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Seminario Regione Mediterranea su Migranti e Rifugiati: un impegno dei Salesiani a favore di chi cerca una vita più dignitosa

Dal 12 al 15 ottobre, nella Casa Diocesana di Malaga, si è svolto il Seminario Internazionale sull’Accoglienza dei Migranti e dei Rifugiati,  che ha permesso di riflettere sull’opera salesiana in questo campo con il dialogo tra più di un centinaio di partecipanti provenienti da Portogallo, Spagna, Italia e Medio Oriente, insieme a diverse autorità, specialisti e rappresentanti degli enti di riferimento.

Punto di partenza della riflessione è stato il notevole incremento delle iniziative avviate dalle presenze salesiane dedicate all’accoglienza e all’integrazione dei migranti e dei rifugiati, soprattutto tra i Paesi vicini alla situazione mediterranea. Per riflettere su queste attività, unificare le strategie e rispondere ai bisogni delle persone colpite da questa drammatica situazione, i Centri Nazionali di Pastorale Giovanile di Italia e Spagna hanno organizzato delle conferenze che hanno messo al centro questo problema nell’ambito delle conferenze di Giuseppe Riggio, con lo scenario delle migrazioni nel Mediterraneo: cause e prospettive; Alberto Ares e il motto ‘Siamo tutti migranti: verso una teologia delle migrazioni’; e Vincenzo Salerno, sugli aspetti socio-educativi nella pastorale e sugli aspetti pastorali in opera sociale: il caso della Comunità di San Luigi – Gorizia (Italia), opera salesiana di Msna sulla Rotta Balcanica.

Nei giorni in cui si è svolto l’incontro, inoltre, c’è stata anche l’opportunità di condividere interventi, corsi e buone pratiche, come quelli di Don Bosco International (DBI), guidati da Sara Sechi con il focus sulla prospettiva salesiana dell’Europa e dell’Europa migrazioni.

Giovani immigrati e identità, di Luis Callejas, ‘Come sostenere i bisogni dei migranti nei loro processi. Dolore migratorio’, con l’educatrice Mónica García Arboleda, oltre alla prospettiva del Coordinatore Statale delle Piattaforme Sociali (CEPSS) con ‘Lascia che ti dica una cosa: Nuove narrazioni d’amore dei migranti’, di Roberto Trujillo, e la ‘Donna migrante e intersezionalità. Quante vite hai in una vita?, con Marta Martín.

È stato condiviso anche il lavoro di azioni come “Reti e migrazioni – Protagonisti”. Immigrazione e reti culturali per il futuro’, con Koblan Amissah Bonaventure (dell’associazione Abuswan), “L’accompagnamento della dimensione spirituale e religiosa dei migranti”, con Nando Capovilla (di Pax Christi Italia), Gorizia, modello di accoglienza nel area di confine, con Vincenzo Salerno, ‘Don Bosco 2000, La Sicilia e le migrazioni circolari (con l’Africa occidentale sub-sahariana)’, con Agostino Sella. ‘Una proposta salesiana congiunta e sinergica per l’accoglienza, l’integrazione e l’accompagnamento di migranti e rifugiati: il caso italiano tra buone pratiche e nuove prospettive’, con Micaela Valentino (delle entità italiane VIS, SxS e CNOS-FAP), Programma Buzzetti per bambini senza casa, con Pepelu Aguirre della Fondazione Sociale Don Bosco Salesianos, “Prendi le redini”, con di Roberto Trujillo e Gema Rodríguez (CEPSS), Alloggi per i rifugiati, con Marita Guerra (CEPSS), Egitto e rifugiati dal Sud Sudan. Libano e rifugiati siriani e iracheni: giovani adulti, con Simon Zakerian. Tutte queste iniziative erano rivolte principalmente ai salesiani e ai laici impegnati a realizzare iniziative mirate all’accoglienza e all’integrazione dei migranti e dei rifugiati nei diversi ambienti educativo-pastorali.

L’incontro si è concluso con un dialogo sulle politiche europee, condotto da Fco, Jesús Toronjo Benítez, Direttore Generale delle Politiche Migratorie della Junta de Andalucía, e Maria Vittoria Garlappi, rappresentante della Fondazione Europea per la Formazione, che hanno evidenziato gli strumenti a disposizione dell’Unione Europea e le linee strategiche per promuovere la cooperazione tra istituzioni pubbliche e società civile nell’accoglienza e integrazione dei migranti.

