appuntamento ha confermato ancora una volta che la vicinanza di salesiani consacrati e laici, accomunati dalla dedizione alla missione – pur nelle differenti dimensioni di vita – rende bella e feconda non la sola Congregazione, ma la Chiesa tutta, nella quale l’accompagnamento dei giovani sulle orme di Don Bosco traccia una pista di speranza verso il futuro.

“Un grazie a chi ha fortemente voluto questo corso di formazione, a chi ha impiegato le proprie risorse perché venisse articolato anche in questa avvincente sessione laboratoriale”

concludono i coniugi Cifola.

Salesiani Italia Centrale, il racconto dell’esperienza di Pasqua Giovani

Dal sito dell’Ispettoria dell’Italia centrale, il racconto dell’esperienza Pasqua Giovani.

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“Silenzio, confronto, fraternità. Grazie a questa esperienza siamo arrivati alla Santa Pasqua più consapevoli e preparati, pronti per accogliere il risorto.”

Queste le parole chiave che arrivano come testimonianza dall’oratorio di Santa Maria della Speranza, di Latina, La Spezia, Livorno e Scandicci in occasione della Pasqua Giovani.

Le giornate si sono alternate tra momenti liberi e momenti di riflessione. E’ stato un percorso che ha permesso di addentrarsi nel mistero della passione, morte e risurrezione di Gesù attraverso il Suo corpo: corpo come “pane della vita” nell’Eucaristia, corpo donato sulla croce, corpo morto che dona luce.

Vivere intensamente questi momenti significa lasciare le proprie case per trovarne una nuova insieme e questo sentimento permette a tutti di aprire il proprio cuore e riconoscersi non più soli nel vivere le proprie quotidianità e nel sopportare sacrifici di sorta. Parlare con l’altro e ascoltarlo dona la forza di ripartire più forti di prima.

Stare in compagnia di amici vecchi e nuovi consente di uscire dalla propria comfort zone per crescere interiormente e imparare a stare in comunità, in preparazione di un momento importante per ognuno di noi, la Resurrezione di Gesù. Il fulcro essenziale, oltre ai bei momenti condivisi, è stato approfondire la capacità di, per quanto possibile, affrontare le proprie paure più profonde, avendo come riferimento Gesù e la sua Pasqua.

La condivisione in un ambiente che da sempre abbiamo reputato casa, ha permesso a tutti di camminare all’unisono e di aiutarsi quando qualcuno rimaneva indietro. Questa serenità e felicità di base riecheggia anche in chi per la prima volta ha vissuto l’esperienza di sentirsi accolto da tutti e parte di un gruppo che ricerca la bellezza.

Pasqua Giovani è stata un’occasione di unire la quotidianità con momenti spirituali personali e di gruppo, di prendersi cura di sé stessi e degli altri compagni di convivenza, stringendo con ancora più forza e profondità legami già creati da tempo.

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RMG – Visita del Rettor Maggiore ad Alassio, Genova e Varazze

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Dopo l’intenso mese di ottobre, che ha visto il Rettor Maggiore partecipare ad una lunga serie di eventi – dal Congresso delle Opere e Servizi Sociali a Torino, agli eventi per la canonizzazione di Artemide Zatti; dalla cerimonia di conferimento della Laurea Magistrale in Scienze Pedagogiche a Palermo, alle visite in Croazia e nel Nord Est dell’India per i centenari di presenza salesiana – anche il mese di novembre si prospetta ricco di impegni Don Ángel Fernández Artime. A cominciare dalla sua visita in Liguria, nei giorni dal 3 al 5 novembre, per visitare la storica opera di Alassio e celebrare i 150 anni di attività delle opere salesiane di Genova-Sampierdarena e Varazze.

