Spagna – Una Pastorale Giovanile Salesiana per un’Europa dai mille colori

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Madrid) – Dal 5 al 9 febbraio si è svolto a Madrid l’Incontro dei Delegati ispettoriali per la Pastorale Giovanile delle due Regioni europee (Mediterranea ed Europa Centro e Nord), convocato da don Miguel Angel García Morcuende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile.

Durante il raduno sono stati offerti numerosi argomenti per la riflessione. In primo luogo, la presentazione e lo studio del testo rinnovato su “L’Oratorio-Centro Giovanile” del Quadro di Riferimento per la Pastorale Giovanile, pubblicato in diverse lingue. I Delegati hanno condiviso la novità e la rilevanza della riflessione per le rispettive Ispettorie. È stato ricordato che l’Oratorio dà un particolare colore carismatico alla casa salesiana e che è organicamente integrato nella pastorale di ogni casa; ci si è confrontato sulla sostenibilità economica del settore e sui vari modelli operativi in Europa. È stata condivisa, inoltre, l’importanza della presenza dei salesiani in questo ambiente, che continua ad essere un’esperienza di evangelizzazione, prevenzione, trasformazione e maturazione vocazionale e missionaria.

In secondo luogo, la riflessione si è concentrata su un documento motivante sul “Primo Annuncio e la Pastorale Giovanile Salesiana”, scritto da don García Morcuende. Tutti i giovani dovrebbero avere l’opportunità di esplorare la fede ovunque si trovino geograficamente e anche nel proprio cammino di fede. Si è insistito sul fatto che il modo migliore per iniziare l’annuncio è da persona a persona, come amici o attraverso la propria storia. Il Consigliere Generale, da parte sua, ha affermato che “nell’evangelizzazione, la prima cosa è innamorarsi di Gesù; senza questa conversione non è possibile il primo annuncio. Dobbiamo essere più testimoni che maestri”.

In terzo luogo, si è svolto un dialogo sull’animazione vocazionale. Si è riflettuto sulla situazione e sulle strategie che si stanno adoperando e si è evidenziata la promozione della “cultura vocazionale”, con l’obiettivo di favorire la concezione della vita come vocazione. È stato sottolineato che questa responsabilità non spetta solo alla comunità religiosa, ma è un compito di tutti. Una delle sfide più significative è quella di promuovere esperienze accompagnate di comunità, che facilitino un percorso di sequela di Gesù per le vocazioni religiose specifiche, basate su un adeguato accompagnamento. “Abbiamo bisogno di comunità e di salesiani che sappiano infondere energia, passione pastorale, entusiasmo e positività” è stato sottolineato nella circostanza.

Una mattinata è stata dedicata alla presentazione del lavoro con i Coordinatori ispettoriali delle scuole e di “Don Bosco International” in Europa. Antonio Rodríguez e Sara Sechi, membri del Settore per la Pastorale Giovanile, hanno presentato idee molto motivanti per le Ispettorie europee.

Molto apprezzata sono state la visita alla casa di Atocha e l’idea di coordinare l’intera opera attorno ad un unico progetto. Particolarmente ricco è stato il momento di preghiera con i giovani del Centro Giovanile.

Le giornate di lavoro, guidate da don García Morcuende, si sono aperte sempre con la Lectio Divina offerta da don Francisco Cervantes, membro del Settore di Pastorale Giovanile, seguendo il testo evangelico (Mc 3,13-19) che guida la convocazione del Capitolo Generale 29° della Congregazione Salesiana. Inoltre, sono state presentate, confrontate e dibattute diverse buone pratiche sviluppate nelle varie Ispettorie d’Europa.

Altri temi di dialogo e riflessione hanno riguardato il Sinodo Salesiano dei Giovani, una delle iniziative per la celebrazione del bicentenario del “Sogno dei Nove Anni” di Don Bosco di quest’anno 2024; la formazione congiunta di laici salesiani; alcune informazioni fornite da Antonella Sinagoga sugli itinerari che accompagnano il testo “Una pastorale giovanile salesiana che educa all’amore”; le iniziative promosse dal Settore per la Pastorale Giovanile sulla salute mentale; e il Corso di Alta Formazione per laici in Europa.

