La Congregazione Salesiana partecipa alla Settimana Laudato Si’

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Nel corso della Settimana Laudato Si’, lanciata da Papa Francesco dal 21 al 28 maggio 2023 si sono svolti diversi eventi a livello locale per celebrare il Creato e diffondere il messaggio della Laudato Si’ sull’ascolto del grido della terra e del grido dei poveri. Anche la Congregazione Salesiana ha partecipato attivamente.

In particolare, segnaliamo che si è tenuta a Roma la presentazione dell’opuscolo La nostra casa comune prodotto congiuntamente dallo “Stockholm Environmental Institute” (www.sei.org) e dal Vaticano. La presentazione è stata organizzata dal Dicastero per il Servizio allo Sviluppo Umano Integrale della Santa Sede, presso l’Istituto di Studi Classici Svedese; sono intervenuti il Cardinale Michael Czerny, S.J., Prefetto del Dicastero, il Direttore dell’Istituto, Måns Nilsson, l’ambasciatore di Svezia presso la Santa Sede, on. Andrés Jato, il Direttore esecutivo del Movimento Laudato Si’, Tomás Insua, VIS e Salesiani di Don Bosco, rappresentati da Emanuela Chiang, e Caritas Internationalis.

Il libretto che è stato presentato mette insieme scienza e fede in modo molto semplice e adatto a qualsiasi lettore, per comunicare sia dal punto di vista scientifico, sia dal punto di vista della fede quanto sia importante riconoscere le interconnessioni e – partendo dai dati scientifici – attingere alla fede per assumere un atteggiamento di cura reale verso la Creazione.

Il testo è disponibile in diverse lingue (Italiano, Inglese, Francese, Spagnolo e Portoghese) a questo link.

“Invitiamo tutti a scaricare ed utilizzare questo prezioso strumento” ha commentato la dott.ssa Chiang, Referente del Settore per la Pastorale Giovanile per l’ambito dell’ecologia integrale.

Il 26 maggio, inoltre, si è svolta a Bruxelles la Giornata di Riflessione sulla Laudato Si’, organizzato dalla European Laudato Si’ Alliance (ELSIA), di cui i salesiani sono membro attraverso il Don Bosco International (DBI). Il tema di quest’anno era: “Quali competenze per la conversione ecologica?”

Il 2023, infatti, è l’Anno europeo delle competenze. Affrontare le sfide poste dal cambiamento climatico e dall’aumento delle disuguaglianze sociali richiede una serie di competenze, e non solo tecniche. Ci vogliono: visione, “saper pensare fuori dagli schemi”, disponibilità all’ascolto, empatia, narrazione e determinazione a metterle tutte al servizio del cambiamento radicale che Papa Francesco ha chiamato ad innescare attraverso tutto il suo magistero. Per il Settore Pastorale Giovanile ha partecipato Emanuela Chiang.

Ansa – Artime (Salesiani), lavoriamo per una pace giusta in Ucraina

Dall’agenzia ANSA.

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(ANSA) – CITTA DEL VATICANO, 30 MAG – “Sono pienamente d’accordo con il Santo Padre e credo che lui ci offre su questo tanta luce e tanta fortezza”: lo ha detto il Rettor Maggiore dei Salesiani, don Angel Fernandez Artime, parlando della missione di pace tra Ucraina e Russia voluta dal Papa.

“Penso che anche quando i movimenti politici e le nazioni vanno per una strada, noi dobbiamo continuare ad offrire questi elementi di speranza, di cercare l’incontro e il dialogo quando è possibile”, ha aggiunto il decimo successore di Don Bosco.

