Incontro del Coordinamento dell’ufficio nazionale parrocchie e oratori della Conferenza delle Ispettorie Salesiani d’Italia

Dall’agenzia ANS.

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Roma, Italia – gennaio 2024 – L’11 gennaio si è svolto l’incontro del Coordinamento dell’Ufficio Nazionale parrocchie e oratori della Conferenza delle Ispettorie Salesiane d’Italia (CISI). All’ordine del giorno c’è stata la verifica del seminario nazionale sull’identità della parrocchia affidata ai salesiani, svoltosi dal 14 al 16 novembre 2023 a Roma. Si è poi programmato il percorso per continuare la riflessione e lo studio da offrire all’intera italiana salesiana su questo tema, e lo studio del recente documento sull’oratorio prodotto dal Settore della Pastorale Giovanile della Congregazione Salesiana. Al termine dei lavori è stata celebrata l’Eucaristia all’altare di Maria Ausiliatrice nella chiesa del Sacro Cuore: è stato il modo per celebrare come Ufficio Nazionale il Bicentenario del Sogno dei 9 anni. Fu, infatti, a quell’altare che Don Bosco comprese le parole dette dalla “Donna di Maestoso aspetto” da lui vista nel sogno: “A suo tempo tutto comprenderai”. Era il 16 maggio 1887, e a Don Bosco restavano ancora pochi mesi da vivere.

Servizio Civile con Salesiani per il sociale: unisciti a noi!

Dal sito di Salesiani per il Sociale.

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Il Servizio Civile con i Salesiani è molto più di una semplice esperienza di volontariato; è un viaggio pieno di significato, un percorso che va ben oltre il contributo individuale e si intreccia con la storia di impegno e dedizione dei Salesiani stessi.
Un impegno profondo, un atto di amore e solidarietà rivolto alle categorie più vulnerabili della società. Attraverso progetti mirati alla crescita e al benessere della comunità e del territorio, i giovani volontari scoprono la bellezza di far parte di una comunità.
Si trovano ad affrontare sfide quotidiane, imparando a gestire la fatica ma soprattutto la bellezza dell’educare, perché, come affermano i Salesiani, educare significa tenere tra le mani i cittadini del futuro.
Partecipare al Servizio Civile con i Salesiani in Italia o all’estero significa intraprendere un viaggio di crescita personale, un’opportunità che permetterà ai volontari di apprezzare le piccole cose e acquisire competenze utili per il proprio percorso di vita e professionale.

“Educazione diventa una parola che racchiude una vastità di esperienze, un impegno continuo che va oltre la mera trasmissione di conoscenze.” Queste sono le parole di Rosa, ex volontaria del servizio civile presso la casa salesiana di Marsala.

Alcune informazioni chiave:

  • Sono disponibili 903 posti complessivi, di cui 830 in Italia e 73 all’estero.
  • Il termine ultimo per la presentazione delle domande è il 15 febbraio alle ore 14:00.
  • Il bando è aperto a giovani tra i 18 e i 28 anni. Per partecipare, è necessario registrarsi al Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) con un livello di sicurezza 2. Coloro che non sono ancora registrati o desiderano ulteriori informazioni possono consultare il sito dell’AGID – Agenzia per l’Italia Digitale, dove sono disponibili dettagli e tutorial utili.

Da quest’anno, inoltre, sarà possibile candidarsi per il progetto “Connessioni di Pace 2“ direttamente presso l’ufficio nazionale gli uffici di Salesiani per il Sociale.
Nel progetto “Connessioni di Pace 2” i volontari saranno coinvolti in attività di progettazione, raccolta fondi e comunicazione.

“Se dovessi pensare ad una parola chiave sarebbe SALTO. Trova il coraggio di farlo perché ti servirà per allargare i tuoi orizzonti, imparare ad apprezzare le piccole cose ma soprattutto a conoscere te stesso/a in profondità. Trova il coraggio di farlo perché poi sarai fiero di te per esserti lanciata/o ed averci almeno provato. Se non provi non potrai mai sapere come sarebbe potuta andare.” Sara, ex volontaria del servizio civile all’estero. 

