Salesiani Milano, sottoscrizione missionaria per i ragazzi dell’Etiopia, Sud Sudan e India

Su Il Giorno di Milano, a firma di Laura Lana, è uscito un articolo sulla sottoscrizione missionaria 2021 dei Salesiani di Milano in favore di progetti in Etiopia, Sud Sudan e India.

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Un laboratorio di scienze per gli adolescenti in India e un centro di saldatura in Etiopia. Anche durante la pandemia, docenti e
studenti dei Salesiani hanno adottato dei progetti umanitari nelle zone più svantaggiate del mondo. Negli anni scorsi alcuni alunni avevano partecipato alla realizzazione dei centri didattici, accompagnando missionari e docenti. Oggi, invece, anche per le limitazioni da pandemia, si inizia con… Un laboratorio di scienze per gli adolescenti in India e un centro di saldatura in Etiopia. Anche durante la pandemia, docenti e studenti dei Salesiani hanno adottato dei progetti umanitari nelle zone più svantaggiate del mondo. Negli anni scorsi alcuni alunni avevano partecipato alla realizzazione dei centri didattici, accompagnando missionari e docenti. Oggi, invece, anche per le limitazioni da pandemia, si inizia con l’aiuto a distanza.

“Sono diverse iniziative che intendiamo sostenere con la vendita dei biglietti della sottoscrizione missionaria 2021 tramite la Fondazione Opera Don Bosco onlus – spiegano i Salesiani di viale Matteotti, diretti da don Elio Cesari (nella foto) -. I programmi mirano a garantire un’istruzione di qualità che soddisfi le aspettative del mondo del lavoro locale, offrendo maggiori opportunità d’impiego in quei luoghi”. La prima iniziativa è affidata agli alunni della scuola Marelli: un nuovo laboratorio di scienze per il futuro dei ragazzi Pudupatti in India. Il liceo Christ King di Pudupatti nel Tamil Nadu ha infatti attivato un progetto per offrire formazione tecnica ai giovani più vulnerabili delle zone rurali. Da Sesto inizia così la raccolta fondi per contribuire all’acquisto della strumentazione e del materiale didattico. Gli allievi della scuola Breda stanno invece lavorando per l’estensione del laboratorio di saldatura del Don Bosco Vocational Training Center di Makallé, in Etiopia. Lì, grazie anche al contributo delle Opere Sociali Don Bosco, da circa due anni esiste questo centro con dieci postazioni di lavoro. “La crescente richiesta del mercato locale di saldatori qualificati ci sollecita per permettere a un numero maggiore di giovani di formarsi e acquisire il titolo professionale”. L’obiettivo è arrivare a 40mila euro con la vendita di biglietti della sottoscrizione missionaria. Infine, gli allievi del centro di formazione professionale Falck si occuperanno degli aiuti per le famiglie di Tonj in Sud Sudan, una delle zone più povere del Paese, teatro di frequenti conflitti e violenze. Obiettivo: acquistare cibo e kit sanitari necessari per fronteggiare l’emergenza da Covid.

L’ultimo viaggio di Don Bosco a Milano e l’incontro con l’arcivescovo Nazari

Sull’inserto “Cultura e comunicazione in Diocesi” di Avvenire, è uscito un articolo il 31 gennaio che racconta dell’ultimo viaggio di Don Bosco a Milano e del suo incontro con l’arcivescovo Nazari. L’articolo è di Luca Frigerio.

