La Spezia, grazie ai salesiani servizio lavanderia e doccia per i senzatetto

Pubblichiamo l’articolo del Secolo XIX sul servizio lavanderia e docce per i senzatetto ai tempi del Coronavirus grazie all’impegno dei Salesiani di La Spezia.

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Non solo consegne di pasti ai senzatetto, ma, ecco la novità, è partito anche il servizio docce e lavanderia in tempi di coronavirus. Non si ferma l’attività solidale degli undici gruppi di volontariato vincenziano, composti da oltre cinquanta persone. Il nuovo servizio viene già attuato nei locali dei Salesiani di via Roma, grazie al supporto prezioso di don Fabrizio e don Mirco, rispettivamente curato e parroco, che hanno concesso importanti spazi. E il ringraziamento per la loro generosità proviene da Gabriella Raschi, spezzina, presidente nazionale dei gruppi di volontariato vincenziano (in Italia sono 860 i gruppi per 11 mila volontari).

È lei a spiegare come si articola l’impegno dei volontari spezzini. «Il servizio docce e lavanderia, che oggi riteniamo essenziale, viene svolto quotidianamente dai nostri volontari utilizzando tutte le precauzioni possibili con guanti e mascherine. Vanno avanti, come sempre, le attività solidali.

A Sarzana, insieme alla Caritas, la mensa, costituita negli anni’90, prevede la preparazione in sicurezza dai 40 ai 60 pasti al giorno. Presso i Salesiani in viale Garibaldi, per i circa trenta senzatetto senza fissa dimora, c’è sia il servizio di colazione che di ristorazione tutti i giorni». Ma le novità non si fermano qui: uno dei gruppi collabora per l’allestimento di una tensostruttura per il ricovero diurno dei senzatetto e vi aderiscono anche Fondazione Carispezia e Protezione civile. Ne è capofila la Caritas. I volontari, chiamati a un grande sforzo che richiede 10-12 ore al giorno, nel frattempo continuano a distribuire i pacchi-viveri in condizioni di distanza di sicurezza. Una delle caratteristiche principali del gruppo, quello delle visite a domicilio, non è attualmente possibile. «I nostri volontari hanno sempre portato cibo a casa delle persone più disagiate. Ma si tratta di un divieto provvisorio».

Alla Spezia il gruppo vincenziano, presieduto a livello provinciale da Anna Javazzo, collabora al tavolo delle povertà con Caritas, Missione 2000, Auser, Movimento adulti scout cattolici (Masci), frati francescani di Gaggiola, Pubblica Assistenza della Spezia e Croce Rossa.

 

Al Borgo Ragazzi Don Bosco di Roma cancelli chiusi ma piena attività per i ragazzi e le famiglie

Pubblichiamo il comunicato del Borgo Ragazzi Don Bosco di Roma sull’organizzazione della Casa durante l’emergenza sanitaria

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In questo tempo difficile, mentre abbiamo dovuto chiudere le consuete attività educative ci stiamo interrogando su come poter rispondere ai bisogni dei nostri ragazzi e delle loro famiglie. Sono per lo più chiusi in casa e lo saranno per diverse settimane. Qualcuno si sentirà solo e senza sostegno. Noi che abbiamo fatto dell’accoglienza dei ragazzi la nostra missione vogliamo provare a continuare a dare una mano.

In questi giorni insieme ai nostri educatori continuiamo a tenerci in contatto con i ragazzi e le famiglie e a stimolarli come possiamo. Ogni sera alle ore 17.30 potranno ascoltare il consueto messaggio della “Buonanotte Salesiana” all’oratorio: non si potrà fare in presenza, lo  faremo in diretta Facebook e Instagram (Facebook: Oratorio “Borgo Ragazzi don Bosco”; Instagram: oratorioborgodonbosco);  anche i gruppi formativi dell’oratorio continuano la loro attività in modo virtuale.