Affettività e sessualità: come accompagnare i nostri adolescenti?

Da Avvenire.

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Dopo cinque puntate si conclude qui il nostro viaggio attraverso le buone prassi educative per accompagnare i nostri figli adolescenti alla scoperta del pianeta affettività e sessualità. Ma è un tema che non intendiamo mettere da parte. Quindi la pausa è solo temporanea. In queste cinque puntate – gli articoli si ritrovano tutti su www.avvenire.it nel canale famiglia/affettività abbiamo dato spazio ai numerosi percorsi proposti dalle diocesi, come Mantova – con l’impegno ormai decennale dei coniugi Flavia e Claudio Amerini – e come Ragusa, dove grazie allo sforzo dei coniugi Delizia e Nicandro Prete è partito un nuovo percorso per padri e figli. Ma abbiamo raccontato anche di Treviso e di altre diocesi. E poi abbiamo focalizzato le iniziative su vasta scala dei Salesiani e del Focolari. Nel primo caso sono stati don Miguel Angel Garcia Morcuende e Antonella Sinagoga, autori del nuovo sussidio, Una pastorale giovanile che educa all’amore , a spiegarne i criteri. Gli stessi che caratterizzano gli Itinerari usciti proprio in questi giorni. Mentre per quanto riguarda i Focolari abbiamo dato spazio al progetto internazionale Up2Me , esperienza relazionale di reciprocità diffusa in 30 nazioni di 4 continenti. In precedenza (10 dicembre) avevamo raccontato il progetto Teen Star i cui formatori vengono preparati all’Università Cattolica e Una storia unica (17 dicembre), ideato dallo psicologo e psicoterapeuta Saverio Sgroi.

 

“Shaping Tomorrow”: in cammino per dare forma al domani della comunicazione salesiana

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – In vista del Convegno Comunicazione 2024, dal titolo “Shaping Tomorrow” (Dare forma al domani), in programma dal 1° al 7 agosto 2024 presso le strutture dell’Università Pontificia Salesiana (UPS) di Roma, il Settore per la Comunicazione della Congregazione Salesiana lancia una serie di articoli deputati ad approfondire natura, significati, visioni e prospettive di quest’appuntamento. Iniziamo oggi con un’analisi attenta sul senso del motto che guiderà i lavori.

“Quando preghi per la pioggia, il fango va messo in conto”. Così ha riportato una volta il celebre attore Denzel Washington ricordando le parole di suo padre. Nel contesto dei media e della comunicazione, la pioggia è rappresentata dai nuovi strumenti tecnologici e dalle opportunità del XXI secolo, come l’intelligenza artificiale, Internet ad alta velocità, i social media, i computer, i portatili, gli smartphone e i tablet. Il fango è rappresentato dalle fake news, dal cyberbullismo e dai discorsi d’odio, dalla scomparsa delle competenze sociali e comunicative, dai filtri e dalle bolle informative, dall’esclusione digitale…

“SHAPING TOMORROW” è lo slogan del Convegno Comunicazione 2024, che si terrà a Roma dall’1 al 7 agosto 2024. SHAPING TOMORROW nella comunicazione sociale non è un ombrello protettivo contro l’acquazzone; dopo tutto, aspettiamo la pioggia, proprio come desideriamo una buona comunicazione. Piuttosto, “SHAPING TOMORROW” riguarda la costruzione di strade, marciapiedi, tombini e ponti, che evitino e riducano il fango nella città chiamata Comunicazione Sociale, Internet o i social media. Nel contesto delle nuove forme di comunicazione, ciò significa sviluppare le possibilità tecnologiche, pur essendo consapevoli degli aspetti negativi e delle sfide.

