Italia Centrale, l’esperienza degli esercizi spirituali di Pastorale Giovanile e Famiglia

Dal sito dei Salesiani dell’Italia Centrale.

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Siamo stati inviati a condividere alcune impressioni sull’esperienza vissuta durante gli esercizi spirituali di PG & Famiglia dell’ispettoria ICC.

Come diversi altri partecipanti, abbiamo aderito alla proposta per ritagliarci uno spazio di riflessione, preghiera e condivisione non facili da concretizzare per l’intensità degli impegni lavorativi, familiari e pastorali. Nonostante la durata contenuta dell’incontro (dalla sera del venerdì al pranzo della domenica) ci è stata offerta l’opportunità di vivere un’esperienza che potremmo definire “multiforme”.

L’introduzione ha chiarito ai partecipanti la finalità prefigurata dagli organizzatori dell’iniziativa, ovvero fornire alcuni spunti e strumenti che potessero consentire a ciascuno di “esercitarsi” spiritualmente al ritorno nel propri ambiti di vita personale e comunitaria.

Un momento particolarmente toccante e intenso l’abbiamo vissuto durante la visita alla comunità Cenacolo di Loreto. Difficilmente le testimonianze delle tre persone che ci hanno accolto e presentato la realtà in cui vivono e operano potranno essere dimenticate. Racconti di disagio, fragilità ed errori, superati o in via di superamento grazie ad un insieme sapientemente calibrato di accoglienza, amorevolezza, preghiera e lavoro, con una profonda connotazione comunitaria.

La visita alla comunità Cenacolo ha dato l’impulso per un successivo momento di riflessione. Un itinerario tracciato su passi della Scrittura che ha sottolineato i passaggi fondamentali per il compimento delle missione a cui ciascuno di noi è chiamato. A partire dalla capacità di riconoscere e ascoltare una chiamata, fino all’affidamento che si accompagna poi all’impegno per la costruzione di una comunità in cui si sappia vivere il “bene”.

Un ulteriore momento di testimonianza, riflessione e condivisione ha quindi portato il focus sulle realtà pastorali in cui ciascuno opera, per rileggerle alla luce di quanto ispirato dalla Parola. Inevitabilmente, si sono anche sfiorate alcune criticità, che non di rado accomunano i vari ambiti locali dell’ispettoria, da affrontare ritrovando il senso profondo dell’essere Chiesa. Come ci è stato detto all’inizio di queste giornate, il vero “esercizio” di duttilità allo Spirito è quello che saremo chiamati a svolgere una volta tornati alle nostre case e nei nostri ambienti pastorali.

Da ultimo, ma non di secondaria importanza, vogliamo sottolineare il clima di familiarità e fraternità che anche in questa occasione, come anche nell’esperienza del campo dello scorso agosto, abbiamo respirato. Dal momento dell’arrivo, in cui c’è il piacere di ritrovare persone con cui si è già condiviso un tratto di strada e di incontrarne di nuove, fino al momento dei saluti e della gratitudine per quanto ricevuto.

Un sentito grazie a coloro che si sono resi disponibili nelle varie forme di servizio che ha reso possibile tutto ciò.

Pino e Raffaela Mancuso

Don Bosco Roma: al via il ricco programma per le celebrazioni del Santo

Pubblichiamo il comunicato stampa della Parrocchia San Giovanni Bosco di Roma sul programma di celebrazioni per la festa di Don Bosco.

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“A nove anni ho fatto un sogno” – sono passati duecento anni dal momento fondativo di tutta la spiritualità salesiana: il sogno dei nove anni di San Giovanni Bosco. Era il 1824 e da allora centinaia di migliaia di giovani hanno avuto modo di conoscere Don Bosco e i suoi salesiani.

Per questo motivo il 28 gennaio 2024, presso la Basilica Don Bosco di Roma, sarà inaugurata una speciale illuminazione per il bassorilievo dedicato all’evento.