Insieme all’associazione Rimettere le Ali APS continuiamo il lavoro di sostegno con le famiglie affidatarie con colloqui via Skype. Proprio con la chiusura delle scuole e delle altre attività possono essere più in sofferenza e avere più bisogno. Proseguiamo anche la nostra opera di sensibilizzazione e informazione all’affido sempre utilizzando i canali social e i colloqui sui canali informatici.

Prosegue anche il progetto “Dare di più a chi ha avuto di meno” in collaborazione con l’impresa sociale “Con i Bambini” portato avanti da Skolè e sportello psicopedagogico: non possiamo proseguire con i percorsi con ragazzi e genitori ma siamo a disposizione attraverso il numero di cellulare SOS 374 4204632 per rispondere a chiamate riguardo le difficoltà con i figli e essere di supporto anche a chi gestisce con difficoltà questa chiusura in casa.

Contemporaneamente attraverso gli educatori del progetto proseguiamo il supporto allo studio in collegamento con la “cabina di regia” che abbiamo con l’istituto Comprensivo Statale Largo Cocconi e la Scuola Media Statale Pietro Romualdo Pirotta per sostenere i ragazzi che hanno più bisogno di aiuto. Anche questo si può fare con l’ausilio del cellulare e i ragazzi si sentono meno soli.

La nostra comunità Semiresidenziale segue i ragazzi a distanza invitandoli per la merenda virtuale su Facebook party e proseguendo le nostre partite di UNO e degli altri nostri giochi da tavolo preferiti con le applicazioni in formato elettronico! Anche questi ragazzi vengono contattati giornalmente o quasi per un sostegno mai solo scolastico e sempre gradito dovendo spesso rimanere soli.

I ragazzi del Centro Diurno sono contattati singolarmente e proponiamo loro di proseguire i corsi di alfabetizzazione, di licenza media, di ristorazione, giardinaggio e trattamento mani e capelli per ora seguendo i canali YOU TUBE dedicati a questi mestieri e provando a fare qualcosa a casa!

Siamo vicini anche ai ragazzi accolti in Casa Famiglia. Non facciamo venire volontari per ovvi motivi di sicurezza, ma cerchiamo di inventarci attività da fare insieme in casa adattandoci alla nuova situazione: come tutte le famiglie, abbiamo l’opportunità di riscoprire la voglia di stare insieme con un po’ più di calma e di fare giochi da tavolo e chiacchierate.

Infine, per i ragazzi del nostro Centro di Formazione Professionale, come tutti gli altri rimasti a casa senza scuola e senza stage, i formatori utilizzando le piattaforme dedicate stanno approntando lezioni online che li tengono uniti e “sul pezzo”.

Insomma siamo apparentemente “chiusi” ma in piena attività perché lo sono i nostri ragazzi e le loro vite!

Alla fine di questa emergenza sarà importante aver imparato che nella vita ogni cosa può divenire una esperienza di crescita e ogni giornata è da vivere al meglio così come si presenta. In ogni occasione, con un po’ di creatività ed entusiasmo e insieme possiamo andare lontano come ci ha insegnato don Bosco!

Anche il Pio XI di Roma promuove la formazione a distanza per i propri studenti

Pubblichiamo il comunicato stampa dell’Istituto Pio XI di Roma sulla formazione a distanza in vigore dal 9 marzo.

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Il Formatore al Centro, gli allievi, dalle loro abitazioni, grazie a tablet e smartphone, telecamera puntata in volto, seguiranno dalla propria stanza la lezione, e tra un download di un file e un video da guardare possono alzare la mano e fare delle domande. 

Questo è quello che accadrà da lunedì 9 Marzo 2020 con i 216 allievi del Centro di Formazione Professionale Pio XI, dell’Ente Cnos-Fap Lazio (Centro Nazionale Opere Salesiano – Formazione Aggiornamento Professionale). Tutti pronti, connessi sulla piattaforma Meet di Google, ad iniziare la sperimentazione della Formazione a Distanza, che permetterà loro di seguire le lezioni in video conferenza. Una sperimentazione che ha trovato il pieno sostegno anche dei genitori, grati per questa opportunità messa a disposizione dei propri figli. 