SHAPING TOMORROW, mentre l’era della comunicazione cambia, è come aprire la porta giusta senza l’atteggiamento di ingenuità che ci sia una persona che ci aspetta dietro ogni porta. L’ingenuità nel mondo della tecnologia moderna è quella di condividere le proprie emozioni con l’intelligenza artificiale e credere che questa mostrerà un’empatia senza limiti. Uno smartphone moderno non è umano, un computer portatile non è umano, un server non è umano. Eppure, a volte ci comportiamo in modo ingenuo, come se l’hardware e il software sostituissero nostra madre, nostro padre, la nostra famiglia, la nostra comunità e le relative emozioni che viviamo, i desideri da realizzare e i bisogni da soddisfare. Cerchiamo un essere umano dove non c’è. Quello che otteniamo è invece un sostituto caricaturale dell’umanità, delle relazioni interpersonali e dell’amore tanto desiderato: il bisogno di amare gli altri e il bisogno di essere amati dagli altri.

SHAPING TOMORROW, invece, significa costruire una comunicazione basata su una sana antropologia cristiana – senza una caricatura dell’umanità e nel rispetto della dignità umana.

Lo sviluppo della tecnologia della comunicazione negli ultimi decenni ha reso la nostra società un villaggio globale, dove le informazioni viaggiano alla velocità della luce. A volte il potere di una piccola notizia è pari a quello di un uragano di cui parla tutto il mondo. In un mondo in cui la comunicazione sta diventando non solo una questione di trasmissione di informazioni, ma anche di costruzione di relazioni e di influenza sulla società, SHAPING TOMORROW è un invito a partecipare attivamente alla formazione del mondo che deve ancora venire. Mette al centro l’essere umano e la sua dignità, in linea con la norma personalista di Giovanni Paolo II.

SHAPING TOMORROW va inteso come una chiamata a plasmare il futuro della comunicazione salesiana, attraverso una comunicazione responsabile ed efficace.

SHAPING TOMORROW significa mettere al centro l’essere umano e la sua dignità.

SHAPING TOMORROW è promuovere l’insegnamento della Chiesa sulla comunicazione sociale.

SHAPING TOMORROW riguarda l’etica nella comunicazione sociale basata su una solida antropologia.

SHAPING TOMORROW vuole generare e promuovere soluzioni nel campo della comunicazione, conducendo ricerche e fornendo analisi, soprattutto da una prospettiva salesiana.

SHAPING TOMORROW è raccogliere competenze e informazioni per generare nuove idee, risultati e raccomandazioni nel campo della comunicazione sociale.

SHAPING TOMORROW nel bel mezzo della rivoluzione digitale richiede la formazione dei professionisti dei media.

SHAPING TOMORROW è partecipare attivamente al dibattito pubblico e cercare soluzioni ai problemi della comunicazione sociale.

SHAPING TOMORROW è agire a livello internazionale e influenzare i processi decisionali fornendo raccomandazioni e soluzioni.

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Primo video di invito del Rettore Maggiore al IX Congresso di Fatima promosso dall’ADMA

Dal 29 agosto al 1° settembre 2024, Fatima ospiterà il IX Congresso Internazionale di Maria Ausiliatrice promosso dall’Associazione di Maria Ausiliatrice (ADMA) e rivolto a tutti i gruppi della Famiglia Salesiana.

Esso si propone di far conoscere, approfondire e diffondere la devozione allaMadonna di Don Bosco”.

Ecco il primo video di invito al Congresso di Fatima del Rettore Maggiore Cardinale Ángel Fernández Artime:

Il tema scelto per il IX Congresso Internazionale di Maria Ausiliatrice, “Io ti darò la Maestra”, richiama il “Sogno dei nove anni” di Don Bosco, di cui quest’anno si celebra il 200° anniversario.

Partendo dal sogno, l’obiettivo è far conoscere sempre più Maria come Madre e Maestra che accompagna e guida tutta la Famiglia Salesiana nel cammino verso Gesù e verso i giovani più bisognosi.

Le iscrizioni al IX Congresso Internazionale di Maria Ausiliatrice sono già in corso. L’iscrizione può essere effettuata tramite il modulo disponibile sul sito web del congresso, dove sono disponibili anche tutti i dettagli e i costi previsti per la partecipazione.

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Presentazione del volume: “Chiamati all’Amore con Speranza. Strenne salesiane di DON ÁNGEL FERNÁNDEZ ARTIME, sdb”

Dall’agenzia ANS.

