Gratitudine e fiducia. Un importante passaggio di testimone

Dal numero di dicembre di Note di Pastorale Giovanile.

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di don Rossano Sala

È un momento delicato e strategico per la pastorale giovanile che è in Italia. Don Michele Falabretti ha appena terminato il suo mandato alla guida del Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile della Conferenza Italiana. Un percorso che è durato undici anni. Don Riccardo Pincerato gli subentra in questo incarico.
Per noi di NPG è anche un cambio di vicedirettore, perché d. Riccardo prende il posto di d. Michele anche nell’organigramma redazionale della nostra rivista. Insieme a d. Elio Cesari, coordinatore della pastorale giovanile salesiana in Italia (nominato a luglio 2023 in sostituzione di d. Roberto Dal Molin), cambiano così entrambi i vicedirettori della nostra rivista. Rimane stabile il sottoscritto come Direttore e soprattutto l’inamovibile d. Giancarlo De Nicolò, da sempre affidabile e preciso redattore.
È un bell’avvicendamento che ci offre un’occasione propizia per ringraziare chi ha camminato insieme con noi in questi anni e per augurare buon inizio a chi si affaccia verso un impegno di tutto rispetto. Insieme ci aiuta ancora una volta a ricordarci che coloro che assumono un servizio lo fanno a beneficio di tutti e per la crescita di tutti. L’autorità, lo sappiamo, non è mai un privilegio che rende superiori agli altri, ma un’occasione di servizio a cui si è chiamati per l’edificazione e il cammino di tutti, nessuno escluso.

Gratitudine

La prima parola che sgorga dal mio e dal cuore di tanti di noi è certamente “gratitudine”. D. Michele ci ha messo corpo e anima in questo incarico. Lo ricordo al suo primo convegno di pastorale giovanile come Direttore del Servizio Nazionale, organizzato a Genova. Eravamo nel febbraio del 2014 e non vi ha potuto partecipare dal vivo, perché collegato dal letto dell’ospedale di Bergamo dove si stava curando da una malattia non semplice da affrontare, da cui ne è poi uscito vincitore e più forte che mai. E poi lo rivedo nell’ultimo incontro di redazione di NPG – era il luglio 2023 – a fare il punto dopo undici anni di servizio attraverso lo snocciolarsi degli argomenti dell’intervista che ora offriamo ai lettori, nel Dossier che segue questo editoriale.
Abbiamo camminato insieme. La sinodalità l’abbiamo praticata senza averla troppo tematizzata: abbiamo vissuto momenti entusiasmanti – le diverse GMG, il cammino del Sinodo per e con i giovani, alcuni convegni illuminanti – e anche stagioni faticose – l’esperienza della pandemia, la fatica della nostra rivista che necessitava di un ripensamento in vista di un rilancio, l’emergenza educativa che sempre ci ha accompagnato come filo rosso in tutti questi anni. Abbiamo affrontato le cose con coraggio e con le risorse che avevamo a disposizione, evidentemente anche con i nostri limiti. Ne abbiamo fatta di strada, e di tutto questo siamo felici.
D. Michele è stato protagonista di una stagione di pastorale giovanile in Italia, così come Niccolò Anselmi della precedente, Paolo Giulietti e Domenico Sigalini rispettivamente di quelle ancora precedenti. Tutti e tre, questi ultimi, divenuti vescovi: un chiaro riconoscimento del loro impegno qualificato sul campo e della loro anima pastorale. Tutti amici, collaboratori e sostenitori di NPG, che tanto ha fatto per la nascita del Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile: dai primi dialoghi sulla necessità di un coordinamento nazionale risalenti all’anno centenario della morte di don Bosco, alla nascita del Servizio nei primi anni ‘90, al sostengo mai mancato. Trent’anni di storia bella, entusiasmante, feconda.
Camminare insieme, Servizio Nazionale e NPG, ha sempre significato fecondarsi e arricchirsi reciprocamente: è stato, e siamo certi che continuerà ad esserlo, un bel laboratorio tra pensiero e azione, tra riflessione critica e azione pratica, tra pratiche pastorali e riletture critiche. È un circolo virtuoso, che fa bene a tutti: il pensiero aiuta l’azione ad essere intelligente e lungimirante, e l’azione aiuta il pensiero ad occuparsi della realtà concreta e a non perdersi in teorie astratte, in fantasie o illusioni. È una correzione e una purificazione reciproca, quasi una mutua verifica, che fa bene ad entrambi, perché aiuta tutti a rimanere umili e fuggire ogni presunzione.

Fiducia

Adesso tocca a d. Riccardo, e anche a d. Elio. Entrambi giovani e forti, con esperienza pastorale sul campo. Tutti e due con tanto desiderio di portare avanti con qualità e passione ciò che gli è stato affidato. Noi, nei loro confronti, partiamo decisamente con tanta fiducia. È l’atteggiamento che la pastorale giovanile ha sempre insegnato e praticato nei confronti di tutti i giovani. Senza fiducia non si va da nessuna parte. Se chi arriva è visto subito con sospetto, è guardato di traverso, mancano le condizioni buone per incominciare un cammino. Noi di NPG, pur avendo alle spalle una storia che oramai si avvicina ai 60 anni – la rivista è nata nel lontano 1966-1967 – non ci siamo mai chiusi in un passato glorioso. Puntiamo sul presente e sul futuro, pur rimanendo radicati nella storia.
Questo passaggio di testimone dice anche che la stagione che ci aspetta sarà inedita, diversa da tutte le altre che abbiamo vissuto. Ci sono sfide nuove che ci vengono incontro. Pensiamo a quella ecclesiale della sinodalità per esempio, che ci chiede di verificare il nostro modo di procedere e di lavorare insieme, e che ha nel cammino sinodale – sia universale che italiano – un momento di discernimento epocale che non sappiamo bene dove ci porterà. Oppure quella dell’abbandono della pratica religiosa da parte dei giovani, e non solo dei giovani – oltre oceano la chiamano Dechurching, termine intraducibile che dice una generalizzata disaffiliazione ecclesiale pratica, e che rende sempre più giovani dei nones, ovvero persone slegate da qualsiasi appartenenza, sia religiosa che civile [1]. O ancora alla cosiddetta “questione degli adulti”, che nella stagione precedente è stata assai denunciata ma poco affrontata: non basta dire infatti che gli adulti sono adulterati e adultescenti per risolvere le cose. La cura educativa rimane una sfida sempre antica e sempre nuova, soprattutto nei confronti dei “nuovi” adolescenti: ci vogliono strategie nuove e strutture diverse, insieme a persone meglio sintonizzate sul loro vissuto. Un’altra sfida non secondaria riguarda la recezione piena del cammino sinodale che abbiamo vissuto come Chiesa universale e che, per via della pandemia e di una certa superficialità, sta rischiando di essere dimenticato: impostare una pastorale giovanile “in chiave vocazionale” rimane un punto su cui lavorare con serietà e dedizione.
Abbiamo fiducia che insieme qualcosa di bello e incisivo si potrà fare. Soprattutto puntiamo sul lavoro di squadra e sulla necessità di fare rete. Il modus operandi vincente oggi, proprio a causa della complessità dei problemi da affrontare, è proprio questo: lavorare per progetti più che per uffici, imparare ad affrontare insieme le sfide, riconoscendo che la comunione, la condivisione e la corresponsabilità sono delle strategie operative vincenti.