L’iniziativa si inserisce nel solco del ricco programma di celebrazioni dedicate a Don Bosco presso la parrocchia romana che avrà inizio il 22 gennaio con la celebrazione delle 18:00 presieduta da Don Mauro Mantovani. Dal 22 al 31 – vera e propria festa di Don Bosco – ogni giorno si terrà una celebrazione presieduta da alcuni Vescovi, Cardinali, Parroci, Salesiani, a sottolineare l’attenzione nei confronti del Santo Patrono.

Tra i tanti eventi extra-liturgici è bene segnalare la presenza di Don Luigi Ciotti, presidente di Libera, che il 23 gennaio, dopo la celebrazione eucaristica delle 18:00, incontrerà la cittadinanza presso il Cinema Teatro Don Bosco. Il titolo dell’evento (a ingresso gratuito” è “La Legalità è lo strumento per raggiungere la giustizia”.

Il 27 alle 19:00 in Basilica, dopo aver celebrato l’eucarestia delle 18:00, padre Giulio Albanese – direttore ufficio comunicazioni sociali e per la cooperazione missionaria tra le Chiese della Diocesi di Roma – terrà l’incontro “Non c’è Pace senza Giustizia”.

Infine, spazio alla musica e alla cultura, con il concerto della Banda della Marina Militare, domenica 28 gennaio alle 16:30 e il concerto di voci e musica in onore di Don Bosco tenuto dalla Corale Maria Ausiliatrice, martedì 30 gennaio alle 18:00. Entrambi in Basilica. La stessa Basilica sarà aperta alla cittadinanza, con visite guidate previste alle 11:30, alle 12:15 e alle 16:30 il 31 gennaio.

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Italia – “La missione salesiana nei prossimi anni”: incontro dei Direttori della Circoscrizione dell’Italia Centrale

Dall’agenzia ANS.

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Roma, Italia – gennaio 2024 – Nei giorni 4 e 5 gennaio, presso la sede della Circoscrizione salesiana dell’Italia Centrale (ICC), si è svolto l’incontro dei Direttori sul tema “La missione salesiana nei prossimi anni”. La prima giornata è stata guidata da don Emanuele De Maria, Delegato per la Pastorale Giovanile, con un focus particolare sulla rielaborazione del Progetto Educativo Pastorale Salesiano Ispettoriale (PEPSI) dell’ICC nei prossimi anni. Il lavoro proposto ai Direttori si inserisce in un itinerario ampio che è stato pensato come modalità concreta per garantire il massimo del coinvolgimento di ognuna delle forze dell’Ispettoria: le singole Comunità Educativo Pastorali (CEP), le Commissioni, l’Équipe della Missione, i Direttori e poi sarà il momento della Consulta della Missione e del Consiglio Ispettoriale. L’incontro ha rappresentato uno snodo fondamentale nel percorso di elaborazione del nuovo PEPSI. Il frutto del lavoro dei mesi scorsi è stato consegnato nelle mani dei Direttori coinvolti nel lavoro, attraverso lo studio personale, il confronto in gruppo, la condivisione. La seconda giornata di lavoro è stata incentrata sulla domanda: “Quale salesiano laico per i giovani d’oggi?”, approfondimento necessario, a partire dal Progetto Ispettoriale di Formazione, sui processi formativi in atto nelle singole CEP. I Direttori, divisi per ambienti, si sono confrontati sulle esperienze di formazione in atto a livello locale, e hanno avviato una riflessione più particolare sulla gradualità del coinvolgimento laicale a partire dai laici della propria casa.

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Un pezzo di San Clemente a Cagliari

Dal sito dell’Ispettoria Italia Centrale.

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Inizia a prendere forma, nell’abside della cappellina della nostra comunità, l’affresco che impreziosisce questo nuovo luogo di preghiera comunitario.
Pensato da tanto tempo ha iniziato a prendere forma solo ultimamente a causa dei cronici ritardi nel mondo dell’edilizia che ben conosce chi ha a che fare con muratori in casa.