Il Centro di Formazione Professionale Pio XI dal 1932, sul territorio di Roma Tuscolana, si occupa di erogare corsi di Formazione Professionale, nello specifico corsi di Grafica, Stampa e dallo scorso anno anche quelli del settore del benessere. Corsi totalmente gratuiti e finanziati dalla Regione Lazio. 

In attesa di poter riabbracciare tutti i ragazzi al Centro e riprendere il regolare corso dell’anno formativo, di ritrovare i loro laboratori e il loro cortile, il collegio formatori si è interrogato su cosa fare in questo periodo di inattività formativa. 

In quanto Centro Salesiano, con attenzione alla persona oltre all’aspetto professionale e professionalizzante, e prendendo spunto da altre esperienze dell’Ente in regioni quali Veneto e Lombardia, l’idea del collegio è stata quella di non lasciare i ragazzi da soli ma trovare dei momenti di incontro con loro e soprattutto di crescita personale e professionale. 

Per fare ciò, tutti i formatori, nella giornata di Venerdì 6 Marzo hanno svolto un’attività di formazione per essere pronti a questa nuova metodologia di lavoro. Nella stessa giornata i tutor di annualità, alcuni formatori esperti ed il direttore di Centro, prof. Marco Tarisciotti, hanno incontrato gli allievi in video conferenza e illustrato loro il progetto e le modalità della nuova didattica. 

Tutto ciò sarà possibile perché nel Centro, già da qualche anno, i ragazzi utilizzano le nuove tecnologie. La didattica è completamente digitale, grazie all’utilizzo di tablet per le materie teoriche. Questo ha permesso, in tempi ridotti, di partire con questo tipo di sperimentazione. 

Certo mancherà a tutti gli allievi la formazione nei laboratori: quelli di grafica multimediale, di stampa e allestimento, di Estetica. 

Quello che gli allievi sperimenteranno nelle prossime ore saranno lezioni di recupero o attività interdisciplinari, con la possibilità di svolgere esercitazioni, realizzazione prodotti e permettere ai ragazzi di acquisire nuove competenze in ambito digitale e nello specifico di smart-working. 

L’auspicio del collegio formatori è di far vivere agli studenti e le studentesse con responsabilità e curiosità questo tempo e le nuove modalità di apprendimento che saranno offerte alla loro attenzione. Si tratterà di coltivare un atteggiamento di coinvolgimento, approfondimento, impegno e crescita personale. 

 

Insegna italiano in Egitto! L’appello della ICC per i corsi nelle scuole salesiane egiziane

Pubblichiamo l’appello della Circoscrizione Italia Centrale per la ricerca di insegnanti di italiano per le scuole salesiane d’Egitto.

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Le nostre scuole salesiane di Alessandria e Cairo – Rod El Farag, durante l’estate, svolgono corsi di italiano per gli studenti che, di lì a poche settimane, si troveranno ad essere inseriti nella nostra scuola professionale, che viene tenuta interamente in lingua italiana. I corsi estivi sono di livello base, quindi facilmente gestibili da persone madre-lingua, che comunque, ordinariamente, non saranno sole nell’insegnamento. Al mattino si svolgono lezioni in stile classico e frontale; in alcuni pomeriggi laboratori ludico-didattici per l’insegnamento.

Queste le alternative di date per dare la propria disponibilità durante l’estate 2020:

  • Cairo-Rod El Farag 1: 5 luglio – 5 agosto 
  • Cairo-Rod El Farag 2: 5 luglio – 19 luglio 
  • Cairo-Rod El Farag 3: 19 luglio – 5 agosto
  • Alessandria 1: 5 luglio – 6 agosto
  • Alessandria 2: 5 luglio – 19 luglio
  • Alessandria 3: 19 luglio – 6 agosto

Le esperienze degli scorsi anni ci hanno fatto maturare alcuni criteri utili affinché il servizio possa svolgersi nel migliore dei modi.

