GSFS2025: la conclusione della XLIII edizione

(ANS – Torino) – Domenica 19 gennaio 2025 si sono concluse le Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana, un evento che ha riunito membri della famiglia carismatica originata da Don Bosco provenienti da tutto il mondo, raccolti in un clima di condivisione e profonda riflessione. La celebrazione eucaristica finale, presieduta dal Vicario del Rettor Maggiore, don Stefano Martoglio, ha rappresentato il momento culminante dell’incontro e ha attirato molte persone, sia radunate in presenza, sia collegate online.

Durante la celebrazione, don Martoglio ha trasmesso tre messaggi significativi. Ha sottolineato la presenza materna di Maria Ausiliatrice, che si avvicina ai suoi figli e intercede per loro. Inoltre, ha evidenziato come l’intervento di Maria presso Gesù susciti sempre un dinamismo che alimenta la fede, l’obbedienza e la vitalità della speranza. I partecipanti sono stati invitati a riconoscere che questi giorni sono stati benedetti dalla testimonianza di una grande famiglia, in cui ognuno diventa speranza per l’altro.

Un altro momento fondamentale che ha seguito la Messa è stato quello della condivisione in gruppo, durante il quale i membri della Famiglia Salesiana si sono riuniti per riflettere e dialogare. Ogni gruppo ha avuto l’opportunità di confrontarsi sugli stimoli e i contenuti espressi durante le Giornate, ponendo particolare attenzione agli aspetti della Strenna considerati più rilevanti per la comunità salesiana. Questi scambi hanno arricchito l’esperienza complessiva, permettendo a ciascun partecipante di sentirsi parte attiva di un progetto comune.

La sessione conclusiva è stato il momento finale che ha messo in evidenza la grazia di aver vissuto momenti autenticamente salesiani. Attraverso video e testimonianze, i partecipanti hanno potuto vedere come queste giornate siano state vissute nei vari continenti, evidenziando le ricadute a livello della Famiglia Salesiana nel corso del 2024, in relazione alla Strenna del Sogno dei 9 anni.

La sessione finale è terminata con un messaggio di gratitudine da parte dell’equipe organizzativa, che ha descritto i simboli contenuti nel kit del pellegrino, sottolineando l’importanza di questi segni nel cammino di fede.

In questo contesto di dialogo e spiritualità, le Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana hanno rappresentato un’importante occasione per rafforzare i legami tra i partecipanti e rinnovare l’impegno verso i valori salesiani, rendendo ogni membro presente consapevole del proprio ruolo all’interno di una comunità globale e solidale. Con il cuore pieno di speranza, i membri della Famiglia Salesiana sono tornati alle loro realtà quotidiane, portando con sé l’ispirazione e l’energia di questi giorni indimenticabili.

Il programma dettagliato delle Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana 2025

(ANS – Roma) – Sono circa 350 le persone che, provenienti da tutto il mondo e appartenenti a decine dei 32 gruppi della Famiglia Salesiana, si apprestano a vivere in quel di Valdocco l’esperienza delle XLIII Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana (GSFS2025). Quest’edizione, da vivere nel clima del Giubileo e nel ricordo e nello slancio del 150° anniversario della Prima Spedizione Missionaria Salesiana, servirà a coltivare la vita, la missione e la comunione condivise tra i vari gruppi, alla luce del messaggio della Strenna per il 2025: “Ancorati alla speranza, pellegrini con i giovani”.

Ecco di seguito il programma dettagliato delle GSFS:

Giovedì 16 gennaio: “Pellegrini in Valdocco”

– 9:00: Accoglienza;
– 15:00: Sessione inaugurale GSFS 2025 (visibile su YouTube);
Presentazione delle giornate e preghiera;
Video e commento della Strenna con don Stefano Martoglio, Vicario del Rettor Maggiore;
– 18:30: Celebrazione dell’Eucaristia in Basilica di Maria Ausiliatrice, presieduta da don Martoglio (visibile su YouTube);
– 21:00: Momento di preghiera nella Basilica di Maria Ausiliatrice, dal titolo “Maria gioiosa e pellegrina” e a seguire Buonanotte (sessione visibile su YouTube);

Venerdì 17 gennaio: “Ancorati alla Speranza”

– 08:30: Preghiera comunitaria e proiezione del video “Pellegrini in cammino” (sessione visibile su YouTube);
– 09:00: Approfondimento della Strenna: “Ancorati nella speranza che non delude”, relazione di Cristiana Freni, dell’Università Pontificia Salesiana (sessione visibile su YouTube);
– 11:30: Incontro per gruppi linguistici;
– 13:00: Pausa pranzo;
– 14:15: Visite libere ad alcuni luoghi salesiani;
– 15:30: Pellegrinaggio verso il Duomo di Torino, con partenza dalla Basilica di Maria Ausiliatrice;
– 17:10: Accoglienza al Duomo;
– 17:30: Celebrazione dell’Eucaristia nel Duomo, presieduta da Mons. Alessandro Giraudo, Vescovo Ausiliare di Torino e Susa;
– 18:30: Presentazione del beato Pier Giorgio Frassati;
– 19:30: Rientro a Valdocco e cena;
– 21:00: Momento di preghiera con musica, meditazione e silenzio in Basilica di Maria Ausiliatrice: “In-canto per Gesù”, e a seguire “Buonanotte”;

