I Volontari del Servizio Civile dell’Ispettoria Italia Centrale incontrano i “Ladri di Carrozzelle”

dall’agenzia ANS.

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Italia – ottobre 2023 – Dal 17 al 27 ottobre si sono svolte due sessioni, una a Firenze e l’altra a Genzano di Roma, per la formazione dei Volontari del Servizio Civile Universale della Circoscrizione salesiana dell’Italia Centrale (ICC). Le due sessioni hanno ospitato in tutto circa 150 volontari e volontarie dai 18 ai 28 anni che stanno vivendo la loro esperienza di servizio nelle varie realtà educative delle opere salesiane nelle otto regioni da cui è composta la ICC. L’ultimo giorno sono stati visitati dai “Ladri di Carrozzelle”, trentennale gruppo musicale italiano noto per essere formato principalmente da artisti con disabilità. Paolo Falessi, loro fondatore ed exallievo dell’oratorio salesiano di Frascati, ha raccontato proprio come durante il suo Servizio Civile nell’oratorio salesiano del “Borgo ragazzi Don Bosco” di Roma, all’inizio degli anni ’90, prese forma questa sua avventura musicale. Nel corso degli anni il gruppo ha pubblicato innumerevoli album e realizzato migliaia di concerti con esibizioni in avvenimenti importanti a livello nazionale e mondiale, oltre a partecipazioni in trasmissioni televisive. Paolo Falessi, ha invitato i giovani presenti a fare tesoro, così come ne ha sempre fatto lui stesso nella sua vita, di tre caratteristiche di Don Bosco: saper sognare in grande, credere nelle potenzialità dei giovani e ad applicare il sistema preventivo.

Avvenire – Cagliari: Salesiani, un’unica comunità a servizio dei giovani

Da Avvenire.

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di Maria Luisa Secchi

Dallo scorso settembre i salesiani della Città metropolitana di Cagliari hanno assunto una nuova fisionomia.  Un’unica comunità religiosa a servizio dei giovani del territorio, con il compito di animare le tre case salesiane, le quali curano tre attenzioni differenti e complementari a servizio dei giovani. Il neodirettore della comunità salesiana “Nostra Signora di Bonaria”, don Angelo Santorsola, spiega che il loro impegno «si articola su vari fronti – dettaglia. Ciò che ci contraddistingue è che il nostro servizio è portato avanti come una missione e non come mestiere». Il sogno di don Bosco, a favore dei ragazzi e dei giovani, continua con rinnovato entusiasmo, realizzando la bellezza di un carisma educativo presente in 136 Paesi del mondo. Anche lì dove i cristiani sono ancora perseguitati e non è tutelato il diritto della libertà religiosa, i salesiani sono chiamati dai governi a fondare nuove scuole e centri di formazione professionale. «Il nostro sistema educativo – prosegue Santorsola – che si basa sul sistema preventivo ideato dal nostro fondatore, mette al centro la persona e promuove un sistema scuola che vuole puntare non solo alla conoscenza delle discipline, ma alla formazione integrale dei nostri giovani, promuovendo anche proposte extrascolastiche e laboratoriali, dove il ragazzo viene investito in tutto il suo essere». La comunità salesiana opera a Cagliari da esattamente 110 anni, quando nell’ottobre 1913 si inaugurò il primo anno scolastico nell’allora via degli Orti, oggi via sant’Ignazio da Laconi. Don Santorsola a poco più di un mese dal suo insediamento a Cagliari racconta di essersi «inserito molto bene – afferma – perché ho trovato una città molto accogliente. Inoltre, il progetto che si mette in atto da quest’anno mi appassiona particolarmente, perché è in perfetta sintonia con quelle che sono le indicazioni della Chiesa, lo stile sinodale tanto caro a papa Francesco, il lavorare insieme al servizio dei ragazzi, come richiederebbe don Bosco oggi – sottolinea – per essere al passo con i tempi. Una storia che continua a coinvolgere numerosi adulti e giovani, donne e uomini innamorati di don Bosco, affascinati dal suo sistema educativo, nella scuola, come nell’oratorio e nella formazione professionale. «Vogliamo far capire alla città – prosegue – che i salesiani ci sono, vogliono interagire sempre di più con il territorio, in collaborazione con la diocesi e gli enti pubblici. Il nostro obiettivo è rafforzare una rete di alleanze educative  rendendo più visibile e appetibile il carisma salesiano – conclude – che ha ancora tanto da dire».

