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Distanti e uniti – l’incontro MGS Italia di sabato 24 ottobre

L’incontro online del Movimento Giovanile Salesiano d’Italia  svoltosi sabato scorso. Di seguito l’articolo pubblicato sul sito a cura di Giuseppe Oriani, Segreteria Nazionale MGS Italia.

Sabato 24 ottobre 2020 si è svolto l’incontro MGS Italia che ha preso il posto dell’Assemblea nazionale MGS, programmata per quel weekend a Mestre. I partecipanti erano collegati tutti online sulla piattaforma Meet ma – a differenza di quanto avvenuto per la consulta di maggio – i territori meno estesi hanno preferito trovarsi in presenza con i loro rappresentarsi e collegarsi con il resto d’Italia da un’unica sede. All’incontro hanno partecipato i membri della Consulta Nazionale MGS Italia e molti do coloro che avrebbero dovuto partecipare in presenza all’Assemblea di Mestre.

L’incontro era suddiviso in tre momenti, che rispecchiano le fasi del metodo del discernimento : riconoscere, interpretare, scegliere. Si è iniziato con una riflessione guidata da don Roberto sul vangelo dell’amico che bussa di notte alla porta per chiedere del pane per un forestiero (Lc 11, 5-13). Questo brano ci ha provocato sulla figura del forestiero che viene alla porta a bussare nel .della notte, che può essere visto come il mondo esterno ai nostri ambienti che viene a provocarci e a chiedere quando meno ce lo aspettiamo e, a volte, nei momenti più difficili.

Il momento centrale dell’incontro è stato quello dell’interpretare, dove ogni territorio italiano ha condiviso con gli altri una riflessione fatta in precedenza su cosa si coglie oggi andando per la città e guardandosi intorno e su quale sia il nostro campo e come dobbiamo lavorarci. È emerso che molti di noi si sono trovati spaesati, altri impauriti , altri ancora impotenti o stressati dalle molte regole da rispettare, ma tutti hanno mostrato la voglia di reagire e il bisogno di relazioni tra e con i giovani. Tra il pensare una cosa e il farla, si sa, il passo non è sempre facile, figuriamoci in tempi di pandemia! Ecco quindi che tutti si sono accorti che era necessario mettersi in gioco per andare avanti, rinunciando magari a quelle che erano fino a poco fa certezze granitiche. Altri invece hanno dovuto rinunciare a programmare tutto, a favore di una maggiore flessibilità nei modi e nei tempi degli incontri con i ragazzi e i giovani dei nostri territori.

Per la parte dello scegliere, ci siamo lasciati provocare dalla testimonianza di Renato, che è stato attivo nel MGS e che ha compiuto, negli ultimi anni, diverse scelte importanti nella sua vita che hanno coinvolto e influenzato non solo lui ma anche la sua famiglia. Dopo circa due ore di incontro siamo tornati ognuno alle proprie realtà felici di sapere che anche altre persone in tutta Italia condividono con noi le stesse paure e perplessità, ma anche e soprattutto la stessa voglia di reagire e di mettersi in gioco.

(di Giuseppe Oriani, Segreteria Nazionale MGS Italia)

Ispettoria ISI: terzo incontro dei genitori dei Salesiani di Don Bosco

L’incontro annuale delle famiglie dei salesiani dell’Ispettoria Siciliana presso la comunità del San Tommaso di Messina. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato ieri sulla rivista digitale dell’Ispettoria Salesiana Sicula “San Paolo” – Insieme – a cura di Giuditta Garufi.

Da Nazareth ai Becchi: sognare la Famiglia
III incontro dei genitori dei Salesiani di Don Bosco

In data 29 e 30 agosto 2020, si è svolto, nella comunità del San Tommaso di Messina, l’incontro delle famiglie dei salesiani dell’Ispettoria Siciliana, appuntamento annuale che va avanti dal 2018. Due mezze giornate all’insegna dell’ascolto e del confronto tra le varie famiglie circa le proprie esperienze, in quanto tutti accomunati da un figlio/fratello/cognato che ha fatto la scelta di intraprendere la vita salesiana.

