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Un Capitolo aperto: chiusura del VI capitolo ispettoriale dell’Italia Centrale

Dal sito dei Salesiani dell’Italia Centrale.

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Con la Celebrazione Eucaristica presieduta dal Superiore don Stefano Aspettati si è conclusa l’esperienza del VI Capitolo Ispettoriale della Circoscrizione dei Salesiani dell’Italia Centrale, che si è svolto a Genzano di Roma, presso Casa Versiglia, dal 1 al 6 aprile 2024.

Un’esperienza di fraternità, innanzitutto, che ci ha fatto vivere – ancora una volta – lo stile familiare delle relazioni in ogni momento della giornata: dalla preghiera al lavoro delle Commissioni, dalla condivisione fraterna dei pasti e dei momenti liberi al confronto in Assemblea.

Un’esperienza di confronto aperto e leale sui fronti della consacrazione e della missione, insieme ai laici, con e per i giovani, che ha portato alla redazione dei tre documenti che sono il nostro contributo di riflessione e di esperienza che invieremo al Capitolo Generale 29° che sarà celebrato a Torino all’inizio del 2025. Il primo nucleo porta il titolo Animazione e cura della vita vera di ciascun Salesiano: a partire dalla consapevolezza della consacrazione religiosa e passando attraverso la necessità della cura della vocazione, di una formazione continua, il testo si mette in ascolto della realtà per interpretarla e giunge a delle proposte di scelte, che possono contribuire alla crescita di significatività della nostra esperienza carismatica. Il secondo nucleo, invece, tutto rivolto a Insieme Salesiani, Famiglia Salesiana e Laici “con” e “per” i Giovani, ha avuto il merito di aiutare i Capitolari a confrontarsi apertamente sul cuore della missione, sintetizzato nell’espressione “educare evangelizzando ed evangelizzare educando”. Il dibattito è stato animato dal cercare nuovi modelli di presenza e nuove espressioni del carisma salesiano, in un mondo che cambia sempre più rapidamente e di fronte a sfide sempre più grandi. Il terzo e ultimo nucleo, invece, riguardava aspetti legati all’animazione e al governo della Congregazione.

Il Capitolo ha anche vissuto un momento di discernimento prima dell’elezione dei due confratelli che, insieme al futuro ispettore, parteciperanno al Capitolo Generale 29° come delegati della Circoscrizione. Sono risultati eletti don Roberto Colameo e don Michelangelo Dessì, insieme ai supplenti don Daniele Merlini e don Emanuele De Maria.

Si chiude così il VI Capitolo Ispettoriale, ma in realtà rimane un capitolo aperto: quello della vita ordinaria delle nostre case, dei cortili dei nostri oratori, dei corridoi e delle aule delle nostre scuole e dei nostri centri di formazione professionale, delle relazioni intessute nei nostri collegi universitari, dei nostri centri diurni e delle case famiglie. Il capitolo aperto tutto da scrivere quotidianamente da centinaia di salesiani, di laici, di giovani che continuano a rendere vivo il sogno che il Signore ha consegnato a don Bosco: felici nel tempo e nell’eternità… più aperto di così!

 

Labs To Future: l’intervento di don Stefano Aspettati, Superiore dei Salesiani dell’Italia Centrale e Delegato di Emarginazione e Disagio

Martedì 5 marzo 2024 si è tenuto l’evento conclusivo del progetto Labs to Learn: “Labs To Future: Il percorso – I risultati – Le sfide“.

L’appuntamento, che ha occupato gli ambienti di Torino-Valdocco per tutta la mattinata, ha visto alternarsi oltre 30 relatori alla presenza di più di 300 ragazzi delle scuole aderenti al progetto.

Disponibile di seguito l’intervento di don Stefano Aspettati, Superiore dei Salesiani dell’Italia Centrale e Delegato di Emarginazione e Disagio, all’interno del panel di approfondimento “La comunità educante tra apprendimento ed inclusione. Cosa serve, cosa manca.“.

Don Stefano nel suo intervento ha parlato del ruolo dell’oratorio salesiano:

L’oratorio è una realtà per sua natura dinamica essendo non in prima istanza un luogo ma un criterio. Una casa, una parrocchia, un cortile ed una scuola. Questa fa si che non ci possa essere una modalità ed una struttura fissa. Non può essere solo un luogo dove si offrono dei servizi: deve mantenere la sua caratteristica di informalità e di comunità, che prima di essere una rete occorre che parta dall’interno.

Una comunità che deve saper mettere al centro i giovani ed il loro protagonismo, in dialogo ed inserita in una comunità più vasta. Un oratorio che non può rinunciare alla sua proposta religiosa e che non può ridursi ad agenzia di servizi educativi e sociali.

Ha inoltre evidenziato l’importanza per le istituzioni di riconoscere la professionalità e il lavoro presenti negli oratori:

Portare un senso ed aprire le porte dell’interiorità anche ai giovani più in difficoltà è un dovere non solo una possibilità. Il bene va fatto bene e questo passa inesorabilmente attraverso una professionalità, che deve essere riconosciuta dalle istituzioni.

