Tempio Don Bosco a Roma, il mosaico dopo il restauro: dona speranza nuova
Pubblichiamo il resoconto della consegna del mosaico restaurato raffigurante san Giovanni Bosco in Gloria, circondato da santi e beati della famiglia salesiana nella solennità di Pentecoste alla comunità della Basilica di Don Bosco di Roma. L’articolo è stato pubblicato da Roma Sette, a firma di Salvatore Tropea.
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Quindici milioni di tesserine in cento metri quadri di spazio. È il mosaico raffigurante san Giovanni Bosco in Gloria, circondato da santi e beati della famiglia salesiana, restaurato e restituito nella solennità di Pentecoste ai fedeli della basilica romana dedicata al santo piemontese.
L’opera d’arte, il cui restauro era iniziato lo scorso febbraio, è stata presentata durante la celebrazione eucaristica del pomeriggio, presieduta da monsignor Gianpiero Palmieri, vescovo ausiliare del settore Est per la diocesi di Roma, alla presenza del parroco della basilica don Roberto Colameo, e del sindaco di Roma Virginia Raggi.
Un evento del genere, ha evidenziato monsignor Palmieri durante l’omelia, «dona una speranza nuova in un momento così drammatico. È vero – ha proseguito – che ci siamo lasciati alle spalle la fase più cruente dell’emergenza sanitaria, ma viviamo e vivremo periodi difficili anche dal punto di vista sociale ed economico». Quattro sono stati i verbi che Palmieri ha voluto sottolineare, «fondamentali e a cui tutti aspiriamo: ovvero respirare una nuova speranza, uscire, incontrarci e abbracciarci». Soprattutto, ha aggiunto il vescovo ausiliare, «una speranza che arriva dalla Pentecoste e che ci fa sperimentare come vivere nella pienezza dello Spirito Santo» e che bene si può associare all’evento del restauro del mosaico di don Bosco, come metafora per condurre una vita rinnovata nella fede.
«Un’opera d’arte preziosa, come preziosa è la storia della parrocchia e del quartiere», ha affermato il sindaco di Roma Capitale, Virginia Raggi, presente alla Messa, nel suo saluto alla comunità alla fine della celebrazione. «Credo – ha sottolineato il sindaco – che non sia un caso ritrovarci qui, in questo luogo che è anche stato uno dei primi ad essere sanificato per poter permettere ai fedeli di partecipare nuovamente alle celebrazioni dopo il lockdown. Il restauro – ha proseguito – si unisce quindi a un momento dove siamo chiamati tutti a ricominciare, nonostante le difficoltà e le nuove regole». Un altro spunto da cui prendere esempio arriva, secondo Virginia Raggi, dal «coraggio dei restauratori». Nonostante le quindici milioni di tessere e i cento metri quadrati di spazio su cui lavorare, «non si sono sconfortati e si sono messi a lavoro». Lo stesso «coraggio – ha concluso il sindaco – a cui siamo chiamati tutti, per rimanere uniti come comunità e poter un giorno tornare alla normalità».
Un momento, quello vissuto dall’intera comunità parrocchiale, di «estrema gioia e commozione», ha commentato il parroco, don Roberto Colameo. «La felicità di poter ammirare di nuovo il mosaico in tutta la sua bellezza – ha sottolineato – si unisce alla gratitudine verso tutti coloro che hanno reso possibile tutto questo. Nonostante l’emergenza sanitaria in corso è stato possibile proseguire e concludere il restauro, un modo quindi per rimanere vicini ai fedeli e alla gente del quartiere».
Quanto il mosaico di don Bosco sia importante per la comunità della parrocchia a lui dedicata a Cinecittà si è infatti visto proprio in occasione della celebrazione. Tutti i posti disponibili all’interno – in totale duecento, il massimo consentito dall’ultimo decreto del presidente del Consiglio dei Ministri – sono stati occupati e molti fedeli hanno seguito la celebrazione rimanendo, correttamente distanziati, sul sagrato antistante. «Restituire l’opera proprio in questi giorni – ha concluso il parroco – significa anche essere grati ai molti parrocchiani che, nelle scorse settimane, sono stati generosi verso chi era ed è tuttora in difficoltà economiche».