Il “titolo” che ha guidato le famiglie è stato: da Nazareth ai Becchi: sognare la Famiglia, tema che è stato possibile approfondire grazie a due relazioni, tenute rispettivamente da don Giuseppe Cassaro – direttore della casa ospitante – e don Alfredo Calderoni – nuovo responsabile delle famiglie SDB. La prima ha avuto per soggetto la famiglia di Gesù, mediante la quale sono state analizzate le quattro “stagioni dell’amore” e le conseguenti fasi dell’ascolto, azione che racchiude la chiave divina per vivere bene l’amore in famiglia ed è altresì l’attitudine umana che rende gli uomini più simili a Dio. Nella seconda relazione è stata presentata la famiglia di don Bosco, da cui Giovannino ha imparato tutto ciò che ha a sua volta trasmesso ai ragazzi di cui si è preso cura. Grazie agli scritti di don Bosco, infatti, sappiamo che entrambi i suoi genitori lo hanno educato secondo valori e principi che lo hanno formato come uomo e come santo. Mamma Margherita in particolare, avendo seguito maggiormente la crescita di don Bosco, è diventata una figura fondamentale per chiunque sia legato alla congregazione. Giovannino è difatti cresciuto all’interno di una “chiesa domestica” fatta di una fede semplice, spicciola, in cui la preghiera e il rapporto con Dio, misericordioso e presente, occupavano un ruolo indispensabile. Proprio per questo, per don Bosco, e di conseguenza per tutti i salesiani da 160 anni a questa parte, lo spirito di famiglia è una caratteristica che non può mancare all’interno delle “case” sparse per il mondo. Mamma Margherita non può che essere esempio per ogni genitore di un SDB, poiché ha da sempre desiderato la “salute dell’anima” dei suoi tre figli, ed è stata in grado di farsi ed essere madre per ogni ragazzo che don Bosco le ha affidato.

Una piacevole sorpresa è stata rappresentata dalla presenza del Rettor Maggiore emerito, don Pascual Chavez, che con il suo saluto iniziale, la classica buonanotte salesiana e con l’omelia della messa domenicale, ha accompagnato le famiglie e i salesiani presenti con semplici parole che hanno centrato il tema dell’incontro, anche attraverso il racconto di un aneddoto della sua esperienza personale. Il IX successore di don Bosco, inoltre, ha esortato famiglie e salesiani a diffondere, in questo periodo di pandemia – ma soprattutto dopo –, una sempre maggiore globalizzazione della fratellanza, per far sì che sentimenti negativi come l’ingiustizia e l’egoismo abbiano sempre meno spazio all’interno della società.

Tra momenti di condivisione, confronto e fraternità, l’incontro delle famiglie SdB si è concluso con la Celebrazione Eucaristica, durante la quale 5 giovani salesiani hanno rinnovato i voti temporanei, circondati dalle loro famiglie e da persone che scelgono ogni giorno di essere per loro genitori, fratelli e sorelle, in quanto parte di una Famiglia ancora più grande, i cui componenti sono legati dalla preghiera reciproca.

Giuditta Garufi

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Incontrarsi: cultura della fraternità in pastorale universitaria

di Alfonsina Zanatta *

La formazione umana nei luoghi della conoscenza

Le vie pastorali prendono solitamente forma dall’intreccio sinergico di ideali, obiettivi generali, tipologia di formazione e temperamento dei responsabili, contesto in cui ci si trova a operare. Nel caso della pastorale universitaria della diocesi di Vercelli quest’ultimo fattore si è rivelato il primo a innescare i processi: sull’impostazione ha influito considerevolmente la presenza in città del Dipartimento di Studi umanistici dell’Università del Piemonte Orientale, ateneo di recente formazione con sedi nelle province di Vercelli, Biella e Novara. L’azione pastorale in e con un’università laica ha sollecitato progettualità nuove e originali, spesso accompagnate da intese culturali ed educative con docenti, ma anche con altri attori culturali: da subito le proposte sono state indirizzate, oltre che agli studenti, anche ai giovani del territorio, attraverso linee condivise con l’amministrazione comunale e con l’associazionismo.
Parallelamente, si è progressivamente delineata una distinzione nell’organizzazione ecclesiale: la pastorale giovanile più all’interno della Chiesa, mentre quella universitaria maggiormente attiva in luoghi extra ecclesiali. In uno scenario così variegato la scelta primaria e fondamentale è stata quella di aver cura della persona, e dunque di tentare un dialogo e un’offerta a partire dalla formazione umana. Attenzione dunque ad ogni singolo studente, colto nella sua dimensione più personale e accompagnato nel fare ordine e sintesi nel suo percorso esistenziale e accademico, e speciale cura della crescita nella conoscenza, e dunque offerta di itinerari, seminari e incontri su argomenti centrali per l’affacciarsi con maturità, responsabilità e stile evangelico nel mondo adulto e nella cultura contemporanea, secondo il modello antropologico cristiano.

* Pastorale Universitaria Vercelli.