Nello specifico, il volontario dovrà:

  • avere un’età compresa tra i 30 e i 45 anni;
  • essere presentato da un salesiano di riferimento;
  • esprimere la sua disponibilità ad adattarsi alle condizioni di vita offerte dalla casa salesiana e ai ritmi di servizio proposti;
  • assumere l’impegno con serietà e dedizione, dando ad esso priorità;
  • essere desideroso di vivere e lavorare insieme all’équipe degli altri volontari e insegnanti;
  • inserirsi con discrezione nell’ambiente della casa salesiana (come sempre, quando si è ospiti, ci si adatta alla famiglia che apre le porte!);
  • rendersi disponibile ad ascoltare e mettere in pratica tutte le attenzioni che i salesiani richiederanno di avere in un contesto religioso, sociale e culturale diverso dal nostro;
  • sentirsi libero e ben accolto nel partecipare ai ritmi di preghiera e vita comunitaria della comunità salesiana.

Il volontario verrà sostenuto nel vitto e nell’alloggio dalla comunità salesiana (non è assicurata la disponibilità di alloggiare in camere singole).  Saranno invece a suo carico i costi del viaggio e del visto di ingresso (per un totale che si aggira intorno ai 450 €).

Le candidature vanno segnalate entro e non oltre il 31 marzo 2020.

Per informazioni e candidature scrivere a: pastoralegiovanileicc@donbosco.it 

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L’assessore regionale al Lavoro in visita al CFP del Borgo Ragazzi Don Bosco con il commissario europeo Schmit

“Oggi pomeriggio ho visitato a Don Bosco il centro nazionale Opere Salesiane per la formazione e l’aggiornamento professionale assieme al commissario al Lavoro della Commissione Europea Nicolas Schmit. Come Regione abbiamo potuto mostrare con orgoglio i percorsi di formazione che ogni anno compiono centinaia di studenti. La formazione offerta in questo centro ha l’enorme pregio di preparare i ragazzi a entrare nel mondo del lavoro con una professionalità immediatamente spendibile, senza tralasciare una preparazione di cultura generale di base.” È quanto scrive Claudio Di Berardino, assessore al Lavoro, alla Scuola e alla Formazione della Regione Lazio in una nota dopo aver visitato il CNOS Fap del Borgo Ragazzi Don Bosco

“Questi percorsi sono degli ‘incubatori di inclusione sociale’ in cui al rischio della dispersione si risponde con concrete opportunità di crescita e inserimento nella società e nel lavoro. Particolarmente apprezzati sono stati i laboratori di meccanica, domotica e ristorazione, che sono solo un esempio di una varietà di profili professionali che si realizzano con modalità di apprendimento duale presso aziende del settore e che rappresentano per i giovani i percorsi con un’alta percentuale di inserimento lavorativo. I percorsi vengono programmati e gestiti dalla Regione Lazio e finanziati con fondi comunitari (Fondo Sociale Europeo), nazionali e regionali”.

Primo storico incontro MGS per gli animatori salesiani egiziani

Pubblichiamo l’articolo scritto da Fabio Zenadocchio sul sito della Circoscrizione Italia Centrale sul Confronto del Movimento Giovanile Salesiano d’Egitto.

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Lo scorso 5 febbraio ha preso il via il primo Confronto del Movimento Giovanile Salesiano d’Egitto. Un incontro della durata di quattro giorni, durante il quale ottanta animatori provenienti dalle case salesiane di Alessandria, Cairo Zeitun e Cairo Rod El Farag hanno avuto modo di incontrarsi, giocare, pregare e riflettere sul tema-cuore dell’evento: Buoni Cristiani e Onesti Cittadini. Una vera e propria iniezione di salesianità.

Il Confronto 2020, fortemente voluto dall’Ispettoria salesiana del Medio Oriente, rappresenta un momento importante per la storia dei Salesiani in Egitto. Si, perché da oggi i giovani egiziani hanno iniziato a comprendere quale sia il movimento a cui appartengono, e che non sono soli nelle splendide attività che svolgono nelle tre Opere d’Egitto.