Il salesiano parla anche della giustizia: “Credo che dobbiamo fare un cammino di dialogo e, se possibile, come il Santo Padre cerca, un cammino per la pace nella giustizia”. Fernandez Artime ha parlato del conflitto in Ucraina a margine della presentazione del libro “Il carisma della presenza e della speranza”, a cura di don Giuseppe Costa, che ripercorre i viaggi del Rettor Maggiore negli ultimi quindici mesi. “Sono stato in Ucraina e in Russia prima della guerra, ora è difficile una visita, continuiamo ad accompagnarli diversamente”. “Questa realtà della guerra è un grande dolore, per me è incredibile che oggi stiamo di nuovo vivendo una guerra”.
I Salesiani sono in Russia con alcune presenze: “Lavoriamo in mezzo a quella gente con i ragazzi e le famiglie e la guerra non è l’espressione di quelle famiglie. In Ucraina abbiamo una presenza molto forte. Sedici opere salesiane tra l’Ucraina greco-cattolica e quella latina: accogliamo le famiglie e già prima della guerra avevamo una casa per orfani e ragazzi abbandonati, parrecchie scuole e spazi per i giovani. Ci sono anche i salesiani che quotidianamente vanno sulla linea del conflitto per portare gli aiuti. La nostra idea è continuare ad aiutare l’Ucraina salesianamente”.
“Le case salesiane hanno accolto i profughi ucraini scappati dalla guerra nei loro centri in Polonia, Slovacchia, in Italia e anche nella stessa Valdocco”, il cuore dei luoghi di don Bosco.
“E’ stata una grande emozione ricevere, un anno fa, nella casa di Don Bosco, le prime 84 persone che erano venute lì per poter vivere. La maggior parte di loro sono tornati in Ucraina”. (ANSA).

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Italia – Conclusione della Visita Straordinaria del Consigliere per la Regione Mediterranea all’Ispettoria dell’Italia Nord Est

Dall’ANS.

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(ANS – Venezia) – Don Juan Carlos Pérez Godoy, Consigliere per la Regione Mediterranea dei salesiani, ha terminato la visita straordinaria, realizzata a nome del Rettor Maggiore, presso l’Ispettoria salesiana “San Marco” dell’Italia Nord Est (INE). La Visita Straordinaria si è svolta da ottobre 2022 al 30 maggio 2023 e ha rappresentato un momento di grande unione e ispirazione per le comunità salesiane presenti nel Triveneto.

Durante il suo soggiorno, don Pérez Godoy ha avuto l’opportunità di visitare tutte e 30 le opere salesiane che fanno parte dell’Ispettoria INE. Attraverso queste visite, ha avuto l’occasione di incontrare le comunità salesiane e i laici che dedicano la loro vita al servizio degli altri. Questi incontri sono stati molto significativi, poiché hanno permesso di creare un legame ancora più stretto tra i membri della Famiglia Salesiana e di condividere esperienze e sfide comuni.

Durante la sua visita, il Consigliere Regionale ha partecipato attivamente alle diverse iniziative promosse dall’Ispettoria. Ha preso parte a incontri pastorali, conferenze e momenti di formazione, dimostrando il suo impegno a sostenere e incoraggiare tutte le comunità educative pastorali. In particolare, ha avuto l’opportunità di incontrare numerosi giovani soprattutto durante i meeting del Movimento Giovanile Salesiano (MGS) di marzo, condividendo con loro la gioia e l’entusiasmo per la vita salesiana.

La presenza di don Pérez Godoy ha avuto un impatto significativo sulle persone che ha incontrato durante la sua visita. Ha portato con sé un messaggio di speranza e di fiducia nella missione salesiana, soprattutto rilevando le opere che Dio sta compiendo attraverso l’impegno e la dedizione di tutti coloro che fanno parte della Famiglia Salesiana. I suoi modi gentili, il sorriso contagioso e la testimonianza della bellezza della vita salesiana sono stati d’ispirazione e d’incoraggiamento per tutti coloro che ha incontrato.

Oltre a condividere la sua esperienza e la sua testimonianza, il Consigliere Regionale ha anche offerto il suo supporto e la sua guida alle figure con responsabilità di animazione e governo delle opere salesiane del Triveneto, incoraggiandole a perseverare nella loro missione educativa e pastorale e invitandole a sognare in grande e ad essere audaci nel portare avanti il carisma di Don Bosco.

“L’Ispettoria salesiana Italia Nord Est ha accolto con gioia e gratitudine la visita di don Pérez Godoy. La sua presenza è stata un’opportunità unica per rafforzare il senso di appartenenza alla Famiglia Salesiana e per rinnovare l’impegno verso la missione di educare i giovani e formare cittadini responsabili e solidali” afferma oggi l’Ufficio di Comunicazione Sociale di INE.