 

“La decisione della Congregazione di mettere a tema la questione dei migranti rifugiati è una scelta politica particolarmente importante -, spiega don Elio Cesari, presidente del Centro Nazionale delle Opere Salesiane che ha partecipato con una delegazione italiana al Seminario -. La questione migratoria è rilevante ed è importante anche come i Salesiani vogliono assumerla pensando alle persone che ne sono coinvolte, che non sono numeri ma sono storie di vita che meritano attenzione e rispetto. Un’azione sincronica e coordinata è la migliore risposta a quella che ormai non è più un’emergenza, perché ormai ci troviamo a viverla da molti anni”, dice ancora.

Rispetto all’esperienza del Seminario, don Elio Cesari sottolinea due questioni:
“La prima è che è stata una bella occasione di confronto, il miglior clima per permettere le azioni successive. C’è stata l’occasione di confrontarsi, conoscere tante realtà che sono già coinvolte nell’accoglienza di migranti e rifugiati e renderci conto di quante cose belle i salesiani fanno per loro. La seconda questione riguarda la necessità di una riflessione sempre più ampia e profonda per dare le coordinate migliori e interfacciarci alle realtà anche europee, quindi anche oltre i nostri muri per dire qualcosa di specifico e orientato sul Sistema Preventivo ed educativo di Don Bosco. Il Seminario è stata l’occasione per dire anche all’esterno che cosa facciamo: noi rispondiamo a questa situazione come farebbe Don Bosco oggi. Ci tengo a ringraziare in modo particolare il centro nazionale di Madrid e tutti coloro che hanno organizzato questo seminario perché sono necessarie occasioni come queste che permettono di avviare un processo”, conclude. 

 

José Miguel Núñez, direttore del Centro Nazionale di Pastorale Giovanile della Spagna, ha evidenziato l’importanza di fare una valutazione congiunta della realtà del servizio salesiano nel bacino del Mediterraneo riguardo ai flussi migratori e ai processi di accoglienza, protezione, promozione e l’integrazione in Europa delle persone che arrivano nel continente e nelle province ultraperiferiche, come le Isole Canarie: “Allo stesso modo, abbiamo voluto evidenziare le sfide che la realtà attuale ci pone e, di conseguenza, assumere nuovi impegni a favore delle persone che si spostano alla ricerca di condizioni di vita più dignitose”, ha spiegato.

 

 

 

 

Don Elio Cesari è il nuovo presidente del Centro Nazionale Opere Salesiane

Di seguito pubblichiamo la nomina del nuovo presidente CNOS e segretario generale della Conferenza degli Ispettori da parte del Consigliere per la Regione Mediterranea e Presidente CISI, don Juan Carlos Pérez Godoy.

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A norma dello Statuto CISI  si dà comunicazione delle nomine che Presidente e Presidenza CISI hanno deliberato per il triennio 2023-2026 a servizio della comunione e della missione salesiana in
Italia:
– DON Elio Cesari – Presidente CNOS – Segretario Generale CISI
– DON Giuliano Giacomazzi – Direttore Generale Federazione CNOS-Fap

A don Roberto Dal Molin e a don Fabrizio Bonalume che concludono il loro servizio presso il Centro Nazionale di Roma va tutta la nostra riconoscenza.

Il Consiglio mondiale dei Salesiani Cooperatori si ritrova a Roma per programmare il prossimo triennio