Il Servizio Civile con i Salesiani è dunque un capitolo nella storia di chi ha scelto di alzare la mano, di essere parte attiva nella costruzione di una società orientata ai valori della convivenza pacifica e dell’aiuto reciproco, da molto prima del 2001, anno in cui i primi progetti nazionali di Servizio Civile vedono la luce grazie alla volontà di giovani desiderosi di dedicare parte della loro vita a servire la comunità in un contesto non armato e non violento.
Il 2004 segna poi un passo fondamentale nella storia del Servizio Civile con i Salesiani, quando Salesiani per il Sociale ottiene l’accreditamento come ente di I classe nell’albo nazionale del Servizio Civile. Da quel momento, la crescita è costante, con una media di 800 giovani volontari impegnati ogni anno a favore dei minori vulnerabili. Oggi, nel 2023, l’opportunità si amplia ulteriormente con 903 posti disponibili, di cui 830 in Italia e 73 all’estero.

Progetti in Italia
Progetti estero

Intervista a don Francesco Preite (Salesiani per il Sociale): “Le due emergenze giovanili sono educazione e lavoro”

Dal Quotidiano di Bari, di Bruno Volpe

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“Le due emergenze giovanili sono educazione e lavoro”: ce lo ha dichiarato in questa intervista a margine dell’ evento “Passato, presente e futuro del quartiere Libertà” (uno dei rioni difficili del capoluogo pugliese) don Francesco Preite, Presidente Nazionale dei Salesiani per il sociale Aps, che per lunghi anni è stato proprio a Bari direttore dell’oratorio dei salesiani al Redentore. La manifestazione barese era inserita nel contesto della interessante iniziativa comunale Community Hub a favore di alcuni rioni problematici come Libertà ed Enziteto. La scelta del Comune si è rivelata un successo mediatico, anche grazie all’ esperienza comunicativa e divulgativa dell’editore Domenico Di Marsico che da par suo ha organizzato pannelli, grafica e ha diretto egregiamente tutto il progetto comunale.

Don Preite, ormai lei svolge a Roma dai Salesiani un ruolo molto delicato soprattutto per quel che riguarda il sociale. Quali le emergenze?
“Direi che le emergenze sono fondamentalmente due. Una la povertà dei minori e si calcola che in povertà ci siano in Italia un milione e duecentomila ragazzi, che tra l’altro disertano la scuola e bisogna valutare il tema dell’abbandono scolastico. Naturalmente, però questa non è una giustificazione, situazioni simili spingono al compimento di reati come abbiamo visto di recente proprio con la retata nella città vecchia a Bari. La repressione, che pur al momento giusto è necessaria, non è la sola risposta, bisogna prevenire. Siamo davanti a situazioni gravi che ci interpellano tutti e scuotono le nostre coscienze. Una seconda emergenza si chiama lavoro e occorrono migliori e più energiche politiche di chiamata al lavoro. Abbiamo bisogno di politiche attive del lavoro efficaci, soltanto il lavoro rende dignità alle persone, non il mero assistenzialismo che pur serve nei momenti critici ed è una valvola di sfogo”.

Torniamo alla educazione che è uno dei punti cardine del fondatore dei Salesiani Don Bosco… “Il lavoro porta a quella che si definisce la santità dell’ ordinario, del feriale, alla correttezza del vivere onestamente ogni giorno”. Lo diceva anche san Josemaria Escrivà de Balaguer fondatore dell’Opus Dei…
“In effetti su alcune cose i due hanno molto in comune come ad esempio il senso del realismo, lo stare con i piedi a terra e gli occhi rivolti al Cielo. Solo il lavoro, e in effetti il santo spagnolo lo diceva, santifica la nostra esistenza, la rende dignitosa e toglie le cattive idee dalla testa”.

Come definisce la situazione attuale del Paese in termini di povertà?
“Grave e tuttavia non entro in questioni politiche che non mi competono. Occorre dare ai giovani risposte chiare, forti e adeguate”.

Lei è stato molto tempo a Bari al Libertà, che cosa dice ai suoi vecchi cittadini?
“Di sognare in grande, è bello. Oggi sono a Roma, svolgo nella Capitale un ruolo difficile e di responsabilità, ma Bari non l’ho mai dimenticata. Resto della idea che educazione e lavoro sono la via che porta alla santità di vita. Specialmente l’apprendere tecnicamente un mestiere e questo è stato un chiodo fisso di San Giovanni Bosco”.