L’opera di Alassio, la prima scuola salesiana eretta fuori dal Piemonte, è guidata dallo scorso anno da un gruppo di laici, con l’accompagnamento e sotto la responsabilità della Circoscrizione Speciale dell’Italia Centrale (ICC); è stato avviato nel 1870 e ha festeggiato i suoi 150 anni di attività nel 2020, e la visita del Rettor Maggiore era infatti stata programmata in quell’anno – salvo essere poi rimandata a motivo della pandemia di Covid-19.

Quella festa verrà però recuperata questo giovedì, 3 novembre, quando, nella tarda mattinata i ragazzi, i docenti e gli educatori del centro salesiano “Santa Maria degli Angeli” accoglieranno Don Á.F. Artime con tutto il loro entusiasmo. Poi l’intera comunità gli mostrerà i vari rami in cui si articola questa presenza salesiana: la scuola media, il liceo scientifico e delle scienze umane – opzione economico sociale, le forme di intrattenimento per il dopo-scuola, il gruppo del Movimento Giovanile Salesiano…

Nel pomeriggio avrà luogo un momento di incontro e confronto tra il Rettor Maggiore, i ragazzi della scuola e la cittadinanza tutta, comprensivo della presenza delle autorità cittadine e del vescovo di Albenga-Imperia, Mons. Guglielmo Borghetti, exallievo dell’Università Pontificia Salesiana di Roma.

La giornata del Rettor Maggiore si chiuderà però a Genova, dove egli arriverà in serata per un incontro con la comunità latino-americana, e alle ore 21:00, un dialogo con i giovani.

Il giorno successivo, di primo mattino, alle 8, è in programma l’incontro con i giovani e i formatori del Centro di Formazione Professionale salesiano di Sampierdarena; e alle ore 10 presiederà la Messa nella chiesa di San Siro, con gli allievi della scuola e le famiglie.

Nel pomeriggio, il Rettor Maggiore avrà modo di visitare la cameretta di Don Bosco, e, alle ore 17, di inaugurare il campo da calcio, alla presenza delle autorità locali, e di assistere ad un successivo torneo dei ragazzi. In serata, alle ore 21, è previsto l’omaggio della città e degli exallievi salesiani presso l’auditorium del Teatro “Carlo Felice”. Al concerto suonerà al pianoforte il prof. Massimiliano Damerini con i brani del cantautore Fabrizio Nitti.

Questi eventi, patrocinati dal comune di Genova, daranno così modo a Don Á.F. Artime per tornare una seconda volta nel capoluogo ligure: vi si era recato infatti già nel 2015, sempre a novembre, per una visita alla città da cui partirono i primi missionari salesiani.

A completare il secondo viaggio di Don Á.F. Artime in terra ligure in questa circostanza c’è però anche la tappa di Varazze. Anche questa presenza, come quella di Genova, festeggia quest’anno i 150 anni di presenza salesiana. Dal 2013 l’oratorio è guidato da un gruppo di laici volontari, subentrati nella gestione in seguito alla chiusura della comunità dei salesiani consacrati, ma il carisma è sempre vivo e molte sono le proposte che la comunità educativa studia per il bene dei giovani della città: l’Estate Ragazzi, il Doposcuola invernale, i gruppi pastorali dei “Savioclub”, i corsi musicali, il cortile sempre aperto e assistito… Insomma, una realtà preziosa e fondamentale per la formazione dei ragazzi del luogo.

Il Rettor Maggiore raggiungerà Varazze alle ore 10 di sabato 5 novembre, venendo accolto presso il molo “Marinai d’Italia”. Seguirà poi, presso il Comune di Varazze, il momento ufficiale del saluto delle autorità cittadine e del vescovo di Savona-Noli, Mons. Calogero Marino.

Nel pomeriggio, dopo lo svelamento di una targa commemorativa della presenza presso l’Istituto salesiano di Varazze di San Giovanni Bosco – per oltre 50 giorni, tra il 1871 e il 1872, in occasione di un grave peggioramento delle sue condizioni di salute –, sono in programma lo spettacolo animato dai ragazzi dell’oratorio “WelcomeBackDonBosco” e un dialogo tra giovani e il Rettor Maggiore. La visita si completerà con la Messa nella chiesa di Sant’Ambrogio, alla presenza delle locali confraternite, e la benedizione della cittadina dal luogo in cui Don Bosco benedì i cittadini di Varazze all’epoca della sua ultima visita lì.

