Sicilia, “Capaci… di raccontare”, 30 anni dopo

Dal sito dei Salesiani di Sicilia.

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Ai Salesiani di Ragusa, sabato 22 alle ore 09.30, davanti l’albero della legalità presso la rotonda di via A. Gagini, di fronte l’Oratorio Centro Giovanile Salesiano, si terra l’ultima tappa del percorso”Capaci…di raccontare”, iniziato a maggio 2022 per ricordare le vittime della mafia.

“Capaci…di raccontare” è il titolo della manifestazione, organizzata da un comitato costituito da adulti e giovani del Centro e patrocinata dal Comune di Ragusa, in stretta collaborazione con la Questura di Ragusa e la Polizia di Stato, che vuole proporre alla cittadinanza tutta, alle famiglie ed ai giovani in particolare, il ricordo degli eventi di quei giorni che segnarono le vite di tanti.

Il 22 ottobre arriverà nella città di Ragusa la teca contenente la Quarto Savona 15, una delle auto di scorta del giudice Falcone che da anni gira l’Italia come simbolo della lotta alla mafia.

“Sarà un momento – spiega don Enrico Frusteri – in cui fare memoria ed essere capaci di raccontarne i fatti, anche a chi non era ancora nato e così sensibilizzare sempre di più alla legalità”.

Il programma della manifestazione prevede alle ore 09.30 accoglienza e saluto delle autorità presso l’albero della legalità, alle ore 10.00 inizio manifestazione alla presenza delle scolaresche con l’inaugurazione del monumento di ricordo e alle ore 11.00 presso il Cineteatro Don Bosco, vi saranno una serie di testimonianze intervallate da momenti di storytelling (musica e attività). La fine dell’evento è prevista per le 12.30

All’evento parteciperanno diversi testimoni, quali la Sig.ra Tina Montinaro (moglie dell’agente di scorta Antonio Montinaro, rimasto ucciso nella strage di Capaci), Angelo Corbo (agente di scorta scampato all’attentato di Capaci), Luciano Traina (già Ispettore di Polizia e fratello di Claudio Traina, rimasto ucciso in Via D’Amelio).

La teca rimarrà alla pubblica e profonda ammirazione della cittadinanza fino a domenica 23 ottobre alle ore 12.00.

 

Don Á.F. Artime: “Il tesoro dell’esperienza e del carisma di Don Bosco si offre con la stessa affidabilità per il successo educativo dei giovani di oggi”

In occasione del conferimento della laurea honoris causa in Scienze Pedagogiche, ricevuta dall’Università di Palermo giovedì scorso, 13 ottobre, il Rettor Maggiore Don Ángel Fernández Artime ha toccato diversi punti della pedagogia salesiana nella sua lectio magistralis dal titolo “La pedagogia salesiana tra attualità e futuro”. Di seguito la notizia apparsa sul sito ANS.

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“La pedagogia salesiana oggi è in se stessa, e vuole essere dappertutto, una pedagogia che prepara e arricchisce per la vita”.

Lo afferma Don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani, nella sua lectio magistralis dal titolo “La pedagogia salesiana tra attualità e futuro” elaborata in occasione del conferimento della laurea honoris causa in Scienze Pedagogiche, ricevuta dall’Università di Palermo giovedì scorso, 13 ottobre.

Don Á.F. Artime, omaggiato per l’impegno dei Salesiani e suo personale nel campo dell’educazione e dello sviluppo integrale della persona, sottolinea che

“Molti giovani hanno incontrato un’immagine di Dio che li ha allontanati da Dio vero della gioia, della vita buona. Ciò spesso è avvenuto mediante una serie di divieti e di regole che mostrano Dio con il volto di un giudice severo. Questo non ha permesso un incontro profondo e significativo con Gesù”.

“Un migliore punto di partenza – indicato il Rettor Maggiore – è “la presentazione di un’esperienza di vita gioiosa e simpatica a livello umano, affettivo, relazionale”. Poi proporre, partendo dal punto di vista educativo e pastorale, “itinerari adeguati di conoscenza e confronto” con le “ragioni della nostra fede”. “Don Bosco rispettava la situazione di partenza, anche del punto di vista della fede, e proponeva itinerari personalizzati di crescita. È esemplare il caso di Michele Magone e di Domenico Savio. Il punto di arrivo era lo stesso, ma il cammino era quello proprio di ognuno”.