Quest’opera artistica è stata affidata al giovanissimo Giacomo Putzu, dell’Associazione culturale Skizzo di San Gavino, conosciuta per le realizzazioni di pregio che hanno reso famosa questa cittadina del Medio Campidano, tanto da diventare meta di visite culturali e didattiche di raggio regionale e oltre.

Ispirato al mosaico absidale della Basilica di San Clemente a Roma, l’affresco rappresenta l’albero della vita, la croce di Cristo, dai cui tralci prende vita la Chiesa e ogni essere vivente: è quanto la comunità cristiana celebra in ogni Eucarestia.

Le immagini danno ragione dell’avanzamento dei lavori, di cui attendiamo presto la conclusione.

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Il Card. Ángel Fernández Artime prende possesso della diaconia di Santa Maria Ausiliatrice: “Siamo felici perché Dio riempie la nostra vita”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Domenica 17 dicembre 2023, Terza Domenica d’Avvento, è stata una giornata di festa per la Basilica minore di Santa Maria Ausiliatrice a Roma, a motivo della presa di possesso della diaconia assegnata al Cardinale Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco. In una celebrazione sobria e composta, e al tempo stessa genuina e ricca di entusiasmo, il Cardinale ha consegnato ai fedeli un messaggio colmo di fiducia in Dio.

Avendo ritenuto opportuno ascrivere al Collegio dei Cardinali te, diletto figlio, ornato di ottime qualità e benemerito della Chiesa, in questo Concistoro, in forza della nostra potestà apostolica, ti nominiamo Cardinale Diacono, con tutti i diritti e i doveri che sono propri del tuo ordine, assegnandoti in quest’alma Urbe l’insigne tempio di Santa Maria Ausiliatrice in Via Tuscolana, il cui Rettore e Clero insieme con quanti sono addetti ad esso, esortiamo paternamente, perché quando ne prenderai possesso ti accolgano con gioia e ti onorino con devota riverenza. Inoltre, mentre ci rallegriamo vivamente con te, perché eletto nel senato della Chiesa Cattolica tu potrai assisterci nelle questioni di supremo interesse e fare onore alla Sede Romana, preghiamo Iddio benignissimo, ché voglia arricchirti dei suoi doni e confermarti con la sua grazia e con il suo aiuto” è stato il messaggio che il Santo Padre Francesco aveva consegnato il 30 settembre scorso al Rettor Maggiore dei Salesiani, e di cui è stata data lettura all’inizio della celebrazione, subito dopo i primissimi riti iniziali.

Una celebrazione che è stata ricca di simboli e gesti significativi sin dall’inizio: in precedenza, già all’ingresso, il Rettor Maggiore era entrato per la navata centrale della chiesa benedicendo la folla con l’acqua santa e aveva poi ha sostato alcuni momenti in ginocchio davanti al tabernacolo.

La basilica che lo ha accolto era colma di fedeli, parrocchiani, membri dei vari gruppi della Famiglia Salesiana e soprattutto molti bambini, ragazzi e giovani, che hanno partecipato con attenzione alla celebrazione e hanno animato in molti modi la celebrazione – chi nel servizio all’altare, chi nel coro, chi nelle diverse altre funzioni liturgiche necessarie.

Accanto a lui a concelebrare la Messa della Gioia nell’Avvento c’erano diverse decine di salesiani: i membri della comunità della parrocchia, guidati dal parroco, don Valerio Baresi; altri salesiani provenienti dalle comunità di Roma; e il Superiore della Circoscrizione Speciale dell’Italia Centrale, don Stefano Aspettati.

Nel prosieguo della Messa, un sorridente e sereno Card. Fernández Artime, visibilmente a suo agio in una chiesa salesiana e intrisa del carisma di Don Bosco fatto proprio da tutta la comunità educativo-pastorale, ha offerto il pensiero dell’omelia, e ha esordito ringraziando per l’accoglienza ricevuta e aggiungendo: “Mai avrei pensato, quando visitai questa bella Basilica qualche anno fa, che oggi sarei stato qui in mezzo voi a fare questo servizio. Ma crediamo nella nostra fede che Dio è imprevedibile: questa è l’esperienza di tutto noi credenti. E io sono davvero felice di trovarmi qui”.