Insieme a loro, nella splendida cornice di Karmet el Wadi, a metà strada tra il Cairo e Alessandria, c’erano don Morkos, direttore del Cairo Zeitun e incaricato della Pastorale Giovanile egiziana, don Bassem e don Luca da Rod El Farag, don Jesudoss, direttore di Alessandria, e don Alejandro Mendoza, superiore dell’Ispettoria Salesiana del Medio Oriente. Ma non solo. Fortemente voluti dai salesiani del posto e dall’Ispettore hanno partecipato al confronto anche cinque italiani, una piccola delegazione di giovani, guidata da don Michelangelo Dessì, che nel corso di questi anni ha preso parte al progetto di collaborazione tra Salesiani Italia Centrale e MOR.

Dalle lodi mattutine alla buonanotte, ogni giornata è stata ricca di attività: “Tutto viene fatto dall’entusiasmo, dalla gioia, dalla generosità, dai sorrisi dei ragazzi egiziani e sud sudanesi che partecipano con la voglia di condividere l’amore per Don Bosco” – così Luca, uno dei giovani italiani della ICC presenti al Confronto.

Tutt’altro che banali i momenti di formazione, come racconta Laura: “Il livello dei vari incontri formativi che si sono tenuti è stato molto alto: abbiamo visto come i ragazzi siano stati toccati nel cuore dalle parole dei vari salesiani e testimoni. Le domande rivolte a quei giovani erano molto profonde, in particolare, scrivere quali sono i fondamenti della loro fede, come vivono il loro essere cristiani nel contesto culturale a prevalenza musulmano, come possono essere autentici testimoni e figli di don Bosco nel quotidiano. Le risposte date dai ragazzi, divisi nei vari gruppi di lavoro, sono state semplici, concrete ed efficaci, proprie di chi vive con maturità un autentico rapporto con Cristo. A quest’ultimo aspetto si è data una grande importanza attraverso la celebrazione Eucaristica e Penitenziale e attraverso consigli utili per il cammino di ciascuno come la rilettura del proprio vissuto e il confronto con una guida spirituale. Si è respirato lo spirito di famiglia, nella gioia e nell’allegria più profonde, con un clima di pace e serenità, come voleva don Bosco.”

Egiziani, sud sudanesi, italiani, ma nessuno è straniero per l’altro. Dice Caterina: “L’Egitto mi ha insegnato, ormai per la seconda volta, che non importa quante barriere possano esservi, noi uomini siamo tutti accomunati dalla medesima origine: siamo figli di Dio, fratelli che camminano sotto lo stesso Cielo. Ho trovato una famiglia che accoglie, nonostante fossi straniera e ho compreso che il cuore di ciascuno, quando è aperto a donarsi al prossimo, non ha limiti, non v’è fine all’amore che un essere umano può provare verso chi incontra sul suo cammino!

L’ultimo giorno è stato dedicato alle vocazioni. Don Alejandro, entusiasta della riuscita della manifestazione, ha lanciato il prossimo confronto, che si terrà nel 2022. In quell’occasione Edwar Nazih Gobran, salesiano egiziano in formazione, sarà ordinato sacerdote. L’ultimissima raccomandazione dell’Ispettore è per i giovani presenti: la sfida è quella di portare l’entusiasmo del Confronto ai giovani delle proprie Opere, per vivere Don Bosco ogni giorno insieme agli altri.

Don Bosco Genova Sampierdarena: convegno sui giovani al centro del mondo del lavoro

L’Istituto Don Bosco di Genova Sampierdarena segnala per giovedì 13 Febbraio 2020,  il convegno  sulla “Formazione, competenze, impegno: i giovani al centro del mondo del lavoro” dalle ore 9.30 alle 13.00, presso il Salone Convegni dell’Istituto (via San Giovanni Bosco, 14r). Si riporta di seguito il programma dedicato.