Cammino

Il terzo e ultimo passaggio di questo editoriale lo dedico al cammino che ci aspetta. Chi è chiamato al servizio dell’autorità attraverso un compito di responsabilità, è invitato anche ad aver chiaro l’apporto specifico che dovrà perseguire, e che gli viene dal suo ruolo.
È significativo intanto che il coordinamento della pastorale giovanile a livello nazionale, fin dall’inizio, non è stato pensato come un “ufficio” ma come un “servizio”: Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile. Non è solo una questione terminologica, ma c’è sotto un’idea ben precisa frutto di riflessione e confronto tra i “padri fondatori”: è un servizio verso gli altri uffici della CEI, che hanno necessità di avere un’attenzione squisitamente pastorale nei confronti dei giovani – tanti uffici infatti hanno a che fare con i giovani: pensiamo solo all’Ufficio catechistico, a quello per la pastorale vocazionale, o a quello legato all’educazione, scuola e università, solo per citare i più vicini al mondo giovanile – e insieme un servizio offerto alle Diocesi e alle Regioni ecclesiastiche, che tante volte appaiono fragili proprio nel loro compito di accompagnare i giovani, e quindi vanno a loro volta accompagnate. Un duplice impegno quindi, a partire dal punto di vista specifico della pastorale giovanile.
Il compito di questo servizio, così come l’ho frequentato e immaginato, lo penso come orientato verso quattro ambiti connessi tra loro: uno più riflessivo, uno di governo, uno di coordinamento e uno di formazione.
La riflessione oggi non può mancare, attraverso un cammino di condivisione di idee fatto di confronto e di discernimento comunitario, che portino la pastorale giovanile a ripensarsi nei nuovi contesti in cui è chiamata ad operare. Proprio perché siamo in un cambio d’epoca, il primato – tra l’altro indiscutibile – della realtà non basta. C’è bisogno di approfondimento per trovare le cause e le ragioni di una determinata situazione, e anche di criteri per intraprendere delle azioni ragionevoli ed efficaci. La realtà va illuminata dalle idee, altrimenti resta oscura e imprendibile. La teologia pastorale è nata proprio per questo: per pensare l’agire, per verificare e qualificare l’azione pastorale. Senza di questo si agirà senza pensare, cosa assai grave e pericolosa, che purtroppo troppe volte avviene. Qui NPG, che ha sempre camminato con il Servizio Nazionale, può continuare a farlo in forma strutturale, insieme con il suo qualificato gruppo di redazione. Che il responsabile del Servizio Nazionale ne sia vicedirettore è il segno eloquente di questa stretta e feconda collaborazione.
C’è bisogno anche di governo. Nei posti di responsabilità bisogna saper accompagnare il discernimento e anche saper prendere decisioni. Bisogna ascoltare, condividere, valutare, decidere. In questo senso la consulta nazionale di pastorale giovanile è il luogo del discernimento e della preparazione delle decisioni importanti per il cammino. Senza orientamenti e decisioni siamo dispersi e non sappiamo dove andare. Una decisione offre obiettivi chiari e destinazione certa. Bisogna decidere con sapienza e chiarezza, rendendo conto dei passaggi: oggi si parla giustamente di decision making (il cammino di discernimento previo ad una decisione), di decision taking (il modo in cui i soggetti preposti prendono una decisione) e soprattutto di accountability (ovvero di trasparenza, di saper rendere conto con chiarezza agli interessati dei passaggi che si sono fatti per giungere alla decisione comunicata). Il governo implica la possibilità che vengano date indicazioni vincolanti alle Diocesi e alle realtà locali circa la gestione dei centri di pastorale giovanile diocesani e delle realtà di pastorale giovanile interparrocchiali e parrocchiali.
C’è bisogno anche di coordinamento. È la questione più pratica, che porta via la maggior parte del tempo, ma che è anch’essa determinante per avere ordine e precisione in quello che si fa. Pensiamo all’enorme impegno per il coordinamento di una Giornata Mondiale della Gioventù dal punto di vista operativo per le diocesi italiane. La prossima sarà nel 2027 in Corea del Sud, quindi sarà abbastanza leggera – sia in termini di partecipazione che quindi di organizzazione – rispetto a quelle europee. Ma c’è il capitolo del Giubileo dei Giovani a cavallo tra luglio e agosto del 2025, che è già all’orizzonte e su cui bisognerà muoversi fin da subito, in quanto possiamo dire che è dietro l’angolo. Il coordinamento implica anche il sapiente affiancamento di una presenza animatrice e orientativa nelle scelte particolari che ogni territorio è chiamato ad operare.
Un ultimo aspetto, ma non certo ultimo, è la formazione. Essa pone il suo focus sul vero “capitale” della pastorale giovanile, che sono le persone: operatori pastorali in primis e giovani di riflesso. Pensiamo alla formazione dei nuovi direttori dei servizi diocesani per la pastorale giovanile, e anche alla formazione delle loro équipe. Ci vuole, in questo senso, formazione iniziale e permanente. Molte Diocesi non hanno né la forza né la competenza per avviare dei cammini di formazione qualificati. Per questo assistiamo a molte improvvisazioni e ad alcune persone che non pare sbagliato definire “dilettanti allo sbaraglio”. I convegni nazionali di pastorale giovanile sono eventi privilegiati di formazione. Insieme con momenti puntuali forse varrebbe la pena interrogarsi sulla necessità di offrire qualcosa di più solido e permanente a livello di formazione nazionale.
L’attenzione e la cura di questi quattro aspetti certamente renderà possibile una sempre maggiore qualificazione del Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile. E con questo certamente una sua maggiore efficienza ed efficacia, che comunque non è mai mancata in questi anni.
* * *
Dunque, per concludere, un grazie grande e di vero cuore a d. Michele Falabretti (e a d. Roberto Dal Molin) per la loro presenza positiva, impegnata e qualificata di questi anni. E un benvenuto sincero e fiducioso a d. Riccardo Pincerato (e a d. Elio Cesari): con speranza ci mettiamo in cammino con loro per una nuova ed entusiasmante stagione di pastorale giovanile, sempre con l’intenzione di metterci in pieno servizio affinché tutti i giovani possano incontrare il Signore, così da divenire felici nel tempo e per l’eternità.