Quindi ha sottolineato il suo “sentirsi a casa” tra suoi confratelli salesiani e membri della Famiglia Salesiana, omaggiando l’impegno di tutto “a servire la Chiesa lì dove ci troviamo, in qualsiasi parte del mondo”.

Affrontando poi il tema della liturgia del giorno, il X Successore di Don Bosco ha aggiunto: “Oggi celebriamo la Domenica della Gioia, e la Parola è questa: gioisco pienamente nel Signore. Siamo alle soglie dell’evento dell’incarnazione del Figlio di Dio” e “Natale significa Dio con noi, Dio in mezzo a noi”. Quindi, ha proseguito il ragionamento, “dobbiamo testimoniare, con il nostro stile di vita (…) che Dio è con noi” e renderci conto che “siamo felici perché Dio riempie la nostra vita”.

Infine, sul tema della testimonianza, ha specificato che non si tratta di grandi progetti, ma piuttosto di “testimoniare con semplicità che Dio è presente nel nostro cuore e nella nostra vita”, ricordando che “le parole durano poco, ma la testimonianza tocca il cuore”.

La mattinata di festa si è conclusa con un momento di agape fraterna cui è stata invitata tutta la comunità parrocchiale.

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Avvenire – Novant’anni fa la dedicazione della Cattedrale di Latina

Da Avvenire.

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Il prossimo 18 dicembre sarà festa per la Dedicazione della Cattedrale di San Marco a Latina. Un anniversario particolare perché ricorrono i novant’anni dalla Dedicazione della chiesa avvenuta nel 1933, solo un anno dopo – e nello stesso giorno l’inaugurazione della città di Latina. Proprio per l’importanza dell’evento, la diocesi di Latina ha voluto offrire una occasione  straordinaria di riflessione per prepararsi alla celebrazione. «Pertanto, vi invito a partecipare e a far conoscere i tre incontri di preparazione, che avranno luogo nel salone parrocchiale della Cattedrale nelle tre domeniche antecedenti al 18, e poi la celebrazione nel giorno dedicato», così il vescovo Mariano Crociata si è rivolto con un messaggio inviato ai presbiteri, ai diaconi, ai religiosi e a tutti i fedeli. L’evento principale sarà la messa del 18 dicembre, alle 18, presieduta dal vescovo Mariano Crociata, cui assiste per tradizione anche una delegazione ufficiale del Comune di Latina guidata dal Sindaco. Per l’anniversario sono state organizzate alcune conferenze preparatorie, nelle tre domeniche precedenti, alle 16.30 e sempre a San Marco.

Si inizierà proprio, oggi pomeriggio, con lo storico pontino Clemente Ciammaruconi, il quale affronterà il tema «Da Littoria a Latina. Presenza salesiana e vita cristiana nella «città nuova» . Ciammaruconi, che tiene corsi anche per la Scuola diocesana pontina di Teologia Paolo VI, ha già condotto studi storici sulla vicenda storica della chiesa di San Marco e dei salesiani a Latina, che a buon titolo sono la prima comunità ecclesiale del centro cittadino. Poi, il 10 dicembre, vi sarà Oscar Gaspari, cultore della materia per la cattedra di Storia e istituzioni politiche alla Lumsa-Roma, parlerà di “Essere di Latina: identità, comunità, religiosità” . Anche lui profondo conoscitore del territorio, non solo per nascita, ma anche per gli studi storici sui territori portati avanti nei suoi precedenti impieghi nella pubblica amministrazione. Infine, il 17 dicembre, sarà la volta del carmelitano padre Gabriele Midili, direttore dell’Ufficio Liturgico di Roma, il quale affronterà il tema della “Cattedrale, come cuore di vita della diocesi”.