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Nel 1886 don Giovanni Bosco aveva 71 anni. Non era molto anziano, secondo lo standard di oggi, ma i suoi stessi collaboratori ne constatavano impotenti il degrado fisico, per cui il sacerdote torinese appariva ormai «debole, cadente e quasi sfinito», stremato da una vita condotta senza risparmio, interamente dedicata a Dio e ai suoi ragazzi. Ma la lucidità e la determinazione erano quelle di sempre, e, nonostante il parere contrario dei medici, il santo aveva deciso: voleva andare ancora una volta a Milano. Nel capoluogo lombardo don Bosco era già stato in diverse occasioni. La prima volta nel 1850, quando era stato invitato a predicare nella parrocchia di San Simpliciano, e per spostarsi dal Piemonte alla Lombardia serviva ancora il passaporto: allora Giovanni si era fermato quasi tre settimane e ne aveva approfittato per studiare da vicino l’organizzazione ambrosiana degli oratori. Poi vi era tornato
a più riprese per incontrare amici e benefattori, laici e religiosi, anche per verificare la possibilità di aprire una casa salesiana all’ombra della Madonnina. Quel sogno, del resto, non si era ancora realizzato e certamente don Bosco desiderava ardentemente di recarsi a Milano, pur sapendo di affrontare una prova assai impegnativa per le sue condizioni di salute, per dimostrare la sua vicinanza ai suoi premurosi cooperatori meneghini.

Ma la prima e vera ragione di quel viaggio estremo era quella di portare la sua personale solidarietà e il suo autorevole sostegno  all’allora pastore della Chiesa ambrosiana: monsignor Luigi Nazari dei Conti di Calabiana, amico di lunga data. L’arcivescovo di Milano, infatti, nonostante fosse dotato delle migliori qualità che ne facevano una degna guida sulla cattedra di sant’Ambrogio e di san Carlo, in quel frangente storico post-unitario si trovava sottoposto a un tiro incrociato: da una parte attaccato dai circoli massonici e anticlericali; dall’altra contestato da quei cattolici intransigenti che non gli perdonavano la sua posizione «conciliatorista» e i suoi noti sentimenti patriottici. Giovanni Bosco e Luigi Nazari di Calabiana – il primo più giovane di sette anni del secondo – si erano conosciuti a Torino nel convitto ecclesiastico di San Francesco fondato da don Luigi Guala e poi diretto da un  santo sacerdote, Giuseppe Cafasso. La loro estrazione sociale era molto diversa, essendo Giovanni nato in una mode sta famiglia contadina fra le colline astigiane (orfano di padre a soli due anni), mentre Luigi era il rampollo di uno dei più nobili casati piemontesi (nominato vescovo di Casale Monferrato nel 1847, a 39 anni, e poco dopo senatore del Regno di Sardegna): ma fra i due uomini di Chiesa, autentici «operai nella vigna del Signore», nacque subito una solida intesa, alimentata dalla stima reciproca.

Fin dall’apertura dell’oratorio di Valdocco, infatti, monsignor Nazari affidò a don Bosco alcuni giovani della sua diocesi. E quando il sacerdote avviò una nuova opera salesiana a Mirabello fu proprio il vescovo di Casale a spianargli la strada, intervenendo presso l’autorità civile per evitargli ogni intralcio. Con la nascita del nuovo Regno, e l’inasprirsi della «questione romana», i rapporti fra lo Stato italiano e la Santa Sede si fecero assai problematici. Papa Pio IX si trovava in difficoltà nella nomina dei nuovi vescovi per il veto che il governo manifestava davanti ai nomi non graditi. In quel contesto don Bosco godeva ormai della piena fiducia del pontefice per le questioni sociali e politiche più delicate, essendo a sua volta ascoltato dal re e dai ministri e ricoprendo, di fatto, un importante ruolo di mediatore fra lo Stato e la Chiesa. Fu proprio lui, probabilmente, a suggerire monsignor Nazari di Calabiana per la diocesi di Milano (come lo stesso vescovo di Casale gli rimproverò amabilmente durante la visita a un istituto salesiano).