NOTA 

[1] J. Davis – M. Graham – R. Burge (Foreword by C. Hansen), The Great Dechurching. Who’s Leaving, Why Are They Going, and What Will It Take to Bring Them Back?, Zondervan, Gran Rapids (Michigan) 2023; R. Burge, The Nones. Where They Came From, Who They Are, and Where They Are Going, Fortress Press, Minneapolis 20232.

MGS Lombardia Emilia, inizia la scuola Formazione Animatori 2023/2024

Sabato 11 e domenica 12 novembre, presso le case salesiane di Bologna BVSL e di Sesto San Giovanni OSDB (MI) si è svolto il primo incontro della Scuola Formazione Animatori 2023-24.

La Scuola Formazione Animatori (SFA) è una proposta del Movimento Giovanile Salesiano Lombardia Emilia che, da diversi anni, coinvolge centinaia di adolescenti proponendo loro un cammino di formazione di vita cristiana, nello stile tipicamente salesiano dell’apostolato giovanile.

Quest’anno il percorso vedrà coinvolti 700 adolescenti insieme a oltre 240 giovani ed adulti impegnati come accompagnatori e formatori divisi tra le due sedi.

Don Edoardo Gnocchini, delegato di Pastorale Giovanile ILE, afferma come la SFA sia ancora oggi un appuntamento che riesce a raccoglie ragazzi, ragazze e formatori provenienti da realtà diverse che si ritrovano insieme «per fare famiglia nello stile di don Bosco e per donarsi reciprocamente l’entusiasmo di imparare a essere animatori, gli uni, e l’esperienza e la gioia che ha riempito il cuore nel darsi ai piccoli, gli altri».

Suor Gisella Ciarla, consigliera per la Pastorale Giovanile ILO, si sofferma su come il percorso formativo offra agli adolescenti coinvolti “un’occasione unica e speciale per scoprire e coltivare i propri talenti e per approfondire il proprio cammino di fede, crescendo nella consapevolezza che l’unicità e la bellezza di ciascuno assumono vero valore solo quando sono messe a servizio degli altri” .

Per la SFA questo non è solo un nuovo anno ma soprattutto un nuovo inizio!

Dopo gli anni segnati dalle sospensioni, dalle restrizioni e dalle rimodulazioni necessarie per affrontare l’emergenza sanitaria, si è ritornati in presenza e, senza paura, con i grandi numeri che hanno da sempre contraddistinto questo appuntamento.

«I ragazzi ne avevano bisogno e lo hanno dimostrato con una partecipazione davvero significativa in termini numerici e di qualità», nota suor Anna Maria Spina, consigliera per la Pastorale Giovanile ILS, evidenziando anche come essa sia «una bella esperienza di collaborazione come Famiglia Salesiana nel Movimento Giovanile Salesiano».

Ogni weekend formativo trova il suo culmine nella celebrazione eucaristica domenicale. Durante quest’ultima l’ispettore, don Roberto Dal Molin, ha sottolineato come «l’olio nella lampada della nostra vita è l’amore che il Signore dona; se lo si vive si è pronti ad incontrare lo “sposo”». Ha anche sottolineato come essere animatori significhi «imparare ad amare da cristiani».

I prossimi appuntamenti del percorso saranno:

1-2 Dicembre 2023

13-14 Gennaio 2024

Assemblea MGS 2023, a Firenze con i giovani nel cuore

Pubblichiamo l’articolo di resoconto dell’Assemblea MGS 2023 che si è tenuta lo scorso fine settimana nella casa salesiana di Firenze.

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Sei territori MGS, una sessantina di persone circa, la casa salesiana di Firenze e i giovani nel cuore. Forse questo basterebbe a schematizzare, ma sicuramente non a raccontare, ciò che abbiamo avuto la grazia di vivere all’Assemblea Nazionale MGS. 

Venerdì 20 ottobre ciascuno di noi è partito, a orari più o meno simpatici, da casa sua: direzione Firenze, via del Ghirlandaio 40. Quello che ci aspettava era logisticamente chiaro, ma il cuore era trepidante. 

Così ha avuto inizio questo weekend di condivisione, giunti alla casa di Firenze, dopo una piccola merenda, abbiamo brevemente introdotto l’Assemblea, per proseguire con una gustosa cena e una divertente serata di fraternità preparata dagli amici della Sicilia, per conoscerci ed entrare in quel clima di familiarità che ha caratterizzato queste giornate. Per concludere nel modo migliore abbiamo fatto la conoscenza di suor Rebecca e don Andrea, rispettivamente direttrice della comunità FMA e parroco e vicario della comunità SDB; nella buonanotte ci hanno raccontato della ricchezza che stanno vivendo in questo ultimo periodo, in cui SDB e FMA si sono trovati a vivere e lavorare fianco a fianco.

Sabato mattina ci siamo svegliati, pronti e carichi per iniziare i lavori. Dopo le lodi insieme e una generosa colazione, Fabio, coordinatore nazionale della segreteria, ci ha presentato per bene l’assemblea.