Un passaggio importante, specie per ricordare come la Cattedrale sia il luogo fisico della cattedra del vescovo, dove solo lui può sedere e nessun altro celebrante. Da un punto di vista ecclesiale, lo spiegherà abbondantemente padre Midili, la celebrazione della dedicazione vuol ricordare una verità di fede fondamentale, cioè, che il radunarsi proprio in Cattedrale, come comunità diocesana attorno al vescovo, ha lo scopo di «edificare noi tutti giorno per giorno come Chiesa viva di Dio, corpo di Cristo, tempio dello Spirito», come aveva spiegato il vescovo Crociata in passato. Una novità per questo anniversario. Nell’ambito di un Pcto (Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento) tra la diocesi di Latina e il liceo artistico “Michelangelo Buonarroti”, sempre di Latina, due classi delle specializzazioni di grafica e di audiovisivo/multimediale hanno realizzato rispettivamente la locandina e una clip video per promuovere questa festa diocesana.

La cassetta degli attrezzi. Intervista all’on. Marina Calderone

Dal sito dei Salesiani dell’Italia Centrale.

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In vista della redazione del nuovo Progetto Educativo Pastorale Salesiano Ispettoriale, la Segreteria di Pastorale Giovanile dei Salesiani dell’Italia Centrale ha avuto la bella opportunità di intervistare alcune figure di spicco per poter approfondire, grazie al loro punto di vista così particolare, i bisogni più importanti e urgenti dei giovani del nostro tempo e ascoltare da loro le priorità che affiderebbero ai salesiani per la progettazione educativa e pastorale dei prossimi anni.

Lo abbiamo chiesto all’on. Marina Elvira Calderone, ministro del Lavoro e delle Politiche Sociale, a mons. Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e segretario della Conferenza Episcopale Italiana e al prof. Pierpaolo Triani, docente di Pedagogia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

In questa prima intervista che andiamo a presentare abbiamo incontrato l’on. Marina Calderone, ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, mamma di una nostra exallieva del Liceo Classico “San Giovanni Bosco” di Cagliari.

Sensibile e attenta alle questioni giovanili, l’onorevole ci ha ricordato in apertura che i genitori affidano a noi salesiani dei figli e ne facciamo degli adulti responsabili, rendendoli protagonisti fin da subito del loro percorso formativo, attraverso la firma di un contratto, di un patto di corresponsabilità educativa. Della sua esperienza con i Salesiani ci ha ricordato la bellezza e l’importanza di creare una comunità educativa che accoglie, che chiama per nome, che accompagna tutti e ciascuno, coinvolgendoli nel progetto educativo, alla realizzazione di sé, dei propri talenti.

Voi salesiani – ci ha ripetuto – siete conosciuti in tutto il mondo per aver dato dignità, seguendo quel pioniere di san Giovani Bosco, alla formazione professionale, donando a questi ragazzi la possibilità di trovare lavoro, attrezzandoli a vivere il passaggio dalla scuola al mondo del lavoro, nobilitando l’uomo e la donna attraverso il lavoro. Dobbiamo rendere merito a don Bosco per l’invenzione del primo contratto di apprendistato!

Accompagnare i giovani di domani vuol dire renderli parte di una comunità: costruite ambienti educativi che aiutino ciascuno a sviluppare i propri talenti, mettendo tutti nelle condizioni di poter competere nello stesso modo, pur non avendo la vita dato a ciascuno le stesse opportunità; donate loro la capacità di costruirsi una cassetta degli attrezzi, le competenze (skills) per affrontare le difficoltà quotidiane e quelle future.

I ragazzi – ne sono convinta – hanno un potenziale enorme e se ce li bruciamo abbiamo un grande problema di futuro. Quello che voi regalate alla società sono cittadini e cittadine responsabili. Continuate a farlo creando quelle relazioni, quello scambio di energie positive con loro, che è il segreto di ogni azione educativa.

