Vaticano – Il Concerto di Natale in Vaticano 2023 a sostegno del centro “Don Bosco Fambul” di Freetown

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Città del Vaticano) – Registrato sabato 16 dicembre 2023 all’Auditorium della Conciliazione, il Concerto di Natale in Vaticano andrà in onda lunedì 25 dicembre su Canale 5 in prima serata. Gli artisti, presentati da Federica Panicucci, hanno lanciato l’appello a sostenere un progetto della Procura Missionaria salesiana “Missioni Don Bosco” di Torino che offre alle ragazze che vivono in strada a Freetown, in Sierra Leone, un percorso educativo di recupero e di reinserimento sociale.

La manifestazione canora ha visto esibirsi sul palco dell’Auditorium della Conciliazione grandi artisti nazionali e internazionali, da Al Bano e Orietta Berti a Joss Stone Christopher Stone, passando per Riccardo Cocciante, Alex Britti, Alexia e tante altre voci melodiose e virtuosi suonatori, senza dimenticare la presenza sempre suggestiva e trascinante dei due cori: il “Virginia State Gospel Choir” e il Piccolo Coro “Le dolci note”.

Durante la manifestazione è stato continuamente richiamato il fine benefico dell’iniziativa, che sarà possibile continuare a sostenere fino al 3 gennaio, donando con sms o chiamata da rete fissa al numero solidale 45594.

La sede beneficiaria del progetto di solidarietà legato al Concerto di Natale quest’anno è la Sierra Leone, uno dei Paesi africani più poveri al mondo, dove il 38% dei bambini soffre di malnutrizione cronica. Una condizione disperata che minaccia ogni giorno la loro salute e la loro stessa sopravvivenza. Miseria, vulnerabilità e mancanza di fonti di reddito per le famiglie sono solo alcuni dei fattori scatenanti di questa piaga che colpisce i più piccoli e i più fragili, ai quali si aggiungono le gravi conseguenze di 11 anni di una sanguinosa guerra interna, di disastri naturali, come inondazioni, smottamenti o incendi, e della tragica epidemia di Ebola, che hanno avuto un impatto terribile sulla popolazione di questa terra.

Nel Paese i Salesiani di Don Bosco operano in tre comunità: Bo, dove si dedicano a progetti agricoli e pastorali; Lungi, dove gestiscono diverse scuole; e Freetown, dove sono divisi in due presenze e si occupano della parrocchia, della scuola, del centro giovanile e del “Don Bosco Fambul”.

Il loro impegno è volto allo sviluppo sociale e umano dei giovani, professionalizzandoli attraverso il lavoro per fronteggiare le situazioni di maggiore vulnerabilità. L’obiettivo è educare i giovani e dare loro un’autonomia, indirizzandoli verso un percorso di vita e di crescita come cittadini produttivi.

Nel 2016 il centro “Don Bosco Fambul” ha attivato il programma “Girls Shelter” (Rifugio per Ragazze) attraverso la costruzione e l’avvio di un rifugio temporaneo per le ragazze di età compresa tra i 9 e i 17 anni vittime di sfruttamento sessuale. Il progetto offre un ambiente sicuro e accogliente volto a proteggere, riabilitare e reintegrare le ragazze nella società, utilizzando un approccio olistico per rispondere alle loro esigenze fisiche, psicologiche, spirituali, morali e sociali.

L’obiettivo è proteggere, riabilitare e reintegrare le ragazze fuori da contesti di prostituzione. Dalla sua fondazione nel 2016, “Girls Shelter” ha riunito con successo oltre 550 ragazze alle loro famiglie e ha fornito loro opportunità educative (formali e informali) e sostegno. I risultati sono stati eccellenti poiché pochissime ragazze sono tornate in strada.

Ad indirizzare le ragazze al “Don Bosco Girls Shelter” sono un’apposita linea telefonica – la Don Bosco Child Line 323, il dipartimento gemello “Don Bosco Mobil” e i principali partner istituzionali: il Ministero del Welfare Sociale, il Ministero degli Affari di Genere e dell’Infanzia, l’Unità di Supporto alle Famiglie della Polizia della Sierra Leone. Inoltre, gli assistenti sociali del programma visitano i luoghi dove la prostituzione è più diffusa, avvicinano le ragazze, conquistano la loro fiducia e, presentando loro un’opportunità di vita differente, le invitano a raggiungere il rifugio.