La Madonna di Fatima in una visita straordinaria alla Basilica di San Giovanni Bosco di Roma

Pubblichiamo il comunicato stampa della Basilica di San Giovanni Bosco a Roma.

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Arriva il prossimo 30 settembre, alla Basilica di San Giovanni Bosco a Roma, la statua della Madonna di Fatima che venne scolpita seguendo le indicazioni della Serva di Dio suor Lucia dos Santos, la pastorella a cui nel 1917 apparve la Vergine. L’immagine della Madre di Cristo, così come la vide suor Lucia, resterà al Don Bosco fino al prossimo 15 ottobre. Dal 1947 è iniziato il pellegrinaggio per il mondo della statua della Madonna, con il suo messaggio di pace e amore. Il suo primo viaggio devozionale in Italia è stato nel 1959, con un avvenimento preparato da una grandiosa Peregrinatio Mariae che in cinque mesi raggiunse più di 100 località della penisola.

Dopo la 38esima Giornata mondiale della Gioventù che si è tenuta a Lisbona dall’1 al 6 agosto, per la Vergine è iniziato un nuovo pellegrinaggio in Italia. Prima nella diocesi di Rieti, poi in quella di Firenze e infine a Roma. “Si tratta di un momento storico per la nostra comunità parrocchiale, per la diocesi e per la Famiglia Salesiana – dice don Roberto Colameo, parroco di San Giovanni Bosco – Sarà bello accoglierla, pregando lei, per il dono della pace. È un momento di grazia. E sarà bello ricordare quanto la Vergine abbia accompagnato la vita terrena di don Bosco. A cominciare dal sogno delle due colonne, con l’Immacolata fonte di Salvezza, e la manifestazione dell’immagine di Maria a Spoleto. Due passaggi fondamentali per la devozione a Maria Ausiliatrice, fondamento del carisma salesiano”. Nei giorni di permanenza della Madonna Pellegrina vengono organizzati vari incontri di preghiera, con la recita del Santo Rosario e la meditazione dei misteri della Vita, della Passione e Risurrezione del Signore, con gli occhi e col cuore di colei che fu più vicina al suo Figlio. Nella Basilica di San Giovanni Bosco dal 30 settembre al 15 ottobre si terranno incontri di adorazione del Santissimo Sacramento, veglie eucaristiche e mariane, celebrazioni penitenziali, Via Crucis e fiaccolate per unirsi e vivere la spiritualità del Santuario di Fatima, creando lo stesso clima di preghiera che si respira a Fatima.

Il calendario

Ogni giorno, dal 30 settembre al 15 ottobre, la Basilica si aprirà alle 7. Alle 7.30 la Celebrazione eucaristica e poi alle 8.15 la Celebrazione delle Lodi mattutine con l’accensione della lampada e la preghiera per l’Italia e il mondo. Alle 9 la Celebrazione eucaristica. Alle 11.15 la recita del Santo Rosario e alle 12 l’Angelus con l’atto di consacrazione al cuore immacolato di Maria. Alle 17.30 il Santo Rosario animato dalle parrocchie della XX prefettura. Alle 18.30 la Solenne Celebrazione eucaristica e alle 21 la Buonanotte a Maria, con il racconto delle apparizioni e la compieta.

