Italia Centrale, insediamento del nuovo ispettore e assemblea ispettoriale

Il 30 agosto si è aperta, con la Celebrazione Eucaristica, l’Assemblea Ispettoriale dei Salesiani dell’Italia Centrale, appuntamento tradizionale di tutte le Comunità Educativo Pastorali della Circoscrizione Salesiana Sacro Cuore, con la quale alla fine di agosto si dà l’avvio all’anno educativo pastorale, che non poteva che essere centrato sul tema giubilare “La Speranza non delude”.

Presieduta da don Juan Carlos Perez Godoy, Consigliere Regionale per la Regione Mediterranea, l’Eucarestia ha visto la professione di fede di don Roberto Colameo, all’inizio del suo servizio come Superiore della Circoscrizione. «Mantieni la tua vivacità, mantieni la comunione profonda con il Rettor Maggiore e con il Papa, costruisci la fraternità della comunità ispettoriale», ha ripetuto don Juan Carlos durante l’omelia, descrivendo il compito dell’ispettore e rassicurandolo – al tempo stesso – di non aver visto nessun vassoio pronto a ricevere la sua testa, a differenza di quella di Giovanni Battista, richiesta dalla figlia di Erodiade, nel brano odierno del Vangelo. Ma ben più in profondità – ricordava ancora il Regionale – c’è una promessa, che conclude il testo del profeta Geremia e ne caratterizza l’esistenza: «io sono con te per salvarti!», una rassicurazione forte anche per il nuovo ispettore.

Numerosissima la presenza di confratelli accorsi da tutte le regioni della Circoscrizione, insieme ai laici, responsabili dei Consigli delle CEP, giovani del Movimento Giovanile Salesiano, salesiani cooperatori, ex-allievi e membri della Famiglia Salesiana. Fraterna e numerosa anche la partecipazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice di entrambe le ispettorie che insistono sul territorio dell’ICC, con la vicinanza di suor Elide Degiovanni, ispettrice della ILS e di suor Gabriella Garofoli, ispettrice della IRO, che insieme ai salesiani progettano e sognano a vari livelli l’animazione, l’educazione e la pastorale giovanile per i giovani questo ampio territorio. Alla celebrazione hanno anche assistito mons. Paolo Ricciardi, vescovo ausiliare di Roma, settore est e mons. Giuseppe Mani, arcivescovo emerito di Cagliari.

Vissuto con grande partecipazione, infine, il momento dei ringraziamenti. Don Stefano Aspettati, al termine del suo mandato, ha ringraziato «per questi sei anni di cammino, di grande crescita per me, per la mia fede, per la mia capacità di ascolto», augurando al suo successore di fare esperienza forte di ascolto e di paternità. Don Roberto, a sua volta, ha condiviso con l’assemblea la sua emozione e il suo desiderio di mettersi totalmente a servizio dei confratelli e di tutta la grande comunità ispettoriale dell’ICC.

Italia Centrale – Un telaio nelle Sue mani

Dal sito dei Salesiani dell’Italia Centrale.

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E’ iniziata il 14 luglio 2024 l’esperienza missionaria estiva in Italia, che vede alcuni giovani delle nostre CEP impegnati in attività di educazione di strada in collaborazione con l’Oratorio L’Aquilone delle Figlie di Maria Ausiliatrice a Taranto.

Inizia tutto, come sempre, con la Parola del Signore. Ad accogliere la nostra partenza è la parola del Vangelo secondo Marco: “e prese a mandarli due a due […] ed ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone” [Mc 6, 7-13]. In questo passo, con la lungimiranza dell’ascolto, si racchiudono i primi vagiti della nostra esperienza missionaria, al passo del sole e del caldo, che ci avrebbero seguito per molti altri giorni. Ad accompagnarci, a uso e costume delle circostanze della modernità, non abbiamo fisicamente un bastone di sostegno a cui affidarsi nel cammino, ma la croce di un mandato missionario, segno indelebile del vero e primigenio sostegno: Gesù.

Forti di questo, ogni mattina ci facciamo largo in punta di piedi a piazzale Nenni per giocare coi ragazzi e le ragazze di questo luogo e tentare di allietare, seppur per poco tempo, le loro mattinate con giochi e risate, nello sforzo educativo condiviso mirato a sgominare le voci che sentono quotidianamente e le storie di vite che già sembrano essere destinati a imitare: la strada, la criminalità, le dipendenze, un turbinio di vizi e sprechi. Periferico e desolato appare il mondo dei dimenticati, di chi non ha alternative, di chi vede e vive il buio come unica soluzione e possibilità.