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(Roma, 9 febbraio 2024) – Le Strenne che Don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco, ora Cardinale, ha prodotto e diffuso nei suoi 10 anni alla guida della Congregazione Salesiana (2014-2024) sono oggetto di una pubblicazione a cura del suo Segretario e portavoce, don Giuseppe Costa.

La raccolta è intitolata “Chiamati all’Amore con speranza” e riporta, tra l’altro, nell’introduzione, gli autorevoli interventi del giornalista Enzo Romeo, del docente della Facoltà Teologica di Sicilia Massimo Naro, e della sociologa Cecilia Costa, dell’Università degli Studi di Roma Tre, i quali dal loro punto di vista fanno una lettura trasversale del volume.

La tradizione delle Strenne da parte dei Rettori Maggiori della Congregazione Salesiana rappresenta un elemento peculiare dell’eredità di Don Bosco. Nel contesto salesiano, la Strenna è un dono simbolico e significativo offerto dal Rettore Maggiore – il Superiore Generale della Congregazione – a coloro che condividono la missione salesiana nel mondo. Essa viene offerta solitamente nel periodo natalizio, tra Natale e Capodanno, per ispirare la pastorale dell’anno successivo.

Oltre ad offrire ai lettori i testi integrali dei messaggi delle Strenne offerti dal X Successore di Don Bosco, il libro accoglie tra le sue pagine i manifesti realizzati dall’Agenzia iNfo Salesiana (ANS) in occasione della pubblicazione annuale delle singole Strenne, e si arricchisce anche con alcune altre foto, fornite dall’ANS e da “IME Comunicazione”, inerenti a viaggi, visite, incontri e momenti di vita di Ángel Fernández Artime.

Giovedì 29 febbraio 2024 il libro verrà presentato presso l’Istituto Maria Santissima Bambina (Via Paolo VI, Roma), nel corso di un evento che sarà possibile seguire anche a distanza assistendo alla diretta streaming disponibile su YouTube.

La presentazione avrà inizio alle ore 17:30 (UTC+1), con l’introduzione da parte di don Giuseppe Costa, curatore del volume.

Successivamente sono previsti gli interventi di Valentina Alazraki, Giornalista vaticanista, corrispondente di “Televisa” (Messico); Roberto Cipriani, Docente emerito di Sociologia, Università Roma Tre; Marco Girardo, Direttore di “Avvenire”; e Arianna Rotondo, Docente di Storia del Cristianesimo e delle Chiese, Università di Catania. Concluderà i lavori il Card. Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani.

Moderatore della presentazione sarà Luca Caruso, Giornalista, addetto stampa della “Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger-Benedetto XVI”.

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RMG – Programmi e progetti per il 150° anniversario delle missioni salesiane (2025)

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – “Dalla lettera apostolica Maximun illud (1919) al decreto conciliare Ad gentes (1965)” è il tema di studio del Convegno Internazionale promosso dall’Istituto Storico Salesiano (ISS) di Roma, in collaborazione con la Facoltà di Teologia dell’Università Pontificia Salesiana in occasione del 150° delle missioni salesiane (1875-2025).

L’evento avrà luogo il 2-3 maggio 2025 nel campus della stessa Università. Sono previsti numerosi contributi offerti da studiosi, salesiani e non salesiani, provenienti da varie parti del mondo.

Nel quadro complesso delle politiche vaticane circa le missioni ad gentes nel periodo considerato, spesso collegate a forme di colonialismo, verranno trattate numerose tematiche relative all’azione missionaria svolta dalla Società Salesiana nei vari continenti.

Il Convegno è aperto a tutti e sarà possibile prenotare l’ospitalità presso la medesima università salesiana. Programma ed ulteriori informazioni saranno diffuse prima dell’estate.

Sempre sul tema missionario, nel corso della primavera ed autunno dello 2025, sono pure programmati cinque Seminari Continentali promossi dalle sezioni dell’Associazione Cultori Storia Salesiana (ACSSA) di Africa-Madagascar, America, Asia Sud, Asia Est-Oceania ed Europa. L’ACSSA approfondirà il tema dell’attività missionaria non soltanto rivolta ad gentes, ma anche indirizzata alle Chiese locali in prospettiva missionaria, abbracciando, con i Salesiani, l’azione svolta dalle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) e da altri rami religiosi della Famiglia Salesiana. Tranne una data ancora da fissare, le altre sono già definite e comunicate.

