Vaticano – Primo incarico nella Curia Romana per il Card. Ángel Fernández Artime

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Città del Vaticano) – Procedendo all’assegnazione degli incarichi per i nuovi cardinali creati lo scorso 30 settembre, nella giornata di mercoledì 4 ottobre 2023 il Santo Padre Francesco ha nominato il Cardinale Ángel Fernández Artime, SDB, Rettor Maggiore della Società Salesiana di San Giovanni Bosco, tra i Membri del Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica (DIVCSVA).

Il DIVCSVA si adopera affinché gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica progrediscano nella sequela di Cristo come è proposta dal Vangelo, secondo il carisma proprio nato dallo spirito del fondatore e le sane tradizioni, perseguano fedelmente le finalità loro proprie, e contribuiscano efficacemente alla edificazione della Chiesa e alla sua missione nel mondo.

Missioni cattoliche: Fondazione don Bosco nel mondo, presentato in Vaticano il nuovo documentario “Canillitas”

Dal sito dell’agenzia SIR.

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“Stare zitti significa essere complici!”. Sono le parole pronunciate da padre Juan Linares, missionario salesiano, sullo sfruttamento del lavoro minorile a margine della proiezione del documentario “Canillitas” presentato dalla Fondazione Don Bosco Nel Mondo, l’organismo della Congregazione Salesiana che si occupa di sostenere i progetti educativi, sociali, di accoglienza e formazione dei giovani e delle persone vulnerabili.
L’obiettivo del documentario – fruibile nel sito della Fondazione Don Bosco Nel Mondo – è rendere visibile l’invisibile, far prendere consapevolezza del fatto che ben 160 milioni di bambini nel mondo, 340 mila solo nella Repubblica Domenicana, sono costretti a lavorare per sostenere le loro famiglie. Padre Juan Linares, da 38 anni missionario a Santo Domingo, non è rimasto indifferente al grido dei minori e ha ideato e fondato il Progetto Canillitas con Don Bosco per i bambini sfruttati, per toglierli dalla strada, fornirgli una educazione e la possibilità di un futuro migliore. Nel suo intervento nella tavola rotonda, svoltasi nella Sala Benedetto XVI in Vaticano nei giorni scorsi, ha auspicato che i cittadini europei possano prendere iniziative con manifestazioni, dibattiti, campagne di sensibilizzazione per far conoscere la piaga del lavoro minorile, da lui definito “una vera vergogna”. In tanti anni di attività, il suo impegno nella Repubblica Domenicana ha portato risultati eloquenti: 93 mila bambini e bambine, adolescenti e giovani, hanno avuto accesso all’istruzione e alla formazione professionale, 70 mila famiglie sono state sostenute con una ricaduta sociale su più di 150 mila persone. Il sogno di padre Linares è incidere nella società, nell’ambito politico per risolvere i problemi alla radice e per “dare il nostro contributo per una società migliore, più giusta, per una civiltà dell’amore”.

Agenzia SIR

Elledici: webinar di presentazione del libro “Educare insieme nello scautismo – Costruire alleanze educative tra famiglia, scuola e scautismo”

Dal sito Elledici.

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Martedì 24 Ottobre 2023, dalle ore 19.00 alle ore 20.00, si terrà un webinar di presentazione del libro “Educare insieme nello scautismo – Costruire alleanze educative tra famiglia, scuola e scautismo“, edito da Elledici.

L’appuntamento prevede un dialogo con i tre autori: il prof. Alessandro Ricci, il prof. Zbigniew Formella e la dott.ssa Maria Cristina Vespa.

Sarà possibile seguire l’incontro in diretta sul canale Youtube Alessandro Ricci“.

Scopri il libro

 

Giornata mondiale delle comunicazioni sociali 2024: “Intelligenza artificiale e sapienza del cuore: per una comunicazione pienamente umana”

Dal quotidiano Avvenire.