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Vaticano – Un libro che dà conto della vitalità salesiana nel mondo: “Il Carisma della Presenza e della Speranza. Un anno viaggiando con Don Ángel Fernández Artime”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Città del Vaticano) – Cardinali e vescovi salesiani, giornalisti internazionali, personalità del mondo dell’editoria, della comunicazione, dei sindacati, religiosi e religiose e persone interessate hanno partecipato con vera attenzione e vivo coinvolgimento alla presentazione del libro “Il Carisma della Presenza e della Speranza. Un anno viaggiando con Don Ángel Fernández Artime”, avvenuta al mattino di martedì 30 maggio presso il Collegio Teutonico in Vaticano. Un testo che, “attraverso i viaggi del Rettor Maggiore, rivela l’unicità del carisma e della missione salesiana”, come ha affermato il curatore del libro e Co-portavoce della Congregazione, don Giuseppe Costa.

Parlando di fronte alla circa 60 persone presenti in sala don Costa ha ringraziato il Rettor Maggiore per aver dato l’opportunità di questo libro, i vari relatori che hanno accettato di presentarlo, così come tutti gli ospiti convenuti, a partire dai Cardinali Tarcisio Bertone e Raffaele Farina; ed i vescovi Calogero La Piana ed Enrico dal Covolo. Una menzione speciale è stata fatta anche per la presenza in sala di Don Pascual Chávez, IX Successore di Don Bosco, “segno che c’è un bagaglio di tradizione che ci spinge in avanti”, come ha affermato don Costa; e tra i presenti vanno segnalati anche il Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale, don Gildasio Mendes, così come il Superiore della Visitatoria dell’UPS, don Maria Arokiam Kanaga.

Nell’introdurre i lavori la Direttrice di ACIstampaAngela Ambrogetti, ha definito il volume “un nuovo annuario, con nomi, date, cifre, luoghi, persone” che, accompagnate dalle vivaci immagini dei viaggi, raccontano l’attualità del carisma salesiano in tante presenze di tutto il mondo.

Da parte sua il primo dei relatori, Domenico Agasso, giornalista de La Stampa, ha gettato uno sguardo piemontese alla lettura del libro. Anche in un contesto di costante secolarizzazione, nelle terre che furono del Santo dei Giovani, “Don Bosco è ancora un punto di riferimento intoccabile” ha precisato. Poi, addentrandosi tra le pagine del testo, ha parlato del libro come di un “volume prezioso e avvincente, che ci fa esplorare il mondo attraverso gli occhi di Don Ángel, e testimonia quanta vitalità c’è sul pianeta che spesso ignoriamo”. Sfogliandolo, il giornalista ha saputo rintracciare l’attualità del paradigma di Don Bosco che in ogni giovane ricercava “quel punto accessibile al bene”. E ha lodato l’impegno del Rettor Maggiore a proseguire la sua missione nel mondo, cercando il giovane lontano e il bisognoso per dargli riscatto sociale e lavorativo, attraverso la dignità, educazione, allegria… e senza mai dimenticare che il senso vero dell’esistenza richiede un’apertura al trascendente.

Da parta sua, Eva Fernández, corrispondente di Cadena Cope per l’Italia – la piattaforma mediatica della Conferenza Episcopale Spagnola – ha indicato di due verbi chiave che riassumono tutti i viaggi: “Sostenere e animare”, con riferimento a quelle presenze “che contiunano a soffiare lo spirito di Don Bosco”. Ha elencato i tanti luoghi toccati dal Rettor Maggiore e illustrati nel libro, dalle semplici “visite di famiglia” alle tappe emotivamente più significative: con gli orfani dello Tsunami in Thailandia, al carcere minorile “Ferrante Aporti” di Torino, a Budapest tenendo tra le mani il reliquario del martire salesiano Stefano Sandor, o in Zimbabwe, con l’incontro con il piccolo Sean Cayd, in grado di regalare solo un sasso, ma di farlo con tutto il cuore. Il valore del testo, ha sottolineato la giornalista, sta nel fatto che le immagini davvero parlano della forza di un carisma dell’“incrollabile e instancabile entusiasmo” e della presenza continuata di tanti salesiani, così che si può dire che “dalle opere dei figli conosciamo il padre”. La giornalista ha quindi concluso affermando: “La lettura di questo libro non vi lascerà indifferenti, perché ci fa vedere che in qualche angolo del mondo ci sarà sempre qualche figlio di Don Bosco a dare lezioni di speranza”.