Don Bosco giunse a Milano in treno l’11 settembre 1886, accolto da una folla numerosa e da molti sacerdoti ambrosiani. Fra questi c’era anche don Achille Ratti, allora trentenne, già studioso apprezzato (ma non ancora cooptato in quella Biblioteca Ambrosiana di cui diventerà prefetto): sarà lui, quando salirà al soglio pontificio col nome di Pio XI, a dichiarare prima beato e poi santo don Giovanni Bosco, avendolo conosciuto personalmente, fin dalla frequentazione del suo oratorio a Torino. L’incontro tra il fondatore dei salesiani   l’arcivescovo di Milano avvenne in Curia (ricordato anche da un’epigrafe, fatta apporre cinquant’anni dopo dal cardinal Schuster): don Bosco, sfinito com’era, dovette essere portato su per lo scalone a braccia, ma tutti i presenti ne colsero «la vivacità dei suoi occhi e la lucidità dello spirito». I due amici si abbracciarono fraternamente e con commozione, scambiandosi la benedizione. Poi conversarono a lungo, rievocando ricordi passati e vicende recenti, sempre in dialetto piemontese. Furono tre giorni intensi per don Bosco, che partecipò alla conferenza dei cooperatori salesiani lombardi e alle celebrazioni nella basilica di Santa Maria delle Grazie, circondato dall’affetto e dall’ammirazione di tantissima gente, con il manifestarsi anche di segni prodigiosi: molti, del resto, già lo ritenevano santo.

 

Opere Sociali Don Bosco, costituito il Comitato Tecnico Scientifico

Pubblichiamo il comunicato stampa delle Opere Sociali Don Bosco sul nuovo Comitato Tecnico Scientifico.

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Nei giorni scorsi si è costituito a Sesto San Giovanni il Comitato Tecnico Scientifico delle OSDB con funzioni consultive, di proposta e di coordinamento nei confronti della dirigenza e della  proprietà dell’Istituto. Il CTS, composto da dirigenti,  docenti e formatori delle istituzioni salesiane della filiera formativa tecnico-professionale e da esperti del mondo del lavoro, delle professioni e della ricerca  scientifica e tecnologica, ha diversi scopi.  

LE FINALITÀ  

1) assicurare l’innovazione e l’efficace utilizzo di spazi, ambienti e strumenti; 

2) ottimizzare le risorse a disposizione; 

3) favorire l’innovazione didattica; 

4)  promuovere l’innovazione organizzativa; 

5) adeguare gli obiettivi formativi ai fabbisogni  del mondo del lavoro, delle professioni e della ricerca; 6) armonizzare e arricchire  l’offerta formativa da offrire al territorio; 

7) favorire la continuità didattica ed educativa;  

8) offrire proposte di formazione ai formatori e ai docenti; 

9) analizzare il fabbisogno  formativo e la domanda di occupazione del territorio; 

10) consolidare il rapporto con le  imprese e con gli stakeholder.  

LA COMPOSIZIONE  

Il CTS, che sarà presieduto dal Direttore della Fondazione ITS Lombardia Meccatronica  ing. Raffaele Crippa, è composto anche dal Coordinatore Didattico ed Educativo della  Scuola Secondaria di Secondo Grado “Breda” don Luigi Mapelli, dal direttore del Centro  di Formazione Professionale “Falck” dott. Francesco Cristinelli, da tre docenti delle  filiere formative tecniche/professionali presenti alle OSDB, da un referente dell’Ufficio  OrientaLavoro, da tre esperti provenienti dal mondo del lavoro, della ricerca e  dell’università. In questa fase i tre componenti esterni prescelti che hanno accettato  l’incarico sono: la dott.ssa Stefania Pigozzi (Responsabile del Centro Sudi UCIMU), l’ing.  Andrea Cataldo (Ricercatore dell’Istituto STIIMA-CNR di Milano) e il dott. Paolo  Bertuletti (Assegnista di ricerca all’Università degli Studi di Bergamo e Coordinatore di  redazione del bimestrale “Professionalità”). 