Innanzitutto hanno partecipato: 

  • I membri della Segreteria e della Consulta Nazionale;
  • Altri giovani rappresentativi per ogni territorio; 
  • Rappresentanti delle associazioni promosse e co-promosse dai Centri Nazionali;
  • Un SDB e una FMA di giovane età per ogni territorio;
  • Coloro che svolgono incarichi di rappresentanza a livello nazionale su mandato della Consulta Nazionale;

È poi stato presentato il metodo sinodale, che abbiamo utilizzato per lavorare, suddiviso nei tre momenti di riconoscere, interpretare, scegliere.

Abbiamo iniziato a lavorare basandoci su alcuni bisogni che erano stati precedentemente riconosciuti durante la consulta di maggio. Suddivisi in sei gruppi di lavoro, misti tra giovani, SDB, FMA e rappresentanti delle associazioni, abbiamo cominciato la fase del riconoscere. Abbiamo chiesto a ciascuno di condividere un’esperienza personale che riflettesse uno dei bisogni, ne sono nate condivisioni profonde e attente riflessioni. È stata occasione per conoscerci e per conoscere e riflettere sulla nostra e sulle altre realtà. 

Dopo il pranzo e animate partite a calcetto e pallavolo abbiamo ripreso i lavori catapultandoci nella fase dell’interpretare. Questo momento è stato sicuramente ricco quanto intenso: siamo scesi in profondità, abbiamo esplorato i bisogni identificati cercando in essi alcuni elementi costitutivi che ci aiutassero a snocciolarli. Tramite un grafico ogni gruppo è giunto ad avere 3 elementi caratterizzanti dei bisogni ritenuti più significativi. 

Questo momento ci ha richiesto molta attenzione e interiorizzazione, è stato impegnativo, ma allo stesso tempo gratificante: ci ha permesso di guardare i bisogni che i nostri ragazzi urlano, anche implicitamente; e in questo modo ci ha permesso di guardare a loro, e guardare a noi in quanto educatori.

A seguito di questa fase ci siamo dedicati un’ora di adorazione, in modo da riordinare i nostri pensieri alla luce di Cristo e dello Spirito Santo. Aiutati da alcuni passi sui temi di fede, speranza e carità, accompagnati dal testo dei discepoli di Emmaus, e confortati da alcuni canti ci siamo lasciati accompagnare da Dio, che è guida e centro del nostro lavoro.

In conclusione della giornata siamo stati accompagnati da Stefano, professore e appassionato di storia Fiorentina, in una visita della città di Firenze, guidati dalle figure di Giorgio La Pira, don Lorenzo Milani è il cardinal Elia Dalla Costa e dal loro impegno all’interno della chiesa e per la società. Ci siamo poi gustati una cena tipica e una vista notturna della città. 

La domenica mattina, infine, abbiamo affrontato l’ultima fase: lo scegliere. Durante questo momento la segreteria ha ascoltato i suggerimenti dei presenti, circa la futura proposta pastorale, che sarà strutturata lungo il prossimo triennio. Sono state condivise idee preziose sia sulle modalità di struttura del quaderno di lavoro, che sui contenuti.

A dicembre ci incontreremo nuovamente come segreteria nazionale e, tenendo conto di quanto proposto, ci impegneremo per organizzare al meglio i temi che ci accompagneranno nei prossimi anni.

Infine dopo un ultimo pranzo condiviso, siamo ripartiti verso casa, e arrivati alla meta negli orari più strani, come gli amici Siciliani che sono arrivati a Catania alle 5 del mattino. Eppure possiamo garantire che per esperienze simili vale la pena anche un viaggio così lungo. Siamo grati di questo tempo di condivisione, siamo grati per i frutti che abbiamo colto e preghiamo di coglierne altrettanti, vi chiediamo di accompagnarci nella preghiera affinché il nostro lavoro sia sempre il migliore possibile.

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RMG – Sinodo Salesiano dei Giovani 2024, in occasione del Sogno dei nove anni

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – In occasione del 200° anniversario del Sogno dei nove anni di Don Bosco, il Settore per la Pastorale Giovanile promuove la celebrazione del Sinodo Salesiano dei Giovani, dall’11 al 16 agosto 2024 al Colle Don Bosco.

Don Bosco era un sognatore a occhi aperti, come tutti i profeti che vedono lontano e guardano al futuro con speranza. A cominciare dal Sogno dei nove anni, in cui immaginava la sua futura missione di sacerdote ed educatore. Sogni che si sono miracolosamente avverati, con l’aiuto della Provvidenza, dei suoi salesiani e di tanti benefattori che hanno sempre sostenuto e continuano a sostenere la sua Opera.

Il Sinodo Salesiano dei Giovani vuole essere un modo per i giovani delle Ispettorie salesiane di valorizzare e approfondire il Sogno dei nove anni, riscoprendone il significato per la spiritualità, il discernimento e la realizzazione della propria vocazione. Suppone il coinvolgimento e la partecipazione diretta dei giovani.

Sono invitati al massimo due giovani per ciascuna Ispettoria dei Salesiani di Don Bosco e delle Figlie di Maria Ausiliatrice, impegnati nell’animazione pastorale nelle realtà locali e ispettoriali e nelle attività del Movimento Giovanile Salesiano. L’età dei partecipanti va dai 18 ai 30 anni. Insieme a loro, due Salesiani e due Figlie di Maria Ausiliatrice per Regione.

Ci saranno tre fasi. La prima fase preparatoria, di ascolto e dialogo, avrà luogo in ogni Ispettoria. La partecipazione di “tutti” viene attivata attraverso la consultazione nel processo di preparazione del Sinodo, al fine di riunire tutte le voci che sono espressione dei giovani del mondo. Per questo motivo, viene proposto un questionario preliminare per ogni Ispettoria, con l’obiettivo di redigere l’Instrumentum Laboris. Una seconda fase sarà quella celebrativa al Colle Don Bosco, che verrà vissuta con la metodologia sinodale, in un clima spirituale e curando i momenti dei piccoli gruppi (gruppi linguistici), che garantiranno una maggiore partecipazione e l’Assemblea plenaria. L’ultima fase, di azione, prevedrà il lavoro sul documento finale.

È prevista anche la pubblicazione di un “Coffee Table Book” contenente 200 sogni di giovani di tutto il mondo. È stato costituito un Core Group, o Commissione centrale, composto da 12 giovani di tutto il mondo, e un gruppo pre-sinodale di diverse persone per la redazione dell’Instrumentum Laboris.