È stata la volta poi dell’exallievo Gianni Cardinale di dire la sua sul libro. Con riferimenti alla sua esperienza giovanile e a quella giornalistica, questi ha ricordato la presenza salesiana a Roma e l’influsso dei salesiani sulla città e nella sua vita. Ha lodato l’sperimento coraggioso e interessante citato nel testo della scuola di Alassio, a conduzione laicale; e i tanti dettagli e aneddoti che si evincono dalla lettura del volume: dalla presenza del mappamondo salesiano di Valdocco che riporta i 136 Paesi in cui i salesiani si trovano, alle curiosità inerenti al Rettor Maggiore: che ama la chitarra, che voleva fare il medico, che gioca a pallacanestro, che è figlio di pescatori…

Da ultimo è intervenuto Javier Martínez-Brocal, corrispondente di ABC per il Vaticano, che ha osservato come la lettura del libro è uno stimolo di riflessione per chiunque faccia comunicazione, perché parla di tante storie di grande vitalità spesso ignorate e sottaciute nel flusso dominante della comunicazione: “Dove stiamo guardando? La realtà della comunicazione è la realtà vera? È quella che fa andare avanti, che ci dà speranza, che ci fa essere presenti…” ha affermato. Quindi, ha evidenziato l’entusiasmo dei salesiani e la loro capacità di “essere pieni di Dio e di trasmetterlo con tutta la gioia”. E ha rimarcato come il carisma della presenza testimoniato dal libro sia una testimonianza fondamentale per il post-pandemia che stiamo vivendo. Per questo, ha concluso rivolto al Rettor Maggiore: “Continui a viaggiare!”

In conclusione, ha preso la parola lo stesso Don Á.F. Artime, che ha ringraziato per la presentazione simpatica e familiare e ha dichiarato di aver accettato la proposta di un simile libro da don Costa solo a patto che servisse a mostrare, come voleva Don Bosco, le cose buone che si fanno. O, come suole dire lui tanti “miracoli dell’educazione salesiana” che avvengono silenziosamente nel mondo ogni volta che a un giovane viene cambiata la vita nel nome di Don Bosco.

“Questo libro raccoglie tanta vita che è bello rendere visibile” ha detto dando la perfetta sintesi del testo.

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Italia – Il Rettor Maggiore a Livorno per i 125 anni di presenza salesiana: “Siamo felici quando si ama”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Livorno) – Tanto entusiasmo, e soprattutto tanta felicità, a partire dal titolo dell’evento che si è tenuto nel fine-settimana 27-28 maggio 2023 a Livorno per festeggiare i 125 anni di presenza salesiana nella città: “Felici nel tempo e nell’eternità”. Ospite speciale delle celebrazioni è stato il X Successore di Don Bosco, il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, che per due giorni ha animato la Famiglia Salesiana locale e indicato le traiettorie da seguire per restare sempre significativi e attrattivi per i giovani.

Il Rettor Maggiore è arrivato alla Stazione Centrale di Livorno alle 13:03 della giornata di sabato, accolto calorosamente da tutti i ragazzi del “Civico79”, la realtà dell’oratorio di Livorno destinata ai giovani universitari e lavoratori. Dopo un primo momento con la comunità salesiana locale, è salito su un battello che, passando per i “fossi” – i canali che attraversano la città – lo ha portato fino alla Fortezza Vecchia, dove è stato accolto da una moltitudine di bambini, ragazzi, adulti e anziani, autorità livornesi, oltre che da un’esibizione di danza organizzata dai ragazzi dell’oratorio salesiano.

