Week-end Formativo “TGS EXPERIENCE”

Si è svolta da venerdì 10 novembre a domenica 12 novembre 2023 l’esperienza formativa promossa dall’associazione nazionale Turismo Giovanile e Sociale APS a Roma presso il Centro Nazionale Opere Salesiane.

Il weekend formativo ha permesso agli associati del Tgs provenienti dalle varie sedi italiane di incontrarsi, condividere momenti di riflessione e in qualche modo caricarsi in vista dell’anno che ci aspetta, pronti come sempre ad affrontarlo con gioia ed entusiasmo.

L’esperienza ruotava attorno all’idea del creare un itinerario cercando di analizzare ed osservare tutte le sfaccettature e criticità che questo processo organizzativo potrebbe presentare, da quelle strettamente burocratiche e logistiche, passando per l’individuazione di un tema e dalle tappe del percorso stesso. 

Abbiamo vissuto questa esperienza come fosse un “viaggio nel viaggio” proprio perché mentre durante i momenti formativi ci spostavamo solo con la fantasia cercando di organizzare viaggi ipotetici diretti verso le nostre le nostre mete, durante la giornata del sabato ci siamo effettivamente messi in cammino percorrendo le strade della capitale, soffermandoci dinnanzi ad alcuni importanti palazzi sedi delle più importanti cariche governative ed in particolare soffermandoci durante la visita guidata di Palazzo Chigi.

Nel pomeriggio il  viaggio proposto è stato incentrato sui luoghi di fede, prima visitando la basilica di Santa Maria Maggiore ed infine quella del Sacro Cuore. Ed è proprio qui che ci siamo addentrati in un viaggio nella vita di Don Bosco, ripercorrendone le tappe più significative, visitando le camere dove ha vissuto, rivivendo alcuni dei momenti più importanti della sua vita; attraverso il racconto di questi momenti abbiamo potuto vivere sulla nostra pelle l’instancabile voglia di Don Bosco di voler realizzare il sogno dei nove anni, non abbattendosi dinnanzi alle sfide che gli si paravano davanti, con lo sguardo sempre rivolto al futuro.

Il viaggio e la vita di Don Bosco  si riconnettono prepotentemente con quello che è il lascito di questo weekend, la missione che tutti abbiamo portato a casa con noi: quella cioè di riuscire proprio come Don Bosco a guardare sempre un po’ più in là, al netto delle nostre debolezze, incertezze e difficoltà. Lasciandoci ancora appassionare dai nostri sogni e mettendo nelle condizioni di sognare i giovani che sono attorno a noi, abbiamo il dovere di continuare a lottare tenacemente  per far sì che questi sogni possano poco a poco prendere consistenza, diventando delle realtà in cui tutti i sognatori possano rispecchiarsi. Cercando sempre di guardare più lontano, dobbiamo riappropriarci dei sogni, reimparare a sognare e condurre chi sta attorno a noi sulla strada virtuosa dei sogni.

La parrocchia dei “senza”: seminario di studio sulla parrocchia salesiana

Dal 14 al 16 novembre, a Roma San Tarcisio, si è svolto il Seminario di studio sulla parrocchia salesiana “La parrocchia dei senza”. Questa espressione, “dei senza”, viene dall’esperienza di Don Bosco del 1847, quando l’Arcivescovo Luigi Fransoni ha emanato il decreto formale nel quale lo autorizzava “ad istruire ed ammettere alla prima Comunione quei giovani che intervengono alla sua pia istituzione”, specificando di conferire al nostro fondatore la possibilità di ammettere i medesimi giovani al Sacramento della Cresima. In altra sede il buon Arcivescovo si spingeva ancora oltre arrivando ad affermare al cospetto dei suoi preti che “le cappelle degli Oratorii saranno le parrocchie di quei fanciulli che le frequentano”.

Davanti a tanta chiarezza di indicazioni “Don Bosco si compiaceva di chiamar l’Oratorio «La parrocchia dei fanciulli abbandonati»” (MB III, 196-197). In altre parole, la parrocchia dei ragazzi senza parrocchia, senza comunità di riferimento.