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Italia Centrale, 145 iscritti al diploma di accompagnamento al discernimento

Nella Congregazione Salesiana in questi ultimi anni non sono mancate le proposte di formazione volte a far crescere la capacità di accompagnamento nei salesiani e nei laici. Molte ispettorie hanno inviato confratelli al corso tenuto in varie lingue al Colle don Bosco e curato dal dicastero della formazione. Proprio in continuità con tale iniziativa, con l’obiettivo di raggiungere più persone rispetto ai pochi privilegiati che possono permettersi un corso di più di un mese, nasce la proposta in seno alla Circoscrizione Salesiana dell’Italia Centrale di un diploma di accompagnamento al discernimento.

I destinatari del diploma sono salesiani consacrati, consacrate e laici che desiderano formarsi all’accompagnamento dei giovani con l’obiettivo di: imparare a discernere la volontà di Dio innanzi tutto nella propria vita; crescere nella capacità di farsi accompagnare per accompagnare gli altri; apprendere l’arte dell’accompagnamento; formarsi nell’ascolto attraverso l’attenzione alla persona, l’imparare a discernere, l’ascoltare gli impulsi che l’altro sperimenta “in avanti”; misurarsi con le proprie debolezze e fragilità; sperimentare lo stile salesiano di accompagnamento.
I contenuti del diploma toccano vari ambiti e sono sviluppati da docenti molto competenti: le competenze umane per l’accompagnamento (Ignazio Punzi e Annarita Colasanti); l’accompagnamento in stile salesiano (don Carlo Maria Zanotti); abilitarsi al discernimento (don Jack Finnegan e don Silvio Roggia); l’arte di accompagnare in San Francesco di Sales (don Wim Collin); l’accompagnamento spirituale in alcune figure di santità della Famiglia Salesiana (Ludovica Zanet); l’accompagnamento nella storia della spiritualità (don Fabio Attard); un laboratorio pratico sull’accompagnamento spirituale.

Il diploma si snoda in un percorso triennale e ha un appuntamento mensile on line di tre ore. Ciò che è importante a livello personale oltre allo studio del materiale suggerito, è avere o trovare una guida spirituale, dare a Dio uno spazio contemplativo quotidiano, dedicare mensilmente una giornata di preghiera per il discernimento della volontà di Dio nella propria vita, scegliere un turno annuale di esercizi spirituali personalmente o parzialmente guidati. Con grande sorpresa degli organizzatori gli iscritti partecipanti sono 145 di cui 71 salesiani di quattro ispettorie e sei nazioni, 45 laici, 11 FMA, 19 persone appartenenti ai gruppi della Famiglia Salesiana.

Albania: esperienza di formazione congiunta per i salesiani del quinquennio

Ventidue salesiani nella fase del quinquennio, appartenenti all’Ispettoria dell’Italia Meridionale (IME) e della Circoscrizione Italia Centrale (ICC), stanno vivendo dal 18 al 23 ottobre un’esperienza di formazione congiunta in Albania e Kosovo. Di seguito la notizia a cura di ANS.

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Ventidue salesiani nella fase del quinquennio, appartenenti all’Ispettoria dell’Italia Meridionale (IME) e della Circoscrizione Italia Centrale (ICC), con i loro rispettivi Ispettori e Vicari ispettoriali, stanno vivendo dal 18 al 23 ottobre un’esperienza di formazione congiunta in Albania e Kosovo, visitando le comunità salesiane presenti in quelle terre: Pristina, Gjlan, Scutari e Tirana, e incontrando i loro confratelli, i laici e i giovani.