Educazione e speranza: don Fabio Attard interverrà al convegno su Don Bosco delle Opere Sociali Don Bosco

Mercoledì 20 gennaio 2021, dalle ore 14:30 alle 17:00, per celebrare la ricorrenza di San Giovanni Bosco, le Opere Sociali Don Bosco promuovono l’annuale “Convegno Don Bosco” in chiave educativa, giunto alla sua settima edizione.

Oratore sarà don Fabio Attard. Nato a Malta nel 1959 è diventato salesiano nel 1980. Licenziato in Teologia Morale è stato ordinato sacerdote nel 1987. Ha lavorato e studiato a Malta, a Roma, in Irlanda e in Tunisia. Dal 2008 al 2020 è stato Consigliere Generale della Congregazione Salesiana con la responsabilità della Pastorale Giovanile; periodo durante il quale ha pubblicato il volume Pastorale Giovanile Salesiana. Quadro di riferimento. Al termine del Capitolo Generale 28 (2020), il Rettor Maggiore dei Salesiani, Don Angel Fernandez Artime gli ha affidato il Coordinamento della Formazione Salesiani e Laici in Europa.

“Educare… Una scelta che è segno e portatrice di speranza” è il titolo della relazione di don Attard che, partendo dall’inedita situazione attuale in cui gli adulti si trovano ad insegnare e ad educare i giovani, delineerà le nuove mappe formative che stanno emergendo, e che richiedono discernimento, riflessione, ma anche audacia e coraggio, nella consapevolezza che sono i giovani stessi a chiedere di non essere abbandonati e di “rimanere” con loro.

Il Convegno, che sarà coordinato da don Elio Cesari, Direttore delle Opere Sociali Don Bosco, è aperto a tutti gli interessati e sarà trasmesso in diretta streaming sul canale YouTube Salesiani Sesto.

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Opere Sociali Don Bosco, open week online per far conoscere la scuola

Dal 23 al 27 novembre 2020 le Opere Sociali Don Bosco si aprono (non ancora in presenza ma in modalità digitale e on-line) alle famiglie e ai ragazzi che vogliono conoscerci di più. I docenti, i formatori, i catechisti, gli educatori del Centro di Formazione Professionale “E. Falck” e della Scuola Secondaria di Secondo Grado “E. Breda” (Istituto Tecnico Tecnologico e Licei) si renderanno disponibili per guidarvi in tour virtuali della scuola, in lezioni aperte, in appuntamenti dedicati…

Il tutto utilizzando la app di Google Meet e il canale video di Youtube. Maggiori dettagli, gli orari delle singole iniziative, le modalità di partecipazione… verranno pubblicati su questo sito appena disponibili. Nel frattempo, per chi se lo fosse perso, è disponibile la registrazione dell’Open Day on-line di sabato 7 novembre scorso. Eccola assieme al video di benvenuto del nostro Direttore, don Elio Cesari.

 

 

MGS ILE, Forum Giovani: Operatori di Pace

Si svolgerà con la modalità online il Forum MGS della ILE rivolto ai giovani. “Operatori di Pace” è il titolo e si svolgerà il 29 novembre.

Il Forum Giovani MGS è un’occasione di riflessione e confronto tra giovani che richiama i giovani dai 18 anni ai 29 anni, con un’attenzione particolare ad animatori degli oratori, giovani educatori e formatori, universitari di Lombardia, Emilia Romagna, Svizzera e San Marino.

La giornata si svolgerà quasi interamente in forma online, su piattaforma Zoom. Per le realtà in cui sono permessi spostamenti (Emilia Romagna) è possibile riunirsi negli oratori di riferimento per partecipare insieme al Forum Giovani MGS.