Grazie alla solidarietà promossa dal “Concerto di Natale in Vaticano 2023” i salesiani intendo accrescere il numero delle ragazze assistite: se nel 2020 sono state 36 e nel 2021 invece 115, per l’anno prossimo l’obiettivo è aiutare 180 giovani, potenziando le seguenti attività: individuazione e accoglienza delle ragazze abusate; riabilitazione attraverso un percorso di guarigione fisica, emotiva e psicologica e un accompagnamento che integra vitto, alloggio e formazione al lavoro; e infine, rintracciamento e ricongiungimento famigliare, per il pieno reinserimento sociale delle giovani. Inoltre, verranno sviluppati anche gli ambiti del sostegno legale in favore delle minori e dei loro diritti violati, e il lavoro in rete, per rendere il supporto alle giovani il più efficace possibile.

 

RMG – Corso di orientamento e formazione per gli Ispettori di recente nomina

Dal sito infoANS.

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Dal 10 al 22 dicembre ha luogo a Torino-Valdocco il tradizionale corso di orientamento e formazione per gli Ispettori recentemente nominati dal Rettor Maggiore con il consenso del suo Consiglio.

Al corso partecipano in quest’occasione i Superiori di 9 tra Visitatorie e Ispettorie salesiane, provenienti da 4 Regioni (Africa-Madagascar, Europa Centro e Nord, Interamerica e Mediterranea), e due di loro sono Superiori di Visitatorie erette in quest’anno 2023.

Coordinato dal Vicario del Rettor Maggiore, don Stefano Martoglio, e organizzato da don Patrick Antoniraj, il corso vede, pertanto, la presenza di:

  • Don Fernando Miranda Ustero, Ispettore di Spagna-Maria Ausiliatrice (SMX);
  • Don Aurélien Mukangwa Mwana Ngoy, Superiore di Africa Congo Congo (ACC);
  • Don Tarcízio Morais De Castro, Ispettore del Portogallo (POR);
  • Don Bart Decancq, Ispettore di Belgio Nord e Olanda (BEN);
  • Don Gianpaolo Roma, Ispettore dell’Italia Meridionale (IME);
  • Don Dominic Tran Danh Cong, Ispettore degli Stati Uniti Est e Canada (SUE);
  • Don George Tharaniyil, Ispettore dell’Africa Est (AFE);
  • Don Emilius Salema, Superiore dell’Ispettoria della Tanzania (TZA);
  • Don Domenico Paternò, Superiore della Circoscrizione Nord Africa (CNA).

Le attività previste dal programma permettono agli Ispettori di conoscere e approfondire le prospettive della Congregazione, grazie al dialogo diretto con il Cardinale Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore, e i suoi Consiglieri, così come di condividere con loro la realtà delle loro terre di provenienza.

A livello di contenuti prettamente formativi, poi, i lavori spaziano dai criteri e gli elementi giuridici per l’animazione al governo dell’Ispettoria, dalla spiritualità dell’Ispettore all’identità e alla disciplina della vita religiosa.

Nelle diverse sessioni, inoltre, grazie alla presentazione dei rispettivi Consiglieri Generali e Regionali gli Ispettori hanno modo di conoscere ogni Settore di animazione della Congregazione, così come la situazione delle varie Regioni salesiane; e saranno anche informati sulle attività del Segretariato per la Famiglia Salesiana, della Postulazione Generale per le Causa dei Santi della Famiglia Salesiana, e della Procura Missionaria salesiana “Missioni Don Bosco” di Torino.

Non mancherà, nella penultima giornata dell’incontro, la visita guidata alla Basilica di Maria Ausiliatrice, a cura di don Mike Pace.

I lavori termineranno, infine, venerdì 22 dicembre con la condivisione delle esperienze vissute, la sintesi generale a cura del Rettor Maggiore e del suo Vicario, e l’Eucaristia finale nella cappella di San Francesco di Sales.

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Italia – Salesiani Cooperatori e Famiglia Salesiana: “Insieme con Maria”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Lo scorso 8 dicembre 2023 si è tenuto online, l’evento “Insieme con Maria” rivolto ai Salesiani Cooperatori di tutto il mondo, ma a cui hanno partecipato tantissimi membri della Famiglia Salesiana.

“Insieme con Maria” nasce dalla proposta del Consiglio Mondiale di comporre una preghiera all’Ausiliatrice che possa accompagnare l’Associazione nei tre anni verso la celebrazione del 150° anniversario della sua nascita. A questa idea si è poi dato seguito scegliendo la data dell’8 dicembre per vivere in comunione con tutto il Movimento Salesiano questa preghiera a Maria in un “Cerchio mariano” di dimensioni globali.

Tre le motivazioni nella scelta della data:

Prima motivazione: con la recita dell’Ave Maria tra Don Bosco e Bartolomeo Garelli, in quell’8 dicembre di 182 anni fa, si fissa la nascita dell’Oratorio.