Cosa succederà il 30 settembre

La Madonna pellegrina arriverà in piazza San Giovanni Bosco alle 18, con il saluto del tradizionale gesto dei fazzoletti bianchi. Dopo il Benvenuto del vescovo Enrico dal Covolo, assessore al Pontificio comitato di Scienze storiche, ci sarà la processione verso la Basilica e l’intronizzazione della Madonna Pellegrina e la deposizione nelle mani della Madonna della corona del rosario donata da Papa San Giovanni Paolo II. Dopo la solenne concelebrazione eucaristica delle 18.30, l’Accensione della lampada quotidiana e della preghiera per l’Italia e il mondo, il rosario meditato e – per tutta la serata – il saluto personale di benvenuto alla Madonna.

La processione e i concerti

Il quartiere don Bosco si riunirà in processione venerdì 13 ottobre con una fiaccolata al seguito della statua della Madonna Pellegrina che percorrerà piazza San Giovanni Bosco, viale San Giovanni Bosco, piazza dei Consoli e poi ritornerà in Basilica. Anche il 5 ottobre alle 21 la processione eucaristica con fiaccolata e benedizione all’interno della Basilica. Nel programma dei concerti, il 7 ottobre alle 19.30 canti religiosi del coro della Diocesi di Roma, diretto dal maestro Marco Frisina. Domenica 8 ottobre, alle 16, il concerto della banda dell’Esercito Italiano. Sabato 14 ottobre gran finale con il concerto d’organo solo tento dal maestro Matteo Imbruno.

Le giornate dedicate

La Parrocchia invita i fedeli a partecipare alle iniziative di preghiera e devozione mariana. Gli appuntamenti: il primo ottobre è l’inizio del Mese Missionario del Santo Rosario, il 2 ottobre è la Giornata dei Bambini, il 3 ottobre è la giornata dell’Annuncio, il 4 ottobre è la giornata dei Religiosi e delle Religiose, il 5 ottobre è la Giornata eucaristica, il 6 ottobre è la giornata di penitenza e della richiesta di perdono, il 7 ottobre è la Giornata di tutti i devoti, di Maria Santissima e del Santo Rosario, l’8 ottobre è la Giornata di associazioni e movimenti, il 9 ottobre è la Giornata della Famiglia, il 10 ottobre è la Giornata di preghiera e riflessione sulla povertà, l’11 ottobre è la Giornata della sofferenza, del malato e del volontariato, il 12 ottobre è la Giornata della Cultura e dell’Infanzia, il 13 ottobre è la Giornata di ringraziamento per le apparizioni a Fatima, il 14 ottobre è la Giornata delle vocazioni, dei ragazzi e dei giovani. Il 15 ottobre, 28esima domenica del tempo ordinario, sarà la Giornata della partenza.

Chi interverrà nei giorni successivi

Le solenni concelebrazioni delle 18.30 saranno presiedute da monsignor Enrico Dal Covolo, vescovo e assessore al Pontificio comitato di scienze storiche (30 settembre, 5 ottobre), da monsignor Paolo Ricciardi, vescovo ausiliare di Roma (1 ottobre), monsignor Dario Gervasi, vescovo ausiliare di Roma per il settore Sud (2 ottobre), monsignor Baldassarre Reina, vicegerente vescovo ausiliare di Roma per il settore Ovest (3 ottobre), monsignor Daniele Libanori, vescovo ausiliare di Roma per il settore Centro (4 ottobre), monsignor Calogero La Piana, arcivescovo emerito di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela, vicario del capitolo della Basilica patriarcale Vaticana (6 ottobre), monsignor Giuseppe Mani, arcivescovo emerito di Cagliari (7 e 12 ottobre), don Stefano Aspettati, superiore provinciale dei salesiani dell’Italia Centrale (8 ottobre), don Pascual Chavez Villanueva, IX successore di San Giovanni Bosco e rettor maggiore emerito della Congregazione salesiana (9 ottobre), monsignor Benoni Ambarus, vescovo ausiliare di Roma (10 ottobre), monsignor Daniele Salera, vescovo ausiliare di Roma per il settore Nord (11 ottobre), monsignor Riccardo Lamba, vescovo ausiliare di Roma per il settore Est (13 ottobre), monsignor Guerino di Tora, vescovo ausiliare emerito di Roma, vicario del cardinale arciprete della Basilica Lateranense (14 ottobre), cardinale Robert Sarah, titolare della Basilica e prefetto emerito della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti (15 ottobre).