Il progetto Labs To Learn è stato selezionato dall’impresa sociale “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile ed è nato con l’intento di contrastare la dispersione scolastica e prevenire la povertà educativa, incrementando il numero dei giovani con difficoltà che assolvono l’obbligo scolastico, accedono alla formazione superiore e/o all’inserimento lavorativo, avviando un percorso di crescita personale secondo le proprie inclinazioni e aspirazioni.

Labs To Learn

Il Card. Ángel Fernández Artime prende possesso della diaconia di Santa Maria Ausiliatrice: “Siamo felici perché Dio riempie la nostra vita”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Domenica 17 dicembre 2023, Terza Domenica d’Avvento, è stata una giornata di festa per la Basilica minore di Santa Maria Ausiliatrice a Roma, a motivo della presa di possesso della diaconia assegnata al Cardinale Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco. In una celebrazione sobria e composta, e al tempo stessa genuina e ricca di entusiasmo, il Cardinale ha consegnato ai fedeli un messaggio colmo di fiducia in Dio.

Avendo ritenuto opportuno ascrivere al Collegio dei Cardinali te, diletto figlio, ornato di ottime qualità e benemerito della Chiesa, in questo Concistoro, in forza della nostra potestà apostolica, ti nominiamo Cardinale Diacono, con tutti i diritti e i doveri che sono propri del tuo ordine, assegnandoti in quest’alma Urbe l’insigne tempio di Santa Maria Ausiliatrice in Via Tuscolana, il cui Rettore e Clero insieme con quanti sono addetti ad esso, esortiamo paternamente, perché quando ne prenderai possesso ti accolgano con gioia e ti onorino con devota riverenza. Inoltre, mentre ci rallegriamo vivamente con te, perché eletto nel senato della Chiesa Cattolica tu potrai assisterci nelle questioni di supremo interesse e fare onore alla Sede Romana, preghiamo Iddio benignissimo, ché voglia arricchirti dei suoi doni e confermarti con la sua grazia e con il suo aiuto” è stato il messaggio che il Santo Padre Francesco aveva consegnato il 30 settembre scorso al Rettor Maggiore dei Salesiani, e di cui è stata data lettura all’inizio della celebrazione, subito dopo i primissimi riti iniziali.

Una celebrazione che è stata ricca di simboli e gesti significativi sin dall’inizio: in precedenza, già all’ingresso, il Rettor Maggiore era entrato per la navata centrale della chiesa benedicendo la folla con l’acqua santa e aveva poi ha sostato alcuni momenti in ginocchio davanti al tabernacolo.

La basilica che lo ha accolto era colma di fedeli, parrocchiani, membri dei vari gruppi della Famiglia Salesiana e soprattutto molti bambini, ragazzi e giovani, che hanno partecipato con attenzione alla celebrazione e hanno animato in molti modi la celebrazione – chi nel servizio all’altare, chi nel coro, chi nelle diverse altre funzioni liturgiche necessarie.

Accanto a lui a concelebrare la Messa della Gioia nell’Avvento c’erano diverse decine di salesiani: i membri della comunità della parrocchia, guidati dal parroco, don Valerio Baresi; altri salesiani provenienti dalle comunità di Roma; e il Superiore della Circoscrizione Speciale dell’Italia Centrale, don Stefano Aspettati.

Nel prosieguo della Messa, un sorridente e sereno Card. Fernández Artime, visibilmente a suo agio in una chiesa salesiana e intrisa del carisma di Don Bosco fatto proprio da tutta la comunità educativo-pastorale, ha offerto il pensiero dell’omelia, e ha esordito ringraziando per l’accoglienza ricevuta e aggiungendo: “Mai avrei pensato, quando visitai questa bella Basilica qualche anno fa, che oggi sarei stato qui in mezzo voi a fare questo servizio. Ma crediamo nella nostra fede che Dio è imprevedibile: questa è l’esperienza di tutto noi credenti. E io sono davvero felice di trovarmi qui”.

Quindi ha sottolineato il suo “sentirsi a casa” tra suoi confratelli salesiani e membri della Famiglia Salesiana, omaggiando l’impegno di tutto “a servire la Chiesa lì dove ci troviamo, in qualsiasi parte del mondo”.

Affrontando poi il tema della liturgia del giorno, il X Successore di Don Bosco ha aggiunto: “Oggi celebriamo la Domenica della Gioia, e la Parola è questa: gioisco pienamente nel Signore. Siamo alle soglie dell’evento dell’incarnazione del Figlio di Dio” e “Natale significa Dio con noi, Dio in mezzo a noi”. Quindi, ha proseguito il ragionamento, “dobbiamo testimoniare, con il nostro stile di vita (…) che Dio è con noi” e renderci conto che “siamo felici perché Dio riempie la nostra vita”.

Infine, sul tema della testimonianza, ha specificato che non si tratta di grandi progetti, ma piuttosto di “testimoniare con semplicità che Dio è presente nel nostro cuore e nella nostra vita”, ricordando che “le parole durano poco, ma la testimonianza tocca il cuore”.

La mattinata di festa si è conclusa con un momento di agape fraterna cui è stata invitata tutta la comunità parrocchiale.