Questa idea di abbandono, di mancanza ha portato ad immaginare questo seminario come un pensatoio in cui, ispirati dal recente insegnamento della congregazione e accompagnati dal magistero ecclesiale, dalle attese delle Chiese locali, proviamo a riflettere e abbozzare uno stile salesiano italiano condiviso che possa portarci a fare senza: fare senza personalismi, fare senza individualismi, fare senza settorialismi. L’augurio che davvero questi giorni possano essere occasione di fare senza per aprirci alla possibilità di fare con, in uno stile eminentemente sinodale e compartecipativo.

Sollecitati dalla pubblicazione del documento “La parrocchia e il Santuario affidati ai Salesiani” da parte del Settore PG della Congregazione, attraverso questo seminario di studio, si è voluto continuare la riflessione favorendo uno scambio tra le Ispettorie italiane su alcuni temi che risultano particolarmente significativi per il nostro contesto nazionale. Non si intende elaborare un nuovo documento, ma piuttosto crescere in una sensibilità comune offrendo agli Ispettori delle prospettive per affrontare alcune situazioni particolari.

Il seminario è iniziato con due riflessioni: una di don Miguel Ángel García Morcuende, consigliere per la Pastorale Giovanile, per la parte che riguarda la congregazione; una seconda di mons. Luigi Renna, arcivescovo di Catania, per un approfondimento circa le attese della chiesa locale nei confronti dei salesiani. Dopodiché, attraverso i focus group si è fatto uno scambio di buone prassi per una convergenza nazionale sul tema della parrocchia salesiana. 

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Il filo rosso: week-end di formazione CGS 2023

Pubblichiamo il resoconto del weekend formativo dell’associazione CGS.

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Si dice che nella vita di ciascuno sia presente un invisibile filo rosso che intrecci delicatamente l’esistenza di una persona a quella di qualcun altro. Appena si arriva al Centro Nazionale Opere Salesiane, a Roma, salendo le scale, risalta subito all’occhio un enorme rocchetto di filo rosso con accanto un ago, come il presagio di un sogno, che sussurra: “Attenzione, sta per succedere qualcosa di importante: delle vite si stanno per incontrare”. Così inizia la storia di tutti coloro che, da 12 circoli locali di tutta Italia, hanno partecipato al week-end di formazione per giovani animatori e dirigenti organizzato dall’Associazione nazionale CGS – Cinecircoli Giovanili Socioculturali APS, tenutosi tra il 3 e il 5 novembre 2023. Un incontro che ha fatto la differenza, e non poteva accadere diversamente, essendo opera di un abile sarto come Don Bosco.

Siamo capaci di sognare? Questa è la domanda che ha dato inizio al tutto. Don Elio Cesari, presidente nazionale del CNOS, insieme a Cristiano Tanas, presidente nazionale CGS, hanno lanciato a tutti i partecipanti una provocazione fondamentale: i sogni sono vocazioni che si coltivano nell’oggi, altrimenti restano solo illusioni. Sognare ha sempre aiutato Don Bosco a seguire il proprio cuore, e in particolare gli ha fatto da guida il suo (ormai celebre) “sogno dei nove anni”, che lo ha accompagnato, forse inconsapevolmente, in tutte le decisioni. Qualcuno ha visto più lontano di lui. Alla base delle attività proposte dai CGS, infatti, dal teatro al cinema, dall’arte alla musica, c’è sempre la concretezza di un sogno. Quale? Il desiderio di far sognare ai giovani non i sogni di qualcun altro, ma i loro.

Queste parole hanno trasportato tutti nell’idea di una “Italia Salesiana”, anche se di dimensioni ridotte, e non c’è forse momento più interessante di quello in cui delle persone sconosciute, di cui magari si è intravisto a malapena il volto, assumono un nome e un’identità. Lasciare che cinquanta persone giochino insieme, come se fossero tornati bambini in oratorio, è un’esperienza che unisce nel profondo. Da lì è seguito un flusso spontaneo di sorrisi, storie svelate, cornetti caldi, caffè, karaoke, dialetti a confronto e sogni comuni. I racconti dei ragazzi si completavano a vicenda, come se si conoscessero da sempre, a dimostrazione del fatto che non è la quantità del tempo a rendere un rapporto speciale, ma la sua intensità, a discapito di qualsiasi distanza.