 Il quartiere Paolo VI di Taranto, epicentro della nostra missione, vede e vive il buio da molto tempo e forse, ascoltando le storie di alcuni suoi protagonisti, da sempre. Nell’indigesto coacervo di silenzio, omissioni, dimenticanze, pregiudizi e oscenità sono in pochi a sfidare l’ingresso nel tessuto della strada e a scommettere sulla salvezza dei cuori. Chiamate a leggere nei cuori potenzialità di bene sono le Figlie di Maria Ausiliatrice che qui ogni giorno affrontano i vivai della criminalità. È grazie all’azione incessante e benevolente delle Figlie di Maria Ausiliatrice, sotto la guida di Suor Mariarita e Suor Maria dell’Oratorio “L’Aquilone” di viale del Lavoro che è possibile anche solo narrare della nostra esperienza. La nostra missione è difatti resa possibile nell’ottica del loro estenuante e continuo servizio sul territorio e nella comunità. Suore, volti femminili vincolati purtroppo nei limiti del corpo e della sua precarietà, che ci insegnano ogni giorno come la missione sia un esercizio di fede e di gioia, di carità e di amore, di speranza e di passione. Suor Mariarita e Suor Maria quotidianamente s’imbattono in prove a cui rispondere con saggezza e prontezza e in ostacoli da oltrepassare con la perseveranza della preghiera e dell’ascolto. Instancabili lavoratrici della carità, ne incarnano valori e opere, aiutate da magnifiche persone che si mettono al servizio del prossimo e dell’oratorio.

Giungere in un contesto così denso, monòtono e monotòno come Piazzale Nenni, luogo-filatore dell’intricato tessuto di strada del Paolo VI, getta il più saldo degli ideali nel circuito tortuoso della rivalutazione e del dubbio, quali frutti nobili di un percorso di accoglienza e unità, di crescita e sintesi. Qui dove tutto sembra destinato a scivolare via tra roghi, cenere, mobilia, sporcizia, sterpaglie, calcinacci, disillusioni, vergogna e volti che preferiscono il nascondersi, ci muoviamo nel tentativo di costruire percorsi di speranza nella marginalità, stando tra di loro, cercando di incontrarli in modo autentico, senza fingere fiducia e facendogli capire che esiste un’alternativa alla cultura, quella rovinosa, della strada.

Nel dare continuità all’attività svolta per le strade la mattina, accogliamo con gioia i bambini e le bambine al pomeriggio negli spazi dell’oratorio L’Aquilone, prendendo parte alle Olimpiadi della Pace, dove loro possono divertirsi ed imparare.

Non sappiamo quanto saremo ricordati, quanto concretamente cambieremo le cose o quanto effettivamente la nostra presenza e il nostro esempio aiuterà questa realtà. Tuttavia, possiamo affermare con certezza che quanto fatto, visto, realizzato e vissuto nel quartiere Paolo VI di Taranto ci cambierà per sempre. Dubbi e dilemmi ci si aprono innanzi, alla ricerca di modalità efficaci tramite le quali riportare la nostra esperienza nelle nostre case e comunità di provenienza.  Nella logica intermittente del ricordo forse con gli anni che passeranno non saremo in grado di ripercorrere con precisione tutto ciò che stiamo vivendo intensamente ora, eppure siamo certi che tutto quanto resterà saldo nel bacino del nostro cuore, dove, ricordando, [ri-cor-dare] sapremo di avere in noi quelle immagini impresse di sorrisi, abbracci, parole, giochi, gol al campetto, esultanze e insegnamenti. Misuriamo nei vari “peccato che domani non ci sarete”, “quindi sabato ve ne andate” o “qui mi sento come a casa” l’affetto che questi ragazzi, imparanti della vita, ogni giorno sono disposti a elargire.

Senza dimorare ancora a lungo in queste righe e parole, diciamo “grazie”, un grazie sentito e condiviso, che raccolga in sé i nostri desideri e le nostre speranze: essere telai, aghi e fili di un nuovo e fruttifero filato, quello che contribuirà, sotto le mani del sapiente Sarto, il Signore Gesù, a confezionare abiti a misura della dignità, a misura del rispetto, a misura dell’amore fraterno e umano, a misura del sostegno, a misura del cuore.

Grazie.

a cura di Corrado Piva
Gruppo Missionario Taranto

ICC, nomina nuovo ispettore

Dal sito della Circoscrizione Italia Centrale.