A fare gli onori di casa è stato il vescovo di Livorno, Mons. Simone Giusti, che ha speso parole di profondo elogio verso i Figli di Don Bosco. Per il vescovo “in cucina il sale insaporisce tutto. I salesiani a Livorno riescono a rendere appetibile la proposta della Chiesa”. E ancora: “Hanno saputo prendere i livornesi per il verso giusto, cosa non sempre facile: lo dimostrano i centoventicinque anni di presenza sul territorio”.

Un’altra bella testimonianza è arrivata poi dall’Assessora alla cooperazione e alla pace di Livorno, Barbara Bonciani, che parlando della festosità dell’occasione ha affermato di ritrovarvi “quel senso di comunità che già sentivo quando da giovane frequentavo i salesiani. All’interno di questa collettività tutti si sentono a casa”.

La frase che ha accompagnato l’evento del sabato pomeriggio è stata: “La Felicità dei giovani, da Livorno a tutto il mondo”, dato che la comunità di Livorno ha incentrato la sua riflessione pastorale per l’anno dell’anniversario sul tema della felicità.

Per questo al Rettor Maggiore sono state poi poste alcune domande sempre sul tema della felicità, da parte dei presentatori – un ragazzo dell’oratorio, un boy-scout e una maestra delle scuole “Maria Ausiliatrice”. Don Á.F. Artime ha parlato in modo semplice, affinché potessero capire anche i bambini, ma in modo profondo da far riflettere anche gli adulti: “La felicità è un cammino che ciascuno di noi deve scoprire. Non esiste un modello predefinito di felicità; dipende dall’educazione di Dio e dalla fede. Siamo felici quando si ama”. E ancora: “La felicità si sente dentro al cuore e la verità appare quando tu non lo pensi”, perché con i ragazzi me non serve fare filosofia della felicità con i ragazzi, bastano semplici gesti.

Anche il tema dei giovani, protagonisti della giornata, è stato affrontato dal Rettor Maggiore, che ha consigliato ai genitori presenti di sincerarsi che i loro figli stiano bene, di chieder sempre loro come si sentono. La chiusura dei suoi interventi il X Successore di Don Bosco l’ha dedicata proprio ai giovani ragazzi: “Il dramma più grande che abbiamo, in Italia come in Spagna, è che formiamo eccellentemente i nostri ragazzi, ma non creiamo lavoro per loro. Non possiamo più lasciarli andare, dobbiamo far sì che trovino il loro cammino”.

In serata il Rettor Maggiore ha cenato con i ragazzi dell’oratorio di Livorno, in un clima di famiglia e fraternità, e poi ha assistito allo spettacolo “125 e una notte” presso il Cinema Teatro Salesiani, dove si sono esibiti i ragazzi dei corsi di Teatro, Coro, Arte e Chitarra, insieme anche ad alcuni ragazzi ucraini giunti dopo lo scoppio della guerra che presso l’oratorio salesiano apprendono l’italiano.

Domenica 28 il Rettor Maggiore ha visitato le due case delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) che si trovano a Livorno – “Santo Spirito” e “Maria Ausiliatrice”. Alle ore 11 ha presieduto la Messa presso la parrocchia salesiana “Sacro Cuore”, concelebrata anche dal Superiore della Circoscrizione Italia Centrale (ICC), don Stefano Aspettati, il parroco, don Simone Calvano, e partecipata da una folla di minori, le famiglie e Famiglia Salesiana locale.

Successivamente c’è stato il pranzo comunitario preparato e servito dai ragazzi del Centro di Formazione Professionale delle FMA di Livorno, vissuto sempre in un clima di grande armonia e convivialità, con il Rettor Maggiore che non ha mai smesso di essere disponibile con tutti.

Il pomeriggio è proseguito con le attività programmate nell’ambito del “Festival”, tra foto con il Rettor Maggiore, e giochi in compagnia per grandi e bambini, che hanno ricreato proprio sentito l’aria di casa e di oratorio.

Durante entrambi i giorni tutti i presenti hanno sentito veramente la presenza di Don Bosco e sperimentato quel senso di felicità che da Don Bosco in poi tutti i salesiani desiderano per i giovani: una felicità da vivere “nel tempo e nell’eternità”.