Tutti quanti i membri dell’Associazione e della Famiglia Salesiana, in modi diversi ed in momenti diversi, hanno fatto esperienza di Oratorio. In un certo senso sono stati “generati” nel sogno dei 9 anni e “nati” nell’Oratorio. La Famiglia Salesiana è dunque riconoscente di questa esperienza di oratorio, non solo come luogo fisico, ma come criterio educativo.

Seconda motivazione: 8 dicembre per sottolineare la presenza di Maria nella Chiesa, nella vita di Don Bosco e nella propria. Un Salesiano Cooperatore, una Salesiana Cooperatrice, ogni membro della Famiglia Salesiana che non lascia spazio alla presenza di Maria nella propria vita non è un testimone autentico del carisma salesiano e non vive in pienezza la propria vocazione di Salesiano.

Ed infine, terza motivazione: l’8 dicembre è strettamente legato all’annuncio dell’Angelo a Maria.

Lei risponde con “eccomi” alla chiamata del Signore e vivrà con fedeltà questa sua scelta. Quell’eccomi è intimamente connesso all’“eccomi”, manifestato pubblicamente con la Promessa Apostolica da chi entra a far parte dell’Associazione dei Salesiani Cooperatori. Il rinnovo fatto l’8 dicembre spinge con entusiasmo a confermare con fedeltà l’impegno a vivere il Battesimo, da laici nel mondo, con stile salesiano.

La partecipazione è stata numerosa da varie parti del mondo, superando le difficoltà dovute alla differenza di fuso orario.

“È stata una bella esperienza di comunione fraterna vissuta in un clima solidale dalla preparazione alla realizzazione. L’invito è a seguire le iniziative che il Consiglio Mondiale dell’Associazione dei Salesiani Cooperatori propone in questo cammino verso la celebrazione del giubileo dei 150 anni che avverrà nel 2026” commenta, infine, Antonio Boccia, Coordinatore Mondiale dell’Associazione dei Salesiani Cooperatori.

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RMG – Presa di possesso della Diaconia di Santa Maria Ausiliatrice da parte del Card. Fernández Artime

Dal sito infoANS.

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Domenica prossima, 17 dicembre 2023, il Cardinale Ángel Fernández Artime, SDB, Rettor Maggiore della Società Salesiana di San Giovanni Bosco, prenderà possesso della Diaconia di Santa Maria Ausiliatrice in via Tuscolana, a lui assegnata dal Santo Padre Francesco nel corso del concistoro del 30 settembre scorso.

A darne notizia è stata l’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice, comunicando che il rito avrà inizio alle ore 10:30 nella chiesa romana di Piazza Santa Maria Ausiliatrice, n° 54.

La solenne Eucaristia vedrà la partecipazione di diversi membri del Consiglio Generale della Congregazione e dei salesiani della comunità. Insieme alla comunità parrocchiale è attesa la partecipazione anche di diversi rappresentanti e membri della Famiglia Salesiana.

La diaconia di Santa Maria Ausiliatrice è un titolo cardinalizio, ossia una delle chiese della Diocesi di Roma e delle sue sedi suburbicarie il cui nome e le cui proprietà vengono legati ad un cardinale al momento della sua creazione.

Il titolo cardinalizio, a differenza del particolare incarico ecclesiale cui un cardinale può essere chiamato, è vitalizio, e sta a simboleggiare l’appartenenza del cardinale al clero romano e l’unità del Collegio dei cardinali come strumento di supporto all’attività pastorale del Vescovo di Roma.

La basilica parrocchiale di Santa Maria Ausiliatrice nacque su impulso di Papa Pio XI, che dopo aver approvato il progetto delle scuole professionali che i salesiani vollero dedicargli sulla via Tuscolana a Roma chiese loro di affiancarvi, sin dall’inizio, una chiesa, proponendo egli stesso di consacrarla alla “Madonna di Don Bosco”. Per assecondare il desiderio del Papa si stabilì che il giorno 4 giugno 1929, subito dopo la beatificazione di Don Bosco, si ponesse accanto all’istituto “Pio XI” la prima pietra della nuova chiesa.

Essa venne eretta su progetto degli architetti Nicola Mosso e Giulio Valotti, SDB, tra il 1931 ed il 1936, e consacrata la mattina del 17 maggio 1936 dal cardinale Francesco Marchetti Selvaggiani, Vicario Generale della Diocesi di Roma.

Il tempio è una chiesa a croce latina che misura 72 metri nel braccio maggiore e 42 nel braccio minore. Lo stile è quello delle grandi chiese romane del Rinascimento e come tale venne affrescata da don Giuseppe Melle, SDB, tra il 1956 e 1964. Nella grande volta della navata centrale Melle esprime la potenza della Madre di Dio.

Al centro la Madonna, e la prima chiesa di Maria Ausiliatrice a Torino. Tutto attorno il grande racconto delle vittorie della Cristianità con l’Aiuto di Maria.