Sabato 18 gennaio: “Pellegrini con i giovani”

– 08:30: Preghiera personale
– 09:00: Celebrazione dell’Eucaristia in Basilica di Maria Ausiliatrice, presieduta dal Card. Cristóbal López, SDB, Arcivescovo di Rabat (visibile su YouTube);
– 10:00: Foto ufficiale delle GSFS 2025;
– 10:25: In ascolto dei giovani: tavola rotonda con i giovani partecipanti al Sinodo Salesiano dei Giovani (visibile su YouTube);
– 11:45: Dialogo con i giovani della tavola rotonda;
– 13:00: Pausa pranzo;
– 14:15: Visite libere ad alcuni luoghi salesiani;
– 15:30: “Spedizioni missionarie di ieri-apostoli di missione oggi”: incontro con il Card. Cristóbal López, SDB, Arcivescovo di Rabat (sessione visibile su YouTube);
– 16:30: Laboratori sulla missione in alcuni Paesi sognati da Don Bosco e testimonianze dalla Patagonia, l’Uruguay, il Giappone (Miyazaki), l’Ecuador (sulla futura Santa Maria Troncatti), il Brasile, il Nord-Est dell’Africa, e sul Progetto Africa e sulla Comunità della Missione di Don Bosco;
– 19:30: Cena;
– 21:00: Serata fraterna

Domenica 19 gennaio: “Il pellegrinaggio prosegue: camminiamo insieme con i giovani”

– 09:00: Preghiera personale;
– 09:30: Celebrazione dell’Eucaristia domenicale in Basilica di Maria Ausiliatrice, presieduta da don Martoglio (visibile su YouTube);
– 11:00: Incontro per gruppi di appartenenza;
– 12:00: Sessione conclusiva (visibile su YouTube).

Le Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana 2025 promettono di essere un evento di grazia e comunione, nel quale si esprimerà il senso profondo di appartenenza a una grande famiglia spirituale.

Per ulteriori informazioni, è possibile visitare il sito ufficiale della Famiglia Salesiana all’indirizzo www.famigliasalesiana.org.

In cammino verso le Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana 2025

(ANS – Roma) – Dal 16 al 19 gennaio 2025, Torino-Valdocco ospiterà le Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana (GSFS), un appuntamento annuale che richiama membri e simpatizzanti della Famiglia Salesiana da tutto il mondo. L’appuntamento, giunto alla sua 43ª edizione, rappresenta una preziosa occasione per approfondire il messaggio della Strenna per il 2025 – dal titolo “Ancorati alla speranza, pellegrini con i giovani” –, così come per celebrare la spiritualità salesiana, condividere i carismi e rafforzare i legami fraterni tra i partecipanti.

Il filo conduttore delle GSFS 2025 è il tema “Ancorati nella speranza, pellegrini con i giovani”, ispirato al messaggio della Strenna per il 2025 e al Giubileo proposto da Papa Francesco. Questo tema richiama i valori fondamentali della Famiglia Salesiana: la speranza in Cristo come ancora della vita e il cammino condiviso con i giovani, seguendo l’esempio di Don Bosco.

L’anno 2025 segna inoltre il 150° anniversario della prima spedizione missionaria salesiana, un evento che continua a ispirare la passione apostolica e missionaria della Famiglia Salesiana. Durante le Giornate, i circa 300 rappresentanti attesi, rappresentanti dei 32 Gruppi della Famiglia Salesiana, saranno invitati a riflettere su come incarnare oggi lo spirito missionario di Don Bosco, portando speranza e sostegno ai giovani di tutto il mondo.

Il programma delle GSFS sarà ricco di momenti di spiritualità, approfondimento e incontro fraterno. Gli eventi principali includono:

Giovedì 16 gennaio: Accoglienza, presentazione delle Giornate e preghiera inaugurale, proiezione del video della Strenna con commento da parte del Vicario del Rettor Maggiore, don Stefano Martoglio, seguita dalla Celebrazione Eucaristica e da un momento serale di preghiera e riflessione sul tema “Maria gioiosa e pellegrina”.