Quindi, l’invito ad “accompagnare lungo il cammino” per “far crescere quel fuoco del cuore che nasce nella relazione equilibrata fra fede, vita, ragione e senso di vita”. E la via indicata è quella di “ricercare insieme ai giovani un percorso mirato a compiere scelte definitive”.

Sul tema dell’educazione e delle sfide odierne il Rettor Maggiore annota poi:

“La realtà virtuale, che ha enormi potenzialità come strumento, finisce per indurre una sorta di apatia dopaminergica che sfocia nei ragazzi in una incapacità di discernimento, di vita piena, di contemplazione della realtà, di bellezza o di incontrare gli altri”.

“Educare, offrire idee di vita personale, progetti di vita per il futuro, un’identità forte, sono compiti importanti e molto presenti oggi, come ai tempi di Don Bosco” osserva, poi, prima di aggiungere: “Il Sistema Preventivo salesiano, basato sulla ragionevolezza, sulla religione e sull’amorevolezza, non ha perso la sua attualità, perché, adattato ai nuovi tempi, ha ancora un’eccellente e ineguagliabile essenza pedagogica che permetterà all’educatore di affrontare le sfide del mondo di oggi”.

Il riferimento è ai “giovani sempre più presenti nel mondo digitale e online, lontani dalla dimensione dell’incontro, della condivisione, della vita significativa”.

Ma nonostante questo contesto, “il tesoro dell’esperienza e del carisma di Don Bosco si offre con la stessa affidabilità per il successo educativo dei giovani di oggi”, ribadisce il X Successore di Don Bosco.

Che aggiunge ancora:

“La dimensione digitale della vita dei giovani rappresenta una sfida educativa più che in passato, perché interessa la vita dei giovani: è il loro mondo, lo spazio dove scorre e si realizza la loro vita, il luogo in cui diventa evidente come la realtà virtuale stia sempre più assorbendo i giovani nativi digitali”.

Si tratta, a ben vedere, di “un nuovo areopago, cortile, ambito di vita dove i giovani devono essere accompagnati per non cadere nelle trappole e pericoli (solitudine, manipolazione, sfruttamento, violenze, cyberbullismo, pornografia) che sempre di più li inibiscono impedendo loro di riconoscere il confine tra reale e virtuale, e facendoli precipitare, non raramente, in una solitudine estrema e in quell’incapacità di stabilire relazioni vere e reali con altri”.

Il testo completo della Lectio Magistralis è disponibile qui.

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Intervista a La Repubblica: “Don Artime: La politica faccia di più bisogna investire per i nostri giovani”

La Repubblica, ed. Palermo, ha intervistato il Rettor Maggiore in visita nelle opere salesiane della città.

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«Non è più il tempo di ripetere ai nostri giovani: “Si fa così perché lo dico io”. Non vale nella famiglia, non vale nella società».
Don Angel Fernandez Artime ha parole schiette: «I nostri giovani vanno ascoltati. Ed è il dialogo la via maestra per fronteggiare il disagio sempre più diffuso». Il rettore maggiore dei Salesiani ha appena finito di parlare ai ragazzi dell’istituto don Bosco Ranchibile, oggi riceverà la cittadinanza onoraria di Palermo e poi la laurea honoris causa in Scienze pedagogiche all’Università. «Bisogna investire di più sui giovani, per prevenire il disagio e la violenza», ripete il sacerdote. Invece, il tema dei giovani non è stato affatto al centro dell’ultima campagna elettorale.

Perché, secondo lei?
«Sa cosa diceva don Bosco 150 anni fa ai governanti: “Se oggi la politica non si occuperà dei ragazzi di strada, domani la società si troverà con gravi problemi. Si troverà con delle persone con una pistola in mano”. Sono parole di grande attualità, che dovrebbero richiamare tutti a un impegno straordinario verso un’unica direzione: i giovani».