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Guarda a un argomento di strettissima attualità, tra speranza di futuro e paure, il tema scelto dal Papa, per la prossima Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, la 58ª, che sarà celebrata il 12 maggio 2024. Francesco infatti rifletterà sull’intelligenza artificiale. Questo dunque il titolo che ribadisce come al centro debba comunque sempre esserci la persona umana: “Intelligenza artificiale e sapienza del cuore: per una comunicazione pienamente umana.” L’evoluzione dei sistemi di intelligenza artificiale – sottolinea una nota di accompagnamento all’annuncio del tema – rende sempre più naturale comunicare attraverso e con le macchine, in modo che è diventato sempre più difficile distinguere il calcolo dal pensiero, il linguaggio prodotto da una macchina da quello generato dagli esseri umani. Come tutte le rivoluzioni anche questa basata sull’intelligenza artificiale, pone nuove sfide affinché le macchine non contribuiscano a diffondere un sistema di disinformazione a larga scala e non aumentino anche la solitudine di chi già è solo, privandoci di quel calore che solo la comunicazione tra persone può dare. È importante guidare l’intelligenza artificiale e gli algoritmi, perché vi sia in ognuno una consapevolezza responsabile nell’uso e nello sviluppo di queste forme differenti di comunicazione che si vanno ad affiancare a quelle dei social media e di Internet. È necessario che la comunicazione sia orientata a una vita più piena della persona umana.

Santa Sede

Ideato a Chioggia lo stemma del nuovo cardinale don Ángel Fernández Artime

Da La nuova Venezia e Mestre

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Ideato a Chioggia lo stemma del nuovo cardinale don Angel Fernandez Artime, spagnolo, rettore maggiore dei Salesiani. A curarne l’esegesi il noto araldista chioggiotto, Giorgio Aldrighetti, mentre il disegno è firmato da Enzo Parrino, famoso grafico di Monterotondo (Roma). Don Artime è uno dei ventuno nuovi cardinali proclamati da papa Francesco il 30 settembre. Dopo l’annuncio della chiamata a un ruolo così prestigioso, monsignor Artime si è rivolto al grand’ufficiale chioggiotto perché si occupasse dello stemma cardinalizio. Dopo lo studio di rito, Aldrighetti ha proposto la sua idea. Nello stemma, ormai ufficiale, compaiono tre figure che simboleggiano la pietà, le origini e la missione del nuovo cardinale: il monogramma incoronato di Maria Ausiliatrice; l’ancora; il Buon Pastore. Sotto il motto “Sufficit tibi gratia mea” come espressione di massima fiducia in Dio. Il monogramma fa riferimento alla Madonna di Don Bosco, punto cardine dei salesiani; l’ancora simboleggia le radici marinare della famiglia del nuovo cardinale; il Buon Pastore la missione tra il gregge di Dio. Per Aldrighetti, socio ordinario dell’Istituto araldico genealogico italiano e socio onorario dell’Istituto romeno di Araldica e genealogia “Sever Zotta”, decorato pontificio e dell’Ordine di Malta, non si tratta del primo incarico per blasonatura e esegesi di stemmi ecclesiastici. In precedenza ha ideato lo stemma del cardinale Giovanni Cheli, del cardinale Renato Corti, dell’arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, del patriarca di Venezia, monsignor Francesco Moraglia, del cardinale Raniero Cantalamessa. predicatore della casa pontificia. Al momento dell’elezione Papa Francesco, nel 2013, dopo le indicazioni fornite da Aldrighetti alla segreteria di Stato del Vaticano, lo stemma papale è stato modificato, scegliendo una stella a 8 raggi, al posto di quella originaria, a 5 punte.

La Nuova di Venezia

 

Istituto Teologico “S. Tommaso d’Aquino”, inaugurazione dell’anno accademico con il Vescovo Giombanco

Pubblichiamo il comunicato dell’istituto teologico San Tommaso sull’inaugurazione dell’anno accademico.