Venerdì 17 gennaio: Approfondimento della Strenna 2025 con la relazione di Cristiana Freni (Università Pontificia Salesiana), l’incontro di condivisione per gruppi linguistici, un pellegrinaggio al Duomo di Torino e la Messa presieduta dal Vescovo Ausiliare Mons. Alessandro Giraudo, la presentazione della figura di santità giovanile e torinese di Pier Giorgio Frassati (le cui spoglie riposano nel Duomo e che verrà canonizzato domenica 3 agosto 2025, al termine del Giubileo dei Giovani) e, per finire, una serata musicale di meditazione e preghiera.

Sabato 18 gennaio: La Messa d’apertura della giornata, presieduta dal Card. Cristóbal López, SDB, Arcivescovo di Rabat, una tavola rotonda con giovani partecipanti al Sinodo del Movimento Giovanile Salesiano, la visita libera ad alcuni luoghi salesiani di Torino, l’incontro-dialogo con il Card. López sul tema “Spedizioni Missionarie di Ieri – Apostoli in Missione Oggi”, e diverse testimonianze/laboratori rappresentativi di diversi gruppi della Famiglia Salesiana e di vari Paesi – tra cui un contributo dall’Ecuador, sulla Beata Maria Troncatti, prossima alla Canonizzazione. Una serata fraterna concluderà la terza giornata.

Domenica 19 gennaio: Nell’ultima giornata, la celebrazione conclusiva con l’Eucaristia, i gruppi di condivisione sull’esperienza, la sintesi di quanto vissuto e condiviso e il pranzo di saluto, che sigillerà l’esperienza di comunione vissuta durante le Giornate.

Per chi non potrà essere presente fisicamente, alcune sessioni saranno trasmesse in streaming e rese disponibili sul sito web attraverso ANSChannel, il canale YouTube di ANS, offrendo così a tutti la possibilità di seguire gli eventi anche a distanza. Per la conoscenza dettagliata delle sessioni visibili in streaming, si rimanda al programma allegato a fondo pagina.

Al tempo stesso don Joan Lluís Playà, SDB, Delegato generale del Rettor Maggiore per la Famiglia Salesiana, ha anche esortato le Ispettorie dei Salesiani di Don Bosco e le diverse circoscrizioni locali dei diversi gruppi a collaborare insieme per organizzare programmi paralleli online, adattando i materiali delle Giornate alle esigenze dei loro territori.

Le Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana 2025 promettono di essere un evento di grazia e comunione, nel quale si esprimerà il senso profondo di appartenenza a una grande famiglia spirituale: condividere la speranza in Cristo, vivere momenti di preghiera e approfondimento e rafforzare i legami tra i vari gruppi.

In questo senso le GSFS2025 rappresentano la prima tappa di un pellegrinaggio spirituale che proseguirà durante tutto l’anno, in sintonia con il cammino giubilare della Chiesa universale. Ai partecipanti, in presenza e online, è richiesto di prepararsi spiritualmente, seguendo le indicazioni della Strenna e riflettendo sul proprio impegno apostolico e missionario. Inoltre, la cornice giubilare arricchirà il valore dell’evento, permettendo ai partecipanti di vivere con rinnovata intensità l’esperienza di fede e comunione, sia durante le Giornate, sia dopo, facendo tesoro di quanto vissuto nelle proprie realtà locali.

Per ulteriori informazioni, è possibile visitare il sito ufficiale della Famiglia Salesiana all’indirizzo www.famigliasalesiana.org.

Nomina del Prefetto e del Pro-Prefetto del Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica

(ANS – Vaticano) – Il Santo Padre ha nominato Prefetto del Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica la Reverendissima Suora Simona Brambilla, M.C., finora Segretario della stessa Istituzione curiale. Il Santo Padre ha nominato Pro-Prefetto del Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica Sua Eminenza Reverendissima il Signore Cardinale Ángel Fernández Artime, S.D.B., già Rettore Maggiore della Società Salesiana di S. Giovanni Bosco.

La Congregazione Salesiana esprime le sue più sincere congratulazioni a Sua Eminenza il Cardinal Ángel Fernández Artime per la sua recente nomina a Pro-Prefetto del Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica (DIVCSVA), resa nota dalla Sala Stampa Vaticana ieri, 6 gennaio 2025, Solennità dell’Epifania. Con un’esperienza consolidata di dieci anni come Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco, il Cardinale Fernández Artime ha dimostrato una leadership esemplare e una dedizione instancabile al servizio della Chiesa e della comunità salesiana. Ora, appena nominato in questo nuovo incarico dal Santo Padre, ha condiviso con ANS alcune sue considerazioni.

Eminenza, qual è stata la sua reazione alla notizia della nomina da parte del Santo Padre?

Ieri, Solennità dell’Epifania, dopo la celebrazione con il Santo Padre nella Basilica di San Pietro, alle 12 ho avuto la notizia che nel Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica (DIVCSVA) il Papa ha nominato suor Simona Brambilla come Prefetto, e che ha creato questo nuovo servizio di Pro-Prefetto in quel Dicastero, che evidentemente ritiene particolarmente importante, chiedendomi questo servizio.