Infine, l’assessora alle politiche giovanili del Comune di Bari Paola Romano che rumors danno candidata sindaco: “Bisogna saper ascoltare prima di tutto i giovani e al Libertà ed altre periferie lo stiamo facendo. Sono concorde che la vera emergenza è educativa, una sfida”. Chiude l’editore Domenico Di Marsico uno degli alfieri del successo della iniziativa: “Il Comune ha fatto una bella cosa, è giusto dedicarsi alle periferie. Io ho messo a disposizione la mia esperienza e soprattutto la voglia di aiutare i giovani a crescere”.

Il Cnos-Fap di Palermo ricorda l’8 dicembre 1841… dove tutto ebbe inizio

Dal sito dei Salesiani di Sicilia.

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Allievi, formatori, salesiani, ex allievi, ex formatori… tutti insieme per lodare il Signore per il dono di Maria Immacolata e ricordare quell’8 dicembre 1841 in cui… dove tutto ebbe inizio.
Un momento preparato per tempo durante la settimana con diversi incontri formativi. In particolare i ragazzi dei nostri corsi professionali hanno vissuto un bel triduo in preparazione alla Festa dell’Immacolata e al compleanno del primo oratorio salesiano.
Il momento clou è stato vissuto con la Santa Messa, presieduta da don Lino Ruvituso, 44esimo anniversario della sua ordinazione sacerdotale a cui hanno partecipato i nostri splendidi ragazzi, che sono i “fiori più belli” da portare alla Mamma Celeste!
La giornata di festa è stato uno splendido momento di famiglia perché ancora una volta gli studenti riconoscono nell’Istituto Salesiano una casa.
Dopo la celebrazione si è tenuto il tradizionale cerchio mariano, con la recita della prima Ave Maria. Alla fine ai presenti è stato donato un panino con la mortadella.
La giornata è poi proseguita con le diverse attività ricreative organizzate per gli studenti.

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“Avis ti prende… e poi restituisce”: l’importanza del dono al “buongiorno” del Cnos-Fap di Forlì

Da Forli Today.

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È stata una grande emozione, per i rappresentanti dell’Avis Comunale di Forlì, aver avuto l’opportunità di diffondere la cultura del dono di fronte a circa 200 studenti del Centro di Formazione Professionale “Don Bosco” di Forlì. I giovani, riuniti nella Sala San Luigi per l’appuntamento quotidiano del “buongiorno”, non hanno semplicemente ascoltato il messaggio portato dall’Associazione su invito del Direttore del Centro, Sergio Barberio, ma sono stati protagonisti attivi e hanno offerto alcune significative testimonianze relative al dono del sangue.

In rappresentanza del Direttivo di Avis Forlì, sono stati invitati a salire sul palco della Sala San Luigi il presidente Roberto Malaguti, il vicepresidente Vicario Giulio Marabini, il consigliere con delega alla Formazione Michele Donati e la Consigliera con delega alla stampa Laura Bertozzi. Nella mattinata di lunedì, dopo un momento di preghiera, è partito il video-sigla dei Salesiani di Forlì, dal titolo “La scuola che ti prende”. Questo ha dato il la all’intervento del presidente Avis Forlì, Roberto Malaguti: “Anche Avis ti prende… e poi restituisce! L’Associazione Volontari Italiani del Sangue ha una storia lunga quasi cent’anni, quando si iniziò a strutturare e rendere sicura la donazione. La sezione forlivese è attiva dal 1936 e conta 4mila associati in città, 6mila nel circondario forlivese e 15mila a livello provinciale. I risultati sono buoni, ma serve sempre di più. Il miglior luogo per conservare il sangue? Le persone!”.

È seguita la testimonianza del Consigliere Michele Donati, che ha espresso gratitudine verso i donatori di sangue e la volontà di spendersi per la causa di Avis dopo un intervento chirurgico subito anni fa. Come noto, la chirurgia richiede una buona disponibilità di sacche di sangue e “Avis è lo strumento che ci permette di esserci”, ha osservato Donati. Non solo altruismo, però, perché donare significa anche tenere sotto controllo la propria salute a costo zero, come ha ricordato il vicepresidente Vicario Giulio Marabini. Ma questo non è l’unico modo per contribuire alla vita dell’Associazione: “Si può donare anche il proprio tempo”, ha ricordato il Presidente Malaguti. “Abbiamo gruppi sportivi, un nucleo di volontari e anche un gruppo giovani impegnato in iniziative e progetti”.