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È stato inaugurato lunedì 25 settembre, con la messa presieduta dal vescovo di Patti mons. Guglielmo Giombanco, il nuovo anno accademico dell’Istituto Teologico “S. Tommaso d’Aquino”, alla presenza del direttore della facoltà don Giovanni Russo e della comunità don Giuseppe Cassaro, delle religiose e dei religiosi, dei rettori dei seminari di Messina e Patti, dei docenti e degli studenti. Un anno di nuove consapevolezze, da vivere attraverso nuove prospettive: così mons. Giombanco ha sottolineato l’attualità della teologia, “capace di offrire la verità che il mondo cerca anche quando la rifiuta”. Uno studio aperto a tante sollecitazioni, attraverso il quale comprendere meglio non solo le istanze di fede ha spiegato il pastore – membro del consiglio di direzione del San Tommaso – ma anche leggere i segni dei tempi, le grandi questioni esistenziali, il senso della vita, la lotta fra il bene e il male, la responsabilità sociale e l’apertura a nuovi scenari culturali. All’inizio della messa, animata dai giovani salesiani del S. Tommaso diretti da Ignazio Coniglio e Emanuele Geraci, don Russo ha richiamato la responsabilità educativa legata alla formazione dei giovani che scelgono di intraprendere il percorso di studi teologici, per il raggiungimento di obiettivi che siano confacenti alla missione prefissata. L’Istituto Teologico “S. Tommaso d’Aquino” (ITST) è sorto a Messina nel 1932 per iniziativa dell’Ispettoria salesiana sicula, come realtà destinata alla formazione e alla preparazione spirituale e teologica dei giovani salesiani candidati al sacerdozio. Nell’anno accademico 1966/67 la sede fu trasferita dal S. Luigi al nuovo complesso del S. Tommaso e nel 1968, grazie a una convenzione tra l’arcidiocesi di Messina, la provincia messinese dei padri cappuccini e l’ispettoria salesiana sicula vennero unificati i rispettivi studi teologici costituendo l’odierno istituto aperto alle diocesi siciliane e calabresi. L’anno successivo, con decreto del 24 ottobre 1969 della Sacra Congregazione per l’Educazione Cattolica, il San Tommaso venne affiliato alla facoltà di teologia del Pontificio ateneo salesiano di Roma. Oltre a un primo ciclo quinquennale di studi filosofici e teologici e un biennio specialistico per la formazione culturale e teologica dei candidati al sacerdozio e dei laici, l’offerta formativa dell’ITST è arricchita da altri percorsi di studio, quali il master in bioetica e sessuologia (giunto quest’anno alla 26ma edizione) e il diploma universitario di primo livello in Catechesi liturgica, musica, Arte sacra e turismo religioso.

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Artime: resto al servizio dei giovani in difficoltà – Avvenire

Si pubblica di seguito l’intervista al Rettor Maggiore, don Angel Fernàndez Artime, apparsa su Avvenire.

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Abbiamo incontrato il Rettor Maggiore dei salesiani, don Angel Fernàndez Artime, alla vigilia della partenza per Roma, domenica scorsa prima della celebrazione che ha presieduto nella Basilica di Maria Ausiliatrice dove ha consegnato il crocifisso a 13 figlie di Maria Ausiliatrice e 24 salesiani in partenza per le missioni.

Cosa significa per il 10° successore di don Bosco e per la famiglia salesiana diventare cardinale?

Per me e per tutti noi salesiani è stata una notizia del tutto inaspettata ma che ci conferma l’attenzione del Papa nei confronti della nostra famiglia religiosa. Se ha ritenuto opportuno di contare su di me per un servizio alla Chiesa come salesiano, con grande umiltà e serenità offro la mia disponibilità.

Don Bosco ci ha raccomandato di rispondere sempre con entusiasmo a ciò che il Papa ci chiede perché lui amava profondamente la Chiesa e il suo Pastore e per noi questo è un fondamento del carisma. Sicuramente altri vedono onori in queste nomine: con grande onestà e sincerità io vivo questo momento soltanto nella prospettiva del servizio.