Durante questi giorni di incontri sinodali, sarà possibile vedere la diversità delle culture, delle realtà giovanili e della Chiesa, ma anche l’unità che il carisma salesiano regola. Sarà motivo di grande gioia vedere la partecipazione, la comprensione e l’intesa, la capacità di lavoro e di discernimento e la condivisione di molti momenti di riflessione, preghiera e proposta.

Il logo prescelto per il Sinodo Salesiano dei Giovani rappresenta il prato del sogno di Don Bosco, sullo sfondo verde; la proposta di camminare insieme e di fare rete; i simboli che ricordano il dialogo, la riflessione e la partecipazione; e la croce, tutto nella ricerca spirituale, nella fede, nella cura della relazione con Gesù risorto.

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A 14 anni ormai sei grande…

Da Note di Pastorale Giovanile, dalla rubrica “Ritratti di adolescenti”, a cura dei giovani del MGS.

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di Silvia Moretti*

14 anni. Ormai sei grande. Puoi scegliere che scuola fare, quali amici frequentare, quale sport praticare. Se continuare a trascorrere i tuoi pomeriggi tra le attività della parrocchia e dell’oratorio oppure no.
La storia di Laura (nome di fantasia) è simile a quella di molti altri ragazzi che come lei popolano le nostre case salesiane: cresciuta in una famiglia di fede, ha frequentato per volere di mamma e papà il catechismo fino a ricevere il sacramento della Cresima e ora si trova di fronte al bivio di fare proprio il cammino che fino ad ora i suoi genitori hanno scelto per lei. Nel suo caso però la scelta da fare è resa un po’ più difficile dal fatto che nella parrocchia in cui è sempre andata insieme a mamma e papà non c’è più niente per i ragazzi della sua età. Nessun gruppo, nessuna proposta stimolante per una ragazza piena di energia come lei. Che fare? Certo, lei ha piacere ad andare a Messa, ma anche volendo provare qualcosa di nuovo, la sua comunità non ha molto da offrirle.
A 14 ormai sei grande, ma ancora è presto per fare scelte importanti senza il condizionamento dei pari. Per fortuna (o grazie a Dio!) Laura ha un cugino che frequenta l’oratorio dei salesiani. “È un bel posto, ci divertiamo, ti fai tanti amici”. Anche la zia, catechista frizzante, spinge per il coinvolgimento di Laura nelle attività dell’oratorio. La giovane si lascia convincere dalle parole dei suoi cari e si butta in questa nuova avventura.
I nuovi inizi però non sono sempre tutto rose e fiori. I nostri ambienti sanno essere tanto belli e tanto attraenti per chi arriva da fuori ma anche tanto “esclusivi”, quando non escludenti. Laura non molla, non è una che si arrende facilmente. A darle forza sicuramente è stato l’intervento di un salesiano, che con cura le si è fatto vicino; più di tutto, a infonderle coraggio è stato il fatto che l’ingresso in oratorio abbia risvegliato un desiderio che custodiva già nel cuore e che aveva solo bisogno di essere attivato: il desiderio di essere utile, di dare una mano, di mettersi al servizio. Non c’è niente che dia più gioia a Laura dello stare con i bambini. La prima Estate Ragazzi poi diventa per lei l’esperienza più intensa e significativa che abbia mai fatto nella sua giovane vita. Come è possibile che tutta la stanchezza – si chiede – si azzeri di fronte all’abbraccio di un bimbo? Come è possibile che nessuno le avesse mai raccontato di questo santo straordinario, don Bosco, che aveva scommesso tutta la sua vita sui ragazzi, soprattutto quelli più in difficoltà? Visto da fuori, l’entusiasmo di Laura è quasi commovente. Per chi orbita attorno agli ambienti salesiani da tanti anni, osservare lo stupore e l’emozione di chi, approcciandosi all’oratorio per la prima volta, sente veramente di aver trovato una nuova casa, è come respirare l’aria pura e fresca di montagna; permette di ricordare che davvero la missione di don Bosco per le strade delle nostre città non è ancora esaurita ma anzi, fiorisce rigogliosa.
Laura per tanti versi è fortunata, ma come i giovani di tutti i tempi vive le difficoltà della sua età. I ragazzi sono così: schietti, diretti. La loro intrinseca spontaneità a volte li rende letali. Per Laura il confronto con il nuovo gruppo non è sempre facile. Desidera essere profondamente se stessa, e allo stesso tempo questo rischia di escluderla dal gruppo. Certo, nessuno pensa che Laura sia antipatica, che non sia una ok. Però è pur sempre una nuova, e rompere la bolla può essere difficilissimo. Nell’età delle superiori si fanno ordinariamente esperienze che creano legami fortissimi tra i ragazzi. Il fatto per Laura di non aver ancora potuto prendere parte a nessuno di questi eventi con i suoi nuovi compagni di cammino la fa sentire un po’ tagliata fuori da quell’energia potentissima che gli adolescenti generano quando sono in gruppo.
Laura non molla, non è una che si arrende facilmente. Senza saperlo, Laura inizia ad essere circondata da angeli custodi, come voleva don Bosco, animatori più grandi di lei e consacrati, i quali la accompagnano nel cammino e la aiutano, passo dopo passo, a rompere la bolla. Il suo desiderio di crescita è autentico, la sua voglia di mettersi in gioco e di guardarsi dentro con profondità fanno il resto.
Laura adesso è proprio una brava animatrice, proprio come piacerebbe a don Bosco e sulla scia di tanti che in questa “vocazione” hanno riempito di senso e bellezza la loro vita. Presente, disponibile, gioiosa, fedele. Autentica, credibile e credente.

* 26 anni, genovese, laureata in Filosofia e in Antropologia Culturale ed Etnologia. Animatrice presso l’oratorio salesiano di Genova Sampierdarena.

Forum SYM: Immaginare un Movimento Giovanile Salesiano mondiale. I risultati del confronto

Dal sito infoANS.

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Al mattino di mercoledì 2 agosto 2023, mentre già centinaia di migliaia di giovani affollavano e riempivano di entusiasmo le strade di Lisbona, una selezionata rappresentanza di ragazzi e ragazze del Movimento Giovanile Salesiano (MGS) partecipava al “Forum SYM” (dall’acronimo dell’MGS in inglese).

