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Italia – Suor Chiara Cazzuola è la nuova Madre Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice

(ANS – Roma) – Le Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) radunate a Roma per partecipare al XXIV Capitolo Generale delle FMA hanno eletto come Madre Generale dell’Istituto suor Chiara Cazzuola, finora Vicaria Generale. Madre Cazzuola succede a Madre Yvonne Reungoat, che guidava l’Istituto dal 2008. Don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani, presente per l’occasione, si è subito felicitato con la neoeletta.

Suor Chiara nasce a Campiglia Marittima, Provincia di Livorno, Italia, nel 1955. Chiede di far parte dell’Istituto FMA ed entra nell’allora Ispettoria Toscana “Santo Spirito”. Vive i primi anni della sua formazione a Castelgandolfo, non lontano da Roma, e qui, il 5 agosto 1975, emette la Prima Professione.

Si laurea in Materie letterarie e per diversi anni è docente e, successivamente, Preside in Istituti di Scuola secondaria. Per più anni è Delegata locale e ispettoriale per le Polisportive Giovanili Salesiane (PGS) e matura un’esperienza pastorale come Coordinatrice ispettoriale di Pastorale Giovanile. È Animatrice di comunità e poi Consigliera ispettoriale. Con l’unificazione delle tre Ispettorie Emiliana, Ligure e Toscana, si inserisce nel Consiglio ispettoriale con il compito di Consigliera per la Formazione e offre un contributo efficace, privilegiando cammini di comunione e di spiritualità, in stile di semplicità e rispetto delle persone, e con profondità.

Nel 2007 viene nominata Ispettrice della sua Ispettoria Emiliano-Ligure-Toscana “Madonna del Cenacolo”, con sede a La Spezia (ILS). Il CG XXII (2008) la elegge come Consigliera Visitatrice e suor Cazzuola dà la sua disponibilità affermando: “In spirito di abbandono alla volontà di Dio e confidando nell’aiuto del Signore, dico sì”.

Nel sessennio successivo visita diverse Ispettorie d’America e d’Europa e matura un’esperienza ricca di salesianità e di interculturalità. A ciascuna sua consorella regala attenzione e dedizione, l’ottimismo sorridente e buono, la capacità di cogliere i germi di vita e di speranza in ognuno e negli eventi. Persona “chiara” ed entusiasta della sua vocazione come FMA, ha in cuore una grande passione per i giovani ed esprime capacità di rapporti schietti, sereni, collaboranti.

La Madre Generale, Madre Yvonne Reungoat, la sceglie come Regolatrice del Capitolo Generale XXIII (2014) e nello stesso Capitolo viene eletta Vicaria Generale, condividendo in questo modo da vicino l’animazione e il governo con la Superiora Generale. Alla domanda della Madre dopo la votazione: “Accetti?”, con molta commozione suor Chiara risponde: “Mi fido del Signore e mi affido a Maria Ausiliatrice. Per questo dico SÌ!”.

Serve come Regolatrice anche in questo Capitolo Generale XXIV. Un caloroso applauso ha accolto la sua proclamazione ufficiale come Madre Generale e X Successora di Santa Maria Domenica Mazzarello.

 

“Fate tutto quello che Egli vi dirà”: inizia il Capitolo Generale XXIV delle FMA

Il 17 settembre 2021 l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice celebra l’Apertura Ufficiale del Capitolo Generale XXIV che si svolge dall’11 settembre al 24 ottobre 2021 presso la Casa Generalizia Maria Ausiliatrice a Roma. L’apertura è avvenuta con una celebrazione eucaristica presieduta dal Rettor Maggiore Emerito, don Pascual Chavez.

Il Capitolo è un’esperienza di fede e di discernimento per ascoltare le chiamate di Dio presenti nell’oggi della storia e costruire con i giovani e le giovani comunità generative di vita nel cuore della contemporaneità.