 

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Educare i giovani all’amore e alla sessualità – Come accompagnare in percorsi di autenticità”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Genzano) – Mercoledì 15 novembre 2023, presso il Cinema “Cynthianum” di Genzano ha avuto luogo una serata ricca di contenuti, che ha visto una grande partecipazione sia nella sala, sia online, attraverso la diretta Facebook; a generare tanto interesse è stato l’evento dal titolo “Educare i giovani all’amore e alla sessualità – Come accompagnare in percorsi di autenticità” promosso dai Salesiani di don Bosco, dai Gesuiti, dal Servizio Diocesano di Pastorale Giovanile della Diocesi di Albano, dall’Agesci e dalla Comunità Parrocchiale “Santissima Trinità” di Genzano, con il patrocinio dei Comuni di Genzano, Albano, Ariccia e Nemi.

Il dialogo è stato moderato da Giovanni Anversa, giornalista e autore televisivo, attualmente vicedirettore Intrattenimento Prime Time della Rai, che ha sottolineato la bellezza della presenza di tante autorità e personalità, soprattutto di numerosi movimenti e associazioni e dei dirigenti scolastici degli istituti del territorio.

Durante i lavori è stato presentato e approfondito il sussidio per gli educatori intitolato “Una Pastorale Giovanile che Educa all’Amore” curato da don Miguel Angel García Morcuende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile della Congregazione Salesiana, e dalla psicoterapeuta Antonella Sinagoga, membro del Settore per la Pastorale Giovanile.

L’obiettivo del documento è quello di consegnare ai giovani una visione positiva dell’affettività e della sessualità, ma allo stesso tempo capire come questi due aspetti vengono vissuti nel mondo giovanile. È difficile dire se questa generazione viva la sessualità meglio o peggio di quella precedente, ma non si dovrebbe essere tentati dal dire che “qualsiasi passato è migliore”.

Si è sottolineato come questa generazione abiti questa dimensione e questo va preso come punto di partenza per ulteriori esplorazioni e scoperte. Quello che si osservato è come nelle pieghe profonde della carne ci sia una solitudine emotiva, che è la mancanza di relazioni significative, e una solitudine sociale, cioè la mancanza di relazioni affiliative, che genera la sensazione di non essere accettati dagli altri, quando, in fondo, ciò che conta di più nell’esistenza è l’affetto e il riconoscimento. Ciò può avvenire attraverso la via dell’ascolto.

Don García Morcuende, da parte sua, ha presentato il processo di sensibilizzazione al tema che ha coinvolto tutta la Congregazione, la lettura del contesto attuale, i nuovi terreni di missione e le sfide dell’educatore che accompagna il giovane in questo ambito, fino a proporre, in una prospettiva salesiana, dieci criteri educativi.

Essi sono stati presentati dalla dottoressa Antonella Sinagogaaccompagnare la costruzione dell’identità; accompagnare la coscienza e le decisioni; educarsi alla padronanza di sé; educare agli affetti: le virtù del cuore; educare alla vita di comunità; educare alla consapevolezza del limite; educare alla consapevolezza del potere digitale; accompagnare l’unicità non vedendola come motivo di esclusione; un’etica di base delle relazioni affettive; valorizzare due aree di impatto educativo: la famiglie e i coetanei. La dott.ssa Sinagoga ha annunciato che per approfondire i criteri educativi proposti in questo documento e per rafforzare alcune abilità sociali e personali, verranno presentati degli itinerari per promuovere una valida prassi educativo-pastorale.