Devo dire che, naturalmente, negli ultimi mesi avevo conosciuto l’intenzione del Santo Padre e gli avevo dato la mia piena disponibilità, con un senso di fede e di obbedienza al Papa, come Salesiano di Don Bosco; e aggiungo anche che con una grande disposizione di cuore, per dare il mio contributo dopo questi anni di servizio nella Congregazione Salesiana, che sono stati di una grande ricchezza spirituale e umana per me.

Sono contento di questo servizio che mi chiedono, e sono pienamente disponibile, così come ho tutta la mia disponibilità nel mio servizio ecclesiale come membro del collegio cardinalizio, nell’accompagnare e assistere il Santo Padre, e anche nel mio servizio pastorale come vescovo, nelle varie necessità della Chiesa.

Cosa crede che l’attenda ora in questo nuovo servizio affidatogli dal Santo Padre? Cosa ne pensa, dopo tanti alla guida di una Congregazione maschile, di collaborare sotto la guida di una religiosa?

Ho avuto modo di conoscere e di parlare già diverse volte con il Prefetto Emerito del DIVCSVA, il Card. João Braz de Aviz, e con l’allora Segretaria, oggi Prefetto del Dicastero, suor Simona Brambilla, registrando sempre un clima ottimo di dialogo, di intendimento e di comunanza di visioni. Sono molto contento di questa realtà e sono convinto che il Santo Padre abbia indovinato la giusta composizione del Dicastero, che è senza dubbio la più ricca e opportuna per questo momento oggi.

Quali sono i sogni e le sfide che intravede nel suo nuovo incarico?

Su sogni, speranze, piani, prospettive… ancora non conosco in profondità il Dicastero, mentre conosco molto bene la Congregazione Salesiana e la vita consacrata, vissuta come consacrato e religioso. Ho soltanto una convinzione, che ho espresso già altre volte e che ribadisco. Credo che il Dicastero, attraverso la ricchezza delle 32 persone con cui collaborerò, compia un grande servizio, e per quello che ho visto e vissuto dal lato dei consacrati, dovremo fare tutto il possibile per illuminare la bellezza della vita consacrata e dei movimenti apostolici nella Chiesa.

Con il nostro umile servizio, a partire dalla Prefetto e con il mio contributo e quello di altre persone eccezionali, il Dicastero potrà anche incoraggiare, dare luce e discernimento alle Congregazioni e agli Istituti, e avvicinarsi ad essi e al mondo, nelle maniere più opportune. Accompagneremo con entusiasmo le gioie e le sfide della Vita Consacrata e dei Movimenti Apolostolici.

Come ho imparato come Rettor Maggiore, e come dicevo sempre agli Ispettori nei miei incontri con loro: “La vita è sempre più grande e più ricca delle sfide che ci si presentano nella quotidianità” e il Dicastero sarà molto di più che un ufficio per risolvere dei problemi. E dicevo questo nella consapevolezza che è Dio che accompagna la Congregazione Salesiana e lo dico oggi sapendo che è Dio che accompagna la Chiesa, presieduta dallo Spirito Santo, nella persona del Vicario di Cristo, il Santo Padre, oggi Papa Francesco, e che è il medesimo Spirito che deve guidare tutti i servizi e i Dicasteri, attraverso le mediazioni delle persone che ci sono chiamate ad operare.

 

Vaticano – Riconosciuto il martirio del Servo di Dio don Elia Comini, SDB

(ANS – Roma) – Mercoledì 18 dicembre 2024, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in udienza S.E. Rev., Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi. Durante l’Udienza, il Sommo Pontefice ha autorizzato il medesimo Dicastero a promulgare il Decreto riguardante:

– il martirio del Servo di Dio Elia Comini, Sacerdote professo della Società di San Francesco di Sales; nato il 7 maggio 1910 a Calvenzano di Vergato (Italia, Bologna) e ucciso, in odio alla Fede, a Pioppe di Salvaro (Italia, Bologna) il 1° ottobre 1944.

Tale riconoscimento apre la via alla Beatificazione di questo salesiano prete di Don Bosco, martire nell’eccidio di Monte Sole avvenuto esattamente 80 anni fa, nella strage più efferata compiuta dalle SS naziste in Europa, nel corso della guerra del 1939-45, nei territori di Marzabotto, Grizzana Morandi e Monzuno, comunemente nota come “strage di Marzabotto”.