A questa presentazione, condotta in dialogo con il direttore del Centro di Formazione Professionale Sergio Barberio, è seguito un momento interattivo con la platea di circa 200 giovani, tra i 15 e i 18 anni, di 23 nazionalità diverse. Cos’è un gruppo sanguigno? Chi sa qual è il proprio? Da questo seme lanciato ai ragazzi, sono germogliate alcune importanti testimonianze da parte di chi ha già sperimentato percorsi medici di un certo rilievo e ha toccato con mano l’importanza del dono del sangue. “La nostra scommessa – ha concluso Barberio – è una borsa di studio al contrario, che farete a voi, insieme alle vostre famiglie, per spirito solidale, perché la generosità supera l’immaginabile. Per la nostra realtà salesiana è essenziale capire l’importanza del dono, che è sempre qualcosa che ci appartiene”.

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RMG – La sfida della Formazione nell’oggi della Congregazione. Intervista al Cardinal Ángel Fernández Artime

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Prosegue il ciclo di appuntamenti della serie “Quali Salesiani per i giovani di oggi?”, sulle Linee Programmatiche per la Congregazione Salesiana dopo il Capitolo Generale 28°. Nella giornata di sabato prossimo, 9 dicembre 2023, ad intervenire sarà direttamente il Cardinal Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani, chiamato ad offrire spunti e intuizioni a partire dal tema “La sfida della Formazione nell’oggi della Congregazione”.

Durante l’intervista don Giuliano Giacomazzi, Presidente del Centro Nazionale Opere Salesiane-Formazione Aggiornamento Professionale (CNOS-FAP), rivolgerà al Rettor Maggiore diverse domande, che serviranno ad investigare la materia: quali sono le condizioni essenziali perché una comunità salesiana possa essere il primo luogo di formazione? E quali gli elementi di forza della formazione salesiana? E ancora: quali sono i rapporti della formazione salesiana con la missione salesiana, e della formazione con l’esercizio del governo?

Su questi e su molti altri temi, dunque, sarà l’autorevole voce del Cardinale Fernández Artime a gettare luci e traiettorie per il futuro.

Inoltre, anche chi assisterà online all’intervista potrà sottoporre al X Successore di Don Bosco i propri interrogativi, ricorrendo alla consolidata modalità delle domande condivise durante la diretta nelle chat delle trasmissioni.

L’intervista avrà luogo in italiano, ma per rendere accessibile il contributo a tutto il mondo salesiano è prevista anche la traduzione simultanea in inglese, spagnolo, francese e portoghese.

Per assistervi basterà collegarsi dalle ore 9 alle 10:15 (UTC+1) su ANSChannel (il canale YouTube di ANS) ai link seguenti (ITA – ENG – SPA – FRA – POR) dove la trasmissione resterà disponibile per essere rivista anche successivamente.

Quello attualmente in corso è il quarto ciclo di appuntamenti della serie “Quali Salesiani per i giovani di oggi?”, tutti promossi dalla Conferenza delle Ispettorie Salesiane d’Italia (CISI) – Settore Formazione, e dal Centro Studi dell’Opera “Tabernacoli Viventi”. In quest’anno pastorale 2023-2024 gli incontri sono dedicati ad approfondire la quarta Linea Programmatica “la formazione per essere salesiani pastori oggi” e, al tempo stesso, considerato il tema del Capitolo Generale 29, a ragionare su cosa significhi formare salesiani “Appassionati di Gesù Cristo, dedicati ai giovani”.

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Centro Nazionale Opere Salesiane, visita straordinaria di don Juan Carlos Perez Godoy

Dal 28 al 30 novembre il consigliere per la Regione Mediterranea, don Juan Carlos Perez Godoy ha visitato la comunità salesiana e i laici del Centro Nazionale delle Opere Salesiane, incontrando anche il personale del CNOS-FAP nel complesso delle catacombe di San Callisto.