Negli ultimi mesi, Palermo ha scoperto la violenza delle bande giovanili. Come si fronteggia?
«È un’emergenza di molti paesi, un tema complesso. Nel Salvador, le scorribande delle maras hanno raggiunto livelli preoccupanti. Solo un’azione congiunta fra le istituzioni e la società può dare una risposta. Perché non bastano gli arresti, bisogna incidere più a fondo nella società».

Cosa esprime la violenza delle gang giovanili?
«Bisogna saper cogliere il grande senso di sfiducia che oggi i giovani sentono per il loro futuro.  È davvero un  momento delicato, ma come educatore non posso che insistere nell’unica strada che conosco, quella del dialogo.
Da realizzare ognuno nel proprio ambito, e poi anche in modo organizzato. Ad esempio, bisognerebbe realizzare sempre di più tavoli attorno a cui sedersi, per risolvere i problemi che affliggono la nostra gente».

Quali dovrebbero essere le priorità oggi?
«Ci sono famiglie che fino a qualche tempo fa vivevano con dignità: adesso, vanno al banco alimentare per chiedere aiuto. Abbiamo la responsabilità di essere sempre vigili e attenti rispetto a quello che accade attorno a noi».

Quanto la crisi delle famiglie incide sul disagio giovanile?
«La fragilità riguarda innanzitutto le famiglie, che vanno sostenute in tutti i modi nella fase storica che viviamo, resa complessa dalla pandemia».

Gli interventi fatti in questo periodo su vari versanti del disagio sono stati efficaci secondo lei?
«È sempre un problema intervenire sull’onda dell’emergenza. Piuttosto, bisogna investire profondamente sul domani. Soprattutto, nell’educazione e nella cultura. Solo così potremmo ottenere risultati significativi».

Qual è il modello di scuola che parla davvero ai giovani, anche nei territori più difficili dei sud
del mondo?
«Il metodo educativo di don Bosco e l’impegno dei salesiani in 140 paesi ci dice che c’è un solo modo: essere fra i ragazzi, sempre».

Salesiani Sicilia: Messaggio di Don Ángel F. Artime ai volontari del Servizio Civile

Il Rettor Maggiore, Don Ángel F. Artime, ha mandato un messaggio ai volontari del Servizio Civile, incitando i giovani a credere fermamente nel sevizio che stanno svolgendo.

Siate generosi ovunque vi troviate , perché offrite la vostra vita, la vostra potenzialità, il vostro tempo a coloro che incontrate.

Salesiani Sicilia

Il Rettor Maggiore in visita a Palermo: riceverà la laurea honoris causa in Scienze pedagogiche

Dall’edizione online del Giornale di Sicilia.

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La Sicilia accoglie il decimo successore di San Giovanni Bosco, don Ángel Fernández Artime, che sarà in visita a Palermo. Due le giornate di incontri, di celebrazioni ma anche di festa. Mercoledì 12 e giovedì 13 ottobre gli istituti salesiani di Palermo accoglieranno chi oggi è il riferimento, storico e simbolico, di tutto il movimento e del sistema educativo che si ispira al Santo di Valdocco. Un sistema che sul fronte scolastico permette di registrare dati che in Sicilia sono in controtendenza. La regione fa, infatti, i conti con il triste primato della dispersione.

All’istituto Don Bosco Ranchibile si rileva, invece, un costante aumento di nuove iscrizioni e si lavora quotidianamente al potenziamento dei servizi e delle attività extrascolastiche, sempre più richieste. Una scuola, quindi, che da comunità educativa si fa casa che accoglie per i suoi allievi. C’è poi un altro fronte, sempre a Palermo, che sul fronte formativo si rivolge ad un’altra ampia fetta di giovani.

All’istituto Gesù Adolescente è stata rilanciata l’offerta della formazione professionale. Prendendo le mosse della pedagogia salesiana, si mira a incoraggiare e potenziare le qualità dei giovani attraverso un’azione peculiare sulla loro intelligenza pratica.