Don Stefano Martoglio, Vicario del Rettor Maggiore, ha manifestato la gioia di tutta la Congregazione e dell’intera Famiglia Salesiana, commentando: “Questa notizia, nell’imminenza del S. Natale e dell’Anno Santo, è motivo di grande speranza. In un mondo immerso nella tragedia di guerre e lotte fratricide, immemore dei drammi del passato, la testimonianza di don Elia Comini rifulge come quella d’un operatore di pace e di riconciliazione. Inoltre, la notizia giunge nel giorno in cui ricordiamo la nascita della Congregazione (18 dicembre 1859): il riconoscimento del martirio di don Elia Comini è una eccezionale conferma del carisma di Don Bosco che trova nella carità pastorale il suo centro di irradiazione apostolica e educativa”.

Il Servo di Dio don Elia Comini nasce in località “Madonna del Bosco” di Calvenzano di Vergato, (BO) il 7 maggio 1910, secondogenito di Claudio ed Emma Limoni. Giovanissimo, Mons. Fidenzio Mellini, già alunno di Don Bosco a Torino, lo orienta ai Salesiani di Finale Emilia. Novizio il 1° ottobre 1925, Elia emette la prima Professione il 3 ottobre 1926 ed è professo perpetuo l’8 maggio 1931. Ordinato sacerdote a Brescia il 16 marzo 1935, il Servo di Dio vive nelle case salesiane a Chiari (in provincia di Brescia, fino al 1941) e a Treviglio (in provincia di Bergamo, dal 1941 al 1944), distinguendosi come bravo docente di materie umanistiche e sicuro riferimento per tanti giovani che gli aprono il cuore, vedono in lui un modello e gli si radunano attorno: “Sembravano una covata di pulcini attorno alla chioccia”. D’estate, d’accordo con i superiori, don Comini rientra per alcuni periodi sull’Appennino bolognese – a Salvaro – per aiutare la mamma, ormai anziana e sola. Qui aiuta nella pastorale lo stesso Mons. Fidenzio Mellini.

Tale è il viaggio che impegna don Elia Comini anche nella difficilissima estate del 1944. Egli arriva a Salvaro il 24 giugno. Vi resterà per poco più di tre mesi, sino alla morte. Soccorre la popolazione nella concretezza delle sue molteplici esigenze dettate dal tempo di guerra, anima la liturgia e promuove la frequenza dei sacramenti; affianca le consacrate e vive un intensissimo apostolato nell’esercizio di tutte le opere di misericordia corporale e spirituale. Media, inoltre, tra gli opposti fronti: popolazione; partigiani; tedeschi della Wehrmacht che stazionano in canonica per un mese (1° agosto – 1° settembre 1944). Il Servo di Dio istituisce con il giovane Dehoniano padre Martino Capelli una fraternità sacerdotale che li associa nel ministero.

Il 29 settembre 1944 mattina, don Elia Comini accorre con padre Martino Capelli verso la “Creda”, un abitato dove le SS di un battaglione della Sedicesima Divisione Corazzata avevano appena perpetrato un eccidio: stola, oli santi e teca con alcune particole eucaristiche lo identificano chiaramente come sacerdote, nell’esercizio del suo ministero di conforto degli agonizzanti. Catturato, spogliato delle insegne sacerdotali, usato come “bestia” da soma nel trasporto delle munizioni, don Elia vive quel giorno una intensa passione, certo obbligato ad assistere alle “più raccapriccianti violenze”. Tradotto a sera nella “casa dei birocciai” a Pioppe di Salvaro, vi vive due intensi giorni, persuaso sin dall’inizio di essere destinato a morire (“a far la carità se ne paga la pena”) e nondimeno vicino ai prigionieri, pronto sempre a confortare, soccorrere, infine assolvere. Falliscono le differenti mediazioni con cui si tenta di salvarlo, mentre egli intercede per tutti e sollecita i pochi accorsi ad appellarsi all’Arcivescovo di Bologna.

Alla sera del 1° ottobre 1944 viene ucciso nel gruppo degli “inabili” (innocenti rispetto a qualsivoglia compromissione) – nonostante egli fosse giovane e abile al lavoro – presso la Botte della canapiera di Pioppe di Salvaro, al termine di una surreale liturgia in cui le SS avevano fatto sfilare i prigionieri su una passerella prima di falciarli con le mitragliatrici: egli, intonando le Litanie e gridando infine “Pietà!”, l’aveva trasformata in un avanzare orante verso il Cielo. Poco prima della morte, un tedesco si è affermato ne abbia colpito violentemente le mani e il suo breviario cadde tra i corpi dei già uccisi, nell’invaso. Nell’impossibilità di recuperare le salme, verranno successivamente aperte le griglie e l’impetuosa corrente del fiume Reno trasporterà via per sempre quei poveri resti, già consumati e divenuti “terra”. Negli istanti dell’esecuzione, il corpo di don Elia Comini aveva protetto Pio Borgia, uno dei soli tre scampati all’eccidio della “Botte” e testimone decisivo dei fatti.