Nell’ambito della Visita Straordinaria di verifica del Capitolo Generale, il consigliere Regionale ha avuto modo di incontrare la comunità San Lorenzo e il personale che lavora sia al Centro Nazionale di via Giacomo Costamagna che quello del CNOS-FAP: incontri nei quali don Godoy ha avuto modo di conoscere le modalità di lavoro e di condivisione della missione. Elementi fondanti il cammino di comunione sono il Progetto Comunitario e il percorso in vista della redazione del PEPS, che si sta compiendo a cura del Consiglio della CEP del Centro Nazionale e cono l’accompagnamento di don Michal Vojtas. Prosegue l’esperienza di condivisione coi laici corresponsabili della missione: sono stati già programmati gli incontri con tutti i dipendenti di Salesiani per il Sociale e del CNOS-FAP in occasione della festa di don Bosco (31 gennaio) e quella di Maria Ausiliatrice (24 maggio).

Il dialogo con tutti i dipendenti, così come con con i membri della comunità San Lorenzo ha presentato al consigliere Regionale una visione di quanto costruito fino a qui con il nuovo Centro Nazionale, con un cammino che guarda al futuro, all’Italia Salesiana e al bene dei giovani, soprattutto i più poveri.

“Ringraziamo don Juan Carlos per la sua disponibilità a visitare la nostra comunità.
È il segno della vicinanza della Congregazione e del Rettor Maggiore alla nostra opera: questo ha permesso da parte sua di avere il polso del nostro cammino e ha permesso a ciascuno con libertà di potergli comunicare il proprio contributo all’inizio di un percorso che si è avviato quest’anno con alcuni cambi nella comunità”, ha commentato don Elio Cesari, presidente del Centro Nazionale Opere Salesiane.

Salesiani Cooperatori, incontro in Lombardia con Antonio Boccia su animazione e responsabilità

Domenica 26 Novembre presso la casa salesiana di Milano Sant’Ambrogio si è vissuta la Giornata del Salesiano Cooperatore della Lombardia. Una giornata piena ed intensa con preghiera, ascolto, condivisione e convivialità. Durante l’incontro si è pregato ricordando Mamma Margherita, la sua spiritualità ed i suoi insegnamenti. Alla giornata è intervenuto anche Antonio Boccia,  coordinatore Mondiale, affrontando il tema “ANIMAZIONE E RESPONSABILITÀ, LA MISSIONE DEL SALESIANO COOPERATORE”.  È stata occasione di condivisione di idee e riflessioni sull’identità, appartenenza e collegialità. L’evento, infine, è culminato con la celebrazione Eucaristica nella Solennità di Cristo Re dell’universo ed una condivisione in convivialità del pranzo.

Week-end Formativo “TGS EXPERIENCE”

Si è svolta da venerdì 10 novembre a domenica 12 novembre 2023 l’esperienza formativa promossa dall’associazione nazionale Turismo Giovanile e Sociale APS a Roma presso il Centro Nazionale Opere Salesiane.

Il weekend formativo ha permesso agli associati del Tgs provenienti dalle varie sedi italiane di incontrarsi, condividere momenti di riflessione e in qualche modo caricarsi in vista dell’anno che ci aspetta, pronti come sempre ad affrontarlo con gioia ed entusiasmo.

L’esperienza ruotava attorno all’idea del creare un itinerario cercando di analizzare ed osservare tutte le sfaccettature e criticità che questo processo organizzativo potrebbe presentare, da quelle strettamente burocratiche e logistiche, passando per l’individuazione di un tema e dalle tappe del percorso stesso. 

Abbiamo vissuto questa esperienza come fosse un “viaggio nel viaggio” proprio perché mentre durante i momenti formativi ci spostavamo solo con la fantasia cercando di organizzare viaggi ipotetici diretti verso le nostre le nostre mete, durante la giornata del sabato ci siamo effettivamente messi in cammino percorrendo le strade della capitale, soffermandoci dinnanzi ad alcuni importanti palazzi sedi delle più importanti cariche governative ed in particolare soffermandoci durante la visita guidata di Palazzo Chigi.