E, sempre a Palermo, c’è ancora un altro aspetto formativo. Quello portato avanti dall’oratorio dell’istituto Santa Chiara, nel cuore dell’Albergheria. Punto di riferimento in un territorio che per molti versi rimane ancora schiacciato da sacche di povertà.

Tre diverse dimensioni della formazione con un sostrato comune: il sistema preventivo. Sistema per il quale i salesiani sono riconosciuti a livello mondiale. Presenti in 134 Paesi con scuole di ogni tipo, la congregazione fondata da Don Bosco è attiva pure con 92 istituzioni universitarie in 22 nazioni. L’Istituzione, della quale il rettor maggiore è il leader, è riconosciuta dalle Nazioni Unite e dalla Comunità Europea come la più grande e numerosa istituzione educativa privata.

Ed è proprio per il quarantennale impegno profuso a servizio dei giovani in seno alla Congregazione Salesiana che, giovedì 13 ottobre, a Palazzo Chiaramonte – Steri sarà conferita a Don Ángel Fernández Artime la laurea “honoris causa” in Scienze pedagogiche da parte del magnifico rettore dell’Università degli studi di Palermo, il professore Massimo Midiri.

In mattinata a Palazzo delle Aquile avverrà, invece, il conferimento della cittadinanza onoraria della Città di Palermo da parte del sindaco Roberto Lagalla. Alle 10 di giovedì 12 ottobre la conferenza stampa all’istituto Don Bosco Ranchibile di via Libertà 199.

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A Ragusa l’iniziativa “Capaci di… Raccontare”

Dal sito ispettoriale della Sicilia.

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Nell’ambito dell’iniziativa “Capaci di… Raccontare”, i Salesiani di Ragusa in stretta collaborazione con la Questura ed il Comune di Ragusa, il 21 settembre 2022, in occasione del 32° anniversario, hanno ricordato il Beato Rosario Livatino. È stata l’occasione per ricordare anche il Beato Padre Pino Puglisi, parroco alla Parrocchia San Gaetano di Brancaccio, periferia di Palermo. L’iniziativa, giunta alla terza tappa, rientra in un programma messo appunto da genitori e giovani dell’Oratorio Centro Giovanile che già si sono radunati sotto “l’albero della legalità” sito nel giardino comunale adiacente l’ingresso dell’oratorio, lo scorso 23 Maggio in ricordo del Giudice Falcone ed il 19 Luglio per ricordare il Giudice Paolo Borsellino e le scorte. Il momento di ieri è stato caratterizzato dalla presenza non solo dei giovani dell’oratorio ma anche di studenti delle scuole primarie e secondarie della nostra città e dei loro insegnanti. La pioggia di ieri dunque non ha fermato l’iniziativa radunando così tutti gli intervenuti presso il Cinema Teatro don Bosco; ciò non ha permesso però di dimenticare il nostro albero con una foto dello stesso proiettata per tutta la durata del momento. Il momento è stato caratterizzato da un video racconto inviatoci dai giovani del Centro Padre nostro di Brancaccio che ancora oggi operano a favore dei giovani emarginati nel nome di 3P e con il suo stile.

Presenza graditissima è stata quella del prof. MARCO PAPPALARDO, Salesiano Cooperatore di Catania nonché scrittore e giornalista che tra i suoi vari testi, ne ha realizzato 2 raccontando le storie di 3P e Rosario Livatino. Il suo intervento, mirato ai ragazzi presenti ma anche agli adulti è stato molto chiaro: “non svendetevi per pochi denari a chi vi offre guadagni facili e a chi, con atteggiamenti arroganti, tenta di sopprimere la brava e onesta gente che vive del proprio lavoro. Questo è dire no alla mafia che oggi più che mai si insidia la dove c’è tanto denaro e la dove ci sono “posti non occupati”. Le presenze giovanili ammontavano circa a 80 ragazzi nonostante le condizioni meteo non erano incoraggianti; questi numeri fanno ancora riflettere gli organizzatori che l’obiettivo è stato raggiunto proprio perché l’idea è quella di coinvolgere a questi momenti, i giovani che trent’anni fa non erano ancora nati e RACCONTARE loro i fatti proprio per non dimenticare e suscitare in loro un civismo atto formare coscienze orientate in maniera consapevole, alla legalità.