 

Il Tirreno
Agenzia ANS

 

 

Avvenire – Repole: siamo tutti bisognosi della cura del Signore

Di seguito, l’articolo di Marina Lomunno su Avvenire sulle parole dell’arcivescovo di Torino, Roberto Repole, al termine della processione di Maria Ausiliatrice.

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«C’è un virus che si insinua dentro la mentalità del nostro mondo che ci fa pensare che ciascuno di noi si fa da solo, è artefice di sé stesso. Ma la malattia che questo virus porta è la solitudine. Quando noi pensiamo e viviamo così siamo destinati a essere soli, soprattutto nel momento del bisogno, in cui avremmo necessità della cura degli altri, perché – se ognuno si fa da sé nessuno può contare su nessuno. È molto bella la festa di Maria Ausiliatrice, auxilium christianorum , che – attraverso don Bosco e la Famiglia salesiana è la festa della nostra Chiesa, di questa città, perché dice qualcosa di chi siamo noi: non donne e uomini che si fanno da soli, ma bisognosi di cura, sempre, in qualunque momento. Nessuno di noi sopravvive senza cura. E la festa di Maria Ausiliatrice ci dice che abbiamo bisogno della cura per essere donne e uomini, anzitutto della cura di Dio, che si fa presente a noi e vicino a noi con la sua tenerezza, anche con gli occhi e con lo sguardo di Maria». Sono le parole dell’arcivescovo di Torino, Roberto Repole, che ha concluso sul sagrato della Basilica, nella serata di mercoledì 24, la lunga giornata della festa liturgica di Maria Ausiliatrice, al termine della processione con la statua della Madonna coperta per l’occasione da una campana di vetro.

«Per proteggerla dalla pioggia battente» ha spiegato il salesiano don Michele Viviano, rettore della Basilica all’inizio del cammino, che non ha scoraggiato migliaia di fedeli in preghiera lungo le vie percorse da don Bosco nel quartiere Valdocco. La processione, presente il sindaco Stefano Lo Russo, «è uscita dalla Basilica nonostante il maltempo anche in segno di vicinanza alle persone alluvionate dell’Emilia Romagna che hanno perso famigliari, casa e tutti i loro averi» ha proseguito il rettore. «La nostra preghiera all’Ausiliatrice va anche per loro oltre che per affidare a Maria la Giornata mondiale della Gioventù di Lisbona e il Sinodo che si celebrerà ad ottobre». Accanto a Repole, il rettor maggiore dei salesiani lo spagnolo don Angel Fernández Artime. Prima della benedizione, don Leonardo Mancini, ispettore dei Salesiani del Piemonte, ha invitato la piazza gremita di ombrelli a pregare per la comunità cristiana cinese: il 24 maggio, dal 2007 per volere di Papa Benedetto XVI, si celebra anche la Giornata mondiale di Preghiera per la Chiesa Cattolica in Cina dove Maria Ausiliatrice è venerata nel Santuario di Nostra Signora di Sheshan, a Shanghai.

Avvenire

Progetto “We&here”: IUSVE e ISMM insieme per la cittadinanza attiva

Pubblichiamo l’articolo sulla sperimentazione nei mesi di marzo e aprile 2023 con alcune classi terze dell’Istituto salesiano San Marco (ISSM) vede coinvolta in co-design anche l’area di pedagogia dello IUSVE.

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Il progetto di sperimentazione «We&Here», che usa «First life» come piattaforma digitale, è mirato a rilevare bisogni e stimolare la cittadinanza attiva dei giovani è stato sperimentato nei mesi di marzo e aprile 2023 su un paio classi terze di indirizzo tecnico dell’Istituto salesiano San Marco di Mestre (ISSM) mentre parallelamente è stato costituito un percorso di ricerca che ha previsto un’opera di co-design gestita dal Dipartimento di Informatica dell’Università di Torino per la parte tecnologica e dall’Area di Pedagogia dell’Istituto universitario salesiano di Venezia (IUSVE) per quanto concerne la parte educativa. La sperimentazione si è svolta parallelamente sia sull’esplorazione di percorsi di cittadinanza attiva in presenza, all’interno dell’aurea urbana di Mestre, sia sui territori digitali del futuro grazie alla sperimentazione della piattaforma «FistLife». Nel corso delle 16 ore complessive di laboratorio i giovani protagonisti hanno fatto emergere la loro visione del territorio, le loro paure, le necessità in ambito di mobilità e autonomia.