FORMAZIONE COMPETENZE IMPEGNO:
I GIOVANI AL CENTRO DEL MONDO DEL LAVORO

Programma:

Apertura del convegno:

  • Don Maurizio Verlezza, Direttore dell’Opera Don Bosco di Genova Sampierdarena.
  • Don Maurizio Lollobrigida, Delegato Cnos Fap Liguria.

Saluti:

  • S.Em. Card. Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova.
  • Don Luigi Enrico Peretti, Presidente Nazionale CNOS-FAP.
  • Giovanni Toti, Presidente Regione Liguria.
  • Marco Bucci, Sindaco di Genova.

Conduce:

  • Rosanna Piturru – Giornalista Mediaset.

Relazioni

  • Don Pascual Chavez, Rettor Maggiore Emerito della Congregazione Salesiana.
  • Anna Barbieri, Commissione Europea-Dg Formazione.
  • Mauro Migliavacca, Sociologo Università degli Studi di Genova.
  • Paolo Crepet, Psichiatra, Scrittore.

Comunicazioni

  • Ilaria Cavo, Assessore alla Comunicazione, Formazione, Politiche giovanili e Culturali di Regione Liguria.
  • Giovanni Berrino, Assessore al Lavoro e alle Politiche attive dell’Occupazione di Regione Liguria.
  • Andrea Benveduti, Assessore Sviluppo Economico, Industria, Commercio, Artigianato, Ricerca e Innovazione Tecnologica, Energia, Porti e Logistica di Regione Liguria.

Testimonianze di buone prassi

  • Paolo Pandozy, A.D. Engineering.
  • Ugo Salerno, A.D. RINA.
  • Alberto Maestrini, Direttore Generale FINCANTIERI s.p.a., Presidente PER GENOVA.
  • Nicola Meistro, A.D. PER GENOVA Giuseppe Marino, A.D. Ansaldo Energia Michele Montanella, Presidente Gruppo GE.

Segue Buffet

Per informazioni

Contattare tel. 010 4694493

Mail: c.fasce@cnos-fap.it

Genova – Sampierdarena
Salone Convegni – Istituto Don Bosco, Via San Giovanni Bosco, 14r

Scarica la locadina

Visita il sito ufficiale

 

“Per educare un bambino serve un intero villaggio”: il patto educativo di quartiere del Borgo Ragazzi Don Bosco di Roma

Venerdì 31 gennaio, festa di S. Giovanni Bosco, si è svolto presso il Borgo Ragazzi don Bosco un seminario dal titolo “Per educare un bambino serve un intero villaggio” volto a realizzare un patto educativo per Centocelle, secondo quanto indicato da Papa Francesco nel messaggio di lancio del patto educativo globale, previsto il 14 maggio 2020.