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XVI Assemblea Ispettoriale dell’Italia Centrale: “Tu vedi più lontano di me. Segnaletica per tornare a sognare”

Pubblichiamo il comunicato stampa dell’Assemblea Ispettoriale dell’Italia Centrale

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Si è tenuta a Roma dal 28 al 30 agosto 2023 la XVI Assemblea Ispettoriale dell’Italia Centrale dal titolo TU VEDI PIU’ LONTANO DI ME “Segnaletica per tornare a sognare” che ha visto la partecipazione di confratelli, Figlie di Maria Ausiliatrice, membri della Famiglia Salesiana, laici e giovani. Anche don Juan Carlos, Consigliere per la Regione Mediterranea, ci ha onorato della sua presenza, inaugurando la Visita Straordinaria che farà alle case della nostra Ispettoria.

La riflessione del primo giorno di assemblea su I sogni di don Bosco: storia, ispirazione, comunicazione e profezia, è stata portata avanti grazie agli approfondimenti di Paolo Vaschetto (salesiano coadiutore e docente UPS) e ad una lettura teologica del sogno dei nove anni tenuta da Don Andrea Bozzolo (Rettor Magnifico dell’UPS). Don Andrea ci ha ricordato che la spiritualità salesiana sta nel vedere il Risorto nel cortile, nell’ufficio, nella quotidianità dove ci sono i ragazzi. E che quello che siamo chiamati a fare con i ragazzi è l’impossibile: capovolgere un’esistenza, camminando nella logica della fede e facendoci aiutare da Maria, Madre e Maestra, piena di Grazia che, senza spiegare, tutto insegna.

A seguire, un arricchente momento di Dialogo tra le generazioni “I vostri anziani faranno sogni, i vostri giovani avranno visioni e profetizzeranno” con Don Gigi Zoppi e Don Gigi Giovannoni, Giovanni Rook e Antonio Coppedè intervistati dal Delegato di Pastorale Giovanile, don Emanuele De Maria.  La prima serata si è conclusa con uno spettacolo a tema, portato in scena dai giovani dell’oratorio “La Magione” di Siena.

Nella seconda giornata abbiamo ascoltato la relazione dell’Ispettore don Stefano Aspettati, in cui è stato presentato il  POI (Progetto Organico Ispettoriale) in tutte le sue sfumature. Un documento prezioso per – ha ricordato don Stefano – “andare nella sperata direzione di liberare energie per l’essenziale ritorno alla presenza in mezzo ai ragazzi, per riflettere insieme e poter annunciare il Vangelo”.

Il pomeriggio del 29 è stato dedicato allo studio della relazione per CEP, con un momento di approfondimento e formulazione di domande a cui si è dato risposta nella mattinata di mercoledì 30.

Accanto ai momenti di riflessione non sono mancati i momenti di condivisione, per vivere in pieno spirito comunitario questa importante occasione di incontro, fatta di nuovi inizi e saluti. Abbiamo affettuosamente salutato don Francesco Marcoccio, nominato dal Rettor Maggiore direttore della comunità del Sacro Cuore a Roma e, nella celebrazione eucaristica del 29, don Michelangelo Dessì ha fatto la sua professione di fede come nuovo Vicario dell’Ispettore. Infine, per concludere in piena gioia, durante la Celebrazione Eucaristica di mercoledì 30 abbiamo vissuto la professione perpetua del sig. Angelo Mereghetti, presieduta dall’ispettore.

Centro Nazionale Opere Salesiana, ingresso del nuovo direttore don Elio Cesari

Lunedì 28 agosto, nella cappella del Centro Nazionale Opere Salesiane di Roma, c’è stato l’ingresso del nuovo direttore, don Elio Cesari. La celebrazione è stata guidata dall’ispettore della Circoscrizione Italia Centrale, don Stefano Aspettati alla presenza del Consigliere per la Regione Mediterranea, don Juan Carlos Godoy, dell’ispettore della Lombardia Emilia Romagna, don Roberto Dal Molin e i salesiani della comunità del Pio XI.

“Il fulcro della tua missione è la comunione, abbiamo bisogno di camminare insieme, di fare comunità – ha detto don Stefano Aspettati durante l’omelia -. Noi abbiamo un compito grande nel mettere insieme gli ambienti in una unica visione salesiana, che stia in un dialogo dove tutti possano avere la voce per costruire questa visione unitaria. L’obiettivo è sempre lo stesso. Chi ce lo fa fare? Il Signore e i giovani, soprattutto i più poveri e abbandonati”.

Don Godoy ha richiamato il filo rosso che percorre il centro nazionale per spiegare il senso della continuità: “Il filo rosso e d’oro che percorre tutta la casa è importante perché nel momento in cui una persona sostituisce un altro mette al centro la continuità. Ecco qual è il significato del filo: garantisce la continuità anche con persone diverse e parte dalla fede, da Cristo. Il filo è il collegamento tra tutti quelli che lavorano, qui per un progetto che è iniziato prima di don Roberto e che proseguirà anche dopo don Elio. Il progetto garantisce la continuità: tu, don Elio, devi garantire questo, restando fedele ai destinatari e al nostro carisma”.

Don Bosco a Cagliari si fa in tre: nasce un’unica comunità salesiana

Dal sito dell’Ispettoria Italia Centrale.