È prevista la partecipazione attiva di circa 100 persone fra Salesiani di Don Bosco, FMA, membri della Famiglia Salesiana. I risultati confluiranno successivamente nel Convegno Internazionale previsto per l’anno 2027, in Brasile, per commemorare e rivivere in questa maniera la prima spedizione missionaria delle FMA.

don Francesco Motto,
Direttore Emerito dell’Istituto Storico Salesiano

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Consacrati e consacrate verso il Giubileo 2025: una Pentecoste di fraternità e un mandato per la riconciliazione nel mondo

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Si è conclusa nella giornata di domenica 4 febbraio 2024 la tappa romana del percorso di preparazione dei consacrati e delle consacrate in vista del Giubileo del 2025. Composto da vari elementi significativi, tra cui il pellegrinaggio con partenza e arrivo presso la Basilica salesiana del Sacro Cuore a Roma, questo momento ha radunato circa 400 religiosi da tutto il mondo, che hanno ricevuto dal Santo Padre lo specifico mandato di essere “segni di riconciliazione fra gli uomini” lì dove Dio li ha chiamati ad operare.

“È stato davvero un itinerario bello e arricchente, quello organizzato dal Dicastero vaticano per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica (DIVCSVA)” – ha commentato don Francesco Marcoccio, Direttore della comunità salesiana del Sacro Cuore a Roma.

Sempre il salesiano, condividendo nel pensiero della “buonanotte” quanto vissuto in questa circostanza, ha sintetizzato alcuni degli aspetti fondamentali di questo percorso: “Abbiamo applicato, con grande giovamento per tutti, il metodo del discernimento spirituale proprio del sinodo alla dimensione del dialogo; abbiamo potuto apprezzare la dimensione femminile della vita religiosa; nell’incontro con il Papa del 2 febbraio, e anche nell’Angelus domenicale, abbiamo ascoltato la parola di Pietro e abbiamo visto valorizzato anche il ruolo degli anziani – e la vita consacrata, almeno in Europa, spesso è vissuta da tanti anziani; e poi abbiamo assaggiato davvero la ‘cattolicità’ della Chiesa, con centinaia di religiosi provenienti da 62 Paesi diversi, dei cinque continenti”.

Ma don Marcoccio non è stato l’unico entusiasta di quest’esperienza. A margine del pellegrinaggio di sabato 3 febbraio l’ANS ha raccolto diverse testimonianze significative:

“Per noi è una grande gioia poter partecipare a quest’‘anteprima’ del giubileo della Vita Consacrata, che ci rimanda ad un nuovo stile, che è quello della Chiesa di oggi, e cioè la sinodalità, un processo che deve coinvolgere tutto quanto: noi stessi, le nostre comunità, la vita ecclesiale, la nostra missione…” ha commentato suor Natália Miguel, Ispettrice delle Figlie di Maria Ausiliatrice dell’Angola.

Suor Lula, albanese, Suora Francescana Missionaria di Gesù Bambino, si è detta “molto sorpresa e molto contenta” di quest’esperienza di internazionalità vissuta. “Aver condiviso insieme le gioie, le fatiche e le speranze di tutta la nostra Chiesa ci conforta molto. E l’esempio che ci ha offerto il Santo Padre parlandoci di Simeone e Anna, due anziani che attendono di vedere il Signore, ci ha molto incoraggiati a saper vivere il tempo dell’attesa, nel contesto europeo che alle volte ci scoraggia perché sembra non capire la nostra vita”.

Da parte sua, Padre Sobi, ungherese, della Congregazione della Missione (Lazzaristi), ha apprezzato molto la comunione d’intenti (“essere testimoni del Signore in questo mondo”), nella gran varietà di presenze (“è stata l’occasione per vedere tutto il mondo in una sala”). E ha aggiunto: “Mi ha colpito anche la testimonianza di una suora che ci ha detto che il numero dei consacrati diminuisce anche in Italia, perché dalle nostre parti pensiamo che qui siano tutti ferventi cattolici. Ma se all’inizio questo dato ci colpisce, poi sopraggiunge il pensiero che noi consacrati rimaniamo un segno in questo mondo: come una candela, che è qualcosa di piccolo, ma in una stanza buia può dare tanta luce”.

