INE, la visita del Rettor Maggiore all’ispettoria

Il Rettor Maggiore dei Salesiani, don Ángel Fernández Artime, accompagnato dal suo Segretario, don Horacio López, ha fatto visita all’Ispettoria Salesiana “San Marco”, INE, di Mestre e alle varie realtà salesiane ad essa connesse, da venerdì 15 a lunedì 18 marzo 2019.

 Il suo percorso in Triveneto è iniziato venerdì 15 marzo con i Vespri e la Buonanotte con le comunità dell’Ispettoria, dell’Istituto Superiore Salesiano “San Marco”, dell’Istituto Universitario Salesiano di Mestre e Verona, lo IUSVE, e con la Casa Salesiana “A. Zatti”.

Sabato 16 marzo, si è recato all’Assemblea con i Confratelli, dove tutti i salesiani si sono riuniti per ascoltare le impressioni e i consigli del decimo successore di don Bosco. Dopo l’eucarestia e il pranzo insieme, nel pomeriggio si è recato all’Oratorio Salesiano di Schio per incontrare i ragazzi e far visita alla comunità. Ad accoglierlo tanti giovani e una realtà oratoriale che rappresenta a pieno lo stile proposto da don Bosco.

Ha proseguito la serata con la Buonanotte, a Mestre, con i ragazzi e gli animatori del Movimento Giovanile Salesiano, organizzata dall’équipe della Pastorale Giovanile.

Domenica 17 marzo, il Rettor Maggiore, ha partecipato ad uno degli eventi pastorali più attesi dai giovani: la Festa dei Ragazzi 2019. È stato l’ospite principale di questa edizione e ha saputo prendere parte all’iniziativa con il carisma e lo spirito di condivisione che lo contraddistinguono. Ha presieduto l’Eucarestia, concludendo il suo intervento in modo amorevole e carismatico.

Nel pomeriggio, si è recato all’Opera Salesiana di Padova, l’Istituto Maria Ausiliatrice, dove ha terminato la giornata con i Vespri, con la comunità delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

Lunedì 18 marzo, il Rettor Maggiore, ha presieduto il Consiglio Ispettoriale a Mestre, e nel pomeriggio ha fatto visita al Complesso Salesiano di Mogliano V.to.

In particolare, alle 15,00, è iniziato, presso l’Aula Magna dell’Istituto Salesiano “Astori”l’incontro rivolto ai Laici delle Case dell’Ispettoria del Nord-Est che ricoprono ruoli di responsabilità all’interno delle varie realtà salesiane.

È stato bello vedere volti conosciuti emozionarsi e divertirsi alle parole del Rettor Maggiore, che con il suo carisma ha saputo dare preziosi consigli a tutti i presenti. Un approfondimento all’insegna della chiarezza, sulla situazione presente e sull’orientamento da prendere per il futuro. La consapevolezza e l’amorevolezza hanno rappresentato due elementi imprescindibili per vivere la realtà salesiana oggi e per poterci operare, nel pieno dello spirito di don Bosco. L’incontro si è svolto nella modalità di dibattito con domande preparate da ogni realtà salesiana presente e si è concluso con l’intervista organizzata dai ragazzi della Radio Universitaria di Mestre, la “Cube Radio” dello IUSVE, l’Istituto Universitario Salesiano di Venezia e Verona. Successivamente, l’ultima tappa per il Rettor Maggiore è stata la Comunità Proposta di Mogliano V.to, con i giovani in ricerca vocazionale.

Con la giornata di lunedì si è conclusa la visita del Rettor Maggiore in Triveneto: una “tre giorni” di impegni, promesse, risposte e tanto tanto carisma salesiano.

Francesca Bonotto, redazione SalesianiNordEst.it

 

La “sanremologia” degli studenti IUSVE: “Al centro mettiamo valori e qualità umane”

Secondo il critico musicale Gino Castaldo esiste la “Sanremologia”, un’ipotetica materia di studio censita addirittura dal dizionario Treccani online. Che il Festival di Sanremo costituisca un microcosmo a sé, con tempi e regole fuori dall’ordinario, se ne sono accorti sin dai primi minuti i sei studenti dello IUSVE, l’Istituto Universitario Salesiano di Venezia e Verona, che per tutta la durata della manifestazione canora hanno soggiornato nella città di fiori per rileggere ogni singolo evento in base agli echi che ha prodotto nei social media.

«Si tratta di un programma didattico che abbiamo attivato per gli studenti che gestiscono Cube Radio -spiega il Direttore del Dipartimento di Comunicazione dello IUSVE, prof. Mariano Diotto – la neonata emittente istituzionale. Se, da un lato, si sono sperimentati nell’attività di social media analisys, dall’altro hanno potuto constatare di persone anche le fragilità di un evento mediatico di questa portata, mettendo in luce con l’hashtag #sanremoinvisibili le qualità umane e i valori che rischiano di sparire sotto il peso della macchina festivaliera».

Ospiti di un appartamento in pieno centro messo a disposizione da una parrocchia di Sanremo, i sei studenti, accompagnati dal docente di radiofonia digitale prof. Marco Sanavio, hanno realizzato quotidianamente anche brevi servizi televisivi da inviare ad emittenti locali che hanno apprezzato la loro freschezza nell’approccio al Festival.

«Abbiamo cercato di sperimentarci in vari ruoli – spiegano Giovanni Gabban e Federico Palisca, due componenti del team sanremese – perché oggi comunicare significa sviluppare un profilo professionale completo, che vada dalla fotografia ad un minimo di competenza grafica alla capacità di raccontare gli eventi anche in video». Gli strumenti di produzione privilegiati sono stati smartphone e computer personali ma è stato anche possibile allestire un punto di produzione mobile all’interno di un monovolume messo a disposizione dalla Toyota Ferri Auto di Mestre.

«Il Festival è un grande volano economico corredato da decine di eventi collaterali che offrono visibilità –spiega Melania Melato speaker di punta di Cube Radio – ma rivela anche risvolti inattesi, come mostre d’arte sacra o momenti di formazione per i minori che aiutano a ridefinire i canoni di bellezza e successo che emergono a Sanremo».

Tra gli aneddoti della settimana festivaliera emerge il racconto di Marco Santone che riporta come il regista del Festival, Duccio Forzano, abbia sacrificato la propria pausa a ridosso della diretta per dedicargli tempo e attenzione per un’intervista video. «Ho apprezzato lo spessore umano di questo professionista – spiega Marco – che con umiltà ci ha svelato anche i retroscena di un lavoro così impegnativo». Giulia Scattolon, invece, sottolinea come il team dello IUSVE abbia avuto più occasioni per accostare i professionisti che gestiscono i social media della Rai e del Festival e come ogni singola azione del team sia diventata occasione per progredire nelle proprie competenze, comprese le partecipazioni come pubblico al DopoFestival e le interviste in diretta a Radio Rai.

«Ci ha anche stupito – conclude Elias Manzon – come all’interno del Festival si annidino sensibilità verso i più fragili, come un convegno tenutosi vicino alla nostra abitazione sul valore della musica all’interno dei percorsi di terapia riabilitativa».

Un’esperienza, quella del Festival, che non verrà dimenticata facilmente dai sei giovani reporter digitali e che è, in parte, narrata sul sito www.cuberadio.it.