A don Elia Comini è associata da subito una fama di martirio, grazie alla quale anche la sua vita santa precedente viene riletta in una luce di consapevolezza nuova.

“Per la Chiesa di Bologna, per la Congregazione salesiana, in particolare per l’Ispettoria salesiana Lombardo-Emiliana e per tutta la Famiglia Salesiana, tale riconoscimento è motivo di grande gioia e di rendimento di grazie a Dio e alla Vergine Maria Ausiliatrice. Un grazie speciale al Relatore delle Causa, Mons. Maurizio Tagliaferri, e alla Dott.ssa Lodovica Maria Zanet, Collaboratrice della Postulazione, per il suo lavoro altamente qualificato”, dichiara don Pierluigi Cameroni, Postulatore Generale. “La sorgente profonda dello stile pastorale del Servo di Dio Elia Comini risiede nella scelta di esporre la vita per i fratelli, come ha fatto Gesù che ha consegnato se stesso alla morte per tutti i peccatori. Durante la vita e fino alla fine si è sforzato di essere un buon pastore e di spendersi senza riserve, generosamente, in un esodo da sé senza ritorno. Questa è la vera essenza della sua carità pastorale, che lo presenta come modello di pastore che veglia sul gregge, in difesa dei deboli e degli innocenti”.

Grecia – Un altro passo verso la nuova presenza a Syros

(ANS – Syros) – Entrati lo scorso 6 ottobre 2024 nel Paese, i salesiani che costituiranno la prima comunità in Grecia sono rimasti ad Atene a studiare il greco moderno all’università. Ad ogni modo, nei giorni dal 14 al 16 dicembre 2024, don Alfred Maravilla, Consigliere Generale per le Missioni, li ha accompagnati per una visita di familiarizzazione alla diocesi di Syros, in Grecia, dove in futuro è previsto che dovranno operare.

La mattina presto del 14 dicembre sono imbarcati via nave per Syros. All’arrivo al porto di Ermoupolis, capoluogo dell’isola di Syros, hanno trovato ad attenderli il Vescovo, Mons. Petros Stephanou, pronto ad accoglierli. Nel tardo pomeriggio il Vescovo ha presieduto la Messa nella chiesa parrocchiale di Pagos, e ha presentato i salesiani alla comunità parrocchiale. È in programma, infatti, che i salesiani gestiranno la parrocchia di Pagos, apriranno un oratorio ed eventualmente si occuperanno della Pastorale Giovanile della diocesi

In serata il Vescovo ha radunato i sacerdoti che lavorano a Syros e ha presentato a loro i salesiani. Il giorno successivo, 15 dicembre, domenica, dopo la Messa parrocchiale, don Maravilla e i quattro salesiani che saranno inviati a Syros si sono riuniti con il vescovo in curia per parlare e definire alcuni dettagli relativi alla nuova presenza salesiana, che saranno scritti nel memorandum d’intesa e nell’eventuale accordo da firmare prima dell’arrivo dei salesiani.

Durante la visita don Maravilla ha radunato anche i quattro pioneri salesiani per riflettere insieme sulle opportunità e sulle possibili sfide della nuova presenza. La visita è un altro piccolo passo versa la nuova presenza salesiana in Grecia.

Al mattino del 16 dicembre il Consigliere Generale per le Missioni ha presieduto l’Eucaristia, concelebrata con i quattro salesiani. Durante l’omelia ha sottolineato che “essere pionieri è un grande onore, ma ancor più è una grande responsabilità, perché richiede da parte di ciascuno ancora una maggiore fedeltà creativa al carisma di Don Bosco, affinché possa diventare attuale nel nuovo contesto della Grecia, dove i cattolici sono una minoranza esegua in un Paese a maggioranza ortodossa. Il 6 ottobre abbiamo piantato un seme di senape in un nuovo terreno. Dobbiamo fare in modo che questo seme cresca e metta radici nel suolo greco, affinché possa dare frutti abbondanti”. E per far sì che ciò avvenga, don Maravilla ha dato delle raccomandazioni concrete ai salesiani.

Nel pomeriggio del 16 dicembre i salesiani sono tornati ad Atene per continuare loro studio del greco moderno, ma ora più consapevoli di ciò che li attende a Syros da settembre 2025.

Repubblica Dominicana – “Muchachos y Muchachas con Don Bosco”: 40 anni di trasformazione e speranza

(ANS – Santo Domingo) – “Muchachos y Muchachas con Don Bosco”, (Ragazzi e Ragazze con Don Bosco), organizzazione salesiana impegnata nella formazione integrale dei bambini dominicani, celebra il suo 40° anniversario, segnando quattro decenni di servizio ininterrotto, impegno e trasformazione per i suoi beneficiari. Il significativo anniversario è stato reso ancora più bello dall’annuncio dell’assegnazione all’istituzione salesiana del prestigioso “Premio Dr. Julio A. Brache Arzeno per la Sostenibilità 2024”, assegnato dalla “Fundación Rica”, nella categoria Educazione.