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Carissimi confratelli,
carissimi membri della Famiglia Salesiana,
carissimi giovani,
carissimi laici delle Comunità Educative Pastorali,

con gioia vi scrivo per comunicarvi il nome del nuovo Ispettore. Il Rettor Maggiore, a norma di C162 e con il consenso del suo Consiglio, previa ampia consultazione, ha nominato Superiore della Circoscrizione Salesiana “Sacro Cuore” – Italia Centrale per il sessennio 2024-30

don Roberto Colameo

Don Roberto è nato a Roma l’8 settembre 1964, ha conosciuto il mondo salesiano fin dall’aspirantato a Genzano, È Salesiano di Don Bosco dal 1 ottobre 1984 e sacerdote dal 31 ottobre 1992. Ha vissuto nella comunità di Roma San Pietro e successivamente Roma S. Cuore. Nel 1999 ha conseguito la Licenza in Teologia Dogmatica presso l’UPS e nel 2000 in Liturgia presso il Pontificio Istituto Liturgico S. Anselmo.

È stato Delegato di Pastorale Giovanile e poi Vicario Ispettoriale della ex Ispettoria Romana; direttore e parroco della comunità di Latina; economo ispettoriale della ex Ispettoria Romana; direttore e parroco della comunità di Roma Santa Maria della Speranza; direttore della comunità di Firenze; economo ispettoriale della ICC; dal 2019 è direttore e parroco della comunità di Roma Don Bosco.

Carissimo don Roberto,

ti ringraziamo per aver accettato con generosità! Ci stringiamo intorno a te e ti assicuriamo la nostra preghiera per questo servizio di animazione e governo che la Congregazione ti ha affidato per il bene dei confratelli, dei giovani e di quanti collaborano della missione salesiana nella nostra Ispettoria ICC. Le nostre Costituzioni (C92) ci donano la certezza che la Madonna ci accompagna e ci è maestra. A Lei e all’intercessione di San Giovanni Bosco e dei Santi della Famiglia Salesiana ti affidiamo.

Roma, 16 giugno 2024

don Stefano Aspettati, Superiore ICC

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Cnos Fap Foligno, corsi per alunni con disabilità

Dal Corriere dell’Umbria.

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La sinergia di tre scuole per un nuovo percorso nel segno dell’inclusione. E ‘ quella che mercoledì scorso è stata messa nero su bianco con la firma della prima convenzione tra il Cnos Fap “Casa del Ragazzo” di Foligno, l ‘ Istituto tecnico tecnologico Leonardo Da vinci e il Liceo classico Federico Frezzi Beata Angela per l’inclusione di alunni con disabilità. Il progetto, rivolto ai ragazzi con disabilità certificata ex legge 104/92 art. 3 co. 3, si traduce in una nuova preziosa occasione per gli studenti dei due istituti superiori che, nel corso dell’intero triennio, all’interno del Percorso per le competenze trasversali e per l’orientamento (Pcto), accompagnanti dagli insegnanti del sostegno, potranno accedere a un corso del Cnos Fap. Sulla base dei propri interessi personali, potranno scegliere tra tutti i corsi attivati presso il Centro di formazione professionale di via Isolabella, e questo permettendo a ciascun ragazzo di potersi orientare liberamente sulla base dei propri interessi e delle competenze personali. A conclusione del percorso, oltre all’Attestato di credito formativo delle scuole, il Cnos Fap compilerà un Portfolio delle competenze raggiunge.

Il progetto è già ai blocchi di partenza e partirà, in via sperimentale, il prossimo anno scolastico, 2024/2025 con due studenti che frequenteranno il corso Operatore della ristorazione. Le dirigenti scolastiche dell’Itti Da Vinci, Simona Lazzari e del Liceo Frezzi – Beata Angela, Rosella Neri hanno espresso grande soddisfazione per il lavoro di “rete” sottolineandone l’importanza per la progettazione del percorso lavorativo degli studenti. “È un passo coraggioso per promuovere il loro progetto di vita e la piena inclusione nella società – sottolinea la preside Lazzari – un progetto “apripista” di strade nuove per un’offerta integrata tra scuola, formazione professionale e mondo del lavoro”.

Un’importante sinergia quella che vede in campo le tre scuole folignati, sancita dalla firma della convenzione mercoledì scorso presso il Centro di via Isolabella. Erano presenti le dirigenti scolastiche Lazzari e Neri, i referenti del Pcto e dell’inclusio ne delle due scuole, la Presidente dell’Osservatorio Regionale sulla disabilità, Paola Fioroni, il direttore generale Cnos Fap Regione Umbria, Federico Massinelli, il delegato regionale Cnos Fap Regione Umbria, Don Claudio Tuveri, e la coordinatrice Cnos Fap Regione Umbria sede di Foligno, Nicoletta Marongiu. Sono intervenuti anche i presidenti di 4 associazioni, Maria Letizia Fiorelli (Dream More aps), Ferdinando Valloni (Aipd Perugia), Emanuela Baroni (Dopo di noi, Insieme a noi), Pietro Marinelli (Asm17) e Pietro Paoletti, responsabile Aipd Zona sociale 8.