All’esperienza capitolare collaborano tutte le FMA, Comunità Educanti, laici e giovani della Famiglia Salesiana con una partecipazione di preghiera, di studio e di proposte. Lo scopo del Capitolo Generale è trattare argomenti rilevanti per la missione dell’Istituto «per una sempre più efficace presenza nella Chiesa e nel mondo» (136).

Il tema del CG XXIV: «Fate tutto quello che Egli vi dirà» (Gv 2,5). Comunità generative di vita nel cuore della contemporaneità”, rende esplicito l’obiettivo che l’Istituto FMA si propone: Risvegliare la freschezza originaria della fecondità vocazionale dell’Istituto FMA.

Il 14 settembre 2021, Festa dell’Esaltazione della Croce, le Capitolari hanno invece vissuto la prima Giornata di preghiera nel silenzio e nell’ascolto della Parola.

Al mattino, nella preghiera delle Lodi, Don Erino Andrea Leoni SDB, ha suscitato nelle Capitolari il desiderio e l’impegno di entrare nel tabernacolo del proprio cuore per risvegliare la consapevolezza della propria identità che “nel Battesimo ci ha rese figlie dell’amato che da sempre ci ha scelto, per vivere l’esperienza del servizio, rafforzando la speranza e l’impegno a fare ciò che Egli ci dice, ascoltando la sua voce nella quotidianità”.

Don Erino ha offerto la prima meditazione sul tema “Profezia di una presenza coraggiosa“, soffermandosi sull’identità del Profeta, colui che parla per annunciare la volontà di Dio sul suo popolo.

Chiamati ad essere profeti. Don Erino fa l’analisi dell’esserci di Maria alle nozze di Cana, una presenza attiva, attenta, vicina: “la Madre di Gesù era lì”, “Maria è presente, cammina, è nelle nostre case e questo è il dono più grande per noi, un dono di serenità e di profezia”.  

Chiamati a essere in mezzo. Maria è vicina, anticipa le necessità per assicurare la gioia della festa. Quel “non hanno vino”è l’invito “ad essere presenti e ad essere sacramento della presenza di Gesù, ad essere sensibili nella nostra visione, nel nostro ascolto e nelle nostre parole, al grido dei giovani”.

Chiamati alla profezia del Tu. Maria si fida di suo figlio e genera la profezia del tu, “fate quello che vi dirà”. “La profezia non è soltanto una presenza significativa, neppure una visione e lettura della realtà, ma è coraggiosa presenza operosa, è decisione conseguente, è passione che diventa azione”. Siamo chiamate a vivere insieme la profezia, a “essere un DONO per gli altri, un soffio di Dio”.

 

Per seguire i lavori del Capitolo:

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Italia – Festa del Grazie 2021

Dal sito dell’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Si è svolta ieri, domenica 25 aprile, la cosiddetta “Festa del Grazie 2021”, ovvero la Festa della Riconoscenza Mondiale dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) verso la propria Superiora Generale, Madre Yvonne Reungoat. La festa ha visto la partecipazione fisica di Madre Reungoat e di un discreto numero di sue consorelle presso la Casa “Madre Angela Vespa”, sede della Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione «Auxilium», oltre alla partecipazione di tantissime religiose da tutto il mondo collegate attraverso la rete. Per l’occasione Don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani e Padre e Centro di Unità della Famiglia Salesiana, ha presieduto l’Eucaristia.

Il tema scelto per la giornata è stato: “In rete, per una cultura della vita”. Ed in effetti essere in rete è una delle risorse più preziose per espandere energie creative e collaborative, così come lo è stato per esprimere a Madre Reungoat la gratitudine delle FMA, delle Comunità educanti, dei laici e giovani della Famiglia Salesiana che condividono la missione carismatica salesiana.

La Madre Generale delle FMA ha raggiunto la sede dell’Auxilium a metà della mattinata, venendo accolta all’ingresso, tra bandiere e fiori, da suor María del Carmen Canales, Superiora della Visitatoria “Maria Madre della Chiesa”, e da altre religiose delle comunità che la compongono – sempre nel rispetto delle norme di biosicurezza.