Alla fine, forse, è tutta una questione di forma e sostanza, come ha spiegato la giornalista Marta Rossi nel suo intervento formativo: oggi siamo abituati a credere a qualsiasi apparenza, senza testarne la profondità; si crede persino al fatto che Steven Spielberg sia un accanito cacciatore di triceratopi. Come si può contrastare allora la bolla irrazionale della disinformazione e andare oltre ciò che gli occhi vedono? Imparare a comunicare nel modo giusto. Ogni parola è portatrice di ciò che siamo, se è vero quando si dice che un uomo vale quanto la sua parola. Ma non può essere un processo autoreferenziale, è necessario che ci si ricordi che la domanda fondamentale rimane “per chi?”: il terreno fertile delle parole è l’ascolto di qualcun altro e persino il silenzio e il fatidico “non lo so” possono fruttare molto nella comunicazione.

In virtù di queste riflessioni, ai ragazzi è stata data in seguito la possibilità di mettersi alla prova e di decidere come comunicare al pubblico le emozioni provate nel week-end di formazione, dando libero sfogo alla loro creatività: dai trend di Tik Tok e Instagram alle rappresentazioni grafiche, dalla visione di video all’uso accurato delle parole. La realizzazione finale dei progetti ha fatto emergere la grande diversità e unicità dei singoli partecipanti, invogliati soprattutto al confronto in vista di un obiettivo comune.

Come poteva mancare, inoltre, nel week-end di formazione una tappa dedicata al cinema? Irene Sandroni, antropologa culturale, ha dato a ciascuno una lente di ingrandimento per analizzare attentamente il cuore di un film o di un cortometraggio, ma facendo un passo indietro dall’impulsività delle emozioni immediate. Nessuna inquadratura è casuale, perché sono i dettagli a fare la differenza e a raccontare agli occhi molto più di quanto possa fare un dialogo. Il cineforum serale è stato caratterizzato dalla proiezione dei cortometraggi “When you wish upon a star” di Domenico Modafferi e “Frontiera” di Alessandro Di Gregorio, grazie ai quali ci si è potuti mettere temporaneamente nei panni del regista, oltre che in quelli personali dello spettatore.

A Raffaella Zoppi, educatrice sociale, sono state affidate le battute finali dei tre giorni di formazione, incentrate sul tema dell’educazione. Si è a lungo dibattuto sulle definizioni di “educatore” e “animatore”, perché avere a che fare con i giovani richiede anima, ma allo stesso tempo competenze per aiutarli ad esprimere se stessi. Si è riflettuto sul fatto che tanto la figura dell’educatore culturale, quanto quella del giovane, rischia di incorrere ad oggi in un’idealizzazione opprimente, che non lascia spazio all’errore e all’incertezza del futuro. Il motto salesiano “Giovani per i giovani”, dunque, evolve in “Giovani con i giovani”, perché le risposte non sono mai a portata di mano e si cammina insieme per trovarle.

Concludendo, il week-end di formazione di quest’anno ha concesso al filo rosso di intricarsi talmente tanto da creare una rete che attraversa tutta l’Italia dei CGS. Ma la verità è che ha legato tutti i partecipanti ad una missione importante, affinché l’incontro annuale di formazione non rimanesse fine a se stesso. Così ha detto don Elio Cesari nell’omelia della messa conclusiva: “Quello che Gesù propone è la guarigione dalla malattia dell’ipocrisia che ci fa vivere scissi tra la verità di noi stessi e la maschera che indossiamo”. Una testimonianza credibile risiede nella capacità di accogliere le proprie debolezze e di amare quelle degli altri per curarle. La speranza è che ogni persona, che ha fatto esperienza del week-end di formazione, custodisca in sé l’importanza della verità, quando sogna, quando comunica, quando osserva, quando educa. L’unico modo è rimanere nella scia del vero Maestro, prima di poter diventare punti di riferimento per i più piccoli.