Borgo Ragazzi Don Bosco Roma – Minori stranieri soli, rete per rilanciare affido

Da RomaSette, di Roberta Pumpo.

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Un numero crescente di minori stranieri non accompagnati raggiunge ogni anno l’Italia lasciandosi alle spalle condizioni di vita precarie. Roma Capitale solo nel 2023 ne ha presi in carico 1.082. In questo contesto l’affido familiare si configura come una risposta concreta e preziosa per offrire ai minori un clima stabile e la possibilità di costruire e sperimentare relazioni profonde per riappropriarsi del loro futuro. Per mettere a sistema l’affido dei minori stranieri soli si è svolto martedì 28 maggio il seminario “In famiglia non si è mai stranieri”. Promosso dal Borgo Ragazzi don Bosco con Unicef, Roma Capitale, Coordinamento nazionale comunità di accoglienza (Cnca) e Salesiani per il Sociale, è stato occasione di confronto tra esperti del settore e famiglie affidatarie. Da parte dei primi è stato più volte sollevato il problema della carenza delle risorse e sottolineata la necessità di formazione, accompagnamento e supporto per le famiglie affidatarie, di maggiore assunzione di responsabilità da parte di tutti gli attori coinvolti, della creazione di una rete di supporto e di una banca dati delle famiglie affidatarie.

Chi da tempo è disponibile a percorsi di affido e solidarietà familiare, come i coniugi Maria Teresa Galluccio e Mario Saccoccio, ha chiesto la «riduzione dei tempi dei provvedimenti affinché l’affido possa essere un intervento preventivo e non  tardo-riparativo e lo snellimento dei servizi con la creazione di uno sportello unico». Il seminario si è aperto con i saluti di don Daniele Merlini, direttore del Borgo Ragazzi don Bosco, il quale ricorda «i tanti volti di giovani passati dalla nostra casa e che poi accolti in famiglia hanno visto soddisfatto il loro desiderio di affetto, di futuro, con prospettive altrimenti  inimmaginabili. Gli esiti positivi di questi anni ci spingono a proporre questo modello di lavoro integrato nell’affidamento dei minori stranieri non accompagnati, un modello positivo e funzionale da potenziare e allargare con un deciso e consistente appoggio delle istituzioni».

Citando i dati del Rapporto di approfondimento semestrale del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali sui minori stranieri non accompagnati, Ivan Mei, responsabile per i programmi di protezione dell’infanzia in Italia – Ufficio Unicef per l’Europa e l’Asia centrale, ha spiegato che l’80% degli oltre 23mila minori presenti in Italia al 31 dicembre 2023 sono ospitati in strutture di accoglienza. Di questi il 76% provengono dall’Ucraina, e nel 65% dei casi sono accolti da familiari. A tal proposito Lidia Salerno, presidente del Tribunale per i minorenni di Roma, ha ricordato «il boom di proposte arrivate per accogliere i piccoli ucraini. Sarebbe bello avere lo stesso numero di disponibilità per i bambini che provengono dall’Africa e che non hanno gli occhi azzurri e i capelli biondi. Invece rispetto alle necessità il numero di tutori volontari è esiguo». Da Antonio Mazzarotto, dirigente dell’Area famiglia, minori e persone fragili della Regione Lazio, l’impegno a «favorire il potenziamento della rete per non far sentire sole le famiglie affidatarie» mentre Stefania Milone, dirigente dell’Ufficio protezione persone minore età di Roma Capitale, ha annunciato che dal prossimo settembre «le competenze sull’Ufficio dei minori stranieri non accompagnati passeranno al Centro affido e adozioni». Carola Iacuitto, coordinatrice del progetto salesiano AltriLegami, ha illustrato i risultati ottenuti in tre anni di attività. «Sono stati offerti percorsi di formazione a 68 famiglie – ha detto – e trovato una famiglia a 24 minori con modalità che vanno dall’affido full time a quello solidale con affiancamento familiare. Un percorso che però non intende mai sostituire la famiglia di origine con la quale i ragazzi restano in contatto». Il progetto Terreferme di Unicef e Cnca dal 2017 ad oggi ha permesso di avviare oltre 120 esperienze di affido familiare. Per facilitare gli interventi di affido nei mesi scorsi è stato firmato un protocollo d’intesa tra Roma Capitale, Borgo Ragazzi Don Bosco e Cnca, presentato durante il seminario. L’accordo si prefigge, tra l’altro, di creare un tavolo mensile con attori pubblici e privati per coordinare l’affidamento familiare e altre forme di supporto per minori stranieri non accompagnati a Roma, rafforzare la rete territoriale per promuovere l’affidamento familiare e altre forme di supporto per minori stranieri non accompagnati.