Alassio, nasce il “Polo scolastico salesiano”

Dal sito della Circoscrizione dell’Italia Centrale.

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Dai 3 ai 19 anni, una bella opportunità per i tanti bambini, ragazzi e giovani che dal prossimo settembre popoleranno i cortili e le aule dell’Istituto Salesiano “Madonna degli Angeli” di Alassio: un percorso di continuità dalla scuola materna alle superiori.

Infatti, raccogliendo l’eredità della vicina scuola delle Figlie di Maria Ausiliatrice, i Salesiani da questo anno scolastico daranno nuovo slancio all’impegno educativo e formativo che li rende protagonisti della vita della nostra città da oltre 150 anni: nasce ufficialmente il “Polo Scolastico Salesiano“, un servizio nuovo e completo che, a partire dalla Scuola dell’Infanzia arriva al Liceo delle Scienze Umane (opzione economico sociale) e Liceo Scientifico, passando per la nuova Scuola Primaria e la tradizionale Scuola Media, che quest’anno partirà con una doppia sezione, segno dell’apprezzamento di tante famiglie che scelgono la scuola di don Bosco per la ricchezza della sua offerta formativa.

Il santo prete della Torino dell’800 arrivò ad Alassio nel 1870, aprendo egli stesso la scuola, a cui si aggiunsero nel 1947 le Figlie di Maria Ausiliatrice che presero in carico la cura educativa dei più piccoli, con la Scuola dell’Infanzia e la Primaria.

Che cosa rende ancor oggi significativa la presenza del carisma salesiano per il nostro territorio? Il far sì che ciascun ragazzo diventi protagonista del proprio percorso formativo, il clima di famiglia, la passione e la competenza educativa, che in tutto il mondo continua a formare cittadini consapevoli, responsabili e impegnati nella costruzione di un futuro migliore.

In una sede totalmente rinnovata, terminata a tempo di record, i bambini più piccoli troveranno ampi spazi a loro completamente riservati, aule con il parquet, giochi, un’aula d’informatica, pensata appositamente per questa fascia d’età. Si tratta di una bella sfida, dunque, per i Salesiani e l’equipe di educatori che lavora a questo nuovo progetto, nel segno del sistema educativo di don Bosco.

L’inaugurazione avrà luogo martedì prossimo 19 ottobre, alla presenza dell’ispettore don Stefano Aspettati, che presiederà l’Eucarestia di inizio anno scolastico e benedirà i locali rinnovati della nuova scuola.

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MGS Italia Centrale, al Don Bosco di Roma oltre 500 ragazzi per il Meeting

Dal sito dell’Italia Centrale.

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Sabato 9 e Domenica 10 settembre, presso l’Opera Don Bosco dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice al quartiere don Bosco, si è svolto il più numeroso Meeting della storia del movimento giovanile salesiano dell’Italia Centrale, con più di 560 presenze. Il Meeting è la più ampia convocazione ordinaria (annuale) del nostro territorio, superato solo dal Forum, che ha però una convocazione periodica e appunto straordinaria.

In questo weekend ho potuto riabbracciare e fare memoria delle amicizie vere e dei rapporti significativi della mia vita. La possibilità di parlare e confrontarmi con i consacrati e giovani appartenenti al MGS mi ha dato energia e forza per cominciare questo nuovo anno pastorale. Quest’anno ho avuto la fortuna di poter aiutare nell’animazione di alcuni stand per i più giovani e mi ha fatto vedere questo evento da una prospettiva diversa.