“Ogni cambiamento ha bisogno di un cambiamento educativo che coinvolga tutti. Un proverbio africano dice che per educare un bambino serve un intero villaggio. Ma dobbiamo costruirlo, questo villaggio, come condizione per educare” dice Papa Francesco nel suo messaggio, sulla scia dell’enciclica “Laudato Sii”, per collaborare tutti insieme a custodire la nostra casa comune.
Ma per arrivare alla globalità, occorre partire dal territorio, dal locale, ci ricorda don Daniele Merlini, che ha aperto il seminario tenutosi nella nuova sala polifunzionale dedicata a Don Cadmo Biavati, “il don Bosco di Roma” e primo direttore dell’opera.
Tanti gli ospiti del pomeriggio, in particolare i collaboratori del Papa nell’organizzazione dell’evento del 14 Maggio. Mons. Angelo Vincenzo Zani, segretario della congregazione dell’educazione cattolica, sottolinea, nella persona di Giovanni Patriarca, ufficiale della congregazione, come l’educazione debba essere finalizzata a creare delle comunità autentiche e allo sviluppo integrale poiché educare vuol dire umanizzare, e ognuno di noi può rendersi partecipe nel costruire il bene comune.
Il prof. Andrea Zampetti si è addentrato nel significato di “patto” inteso come orizzonte di senso nel quale inserire il cammino educativo nell’attuale crisi ecologica e sociale, che può costituire una grande opportunità per riscoprirci comunità. Cinque sono i pilastri: chiarezza, convergenza, compito, coraggio e coinvolgimento. Il primo elemento per costruire un patto è la chiarezza della propria identità, individuare quali compagni di viaggio includere e quali testimoni scegliere. La convergenza risiede nell’armonizzazione delle diversità di ciascuno in un ritmo comune, condividendo una stessa visione antropologica. Il compito risponde alla domanda “Perché farlo?”, il coraggio serve a fare impresa uscendo dalla propria comfort zone e in questo processo nessuno è escluso, l’intero “villaggio” deve essere coinvolto.
Noi siamo solo una piccola goccia dentro un grande mare,  ne è l’esempio il progetto “Dare di più a chi ha avuto di meno” sostenuto dall’Impresa Sociale “Con i Bambini” e realizzato dalla Federazione Salesiani per il Sociale di cui il Borgo Ragazzi don Bosco fa. Il progetto promuove attività formative in tutta Italia per fare crescere le comunità educanti arrivando ad incidere sulla vita di 3.000 minori seguendo tre linee: formale, non formale e territoriale. Il dottor Giorgio Righetti, direttore dell’ACRI, ci presenta il percorso degli ultimi anni e i patti stipulati per arrivare a questo intervento di contrasto alla povertà minorile e fa notare come le risorse non servano a nulla se mancano le idee e i progetti.
Mario Podeschi, assessore alle politiche sociali del V municipio, ci restituisce una fotografia del nostro contesto sociale in un territorio che sarebbe, a livello demografico, la quattordicesima città d’Italia, se escludiamo l’intera capitale, ricordando che è un dovere istituzionale fare rete con tutte le associazioni che si occupano della fragilità sociale. Wanda Giacomini, dirigente dell’istituto comprensivo di viale Cocconi ribadisce l’importanza di fare rete e sottolinea quanto sia fondamentale per le istituzioni l’ascolto in un momento in cui per le scuole sta aumentando il compito educativo, che va oltre il concetto di istruzione. Per Maria Elena Mammarella, assessore municipale per la scuola, da professoressa, bisogna guardare l’altro in tutte le sue sfaccettature, accettando di essere una comunità in divenire, come esprime bene il participio presente “educante”.
Nel workshop che ha concluso il seminario, giovani, famiglie, educatori e operatori sociali, si sono riuniti per elaborare proposte concrete di interventi possibili per un patto educativo nel territorio: “forti insieme per regalare del bene”, “lavorare insieme per educare tutti”, “ascolto e contaminazione”, “essere di tutti e non essere di nessuno per fronteggiare la fragilità delle famiglie”.
Il solco è tracciato, adesso è necessario che il villaggio si ritrovi per intraprendere questo cammino educativo.

Salesiani di Perugia: verso i festeggiamenti del centenario

L’agenzia di stampa del Servizio d’Informazione Religiosa SIR pubblica un articolo dedicato ai festeggiamenti del centenario dei Salesiani di Perugia. Tra gli invitati alle celebrazioni, il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e i rappresentanti delle istituzioni.

Riportiamo l’articolo pubblicato dal SIR il 28 gennaio scorso, allegando di seguito il comunicato stampa del centenario con il programma dei festeggiamenti di Don Bosco previsti per il 2 febbraio 2020.

Salesiani: Perugia, per i cento anni del Don Bosco una festa con il card. Bassetti e i rappresentanti delle istituzioni

L’Istituto salesiano “Don Bosco” di Perugia compie cento anni. La famiglia salesiana del capoluogo umbro, in collaborazione con l’arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve, presenterà in conferenza stampa giovedì 30 gennaio, alle 11, nella sala San Francesco del Palazzo arcivescovile, gli eventi celebrativi per il primo secolo della sua presenza.

Interverranno il vescovo ausiliare mons. Marco Salvi e il direttore dell’Istituto Don Bosco, don Giorgio Colajacomo.