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Salesiani Italia Centrale, CGS, VIS e Salesiani per il sociale: concluso il concorso “Please Look Forward”, ecco i vincitori

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Si è conclusa, con la scelta dei migliori video elaborati, l’iniziativa “Please look forward” (Guarda avanti, per favore), il concorso per giovani eco-reporter promosso dall’Ispettoria Salesiana “Sacro Cuore di Gesù” dell’Italia Centrale (ICC) e dall’associazione Cinecircoli Giovanili Socioculturali APS (CGS) insieme ai partner “Salesiani per il Sociale APS” e all’ONG salesiana “Volontariato Internazionale per lo Sviluppo” (VIS).

La proposta/sfida lanciata ai giovani partecipanti – per regolamento, dai 15 ai 30 anni – prevedeva l’ideazione e realizzazione di reportage della durata massima di 3 minuti che evidenziasse una problematica ecologica rispetto ai seguenti settori: rifiuti in genere, acqua, cibo, trasporti, plastica, vestiario o smartphone, utilizzando per le riprese esclusivamente uno smartphone.

La giuria, formata dai componenti del comitato organizzatore, ha assegnato il primo premio per la storia più significativa al video “Stop world plastic pollution” (Stop all’inquinamento mondiale di plastica), realizzato dai ragazzi della “Casa Di Salvo”, per aver utilizzato in maniera semplice e divertente lo smartphone e per i suggerimenti semplici e costruttivi da poter applicare nella vita quotidiana.

Il secondo premio, per la miglior fotografia, è stato assegnato al video “Green, lo spirito dell’ecologia”, realizzato dai giovani del gruppo “ParodieDisneyoung”, per la scelta originale della cinematografia nello sviluppo della narrazione.

È possibile visionare tutti gli elaborati prodotti collegandosi alla playlist appositamente preparata sul canale YouTube dell’associazione Cinecircoli Giovanili Socioculturali.

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Festa di Maria Ausiliatrice: il Rettor Maggiore mette al centro “l’accoglienza di Maria”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Mantenendo la promessa che aveva fatto lo scorso 17 dicembre 2023, quando prendeva possesso della diaconia di Santa Maria Ausiliatrice in via Tuscolana assegnatagli dal Santo Padre Francesco, il Rettor Maggiore dei Salesiani e Arcivescovo Titolare di Ursona, Cardinale Ángel Fernández Artime, ha celebrato la Festa di Maria Ausiliatrice 2024 a Roma, nella chiesa di cui è titolare.

Alla celebrazione hanno preso parte i salesiani della comunità “Pio XI” che anima la vasta opera in cui è inserita la basilica, a cominciare dal parroco, don Valerio Baresi; numerosi salesiani delle diverse opere dei Figli di Don Bosco attivi a Roma; insieme anche ad altre personalità della Famiglia Salesiana locale, autorità civili e soprattutto numerosi giovani e fedeli del territorio, fortemente marcato dalla presenza salesiana.

Atteso con impazienza e trepidazione da tutti, il Rettor Maggiore, nel corso della Messa, ha incentrato la sua riflessione sulla capacità di Maria di accogliere: “Maria è Donna e Madre accogliente” ha osservato, illustrando nei dettagli come Ella abbia vissuto l’accoglienza in tante dimensioni: accoglienza di Gesù e accoglienza verso il prossimo; accoglienza nel grembo e accoglienza con il cuore, con la mente, con la volontà; accoglienza in grado di moltiplicare doni e frutti con chi ha bisogno; accoglienza di Dio e dei suoi piani nella propria vita e nei propri progetti…

Nella sua riflessione il X Successore di Don Bosco ha indicato poi altri tratti propri della figura di Maria, sottolineando la sua capacità di essere al tempo stesso madre, ma anche discepola di Gesù: madre, e in quanto tale sempre dedita e premurosa verso il suo unico Figlio; discepola, perché capace di mettersi Ella stessa alla sequela di Gesù.

Ecco perché il Rettor Maggiore ha concluso la sua omelia indicando a tutti i fedeli questi atteggiamenti di accoglienza, premura e umiltà propri della Madonna, e ha invitato tutti ad imitarli, coltivando sempre una fiducia filiale verso l’Ausiliatrice che mai si stanca di soccorrere i suoi figli.

Un ultimo invito, proprio riflettendo sul ruolo delle mamme nell’educazione, l’Arcivescovo di Ursona lo ha fatto ai genitori presenti: “Curate la generosità, la fede, la preghiera in famiglia… Perché quello che non farete voi, non lo faranno la società, né i politici”.