Sin dalla sua fondazione, nel 1985, con il nome di “Canillitas con Don Bosco” (riferimento agli stinchi, le gambe, che muovono i bambini di strada per trovare da vivere con lavori informali, NdR), questa istituzione, nell’ambito del lavoro svolto dall’Ispettoria salesiana “San Giovanni Bosco” delle Antille, ha lavorato instancabilmente per offrire opportunità ai bambini più vulnerabili di Santo Domingo. Attraverso un modello completo basato su quattro pilastri – ricerca, accoglienza, socializzazione e accompagnamento – è diventata un faro di speranza e di sviluppo per migliaia di minori.

Don Ysidro José Ramírez, Delegato per la Pastorale Giovanile Salesiana per le Antille e Direttore della rete di centri Muchachos y Muchachas con Don Bosco, ha commentato, riflettendo sull’impatto sociale dell’organizzazione: “La nostra missione non è sostituire la scuola, ma recuperare la gioia dell’infanzia. Vedere i bambini smettere di essere adulti nel momento sbagliato della loro vita e godersi la loro infanzia è la nostra più grande ricompensa”.

In questi 40 anni, Muchachos y Muchachas con Don Bosco ha fornito ai suoi beneficiari uno spazio sicuro e formativo per accedere all’educazione, alle cure mediche, al cibo e ad un ambiente che promuove il loro sviluppo integrale. Questo anniversario non solo celebra i risultati raggiunti, ma incoraggia anche tutti i suoi protagonisti a continuare a seminare un futuro sostenibile, basato sull’educazione come motore del cambiamento.

Le celebrazioni per il 40° anniversario sono iniziate lunedì 9 dicembre 2024 con un’emozionante Eucaristia, presieduta da don José Pastor Ramírez, Superiore di ANT, e concelebrata da diversi altri sacerdoti salesiani, alla presenza di numerosi benefattori, collaboratori e volontari che sono stati pilastri fondamentali nei 40 anni di servizio di quest’opera.

Nel corso dell’anno sono in programma diversi eventi e attività per sottolineare questa storia di superamento dei limiti e di speranza.

L’Ispettoria salesiana delle Antille e Muchachos y Muchachas con Don Bosco invitano tutta la società dominicana a partecipare a questa celebrazione e a continuare a sostenere il loro lavoro, ribadendo che lavorando tutti insieme è possibile trasformare in meglio la vita dei più piccoli e costruire un futuro migliore per le generazioni a venire, seguendo il sogno di Don Bosco.

Argentina – Al via le celebrazioni per il 150° anniversario della Prima Spedizione Missionaria Salesiana

(ANS – Buenos Aires) – In sintonia con il grande evento ecclesiale del Giubileo 2025, la Congregazione Salesiana celebrerà nei prossimi mesi il 150° anniversario della Prima Spedizione Missionaria, inviata dallo stesso Don Bosco in Argentina, che arrivò a Buenos Aires il 14 dicembre 1875.

L’inizio di questo particolare anno giubilare avrà luogo pertanto già questo sabato 14 dicembre 2024, con una solenne celebrazione presso la chiesa “Mater Misericordiae”, nel quartiere “Congreso” di Buenos Aires, il luogo in cui si insediarono i primi salesiani, guidati da don Giovanni Cagliero, SDB.

La celebrazione sarà presieduta dal Superiore dell’Ispettoria “Beato Ceferino Namuncurá” dell’Argentina Sud (ARS), don Darío Perera.

Affinché tutte le case salesiane dell’Argentina possano partecipare a questo momento di festa, così come i membri della Famiglia salesiana di tutto il mondo, sarà possibile assistere alla Messa anche da remoto, attraverso la diretta streaming sul canale YouTube del Bollettino Salesiano, con inizio alle ore 11 argentine (UTC-3).

L’Argentina salesiana ha sviluppato un ricco programma di celebrazioni evocative e significative da vivere per tutto il prossimo anno. L’elenco dettagliato delle attività è accessibile a questo link.

Giornata del curricolo di pastorale giovanile al Centro Nazionale

Lo scorso 14 novembre, la quasi totalità degli studenti e studentesse e alcuni docenti del curricolo di pastorale giovanile abbiamo celebrato insieme la Giornata del curricolo visitando Centro Nazionale Opere Salesiane – CNOS, Ente civilmente riconosciuto che in stretto collegamento con i superiori religiosi d’Italia promuove e anima gli uffici e gli organismi nazionali di coordinamento delle Opere salesiane.