Il momento ha avuto inizio con il saluto del direttore dell’Opera Salesiana don Pippo Fallico a nome di tutta la comunità Salesiana. Presenti le autorità civili, militari ed amministrative della nostra città, il dirigente dell’U.P.G.S.P. dott. Chessari, i Carabinieri del Comando Provinciale Ragusa con la presenza del Tenete Manganiello comandante del Nucleo Radio Mobile, il tenente Allù della Guardia di Finanza, gli Ispettori Antincendio Iacono e Gurrieri dei Vigili del Fuoco a nome del loro comandante ing. Barbera. La presenza della Polizia di Stato è stata caratterizzata dal dono molto gradito per i ragazzi di un diario scolastico della Polizia di Stato che il dottore Chessari ha voluto personalmente consegnare ai ragazzi presenti, nel momento finale della manifestazione. Il Sindaco Peppe Cassì, a nome della città, ha salutato tutti presenti con la grande consapevolezza che Ragusa non può più fare a meno di momenti così importanti che stimolano ideali di giustizia e legalità alle nuove generazioni. La manifestazione si è conclusa con il solito clima di festa e di speranza che caratterizza questi momenti. I prossimi appuntamenti saranno il 22 e 23 ottobre con l’arrivo qui a Ragusa della teca con la Quarto Savona 15, auto di scorta del Giudice Falcone.

Sarà questo il momento finale di questo entusiasmante percorso che ha caratterizzato questo 2022 proprio per sottolineare che, anche se sono passati più di 30 anni, non vogliamo dimenticare chi ha dato la propria vita in nome della giustizia, della legalità e della libertà costringendo le cosche mafiose a fare passi indietro proprio perché non sono più solo la magistratura e le forze dell’ordine a combatterle ma i cittadini tutti e i giovani in particolar modo. Un detto africano dice “dimmi che giovani hai e ti dico che futuro avrai”; bene, noi oggi possiamo dire di avere giovani sensibili che insieme alle loro famiglie, insieme alla scuola, insieme agli oratori, ci fanno sperare in un mondo diverso, nuovo, migliore. 

Catania – Il Centro Orizzonte Lavoro

La cooperativa sociale Centro Orizzonte Lavoro si pone come obiettivo, all’inizio dell’anno pastorale, quello di proporre servizi e possibilità per aiutare a costruire il futuro dei giovani e non solo.

Da Salesiani Don Bosco Sicilia:

La cooperativa sociale Centro Orizzonte Lavoro (COL), fondata alla fine degli anni Ottanta da Don Enzo Giammello SDB, si pone il compito di erogare una serie di servizi che puntino non soltanto al protagonismo giovanile e a quello del Terzo Settore, ma che abbiano come fine ultimo quello di costruire un futuro per i giovani e non solo.

A seguito della ridefinizione della Pastorale Giovanile e alla necessità, oggi sempre più urgente, di dare un contributo nel trovare nuove modalità di formazione ed inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, l’Ispettoria Salesiana Sicula, da sempre attenta al mondo del lavoro e alla diffusione della sua cultura, ha scelto di valorizzare l’esperienza e il curriculum della Cooperativa sociale facendone uno strumento a servizio della Pastorale Giovanile.

Da Agosto del 2020 il COL ha cambiato sede, trasferendosi nei locali del San Francesco di Sales per lavorare ancor più in sinergia con gli uffici ispettoriali. Il presidente della Cooperativa, infatti, è don Alberto Anzalone, Delegato della Pastorale Giovanile per i Salesiani di Sicilia e Tunisia, coadiuvato da un’equipe così costituita: dott.ssa Dony Sapienza, vicepresidente, Don Giovanni D’Andrea, Ispettore, Don Gabriele Cardaciotto, Incaricato dell’Oratorio di Messina Giostra e dalla Dott.ssa Letizia Scandurra, responsabile dell’Ufficio del Servizio Civile Universale e di Pianificazione e Sviluppo sociale dell’Ispettoria Sicula.