Per il lassalliano costaricense Lesberth Dimas è stato “un incontro molto interessante per la Vita Religiosa, dove abbiamo potuto esprimere il nostro desiderio di forgiare un futuro pieno di speranza e di riconciliazione, in Dio e tra di noi. Una riconciliazione che poi conduce ad una vita di fraternità e accoglienza del prossimo, perché ci fa sentire fratelli e sorelle di tutti: e questo è qualcosa che può far sorgere qualcosa di nuovo nella Vita Religiosa e può essere soprattutto una testimonianza per l’umanità”.

Suor Lety Pérez, delle Ancelle di Cristo Re, giunta a Roma dal Venezuela, afferma come sia stata “un’esperienza meravigliosa di fraternità, di sinodalità, dove la speranza e la riconciliazione hanno segnato le riflessioni e tutto il nostro vissuto. E anche il pellegrinaggio ci ha confermato nella fede e nel desiderio della Chiesa di condividere la salvezza e la pace con il mondo. Questa fraternità che abbiamo condiviso tra di noi – conclude – è stata davvero una Pentecoste tra di noi, e la celebrazione della gioia di essere chiamati da Dio ad essere pellegrini di speranza e riconciliazione per il mondo”.

Di riconciliazione e speranza ha parlato anche fra’ José Dick Ramírez, OFM Capp., dell’Ecuador. “Sono felice di aver partecipato e aver potuto condividere con religiosi e religiose di tutto il mondo quest’esperienza di giubileo, in cui abbiamo riflettuto su quello che desideriamo per il futuro. Credo che abbiamo potuto vedere la grande ricchezza della Vita Religiosa di essere profeta nel mondo, evidenziando ciò che è negativo e mettendo in luce ciò che è positivo”.

E se fra’ Jean Joseph Marie Hounsa, francescano dell’Immacolata proveniente dal Benin, ha sottolineato “la ricchezza e la gioia della Vita Consacrata” che sono emerse nel confronto dei quattro giorni e la bellezza di essere pellegrini a Roma; suor Alice Joseph, dell’Istituto delle Ancelle dei Poveri, giunta dall’India, ha sottolineato “la libertà e la profondità delle condivisioni” e la percezione di aver davvero ricevuto un mandato da consegnare ai suoi prossimi nel suo servizio, una volta tornata a casa.

Ancora, per l’indiano Anand Talluri, delle Pontificio Istituto Missioni Estere, missionario in Tunisia, l’incontro è servito a ricordare l’importanza di “costruire ponti tra le persone” e ha riacceso il desiderio di costruire “una Chiesa vicina alle persone, che dialoga e che parla la lingua della gente”; mentre l’agostiniano Recolletto Eddy Omar Polo, al termine dell’esperienza ha invocato “che il Signore ci aiuti ad essere consacrati sempre migliori e a donarci integralmente per il Regno, sapendo che Egli ci viene sempre incontro e che noi dobbiamo seguirlo donandoci con generosità ai nostri fratelli e sorelle, che si aspettano da noi maggiori carità e misericordia”.

“Come possiamo risplendere di speranza per il mondo?” è la domanda che è sorta nel lassalliano indiano Sunil Brito dopo quest’evento. E la sua risposta è stata, citando una poesia di Charles Péguy, che la speranza deve viaggiare insieme con la fede e la carità, guidandole a credere e ad amare ciò che ancora non si vede.

Infine, suor Sarita Nazareth, anche lei indiana, dell’Ordo Virginum, ha concluso parlando di come il pellegrinaggio tra alcuni luoghi sacri di Roma sia stato per lei di ispirazione per comprendere come “noi religiosi possiamo essere concretamente operatori di riconciliazione nelle nostre realtà concrete”.