Ho potuto trasmettere loro quello che negli anni era stato per me il meeting e questo mi ha davvero reso consapevole di quanto si possa essere testimoni nella vita dei più giovani. Il tema dell’anno pastorale pensato sul sognare lo sento forte dentro me, e il poter regalare un mio sogno alla preghiera di qualcuno ricevendone uno in cambio mi ha fatto sentire figlia di uno stesso Padre con tutti i giovani e consacrati presenti.

Confido che questo evento, riesca nel tempo a trasmettere le emozioni che ha trasmesso a me a tutti i giovani che parteciperanno, dando forza ed energia da portare nelle proprie case.

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XVI Assemblea Ispettoriale dell’Italia Centrale: “Tu vedi più lontano di me. Segnaletica per tornare a sognare”

Pubblichiamo il comunicato stampa dell’Assemblea Ispettoriale dell’Italia Centrale

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Si è tenuta a Roma dal 28 al 30 agosto 2023 la XVI Assemblea Ispettoriale dell’Italia Centrale dal titolo TU VEDI PIU’ LONTANO DI ME “Segnaletica per tornare a sognare” che ha visto la partecipazione di confratelli, Figlie di Maria Ausiliatrice, membri della Famiglia Salesiana, laici e giovani. Anche don Juan Carlos, Consigliere per la Regione Mediterranea, ci ha onorato della sua presenza, inaugurando la Visita Straordinaria che farà alle case della nostra Ispettoria.

La riflessione del primo giorno di assemblea su I sogni di don Bosco: storia, ispirazione, comunicazione e profezia, è stata portata avanti grazie agli approfondimenti di Paolo Vaschetto (salesiano coadiutore e docente UPS) e ad una lettura teologica del sogno dei nove anni tenuta da Don Andrea Bozzolo (Rettor Magnifico dell’UPS). Don Andrea ci ha ricordato che la spiritualità salesiana sta nel vedere il Risorto nel cortile, nell’ufficio, nella quotidianità dove ci sono i ragazzi. E che quello che siamo chiamati a fare con i ragazzi è l’impossibile: capovolgere un’esistenza, camminando nella logica della fede e facendoci aiutare da Maria, Madre e Maestra, piena di Grazia che, senza spiegare, tutto insegna.

A seguire, un arricchente momento di Dialogo tra le generazioni “I vostri anziani faranno sogni, i vostri giovani avranno visioni e profetizzeranno” con Don Gigi Zoppi e Don Gigi Giovannoni, Giovanni Rook e Antonio Coppedè intervistati dal Delegato di Pastorale Giovanile, don Emanuele De Maria.  La prima serata si è conclusa con uno spettacolo a tema, portato in scena dai giovani dell’oratorio “La Magione” di Siena.

Nella seconda giornata abbiamo ascoltato la relazione dell’Ispettore don Stefano Aspettati, in cui è stato presentato il  POI (Progetto Organico Ispettoriale) in tutte le sue sfumature. Un documento prezioso per – ha ricordato don Stefano – “andare nella sperata direzione di liberare energie per l’essenziale ritorno alla presenza in mezzo ai ragazzi, per riflettere insieme e poter annunciare il Vangelo”.

Il pomeriggio del 29 è stato dedicato allo studio della relazione per CEP, con un momento di approfondimento e formulazione di domande a cui si è dato risposta nella mattinata di mercoledì 30.

Accanto ai momenti di riflessione non sono mancati i momenti di condivisione, per vivere in pieno spirito comunitario questa importante occasione di incontro, fatta di nuovi inizi e saluti. Abbiamo affettuosamente salutato don Francesco Marcoccio, nominato dal Rettor Maggiore direttore della comunità del Sacro Cuore a Roma e, nella celebrazione eucaristica del 29, don Michelangelo Dessì ha fatto la sua professione di fede come nuovo Vicario dell’Ispettore. Infine, per concludere in piena gioia, durante la Celebrazione Eucaristica di mercoledì 30 abbiamo vissuto la professione perpetua del sig. Angelo Mereghetti, presieduta dall’ispettore.