Finora ho servito come prete religioso, sto servendo come rettor maggiore dei salesiani e con questo spirito affronto il prossimo servizio alla Chiesa che mi verrà chiesto dal Pontefice.

Certamente non posso non riconoscere la sua grande fiducia che mi fa vivere questo momento con ancora più grande responsabilità.

I 14 mila figli di don Bosco, tra cui 130 vescovi, spendono la vita in 135 nazioni del mondo per stare accanto ai giovani che hanno avuto di meno. Sicuramente lei, da cardinale salesiano, continuerà ad avere una attenzione speciale ai giovani.

Siamo nel mondo con la missione di accompagnare i giovani, i ragazzi e le loro famiglie, perché oggi senza le famiglie possiamo fare poco. E cerchiamo di stare accanto soprattutto ai giovani i più poveri.

Nel mio servizio come cardinale non so cosa mi chiederà il Papa ma cercherò di farlo al meglio delle mie possibilità: certamente io sono salesiano e la mia scelta religiosa che feci da ragazzo – grazie alla grande fede dei miei genitori, una famiglia di pescatori di un piccolo paese delle Asturie in Spagna che pur avendo bisogno delle mie “braccia” mi dissero «Figliolo,
è la tua vita se questo ti farà felice, vai» – la porto nel mio bagaglio personale.

Sono figlio di don Bosco, amo i giovani, soprattutto chi fa più fatica, mi sento a mio agio tra i poveri e le famiglie. Ho sempre voluto vivere nelle missioni o in mezzo ai più bisognosi e tutto questo lo porto e lo porterò sempre nel mio cuore qualsiasi sia il servizio che mi attende.

Da quando ho cominciato la prima esperienza con i salesiani mi sono sempre sentito felice in mezzo ai giovani e, 45 anni dopo la mia prima professione, sono qui e sono felice.

Cosa cercano i giovani e quali sono le risposte dei salesiani, come parlare di Gesù oggi alle nuove generazioni?

È difficile rispondere perché i giovani nel mondo vivono realtà molto diverse. Pensando ai nostri giovani qui in Europa riconosco che è un tempo molto difficile. Essere giovane oggi non è più facile che 25 anni fa. Hanno più mezzi che possono aiutare e anche rovinare, c’è tanta mancanza di paternità e maternità nella vita di tanti ragazzi e ragazze.

Abbiamo una generazione tra le più istruite nella storia delle nostre nazioni ma al termine degli studi non hanno le possibilità di trovare un lavoro che permetta loro progettare il futuro: immagino quanti genitori soffrono per questo.

In Italia e in Spagna, per esempio, l’età media dei giovani che riescono a diventare autonomi è oltre i 30 anni, una situazione insostenibile che non dà speranza. Anche per questi motivi non è semplice parlare di Dio ai giovani che vivono questi problemi.

L’unico modo per confortarli è camminare insieme a loro: spesso pensiamo che siano i giovani che devono venire in Chiesa. Ma da salesiano ho imparato che, come faceva don Bosco, siamo noi che dobbiamo andare a cercarli ovunque si trovino.

Questa è la grande sfida per la nostra Chiesa: un cammino di vicinanza, di prossimità, incrociare le loro strade. È il modo migliore per poter parlare loro di Gesù.

Avvenire

Don Ángel Fernández Artime diventa Cardinale: tutti gli appuntamenti da non perdere

Dal sito infoANS.

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Dopo settimane di attesa in tutta la Famiglia Salesiana, sabato prossimo, 30 settembre 2023, Don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani, verrà solennemente creato Cardinale dal Santo Padre Francesco, nell’ambito di un Concistoro Ordinario Pubblico che vedrà la creazione di altri 20 cardinali tra arcivescovi, vescovi, patriarchi e presbiteri.