L’obiettivo dell’incontro è il confronto con la presenza salesiana in un contesto religioso e sociale a maggioranza islamico, vedere come i salesiani operano nell’educazione e quale stile di evangelizzazione realizzano, conoscere la storia della persecuzione comunista, la vitalità della comunità cristiana e le sfide che affronta.

Molti interessanti sono stati gli incontri con alcuni neofiti in Kosovo, che hanno raccontato i motivi della loro conversione, la gioia di essere stati battezzati in età adulta, la ricchezza della vita cristiana in un territorio a maggioranza musulmana.

Davvero sfidante è stata la visita nella comunità di Gjilan dove quattro salesiani lavorano in una scuola con 350 studenti e i cattolici di tutta la città sono 18. Il Direttore, don Bledar Huba, ci ha raccontato l’opera di educazione e di testimonianza eroica che offrono i salesiani ai giovani. A fronte di un iniziale pregiudizio di andare a scuola da “quelli con la croce”, le perplessità iniziali vengono superate attraverso la vicinanza, la serietà didattica, l’affetto e la presenza in mezzo ai ragazzi.

“Ci siamo accorti di un bel clima relazionale tra salesiani e ragazzi e la gioia della nostra presenza tra loro era evidente nei loro occhi e nell’avvicinarsi a noi salesiani che venivano da un altro paese”

ha commentato don Francesco Marcoccio, Vicario dell’ICC.

Ora la compagine salesiana procede il suo viaggio verso Scutari, dove, oltre alla visita alla comunità salesiana, è prevista la testimonianza di alcuni cristiani che hanno vissuto la persecuzione durante il regime comunista di Enver Hoxha.

Il clima di allegria e di fraternità, la profondità spirituale nelle celebrazioni e nelle condivisioni e la bellezza delle realtà visitate stanno rendendo unica e formativa tale esperienza dei salesiani coadiutori e sacerdoti del quienquennio.

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ICC: comunicato stampa Campus Catechisti

Comunicato stampa

È tempo di RIPARTIRE! Per una catechesi efficace e creativa.

È questo il tema del Campus Catechisti organizzato dalla Circoscrizione Salesiana Italia Centrale in collaborazione con l’Istituto di Catechetica (UPS), che coinvolge le Parrocchie e gli Oratori animati dai Salesiani di Don Bosco di Roma (San Giovanni Bosco, Santa Maria della Speranza, Santa Maria Liberatrice, Sacro Cuore di Gesù, Santa Maria Ausiliatrice). Il Campus si svolgerà sabato 17 e domenica 18 settembre c.a. presso l’Università Pontificia Salesiana, Piazza Ateneo Salesiano 1, di Roma.

Gli obiettivi sono tre che ci si prefigge di raggiungere:

  • rimotivarsi nel ministero educativo e comunicativo della fede dopo la fase pandemica;
  • riconsiderare la propria esperienza catechistica considerando i tre focus della fede, della comunicazione e dell’educazione;
  • confrontarsi tra catechisti per promuovere una catechesi innovativa, efficace e creativa.

Gli iscritti partecipanti sono circa sessanta catechisti tra cui alcuni giovani animatori che li affiancano in questo delicato servizio.

Il programma prevede per sabato 17, l’accoglienza alle 9 con la presentazione del Campus, un momento assembleare motivazionale e di rilancio postpandemico. Faranno seguito tre momenti di laboratorio a rotazione dei tre gruppi (venti catechisti per ognuno di essi) sui tre focus presso le sale attrezzate delle Facoltà di Teologia, Scienze dell’educazione e Scienze della comunicazione.