Il Centro Orizzonte Lavoro , che dal 2021 è accreditato presso la Regione Siciliana per fornire servizi al lavoro, si occupa principalmente di accoglienza e di inserimento lavorativo, quindi attivando una continua consulenza volta all’orientamento scolastico-professionale e impegnandosi attivamente nello stimolare e nell’educare i giovani al lavoro e alla cooperazione, erogando corsi di formazione, webinar e interventi formativi di vario tipo, fra cui le innovative tecniche di ricerca attiva del lavoro, il bilancio delle competenze, la progettazione sociale e la gestione e rendicontazione di progetti.

Dunque tutte le attività sono volte a indirizzare giovani e adulti nel trovare il percorso lavorativo più adatto a loro o ad avviare una propria impresa. A tal fine è anche costantemente attivo un servizio di informazione e aggiornamento attraverso due differenti newsletter: la prima finalizzata a mostrare opportunità lavorative e formative in Sicilia, in Italia e all’Estero, mentre la seconda è dedicata alle aziende e agli enti del Terzo Settore con bandi e opportunità di finanziamento.

Inoltre nel corso degli anni la cooperativa ha promosso svariati progetti, fra cui il progetto “Non lasciamoli soli”, realizzato con il contributo della Fondazione Terzo Pilastro Internazionale, finalizzato all’inserimento socio-lavorativo di giovani dai 18 ai 30 anni e concluso nel 2021, mentre un progetto attualmente in corso, promosso da ANPAL e in cui il Centro Orizzonte Lavoro è ancora una volta partner attivo, è il progetto “Percorsi 4”, rivolto ai minori stranieri non accompagnati (MSNA) e che ha a sua volta permesso di attivare ben otto tirocini. Un ulteriore progetto è “Uno, due, tre… via!”, promosso dall’assessorato alle Politiche sociali e interamente dedicato al supporto alla genitorialità, alla maternità, alla conciliazione famiglia-lavoro e a sostenere i bisogni della prima infanzia nei quartieri di Catania – Librino, San Giovanni Galermo, Monte Po e Villaggio Dusmet – che ne accoglieranno le attività per la durata di tre anni.

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Sicilia – Campo giovani confratelli: “Cercate in oratorio Bartolomeo Garelli”

Si è svolto dal 30 Agosto al 2 Settembre presso l’Ostello Don Bosco (Playa) di Catania il consueto incontro annuale dei giovani confratelli dell’Ispettoria Salesiana Sicula in formazione iniziale (dal primo anno di professione al primo anno di sacerdozio).
I confratelli hanno vissuto giornate di fraternità, relax e formazione con al centro il tema della progettualità, svolto attraverso il Laboratorio Projectus, strumento realizzato da Gigi Cotichella e presentato da don Alberto Anzalone e don Dario Spinella. La simulazione del laboratorio ha mirato alla progettazione in ambito vocazionale per la fascia dei preadolescenti.
La terza giornata del campo è stata caratterizzata da due momenti principali: la visita di Mons. Luigi Renna, Arcivescovo della diocesi di Catania, che ha evidenziato l’importanza del fronte salesiano della missione in un momento di grave emergenza educativa, sottolineando l’importanza di “cercare in oratorio il Bartolomeo Garelli” e l’incontro di confronto tra il gruppo operativo del centro ispettoriale e i giovani confratelli presenti.
Il campo si è concluso con il pellegrinaggio dei confratelli al Santuario della Madonna di Valverde e la Celebrazione Eucaristica presieduta dall’ispettore, don Giovanni D’Andrea.
Conclusione, questa, che riapre alle attività pastorali dell’inverno che vedranno impegnati, nei fronti della missione salesiana, i confratelli che hanno vissuto insieme momenti di fraternità prima di ripartire!
Vivere e lavorare insieme é davvero un’esigenza fondamentale, non é, anzi, non può essere solo una regola universale, deve diventare pratica nel concreto del reale per essere impronta di una missione che ci chiama in comunità, insieme, mai soli. Vocazione al vivere la comunione nei piccoli momenti, nei piccoli incontri, nelle occasioni più varie che però fanno vivere il senso di sentirsi parte di un sogno, parte di una grande famiglia. Come voleva don Bosco.
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ISI – “Occorre coltivare i sogni”: il racconto dell’avvio dell’anno pastorale

L’incontro di avvio dell’anno pastorale dell’ISI si è svolto nei giorni 28 e 29 agosto, con un’ampia partecipazione di laici. Di seguito la notizia riportata dal sito dell’Ispettoria.