La cerimonia, per la prima volta nel Pontificato di Francesco, si svolgerà sul sagrato della basilica di San Pietro, anziché all’interno della basilica vaticana, e avrà inizio alle ore 10:00 (UTC+2). Il rito prevede l’imposizione della berretta, la consegna dell’anello e l’assegnazione del Titolo o Diaconia a ciascuno dei 21 cardinali nominati.

Grazie alla collaborazione con Vatican News, l’intera cerimonia sarà visibile in diretta sulla pagina Facebook dell’Agenzia ANS, in lingua originale. Inoltre, sarà visibile anche sui canali di Vatican News in originaleitalianoinglesespagnolofranceseportoghese e tedesco.

A seguire, dalle 11:30 alle 13:30, il Card. Fernández Artime riceverà in visita di cortesia familiari, amici e devoti di Don Bosco e della sua opera che vorranno felicitarsi con lui per questo nuovo servizio ecclesiale affidatogli dal Papa. Le visite di cortesia al Rettor Maggiore avranno luogo all’interno della Galleria Lapidaria del Palazzo Apostolico, con ingresso dal Portone di Bronzo.

La giornata di celebrazioni proseguirà poi con un momento di celebrazione festosa presso la Sede Centrale Salesiana, e un secondo momento – per un numero più selezionato di ospiti – presso l’Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede.

Uno dei momenti più attesi dalla Famiglia Salesiana internazionale sarà poi quello che verrà vissuto il giorno successivo, domenica 1° ottobre 2023alle ore 11:00, quando il X Successore di Don Bosco presiederà la sua prima Eucaristia da cardinale nella Basilica del Sacro Cuore: un gesto significativo, espressione della devozione personale di Don Á.F. Artime, così come della volontà della Congregazione di rilanciare il ruolo di questa basilica, che tanta fatica costò a Don Bosco, come centro internazionale della devozione al Sacro Cuore di Gesù.

Per dare la possibilità a tutta la Famiglia Salesiana nel mondo di partecipare, pur se a distanza, a questa celebrazione, anche la Messa del 1° ottobre sarà trasmessa in diretta streaming sul canale YouTube di ANSChannel in tre lingue (italiano, inglese e spagnolo).

Da ultimo, non va dimenticato che tra i primi impegni cardinalizi del Rettor Maggiore c’è quello di mercoledì 4 ottobre, quando, alle ore 9, sul sagrato della basilica di San Pietro, Papa Francesco presiederà la celebrazione eucaristica in occasione dell’apertura dell’Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi. In quell’occasione, infatti, sono stati invitati a concelebrare con il Santo Padre tutti i cardinali di nuova creazione, insieme al resto del Collegio Cardinalizio e ai Patriarchi, gli arcivescovi, i vescovi e i presbiteri, membri del Sinodo, oltre agli altri arcivescovi, vescovi e presbiteri muniti di apposito biglietto.

La creazione a cardinale del Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco è un evento straordinario in sé, in quanto senza precedenti nella storia della Congregazione. Ecco perché già adesso nella Congregazione e nella Famiglia Salesiana si respira un profondo senso di attesa e gratitudine per questa nomina, segno di attenzione e considerazione anche verso Don Bosco e il suo carisma; e saranno moltissimi, per questo, gli Ispettori, vescovi e cardinali salesiani, così come i Superiori Maggiori e Responsabili dei vari gruppi della Famiglia Salesiana, che non perderanno l’occasione per stringersi attorno a Don Ángel Fernández Artime in queste giornate così significative.

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RMG – Annunciato il tema del Capitolo Generale 29: “Appassionati per Gesù Cristo, dedicati ai giovani”

Dall’agenzia ANS.

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ANS – Roma) – In occasione dell’invio missionario salesiano, domenica 24 settembre 2023, a Torino-Valdocco, il Rettor Maggiore dei Salesiani, Don Ángel Fernández Artime, ha comunicato il tema del Capitolo Generale 29° (CG29): “APPASIONATI PER GESÙ CRISTO, DEDICATI AI GIOVANI. Per un vissuto fedele e profetico della nostra vocazione salesiana”.