La loro missione: “Immaginare un Movimento Giovanile Salesiano mondiale”. Ora, a distanza di qualche giorno, dopo aver raccolto e organizzato la grande quantità di materiali prodotti e condivisi durante quell’appuntamento, il Settore per la Pastorale Giovanile dei Salesiani di Don Bosco, guidato da don Miguel Angel García Morcuende, presenta i risultati di questo confronto.

A partecipare a quest’atteso confronto, tenuto presso la Casa Ispettoriale dei salesiani di Lisbona, nell’ambito della Giornata del Movimento Giovanile Salesiano (SYM Day) durante la GMG di Lisbona 2023, sono stati circa 250 giovani, che hanno dialogato con il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, la Madre Generale FMA, Madre Chiara Cazzuola, il Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile SDB, don Miguel Angel García Morcuende, e la Consigliera Generale per la Pastorale Giovanile FMA, suor Runita Borja.

Dopo la registrazione dei partecipanti, il forum è iniziato con un contributo sul tema dell’evento – Immaginare il Movimento Giovanile Salesiano Mondiale – offerto da suor Borja e don García Morcuende.

La presentazione si è conclusa con il seguente spunto di riflessione, per la successiva condivisione nei diversi gruppi linguistici: identificate un’importante questione o sfida globale su cui pensate che il Movimento Giovanile Salesiano possa dare un contributo significativo e visibile, e proponete di conseguenza delle linee di azione concrete.

La diversità delle risposte richiama già da sola l’attenzione sia dei giovani, sia degli adulti SDB, FMA e della Famiglia Salesiana sulla necessità di rispondere alle sfide del tempo.

I giovani chiedono di essere formati su vari aspetti della loro crescita, come l’identità, il discernimento vocazionale, la fede e la spiritualità salesiana; SDB, FMA e membri della Famiglia Salesiana sono chiamati ad accompagnare i giovani, specialmente i poveri e i migranti, e le loro famiglie.

I giovani desiderano formare la propria identità venendo assistiti nel loro sviluppo sessuale, affettivo, emotivo e mentale, per poter vivere una vita degna.

Vivendo seriamente la loro vita con Cristo, vogliono scoprire la loro vocazione, approfondire la loro fede cattolica ed essere al servizio dei loro compagni e della Chiesa.

Hanno anche espresso il desiderio di crescere nella spiritualità giovanile salesiana e nell’ecologia integrale.

E nel perseguire questi aspetti di crescita, sperano di essere accompagnati dalle loro famiglie nel vivere la fede.

I risultati di questa splendida riflessione chiedono anche un accompagnamento da parte degli SDB, delle FMA e dell’intera Famiglia Salesiana. Questo accompagnamento significa prendersi del tempo per ascoltare i giovani, per camminare con loro alla scoperta della loro vocazione, per approfondire la conoscenza e la pratica della fede cattolica e della spiritualità salesiana, e per prendersi cura delle famiglie.

Il mondo, infatti, pone ai nostri giovani e alla Famiglia Salesiana sfide sempre più grandi.

Si spera che il Forum SYM serva come esperienza concreta di ascolto dei giovani, e che sproni la Famiglia Salesiana a quell’accompagnamento gioioso e significativo che i giovani tanto desiderano.

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Portogallo – Lisbona 2023: i giovani pellegrini dell’MGS sono già in cammino

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Lisbona) – “Começamos a nossa viagem!” (Cominciamo il nostro viaggio!). Con questo motto d’esultanza migliaia di giovani e giovani adulti di tantissimi diversi Paesi del mondo hanno già iniziato i loro pellegrinaggi e si stanno dirigendo in questi giorni verso il Portogallo, per partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) a Lisbona, dal 1° al 6 agosto 2023, e prima ancora alle “Giornate nelle Diocesi”, che iniziano da mercoledì 26 luglio.

Dalla Polonia i giovani polacchi in viaggio con il Movimento Giovanile Salesiano (MGS) si sono messi in moto sabato 22 luglio. Racconta una pellegrina, Ada Łomnicka: “Poco dopo l’alba, le strade di Cracovia hanno iniziato a riempirsi di giovani provenienti da tutta la Polonia, che già pensavano a Lisbona. Puntuale alle 9 del mattino, è iniziata la Santa Messa che ci ha introdotto al rettilineo finale di diversi anni di preparativi”.

La celebrazione è stata presieduta dall’Ispettore di Cracovia, don Marcin Kaznowski che, nell’omelia, ha sottolineato come, al di là del viaggio geografico con rotta verso il Portogallo, tutti i presenti in realtà stavano già realizzando un viaggio spirituale ancora più impegnativo, durante il quale a volte potevamo perderci e persino perdere la propria guida, Gesù. Tuttavia, l’invito dell’Ispettore è stato quello di non smettere mai di andare alla sua ricerca. “Che questo viaggio ci aiuti a essere attenti ai segni di Dio”, ha concluso don Kaznowski.

“L’inno della Giornata Mondiale della Gioventù, eseguito al termine dell’Eucaristia, ci ha riempito di energia e tra risate e chiacchiere siamo partiti – continua il suo racconto la giovane Ada –. Durante il viaggio abbiamo ascoltato un interessante podcast i cui partecipanti ci hanno incoraggiato ‘ad aspettarci l’inaspettato’. Quindi, ora ci aspettiamo molte grazie!”

E la prima di queste grazie i pellegrini dell’MGS polacco l’hanno ricevuta già il giorno dopo, domenica 23 luglio. Dopo un viaggio durato tutto il primo giorno e la notte successiva, si sono risvegliati a Torino, e hanno avuto modo di visitare la culla del carisma salesiano, Valdocco, con la Basilica di Maria Ausiliatrice e il Museo “Casa Don Bosco”.

“Il tempo trascorso insieme oggi è stato molto arricchente e ci ha dato una prospettiva diversa sulla vita e l’opera di Don Bosco. Sicuramente l’esperienza di come viveva il fondatore della comunità salesiana rimarrà con noi per molto tempo” ha testimoniato da parte sua un’altra pellegrina, Marta Drążkiewicz.