«La nostra non è stata soltanto un’operazione di ricerca e sperimentazione – ha dichiarato Marco Emilio, coordinatore dei corsi di baccalaureato/lauree triennali in Pedagogia dello IUSVE e referente scientifico del progetto –  ma è stata addirittura in grado di modificare la tecnologia posta a servizio dell’itinerario di educazione civica. Abbiamo, infatti, chiesto e ottenuto particolari modifiche della piattaforma First Life rispetto alle esigenze di esplicitazione dei bisogni dei giovani che hanno partecipato al progetto».

Gli studenti dell’ISSM hanno incontrato anche l’assessore del comune di Venezia Laura Besio e il dirigente Giovanni Braga per presentare il lavoro di mappatura dei loro bisogni nel territorio in cui vivono e proposte di iniziative per il miglioramento.

«Abbiamo aiutato i ragazzi a intrecciare letteratura, arte e valori che possono contribuito nel passato al buon e cattivo governo – ha spiegato Mauro Cassiani, docente di italiano e coordinatore dei percorsi di educazione civica all’Itt. San Marco – e li abbiamo aiutati a entrare in una relazione sociale e politica con il territorio, dimostrando loro che si può dialogare con chi ha responsabilità e può prendere decisioni».

Si aprirà poi una seconda fase di questo progetto, nell’anno accademico 2023/24, che indagherà come le tecnologie di blockchain possono sviluppare economia circolare e partecipazione nei territori.

 

 

Vaticano – Papa Francesco ricorda la festa di Maria Ausiliatrice: Maria aiuti a rinsaldare la fedeltà a Cristo

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Città del Vaticano) – Maria Ausiliatrice, celebrata mercoledì 24 maggio, è stata ricordata anche da Papa Francesco al termine della sua catechesi nell’udienza generale del mercoledì. Rivolgendosi ai giovani, ai malati, agli anziani e agli sposi novelli, il Santo Padre ha detto: “Oggi è la festa della Madonna venerata con il titolo di Maria Ausiliatrice. Maria aiuti voi, cari giovani, a rinsaldare ogni giorno la vostra fedeltà a Cristo. Ottenga conforto e serenità per voi, cari anziani e cari ammalati. Incoraggi voi, cari sposi novelli, a tradurre nella vita quotidiana il comandamento dell’amore”.

Nel giorno della Festa di Maria Ausiliatrice, il Pontefice – lui stesso devoto a Maria Ausiliatrice, e che come arcivescovo di Buenos Aires, ogni 24 maggio celebrava la Messa centrale per la festa dell’Ausiliatrice nella Basilica del quartiere di Almagro – ha poi citato anche la Famiglia Salesiana e la sua vocazione mariana, eredità del fondatore della Congregazione, San Giovanni Bosco, esprimendo parole di affetto, di elogio e d’incoraggiamento per tutti i suoi membri. “Il giorno di Maria Ausiliatrice è una vocazione mariana tanto cara a Don Bosco: un saluto e un ricordo alla Famiglia Salesiana, ringraziando per tutto quello che fa per la Chiesa”.

Il Santo Padre non ha mancato poi di rivolgere una supplica all’Ausiliatrice con un pensiero all’Ucraina. “Ancora la tristezza a tutti ci viene per la martoriata Ucraina: si soffre tanto lì, non dimentichiamoli. Preghiamo oggi Maria Ausiliatrice che sia vicina al popolo ucraino”.