Chiara Ferraro (CGS Ubuntu, Recale)

MGS Lombardia Emilia, inizia la scuola Formazione Animatori 2023/2024

Sabato 11 e domenica 12 novembre, presso le case salesiane di Bologna BVSL e di Sesto San Giovanni OSDB (MI) si è svolto il primo incontro della Scuola Formazione Animatori 2023-24.

La Scuola Formazione Animatori (SFA) è una proposta del Movimento Giovanile Salesiano Lombardia Emilia che, da diversi anni, coinvolge centinaia di adolescenti proponendo loro un cammino di formazione di vita cristiana, nello stile tipicamente salesiano dell’apostolato giovanile.

Quest’anno il percorso vedrà coinvolti 700 adolescenti insieme a oltre 240 giovani ed adulti impegnati come accompagnatori e formatori divisi tra le due sedi.

Don Edoardo Gnocchini, delegato di Pastorale Giovanile ILE, afferma come la SFA sia ancora oggi un appuntamento che riesce a raccoglie ragazzi, ragazze e formatori provenienti da realtà diverse che si ritrovano insieme «per fare famiglia nello stile di don Bosco e per donarsi reciprocamente l’entusiasmo di imparare a essere animatori, gli uni, e l’esperienza e la gioia che ha riempito il cuore nel darsi ai piccoli, gli altri».

Suor Gisella Ciarla, consigliera per la Pastorale Giovanile ILO, si sofferma su come il percorso formativo offra agli adolescenti coinvolti “un’occasione unica e speciale per scoprire e coltivare i propri talenti e per approfondire il proprio cammino di fede, crescendo nella consapevolezza che l’unicità e la bellezza di ciascuno assumono vero valore solo quando sono messe a servizio degli altri” .

Per la SFA questo non è solo un nuovo anno ma soprattutto un nuovo inizio!

Dopo gli anni segnati dalle sospensioni, dalle restrizioni e dalle rimodulazioni necessarie per affrontare l’emergenza sanitaria, si è ritornati in presenza e, senza paura, con i grandi numeri che hanno da sempre contraddistinto questo appuntamento.

«I ragazzi ne avevano bisogno e lo hanno dimostrato con una partecipazione davvero significativa in termini numerici e di qualità», nota suor Anna Maria Spina, consigliera per la Pastorale Giovanile ILS, evidenziando anche come essa sia «una bella esperienza di collaborazione come Famiglia Salesiana nel Movimento Giovanile Salesiano».

Ogni weekend formativo trova il suo culmine nella celebrazione eucaristica domenicale. Durante quest’ultima l’ispettore, don Roberto Dal Molin, ha sottolineato come «l’olio nella lampada della nostra vita è l’amore che il Signore dona; se lo si vive si è pronti ad incontrare lo “sposo”». Ha anche sottolineato come essere animatori significhi «imparare ad amare da cristiani».

I prossimi appuntamenti del percorso saranno:

1-2 Dicembre 2023

13-14 Gennaio 2024

“Quali Salesiani per i giovani di oggi?”: nuovo ciclo di incontri e formazione per salesiani e laici

In continuità con gli incontri degli anni precedenti, la Conferenza delle Ispettorie Salesiane d’Italia (CISI) Settore Formazione e il Centro Studi dell’Opera “Tabernacoli Viventi” propongono la quarta edizione degli incontri di approfondimento delle Linee Programmatiche del Rettor Maggiore dopo il Capitolo Generale 28: “Quali Salesiani per i giovani di oggi?”

È un’occasione di formazione semplice e fruibile offerta alle comunità salesiane e ai laici corresponsabili. Nei primi tre anni le visualizzazioni dei video hanno raggiunto più di 25.000 contatti. La prima edizione aveva approfondito il sacramento salesiano della presenza (III linea), la seconda edizione aveva sviluppato l’identità consacrata del salesiano nella relazione vitale con Gesù (I linea), la terza edizione si era concentrata sull’urgenza del “Da mihi animas, cetera tolle” (II linea). Nell’anno 2023-2024 il focus sarà sulla formazione per essere salesiani pastori oggi (IV linea). Vista la scelta del tema del CG29 si terrà presente nelle interviste mensili cosa significa formare salesiani pastori oggi “Appassionati di Gesù Cristo, dedicati ai giovani”.