Dopo la celebrazione, riccamente animata e curata dal punto di vista liturgico e musicale, ha avuto luogo la tradizionale processione di Maria Ausiliatrice per le vie del quartiere: un momento di festa religiosa e sociale che è stato accompagnato anche da un’esibizione della banda musicale e che ha registrato una grande partecipazione popolare.

La giornata di festa si è completata al rientro presso la casa salesiana con la solenne benedizione di Maria Ausiliatrice.

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“In famiglia non si è mai stranieri”: seminario per promuovere l’istituto dell’affido dei Minori Stranieri Non Accompagnati al Borgo Ragazzi Don Bosco di Roma

Pubblichiamo il comunicato stampa del Borgo Ragazzi Don Bosco di Roma sul seminario “In famiglia non si è mai stranieri” per promuovere l’istituto dell’affido dei Minori Stranieri Non Accompagnati.

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Dal Rapporto di Approfondimento Semestrale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sui Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA), risultano essere 23.226 i Minori Stranieri Non Accompagnati presenti in Italia al 31 dicembre 20232.300 in più rispetto a quelli presenti al 30 giugno dello stesso anno.

Sebbene nello stesso periodo di riferimento i primi mesi del 2024 abbiano visto diminuire il numero di migranti, rifugiati e richiedenti asilo, come si evince dal Rapporto Annuale dell’Ufficio UNICEF per l’Europa e l’Asia Centrali in Italia,  cresce la percentuale di ragazze e ragazzi stranieri non accompagnati sul totale di persone arrivate, pari al 14,6% a fronte del 10% dell’anno precedente.

La presenza sul nostro territorio di Minori Stranieri Non Accompagnati ci pone davanti ad una doppia sfidaaccogliere questi ragazzi minorenni, ed integrarli, favorendone i processi di crescita e di autonomia. In questo contesto, l’affidamento familiare si pone come risposta da privilegiare, in quanto potente strumento di inclusione sociale.

Al fine di promuovere l’istituto dell’affido dei Minori Stranieri Non Accompagnati, il Borgo Ragazzi don Bosco, in collaborazione con UNICEF, Roma Capitale, CNCA e Salesiani per il Sociale, organizza un seminario dal titolo “In famiglia non si è mai stranieri” che si terrà il 28 maggio 2024 dalle 08.30 alle ore 14.00 presso la Sala Biavati del Borgo Ragazzi don Bosco, sito in via Prenestina 468, Roma.

L’intento è quello di condividere strumenti e modelli di lavoro sperimentati e consolidati con gli attori istituzionali di riferimento, al fine di implementare la rete operativa e coinvolgere e sensibilizzare la società civile verso una sempre maggiore attenzione al superiore interesse di ogni minore, come viene sancito dall’art. 3 della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.

L’auspicio è che, in sinergia con le recenti Linee di indirizzo per l’affidamento familiare 2024, il modello di lavoro creato su Roma possa produrre e rinforzare le necessarie collaborazioni interistituzionali al fine di promuovere sempre di più l’utilizzo dell’istituto dell’affido, che anche la Legge Zampa (L. 47/2017) individua come strumento da favorire in via prioritaria ai fini dell’accoglienza delle persone minorenni.

Il seminario sarà anche l’occasione per presentare il Protocollo d’Intesa firmato da Roma Capitale, Borgo Ragazzi don Bosco e CNCA e il relativo Diagramma di Flusso, per promuovere in modo integrato l’affidamento familiare dei Minori Stranieri Non Accompagnati sul territorio di Roma Capitale.

In tre anni, secondo i dati dell’Unità Organizzativa Protezione Persone Minore Età di Roma Capitale, nella collaborazione con Borgo Ragazzi don Bosco (Progetto AltriLegami) e CNCA (Progetto Ohana e Progetto Terreferme – Lazio), sono stati 24 i Minori Stranieri non Accompagnati inseriti in famiglia. Solo a Roma le famiglie affidatarie formate sono state 68.

Interverranno:

Introduzione e saluti

Don Daniele Merlini – Direttore Borgo Ragazzi don Bosco

Dott.ssa Barbara Funari – Assessora alle Politiche Sociali e alla Salute – Roma Capitale

Dott. Ivan Mei – Responsabile per i programmi di Protezione dell’Infanzia in Italia – Ufficio UNICEF per l’Europa e l’Asia centrale

Tavolo di confronto su strategie e politiche di intervento

Dott.ssa Lidia Salerno – Presidente Tribunale per i Minorenni di Roma

Dott. Antonio Mazzarotto – Dirigente Area Famiglia, minori e persone fragili – Regione Lazio

Dott.ssa Stefania Milone – Dirigente U.O. Protezione persone minore età – Roma Capitale