Nel giorno dedicato a Maria Ausiliatrice, la Chiesa celebra anche la Giornata Mondiale di Preghiera per la Chiesa Cattolica in Cina. Nel Paese asiatico Maria è venerata e invocata nel Santuario di Nostra Signora di Sheshan, a Shanghai. In questa circostanza, il Pontefice ha espresso la sua vicinanza ai fratelli e alle sorelle cinesi, condividendone gioie e speranze: “In questa circostanza, desidero assicurare il ricordo ed esprimere la vicinanza ai nostri fratelli e sorelle in Cina, condividendo le loro gioie e le loro speranze. Un pensiero speciale è rivolto a tutti coloro che soffrono, pastori e fedeli, affinché nella comunione e nella solidarietà della Chiesa Universale possano sperimentare consolazione e incoraggiamento. Invito tutti ad elevare la preghiera a Dio, perché la Buona Novella di Cristo crocifisso e risorto possa essere annunciata nella sua pienezza, bellezza e libertà, portando frutti per il bene della Chiesa cattolica e di tutta la società cinese”.

La Giornata Mondiale di Preghiera per la Chiesa cattolica in Cina viene celebrata dalla Chiesa dal 2007. La proposta era stata annunciata all’epoca da Papa Benedetto XVI, che aveva scelto questa data proprio perché è il giorno liturgico di Maria Aiuto dei Cristiani, molto venerata dai Cinesi.

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Torino, festa Maria Ausiliatrice – 24 maggio 2023

Ieri, 24 maggio 2023, si è svolta la festa di Maria Ausiliatrice presso la Basilica di Valdocco.

Per l’occasione, il Rettor Maggiore dei salesiani, don Ángel Fernández Artime, ha presieduto l’Eucarestia delle 18.30, aperta a tutti i giovani del Movimento Giovanile Salesiano, ricordando, attraverso il Sogno dei 9 anni di Don Bosco, come Maria ci prende per mano e ci accompagna lungo il cammino.

Al termine della S. Messa, nonostante il tempo instabile, si è svolta la processione della statua della Madonna, che ha visto la partecipazione di tantissimi fedeli, soprattutto giovani.

Ha fatto tutto lei

Don Bosco

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Salesiani Italia Centrale, il racconto dell’esperienza di Pasqua Giovani

Dal sito dell’Ispettoria dell’Italia centrale, il racconto dell’esperienza Pasqua Giovani.

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“Silenzio, confronto, fraternità. Grazie a questa esperienza siamo arrivati alla Santa Pasqua più consapevoli e preparati, pronti per accogliere il risorto.”

Queste le parole chiave che arrivano come testimonianza dall’oratorio di Santa Maria della Speranza, di Latina, La Spezia, Livorno e Scandicci in occasione della Pasqua Giovani.

Le giornate si sono alternate tra momenti liberi e momenti di riflessione. E’ stato un percorso che ha permesso di addentrarsi nel mistero della passione, morte e risurrezione di Gesù attraverso il Suo corpo: corpo come “pane della vita” nell’Eucaristia, corpo donato sulla croce, corpo morto che dona luce.

Vivere intensamente questi momenti significa lasciare le proprie case per trovarne una nuova insieme e questo sentimento permette a tutti di aprire il proprio cuore e riconoscersi non più soli nel vivere le proprie quotidianità e nel sopportare sacrifici di sorta. Parlare con l’altro e ascoltarlo dona la forza di ripartire più forti di prima.

Stare in compagnia di amici vecchi e nuovi consente di uscire dalla propria comfort zone per crescere interiormente e imparare a stare in comunità, in preparazione di un momento importante per ognuno di noi, la Resurrezione di Gesù. Il fulcro essenziale, oltre ai bei momenti condivisi, è stato approfondire la capacità di, per quanto possibile, affrontare le proprie paure più profonde, avendo come riferimento Gesù e la sua Pasqua.

La condivisione in un ambiente che da sempre abbiamo reputato casa, ha permesso a tutti di camminare all’unisono e di aiutarsi quando qualcuno rimaneva indietro. Questa serenità e felicità di base riecheggia anche in chi per la prima volta ha vissuto l’esperienza di sentirsi accolto da tutti e parte di un gruppo che ricerca la bellezza.

Pasqua Giovani è stata un’occasione di unire la quotidianità con momenti spirituali personali e di gruppo, di prendersi cura di sé stessi e degli altri compagni di convivenza, stringendo con ancora più forza e profondità legami già creati da tempo.

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