Gli incontri inizieranno sabato 18 novembre dalle ore 9 alle ore 10,15 con un’intervista a don Enrico Ponte, maestro dei novizi, sul tema “oltre il divario tra formazione e missione”.
Come nelle edizioni precedenti ci sarà sempre il Rettor Maggiore, Cardinale Ángel Fernández Artime, a commentare, approfondire e spiegare cosa significa vivere, nel contesto odierno, la “formazione dei salesiani pastori oggi ” e lo farà nell’intervista in programma per sabato 9 dicembre 2023.

Il percorso approfondirà anche la “formazione dell’essere salesiano pastore” declinato nelle sfide culturali odierne attraverso una lettura evangelica dei segni dei tempi con don Andrea Bozzolo, Rettor Magnifico dell’UPS (sabato 13 gennaio), quale tipo di vita fraterna e di missione per l’oggi con don Silvio Roggia (sabato 17 febbraio), la chiamata per i salesiani nel “Portami con te” e la centralità eucaristica come chiave per la formazione oggi con il signor Paolo Zini e don Matteo Rupil (sabato 16 marzo), la presenza delle donne nella comunità e Mamma Margherita oggi, con la signora Anna Sansoni (sabato 13 aprile).

La modalità, ormai collaudata, prevede incontri di formazione online nello stile dell’intervista, con la possibilità di sviscerare il tema mediante domande in chat dei partecipanti.

Gli incontri verranno trasmessi in diretta su YouTube “ANSchannel” e sulla pagina Facebook “Don Bosco Italia” nei sabati indicati, e si terranno dalle ore 9 alle 10.15 e potranno inoltre essere rivisti in un altro momento. I destinatari degli incontri sono tutti i salesiani in formazione iniziale e permanente e i membri dei gruppi della Famiglia Salesiana che desiderano vivere un approfondimento carismatico.

Una storia che si scrive ancora: raduno dell’equipe di Animazione Missionaria a Genova

“Siamo parte di un sogno d’amore”. Un sogno che ha preso forma l’11 novembre 1875, prima spedizione missionaria Sdb, e il 14 novembre 1877, prima spedizione missionaria Fma, e che continua a scorrere e a scriversi nei suoi dettagli più particolari ancora oggi coinvolgendoci come famiglia salesiana tutta.

Lo scorso 10 e 11 novembre si è riunita a Genova Sampierdarena l’Equipe Nazionale di Animazione Missionaria, ovvero un gruppo di Sdb, Fma e giovani appartenenti alle varie realtà territoriali di Animazione Missionaria d’Italia per continuare una riflessione comunitaria, avviata lo scorso anno a Valdocco, in vista dell’anniversario dei 150 anni dalle prime spedizioni.

Durante la prima giornata abbiamo visitato gli ambienti del futuro Museo delle spedizioni missionarie (salesiane) che verrà realizzato all’interno dell’opera di Sampierdarena e poi ci siamo diretti verso il Museo delle Emigrazioni: una vera realtà di confronto con tante storie di uomini e donne che si sono trovati, per svariate ragioni, a partire e lasciare la propria casa. È stato bello ritrovare tra di loro anche figure della nostra famiglia: Artemide Zatti, Don Piperni (sdb) e suor Maddalena Inzaghi (fma). Una delle particolarità del museo è che si viene associati ad un passaporto per simulare dialoghi in lingua con persone di altri paesi. Sono anche presenti monitor per scoprire quale lavoro sarebbe stato affidato in determinate epoche in base al proprio genere e alla propria età. Davvero un museo toccante e che fa porre domande su tematiche sicuramente molto attuali.

Ci siamo poi spostati per un momento di riflessione e preghiera nella Chiesa di San Sisto, in cui don Bosco celebrò la sua prima Messa a Genova, nel 1857. Davvero un regalo della provvidenza. Qui abbiamo riletto le parole donate da don Bosco e Madre Mazzarello ai primi missionari e missionarie e ci siamo chiesti cosa possano dire a noi oggi. Dopo un cammino che ci ha condotti fino al porto antico, da cui salparono i primi missionari, in serata siamo rientrati a Sampierdarena dove ci aspettava la buonanotte di don Stefano Aspettati, ispettore dell’ICC e di sr Elide Degiovanni, ispettrice della ILS, che ci hanno incoraggiati alla gioia, all’affidamento e al riconoscerci tutti fratelli.