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Dal mese di settembre 2023 i Salesiani della Città Metropolitana di Cagliari avranno una nuova fisionomia: un’unica comunità religiosa a servizio dei giovani del nostro territorio, con il compito di animare le tre case salesiane, ovvero le tre comunità educativo-pastorali che curano tre attenzioni differenti e complementari a servizio dei giovani:

  • la casa di Cagliari Don Bosco è a servizio dei bambini, dei ragazzi e dei giovani con la scuola e l’attenzione al mondo della cultura e della formazione.
  • la casa di Cagliari San Paolo è a servizio dei bambini e dei ragazzi con l’oratorio – centro giovanile e la parrocchia San Paolo, che curano l’evangelizzazione e l’associazionismo giovanile.
  • la casa di Selargius San Domenico Savio è a servizio dei giovani con il Centro di formazione professionale e l’attenzione al mondo del lavoro.

Il sogno di don Bosco, prete torinese del 1800, a favore dei ragazzi e dei giovani, soprattutto i più poveri, continua con rinnovato entusiasmo, avendo nella comunità salesiana il suo nucleo carismatico, che coinvolge tanti laici e i giovani stessi che, diventando protagonisti della propria crescita, realizzano la bellezza di un carisma educativo presente in 136 Paesi del mondo. Anche lì dove i cristiani sono ancora perseguitati e non è tutelato il diritto della libertà religiosa, i salesiani sono chiamati dai governi a fondare nuove scuole e centri di formazione professionale. Un carisma educativo efficace che contribuisce a far crescere «onesti cittadini e buoni cristiani» da oltre 180 anni, e qui nella nostra città da esattamente 110 anni, quando nell’ottobre 1913 si inaugurò il primo anno scolastico nell’allora via degli Orti, oggi via sant’Ignazio da Laconi. Da allora, generazioni di ragazzi si sono alternati sui banchi della Scuola Media e dei Licei, e dagli anni Novanta anche nella Scuola dell’Infanzia e Scuola Primaria dell’Infanzia Lieta. Nel 1955 fu eretta la parrocchia San Paolo, nel quartiere popoloso e popolare di Fonsarda, che si caratterizzò fin da subito per il suo oratorio e centro giovanile, le attività sportive anche di altissimo livello. Ed infine nel 1967 il grande Centro di Formazione Professionale a Selargius che ha formato un’enormità di tecnici specializzati in vari settori del mondo del lavoro, in particolare meccanici d’auto, frigoristi, saldatori, elettricisti.

Una storia che si rinnova per rimanere in ascolto dei giovani e del loro desiderio sempre autentico di felicità e di vita piena. Una storia che continua a coinvolgere numerosi adulti e giovani, donne e uomini, volontari e dipendenti, innamorati di don Bosco, affascinati dal suo sistema educativo, nella scuola, come nell’oratorio e nella formazione professionale.

Una storia che nella città metropolitana di Cagliari vedrà un’unica comunità di religiosi, guidata da don Angelo Santorsola, chiamato a questa bella sfida a partire dal 01 settembre 2023. Don Santorsola, 55 anni originario di Caserta, finora è stato ispettore (Superiore provinciale) dei Salesiani della Italia Meridionale e prima aveva già ricoperto anche incarichi di direzione e formazione, come per esempio, a Napoli e a Genzano di Roma. Come responsabile diretto nell’ambito della scuola arriverà il genovese don Francesco De Ruvo, 42 anni, già impegnato in incarichi di animazione nella Provincia religiosa dell’Italia Centrale, mentre don Marco Deflorio proseguirà come parroco della Parrocchia San Paolo.

Sì, decisamente una sfida bella, nel segno dell’innovazione e della continuità, tutta proiettata al futuro: continuare a camminare in un processo che da quasi due anni vede al lavoro i salesiani, la Famiglia Salesiana, laiche e laici delle tre case, impegnati tutti in un tavolo comune di riflessione e di discernimento che ha portato alla nuova fisionomia di presenza salesiana nella nostra Città Metropolitana.

In prospettiva e in programmazione l’orizzonte è quello di una missione sempre più unitaria, che non annulla le differenze e le peculiarità di ogni singolo ambiente educativo, che prevede iniziative e attività in un’unica offerta educativa. Già in quest’estate 2023 è attivo un segno molto concreto: l’unica Estate Ragazzi Salesiana con oltre 300 bambini e ragazzi iscritti per le cinque settimane di esperienza estiva, che vanno ad aggiungersi a quelli dei Campi Scuola formativi che si svolgeranno ad Alghero.

«Questo nuovo assetto delle case salesiane – afferma don Stefano AspettatiSuperiore dei Salesiani dell’Italia Centrale – è una sfida per noi religiosi, ma anche una splendida occasione per rinforzare il carisma salesiano a Cagliari, assieme a tanti laici e giovani e alla Famiglia Salesiana. L’invito alla sinodalità che ci fa Papa Francesco e che sentiamo urgente si traduce anche in nuove strade da percorrere con coraggio e creatività al servizio dei giovani».