È sede del titolo cardinalizio dal 1967 e dal 1969 ha la dignità di basilica minore.

La celebrazione eucaristica sarà trasmessa in diretta, a questo link:

Canale ANS

 

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RMG – Le Strenne dei Rettori Maggiori Salesiani: un viaggio attraverso il tempo

Dal sito infoANS.

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La tradizione delle Strenne dei Rettori Maggiori della Congregazione Salesiana rappresenta un elemento peculiare dell’eredità di Don Bosco.

Questo antico gesto di attenzione e cura di un Padre verso i suoi figli e figlie spirituali si è evoluto nel corso dei decenni, arricchendosi di strumenti e veicoli per diffondere sempre meglio il senso del suo messaggio, ma ha conservato intatto il suo valore originario: quello di un rituale annuale che unisce l’intera Famiglia Salesiana e proietta in avanti le sue priorità per l’evangelizzazione e l’educazione dei giovani.

Il termine “strenna” rimanda sin da subito all’elemento del dono e del regalo, e nella tradizione linguistica italiana, in cui è nato, si associa propriamente ai doni natalizi. Nel contesto piemontese in cui crebbe Don Bosco, vi era più precisamente la tradizione del regalo di Capodanno che il capofamiglia dava ai figli e il padrone ai dipendenti. Il 1° gennaio era noto, per l’appunto, come “il giorno della strenna”.

Così, nel contesto salesiano, la Strenna è divenuto un dono simbolico e significativo offerto dal Rettore Maggiore a tutti i membri della Congregazione – e più in generale, a coloro che condividono la missione salesiana nel mondo – che viene offerto nel periodo natalizio, tra Natale e Capodanno, per ispirare la pastorale dell’anno successivo.

Fin dai primi giorni della Congregazione, Don Bosco comprendeva l’importanza di incoraggiare e motivare i suoi collaboratori attraverso gesti di affetto e attenzione; ma non è mai stata solo un modo di esprimere gratitudine, quanto piuttosto un mezzo per rinnovare l’impegno verso la missione.

Nel corso del tempo, le Strenne hanno subito un’evoluzione significativa. Dai primi pensieri comunicati a voce da Don Bosco, si è passato ai supporti scritti, poi a quelli grafici, attraverso i poster, e più recentemente anche a quelli audiovisuali, con complesse e articolate sceneggiature che servono a trasmettere in formato immediato e accattivante il medesimo messaggio elaborato in forma piena e dettagliata nella sempreverde forma del testo.

Negli ultimi decenni, i Rettori Maggiori hanno scelto temi specifici per le loro Strenne, trasformandole in vere e proprie dichiarazioni di intenti per la comunità salesiana e per il mondo intero.

Questi temi affrontano questioni spirituali, salesiane, ecclesiali, e sociali di attualità, offrendo una guida preziosa per affrontare le sfide del presente e del futuro.

In questo modo, la tradizione delle Strenne continua a essere un faro di speranza e orientamento per tutti coloro che si identificano con la visione di Don Bosco.

In vista della presentazione e consegna della Strenna del Rettor Maggiore per il 2024, l’ultima del Rettorato di Don Ángel Fernández Artime, vogliamo ripercorrere il percorso dei messaggi della Strenna attraverso gli anni, a partire da Don Bosco e proseguendo poi con gli altri suoi Successori alla guida della Congregazione.

Ci avvarremo del prezioso libro del salesiano don Santo Russo “La strenna di Don Bosco e dei suoi Successori” (Messina, 2015, Nicolò Edizioni) per realizzare un excursus in grado di elencare i messaggi dei Rettori Maggiori nel corso del tempo e provando ad individuarne sensibilità e attenzioni particolari.

Sarà un modo per riscoprire valore, merito ed efficacia delle Strenne e per celebrare Don Bosco e tutti i suoi Successori.

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Ammodernamento del sito dell’ISS e dell’ACSSA: un’iniziativa per conservare e rendere più accessibile la storia

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Da giovedì 30 novembre è online il nuovo sito dell’Istituto Storico Salesiano (ISS) e dell’Associazione Cultori di Storia Salesiana (ACSSA). Il progetto di realizzazione del nuovo sito è durato diversi mesi e ha richiesto un grande lavoro di ricerca per garantire che tutte le informazioni fossero presentate in modo obiettivo, intuitivo e facilmente accessibile.

Il sito dell’ISS e dell’ACSSA – che è rimasto allo stesso indirizzo di prima: https://iss-acssa.org – è uno spazio di grande collaborazione, conoscenza, ricerca e archiviazione di produzioni rilevanti per la Famiglia Salesiana e la società nel suo complesso. Pertanto, deve essere in grado di comunicare tutta l’importanza dell’Istituto e dell’Associazione, la storia, le équipe di lavoro, le azioni, gli eventi e le notizie, così come tutte le ricerche pubblicate.