Il Resto del Carlino – L’esperienza del CNOS FAP in Umbria

Da “Il Resto del Carlino”.

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L’Associazione CNOS-FAP Regione Umbria è l’Ente di Formazione Professionale dei Salesiani di Don Bosco attivo in Umbria fin dal 1980. Le attività formative si svolgono nei tre Centri di Istruzione e Formazione Professionale di Perugia, Foligno e Marsciano. Le Scuole Professionali Salesiane si sono sempre caratterizzate per avere accanto al momento formativo, culturale, scientifico, tecnologico, momenti di esercitazioni pratiche, configurati in modo da emulare la realtà di una vera e pro pria azienda, prendendo le mosse della pedagogia salesiana. L’obiettivo, attraverso un’azione peculiare sull’intelligenza pratica, è la formazione di buoni cristiani ed onesti cittadini, di persone responsabili e consapevoli del loro valore sociale e personale. Le modalità organizza tive e le metodologie di realizzazione dei percorsi prevedono attività di stage, di laboratorio e di tirocinio. I percorsi “IeFP” sono realizzati dal le strutture formative accreditate dalle Regioni. Il CNOS-FAP Regione Umbria rientra tra gli enti accreditati. I percorsi dopo la scuola media sono gratuiti e si rivolgono ad allievi/e dai 14 ai 18 anni: si impara una professione nei settori Elettrico, Ristorazione, Meccanica industriale, Termoidraulico, Meccanico d’auto e Servizi alla persona. I percorsi professionali sono strutturati in modalità duale e prevedono formazione in aula ed una forte presenza di alternanza scuola lavoro dal secondo anno in poi. La durata è di 990 ore e l’inizio è previsto con la partenza dell’anno scolastico.

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Don Bosco a Cagliari si fa in tre: nasce un’unica comunità salesiana

Dal sito dell’Ispettoria Italia Centrale.

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Dal mese di settembre 2023 i Salesiani della Città Metropolitana di Cagliari avranno una nuova fisionomia: un’unica comunità religiosa a servizio dei giovani del nostro territorio, con il compito di animare le tre case salesiane, ovvero le tre comunità educativo-pastorali che curano tre attenzioni differenti e complementari a servizio dei giovani:

  • la casa di Cagliari Don Bosco è a servizio dei bambini, dei ragazzi e dei giovani con la scuola e l’attenzione al mondo della cultura e della formazione.
  • la casa di Cagliari San Paolo è a servizio dei bambini e dei ragazzi con l’oratorio – centro giovanile e la parrocchia San Paolo, che curano l’evangelizzazione e l’associazionismo giovanile.
  • la casa di Selargius San Domenico Savio è a servizio dei giovani con il Centro di formazione professionale e l’attenzione al mondo del lavoro.

Il sogno di don Bosco, prete torinese del 1800, a favore dei ragazzi e dei giovani, soprattutto i più poveri, continua con rinnovato entusiasmo, avendo nella comunità salesiana il suo nucleo carismatico, che coinvolge tanti laici e i giovani stessi che, diventando protagonisti della propria crescita, realizzano la bellezza di un carisma educativo presente in 136 Paesi del mondo. Anche lì dove i cristiani sono ancora perseguitati e non è tutelato il diritto della libertà religiosa, i salesiani sono chiamati dai governi a fondare nuove scuole e centri di formazione professionale. Un carisma educativo efficace che contribuisce a far crescere «onesti cittadini e buoni cristiani» da oltre 180 anni, e qui nella nostra città da esattamente 110 anni, quando nell’ottobre 1913 si inaugurò il primo anno scolastico nell’allora via degli Orti, oggi via sant’Ignazio da Laconi. Da allora, generazioni di ragazzi si sono alternati sui banchi della Scuola Media e dei Licei, e dagli anni Novanta anche nella Scuola dell’Infanzia e Scuola Primaria dell’Infanzia Lieta. Nel 1955 fu eretta la parrocchia San Paolo, nel quartiere popoloso e popolare di Fonsarda, che si caratterizzò fin da subito per il suo oratorio e centro giovanile, le attività sportive anche di altissimo livello. Ed infine nel 1967 il grande Centro di Formazione Professionale a Selargius che ha formato un’enormità di tecnici specializzati in vari settori del mondo del lavoro, in particolare meccanici d’auto, frigoristi, saldatori, elettricisti.