Gli stand laboratoriali saranno guidati e animati da Don Francesco Marcoccio, Nicoletta e Davide Oreglia, Gigi Cotichella che proporranno a ciascuno dei tre gruppi l’esperienza della “fede in ripresa” ricorrendo a modulazioni narrative, di annuncio e di lettura e di coinvolgimento del vissuto. L’icona biblica è quella della chiamata (meglio la (ri)chiamata post pasquale: vangelo di Giovanni cap. 21), esemplare dopo la “prova pandemica”, declinata in modo attivo e dinamico in chiave esegetica ed ermeneutica (Marcoccio), educativa (coniugi Oreglia) e comunicativa (Cotichella). I tre gruppi prenderanno avvio da una delle tre dimensioni e dinamiche ma saranno accompagnati a correlarla con le altre due. È una forma sperimentale per far vivere ai catechisti un’esperienza “catechistica” alternativa che non sia “lezione” di tipo trasmissivo ma esperienza di riflessione, di educazione e di comunicazione. Si tratta di un assaggio per favorire nei partecipanti la sensibilità a un nuovo stile di catechesi più coinvolgente e generativa di fede.

Nel pomeriggio del 17, i tre gruppi proveranno a creare un momento di sintesi, condividendo i punti salienti. Saranno invitati e stimolati a riesprimere in modo libero e creativo l’esperienza fatta negli stand per la comunicazione in assemblea del giorno dopo. Domenica 18 mattina alle ore 10.00, si svolgerà il momento assembleare di sintesi e ciascuno dei gruppi presenterà la “visualizzazione” preparata il giorno precedente. Seguirà un secondo momento per gruppi di provenienza durante il quale insieme al proprio parroco e incaricato dell’oratorio proveranno a ripensare l’esperienza vissuta a partire dalle esigenze del proprio ambiente, avviando così la programmazione annuale della catechesi in modo alternativo e creativo. Alle ore 12, ci sarà l’Eucaristia insieme alla Comunità Parrocchiale Santa Maria della Speranza a cui seguirà il pranzo. Alle ore 15, in assemblea si svolgerà una breve verifica del Campus tramite lo scambio libero e rispondendo ad un’apposita scheda e saranno offerte alcune linee di proseguimento e prospettive di continuità per l’accompagnamento e la formazione dei catechisti in itinere durante l’anno catechistico.

Questo momento di convergenza per una linea unitaria e condivisa tra le parrocchie e gli oratori della “Roma salesiana” inseriti pienamente nella Diocesi di Roma, sarà guidato da Don Andrea Cavallini, Direttore dell’UCD di Roma. I catechisti saranno accompagnati e seguiti dagli Incaricati di Oratorio che insieme ai Parroci animano la catechesi delle opere e affiancati da alcuni studenti di Catechetica dell’UPS che vivranno l’esperienza insieme ai catechisti e faranno da osservatori dell’esperienza formativa.

Un Vademecum stampato sarà offerto ad ogni partecipante con il programma e il tracciato del Campus. Non sarà facile, ma è sempre “felice” incontrarsi con tanta voglia di ripartire e ricominciare a credere in Colui che “fa nuove tutte le cose”, mettendo a contatto la creazione nuova e irrompente del Risorto con la nostra, seppur debole e fragile, creatività.

Scarica il comunicato stampa

Museo Casa Don Bosco all’interno del programma formativo per gli animatori dell’Ispettoria ICC

Dall’agenzia salesiana ANS.

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Torino, Italia – luglio 2022 – Dal 19 al 22 luglio si sta svolgendo il programma formativo per gli animatori della Circoscrizione Salesiana Italia Centrale (ICC). All’interno del programma, organizzato dall’équipe di Pastorale Giovanile dell’Ispettoria ICC, è compresa la visita al Museo Casa Don Bosco, Valdocco, che permette ai giovani del MGS di seguire letteralmente i passi di Don Bosco alla nascita della sua missione a Valdocco. Don Michael Pace, SDB, Vice-Direttore del Museo Casa Don Bosco racconta ad ANS: “Al piano interrato approfondiamo il protagonismo dei giovani e le origini dello spirito di famiglia condiviso nei refettori, nella cucina e persino nella cantina della prima casa permanente dell’Oratorio. Al primo piano, i giovani apprezzano lo sviluppo architettonico della cittadella salesiana, tre sogni carismatici di Don Bosco, e i suoi principali collaboratori. La sala dei quadri presenta capolavori originali dell’Ottocento che non solo abbellivano le chiese dell’Oratorio ma facevano parte integrante del progetto educativo-pastorale maturatosi all’Oratorio. Al secondo piano l’umanità di Don Bosco, meditata nella camera della sua vita e in quella della sua morte, si apre alla contemplazione della sua santità da cui nasce la santità del grande albero della Famiglia Salesiana nel mondo, ormai radicata in trentadue rami. I giovani fanno la sintesi di tutto questo vivendo i sacramenti della Riconciliazione e dell’Eucaristia, proprio qui dove Don Bosco ha fatto amare ai suoi ragazzi questi incontri privilegiati con il Signore”.