Un sito web con un design moderno, infatti, può avere un maggiore impatto, già a livello visivo, sul pubblico, e così fargli comprendere appieno tutto ciò che l’Istituto e l’Associazione rappresentano.

I curatori di questo servizio hanno così elencato i vantaggi del processo realizzato:

–     Conservazione digitale: l’ammodernamento del sito è servito non solo ad aggiornare l’estetica, ma anche ad implementare tecnologie che garantiscano la conservazione digitale di documenti e archivi storici.

–     Accessibilità globale: la nuova struttura del sito è stata progettata con un’attenzione particolare all’accessibilità globale. I visitatori provenienti da diverse parti del mondo potranno esplorare i ricchi contenuti storici in modo intuitivo e coinvolgente. “Una migliore esperienza di navigazione per l’utente rende la navigazione più intuitiva e accessibile – elemento importante per attrarre e fidelizzare i visitatori” hanno spiegato Robert Macus e Giselli Ribeiro, della squadra che ha curato l’aggiornamento del sito.

–     Integrazione multicanale: il gruppo incaricato della modernizzazione ha cercato di integrare strategie quali la creazione di contenuti ottimizzati per i motori di ricerca e l’implementazione di strumenti interattivi per coinvolgere il pubblico. “I motori di ricerca apprezzano siti web aggiornati e ottimizzati. La modernizzazione non solo migliora il posizionamento nei risultati di ricerca, ma facilita anche la scoperta del sito da parte di un nuovo pubblico interessato alle attività dell’Istituto e dell’Associazione” hanno aggiunto ancora Macus e Ribeiro.

–     Esperienza utente migliorata: il nuovo sito web è stato sviluppato con un approccio incentrato sull’utente, garantendo una migliore esperienza di navigazione. “Con il crescente utilizzo di dispositivi mobili, un sito web modernizzato deve essere reattivo, adattandosi alle diverse dimensioni dello schermo. Ciò garantisce che le informazioni siano accessibili indipendentemente dal dispositivo utilizzato, aumentando la comodità per gli utenti” concludono i due specialisti.

Nel complesso, la modernizzazione del sito web dell’ISS e dell’ACSSA non solo fornirà una presenza online aggiornata, ma un’iniziativa atta a garantire che il ricco patrimonio storico salesiano sia preservato, promosso e reso accessibile alle generazioni presenti e future, assicurando la sua identità carismatica.

Inoltre, tale ammodernamento aprirà anche le porte ad un maggiore impatto dell’ISS e dell’ACSSA, al coinvolgimento della comunità e al raggiungimento dei loro obiettivi istituzionali. Si tratta di un passo fondamentale per garantire che la rilevanza e l’influenza delle due istituzioni crescano in linea con i progressi tecnologici della società contemporanea.

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La semplice Ave Maria di Don Bosco che ha dato inizio all’Oratorio continua a dare i suoi frutti: il nuovo documento sull’Oratorio – Centro Giovanile Salesiano.

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Lo stesso Don Bosco, nelle sue Memorie dell’Oratorio, racconta come l’Oratorio sia iniziato l’8 dicembre 1841: “con una semplice Ave Maria”. Da allora, per i salesiani, la celebrazione dell’Immacolata Concezione e la commemorazione dell’inizio dell’Oratorio salesiano sono inscindibili. Non si trattò però di un inizio formale, di un’inaugurazione di strutture fisiche o dell’avvio di programmi di lavoro, ma dell’attuazione di quello che oggi conosciamo come “stile/criteri oratoriani”: un incontro educativo-evangelizzatore tra Don Bosco e un giovane povero, rispondendo ai suoi bisogni concreti e promuovendolo integralmente attraverso la “metodologia” dell’amicizia. Tutto questo fu l’inizio di ciò che Don Bosco stesso non poteva immaginare all’epoca: l’Oratorio salesiano.

 L’Ave Maria di Don Bosco segna l’origine di un dinamismo che gradualmente ha dato impulso a tutte le proposte ed espressioni educativo-pastorali di cui i giovani del suo tempo avevano bisogno. Così, lo stile oratoriano ha plasmato allora, e continua a plasmare ancora oggi, ogni opera e presenza salesiana nel mondo.

Infatti, a distanza di 182 anni, la stessa “semplice Ave Maria” e lo stesso stile/criterio oratoriano continuano a dare energia e identità al carisma salesiano, che implica anche una continua riflessione e un costante aggiornamento, non solo perché le opere e la presenza salesiana siano espressione fedele di ciò che Don Bosco ha iniziato, ma anche perché si continui a essere fedeli a lui, rispondendo alle nuove e attuali esigenze dei giovani.