“Nel giorno in cui celebriamo l’invio missionario della 154ª Spedizione Missionaria a Valdocco, come fece nostro padre Don Bosco in quell’11 novembre 1875, provo anche la gioia di poter condividere con voi la riflessione e la decisione che abbiamo preso in questi giorni, dopo aver svolto un’ampia consultazione con le Ispettorie, sul nostro prossimo XXIX Capitolo Generale”, ha manifestato il Rettor Maggiore nel comunicare il tema del CG29.

Presentando i punti salienti della Lettera di Convocazione del CG29, che verrà emanato a norma dell’art. 150 delle Costituzioni Salesiane e sarà reso pubblico nei prossimi giorni, il Rettor Maggiore ha illustrato le motivazione profonde della scelta del tema,  affermando che questo “è frutto di una ricca e profonda riflessione che abbiamo portato avanti nel Consiglio Generale sulla base delle risposte ricevute dalle Ispettorie e della visione che abbiamo della Congregazione in questo momento”.

Come “segno principale dell’unità della Congregazione nella sua diversità” (C. 146), il Capitolo Generale 29  si aprirà a Torino-Valdocco il 16 febbraio 2025 per concludersi il 12 aprile 2025, alla vigilia della Settimana Santa, nello stesso giorno in cui Don Bosco arrivò a Valdocco con i suoi ragazzi, nell’anno 1846, adattando la tettoia a cappella.

Inoltre, il X Successore di Don Bosco ha anche comunicato chi sarà il Regolatore del Capitolo: don Alphonse Owoudou, Consigliere Regionale per l’Africa e il Madagascar.

Una scelta, che ha spiegato il Rettor Maggiore, è avvenuta “dopo aver rivisto la storia degli ultimi Capitoli Generali e dei loro Regolatori, e tenendo conto della realtà della nostra Congregazione e della diversità culturale ed etnica, nonché della crescita della Congregazione, soprattutto nella Regione Africa-Madagascar, ma anche dell’Asia Sud e di alcune realtà dell’Asia Est-Oceania”.

Partendo dall’obiettivo proprio di un Capitolo Generale, che è quello di “offrire un momento di progettazione, in cui si approfondiscono le sfide principali che si presentano alla Congregazione e si scelgono le linee prioritarie di azione per il suo futuro” (art. 1 Regolamento), il Rettor Maggiore sottolinea che “c’è il desiderio e l’aspettativa di un Capitolo Generale coraggioso, in cui si affrontino le cose; non vogliamo perderci in frasi che possono suonare bene, ma non toccano la vita. In generale, i confratelli desiderano vedere una Congregazione salesiana sempre fedele al Signore e con lui fedele a Don Bosco. Vorrebbero che fossimo tutti coloro che vivono con questa passione per Dio e per la missione”.

“La cosa importante – ha aggiunto ancora il Rettor Maggiore parlando del CG29 – è crescere nel sentirci consacrati da Dio, e al tempo stesso essere significativi, profetici. Per questo vogliamo muoverci lungo una scia di concretezza, molto pratica, di condivisione anche delle buone pratiche”.

Il tema del Capitolo Generale, ha spiegato Don Á.F. Artime, è unico, ed è articolato in tre nuclei:

–        Nucleo 1: Animazione e cura della vita vera di ciascun salesiano.

–        Nucleo 2: Insieme Salesiani, Famiglia Salesiana e Laici ‘Con’ e ‘Per’ i Giovani.

–        Nucleo 3: Una coraggiosa verifica e riprogettazione del Governo della Congregazione a tutti i livelli.

Con grandi speranza e fiducia, il Rettor Maggiore conclude la sua Lettera chiedendo la benedizione della Madonna e affidandoLe la preparazione e la celebrazione del CG29: “Che la nostra Madre Ausiliatrice, Madre della Chiesa ci accompagni come ha accompagnato per tutta la vita Don Bosco, fino al momento di fargli capire che ‘aveva fatto tutto Lei’”.