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Primo ritiro del nuovo animatore spirituale dell’ADMA don Gabriel Cruz

Domenica 4 febbraio 2024, don Gabriel Cruz ha guidato il ritiro dell’ADMA Primaria per la prima volta dopo la sua nomina, avvenuta il 1° gennaio scorso, a nuovo Animatore mondiale dell’Associazione.

Ad accoglierlo, presso l’Opera Salesiana Rebaudengo di Cumiana, una numerosa “famiglia di famiglie” in cammino sotto il manto di Maria.

Il tema del ritiro, inserito nel percorso formativo dell’anno, centrato sul sogno dei 9 anni e indirizzato verso il Congresso Internazionale di Maria Ausiliatrice di Fatima (29 Agosto – 1° Settembre 2024), è stato: “Il Mistero del Nome: si conosce quello che si vive”.

È stata l’occasione per riflettere sul fatto che Dio, come ha fatto con don Bosco, chiama ciascuno di noi per nome e ci dona una missione che va vissuta nella fede e nella perseveranza, con la certezza che “a suo tempo” tutto comprenderemo.

Oltre alla catechesi, ampio spazio è stato dedicato da don Gabriel al racconto del percorso personale che lo ha condotto all’ADMA.

Con un sorriso gioioso ed una grande semplicità ci ha raccontato della sua nascita in Messico, del suo incontro con il mondo salesiano, dell’ingresso in seminario scelto “quasi per caso”, del suo desiderio di essere inviato in missione, accolto dopo 10 anni di servizio in seminario, nelle carceri e con i giovani di strada a Città del Messico, e quindi degli anni di missione in Pakistan.

Ringraziamo l’Ausiliatrice per don Gabriel e per tutti i sacerdoti, suore e laici che in tutto il mondo lavorano nel campo di missione affidato alla sua Associazione e a tutta la Famiglia Salesiana!

Italia – Nutriti dalla Sapienza, nel Servizio e Fraternità nella missione sulla via della pace

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – La Basilica del Sacro Cuore di Gesù a Roma ha avuto la grazia straordinaria di accogliere oltre 400 religiosi provenienti da tutto il mondo giunti a Roma per partecipare ad un pellegrinaggio “sulla via della pace” rivolto a rinnovare l’impegno dei religiosi per la riconciliazione e la pace.

Il cammino del giorno è stato inaugurato oggi, sabato 3 febbraio, alle ore 08:30, con la Messa presieduta dal Card. João Braz de Aviz, Prefetto del Dicastero per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, con una straordinaria partecipazione di religiosi e superiori delle varie congregazioni religiose e membri del Dicastero.

Nella sua omelia il Cardinale Braz de Aviz ha sottolineato l’eccezionalità di vivere la grazia unica che il gruppo ha ricevuto il giorno precedente con l’udienza con il Santo Padre Papa Francesco. Egli ha affermato che questo cammino aiuterà tutti a proseguire e sperimentare l’impegno faticoso sulla via della pace.

Prendendo spunto dalla prima lettura, egli ha affermato che Salomone esprime la sua inadeguatezza ma sente la vocazione di guidare il suo popolo, e quindi chiede al Signore la sapienza per avere un cuore comprensivo e misericordioso. Egli ha avuto il desiderio di chiedere la sapienza per penetrare nel mistero di Dio e trasformare i rapporti con gli altri. La missione dei religiosi è aspirare a una costante crescita nella sapienza e nel servizio.