“Ti sono arrivati tanti GRAZIE attraverso la rete. Ora desideriamo che tu senta il battito di tutti i cuori delle FMA e delle comunità educanti di cui noi vogliamo farci portavoce – ha espresso suor del Carmen Canales –. Il nostro Grazie vuole esprimere la vita feconda che esiste in tutti i nostri continenti, la vita donata fatta cultura di tante sorelle di ogni età e cultura diverse”.

Successivamente si è svolta la Celebrazione Eucaristica nella Domenica del Buon Pastore. Affiancato da don Maria Arokiam Kanaga, Superiore della Visitatoria “Madre della Sapienza” dell’Università Pontificia Salesiana (UPS), e dal suo segretario personale, don Nino Zingale, il Rettor Maggiore ha ricordato che il Buon Pastore riconosce e ama tutte le sue pecore, e che è pronto a dare la vita per loro. E ha rimarcato come l’attenzione alle “altre pecore che non provengono da questo recinto”, così come scritto nel Vangelo, sia qualcosa di tipico e proprio dell’azione pastorale della Famiglia Salesiana e delle FMA e dell’azione di governo di Madre Reungoat.

La giornata di gratitudine è proseguita poi con un momento di festa, con canti e danze tipici di varie culture, nell’aula magna “Giovanni Paolo II” dell’Auxilium, durante la quale sono stati ascoltati messaggi di gratitudine verso Madre Reungoat da tutti e cinque i continenti.

Al termine della giornata anche la Madre Generale delle FMA ha ringraziato per tutto l’affetto ricevuto, per l’organizzazione da parte della Visitatoria “Maria Madre della Chiesa”, e per la presenza di Don Á.F. Artime. E in riferimento alla festa e alle iniziative che le FMA e tutta la Famiglia Salesiana svolgono in questo tempo di pandemia, ha affermato: “I nostri cuori non conoscono distanza”.

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L’invio Missionario Straordinario

Lunedì 1° febbraio si è tenuto “l’invio Missionario Straordinario” presso la Cappella della Sede Centrale Salesiana alla presenza del Rettor Maggiore dei Salesiani don Ángel Fernández Artime, la Madre Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Madre Yvonne Reungoat, il Consigliere per le Missioni SDB, don Alfred Maravilla, la Consigliera per le Missioni FMA, Suor Alaide Deretti, le loro équipe e un piccolo gruppo rappresentativo di salesiani e FMA. Di seguito l’articolo oggi pubblicato dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS.

L’invio missionario si fa tradizionalmente nella Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino alla fine di settembre. A causa di Covid-19 l’invio missionario della 151° Spedizione Missionaria è stato posticipato dopo Pasqua. Siccome la situazione sanitaria continua ad essere precaria, si è pensato ad un “Invio Missionario Straordinario”. È straordinario perché è stato celebrato nella Cappella della Sede Centrale Salesiana e perché non tutti i membri della spedizione erano fisicamente presenti, ma lo spirito missionario è stato lo stesso che ha animato tutte le spedizioni missionarie.

Così, nella serata di ieri, lunedì 1° febbraio il Rettor Maggiore dei Salesiani (SDB), Don Ángel Fernández Artime, ha presieduto l’Eucaristia, cui hanno partecipato anche con la Madre Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Madre Yvonne Reungoat, il Consigliere per le Missioni SDB, don Alfred Maravilla, la Consigliera per le Missioni FMA, suor Alaide Deretti, le loro équipe e un piccolo gruppo rappresentativo di salesiani e FMA, in conformità con il protocollo sanitario vigente.

Durante l’Eucaristia, in una semplice ed evocativa cerimonia, il Rettor Maggiore ha benedetto le croci missionarie e le ha consegnate ai 2 missionari salesiani presenti, mentre altri 22 si trovano nelle loro rispettive nazioni, aspettando la croce e il visto per partire per le loro terre di missione. A questa 151ª spedizione, infatti, sono 24 i nuovi missionari salesiani.