Partendo da un po’ più vicino, i pellegrini appartenenti all’MGS dell’Ispettoria Francia e Belgio Sud (FRB) sono partiti oggi, lunedì 24 luglio. Se i chilometri da percorrere sono di meno, non minore è l’entusiasmo. “La mia decisione di andare alla GMG è stata certa. Da quando ho visto i giovani intorno a me di vari movimenti cattolici che tornavano dalla GMG in Polonia, ho capito che volevo partecipare a questa avventura, che sembra così arricchente. Partecipare alla GMG è per me una continuazione del mio cammino interiore, sia nella fede, sia nella vita personale. Penso che mi porterà molto come giovane” è quanto racconta la ventenne belga Noémi, già impegnata da anni con l’MGS.

Gli fa eco, da parte sua, Florián, 18 anni, francese, battezzato appena da poche settimane, che senza l’aiuto delle iniziative di solidarietà dell’MGS oggi non potrebbe partire: “Alla fine del 2022, ho partecipato ad un incontro di giovani nella chiesa di Saint-Maurice. In un palazzetto dello sport dove eravamo riuniti, ho visto 250-300 giovani della mia età. Tutti mi hanno dato il benvenuto. È stato fantastico! Sarei potuto rimanere lì per tutto il fine settimana! È stato allora che ho scoperto il progetto della Giornata Mondiale della Gioventù, ma ho rinunciato perché il budget era troppo alto… Poi, un giorno, mentre andavo a scuola, ho incontrato don Charles, un salesiano, e mi ha parlato di nuovo della GMG. Poiché mi fido di lui, ho deciso di incontrarlo per parlarne di nuovo. E quando ho visto il costo inferiore offerto dalla rete salesiana, ho deciso di partecipare!”.

La festa della fede della GMG, per tanti giovani, è già iniziata.

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Portogallo – GMG di Lisbona 2023: partecipazione salesiana al Festival della Gioventù e alla Fiera Vocazionale

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Lisbona) – WYD DON BOSCO 23, l’organizzazione responsabile della partecipazione del Movimento Giovanile Salesiano (MGS) alla Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) di Lisbona 2023, sarà presente in due diversi ambiti della GMG, tra il 1° e il 4 agosto: il Festival della Gioventù, con attività dislocate in vari luoghi di Lisbona; e la Fiera Vocazionale, nel quartiere di Belém.

La presenza di WYD DON BOSCO 23 in queste attività ha lo scopo di far conoscere ai giovani il Movimento Giovanile Salesiano e Don Bosco, patrono di questa edizione della GMG Lisbona 2023.

Festival della Gioventù

Il Festival della Gioventù presenta un insieme di eventi culturali, religiosi e sportivi, che avranno per protagonisti i giovani pellegrini della GMG Lisbona 2023, in una condivisione di esperienze cristiane fatte da ragazzi e ragazze di tutto il mondo, frutto della loro creatività e generosità.

WYD DON BOSCO 23 sarà presente e organizzerà diverse attività nell’ambito del Festival della Gioventù, nell’arco di quattro giorni.

Musical “Dom Bosco”

Dove? Casino di Lisbona
Quando? Giorno 1, alle 21:30; giorno 2 alle 19:30; giorno 3 e 4 alle 21:00

Presentato per la prima volta nel 2015, nell’ambito del Bicentenario della nascita di San Giovanni Bosco, il musical “Don Bosco” sarà ora presentato ai giovani pellegrini della GMG di Lisbona 2023. Lo spettacolo, che vede Ana de Morais come direttrice artistica e coreografica e Luís Peleira come direttore musicale, si avvale della collaborazione di oltre 40 giovani, 33 dei quali fanno parte del cast. “È un musical molto bello che racconta la storia di uno dei patroni della GMG. Inoltre, i giovani spettatori potranno vedere uno spettacolo presentato da altri giovani. Penso che sarà molto gratificante per coloro che hanno avuto l’opportunità di prepararlo e per coloro che ne godranno”, afferma il direttore musicale.

“Arruada”

Dove? Centro di Lisbona e Belém
Quando? Giorno 1, alle 15.00; giorno 3, alle 14.00

L’”Arruada”, preparata dal “Musicentro” dei salesiani di Lisbona, ha lo scopo di riunire il maggior numero possibile di giovani per le strade di Lisbona, per portare gioia a tutti con la loro musica.

Concerto “Pray with us” (Prega con noi)

Dove? Chiesa di San Paolo, Santos
Quando? Giorno 3, alle 14:00

Il concerto “Prega con noi” si propone di unire musica e preghiera in un unico momento. L’idea, come racconta suor Mafalda Monteiro, Figlia di Maria Ausiliatrice e tra le responsabili dell’équipe che organizza gli eventi di WYD DON BOSCO 23, è stata quella di “proporre qualcosa alla GMG internazionale” e poi è nata l’idea di “riunirsi per pregare in diverse lingue”. “Sarà anche un’opportunità per gli altri per partecipare e conoscere la nostra spiritualità”, sottolinea. Allo stesso tempo, sarà possibile “l’incontro con Gesù e la comunione tra diversi gruppi che vivono la stessa spiritualità salesiana”.

Flashmob

Dove? Terreiro do Paço
Quando? Giorno 4, alle 14:00.

Il 4 giugno un gruppo di 60 giovani dei Salesiani di Funchal animerà la zona del Terreiro do Paço con un flashmob. Il gruppo sta registrando in anticipo il video e la musica, che saranno poi inviati a tutti i gruppi MGS, permettendo così a tutti di partecipare. Nélio Teles, responsabile dell’attività, afferma che l’obiettivo principale è realizzare questo flashmob con “il maggior numero possibile di giovani, facendo festa insieme”.

Tambóra

Dove? Belvedere di Portas do Sol
Quando? Giorno 4, alle 14:00

Il progetto “Tambóra”, un gruppo di percussioni formato da 15 elementi, dagli 8 ai 24 anni, della Ludoteca da Galicia, presenza delle Figlie di Maria Ausiliatrice, si esibirà presso il belvedere di Portas do Sol e rallegrerà i presenti. Si tratta di un progetto che mira a “promuovere lo spirito di gruppo attraverso la condivisione delle responsabilità, la valorizzazione dell’autonomia e lo spirito di aiuto reciproco tra i membri del gruppo”, rivela Pablo Fortes, responsabile del progetto.

Fiera Vocazionale

La fiera vocazionale avrà luogo all’interno della Città della Gioia, uno degli eventi della GMG di Lisbona 2023, e mira a mettere in contatto le diverse congregazioni e i movimenti con i giovani, per aiutarli nella ricerca della loro vocazione. Al suo interno sarà possibile trovare anche luoghi di silenzio per l’incontro personale con Dio.