Presso l’Istituto Salesiano Pio XI, dal 16 al 19 marzo 2023 si è svolto l’incontro del Consiglio Mondiale dell’Associazione dei Salesiani Cooperatori.
A questo incontro hanno partecipato i Consiglieri Mondiali delle 11 regioni in cui è suddivisa l’Associazione. Le regioni raggruppano 102 nazioni.
Vari argomenti hanno impegnato i partecipanti in questi giorni.
Come ormai tradizione degli incontri del Consiglio che si svolgono in presenza, oltre a svolgere attività proprie del Consiglio, si sono tenuti anche due momenti di formazione animati dai Delegati Mondiali, Sig. Dun Nam Nguyen e Sr. Lucrecia Uribe.
Nel primo momento si è riflettuto personalmente ed in gruppo sulla relazione, presentata dal Dott. Pierluigi Dovis, Direttore della Caritas Diocesana di Torino, durante la tavola rotonda svoltasi nelle Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana svolte a Valdocco lo scorso gennaio.
Il secondo momento il Consiglio è stato in visita presso la Basilica del Sacro Cuore per conoscere particolari aspetti della presenza di Don Bosco a Roma.
C’è stata anche la partecipazione di Maria Rita Scrimieri che ha presentato la figura di Vera Grita, Salesiana Cooperatrice, della quale è in corso la causa per la canonizzazione.
Con la conduzione degli altri momenti da parte di Antonio Boccia, Coordinatore Mondiale, il Consiglio ha cominciato ad elaborare il tema e lo svolgimento del prossimo triennio 2023-2026 in preparazione della celebrazione del 150° dell’approvazione, da parte della Santa Sede, dell’Associazione dei Salesiani Cooperatori, oltre che cominciare a pensare al VI Congresso Mondiale.
Dopo le comunicazioni di Carlo Pellegrino, Segretario e Raul Abad Fernandez, Amministratore, si sono conclusi i lavori del Consiglio Mondiale che il 19 marzo ha partecipato all’Angelus in Piazza San Pietro, ricevendo il saluto da parte di Papa Francesco.
L’attuale Consiglio nel corso del 2022 si è praticamente tutto rinnovato. Sono stati presenti:
Barbara Klose, Regione Europa Centro Ovest
Blazkca Merkac, Regione Europa, Centro Est
Borja Perez Galnares, Regione Iberica
Darlene Reis, Regione Brasile
Deliana Almendras, Regione Pacifico Caribe Sur
Italo Canaletti, Regione Italia Medio Oriente Malta
Martin Calderon, Regione Interamericana
Miguel Zevrnjia, Regione America Cono Sur
Patrick Hinvi, Regione Africa Francofona
Philp Yu, Regione Asie Est Oceania
Antuvan DS, Consigliere uscente della Regione Asia Sud che ha presentato Devasia Kuriakose, nuovo Consigliere.
Che, pur incontrandosi per la prima volta in presenza, hanno subito manifestato familiarità e intesa.

Salesiani, Figlie di Maria Ausiliatrice e Polisportive Giovanili Salesiane: un impegno rinnovato per promuovere con lo sport educativo e sociale la missione di Don Bosco

Il Centro Nazionale Opere Salesiane e le Polisportive Giovanili Salesiane hanno rinnovato il proprio impegno ad operare insieme nel mondo giovanile per rendere concreta la missione ispirata a Don Bosco attraverso la promozione dello sport. In tal senso, Salesiani per il Sociale avrà un ruolo fondamentale per sviluppare con le PGS azioni concrete al servizio del territorio.

Alla lettera di intenti tra il Presidente CNOS don Roberto Dal Molin e il Presidente PGS Ciro Bisogno, sottoscritta nel giorno della Festività di San Giovanni Bosco, è infatti seguito il protocollo d’intesa firmato il 18 febbraio a Roma, nella sede del Centro di Preparazione Olimpica “Giulio Onesti” tra il presidente delle PGS, Ciro Bisogno e il presidente di Salesiani per il Sociale, don Francesco Preite; si avvia così un percorso operativo per promuovere iniziative sportive rivolte ai contesti giovanili. Attraverso una rinnovata condivisione di scelte, obiettivi e finalità, l’intento è quello di promuovere e sviluppare insieme politiche sociali attraverso lo sport per il bene dei giovani, soprattutto quelli più svantaggiati e a rischio di esclusione sociale. Presentazione di progetti sportivi sociali, sviluppo di attività sportive sui territori, percorsi formativi rivolti a chi opera nello sport, monitoraggio organico degli interventi e dei progetti attuati insieme riguardanti il contrasto della povertà educativa e la promozione di un contesto sociale inclusivo per i giovani sono i punti cardine dell’accordo.

Le PGS sono entrate a far parte della rete di Salesiani per il sociale APS come socio ordinario. Precedentemente avevano già aderito a Salesiani per il sociale le altre associazioni promosse dal CNOS: il Turismo Giovanile Sociale (TGS) e i Cinecircoli Giovanili Socioculturali (CGS).