Madre Reungoat, da parte sua, ha consegnato le croci anche alle 7 FMA di questa spedizione missionaria – e altre due missionarie sono già partite. “Come tutti gli anni questa realtà dei neo-missionari e missionarie è un grande dono” ha sottolineato don Maravilla.

Nell’omelia il Rettor Maggiore ha raccontato la sua esperienza personale di Ispettore in Argentina, dove toccò con mano i luoghi che testimoniano le sfide che i primi missionari hanno dovuto affrontare nella Patagonia, luoghi che oggi invitano all’umiltà e alla fedeltà. “Sono profondamente convinto che se Don Bosco non avesse avuto lo spirito missionario, oggi la nostra Congregazione sarebbe probabilmente solo una piccola Congregazione con pochi e vecchi membri”. Ha anche sottolineato che “è la missionarietà che ha reso universale e vivo il carisma di Don Bosco.” Prima della benedizione finale la Madre si è rivolta all’assemblea sottolineando “la missionarietà come una dimensione importante del carisma salesiano”.

Le croci saranno ora inviate alle Ispettorie dei missionari, dove gli Ispettori e le Ispettrici, a nome del Rettor Maggiore e della Madre Generale, le consegneranno ai missionari nel corso di semplici celebrazioni. Quindi essi dalle proprie Ispettorie partiranno per le loro destinazioni missionarie, secondo le possibilità e in base ai protocolli sanitari dei diversi Paesi.

Nel frattempo, è iniziato il processo preparatorio per la scelta dei membri della 152a spedizione missionaria salesiana, a settembre 2021.

Info ANS

Legione d’Onore per Madre Yvonne Reungoat

Dal sito dell’agenzia ANS

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(ANS – Roma) – Madre Yvonne Reungoat, Madre Generale dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, ha ricevuto la prestigiosa onorificenza francese della Legione d’Onore.

Nell’edizione speciale della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Francese, del 1° gennaio 2021, in merito alla Promozione e Nomina all’Ordine Nazionale nella Legione d’Onore e nell’Ordine Nazionale al Merito, si riporta:

«Alla Madre Generale dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, suor Yvonne Reungoat, è conferita la nomina di Officier de la Légion d’Honneur».

La motivazione del conferimento: «Da più di un anno ormai, l’intera popolazione francese, e quella dei tanti Paesi nel mondo, si è trovata ad affrontare la grave crisi sanitaria di Covid-19, con grandi conseguenze a livello umanitario, educativo e sociale. Molti cittadini si sono impegnati professionalmente e volontariamente, nella lotta contro il virus, a tutti i livelli e in tutti i settori di attività».

La Legione d’Onore è la più alta onorificenza istituita dopo la Rivoluzione Francese. Attualmente premia, secondo gradi diversi, i meriti eminenti acquisiti nel servizio alla Nazione.

Nel luglio 2012 Madre Yvonne era stata insignita della medaglia di Cavaliere nell’Ordine Nazionale della Legione d’Onore.

“L’Istituto FMA – si riporta sul sito web delle Figlie di Maria Ausiliatrice – è vicino alla Madre Generale, per la nomina conferitale dalla Repubblica Francese, che avrà i suoi positivi riflessi non solo in Francia, ma in tutto il mondo salesiano impegnato a trasmettere i valori del Vangelo ai giovani”.

Per saperne di più, è possibile consultare il testo della Gazzetta Ufficiale francese.

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Inaugurato l’anno accademico 2020/2021 della Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium”

Dall’agenzia salesiana ANS, l’inaugurazione dell’anno accademico della Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium”.