La giornata sarà così strutturata:

  • 09.00 Saluti e accoglienza (Zoom)
  • 09.15 Preghiera delle Lodi (Zoom)
  • 09.30 Incontro con la famiglia di Tiziano Chierotti, alpino caduto a Bakwa (Afghanistan) durante un’Operazione di Pace dell’ONU. In questo incontro farà da moderatore don Cesare Galbiati, salesiano cappellano militare in missione a Bakwa con Tiziano. (Zoom)
  • 11.00 – 14.00 Santa Messa e tempo libero per il pranzo (nelle realtà locali) → Ognuno nella propria realtà può partecipare ad una Messa in Parrocchia
  • 14.30 Incontro con le testimoni: Sr Carolina Iavazzo e Rosaria Cascio rispettivamente collaboratrice e allieva del beato don Pino Puglisi. (Zoom)
  • 16.00 Saluti e avvisi prossimi appuntamenti, apertura del Padlet (Zoom)

NB: Per la partecipazione sarà necessario scaricare l’applicazione di Zoom sul proprio dispositivo, è possibile farlo tramite il link che verrà inviato agli iscritti.

Iscrizioni entro lunedì 23 novembre

Iscrizioni

 

Impresa ciclistica Treviglio-Santuario di Oropa: l’esperienza inedita dei Salesiani

Pubblichiamo l’articolo di Bergamo News sull’impresa ciclistica organizzata dai salesiani come un pellegrinaggio al Santuario di Oropa.

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In questa estate un po’ anomala, i salesiani hanno deciso di organizzare un’esperienza inedita e straordinaria nel vero senso della parola, qualcosa mai sperimentato prima, una vera e propria impresa ciclistica. Punto di partenza: la casa di Treviglio; destinazione: santuario di Oropa (Biella). Una sorta di pellegrinaggio che ci ha portato a scoprire questo magnifico e maestoso santuario nel bel mezzo delle alture piemontesi.

Il giorno della partenza, il 17 luglio, ci siamo ritrovati nel cortile della scuola con un misto di entusiasmo, un po’ di “tensione” data la particolarità dell’evento, ma soprattutto la consapevolezza che sarebbe stata un’esperienza da ricordare. Infatti in quei quattro giorni e in quelle tre notti (fino al 20 luglio) all’interno del gruppo, formato dai catechisti, dai professori e da ragazzi provenienti da classi e da indirizzi diversi, si è creato uno straordinario senso di comunità, di familiarità e di amicizia. Tutto ciò grazie alle ”peripezie” e alle avventure affrontate insieme: dalle ore sotto il sole in bici alle visite a metà giornata nei piccoli borghi di campagna, dalle serate a base di pizza o pasta/riso freddo, alle notti passate a giocare a risiko o a carte presso gli oratori e le case salesiane che ci hanno offerto ospitalità durante il pellegrinaggio. Tutte queste esperienze hanno contribuito a rendere il gruppo sempre più affiatato.

La parte più significativa, in termini di impegno e di sforzo fisico, è stata senza dubbio la salita di 10 km di Oropa, in cui ciascuno di noi ha dovuto dare il massimo; per questo mi è piaciuto il paragone proposto da don Giovanni e da Eddy con cui hanno accostato la salita in bici e più in generale il ciclismo alle nostre vite: un paragone apparentemente stravagante o quantomeno astratto, ma appunto solo in apparenza. Infatti nella salita in bici si può intravedere quello che è il nostro percorso durante la vita: durante una salita dura, tosta e impegnativa (come quella di Oropa) possiamo anche avere la migliore bici, le migliori vitamine, la migliore borraccia, la migliore compagnia e la migliore safety car ma arriveremo in cima e raggiungeremo la meta solo se avremo quella determinazione necessaria per portare a termine questa ardua impresa. Penso che tutto ciò valga anche nella vita di tutti i giorni, perché uno può avere ogni comodità o agevolazione possibile, ma per raggiungere un obiettivo quello che conta in fondo è la passione, la forza di volontà, l’impegno e la grinta che uno ci mette nel perseguirlo.

Questa è stata la prima impresa ciclistica dei Salesiani di Treviglio, speriamo sia la prima di una lunga serie… c’é solamente una parola per descrivere la riuscita di questa scommessa: un successo!! Grazie a tutti coloro che hanno contribuito a rendere realtà questo progetto.