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Lavoro minorile: Salesiani, martedì 26 settembre si presenta in Vaticano, in prima visione, il documentario “Canillitas”

Dall’agenzia SIR.

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Martedì 26 settembre si terrà, a partire dalle 10,30, un doppio evento nella Sala Benedetto XVI del Campo Santo Teutonico (Vaticano): la prima visione e una tavola rotonda sul nuovo documentario “Canillitas” prodotto da Misiones Salesianas. “La sfida educativa dei salesiani”, il titolo dell’evento.
“Nella Repubblica Domenicana sono 340mila i minori che lavorano: sono minori, figli della povertà, della violenza sulle strade, di quartieri abbandonati, di famiglie disgregate. Sono dei canillitas, bambini che muovono gli stinchi (le gambe) per trovare da vivere con lavori informali, convinti che in questo modo si aiuti la famiglia, si affermi la propria identità e si consegua un riconoscimento sociale.
Ma cosa serve davvero per combattere la diseguaglianza sociale e il lavoro minorile? Dissuasione, ammonimento, repressione, carcere sono misure sufficienti? Studi recenti dimostrano che tra pene più severe e diminuzione dei reati non vi è una relazione statisticamente significativa. Occorre altro: la devianza, come la sfida educativa, sono entrambe un processo, un percorso che si costruisce e si compie nel tempo”. A ricordarlo sono i Salesiani della Repubblica Dominicana che da 38 anni investono in opportunità e relazioni lanciando il Progetto Canillitas con Don Bosco. Hanno accompagnato più di 93.000 bambini e bambine, adolescenti e giovani, hanno aiutato più di 70.000 famiglie e, indirettamente, ci sono stati più di 150.000 beneficiari. Offrono formazione professionale, educazione, relazioni, supporto, amicizia.
La Fondazione Don Bosco nel mondo è l’organismo della Congregazione Salesiana che si occupa di sostenere i progetti educativi, sociali, di accoglienza e formazione dei giovani e delle persone vulnerabili, come Canillitas con Don Bosco. “È per noi importante testimoniare, con questo evento, la concretezza della presenza salesiana nel mondo – afferma Alberto Rodriguez Mármol, presidente della Fondazione –. Circa 15.000 missionari che ci presentano le loro proposte di progetto per rispondere agli urgenti bisogni dei giovani in 136 Paesi, a cui noi come Fondazione cerchiamo di dare risposta tutti i giorni, con il necessario sostegno economico, morale e di comunicazione verso i nostri donatori e verso l’opinione pubblica. Siamo convinti che la creazione a cardinale del nostro rettor maggiore, don Ángel Fernández Artime, sia una grande opportunità per portare i Canillitas di tutto il mondo sin nel cuore della Chiesa, perché il carisma di Don Bosco sia operante, vitale e riconoscibile”.
Il documentario “Canillitas”, diretto da Raúl de la Fuente (vincitore di tre Premi Goya), narra la piaga del lavoro minorile nel mondo attraverso gli occhi di Edwin, Cristóbal, Moisés, Aquiles, Kioranny e Abril. Le loro sono vicende crude, di povertà, violenza, dissoluzione di nuclei familiari, ma anche storie di rinascita, di speranza, di un nuovo inizio. “Tutti frequentano le scuole del Progetto Canillitas, partecipano ai laboratori manuali e di livellamento scolastico e, soprattutto, tornano ad essere bambini a cui piace correre, giocare e sognare di diventare sportivi, medici, artisti, avvocati – commenta Alberto López Herrero, produttore del documentario –. Il processo di trasformazione è in atto e la pedagogia salesiana è efficace e in grado di valorizzare le potenzialità dei ragazzi, rigenerare il tessuto sociale, rivitalizzare le comunità e migliorare la vita dei quartieri più degradati nel mondo, in rete con tutte le agenzie educative presenti nel territorio”.

 

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