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Roma, Italia – novembre 2020 – Oggi, 26 novembre, in diretta streaming, si è svolta l’inaugurazione del nuovo anno accademico della Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium”, presieduta da Don Ángel Fernández Artime, Rettore Maggiore dei Salesiani di Don Bosco e Gran Cancelliere. L’evento è iniziato con la relazione della Preside, Prof.ssa Piera Ruffinatto, FMA, il saluto del rappresentante degli studenti Diego Dionisi e la Prolusione Accademica “Reinventare l’educazione oggi. Il contributo dell’Università”, di Mons. Vincenzo Zani, Segretario della Congregazione per l’Educazione cattolica. È poi proseguito con il saluto di Don Ángel Fernández Artime, che ha proclamato Docente Emerita la Prof.ssa Ha Fong Maria Ko, docente di Sacra Scrittura, ed ha dichiarato aperto il nuovo anno accademico. Madre Yvonne Reungoat, Superiora Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice e Vice-Gran Cancelliere ha rivolto il suo saluto.

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Suor Carmen Lucrecia Uribe FMA è la nuova delegata mondiale dell’Associazione dei Salesiani Cooperatori

Pubblichiamo l’intervista realizzata dall’agenzia ANS a Suor Carmen Lucrecia Uribe FMA, nuova delegata mondiale dell’Associazione dei Salesiani Cooperatori.

(ANS – Roma) – Il 9 maggio 2020, la Madre Generale dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, ha comunicato che è stata designata come Delegata Mondiale dell’Associazione dei Salesiani Cooperatori (ASSCC) per l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice suor Carmen Lucrecia Uribe, di nazionalità colombiana augurando passione e creatività carismatica.

Madre Reungoat ha espresso parole di ringraziamento per suor Leslye Sándigo, per la competenza e l’entusiasmo carismatico, per la sua disponibilità con cui ha realizzato il suo servizio come Delegata dell’Istituto FMA nell’Associazione dei Salesiani Cooperatori in questi anni.

La Consigliera per la Famiglia Salesiana, suor Maria Luisa Miranda, ha ringraziato l’Ispettoria colombiana “Maria Ausiliatrice” (CMA) per il senso di comunione e l’appartenenza all’Istituto e ha accolto con speranza suor Lucrecia Uribe nella nuova missione a servizio della Chiesa e dell’Istituto.

Riportiamo di seguito una presentazione e delle prime riflessioni della Delegata FMA dei Salesiani Cooperatori, suor Carmen Lucrecia Uribe.

Suor Lucrecia: il viaggio e la formazione come FMA

Sono Figlia di Maria Ausiliatrice dal 1982, anno della Professione Religiosa nell’Ispettoria colombiana “María Auxiliadora” (CMA). Fin dall’inizio, ho sentito che “essere un insegnante era la mia passione”. Ho avuto l’opportunità di formarmi in Psicologia dell’Educazione, presso la Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium” a Roma e poi mi sono specializzata in Informatica Educativa. Nei centri educativi ho lavorato come insegnante educatrice, coordinatrice e direttrice, in scuole private e statali.

Accompagnare i giovani, essere vicini a loro e alle famiglie, è stato un forte appello che mi ha aiutato a rafforzare l’identità salesiana, ad approfondire il Sistema Preventivo e a contestualizzarlo. Le sfide del mondo contemporaneo hanno portato a profondi cambiamenti nella mia vita per umanizzare ed evangelizzare la missione.

La sua esperienza con la Famiglia Salesiana

Nel 1998, quando ero Vicaria Ispettoriale, ho avuto l’opportunità di far parte della Consulta Ispettoriale della Famiglia Salesiana e avere un approccio concreto ai diversi gruppi della Famiglia Salesiana, a livello locale e nazionale.

Come Ispettrice (2005-2010) ho svolto un lavoro di animazione congiunto, soprattutto con il gruppo delle Exallieve e dei Salesiani Cooperatori. È stato un momento favorevole per realizzare progetti comuni, per rafforzare i legami e per crescere nella comunione e nel carisma salesiano. La partecipazione agli ultimi tre Capitoli Generali dell’Istituto FMA mi ha permesso di ampliare la visione e di cogliere il prezioso cammino che la Famiglia Salesiana ha fatto in questi anni.