Avv. Dott.ssa Laura Versace – Avvocato e Tutore volontario

Dott.ssa Frida Tonizzo – Rappresentante Tavolo Nazionale Affido

Ruoli, prassi e strumenti di lavoro

Dott. Piero Caputo – Assistente Sociale, Ufficio MSNA – Roma Capitale

Dott.ssa Carola Iacuitto – Coordinatrice Progetto AltriLegami – Borgo Ragazzi don Bosco

Dott.ssa Liviana Marelli – Referente nazionale Area RIGADA’ (Accoglienza, Relazioni familiari, Diritto al futuro bambini/e adolescenti giovani) – CNCA

Modera Dott.ssa Nicoletta Goso – Responsabile area Rimettere le Ali – Borgo Ragazzi don Bosco

Salesiani Italia Centrale, VII Forum MGS: “L’invasione della speranza”

Dal sito dei Salesiani dell’Italia Centrale.

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Mille giovani del Movimento Giovanile Salesiano invadono Cagliari con la loro gioia e il loro entusiasmo: dal 25 al 27 aprile si sta svolgendo in città il VII Forum MGS dell’Italia Centrale. Perché proprio a Cagliari? Da più di un secolo i Salesiani di don Bosco e le Figlie di Maria Ausiliatrice lavorano in Sardegna al servizio dei giovani attraverso un qualificato impegno educativo ispirato al «metodo preventivo». Oratori, Parrocchie, Centri di Formazione Professionale e Scuole sono gli avamposti educativi in cui consacrati, famiglie, laici professionisti, operatori pastorali e volontari si spendono con passione, convinti che l’educazione sia il migliore investimento sul futuro.

Alla luce di questa storia il Movimento Giovanile Salesiano dell’Italia Centrale (presente nelle regioni Liguria, Toscana, Marche, Abruzzo, Umbria, Lazio, Molise e Sardegna) ha fortemente desiderato che il Forum MGS, la più ampia convocazione giovanile salesiana dell’Italia Centrale, sbarcasse a Cagliari per la sua edizione del 2024. È un evento che armonizza nel suo programma spiritualità, festa, formazione personale e sociale, inserimento nella Chiesa locale, dialogo con il territorio ed attenzione alle tradizioni locali. Negli ultimi dieci anni, sei Forum hanno coinvolto più di 8000 giovani, tra i 15 e i 30 anni.

In un tempo in cui viviamo forte il dramma dei NEET, della dispersione scolastica, in una stagione di forte incertezza, desideriamo proporre ai nostri giovani la bellezza della speranza nel futuro, con un evento dal titolo “Chiamati alla Speranza!, che si terrà a Cagliari tra il 25 e il 27 aprile p.v. Hanno aderito oltre mille  giovani, ben più delle più rosee aspettative, provenienti da tutte le case salesiane dell’Italia Centrale, che ritorneranno poi nei loro ambienti per essere testimoni di strade nuove per rispondere alle sfide odierne.

  La prima giornata si è svolta nella splendida cornice verde del Parco di Monte Claro: accolti da musica e balli i giovani si sono ritrovati nell’area eventi per loro preparata, in ascolto delle testimonianze di alcuni ospiti sui momenti di buio: l’esperienza di Mariachiara Vaccarella, direttore del Centro di Formazione Professionale del Gerini a Roma, che da giovane insegnante si è trovata di fronte alla rabbia di Alessandro, adolescente abbandonato dalla mamma; la fatica e il blocco vissuto da giovane studente di Paolo Casale, oggi preside dell’Istituto Salesiano Don Bosco di Cagliari; il buio psicologico vissuto da Andrea, giovane ospite di una comunità socio-occupazionale, consegnato a suor Ester Muller, giovane suora proveniente da Modena.

In serata il prato di Monte Claro si è trasformato in una grande immensa tavolata, allestita da un centinaio di famiglie, che hanno accolto a gruppi i ragazzi, raccontandosi e raccontando, condividendo una bella serata che ha fatto sperimentare ai giovani un po’ dell’ospitalità della terra sarda.

Con il calar del sole, il grande prato ha preso la forma di una cattedrale naturale. La veglia di preghiera ha visto i mille giovani in preghiera di fronte al Signore, una toccante adorazione eucaristica, durante la quale hanno avuto la possibilità di confessarsi lungo i vialetti del Parco, messo a disposizione grazie al Patrocinio della Città Metropolitana di Cagliari.

Nella giornata di venerdì mille magliette rosse hanno invaso la città e i bus del CTM per ascoltare testimonianze di speranza presenti in città, nel servizio ai più poveri, ai carcerati, ai senzatetto, ai disabili, ai migranti, così come anche a luoghi di speranza, dall’Asilo della Marina, speranza per i piccioccus de crobi, al Terrapieno, bellissima passeggiata che prende il posto dell’antico fossato che separava Casteddu dai quartieri sottostanti, dalla terrazza del Bastione incastonata al centro del Golfo di Cagliari, che prese il posto degli antichi bastioni bellici, dalla Cripta dei Santi che custodisce le reliquie di centinaia di testimoni al Rifugio Antiaereo che ricorda il tragico buio dei Bombardamenti del 1943.