Nel pomeriggio il  viaggio proposto è stato incentrato sui luoghi di fede, prima visitando la basilica di Santa Maria Maggiore ed infine quella del Sacro Cuore. Ed è proprio qui che ci siamo addentrati in un viaggio nella vita di Don Bosco, ripercorrendone le tappe più significative, visitando le camere dove ha vissuto, rivivendo alcuni dei momenti più importanti della sua vita; attraverso il racconto di questi momenti abbiamo potuto vivere sulla nostra pelle l’instancabile voglia di Don Bosco di voler realizzare il sogno dei nove anni, non abbattendosi dinnanzi alle sfide che gli si paravano davanti, con lo sguardo sempre rivolto al futuro.

Il viaggio e la vita di Don Bosco  si riconnettono prepotentemente con quello che è il lascito di questo weekend, la missione che tutti abbiamo portato a casa con noi: quella cioè di riuscire proprio come Don Bosco a guardare sempre un po’ più in là, al netto delle nostre debolezze, incertezze e difficoltà. Lasciandoci ancora appassionare dai nostri sogni e mettendo nelle condizioni di sognare i giovani che sono attorno a noi, abbiamo il dovere di continuare a lottare tenacemente  per far sì che questi sogni possano poco a poco prendere consistenza, diventando delle realtà in cui tutti i sognatori possano rispecchiarsi. Cercando sempre di guardare più lontano, dobbiamo riappropriarci dei sogni, reimparare a sognare e condurre chi sta attorno a noi sulla strada virtuosa dei sogni.

La parrocchia dei “senza”: seminario di studio sulla parrocchia salesiana

Dal 14 al 16 novembre, a Roma San Tarcisio, si è svolto il Seminario di studio sulla parrocchia salesiana “La parrocchia dei senza”. Questa espressione, “dei senza”, viene dall’esperienza di Don Bosco del 1847, quando l’Arcivescovo Luigi Fransoni ha emanato il decreto formale nel quale lo autorizzava “ad istruire ed ammettere alla prima Comunione quei giovani che intervengono alla sua pia istituzione”, specificando di conferire al nostro fondatore la possibilità di ammettere i medesimi giovani al Sacramento della Cresima. In altra sede il buon Arcivescovo si spingeva ancora oltre arrivando ad affermare al cospetto dei suoi preti che “le cappelle degli Oratorii saranno le parrocchie di quei fanciulli che le frequentano”.

Davanti a tanta chiarezza di indicazioni “Don Bosco si compiaceva di chiamar l’Oratorio «La parrocchia dei fanciulli abbandonati»” (MB III, 196-197). In altre parole, la parrocchia dei ragazzi senza parrocchia, senza comunità di riferimento.

Questa idea di abbandono, di mancanza ha portato ad immaginare questo seminario come un pensatoio in cui, ispirati dal recente insegnamento della congregazione e accompagnati dal magistero ecclesiale, dalle attese delle Chiese locali, proviamo a riflettere e abbozzare uno stile salesiano italiano condiviso che possa portarci a fare senza: fare senza personalismi, fare senza individualismi, fare senza settorialismi. L’augurio che davvero questi giorni possano essere occasione di fare senza per aprirci alla possibilità di fare con, in uno stile eminentemente sinodale e compartecipativo.

Sollecitati dalla pubblicazione del documento “La parrocchia e il Santuario affidati ai Salesiani” da parte del Settore PG della Congregazione, attraverso questo seminario di studio, si è voluto continuare la riflessione favorendo uno scambio tra le Ispettorie italiane su alcuni temi che risultano particolarmente significativi per il nostro contesto nazionale. Non si intende elaborare un nuovo documento, ma piuttosto crescere in una sensibilità comune offrendo agli Ispettori delle prospettive per affrontare alcune situazioni particolari.

Il seminario è iniziato con due riflessioni: una di don Miguel Ángel García Morcuende, consigliere per la Pastorale Giovanile, per la parte che riguarda la congregazione; una seconda di mons. Luigi Renna, arcivescovo di Catania, per un approfondimento circa le attese della chiesa locale nei confronti dei salesiani. Dopodiché, attraverso i focus group si è fatto uno scambio di buone prassi per una convergenza nazionale sul tema della parrocchia salesiana. 

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