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Ben rappresentate le Comunità Educativo-Pastorali della nostra Ispettoria all’annuale incontro di avvio dell’anno pastorale svoltosi a Montagna Gebbia nei giorni 28 e 29 agosto scorsi e che, a differenza degli anni precedenti, ha visto un’ampia partecipazione di laici (nello specifico circa 110 membri dei Consigli delle C.E.P. locali) appositamente convocati dall’Ispettore, don Giovanni D’Andrea.

Lo stesso Ispettore aveva, infatti, già ribadito nella lettera di convocazione che tale incontro avrebbe rappresentato “l’avvio di un percorso formativo SDB e Laici che ci vedrà impegnati per i prossimi anni” – così come indicato dalla seconda “priorità” (“Approfondire, maturare e attualizzare la dimensione di corresponsabilità laici-SDB”) individuata dal 31° Capitolo Ispettoriale recentemente conclusosi – attraverso la condivisione di alcuni percorsi ed esperienze formative orientate alla missione.

E a dare avvio a questo impegnativo e significativo percorso, un relatore d’eccezione: don Miguel Angel Garcia Morquende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile, che nei suoi interventi di domenica 28 agosto ha offerto utili e puntuali indicazioni sull’importanza della progettazione educativo-pastorale, mettendone in evidenza i fattori ostacolanti, le situazioni pastorali complesse da affrontare e, soprattutto, i benefici che da essa scaturiscono.

“Se vogliamo raccogliere dei frutti educativo-pastorali nelle nostre Opere salesiane – ha affermato don Miguel Angel – occorre coltivare i sogni. … Dobbiamo renderci più idonei a compiere la missione perché i nostri giovani cambiano; dobbiamo continuamente ripensare le risposte che diamo ai giovani perché loro ci stanno continuamente cambiando le domande”.

È necessario passare – ha continuato il relatore – da una pastorale organizzata a una pastorale organica, in cui tutti gli elementi sono unificati attorno a una missione.

Significativo – in un contesto di formazione congiunta Salesiani/Laici – il riferimento alla “circolarità delle vocazioni”, ovvero a un processo di arricchimento vicendevole nella missione salesiana.

All’intervento di don Miguel Angel ha fatto seguito – da parte del Delegato Ispettoriale per la Pastorale Giovanile, don Alberto Anzalone – la presentazione del nuovo “P.O.I.” (Progetto Organico Ispettoriale), il “rinnovato” piano strategico di animazione e governo dell’Ispettoria, un progetto che guarda a un futuro da costruire “insieme”.

Utile la condivisione effettuata, nel pomeriggio, a livello di singoli Consigli C.E.P., chiamati a interrogarsi su tre verbi fondamentali – animare, incoraggiare e valorizzare la C.E.P. -, nonché sulla promozione della collaborazione e della corresponsabilità nella progettazione della vita pastorale.

Anche la mattina di lunedì 29 agosto ha visto don Miguel Angel relatore per il secondo tempo di lavoro sul tema “Il senso del PEPS locale. Indicazioni operative per accompagnare il processo di elaborazione”.

Prendendo spunto dal servizio prestato all’interno del Dicastero di Pastorale Giovanile, nonché dalla propria esperienza di Direttore di una grande comunità della Spagna, il Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile ha offerto indicazioni pratiche sulla elaborazione del P.E.P.S. locale, ribadendo più volte che non si tratta della semplice elaborazione di un documento, ma del pensare “insieme” il futuro di ciascuna Casa Salesiana.