Le radici carismatiche sono ben fondate sotto la guida dello Spirito e la mano di Maria nel cuore e nell’esperienza vissuta da Don Bosco. I rami di questo albero fertile continuano a diffondersi e mostrano una vera e propria vitalità e linfa. Viviamo nella consapevolezza che lo Spirito riversa il carisma tra tanti laici, uomini e donne, in una missione condivisa, al servizio dei bambini, degli adolescenti e dei giovani più bisognosi, in forme ed espressioni molto diverse.

Le linee di futuro dell’Associazione dei Salesiani Cooperatori

Al Congresso Mondiale nel 2018 il Coordinatore ha indicato le principali opzioni che rappresentano il trampolino di lancio per essere dove il Signore chiama ad “essere Don Bosco oggi” e basa il suo agire sui valori essenziali dell’Associazione: rafforzare la fedeltà alla promessa apostolica, accrescere il senso di appartenenza alla Chiesa, all’Associazione e alla Famiglia Salesiana, curare lo spirito di famiglia e la responsabilità condivisa.

Quindi, come Delegata Mondiale, mi impegno ad accompagnare l’Associazione camminando insieme ai giovani per costruire una società più cristiana e umana, affrontando con sano ottimismo salesiano le nuove sfide che si presentano con la certezza che il Signore Gesù continua a camminare con noi nella storia, soprattutto dopo questa grave pandemia che sta cambiando il volto del mondo e della storia.

Sono grata per la fiducia che la Madre Generale dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Madre Reungoat, e il Rettor Maggiore dei Salesiani Don Ángel Fernández Artime, hanno riposto in me per accompagnare l’Associazione. Sono grata per il cammino realizzato dalle Delegate che mi hanno precedute, in modo particolare suor Leslye Sándigo, che ha lavorato in comunione per diffondere il carisma in questi anni. Mi affido al Signore che mi sostenga in questa nuova missione e chiedo a tutti di accompagnarmi con la preghiera e la fraternità.

A Maria Ausiliatrice, in questa novena speciale, è affidata la missione di suor Carmen Lucrecia Uribe, Delegata Mondiale FMA dell’ASSCC, e di tutti i gruppi della Famiglia Salesiana.

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Buona festa di Madre Mazzarello!

Pubblichiamo il messaggio di Madre Yvonne Reungoat, Superiora Generale dell’Istituto FMA, alle Figlie di Maria Ausiliatrice, giovani e Famiglia Salesiana in occasione della festa di Madre Mazzarello.

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Roma (Italia). Il 12 maggio 2020, alla vigilia della Solennità di Santa Maria Domenica Mazzarello, Madre Yvonne Reungoat, Superiora Generale dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA), invia un messaggio alle FMA, giovani e Famiglia Salesiana.

«A voi tutte, carissime sorelle, a tutti i giovani, a tutte le giovani, al gran numero di ExAllieve/i, a tutte le persone che condividono la nostra missione, ai membri dei diversi gruppi della Famiglia salesiana, a tanti amici e familiari che sono parte della grande rete in cui l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice è connesso, auguro una

Buona Festa di Madre Mazzarello!

Celebriamo questa festa con gioia sempre, ma specialmente quest’anno, in cui stiamo iniziando la preparazione della celebrazione dei 150 anni della fondazione dell’Istituto. La situazione inedita che stiamo vivendo a motivo del lockdown non ci impedisce di sentirci in profonda comunione nel rendere grazie al Signore per la santità di Maria Domenica! La sentiamo viva e attiva nelle nostre comunità, nella nostra vita, pronta a sostenerci, a incoraggiarci, a suggerirci di essere creative.