Per questo motivo, in questa giornata dell’8 dicembre 2023, il Settore Salesiano di Pastorale Giovanile presenta una nuova riflessione aggiornata sull’Oratorio-Centro Giovanile Salesiano (2023). Si tratta di un documento che, partendo dal Quadro di Riferimento per la Pastorale Giovanile (2014), viene rinnovato e aggiornato tenendo conto dei nuovi contesti e delle nuove realtà della Congregazione Salesiana e dei giovani.

A questo proposito, il Consigliere generale per la Pastorale, don Miguel Ángel García Morcuende, afferma: “Intendiamo offrire una comprensione ampia e aggiornata dell’Oratorio-Centro giovanile. Vogliamo contribuire a confermare, rinnovare e rivitalizzare la novità dell’Oratorio-Centro giovanile, radicato nella nostra memoria carismatica, e a rendere attuale il suo potenziale educativo ed evangelizzatore”.

Il documento è il risultato di un percorso di dialogo, ascolto e consultazione con tutte le Ispettorie durato un anno, che ha suscitato un crescente interesse per il rilancio e la rivalutazione delle opere specificamente identificate come Oratorio-Centro Giovanile, ma anche per il rilancio e la rivalutazione dell’originalità oratoriana di ogni opera e presenza salesiana.

Il documento è strutturato in quattro parti, che rispondono al cosa, al chi, al perché e al come dell’Oratorio-Centro Giovanile Salesiano, cioè all’originalità dell’Oratorio salesiano, alla sua Comunità educativo-pastorale, alla sua proposta educativo-pastorale e, infine, alla sua organica animazione pastorale.

Nei mesi di ottobre e novembre, il contenuto del testo è stato presentato agli incontri regionali dei delegati provinciali di pastorale giovanile. I delegati hanno apprezzato l’attualità della riflessione, dato che in alcune Province si sta rendendo necessaria la riattivazione dell’Oratorio-Centro giovanile come modo concreto di vivere le nuove frontiere/periferie della vita dei giovani.

Il testo è disponibile in PDF modificabile in 5 lingue, contemporaneamente alla versione per la stampa dell’Ispettorato stesso. Il documento è accompagnato da un PPT per la presentazione e una più ampia diffusione.

Don Francisco Cervantes, membro del Settore di Pastorale Giovanile, accompagna questo ambiente e si occupa anche dei processi di formazione e accompagnamento dei giovani animatori.

Nella Solennità dell’Immacolata, come Don Bosco, con una semplice Ave Maria, affidiamo a nostro Signore Gesù Cristo e a nostra Madre tanti giovani che hanno urgente bisogno delle dinamiche educativo-pastorali di un Oratorio-Centro Giovanile Salesiano, e offriamo questo documento per illuminare la riflessione e le pratiche che già abbiamo, ma anche per incoraggiare nuove e creative proposte.

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“Condividere il nostro percorso di vita e di fede nel mondo digitale”: il “Don Bosco Digital Forum”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Il Settore per la Comunicazione Sociale della Congregazione Salesiana lancia quest’anno il nuovo progetto del “Don Bosco Digital Forum”: si tratta di un nuovo canale di ascolto, dialogo e partecipazione con i Delegati per la Comunicazione Sociale e soprattutto con i giovani direttamente coinvolti nella Comunicazione delle Ispettorie e Visitatorie salesiane di tutto il mondo. Scopo ultimo di questa iniziativa, come ben sintetizza il titolo, è quello di “Condividere il nostro percorso di vita e di fede nel mondo digitale”.

L’iniziativa del Don Bosco Digital Forum sorge dal riconoscimento della realtà giovanile attuale. “Le ragazze e i ragazzi che abitano in questo universo digitale vivono le sfide che il mondo affronta: crisi familiari, difficoltà a portare avanti gli studi e a trovare un lavoro, problemi di salute fisica ed emotiva, violenza e talvolta mancanza di speranza” spiega don Gildasio Mendes, Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale.

Al tempo stesso i giovani oggi sono “nativi digitali: vivono all’interno di un vero e proprio acquario globale. Sono immersi nei colori, nei suoni, nelle immagini e nelle interazioni – prosegue don Gildasio Mendes –. In quell’acquario nuotano con amici e conoscenti, intessono rapporti di lavoro, festeggiano gli eventi che stanno loro a cuore, condividono i sentimenti e la visione della vita”.

I giovani di oggi, soprattutto, hanno le loro voci, hanno molto da dire e vogliono essere ascoltati; e possono trovare nei salesiani proprio chi sia disposto a sentirli con gentilezza e vera apertura, d’orecchi e di cuore.

Ecco, dunque, il perché del “Don Bosco Digital Forum”, pensato per essere un pratico e agile strumento che permetta ai giovani comunicatori di condividere loro esperienze e il loro vissuto.