Dopo il pomeriggio di laboratori sulla speranza, i giovani hanno dato vita a una serata di spettacolo di altissimo livello, condotto dal noto presentatore Matteo Bruni, che ha visto sul palco allestito nel cortile dell’oratorio di viale Fra’ Ignazio alternarsi le testimonianze del giovanissimo scrittore Matteo Porru (vincitore di Campiello 2019 e autore di alcuni romanzi), del writer Manu Invisible (muralista autore di numerose opere artistiche sui viadotti della Sardegna e sulle pareti di scuole ed edifici pubblici in tutta la Regione e non solo) e dell’atleta Roberto Zanda (ultramaratoneta di sport estremi per i quali ha perso tutti e quattro gli arti). Gianluca Medas ha affascinato i ragazzi con il racconto della rinascita della città di Cagliari, rasa al suolo dai bombardamenti alleati nel ’43 e ricordando loro che nella lingua sarda non esiste un termine per identificare il futuro, ma il concetto è espresso dalla parola speranza.

Lo spettacolo ha visto poi la partecipazione del DJ, Stefano Sciola, l’esibizione del CGS Il Mosaico con alcuni brani de The Greatest Showman e i Black Soul. La serata si è conclusa con la buonanotte dell’ispettore, don Stefano Aspettati.

La tre giorni del Movimento Giovanile Salesiano si è conclusa la mattina di sabato 27 aprile sul sagrato della Basilica di Nostra Signora di Bonaria, con il pellegrinaggio dei giovani al simulacro della Patrona della Sardegna e la Messa celebrata di fronte al mare dall’arcivescovo, mons. Giuseppe Baturi, accompagnata dal sole e dal vento. Nei prossimi giorni pubblicheremo il testo della sua bellissima omelia.

La manifestazione è stata sponsorizzata e sostenuta dalla Regione Autonoma della Sardegna, da Eurospin e da La Casa del Grano, che hanno creduto fin da subito nell’iniziativa che ha coinvolto un così grande numero di giovani, «la porzione più preziosa della nostra società».

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Prato: «Emergenza educativa ma noi siamo presenti»

Da Il Tirreno.

In sottofondo c’è il gioioso fragore di centinaia di ragazzi. È il centro Sant’Anna di Prato, in viale Piave, pieno centro storico della città. È qui che oltre 600 giovani, dai più piccoli di appena 8, 10 anni agli adolescenti di 17,18 anni, animano uno dei centri di aggregazione e di formazione più importanti della città e della Toscana. Campi da calcio, calcetto, da basket, formazione professionale, linguistica, culturale, scout: qui c’è un mondo che nasce dai padri salesiani e che si dirama nelle tante braccia del volontariato laico. Corrado Caiano, 50 anni, è il direttore del Sant’Anna, l’educatore degli educatori, l’uomo che guida questo complessa macchina fatta di centinaia di persone e di ragazzi. E per lui, come per tanti altri, la proposta di legge regionale per il riconoscimento e la valorizzazione degli oratori tocca uno dei punti centrali dell’azione educativa e formativa di origine cattolica. Si lavora ai progetti. Si pensa e si guarda in avanti. Anche ora, anche se la legge deve essere approvata e non si conoscono quelli che saranno i futuri dettagli tecnici. «Se c’è un’area generazionale sulla quale dobbiamo impegnarci ancora di più, questa è quella degli adolescenti. Dall’ascolto alla motivazione avvertiamo la necessità di lavorare con impegno e profondità su questa fascia di età. Dobbiamo relazionarci con gli adolescenti ascoltandoli, attenzionando le loro preoccupazioni e mettendo in risalto i loro desideri, le loro aspirazioni. Se oggi c’è un problema che più aggredisce i giovani è l’idea della vita facile, di avere tutto senza profondità e sacrificio, impegno. Eppure i giovani di oggi hanno grandi opportunità e capacità, che neppure ci immaginiamo», spiega Corrado Caiano. E si torna al punto di partenza, a quel concetto della cosiddetta “emergenza educativa” che sembra attanaglia. Anche con qualche migliaio di euro di finanziamento, il Sant’Anna potrebbe sostenere ancora di più quello che sta facendo da decenni per la città e per queste centinaia di ragazzi e ragazze. «Finalmente è arrivata la proposta di legge. Ci auguriamo che presto sia legge. E che con questa si possa dare contributo ai progetti educativi e formativi che verranno presentati».