Una storia che si rinnova per rimanere in ascolto dei giovani e del loro desiderio sempre autentico di felicità e di vita piena. Una storia che continua a coinvolgere numerosi adulti e giovani, donne e uomini, volontari e dipendenti, innamorati di don Bosco, affascinati dal suo sistema educativo, nella scuola, come nell’oratorio e nella formazione professionale.

Una storia che nella città metropolitana di Cagliari vedrà un’unica comunità di religiosi, guidata da don Angelo Santorsola, chiamato a questa bella sfida a partire dal 01 settembre 2023. Don Santorsola, 55 anni originario di Caserta, finora è stato ispettore (Superiore provinciale) dei Salesiani della Italia Meridionale e prima aveva già ricoperto anche incarichi di direzione e formazione, come per esempio, a Napoli e a Genzano di Roma. Come responsabile diretto nell’ambito della scuola arriverà il genovese don Francesco De Ruvo, 42 anni, già impegnato in incarichi di animazione nella Provincia religiosa dell’Italia Centrale, mentre don Marco Deflorio proseguirà come parroco della Parrocchia San Paolo.

Sì, decisamente una sfida bella, nel segno dell’innovazione e della continuità, tutta proiettata al futuro: continuare a camminare in un processo che da quasi due anni vede al lavoro i salesiani, la Famiglia Salesiana, laiche e laici delle tre case, impegnati tutti in un tavolo comune di riflessione e di discernimento che ha portato alla nuova fisionomia di presenza salesiana nella nostra Città Metropolitana.

In prospettiva e in programmazione l’orizzonte è quello di una missione sempre più unitaria, che non annulla le differenze e le peculiarità di ogni singolo ambiente educativo, che prevede iniziative e attività in un’unica offerta educativa. Già in quest’estate 2023 è attivo un segno molto concreto: l’unica Estate Ragazzi Salesiana con oltre 300 bambini e ragazzi iscritti per le cinque settimane di esperienza estiva, che vanno ad aggiungersi a quelli dei Campi Scuola formativi che si svolgeranno ad Alghero.

«Questo nuovo assetto delle case salesiane – afferma don Stefano AspettatiSuperiore dei Salesiani dell’Italia Centrale – è una sfida per noi religiosi, ma anche una splendida occasione per rinforzare il carisma salesiano a Cagliari, assieme a tanti laici e giovani e alla Famiglia Salesiana. L’invito alla sinodalità che ci fa Papa Francesco e che sentiamo urgente si traduce anche in nuove strade da percorrere con coraggio e creatività al servizio dei giovani».

La nuova unica comunità salesiana, intitolata a Nostra Signora di Bonaria, sarà quindi composta da circa 20 religiosi, alcuni più anziani, altri più giovani, alcuni ancora in formazione iniziale, altri molto conosciuti in città, perché si sono spesi per tanti anni nella scuola come nell’oratorio.

Una vera e propria impresa educativa a servizio di tanti giovani, ma anche di tutti coloro, famiglie, educatori, docenti, credenti e non credenti, che continuano a guardare alla gioventù come l’unica reale ricchezza di un popolo.