WYD DON BOSCO 23 sarà presente alla Fiera Vocazionale per far conoscere il Movimento Giovanile Salesiano e la Famiglia Salesiana. I giovani potranno partecipare a diverse attività, lasciare la loro testimonianza e prendere parte ai momenti di conversazione alla pari denominati “one2one”, momenti di conversazione rilassata tra giovani. I giovani saranno anche invitati a scoprire di più su Don Bosco, su alcune delle missioni dei diversi gruppi che compongono la Famiglia Salesiana e sui principali pilastri della spiritualità salesiana.

“La Fiera Vocazionale, incorniciata nella Città della Gioia, è un luogo privilegiato per incontrare i giovani. Ci permetterà di mostrare il carisma salesiano in azione e di far conoscere l’enorme diversità di vocazioni all’interno della nostra Famiglia”, conclude suor Monteiro.

“Non solo semi sull’asfalto”, i Salesiani vicino ai giovani per la GMG

Da Vatican News.

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di Layla Perroni

Mancano meno di due mesi alla Giornata Mondiale della Gioventù organizzata a Lisbona per la prima settimana di agosto. Presso le comunità salesiane, attive dal 1945 per la tutela e l’accoglienza dei giovani provenienti da situazioni di disagio, ci si prepara a fianco dei ragazzi. Educazione e sensibilizzazione sono le linee guida in vista della Gmg. Don Marco Cimini, educatore del Borgo Ragazzi don Bosco, a Roma, racconta a Radio Vaticana – Vatican News l’entusiasmo di quanti parteciperanno: “Mi viene in mente uno dei ragazzi che ha coinvolto con convinzione, e anche senza remore, i suoi compagni di scuola assieme alle loro famiglie per far capire e comprendere la portata di questo evento”.

Sono 50 i giovani del Borgo Ragazzi don Bosco – una delle numerose comunità salesiane presenti sul territorio nazionale – che hanno aderito all’iniziativa della Giornata Mondiale della Gioventù. La comunità, da settembre scorso e fino a maggio, ha organizzato tante attività per coloro che sono in partenza, tra cui quella dell’autofinanziamento. Con grande sorpresa degli educatori, l’iniziativa ha riscosso un successo inaspettato anche tra quelli che non parteciperanno all’evento. “I ragazzi si sono sentiti coinvolti in prima persona e si sono dati da fare con la consapevolezza che il tutto è finalizzato ad un obiettivo che non solo li riguarda da vicino, ma che rappresenta anche una vera e propria esperienza sia di natura comunitaria che religiosa”, sottolinea don Marco.

Accanto all’autofinanziamento, la comunità salesiana con sede a Roma si è impegnata nell’educazione dei giovani in previsione della Gmg. Don Marco, in partenza lui stesso con i ragazzi, racconta di un episodio avvenuto presso la Basilica del Sacro Cuore situata vicino alla stazione Termini della capitale, gestita dai salesiani. “Abbiamo condiviso un toccante momento di preghiera con i ragazzi di Roma e del Lazio che parteciperanno alla Gmg e legati al mondo salesiano. La celebrazione è stata fatta all’altare di Santa Maria Ausiliatrice, elemento architettonico che don Bosco stesso ha voluto qui a Roma. Per me è stato indicativo anche questo, visto e considerato che la tematica dell’iniziativa di Lisbona è attorno alla figura di Maria”.

In un videomessaggio rivolto a quanti prenderanno parte all’evento in programma a Lisbona dall’1 al 6 agosto, Papa Francesco ha incoraggiato a guardare con speranza a quei giorni, “perché si cresce molto in una Giornata come questa”. “La Chiesa – diceva il Papa – ha la forza dei giovani. Quindi, andate avanti”. A tal proposito, don Marco, in accordo con queste parole, aggiunge: “Se io dovessi pensare alla speranza, oltre che a Gesù Cristo, io penso ai giovani. Così come se volessi trovarvi un sinonimo, mi viene in mente solo il termine ragazzi”. Di fronte alle tante ‘colpe’ che si possono addurre alle nuove generazioni, “io sono convinto che i giovani siano delle spugne che assorbono tutto ciò che gli accade intorno e come tali, credo debbano essere educate con il tempo, fino a essere trasformate in filtri, capaci di far emergere tutto ciò che di buono esiste nel mondo”.

La vivacità e l’energia dei ragazzi rappresentano il fulcro della Gmg. Don Marco, infatti, è convinto che i giovani abbiano una marcia in più: “Nonostante alcuni dei minori che accogliamo vengano dalla strada o abbiano situazioni familiari difficili, questi possiedono una grande capacità di saper leggere le situazioni in maniera molto più fresca. Sembra  che non ti prestino attenzione a volte – conclude il sacerdote -, ma in realtà quando si dialoga seriamente, ti rendi conto di quanto sia rimasto di quello che hai detto in precedenza, di quanto non sia stato solo un seme buttato sull’asfalto”.

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MGS Italia, riunita la segreteria al Centro Nazionale

Il weekend del 22 e 23 aprile, nella sede del Centro Nazionale a Roma, si è incontrata la segreteria MGS Italia.

All’ordine del giorno dei lavori, la presentazione del nuovo logo MGS che avverrà a maggio e la preparazione del logo della nuova proposta pastorale 2023/2024. I membri della segreteria hanno lavorato anche sulla comunicazione per poter potenziale i social in collaborazione con gli uffici di comunicazione sociale dell’Italia Salesiana. Per la prossima consulta sarà pronto il calendario del 2023/2024 così come la rendicontazione economica degli ultimi due anni. L’ultima questione affrontata  è stata il regolamento aggiornato che verrà approvato dalla consulta.

Prossimo appuntamento, la consulta di maggio che avrà questo ordine del giorno:

  • una verifica dell’anno pastorale trascorso;
  • la presentazione della proposta pastorale 2023-2024 “Tu vedi più lontano di me”, con un lavoro preparatorio per la consulta (o assemblea) di ottobre;
  • una riflessione sugli strumenti da mettere in campo affinché l’Italia salesiana possa vivere al meglio l’organizzazione del prossimo anno pastorale.