È poi intervenuto un gesuita esperto, Padre Pino Piva, SJ, che ha sottolineato come sia importante, anche aiutati dal testo proposto, parlare in modo scientifico e cristiano di “identità di genere” e “orientamento sessuale” senza lasciarsi intrappolare da fazioni ideologiche, offrendo piuttosto un servizio considerevole agli educatori di oggi. Oggi, infatti, nei gruppi giovanili – ha sottolineato – allargando la prospettiva a tutto il contesto ecclesiale, ci sono giovani che, molto più rispetto al passato, hanno il coraggio di esternare dubbi e insicurezze rispetto alla loro identità sessuale; aiutati dal contesto sociale ed ecclesiale più sereni rispetto a queste tematiche. È per questo motivo che si sente l’urgenza che queste stesse tematiche entrino con la stessa serenità negli itinerari educativi dei nostri giovani, facendo molta attenzione a non comunicare loro dei messaggi ambigui o pedagogicamente negativi.

C’è stata poi anche la testimonianza di Stefano Pescatore, che un anno fa è stato chiamato da Capo scout e Capo guida a coordinare, insieme a Chiara Panizzi, i lavori della cd. Commissione mozione 55, che si occupa di Orientamento sessuale e identità di genere

I presenti, anche dopo la conclusione dell’evento, hanno manifestato il loro interesse e il desiderio di approfondire queste tematiche in tutti i contesti educativi, religiosi, ma anche civili.

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Ladri di futuro, i giovani e le opportunità mancate: al Borgo Ragazzi Don Bosco di Roma si dialoga con le istituzioni

Pubblichiamo il comunicato stampa del Borgo Ragazzi Don Bosco di Roma.

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Oggi, in realtà, ogni opera di educazione sembra diventare sempre più ardua e precaria. Si parla perciò di una grande “emergenza educativa”, della crescente difficoltà che s’incontra nel trasmettere alle nuove generazioni i valori-base dell’esistenza e di un retto comportamento, difficoltà che coinvolge sia la scuola sia la famiglia e si può dire ogni altro organismo che si prefigga scopi educativi. Possiamo aggiungere che si tratta di un’emergenza inevitabile».( Benedetto XVI – Discorso alla Diocesi di Roma giugno 2007).

Se l’educazione viene lasciata ai margini, in una società che pretende il risultato immediato, il tutto e subito, se non ci prendiamo cura noi dei giovani, prima o poi finisce che lo fa qualcun altro. Ogni occasione mancata, lascia spazio a scenari catastrofici per i giovani. Non si tratta solo di devianza, ma di una condizione di fragilità diffusa che incide non solo sul futuro dei giovani ma inevitabilmente anche sul nostro.

L’abbattimento del tasso di abbandono scolastico resta una delle principali sfide a livello europeo di questo decennio. Soprattutto nel mondo post-Covid, il livello di istruzione appare una variabile sempre più determinante per le condizioni di vita delle persone.

Nell 2022, la percentuale degli studenti italiani che hanno abbondonato la scuola si attesta al l’11,5% degli iscritti, pari al 3,6% in più rispetto ai valori medi UE27; nella Regione Lazio il tasso di abbandono è pari al 7,4%. Apparentemente in discesa negli ultimi anni, il miglioramento complessivo non deve far trascurare due aspetti: se da una parte calano gli abbandoni scolastici “espliciti” (studenti che lasciano la scuola), aumentano quelli “impliciti” ovvero di coloro che, pur completando il percorso di studi, non raggiungono competenze.

A questo stato di disagio, si aggiunge il tasso di criminalità giovanile. I minori denunciati nel 2022 sono stati 29.547 pari al 5% del totale denunciato; mentre quelli arrestati sono stati 4.176 ovvero il 3% sul totale arrestato. I numeri indicano un andamento tendenzialmente in crescita; in particolare negli ultimi due anni, l’incremento è stato significativo: nel 2021 sono stati 30.405 (+15,7% rispetto al 2020) le segnalazioni su minori e 33.723 nel 2022 (+10,9% rispetto al 2021). Si tratta di un dato significativo, che sembra annullare i progressi compiuti in precedenza e che appare coerente con la situazione di disagio giovanile evidenziata da varie ricerche condotte in àmbito psicologico e sociologico.