Il sabato mattina abbiamo riflettuto su alcuni cammini che potrebbero aiutare l’Italia salesiana a prepararsi al 150° anniversario delle prime spedizioni SDB e FMA. Quanto emerso, sarà condiviso con Delegati e Consigliere di PG e con Ispettori e Ispettrici per poter procedere all’avvio dei lavori.

È stata un’occasione di incontro bella, segno della presenza e della guida dello Spirito che siamo sicuri abbia illuminato le nostre riflessioni e che speriamo possano essere belle idee di condivisione e fraternità per tutto il territorio nazionale.

Sono stati giorni intensi e soprattutto intrisi dell’amore di quel sogno di cui siamo parte anche noi oggi come Italia salesiana.

Gaia Greco

TGS Eurogroup, TGS18+: Opere Sociali Don Bosco di Sesto San Giovanni in viaggio studio a Bruxelles

Si è appena conclusa l’esperienza TGS18+ Bruxelles per un gruppo di 28 studenti e 2 docenti dell’istituto Opere Sociali Don Bosco di Sesto San Giovanni (Milano), accompagnati dal direttore generale TGS Eurogroup alla scoperta delle istituzioni europee. Il viaggio studio, che si è svolto dal 6 al 9 novembre 2023, rientra nel programma TGS for Schools, grazie al quale scuole ed enti di formazione chiedono la collaborazione della nostra associazione quale partner per attività specifiche e progetti su misura nel settore del turismo giovanile.

È stato un piacere accompagnare in viaggio studio a Bruxelles un nutrito gruppo di studenti della Scuola Secondaria di Secondo Grado “Ernesto Breda”, della casa salesiana di Sesto San Giovanni, una delle realtà salesiane più grandi d’Italia con ben 2.750 studenti e 300 collaboratori. I 28 studenti in viaggio studio a Bruxelles erano equamente distribuiti tra allievi del liceo e allievi dell’istituto tecnico e per poter partecipare all’iniziativa TGS Eurogroup hanno seguito un processo di candidatura e selezione, al quale è seguito nei mesi scorsi il corso preparatorio di formazione “Giovani e Politica” organizzato dalla stessa casa salesiana.

Il programma di viaggio prevedeva nella giornata di arrivo la visita della città di Bruxelles, inclusa una passeggiata “Bruxelles by night” alla scoperta del suggestivo centro storico della capitale.
Nella seconda giornata si sono susseguite la visita alla Commissione Europea e al Parlamentarium, il centro visitatori del Parlamento Europeo, dove oltre alla mostra permanente interattiva gli studenti hanno potuto immedesimarsi nel ruolo di Parlamentare Europeo attraverso un avvincente gioco di ruolo.
La terza giornata di visita è stata dedicata principalmente al Parlamento Europeo: dopo un incontro con il membro del Parlamento Europeo On. Silvia Sardone, che ha patrocinato il viaggio e con la quale gli studenti hanno potuto confrontarsi su diversi temi attuali e sull’esperienza vissuta, alla Casa della Storia Europea il gruppo ha potuto conoscere da vicino la storia e le vicende che hanno portato alla costruzione dell’Unione Europea e, contestualmente, alle sfide che si pongono per il futuro di tutti noi cittadini europei. Nel pomeriggio gli studenti sono tornati al Parlamento Europeo per assistere alla sessione plenaria dove con grande emozione hanno potuto ascoltare gli interventi di Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea, di Charles Michel, Presidente del Consiglio Europeo, e di Roberta Metsola, Presidente del Parlamento Europeo.
Nella quarta ed ultima giornata di viaggio studio si è svolto il tradizionale incontro con la società civile, rappresentata da quattro diverse organizzazioni che portano all’attenzione delle istituzioni europee il punto di vista dei cittadini, in particolare dei giovani: lo European Youth Forum, il Centro Europeo del Volontariato, Don Bosco Youth-Net e Don Bosco International.