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L’Ispettoria dell’Italia Centrale e Intesa San Paolo sottoscrivono un accordo per le famiglie con figli che frequentano le scuole salesiane

Comunicato stampa di Intesa San Paolo e Circoscrizione Salesiani Italia Centrale.

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Intesa Sanpaolo e la Circoscrizione dei Salesiani dell’Italia Centrale hanno sottoscritto un accordo rivolto alle famiglie con figli in età scolare che frequentano le scuole e i centri di formazione professionale in Abruzzo, Lazio, Liguria, Marche, Sardegna, Toscana e Umbria, all’interno della grande famiglia salesiana che ha mosso i suoi passi a partire dal 1841, da quando il Santo educatore don Giovanni Bosco incontrò il primo giovane. Il prestito impact “per Crescere”, iniziativa ESG del Gruppo bancario, può integrare il reddito delle famiglie con figli che frequentano la scuola primaria e secondaria, con una linea di credito di 2.000 o 3.000 euro l’anno per un periodo che va da 1 a 5 anni. Si rende così più sostenibile l’economia familiare in un periodo decisivo per la crescita e l’istruzione dei giovani.

Il prestito Intesa Sanpaolo risponde a esigenze essenziali come: acquisto di prodotti e servizi legati all’istruzione (rette scolastiche, libri, mobilità, corsi di lingua, Pc e connessione internet); copertura di bisogni educativi speciali (psicomotricità, logopedia, ecc.); altre attività funzionali alla crescita personale (sport, campus estivi, esperienze formative all’estero).

Siamo felici di avviare questa nuova collaborazione con una delle Congregazioni che ha dato di più nell’educazione e nella formazione professionale dei giovani. Dopo il successo di “per Merito”, il prestito d’onore per tutti gli studenti universitari, incontriamo oggi i valori educativi salesiani; è un motivo di grande orgoglio ma anche l’occasione per un investimento sulla prima parte del percorso scolastico, quando è massimo il potenziale di crescita e apprendimento” commenta Marco Morganti, Responsabile Direzione Impact Intesa Sanpaolo.

«Sono molte le famiglie che scelgono la scuola di don Bosco, come luogo di formazione e di crescita per i propri figli. Molte più quelle che vorrebbero essere parte di tale proposta educativa, ma che sono scoraggiate dal pagamento di una retta. Ecco perché come scuole paritarie salesiane siamo molto contenti di presentare alle famiglie dei nostri ragazzi questa opportunità: un sostegno concreto all’esercizio del diritto alla libertà di scelta educativa, che purtroppo in Italia rappresenta un costo, a differenza di tanti altri Paesi europei. Sono convinto che varie famiglie, comprese quelle a reddito medio basso, possano scorgere in questo prodotto finanziario un valido aiuto ad investire sulla formazione dei propri figli, garantendo loro un’istruzione di qualità e un percorso educativo di formazione integrale nel sogno e nel segno di don Bosco» dichiara don Marco Aspettati, Delegato CNOS Scuola Circoscrizione Salesiana Sacro Cuore Italia Centrale.