A livello operativo, si tratterà di diversi appuntamenti digitali, che sono partiti nell’autunno del 2023 e che riprenderanno a partire dall’inizio del 2024: nella prima fase, il Consigliere per la Comunicazione Sociale, in contatto con il Delegato per la Comunicazione delle Ispettorie, definirà il giorno e l’ora dell’incontro per il Forum, e il Delegato inviterà e motiverà i giovani a partecipare, coordinando poi l’effettivo incontro online e favorendo il dialogo in ogni modo. Nella seconda fase, il Delegato è invitato ad organizzare altri Forum, in base agli interessi emersi dal confronto con i giovani coinvolti.

Con questa nuova iniziativa il Settore per la Comunicazione Sociale porta avanti il suo progetto di animazione nel proprio settore e tra i giovani del mondo, realizzando la missione tipicamente salesiana di stare insieme ai giovani, conoscerli ed amare le cose che essi amano, per poi poter loro proporre le cose amate dai salesiani.

Il Don Bosco Digital Forum è un progetto in linea con la proposta di Papa Francesco su una comunicazione che ascolta con il cuore, coinvolge le persone e genera comunione e fraternità. Inoltre, è anche in piena sintonia con la proposta n° 3 delle linee programmatiche del Rettor Maggiore per la Congregazione Salesiana dopo il Capitolo Generale 28° (“A vivere il ‘SACRAMENTO SALESIANO DELLA PRESENZA’”), che riguarda la vocazione e missione dei Figli di Don Bosco nello stare in mezzo ai giovani, nell’ascoltarli, nell’essere per loro degli amici e nel fare insieme con loro un cammino di fede al servizio degli altri.

“Papa Francesco nel suo messaggio al Capitolo ci ha parlato de ‘l’opzione Valdocco e il carisma della presenza’, quel carisma che mi permetto liberamente di qualificare come ‘sacramento salesiano’ della presenza. Il Papa scrive che ‘prima delle cose da fare, il salesiano è il ricordo vivente di una presenza dove disponibilità, ascolto, gioia e dedizione sono le note essenziali per risvegliare i processi. La gratuità della presenza salva la Congregazione da ogni ossessione attivista e da ogni riduzionismo tecnico-funzionale. La prima chiamata è quella di essere una presenza gioiosa e libera in mezzo ai giovani’” (Atti del Consiglio Generale 433).

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“Giovani oggi, la grande sfida educativa”. Il Cardinale Fernández Artime a confronto con la cittadinanza torinese

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Torino) – Nella bella cornice del Santuario della Consolata a Torino, il più importante santuario della città e dell’Arcidiocesi, è andato in scena nella serata di lunedì 4 dicembre l’atteso incontro della cittadinanza con il Cardinale Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco. L’evento è servito a riflettere insieme sul tema “Giovani oggi, la grande sfida educativa” e ha rappresentato la conclusione del ciclo di incontri pubblici organizzati alla Consolata dal settimanale diocesano “La Voce e Il Tempo”.

Dopo gli appuntamenti con il cardinale Giorgio Marengo, Prefetto apostolico di Ulan Bator, in Mongolia, su “Il viaggio profetico del Papa in Mongolia”, dello scorso 25 settembre; e con Sergio Durando, Responsabile della Pastorale Migranti della diocesi, sul tema “Migranti, cosa dobbiamo fare?”, nella serata del 6 novembre; nel primo lunedì di dicembre è stata la volta del Rettor Maggiore di intessere un dialogo attivo e fecondo con la Chiesa e la città di Torino, affrontando in questo caso, come già detto, il tema dell’educazione.

Il Rettor Maggiore ha parlato davanti ad un folto pubblico di persone interessate: un bel gruppo di salesiani, una dozzina di sacerdoti del clero diocesano torinese, accompagnati dal Vescovo ausiliare di Torino, Mons. Alessandro Giraudo, e dal Rettore della Basilica, Mons. Giacomo Maria Martinacci; e soprattutto tanti laici e laiche impegnati con i giovani nel servizio educativo.

Il punto di partenza per la serata sono state alcune delicate situazioni educative che il Rettor Maggiore ha illustrato con riferimento alle realtà giovanile italiana. Il Cardinale ha elencato statistiche e report ufficiali che hanno mostrato un’innegabile emergenza educativa, che va dall’utilizzo privo di accompagnamento degli strumenti digitali da parte dei minori sin dalla più tenera età, alla constatazione dell’incapacità della scuola e del sistema educativo in generale di svolgere il proprio ruolo di “ascensore sociale”.