Cosa si sono portati a casa i nostri studenti dopo questo viaggio studio? Che cosa è rimasto loro dell’esperienza vissuta a Bruxelles? Hanno vissuto in pienezza questa esperienza? Quali insegnamenti per la loro formazione personale, la loro vita, il loro futuro? Ecco alcune loro testimonianze:

Un viaggio ricco di contenuti e particolarmente stimolante. Porto con me una consapevolezza maggiore sulle modalità decisionali delle istituzioni europee, nuove conoscenze, oltre alla piacevole sorpresa della bellezza della città di Bruxelles.

È stato un viaggio con tanti momenti interessanti e ricco di esperienze molto significative. Da questo viaggio di studio “porto a casa” le tantissime informazioni apprese sulla politica e soprattutto sull’Unione Europea e ritengo di aver vissuto appieno questi bellissimi giorni.

Questo viaggio mi ha permesso di conoscere nuovi aspetti della comunità europea in cui vivo. Al rientro da questo viaggio studio mi sento di aver portato con me un pezzo di Bruxelles. Ho trovato affascinante la sua bellezza storica e la sua importanza a livello europeo. Mi sono trovato bene e penso che questo viaggio possa dare una mano a comprendere anche le possibilità che vengono messe a disposizione degli studenti di tutta Europa attraverso le associazioni, anche grazie ai tirocini e alle attività di volontariato.

Ciò che porto a casa è che la politica è qualcosa che riguarda tutti ed è un peccato che i giovani si interessano così poco ad un tema così importante. Questa esperienza mi ha fatto capire che, nel mio piccolo, posso fare anch’io la differenza nel mio paese, ad esempio attraverso il volontariato.

Prima del percorso “Giovani e Politica” fatto con la scuola e di questo viaggio non sapevo molto di politica europea ed ero interessata ad approfondire questo aspetto. Le lezioni fatte a scuola e il viaggio a Bruxelles mi sono stati molto utili per capire prima a livello teorico e poi anche concreto cosa significhi fare politica è come questa è strutturata Da questo viaggio studio mi porto a casa due cose: la prima è ovviamente una conoscenza più approfondita delle istituzioni europee e dei modi con cui anche noi giovani possiamo fare politica (grazie al momento d’incontro con la società civile) mentre la seconda è un arricchimento personale legato alle persone che ho conosciuto. Passare del tempo con ragazzi che hanno la mia stessa età e i miei stessi interessi è stato uno degli aspetti più belli di questo viaggio studio.

Questo viaggio studio mi ha dato un sacco di conoscenze nuove, ha migliorato il mio inglese, mi ha fatto conoscere nuove persone, è un’esperienza che mi porterò nel cuore per sempre.

Un grazie di cuore a tutti gli studenti e ai docenti di Sesto San Giovanni per queste giornate trascorse assieme!

Lo Staff TGS Eurogroup

foto di copertina: Parlamento Europeo

TGS Eurogroup

Formazione professionale e lavoro: Cnos-Fap e Ptsclac, in aumento gli impegni di spesa dei bandi

Dall’agenzia SIR.

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Gli impegni di spesa in Italia dei bandi per la formazione professionale e le politiche attive del lavoro sono cresciuti, registrando un trend positivo. È quanto emerge dai dati dell’Osservatorio digitale, piattaforma ideata da Centro nazionale Opere salesiane – Formazione aggiornamento professionale (Cnos-Fap) con Ptsclas, che monitora i bandi sulla formazione professionale e le politiche attive del lavoro in Italia.

L’Osservatorio digitale esplicita che nel 2022 ci sono stati 1.220.706.006,23 di euro investiti nella formazione, per lo più ordinamentale, in leggero aumento rispetto ai 1.011.886.306,64 di euro del 2020; mentre più evidente risulta la crescita dei finanziamenti dedicati alle politiche attive del lavoro con 2.283.525.636,62 di euro del 2022 rispetto agli 822.668.967,83 del 2020. Questo è quanto risulta dallo studio critico di 262 avvisi pubblicati dalle Regioni, di cui 159 riguardanti le politiche della formazione e 103 relativi alle politiche attive del lavoro . “Si può affermare quindi, che la tendenza delle politiche europee e nazionali – viene rilevato in una nota – è quella di implementare gli investimenti in questi ambiti, ritenuti ormai determinanti per lo sviluppo dell’occupazione”.