La nuova unica comunità salesiana, intitolata a Nostra Signora di Bonaria, sarà quindi composta da circa 20 religiosi, alcuni più anziani, altri più giovani, alcuni ancora in formazione iniziale, altri molto conosciuti in città, perché si sono spesi per tanti anni nella scuola come nell’oratorio.

Una vera e propria impresa educativa a servizio di tanti giovani, ma anche di tutti coloro, famiglie, educatori, docenti, credenti e non credenti, che continuano a guardare alla gioventù come l’unica reale ricchezza di un popolo.

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Italia – Il Rettor Maggiore a Livorno per i 125 anni di presenza salesiana: “Siamo felici quando si ama”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Livorno) – Tanto entusiasmo, e soprattutto tanta felicità, a partire dal titolo dell’evento che si è tenuto nel fine-settimana 27-28 maggio 2023 a Livorno per festeggiare i 125 anni di presenza salesiana nella città: “Felici nel tempo e nell’eternità”. Ospite speciale delle celebrazioni è stato il X Successore di Don Bosco, il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, che per due giorni ha animato la Famiglia Salesiana locale e indicato le traiettorie da seguire per restare sempre significativi e attrattivi per i giovani.

Il Rettor Maggiore è arrivato alla Stazione Centrale di Livorno alle 13:03 della giornata di sabato, accolto calorosamente da tutti i ragazzi del “Civico79”, la realtà dell’oratorio di Livorno destinata ai giovani universitari e lavoratori. Dopo un primo momento con la comunità salesiana locale, è salito su un battello che, passando per i “fossi” – i canali che attraversano la città – lo ha portato fino alla Fortezza Vecchia, dove è stato accolto da una moltitudine di bambini, ragazzi, adulti e anziani, autorità livornesi, oltre che da un’esibizione di danza organizzata dai ragazzi dell’oratorio salesiano.

A fare gli onori di casa è stato il vescovo di Livorno, Mons. Simone Giusti, che ha speso parole di profondo elogio verso i Figli di Don Bosco. Per il vescovo “in cucina il sale insaporisce tutto. I salesiani a Livorno riescono a rendere appetibile la proposta della Chiesa”. E ancora: “Hanno saputo prendere i livornesi per il verso giusto, cosa non sempre facile: lo dimostrano i centoventicinque anni di presenza sul territorio”.

Un’altra bella testimonianza è arrivata poi dall’Assessora alla cooperazione e alla pace di Livorno, Barbara Bonciani, che parlando della festosità dell’occasione ha affermato di ritrovarvi “quel senso di comunità che già sentivo quando da giovane frequentavo i salesiani. All’interno di questa collettività tutti si sentono a casa”.

La frase che ha accompagnato l’evento del sabato pomeriggio è stata: “La Felicità dei giovani, da Livorno a tutto il mondo”, dato che la comunità di Livorno ha incentrato la sua riflessione pastorale per l’anno dell’anniversario sul tema della felicità.

Per questo al Rettor Maggiore sono state poi poste alcune domande sempre sul tema della felicità, da parte dei presentatori – un ragazzo dell’oratorio, un boy-scout e una maestra delle scuole “Maria Ausiliatrice”. Don Á.F. Artime ha parlato in modo semplice, affinché potessero capire anche i bambini, ma in modo profondo da far riflettere anche gli adulti: “La felicità è un cammino che ciascuno di noi deve scoprire. Non esiste un modello predefinito di felicità; dipende dall’educazione di Dio e dalla fede. Siamo felici quando si ama”. E ancora: “La felicità si sente dentro al cuore e la verità appare quando tu non lo pensi”, perché con i ragazzi me non serve fare filosofia della felicità con i ragazzi, bastano semplici gesti.

Anche il tema dei giovani, protagonisti della giornata, è stato affrontato dal Rettor Maggiore, che ha consigliato ai genitori presenti di sincerarsi che i loro figli stiano bene, di chieder sempre loro come si sentono. La chiusura dei suoi interventi il X Successore di Don Bosco l’ha dedicata proprio ai giovani ragazzi: “Il dramma più grande che abbiamo, in Italia come in Spagna, è che formiamo eccellentemente i nostri ragazzi, ma non creiamo lavoro per loro. Non possiamo più lasciarli andare, dobbiamo far sì che trovino il loro cammino”.

In serata il Rettor Maggiore ha cenato con i ragazzi dell’oratorio di Livorno, in un clima di famiglia e fraternità, e poi ha assistito allo spettacolo “125 e una notte” presso il Cinema Teatro Salesiani, dove si sono esibiti i ragazzi dei corsi di Teatro, Coro, Arte e Chitarra, insieme anche ad alcuni ragazzi ucraini giunti dopo lo scoppio della guerra che presso l’oratorio salesiano apprendono l’italiano.

Domenica 28 il Rettor Maggiore ha visitato le due case delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) che si trovano a Livorno – “Santo Spirito” e “Maria Ausiliatrice”. Alle ore 11 ha presieduto la Messa presso la parrocchia salesiana “Sacro Cuore”, concelebrata anche dal Superiore della Circoscrizione Italia Centrale (ICC), don Stefano Aspettati, il parroco, don Simone Calvano, e partecipata da una folla di minori, le famiglie e Famiglia Salesiana locale.