Il Cardinale Braz de Avizha commentato che i discepoli sono partiti a due a due per portare avanti questa missione e sono tornati stanchi. Gesù invita loro a riposare e si preoccupa innanzitutto delle loro necessità umane e poi delle necessità comunitarie. Citando un brano dal Sinodo, Il Cardinale ha dunque invitato tutti a ricordare e avere a cuore la loro chiamata e missione affermando: “La dimensione carismatica della Chiesa ha una particolare manifestazione nella vita consacrata, con la ricchezza e varietà delle sue forme. La sua testimonianza ha contribuito ogni tempo a rinnovare la vita della comunità ecclesiale, rivelandosi un antidoto rispetto alla tentazione ricorrente della mondanità. Le diverse famiglie religiose mostrano la bellezza della sequela del Signore, sul monte della preghiera e sulle strade del mondo, nelle forme di vita comunitaria, nella solitudine del deserto e sulla frontiera delle sfide culturali. La vita consacrata più di una volta è stata la prima a intuire il cambiamento della storia e cogliere gli appelli dello Spirito: anche oggi la Chiesa ha bisogno della sua profezia. La comunità cristiana guarda inoltre con attenzione e gratitudine alle sperimentate pratiche di vita sinodale e di discernimento in comune che le comunità di vita consacrata hanno maturato lungo i secoli. Anche da essi sappiamo di poter apprendere la sapienza del camminare insieme. Molte congregazioni e istituti praticano la conversazione nello Spirito o forme analoghe di discernimento nello svolgimento dei capitoli provinciali e generali, per rinnovare le strutture, ripensare gli stili di vita, attivare nuove forme di servizio e di vicinanza ai più poveri. In altri casi si riscontra però il perdurare di uno stile autoritario, che non fa spazio al dialogo fraterno” (Relazione di sintesi, 10 b).

Infine, il Cardinale Braz de Aviz ha esortato tutti a scongiurare la mondanità che è entrata nella vita religiosa e a riprendere la strada di fraternità nell’impegno a costruire nei rapporti una vita bella che trasmetta la convinzione della missione, ereditata dalla sapienza e dal carisma della nostra vita. Dopo la Messa gli intervenuti si sono divisi in sette gruppi secondo le varie lingue per continuare il percorso di riflessione: un gruppo si è diretto verso la Basilica di San Giovanni in Laterano, la Scala Santa, la Basilica di Santa Maria Maggiore, la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme; mentre un altro è partito alla volta delle Chiese del Quo Vadis e di San Sebastiano. Ogni tappa prevedeva vari momenti: una visita storico-artistica dei monumenti, il significato spirituale per la Vita Consacrata, la testimonianza di un’esperienza di un consacrato nel mondo, un momento di preghiera personale o comunitario.

“È stato davvero un bell’inizio di giornata stamattina ammirare il numeroso gruppo dei consacrati in partenza verso diversi percorsi con grande entusiasmo e passione. Un ottimo sforzo realizzato in vari cammini per preparare il Giubileo della Vita Consacrata nel 2025. Tutti i gruppi si ritroveranno di nuovo nella Basilica del Sacro Cuore per un momento di preghiera a chiusura dell’incontro” ha commentato il Direttore della comunità salesiana del Sacro Cuore, don Francesco Marcoccio, SDB.

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Vaticano – Nomina episcopale per don Giordano Piccinotti, SDB

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Città del Vaticano) – Il 31 gennaio 2024, nel giorno della festa di San Giovanni Bosco, il Santo Padre Francesco ha nominato Arcivescovo titolare di Gradisca il salesiano don Giordano Piccinotti, Presidente dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica.

Don Giordano Piccinotti è nato il 23 febbraio 1975 a Manerbio, in Italia. Ha conseguito la Licenza in Teologia Spirituale presso l’Università Pontificia Salesiana a Roma. È stato Economo delle case salesiane di Lugano, dal 2007 al 2011 e dal 2016 al 2017; e del centro “San Carlo” di Milano, dal 2011 al 2015; ha ricoperto il ruolo di Economo anche a livello ispettoriale, nel sessennio 2011-2017.

Ha ricoperto anche gli incarichi di Direttore della “Fondazione Opera Don Bosco nel Mondo” a Lugano, Svizzera; Procuratore della “Fondazione Istituto Elvetico Opera Don Bosco a Lugano”; Direttore Esecutivo della “Fondazione Opera Don Bosco onlus” a Milano, Italia; Membro del Consiglio della “Stiftung Don Bosco in Der Welt” a Schaan, Liechtenstein; Tesoriere del Consiglio d’Amministrazione della ONG “Volontariato Internazionale per lo Sviluppo”.

Appena lo scorso 2 ottobre 2023 è stato nominato Presidente dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, l’organismo titolare dell’amministrazione e della gestione del patrimonio immobiliare e mobiliare del Vaticano.

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