Mai scenario è più vicino al Borgo Ragazzi don Bosco che insiste sul territorio del V Municipio ed in modo particolare sul quartiere del Quarticciolo che, negli ultimi mesi, è salito agli onori della cronaca a causa di alcuni eventi legati alla malavita.

Sui ragazzi del nostro territorio cerchiamo di intervenire attraverso azioni di prevenzione affinché non siano vittime di quella povertà educativa che porta a lasciare la scuola, a delinquere, ad entrare ai margini della società.

Il 24 novembre, alle ore 9.30 il Borgo Ragazzi don Bosco vuole ribadire con forza che l’educazione è l’unica azione pacifica, per quanto lenta, che oggi abbiamo a disposizione per avviare i giovani a una buona e responsabile vita adulta, per offrire loro la possibilità di costruire il proprio futuro e per combattere povertà, emarginazione e sfruttamento.

Senza giovani non c’è futuro. Per garantire un domani degno di essere chiamato tale, sia per noi adulti che per i giovani, è necessario attivare un lavoro di rete, un percorso di coprogettazione con le istituzioni, divenendo uno dei loro interlocutori privilegiati, una collaborazione con aziende e benefattori per sostenere azioni di intervento mirate e per inserire i giovani esclusi nel mondo del lavoro.

Interverranno:

  • Avv. Civita di Russo, Vice Capo di Gabinetto della Regione Lazio
  • Roberto Gualtieri, Sindaco di Roma
  • Mauro Caliste, Presidente del V Municipio di Roma
  • Beatrice Fazi, lettura ed interpretazione della storia di un ragazzo
  • Ragazzi
  • Benefattori

 

 

“Educare i giovani all’amore e alla sessualità”, a Genzano l’incontro con don Miguel Angel Garcia Morcuende, Antonella Sinagoga e padre Giovanni Piva

Dalla casa salesiana di Genzano.

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Papa Francesco definisce come ‘apostolato dell’orecchio’ il servizio degli educatori il cui compito fondamentale, sottolinea, è quello di accompagnare ogni persona secondo la sua condizione. Si tratta di un’altra frontiera a cui il Santo Padre guarda, auspicando una Chiesa sulla strada dell’incontro e capace di accogliere nel rispetto della diversità.

Una sfida che nel mondo ecclesiale è stata raccolta, tra gli altri, dai Salesiani e il cui primo frutto è un manuale per educatori intitolato “Una Pastorale Giovanile che educa all’amore”, curato da Don Miguel Angel Garcia Morcuende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile della Congregazione Salesiana, e dalla psicoterapeuta Antonella Sinagoga. Obiettivo: Consegnare dei criteri educativi per accompagnare tutti i giovani in un percorso di educazione all’affettività e alla sessualità. Destinatari: tutti coloro che sono chiamati ad accompagnare i giovani.

Un percorso che necessita di momenti di confronto come quello offerto dai Salesiani dell’Oratorio di Genzano di Roma attraverso la conferenza dal titolo “EDUCARE I GIOVANI ALL’AMORE E ALLA SESSUALITÀ – Come accompagnare in percorsi di autenticità”, in programma il 15 novembre 2023, alle ore 19.00, presso il Cinema Cynthianum di Genzano.

In quella sede, moderati dal giornalista RAI Giovanni Anversa, gli autori del testo citato discuteranno con Padre Giovanni Piva, gesuita esperto in percorsi di accompagnamento pastorale per omosessuali e persone Lgbt+, che offrirà un intervento su questo tema. Un orizzonte ampio di accoglienza ai quali siamo invitati a guardare con attenzione, evitando l’esclusione e offrendo rispetto e protezione. Ci sarà anche la testimonianza di Stefano Pescatore, capo scout coordinatore, che ha avviato con l’AGESCI un percorso di avvicinamento alla realtà delle ragazze e dei ragazzi Lgbt+.  Dopo la discussione iniziale, il dibattito sarà aperto al pubblico in una sessione di domande e risposte.