In mattinata, i partecipanti sono stati accolti dal presidente istituzionale, don Elio Cesari, e da alcuni altri membri dell’Ente, intrattenendoci in un ricco momento di ascolto e scambio sulla dimensione sociale dell’agire ecclesiale con i giovani e sull’aspetti organizzativi da considerare quando si intende interagire sul territorio in dialogo con altre forze della società a favore dei giovani.

Con la celebrazione della Santa Messa e un sostanzioso pranzo conviviale nelle istallazioni della casa salesiana Pio XI, il tutto si è concluso in modo soddisfacente. Sia questo lo spazio per ringraziare ancora una volta tutti coloro che ci hanno accolti, accompagnati e assistiti in questa gradita esperienza.

Gustavo Cavagnari, direttore dell’Istituto di teologia pastorale

Ancorati alla Speranza: il poster della Strenna per il 2025

(ANS – Roma) – Quale rappresentazione visiva e immediata del più articolato messaggio della Strenna, viene rilasciato oggi il poster che sintetizza e riassume in pochi e colorati tratti gli spunti che accompagneranno la Famiglia Salesiana per tutto il 2025, anno giubilare. Con una ricca tavolozza di colori, tratti ben definiti ed evidenti richiami ecclesiali e salesiani, il poster manifesta graficamente il tema di questa speciale Strenna, ideata nei suoi tratti essenziali dal Card. Ángel Fernández Artime insieme a don Stefano Martoglio, e che verrà pienamente sviluppata e infine consegnata da quest’ultimo a fine anno, sul tema: “Ancorati alla speranza, pellegrini con i giovani”.

Arrivata insieme a diverse altre proposte giunte da tutto il mondo, l’opera grafica è stata selezionata da parte di don Martoglio insieme ai suoi collaboratori, successivamente è stata perfezionata e arricchita con alcuni elementi e dettagli da essi suggeriti, che hanno poi portato al risultato finale.

L’autore del poster è il disegnatore portoghese Nuno Quaresma, membro dell’Ufficio di Comunicazione Sociale dell’Ispettoria “Sant’Antonio” del Portogallo, che così descrive la sua nuova proposta:

L’obiettivo di questa proposta grafica è quello di raccontare la storia ricca e dinamica della Famiglia Salesiana, dagli inizi ai giorni nostri. Essa riassume questo percorso in un’unica immagine, catturando un fenomeno singolare e speciale. La scena si svolge tra i verdi campi del Colle Don Bosco e Valdocco, punti di partenza di un viaggio che si estende nel tempo e nello spazio in tutto il mondo, da Torino a Buenos Aires.

Raffigura la Famiglia Salesiana che avanza, con la protezione di Maria Ausiliatrice, Madre e Maestra. In fondo alla composizione, ci sono le Alpi, che rappresentano il fondamento e la fonte da cui scaturiscono il carisma e l’azione di Don Bosco.

Don Bosco, con la sua amorevole cura, accoglie e indica tutti i suoi giovani e indica loro la strada. Quando gli si chiede: ‘Dove andiamo, Don Bosco?’, egli sorride e risponde: ‘In Paradiso’. Accanto a lui, unite nella stessa dedizione, gioia e amore per i giovani, ci sono sua madre, Mamma Margherita, e Madre Maria Domenica Mazzarello. Ricordano a tutti i momenti fondanti di questo viaggio miracoloso. La speranza le rende credenti nel futuro, poiché il luogo in cui sperimentano più intensamente la speranza è la trascendenza.

Al centro di ogni azione c’è Gesù, il Buon Pastore, la fonte e l’ancora di ogni fede e fiducia. Nella sua infinita Luce e nel suo Amore, accoglie Don Bosco e tutti i pellegrini, guidandoli e conducendo lo sguardo degli spettatori verso il cammino della piena realizzazione.

Ogni giovane porta con sé i segni e i simboli di coloro che progettano e costruiscono la pace nel mondo, così come gli artigiani e gli artisti della bellezza e dell’entusiasmo, alla ricerca del bene, soprattutto a favore dei più poveri e vulnerabili. I giovani più grandi camminano davanti, mentre i più piccoli seguono dietro. Si tratta di una disposizione simbolica, che evoca la trasformazione che avviene attraverso l’accoglienza, l’accompagnamento e l’educazione nelle comunità salesiane.

Nell’amore di Cristo e in questo ambiente oratoriano, la paura e la vulnerabilità si trasformano in coraggio e speranza. Ancorati alla speranza, costruiscono ponti e portano musica, sogni e gioia. Nei loro cuori, custodiscono i semi più fecondi e gli strumenti necessari per realizzare i loro sogni e i loro obiettivi”.

Completano il poster gli elementi testuali del motto della Strenna 2025 e, in alto a destra, una rivisitazione in chiave salesiana del logo del giubileo 2025.