“Il Centro Nazionale delle Opere Salesiane condivide con le PGS la mission educativa nell’animazione sportiva, già in atto in molti territori, e con questo rinnovato impegno, laddove si creeranno le condizioni idonee, si potrà ulteriormente dare avvio e sostenere percorsi e iniziative per la crescita dei giovani in stile salesiano”, dichiara don Roberto Dal Molin, presidente del Centro Nazionale delle Opere Salesiane.

“Le Polisportive Giovanili Salesiane hanno a cuore i giovani e la loro crescita integrale. Questo rinnovato spirito di condivisione con i Salesiani Don Bosco e la presenza delle Figlie di Maria Ausiliatrice consentirà di rafforzare lo sviluppo dello sport come strumento di coesione sociale e di forte impatto educativo. L’identità associativa è fondamentale per svolgere quotidianamente la nostra mission sui territori”, dichiara Ciro Bisogno, presidente delle Polisportive Giovanili Salesiane.

“Lo sport, specialmente nelle nostre periferie, si presenta sempre più come luogo sociale per accogliere ed educare i ragazzi ed i giovani nello stile di don Bosco. Il protocollo sottoscritto tra Salesiani per il Sociale e le PGS permetterà di collaborare insieme sui progetti, sulle attività sportive e sulla formazione degli animatori sportivi. Siamo anche soddisfatti di accogliere nella rete sociale salesiana, un’altra realtà nazionale come la PGS, dopo aver già accolto CGS e TGS”, dichiara don Francesco Preite, presidente di Salesiani per il Sociale.

“Le persone fanno possibili i sogni”: il Rettor Maggiore ha inaugurato la nuova sede del Centro nazionale salesiano

“Con quello che facciamo insieme, portiamo avanti una realtà e un sogno bellissimi”: don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore, ha inaugurato la nuova sede del Centro Nazionale delle Opere Salesiane a Roma il 28 maggio a Roma, alla presenza della Madre Generale, suor Chiara Cazzuola, degli ispettori, i presidenti delle Associazioni e i coordinatori degli uffici nazionali. Erano presenti alcuni membri del Consiglio Generale (il Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile salesiana, don Miguel Ángel García Morcuende, e il Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale, don Gildasio Mendes), il Coordinatore della Formazione dei Salesiani e dei Laici in Europa, don Fabio Attard; il Rettore Magnifico dell’Università Pontificia Salesiana (UPS), don Andrea Bozzolo, e il Superiore della Visitatoria “Maria Sede della Sapienza” dell’UPS, don Maria Arokiam Kanaga. Con Madre Chiara Cazzuola alcune FMA, tra le quali la Superiora dell’Ispettoria Romana delle FMA, suor Gabriella Garofoli.

La visita del Rettor Maggiore è iniziata con la storia del Centro Nazionale introdotta da don Roberto Dal Molin, presidente del Centro Nazionale. Dopodiché, don Ángel Fernández Artime ha iniziato il giro dal piano terra dove, guidato da don Francesco Preite presidente di Salesiani per il Sociale, ha potuto visitare e conoscere le persone che lavorano per l’associazione che si occupa del disagio ed emarginazione giovanili in Italia. Al primo piano, poi, ha visitato gli uffici della redazione di Note di Pastorale Giovanile, quelli di rappresentanza del CNOS-Fap e del Cnos Scuola, di TGS e CGS, gli uffici del CNOS e del Don Bosco Formation.

Al termine della visita, ha salutato i presenti con un brave discorso. “Il sentimento che ho avuto nel cuore è molto bello – ha detto parlando ai presenti -: quanta vita, quante belle storie, quanti sogni, quanta progettazione. Crediamo che con quello che facciamo insieme, portiamo avanti una realtà e un sogno bellissimi. La mia parola oggi è un grazie, grazie a tutti noi, per tutta la missione che condividiamo anche con le sorelle delle FMA, con la presenza della Madre. La cosa più preziosa che abbiamo sono le persone – ha proseguito – : una casa salesiana senza vita non serve a niente”. Ripercorrendo la storia del Centro Nazionale, il Rettor Maggiore ha sottolineato che i cambiamenti appartengono alla storia salesiana: “Mi hanno raccontato che a Valdocco solo per pochi anni Don Bosco non ha avuto cantieri aperti. Io credo tantissimo nel grande valore delle decisioni che prendiamo, a volte con dolore, a volte con difficoltà. Credo che Dio guida la storia e la accompagna con la nostra libertà e nella sua provvidenza siamo portati nelle sue mani”.