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Genova Sampierdarena, sabato 17 giugno ordinazione sacerdotale di don Marco Giovanni Tagliavini

La Parrocchia di San Giovanni Bosco e San Gaetano di Sampierdarena invita la cittadinanza, autorità e stampa a partecipare ai seguenti eventi per l’Ordinazione Sacerdotale di Don Marco Giovanni Tagliavini nella Parrocchia San Giovanni Bosco e all’Istituto Don Bosco:

venerdì 16 giugno 2023, alle ore 21: veglia di preghiera
sabato 17 giugno 2023, alle ore 17.00: Ordinazione Sacerdotale, con la presenza del vescovo ausiliare di Santiago Alberto Lorenzelli;
domenica 18 giugno 2023, alle ore 11:30: celebrazione della Prima Messa neo-sacerdote Don Marco Giovanni Tagliavini.
La partecipazione è gratuita, ma è necessario confermare la partecipazione al seguente link: ISCRIZIONE 

Accompagnamento al discernimento: consacrati e laici della Famiglia Salesiana fanno pratica insieme

Dal sito InfoANS.

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Si è svolto a Roma, nei giorni dal 1° al 3 giugno 2023, presso la sede della Circoscrizione dell’Italia Centrale (ICC), la prima sessione di esercitazioni pratiche del corso triennale per il conseguimento del diploma di accompagnamento al discernimento, avviato a novembre scorso.

Se la modalità didattica ordinaria degli incontri mensili è stata quella degli appuntamenti online, quella del cosiddetto practicum non poteva essere che in presenza – non potendo realizzarsi, altrimenti, quell’interazione nel dialogo interpersonale che costituisce la linea continua sulla quale si costruisce l’accompagnamento.

Numerosi i partecipanti, sia laici, sia consacrati dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice, che si sono spesi in una vivace sperimentazione delle dinamiche relazionali, alla luce delle competenze acquisite attraverso lo studio fin ora condotto.

La programmazione delle giornate di lavoro è stata ben serrata sin dalla serata di accoglienza, secondo un ritmo in crescendo che ha lasciato maturare un clima di grande apertura ed ampia condivisione, favorendo la disponibilità e l’impegno nelle esercitazioni, e fugando qualsiasi riserva dal mettersi in gioco in una dinamica laboratoriale.

L’accompagnamento al quale il corso forma è, nella sua essenzialità, un accompagnamento spirituale, modulabile nelle declinazioni dell’accompagnamento d’ambientedi gruppo, e personalesempre in stile salesiano.

Inoltre, ha l’esclusiva finalità di imparare a poter discernere la volontà di Dio nella vita, unica voce che indirizza il cammino di chi è cristiano, sia che accompagni, sia che si lasci accompagnare.

“L’accompagnamento spirituale non è un servizio al quale tutti sono chiamati, ma di certo il discernere la volontà di Dio è compito per tutti – hanno commentato sul tema i coniugi Fabio e Brunella Cifola –. Accettare di rendersi accompagnatore dell’altro, lungo la strada che conduce al Padre, significa innanzitutto mettersi in cammino per imparare ad ascoltare la volontà del Signore nella propria vita. È prima di tutto un lasciarsi condurre, accettando di orientarsi verso La Voce che chiama. Ecco allora che misurarsi con la capacità di ascolto mette a nudo le proprie fragilità, ed apre cuore, mente e spirito liberando emozioni che, se sublimate nella sfera dei sentimenti, forgiano la volontà verso le scelte dettate dalla personale vocazione”.

L’appuntamento ha confermato ancora una volta che la vicinanza di salesiani consacrati e laici, accomunati dalla dedizione alla missione – pur nelle differenti dimensioni di vita – rende bella e feconda non la sola Congregazione, ma la Chiesa tutta, nella quale l’accompagnamento dei giovani sulle orme di Don Bosco traccia una pista di speranza verso il futuro.

“Un grazie a chi ha fortemente voluto questo corso di formazione, a chi ha impiegato le proprie risorse perché venisse articolato anche in questa avvincente sessione laboratoriale”

concludono i coniugi Cifola.

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