È la Festa di Madre Mazzarello del primo dei tre anni di preparazione alla Celebrazione del 150° anniversario della nascita del nostro Istituto.
Scrivevo nella circolare 989: “Come segno di comunione proponiamo, per quest’anno improntato al ringraziamento, di vivere con speciale solennità la festa di S. Maria D. Mazzarello con una accurata e coinvolgente preparazione e lasciando emergere la gratitudine per il dono della sua santità e per l’attualità della missione salesiana nel mondo”.
Le circostanze ci hanno spinto a cercare modalità nuove, sia nella preparazione che nella celebrazione di questa solennità, ma sono certa che ogni comunità potrebbe raccontare esperienze bellissime di incontro con la Fondatrice, di conversione profonda, di accoglienza gioiosa e rinnovata del carisma; come sono certa che domani saprete dare un’impronta di riconoscenza alla celebrazione.

Vi confesso che in questi mesi mi ha fatto molta impressione pensare che la maggior parte delle nostre case erano diventate silenziose, che abbiamo dovuto interrompere molte attività o ripensarle per poterle assicurare “a distanza”, che la stessa vita della comunità religiosa è segnata dalla necessità del distanziamento fisico, dalle preoccupazioni per la salute all’interno e all’esterno, nelle famiglie, tra i destinatari della nostra azione pastorale, tra i nostri collaboratori, da un cambiamento di ritmi e di impegni. Sono rimasti in casa le/i giovani che non hanno un’altra casa, che sentono questa come la loro unica casa!

Ma sono anche impressionata positivamente dalla grande creatività per raggiungere le/i giovani, le famiglie, le persone che hanno bisogno. Abbiamo aperte vie nuove in cui non pensavamo essere capaci di entrare. La solidarietà si è moltiplicata. La fede si è consolidata dando lo spazio alla preghiera, all’incontro con il Signore. La Risurrezione di Gesù è venuta illuminare il cammino e ridarci la gioia. Maria Domenica oggi chiede ad ognuna e ognuno di noi: “sei allegra?”

L’esperienza delle epidemie in Maria Domenica

Per la grande maggioranza di noi la realtà di un’epidemia è una condizione nuova, tanto più lo è dal momento che si manifesta nella forma della pandemia, ma Maria Domenica conosceva fin da piccola le conseguenze delle epidemie: i suoi genitori avevano accolto come figlia un’altra Maria Domenica, una cuginetta, a cui il colera nel 1835 aveva tolto i genitori; gli abitanti della sua frazione stavano costruendo la chiesetta dei santi Stefano e Lorenzo e di Maria Ausiliatrice in ringraziamento della protezione ricevuta in quella stessa occasione. Ma poi ha fatto l’esperienza di un’epidemia nella sua stessa persona: è stato il momento dell’oblazione totale nella carità e nell’obbedienza: “Don Pestarino, se lei vuole, io vado. Ma sono sicura di prendere il male”. Ma, al tempo stesso, senza che potesse neppure immaginarlo, è stata una scelta determinante per la sua vita e…per noi, per l’Istituto che sarebbe nato dopo vari anni.

Quello che poteva apparire un fallimento, che portava con sé il crollo di progetti e speranze, si rivelò, invece, nel tempo, la chiave per accedere ad un disegno di Dio provvidenziale e impensabile.

L’inizio di tutto…

Quella che poteva apparire la fine di tutto era, invece, l’inizio di tutto.
Dio non la voleva solo contadina, impegnata nella sua parrocchia, disponibile a fare la catechista anche alle mamme, ma apostola del mondo giovanile femminile, attraverso l’educazione cristiana. Non le fu tutto chiaro, subito, tutt’altro.
Dalla preghiera “Signore, se nella vostra bontà volete concedermi ancora alcuni anni di vita, fate che io li trascorra ignorata da tutti, e, fuorché da voi, da tutti dimenticata”, alla visione di Borgo Alto, alla decisione di imparare a fare la sarta per raccogliere ed educare cristianamente le fanciulle del paese, si delinea tutto un percorso di docilità allo Spirito, che non le fa vedere se non un passo dopo l’altro quello che Dio vuole da lei, che stimola la sua capacità di guardarsi attorno, di vedere i bisogni e di progettare risposte… ma sempre con lo sguardo del cuore a Dio solo.