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Istituto salesiano S. Ambrogio, installati nuovi sanificatori di aria e ambienti

Pubblichiamo il comunicato dell’Istituto salesiano Sant’Ambrogio dove si illustrano i nuovi dispositivi di panificazione per ambienti e aria.

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I primi dispositivi sono già stati collocati all’interno di vari ambienti dell’Istituto, mentre i modelli più grossi, adatti per le aule dotate di maggiore cubatura, sono ancora in produzione e verranno installati all’inizio di novembre. Si tratta di una scelta per il bene di Allievi/e, Insegnanti, Formatori/trici e di tutti i Collaboratori e le Collaboratrici che si adoperano per la nostra realtà. Si tratta anche di un investimento economicamente molto impegnativo, e non ci vergogniamo quindi di chiedere un aiuto alle Famiglie, ai Benefattori e alle Aziende che ne abbiano la possibilità. A tale proposito i nostri uffici amministrativi sono ovviamente disponibili per fornire le informazioni necessarie.

Circuito intelligente di sanificazione dell’aria

La tecnologia uvOxy®, che aspira aria contaminata ed emette aria sanificata, equipaggia tutti i dispositivi della gamma SanificaAria Beghelli. Nel caso specifico di SanificaAria 30 la camera UV-C è stata dimensionata per renderlo idoneo per ambienti di piccole e medie dimensioni. L’adozione di 2 ventole assiali rende possibile trattare fino a 30 mc di aria in un’ora mantenendo bassa la rumorosità.

Test di laboratorio

L’efficacia del sistema Beghelli è stata testata da Gelt International, società di consulenza scientifica, e Tecnal, laboratorio accreditato UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2018, che hanno effettuato test di efficienza germicida. L’esito è che la sorgente UV-C di SanificaAria Beghelli è in grado di irradiare il volume d’aria trattata con una quantità di energia sufficiente ad abbattere fino al 99,9% di virus, batteri ed altri microrganismi (test effettuati secondo la Norma ISO15714).

L’attenzione e la sensibilità dell’Opera Salesiana su questo fronte si è concretizzata nell’adozione dei dispositivi Beghelli, considerando la sanificazione ambientale un nuovo imprescindibile elemento di sicurezza, a salvaguardia della salute dei nostri ragazzi.

 

Opere Sociali Don Bosco, tutto pronto per l’avvio dell’anno scolastico

Pubblichiamo l’articolo uscito sul sito della Chiesa di Milano sulla riapertura delle Opere Sociali Don Bosco, l’istituto salesiano più grande d’Europa.

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È ormai dal 23 febbraio scorso che, a causa della emergenza sanitaria, le Opere Sociali Don Bosco sono orfane dei propri allievi (eccezione fatta per la breve parentesi degli esami di maturità). Sono stati mesi di sofferenza, di riflessione, di timori, ma che non sono passati nell’inedia. Anzi, da subito la Comunità Salesiana, i docenti, i formatori, tutti gli operatori si sono attrezzati innanzitutto per garantire la Didattica A Distanza nel migliore dei modi possibili, e in secondo luogo per trovarsi pronti alla riapertura in presenza delle proprie attività.

È stato prodotto uno sforzo ingente, in termini economici, di tempo, di progettazione, per predisporre il tutto al meglio:
– la predisposizione dei protocolli atti alla prevenzione e al contenimento del contagio;
– la pulizia e la costante sanificazione di tutti gli ambienti;
– il posizionamento dei dispenser degli appositi igienizzanti;
– la distribuzione dei DPI a tutto il personale, docente e non-docente;
– l’adeguamento (anche edilizio) delle strutture; – la sistemazione degli arredi e delle attrezzature;
– l’organizzazione della comunicazione, dell’informazione e della logistica.