Una ricerca 2021 di Eumetra per Intesa Sanpaolo ha rilevato che oltre il 60% delle famiglie italiane pensano che spendere per la formazione dei figli sia il migliore investimento, in particolare per lo studio di una lingua straniera e per servizi di orientamento per il futuro. “per Crescere” si inserisce all’interno del percorso Impact di formazione della persona, avviato con “per Merito” rivolto agli studenti universitari, proseguito con “mamma@work” per le mamme con figli nella fascia 0-6 anni e con “XME Studio Station” specificamente dedicato all’acquisto di strumenti informatici e connessioni anche per la didattica a distanza. Con questo nuovo progetto Intesa Sanpaolo consolida la propria attività di inclusione finanziaria dedicata ai giovani e alle loro famiglie, nell’ambito delle proprie attività ESG, sempre secondo criteri Impact: tassi contenuti, lungo periodo di restituzione, nessuna garanzia richiesta. Le iniziative sono realizzate grazie al Fund for Impact, lo strumento di Intesa Sanpaolo, che oggi consente innovative campagne di inclusione creditizia verso persone e famiglie generando un impatto sociale concreto e misurabile

“Quale il senso dell’informazione cattolica?”: tavola rotonda del Centro Culturale Salesiano a Roma

La Circoscrizione Italia Centrale, con la Parrocchia San Giovanni Bosco di Roma e il Centro Culturale Salesiano presentano una tavola rotonda in occasione della festa di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti.

Domenica 23 gennaio, dalle 12.30, in diretta sul canale Youtube della ICC e sulle pagine Facebook della Parrocchia e del CCS si svolgerà l’evento:

Tavola Rotonda: “Quale il senso dell’informazione cattolica?”
Intervengono:
Benedetta Rinaldi, Marco Tarquinio
Modera: Luciano Ghelfi
alla presenza di don Stefano Martoglio, Vicario del Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco

FB parrocchia
FB CCS

 

YouTube ICC

 

Ad Alassio per quattro giorni i Salesiani a convegno

Dal sito di MediterraNews.

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di Claudio Almanzi

ALASSIO – Un centinaio di Salesiani si sono radunati nei giorni scorsi nella “Città del Muretto” per il Quinto Capitolo Ispettoriale della Circoscrizione Salesiana dell’Italia Centrale (ICC).

A presiedere il raduno è stato l’ Ispettore, don Stefano Aspettati, mentre a guidare i lavori è stato il regolatore don Francesco De Ruvo.

Nella giornata di apertura il salesiano irlandese don Jack Finnegan ha offerto ai circa 90 capitolari una meditazione sul discernimento comunitario, a cui è seguita la relazione di don Aspettati. Dopo un momento personale di preghiera, la giornata è proseguita con il lavoro delle tre commissioni tematiche, che hanno sviluppato gli argomenti emersi dal lavoro pre-capitolare svolto dalle comunità dell’ispettoria. Questi tre temi: Testimonianza della missione condivisa e della formazione comune, migliorando la realtà e il funzionamento delle CEP; promozione di una presenza efficace ed affettiva tra e con i giovani in Comunione di Vita e di Azione; decisioni necessarie affinché i bambini, i ragazzi e giovani più poveri non siano mai esclusi da nessuna casa salesiana qualunque sia lo sforzo da compiere.

La seconda giornata si è sviluppata sulle risposte di don Aspettati ad alcune domande rivoltegli dai salesiani sulla sua relazione e sul confronto all’interno delle commissioni.

Nella terza giornata i partecipanti si sono spostati a Torino-Valdocco nella “terra santa salesiana”, per visitare il Museo Casa Don Bosco. Dopo la Messa nella Basilica di Maria Ausiliatrice si è svolto il lavoro per commissioni, infine il ritorno ad Alassio.

L’ultimo giorno del capitolo si è svolto all’insegna della ricerca comune di criteri operativi per sostenere e sviluppare la formazione e per dare impulso alle molteplici iniziative salesiane ed alla crescita economico-strutturale del mondo salesiano.

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