Questo traguardo, ricorda il direttore dell’istituto salesiano,

“è segnato da due tappe storiche e indimenticabili per tante generazioni di giovani, l’arrivo nella sede del Penna Ricci di borgo Sant’Angelo, nel 1922, e il trasferimento nell’odierna di via San Prospero, a partire dal 1958, in continuità con la nostra missione, quella di operare al servizio dei ragazzi accogliendo la sfida educativa”.

In conferenza stampa, annuncia don Colajacomo, “verrà presentata la Festa di Don Bosco 2020, l’appuntamento che apre il triennio di preparazione al nostro centenario”. Questa festa è in programma domenica 2 febbraio, a partire dalle 10, nell’istituto Don Bosco, cui sono stati invitati il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, il sindaco di Perugia Andrea Romizi, il rettore dell’Università Maurizio Oliverio e la prorettrice dell’Università per stranieri Donatella Gambini, “invitati a confrontarsi – sottolinea il direttore del Don Bosco – sulla linea tracciata dal Santo: ‘Buoni cristiani e onesti cittadini‘”.

A seguire sarà presentata ai giornalisti la proposta delle iniziative che nell’arco di un triennio toccheranno le tre aree di impegno: professionale, universitaria e sportiva, sino alla riproposizione della storica processione di Maria Ausiliatrice, la “Maestra di Don Bosco”, il 24 maggio 2023. (F.P.)

FESTA DI DON BOSCO, 2 FEBBRAIO 2020: Lancio del Centenario

Da quasi un secolo i Salesiani operano a Perugia a favore dei giovani e avviano le celebrazioni del Centenario non per nostalgia di un passato pur bello ma ricercando vie di speranza: “2022 cento anni di futuro”. La sfida educativa parte dal motto di Don Bosco riproposto per questo anno dal suo successore, “Buoni cristiani e onesti cittadini”. Il nostro Cardinale, Gualtiero Bassetti, che da sempre si ispira al Santo dei Giovani lo commenterà, le istituzioni (Comune, Regione, Università) rinnoveranno il loro impegno per la legalità e a sostegno dell’onestà e del servizio al bene comune. Chiederanno anche l’apporto ai Salesiani per rendere attuale il loro carisma nella società perugina.

Comunicato Stampa
Programma DB2020
Salesiani Perugia

“Il principe della Patagonia”, in scena a Roma il musical su Zeffirino Namuncurà

La Famiglia Salesiana del Lazio ha festeggiato la solennità di Don Bosco con uno spettacolo teatrale dedicato a Zeffirino Namuncurà, “Il principe della Patagonia”.
Domenica 26 gennaio, al teatro “E. Viganò” della parrocchia Santa Maria della Speranza di Roma, è andato in scena il musical scritto e diretto da Tommaso Sbardella, docente di Villa Sora, l’istituto salesiano dove il giovane indigeno ha studiato e ha vissuto gli ultimi anni della sua vita. L’incontro si è aperto con una preghiera guidata dai Testimoni del Risorto, dai Salesiani Cooperatori e da Canção Nova.

“Non sapevo nulla di Zeffirino Namuncurà – dice il regista al termine dello spettacolo -, ma l’ho studiato e l’ho sentito tanto vicino. Non era mai stato fatto nulla su di lui, l’idea è venuta all’ex ispettore don Leonardo Mancini: per la prima volta, è andato in scena proprio in questo teatro”.

A chiudere la giornata sono stati don Francesco Marcoccio, vicario ispettoriale della Circoscrizione Italia Centrale che ha organizzato la festa e suor Maria Luisa Miranda, consigliera FMA per la Famiglia Salesiana che ha letto il messaggio della Buonanotte di Madre Yvonne, assente perché influenzata. “Zeffirino è figlio di una minoranza che non ha mai smesso di sperare – ha letto suor Maria Luisa -. Ha voluto essere l’apostolo della sua gente: il messaggio è che possiamo essere veramente santi dove siamo. Come Famiglia Salesiana vogliamo veramente lavorare insieme per fare di tutti noi un movimento per raggiungere i giovani. La santità piena è possibile!“.