Non ci si è scordati delle situazioni di particolare necessità economica e sociale che potrebbero emergere tra le nostre famiglie: per queste è stato istituito dal mese di maggio un Fondo di Solidarietà. Fortunatamente, parallelamente a tutto ciò, la vita didattica delle Opere Sociali Don Bosco prosegue a ritmi sostenuti. Rimangono alcuni posti disponibili per la classe Prima del Liceo delle Scienze Umane, e poi, a partire dal 28 settembre, cominceranno i colloqui con il Direttore per l’iscrizione alla classe Prima dell’anno scolastico 2021/2022 per i seguenti indirizzi: Istituto Tecnico Tecnologico; Liceo Scientifico; Liceo Scientifico opzione Scienze

Applicate; Liceo delle Scienze Umane; Centro di Formazione Professionale. Per avere maggiori informazioni su Trasferimenti, Preiscrizioni e Colloqui con il Direttore è possibile visionare l‘apposita pagina del sito Internet.

Il sito

Sacro Cuore Bologna, l’esperienza del centro estivo oltre i confini dell’oratorio

Pubblichiamo un articolo uscito sul quotidiano Avvenire, scritto dal salesiano Mattia Benedettini, sull’esperienza dell’estate ragazzi all’opera del Sacro Cuore di Bologna.

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Ma ci sarà il centro estivo questa estate? Questo interrogativo serpeggiava sulla bocca di tutti in tempo di lockdown e né mamme, né catechiste, né parroci sapevano con certezza quale sarebbe stata la risposta. Ora, dopo sette settimane di Estate Ragazzi, è possibile dire che anche nell’anno del Covid-19, nella parrocchia Sacro Cuore di Bologna il centro estivo si è fatto, eccome! Educatori e salesiani hanno lavorato insieme durante le settimane di chiusura forzata nelle proprie case attraverso i canali digitali per progettare un modo che permettesse ai ragazzi di incontrarsi  nuovamente nei cortili dell’oratorio per giochi, balli e attività, rispettando le nuove norme igienico-sanitarie e le regole del distanziamento.

Ecco così nascere il progetto per l’estate 2020, ma come spiegare tutto questo agli animatori e formarli per gestire la nuova delicatissima situazione? Prima di iniziare il centro estivo vero e proprio, gli adolescenti che si sono affiancati agli educatori adulti hanno fatto una settimana preliminare per conoscere le nuove normative ed imparare a gestire le differenti situazioni in tempo di coronavirus. E dopo questa settimana di preparazione e formazione… pronti, via! Altre sei settimane filate dove i ragazzi si sono potuti ritrovare e hanno potuto ricominciare a giocare in oratorio. Tra giochi organizzati, laboratori manuali e di cucina, allenamenti e tempo per i compiti estivi non ci si è annoiati di certo. Ma l’Estate Ragazzi di quest’anno ha oltrepassato i confini dell’oratorio.

I ragazzi che sono stati chiusi in casa per lunghe settimane hanno ritrovato il piacere di passeggiare per la loro bella città, ritornando a visitarla dopo un bel po’ di tempo e ricominciando a frequentare quei parchi e quei giardini che in primavera sono stati poco frequentati. E con l’arrivo del caldo non sono mancate gite nei parchi acquatici e nelle piscine. Oltre a questi momenti ricreativi però l’oratorio salesiano Sacro Cuore ha proposto ai ragazzi anche attività di «cittadinanza attiva» realizzate grazie al patrocinio con il Comune di Bologna ed il quartiere della Bolognina. Durante le varie settimane di centro estivo i ragazzi divisi nei vari gruppi si sono alternati per la pulizia di alcuni parchi pubblici e per la  rimozione di scritte e graffiti sui muri del quartiere che sono poi stati successivamente ritinteggiati dai ragazzi stessi. Il centro estivo insomma non è stato semplicemente un momento di svago per giocare e divertirsi, ma per dirla con le parole di don Bosco, stare in oratorio significa crescere come «buoni cristiani ed onesti cittadini».