Tale processo deve necessariamente partire da una attenta analisi della realtà, utile all’individuazione di opportunità, di punti di forza e di debolezze. Le sfide individuate diventeranno, così, obiettivi utili alla crescita dell’intera Comunità Educativo-Pastorale.

Il pomeriggio della giornata è stato dedicato alla presentazione della Proposta Pastorale per l’anno 2022/2023 che coincide con il terzo anno di preparazione al bicentenario del “sogno dei 9 anni” e che ci vedrà impegnati nell’approfondimento del tema “Noi ci s(t)iamo” – Non con le percosse ma con la mansuetudine #sharethedream: anche noi, come Don Bosco, siamo chiamati ad accogliere le sfide del nostro tempo, ad “essere” e “stare” nel mondo.

L’avvio dell’anno pastorale è stato, infine, un’occasione utile per la presentazione delle attività dei diversi settori ispettoriali (animazione vocazionale, animazione missionaria, Servizio Civile Universale, Pianificazione e progettazione sociale, …) con l’offerta di utili indicazioni sulle attività che vedranno coinvolti ragazzi, giovani e Comunità durante i prossimi mesi.

E poiché ogni cosa importante ha sempre inizio con un’Ave Maria – come per antica e consolidata tradizione di “famiglia” – anche il nuovo anno pastorale è stato posto sotto la protezione della Vergine Ausiliatrice con la recita comunitaria del Santo Rosario concluso con l’invocazione di Don Bosco “Oh Maria, Vergine Potente”.

“Siamo ora chiamati a tornare lì dove il Signore ci pianta – ha affermato l’Ispettore al momento dei saluti finali, citando San Francesco di Sales – per essere insieme, oggi, il volto vivo di don Bosco per i giovani della Sicilia”.

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MGS Sicilia: Campo Bosco 2022

Dal 24 al 27 agosto si è svolto, presso l’oasi di spiritualità di Montagna Gebbia, il Campo Bosco che ha coinvolto circa 60 animatori, di tutte le case salesiane della Sicilia, del triennio delle scuole superiori. Di seguito la notizia a cura di Costanza Licitra, apparsa sul sito Insieme dei salesiani di Sicilia.

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Dal 24 al 27 agosto si è svolto, presso l’oasi di spiritualità di Montagna Gebbia, il Campo Bosco che ha coinvolto circa 60 animatori, di tutte le case salesiane della Sicilia, del triennio delle scuole superiori.

Ad accomunare i giovani partecipanti il desiderio di approfondire il proprio cammino di fede e di crescita come animatori salesiani per potersi mettere, in maniera sempre più profonda e consapevole, al servizio dei più piccoli.

Le giornate sono state scandite da momenti di formazione e laboratori che si alternavano con tempi dedicati alla fraternità, al gioco ed alla conoscenza, senza mai trascurare la preghiera e le occasioni di crescita spirituale.

La protagonista della formazione è stata una piccola formula: 5W+H=AS 

Semplici domande: When? Where? Why? Who? What? e How?…un solo risultato: l’identità dell’Animatore Salesiano!

Partendo dal Who, ovvero per chi sono io? i ragazzi sono stati accompagnati ad approfondire la propria identità di Animatori Salesiani. Il passo successivo è stato chiedersi why, perché? riscoprendo come ognuno è amato e chiamato. Con il What, cosa? si è fatto un salto in più andando al cuore della missione: annunciare attraverso il servizio che tutti siamo toccati dall’amore di Dio. Where e When hanno provocato i campisti ricordando loro che si è Animatori Salesiani sempre e ovunque… come, How? Grazie al sistema preventivo ed alla comunità educativo pastorale nella quale ciascuno vive il quotidiano.

Attraverso i laboratori ci si è invece incentrati sull’apprendimento di tecniche e metodi di conduzione di gruppi formativi per preadolescenti e fanciulli. Non sono mancati i giochi in piscina e le serate di fraternità.

Il clima di famiglia ha permesso ai giovani e all’equipe di poter camminare insieme durante queste giornate, lasciando nel cuore di tutti la speranza che i moti del cuore che l’esperienza del campo Bosco ha suscitato possano trovare strada nella quotidianità della vita di ciascuno.

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