Successivamente c’è stato il pranzo comunitario preparato e servito dai ragazzi del Centro di Formazione Professionale delle FMA di Livorno, vissuto sempre in un clima di grande armonia e convivialità, con il Rettor Maggiore che non ha mai smesso di essere disponibile con tutti.

Il pomeriggio è proseguito con le attività programmate nell’ambito del “Festival”, tra foto con il Rettor Maggiore, e giochi in compagnia per grandi e bambini, che hanno ricreato proprio sentito l’aria di casa e di oratorio.

Durante entrambi i giorni tutti i presenti hanno sentito veramente la presenza di Don Bosco e sperimentato quel senso di felicità che da Don Bosco in poi tutti i salesiani desiderano per i giovani: una felicità da vivere “nel tempo e nell’eternità”.

 

Il Tirreno
Agenzia ANS

 

 

Italia – Don Tadeusz Rozmus insediato come nuovo Direttore della casa di Castel Gandolfo, dipendente dal Rettor Maggiore

Dall’agenzia salesiana ANS.

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(ANS – Castel Gandolfo) – È stato direttamente il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, a presiedere, durante i vespri di mercoledì 1° settembre, l’insediamento del nuovo Direttore dell’opera e della comunità salesiana di Castel Gandolfo, nella persona di don Tadeusz Rozmus, già Consigliere per la Regione Europa Centro e Nord, nel sessennio (2014–2020). E questo perché, a seguito della decisione presa col consenso del Consiglio Generale, l’opera salesiana di Castel Gandolfo è stata incorporata tra le comunità del Rettor Maggiore (RMG), per le quali egli è direttamente responsabile.

Questo insediamento segna pertanto anche il cambio di Ispettoria della comunità di Castel Gandolfo, perché dopo molti anni di cura pastorale da parte Circoscrizione Italia Centrale (ICC), e precedentemente dell’Ispettoria Romana (IRO), la comunità con tutte le sue attività pastorali è passata direttamente sotto il coordinamento delle comunità RMG, per permetter una maggiore e migliore organizzazione di tutte le case che svolgono la loro attività con la Santa Sede: la comunità del Vaticano, la comunità delle catacombe di San Callisto ed ora anche la parrocchia pontificia di Castelgandolfo.

L’atto dell’insediamento si è svolto durante nella Chiesa Pontificia “San Tommaso da Villanova” a Castel Gandolfo, presieduto come detto dal Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, e accompagnato da diversi altri salesiani, tra cui il Vicario del Rettor Maggiore, don Stefano Martoglio, il Superiore della Circoscrizione Italia Centrale (ICC) don Stefano Aspettati, il Direttore della Comunità della Sede Centrale Salesiana, don Jean-Claude Ngoy Wa Kayumba, e altri religiosi delle comunità salesiane.

Prossimamente è previsto l’ingresso di don Rosmuz anche come parroco della parrocchia pontificia di Castel Gandolfo.

Don Tadeusz Rozmus è presente in Italia dal 2006 quando, dopo il suo sessennio come Ispettore di Cracovia (PLS), venne chiamato a Roma dall’allora Rettor Maggiore, Don Pascual Chávez, come Direttore dell’opera salesiana di San Callisto. Successivamente è stato Direttore dell’opera di Perugia e per alcuni anni ha lavorato anche nella Congregazione vaticana per il Clero. Il CG27 lo ha eletto come membro del Consiglio Generale responsabile per la Regione Europa Centro e Nord (2014-2020).

Nell’occasione il Rettor Maggiore ha speso delle parole di ringraziamento anche verso il Direttore uscente, don Enzo Policari, sottolineandone la sua grande generosità ed esperienza come Direttore e Parroco delle comunità salesiane – Roma-Don Bosco, Roma-Borgo Ragazzi Don Bosco, Roma-Sacro Cuore, Civitavecchia e infine Castel Gandolfo – e verso don Aspettati e verso tutti i salesiani che in questi anni hanno lavorato con grande dedizione al servizio di questa parrocchia pontifica.

La celebrazione è stata completata da un momento di condivisione e fraternità.

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Italia – Inaugurato a Perugia il Complesso Sportivo “Don Bosco”

Dal sito dell’agenzia ANS

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Perugia, Italia – giugno 2021 – Il 19 giugno è stata celebrata a Perugia l’inaugurazione dei nuovi locali di accoglienza/ristoro/bar/servizi e tutti gli altri lavori innovativi realizzati nell’ambito di tutto il complesso sportivo-ricreativo della Polisportiva Giovanile Salesiana “PGS Don Bosco”. Il Superiore della Circoscrizione Salesiana Italia Centrale (ICC), don Stefano Aspettati, il Consigliere comunale dott. Paolo Befani, in rappresentanza del Sindaco, dott. Andrea Romizi, e dell’Assessore allo Sport, dott.ssa Clara Pastorelli, hanno presieduto l’inaugurazione. L’evento è avvenuto alla presenza dei giovani della “PGS Don Bosco”, delle loro famiglie, dei Salesiani Cooperatori e degli Exallievi salesiani, dei rappresentanti delle aziende che hanno eseguito i lavori e dei benefattori. Al taglio del nastro tricolore ed alla successiva benedizione dei nuovi locali è seguito un rinfresco all’aperto in un clima di grande cordialità, amicizia e serenità, in piena sintonia con il carisma di Don Bosco. L’evento si è svolto in vista del centenario della presenza salesiana a Perugia, che dal 1922 opera in favore dei giovani, specialmente dei più bisognosi, preparandoli a diventare buoni cristiani ed onesti cittadini.