Questa mattina, nel corso del “Seminario sulle politiche della formazione professionale e del lavoro. Il Sistema Its per il rilancio di tutta la filiera professionale” svoltosi a Roma presso Palazzo Giustiniani, si è avuta conferma di come “è sempre più evidente l’interrelazione tra le due voci di spesa”. Nel corso degli anni, la progettazione dei bandi delle Regioni e Province Autonome, è infatti diventata più matura. L’anno in esame inoltre beneficia di primi effetti del Pnrr e dall’uscite dall’emergenza sanitaria e dell’effettiva attuazione del programma Gol. Per fare un esempio guardando alle tipologie di risorse impiegate per finanziare i percorsi Gol, emerge che l’86% dei finanziamenti siano derivanti dal Pnrr, il restante invece ricomprende fondi Fse+, risorse regionali/provinciali o altre tipologie di fondi.
Rispetto alla recente riforma degli Istituti tecnici e professionali, al potenziamento degli Its Academy e alla proposta di sperimentazione della nuova filiera formativa tecnologica-professionale, voluta dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, nel dibattito è stato rilevato che riforme e risorse che possono servire a superare certe reticenze e disegnare un nuovo sviluppo del Paese basato sulle competenze. “Siamo di fronte a una nuova sfida con la riforma del ministro Valditara. Auspichiamo che questa possa concorrere nella direzione di un pieno riconoscimento della Iefp, delle sue peculiarità e della sua propria identità, alla pari dei percorsi scolastici”, ha affermato Giuliano Giacomazzi, direttore generale del Cnos-Fap.

Il Cnos-Fap – conclude la nota – rileva un apprezzamento per la crescita e il consolidamento di tale filiera, che ha raggiunto un buon livello e che deve determinare gli ultimi tasselli per arrivare ad una sua piena realizzazione, ma mancano però ancora interventi strutturali che aiutino a superare le forti disomogeneità regionali. Giacomazzi ha ribadito come “l’attenzione sullo sviluppo degli Its mette bene in evidenza la ricchezza formativa ed educativa della filiera lunga della formazione tecnico-professionale, come elemento conclusivo e di eccellenza”.

Vai al sito

 

Formazione Professionale, intervista a don Giuliano Giacomazzi su Radio Vaticana

Il 4 novembre, durante la trasmissione “Radio Vaticana con voi”, è stato intervistato don Giuliano Giacomazzi sul tema della Formazione professionale.

L’intervista si trova dal minuto 56 del link:

Convegno nazionale PGS: “Sui luoghi delle origini per una rinnovata proposta culturale”

Dal sito della PGS Italia.

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L’appuntamento costituisce l’occasione per presentare ufficialmente la rinnovata proposta culturale delle PGS, concludendo un percorso di riflessione condivisa iniziato nel dicembre del 2021 e che continuerà a vedere nei prossimi mesi il coinvolgimento di tanti protagonisti dell’Associazione.

La visita ai luoghi di Don Bosco e la possibilità di respirare l’aria delle nostre origini ci predisporranno al meglio per riflettere e condividere sul senso del servizio educativo attraverso lo sport che abbiamo scelto di fornire ai giovani dei nostri territori.

Programma 

1 Dicembre 2023

Ore 14:30 Ritrovo PGS LAB – Formazione
Ore 15:00 Giunta Nazionale
Ore 17:00 Consiglio Nazionale con la partecipazione dei Presidenti Regionali
Ore 20:00 Cena

2 Dicembre 2023
Ore 7:45 In viaggio verso Colle Don Bosco – visita ai luoghi di Don Bosco e momento di riflessione comunitaria
Ore 11:00 Chieri – visita ai luoghi della vita di Don Bosco
Ore 13:30 pranzo presso Valdocco
Ore 15.30 inizio Convegno Proposta Culturale
Ore 20:00 Cena
Ore 21:00 Serata a sorpresa…

3 Dicembre
Ore 9.30 Santa Messa
Ore 10:30 Visita Valdocco
Ore 13:00 Pranzo
Ore 14:30 Partenze