A te le affido…, ancora oggi

Questo è per noi un grande suggerimento in questo tempo, in cui tutte le nostre case non risuonano, come d’abitudine, di voci giovanili, in cui stiamo inventando modi nuovi di raggiungere, animare, educare fanciulli e adolescenti, di coinvolgere le/i giovani in questa missione.
Cosa il Signore e Maria Ausiliatrice ci stanno chiedendo? Quale volto deve assumere la nostra missione adesso e quando torneremo ad incontrarci fisicamente? Cosa vogliono che cambi nella nostra vita e nel nostro affiancare la vita che cresce?
Sappiamo solo una cosa con certezza: che l’appello della Madonna, “A te le affido, continua a risuonare nel nostro cuore come singole e come comunità, come comunità religiosa e come comunità educante, come Istituto. Sta a noi, in sinodalità, cercare cosa significa, in questo 2020, e rispondervi.
Questo è un cammino che ben si inserisce in quest’ultima fase di preparazione al Capitolo Generale XXIV.
Essere “comunità generative di vita” è saper suscitare vita là dove sembra che ci sia solo morte, speranza dove la tentazione è quella di rifiutare anche la possibilità di sognare un futuro migliore, fiducia là dove la diffidenza rischia di prendere il sopravvento.
Risvegliare la freschezza vocazionale delle origini è aiutare a spalancare cuore e orecchie agli appelli che ci raggiungono da ogni parte e ci chiedono di saper “inventare gli strumenti” per rispondervi, di dare una svolta decisiva alle scelte per mettersi a servizio di chi ha bisogno.

Un evento di grazia

In questo tempo, mi sono detta, più volte, che anche la pandemia con tutto quello che di limitazione sta comportando, è un evento di grazia, che viene a scuoterci dalle nostre sicurezze e ad invitarci ad uno sguardo nuovo sulla realtà e sul carisma.
A Maria Domenica chiese il passaggio da quella che poteva apparirle come una vita spezzata ad una maternità grande come il mondo; una maternità che è iniziata in lei, ma continua in ciascuna di noi, attraverso i quasi 150 anni di vita dell’Istituto.
Una maternità che va assumendo il volto, la lingua, le attese, i sogni di ogni popolo e di ogni giovane.
Vi lascio un compito per questo 13 maggio 2020: interroghiamo Maria Domenica perché ci indichi, come singole FMA, come comunità, come comunità educanti, come giovani, come famiglie, la strada che ci si apre, il volto per l’oggi, i cambiamenti che siamo chiamate a compiere per essere “trasparenza dell’amore di Dio e riflesso della bontà materna di Maria” (C 14), nella concretezza della società in cui ci troveremo a vivere nei prossimi mesi, quando il contagio sarà cessato, ma occorrerà riparare i tanti guasti materiali e spirituali, morali e sociali che avrà prodotto e far crescere le aperture e prospettive di bene che si saranno sviluppate.

Vi auguro un festa trascorsa in intimità dialogante con Maria Domenica, la nostra Fondatrice, in docilità gioiosa a quello che Lei ci suggerirà, in comunione profonda tra noi, con i nostri giovani, anche se fisicamente lontani loro sono sempre vicini perché abitano il nostro cuore, con tutti quelli che frequentano abitualmente le nostre case e collaborano con noi nella missione.

Maria Domenica ci accompagni e ci faccia sentire la sua maternità forte e preveniente, ci renda capaci della sua stessa donazione a Dio e ai giovani, alle sorelle e a quanti incontriamo ogni giorno, chieda a Gesù di riempire il nostro cuore della Sua gioia!

Buona festa!

Roma, 12 maggio 2020

Suor Yvonne Reungoat
Superiora Generale dell’Istituto FMA

Il sito delle FMA