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ICC, XIII Assemblea Ispettoriale: “Nel cuore del mondo”

Pubblichiamo il resoconto della XIII Assemblea Ispettoriale della Circoscrizione Italia Centrale.

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Si è tenuta dal 27 al 29 agosto nel tempio di Don Bosco a Roma la XIII assemblea ispettoriale. Un’assemblea ricca, che ha visto la partecipazione di tanti confratelli, Figlie di Maria Ausiliatrice rappresentanti di ILS e IRO, rappresentanti della Famiglia Salesiana, laici e collaboratori, all’insegna della sicurezza e nel rispetto delle misure di contenimento del Covid-19.  

I lavori si sono aperti con la Tavola Rotonda coordinata da Benedetta Rinaldi (ex allieva del Pio XI e giornalista Rai), alla quale sono intervenuti il cardinale Matteo Maria Zuppi – collegato in streaming da Bologna, il dottor Gigi De Palo, presidente del Forum Nazionale dell’Associazioni Familiari, e il professor Leonardo Becchetti dell’Università di Tor Vergata, che ha curato l’aspetto sociale ed economico.

La tavola rotonda è iniziata con una riflessione sulla sfida dei salesiani in questo tempo di incertezza in seguito alla pandemia.

L’intervento del Cardinale Zuppi ha sottolineato come la pandemia sia stato un bagno di realismo che ci ha aperto gli occhi sull’essere tutti sulla stessa barca: ora sta a noi non sciupare l’opportunità della consapevolezza di vivere un mondo malato.

Anche il Papa ha parlato di un’ “economia malata”. La cura, secondo il professor Leonardo Becchetti, già esiste, ma “il successo del medico dipende dalla collaborazione del paziente”. Le possibili soluzioni riguardano gli stili di vita, da perseguire – secondo Becchetti – su tre livelli. A livello aziendale è opportuno abbracciare un modello ibrido, in cui si mette insieme profitto e impatto sociale. A livello personale è necessario coltivare l’arte delle relazioni, costruendo squadre, coalizioni e cooperazione. In ambito politico, infine, abbiamo bisogno di uno stato che sia catalizzatore delle energie della società civile, con incentivi e regole. Le istituzioni hanno ora molte risorse (che comprendono i 209 miliardi di cui 80 a fondo perduto) con cui possono riscrivere il nostro Paese, la nostra cultura e la nostra economia.

Il dottor Gigi De Palo ha posto l’accento sulla necessità di investire parte di queste risorse nella famiglia. “Basterebbe investire 7 miliardi di euro per le famiglie per poterle mettere nelle condizioni di vivere serenamente la loro dimensione educativa” ha affermato. Per De Palo la nuova sfida è l’inserimento della Laudato Si’ nell’Amoris Laetitia, ossia “considerare la natalità come qualcosa di sostenibile anche a livello ambientale”.

Il cardinale Zuppi ha chiuso il suo intervento affermando che “non lasciare nessuno indietro significa operare come faceva don Bosco”, dare fiducia ai giovani, dandogli la speranza per costruire il loro domani. Mettersi al servizio dei giovani significa seguire la visione di don Bosco ed educare il giovane stesso alla visione. “Questa si trasmette con gli occhi dell’amore, aiutati dal Vangelo che fa ci vedere ciò che ancora non c’è”. 

La prima serata dell’assemblea si è conclusa con un momento di preghiera in Basilica, guidato da una riflessione a partire dal sogno dei nove anni di don Bosco, e con la buonanotte dell’ispettore che ha sintetizzato la giornata con due parole: visione e leadership. 

Nella seconda giornata dell’assemblea, don Juan Carlos Pérez Godoy, nuovo Consigliere Regionale per la Regione Mediterranea, ha presentato la figura del salesiano emersa dal Capitolo Generale, integrando con le riflessioni del Rettor Maggiore e del Consiglio. La riflessione è partita dalla bellezza del luogo che ha ospitato il Capitolo, Valdocco, “dove il sogno fondante è stato realizzato”, e dall’importanza della presenza dei giovani al Capitolo.

Nel suo intervento, don Juan Carlos, ha citato alcuni passi della Lettera del Papa al CG28 e altri passi della lettera programmatica del Rettor Maggiore. Allo stesso tempo, ha voluto dare una lettura personale dell’esperienza del Capitolo Generale, che ha riassunto in tre “fili d’oro”: 1) la presenza in mezzo ai giovani più poveri come garanzia dell’identità e fecondità vocazionale salesiana 2) un nuovo modo di capire la formazione 3) il modello di missione e il carisma condivisi tra salesiani e laici, e il nostro modello di essere e vivere la Chiesa con i giovani. 