Proprio a partire da tali sfide e problematicità, il X Successore di Don Bosco ha indicato sei piste di lavoro per il futuro, elaborate in dialogo con il prof. don Michal Vojtáš, Vicerettore dell’Università Pontificia Salesiana (UPS), che riguardano le principali sfide educative attuali:

–     l’educazione dei giovani nel rapporto tra il digitale e il reale;

–     l’impegno a colmare il divario generazionale tra giovani e adulti;

–     il pensiero critico e la capacità di formulare in autonomia pensieri coerenti, ricorrendo ad un uso ragionato e personale della parola;

–     l’educazione affettiva e sessuale, di fronte alla liquidità di ruoli e modelli;

–     la solitudine che contrassegna moltissimi giovani, cresciuti in famiglie numericamente esigue e talvolta con solo una o nessuna figura di adulto di riferimento;

–     infine, dato quest’insieme di sfide, la fondamentale formazione degli educatori.

Questo ricco momento formativo, però, è stato, solo il prologo della successiva e centrale fase della serata, che si è sviluppata interamente nella forma di un dialogo franco e aperto tra la numerosa assemblea che per l’occasione affollava la Basilica della Consolata e l’illustre ospite.

Così, per circa un’ora e un quarto di tempo, il Card. Fernández Artime ha risposto con sincerità e schiettezza ad una dozzina di interrogativi inerenti alle peculiarità dell’educazione odierna, offrendo risposte frutto della sua personale esperienza salesiana, della sua visione globale maturata attraverso i circa 10 anni di Rettorato, oltre che del sempreverde bagaglio di sapienza educativa contenuta nel Sistema Preventivo di Don Bosco.

In definitiva, nelle parole dello stesso Rettor Maggiore, è stato davvero un momento proficuo e produttivo di confronto tra persone interessate ad agire per il bene dei giovani attraverso il servizio dell’educazione.

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RMG – Preparazione all’incontro del Volontariato Missionario Salesiano di marzo 2024

Dall’agenzia ANS.

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A novembre 2023 si sono svolti tre diversi incontri a livello di congregazione in preparazione all’incontro mondiale per gli operatori del Volontariato Missionario Salesiano (VMS).

Questi incontri hanno riunito partecipanti di varie regioni salesiane per affrontare le sfide e le aspettative legate al volontariato, in preparazione all’incontro dei volontari missionari salesiani del marzo 2024.

L’obiettivo è stato quello di fare rete tra le varie persone coinvolte in questo servizio, favorire la collaborazione e analizzare le opportunità di formazione per i coordinatori dei volontari.

Durante gli incontri sono emersi diversi temi comuni. Un argomento prevalente è stato la necessità di un accompagnamento efficace sia dei volontari, sia delle comunità che li accolgono.

I partecipanti hanno sottolineato l’importanza di preparare i volontari all’esperienza del volontariato, di fornire formazione e supporto e di assicurare una transizione graduale dopo il periodo di volontariato.

Un altro tema chiave è stato l’integrazione della fede e della comunità nell’esperienza di volontariato.

I partecipanti hanno sottolineato l’importanza della vita in comune con i salesiani, della formazione alla spiritualità salesiana e della connessione tra il servizio di volontariato e l’esperienza di fede.

Inoltre, l’incontro si è concentrato sulle sfide e le opportunità di lavorare con gruppi diversi di volontari.

Si è trattato di affrontare le esigenze di volontari provenienti da gruppi di età, culture e contesti religiosi diversi.

I partecipanti hanno sottolineato l’importanza dell’interculturalità, della collaborazione tra laici e religiosi e della promozione del volontariato locale.

Anche la sostenibilità e l’impatto a lungo termine sono state tra le principali preoccupazioni emerse durante gli incontri.

I partecipanti hanno discusso la necessità di programmi di formazione chiari, di un sostegno continuo e della creazione di reti per rafforzare il volontariato a livello globale.

Hanno anche sottolineato l’importanza di affrontare le attuali sfide mondiali, come il cambiamento climatico, e di coinvolgere i giovani in attività di volontariato significative.

Tutti gli incontri si sono conclusi con una revisione della logistica per il prossimo incontro del VMS di marzo 2024.

I partecipanti hanno espresso le loro aspettative per l’incontro, che comprende la commemorazione del 150° anniversario delle missioni salesiane, l’attenzione al lavoro con le comunità di accoglienza e il tema dell’accompagnamento degli ex-volontari.

Gli incontri dei volontari missionari salesiani sono stati una piattaforma preziosa per i coordinatori dei volontari per scambiare idee, condividere le migliori pratiche e collaborare su iniziative future.

“Affrontando temi e sfide comuni nel nostro incontro di marzo, speriamo di migliorare la qualità e l’efficacia dei programmi di volontariato all’interno della Congregazione salesiana”

ha affermato uno dei partecipanti.

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