“Io credo che questa realtà ci parla di un impegno molto profondo e serio – ha aggiunto il Rettor Maggiore – . Sono convinto che il Centro Nazionale con i salesiani in Italia e con tutti noi debba camminare per essere più significativi possibile, in comunione con il dicastero di Pastorale Giovanile, con le ispettorie. Dobbiamo fare in modo che con tutti quelli che lavorano qui, con i salesiani significativi che ci sono, il Centro nazionale abbia una parola qualificata da dire nella società e Chiesa italiane nell’orientare tante decisione pedagogiche, sociali e di formazione spirituali. Questo è un impegno che abbiamo, ispettori e anche io perché le persone fanno possibili i sogni”, ha concluso.

Nuova sede del Centro Nazionale Opere Salesiane: il 28 maggio inaugurazione con il Rettor Maggiore

Il 28 maggio, alle ore 11, si svolgerà l’inaugurazione della nuova sede del Centro Nazionale Opere Salesiane a Roma, in via Giacomo Costamagna alla presenza del Rettor Maggiore dei Salesiani, don Ángel Fernández Artime.

La nuova sede del Centro Nazionale sorge all’interno dell’Opera salesiana di Roma Pio XI: dopo una ristrutturazione, gli uffici del Centro Nazionale sono operativi da gennaio. Trovano spazio, all’interno della nuova sede, gli uffici di direzione, amministrazione e comunicazione dei Salesiani in Italia, la sede nazionale di Salesiani per il Sociale, TGS, CGS, gli uffici di rappresentanza del CNOS FAP, CNOS Scuola e l’ufficio Oratori e Parrocchie, la redazione e direzione di Note di Pastorale Giovanile, la sede dei Salesiani Cooperatori della Regione Italia, Medioriente e Malta e la sede del Don Bosco Formation.

Auguri di Pasqua 2020

Il primo giorno della settimana, al mattino presto le donne si recarono al sepolcro, portando con sé gli aromi che avevano preparato. Trovarono che la pietra era stata rimossa dal sepolcro e, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. Mentre si domandavano che senso avesse tutto questo, ecco due uomini presentarsi a loro in abito sfolgorante. Le donne, impaurite, tenevano il volto chinato a terra, ma quelli dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto». 

Lc 24,1-5 

In quella “prima pasqua” le donne trovarono un sepolcro vuoto. 

Gesù, collocatovi cadavere tre giorni prima, non era sparito o scappato… se n’era andato… aveva finito di essere morto, era vivo, precisamente risorto. 

Lo rivedranno in tanti nei giorni successivi camminare, parlare e addirittura mangiare con loro.

I nostri sepolcri in questo periodo sono pieni, non vuoti.

I nostri occhi sono ancora bagnati dalle lacrime per chi abbiamo “perso”; i nostri cuori sono in apprensione per chi sta male e rattristati per le “distanze sociali”; i nostri pensieri intrecciati di paura e di preoccupazione per il domani. 

Eppure sale invincibile dal cuore la consapevolezza che su quella Risurrezione possiamo contare, che anche i nostri sepolcri si svuoteranno, che alle lacrime daremo un senso, che i cuori riprenderanno vigore e affetto, che i pensieri si volgeranno all’intraprendenza dando alle cose di prima un senso nuovo.

Quel Gesù Cristo è vivo e in circolazione. Ne abbiamo scorto i segni anche in questo periodo: nella fede e nella compostezza di chi pregava, nella speranza e nella tenacia di chi non si scoraggiava, nell’amore e nel sacrificio di chi donava se stessa/o. 

Lo sentiamo bussare alla nostra porta, vuole entrare in casa nostra. 

O forse sta bussando da dentro, chiede di metterci a tavola con Lui… abbiamo un sacco di cose da dirgli, ha un sacco di cose da dirci… “Ora siete nel dolore, ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia” (Gv 16,22). 

Buona Pasqua nel Signore Risorto, 

“la gioia del Signore è la nostra forza” (Ne 8,10)