E’ seguita poi la Relazione dell’Ispettore, Don Stefano Aspettati, che dopo i saluti e i ringraziamenti iniziali ha parlato del CG28 come “un’esperienza molto bella, ancorché mutilata” che offre un tema nuovo che è quello dell’accompagnamento dei giovani verso un futuro sostenibile. Il terzo punto della relazione ha riguardato la nuova proposta pastorale e il “bagno nella realtà”. L’epidemia ci ha riscoperti fragili, ci ha lanciato diverse sfide a vari livelli. Alcune sono state accolte con prontezza (basti pensare alle nostre scuole e dei nostri CFP che hanno affrontato in tempi record il sistema della didattica a distanza e si sono interessati dei bisogni degli alunni più poveri). Altre sfide, invece, anche se indipendenti dall’epidemia, hanno richiesto proprio durante questo periodo di operare delle scelte, come quella di riconsegnare alla diocesi le Parrocchie di Sulmona e di Nuoro e di sospendere la comunità di Loreto. “Sono scelte difficili e sofferte non solo per chi le subisce, ma anche per chi le prende e se ne assume la responsabilità” ha detto l’ispettore. “Non possiamo sapere cosa il Signore chiederà nei prossimi tempi alle nostre comunità” ma l’invito è quello di metterci nel cuore del mondo, di fare rete e pensare l’ispettoria come un corpo. L’ispettore ha concluso la relazione invitando al coinvolgimento dei giovani nei processi decisionali, così come riportato nella lettera che i giovani hanno inviato ai Capitolari.

Dopo il pranzo, per piccoli gruppi e su turni, l’Assemblea è proseguita con la visita ai locali della nuova sede Ispettoriale e, a seguire, ci si è ritrovati per procedere con il lavoro per Consigli delle CEP.

Dopo aver ascoltato la provocazione del cuore del mondo dopo la pandemia e aver approfondito attraverso gli interventi di don Juan Carlos e don Stefano cosa dice questo tema nella congregazione, nell’ispettoria e nella nostra CEP, durante la terza e ultima giornata insieme, è stata presentata la nuova proposta pastorale da diversi punti di vista. 

 Don Emanuele De Maria, delegato della Pastorale Giovanile, ha presentato la proposta pastorale del nuovo triennio a partire dal contesto in cui essa si colloca. La proposta di quest’anno “Nel cuore del mondo – Ecco il tuo campo, ecco dove dovrai lavorare” si è ispirata al bicentenario del sogno dei 9 anni, alle linee progettuali della Pastorale Giovanile della CEI “Dare casa al futuro”, alla Strenna del Rettor Maggiore “Onesti cittadini buoni cristiani”, al tema della GMG di Lisbona e agli anniversari della morte di San Francesco di Sales e della fondazione dell’Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice.

Il tema di quest’anno ha come focus la nostra collocazione in questo mondo, il capire cioè cosa significa essere cristiani e con il carisma di don Bosco in questo tempo. L’anno prossimo il focus sarà la nostra vocazione (con una sfumatura accentuata sull’educazione affettiva) e tra due anni si approfondirà il nostro impegno in questo mondo.  

 L’intervento sulle linee di programmazione per la formazione della Famiglia Salesiana è stato curato da Don Francesco Marcoccio, che si è lasciato ispirare dal tempio dedicato a don Bosco che ha ospitato l’assemblea, la cui architettura rimanda alla sua vita e alla sua storia. Don Francesco ha sottolineando come il sogno sia evocativo, lasci aperto il significato alle interpretazioni e sia la graduale definizione di una strada che si fa sempre più chiara. “Il sogno in don Bosco è una visione, una manifestazione di Dio nella sua vita che lui comprende gradualmente. Allo stesso modo anche la formazione: quella iniziale parte con la chiamata di Dio che si relaziona poi con la nostra storia personale e ci sollecita ad adattarla”. La formazione permanente poi fa sì che si interiorizzi e si erediti l’insegnamento del padre.

Il sogno – ha detto don Francesco – rimanda alla nostra identità salesiana, da conoscere, amare, confrontare e pregare, perché il da mihi animas cetera tolle diventi realtà.

 Infine, Don Francesco Valente – economo ispettoriale, ha parlato di un anno non facile e di crescita; un anno in cui l’ispettoria ha dovuto sostenere varie opere; un anno difficile, ma in cui la provvidenza e la solidarietà delle case si è manifestata in modo importante. L’epidemia ci ha aiutato a scoprire tante cose e ci apre a nuove sfide che consistono nel ripensare e riprogettare la nostra realtà, la nostra economia e il nostro stile di vita comunitaria. Il covid ci stimola a crescere nella capacità di lavorare insieme, per progetti, come confratelli e insieme ai laici, e anche con nuovi strumenti.

 L’Assemblea si è conclusa con l’intervento dell’ispettore che ha voluto lasciare due parole di sintesi: “coraggio” per stare nel cuore del mondo e “insieme”, perché solo lavorando insieme ci si può considerare come un corpo unico ispettoriale.

 Il ringraziamento finale è stata la celebrazione eucaristica durante la quale ci sono stati i rinnovi della professione religiosa di alcuni confratelli ed il ricordo dei confratelli che celebrano particolari anniversari di professione e/o ordinazione.

 

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