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Ucraina: “Non lasceremo indietro nessuno”, la promessa dei salesiani dopo 19 mesi di guerra

Dal sito infoANS.

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La guerra in Ucraina ha ormai superato i 19 mesi di ininterrotta durata. La speranza che possa finire presto e che arrivi la pace nei territori invasi rimane forte tra la popolazione ucraina, ma i bombardamenti e le necessità della popolazione aumentano. Alla vigilia di un’altra campagna invernale, i bambini e i giovani hanno iniziato un nuovo anno scolastico. A causa del perdurare dello stato di guerra, molte donne e i loro figli sono tornati in Ucraina e i salesiani cercano di continuare ad assistere tutti coloro che hanno bisogno di aiuto, anche se in molti casi i beni di prima necessità scarseggiano.

“I salesiani non volteranno mai le spalle alle persone che soffrono a causa di questa guerra, che purtroppo non si ferma e continua a causare vittime innocenti”

ha spiegato don Mykhaylo Chaban, Superiore della Visitatoria salesiana “Maria Ausiliatrice” di rito greco cattolico. Dopo tutti questi mesi di guerra aperta, in Ucraina ci sono più di 17,6 milioni di persone che hanno bisogno di aiuti di emergenza per sopravvivere. Secondo le agenzie internazionali, la guerra ha già lasciato più di 5,1 milioni di sfollati interni e più di sei milioni di rifugiati in tutto il mondo.

Allarmi e bombe continuano a essere la vita quotidiana di milioni di persone che soffrono a causa di questa guerra. La Procura Missionaria salesiana con sede a Madrid, “Misiones Salesianas”, sta sostenendo i bambini che continuano a ricevere un’educazione a Zhytomir e a Leopoli, dove finanzia una scuola e un centro giovanile.

Grazie a questo, quasi 300 bambini hanno la possibilità di continuare ad andare a scuola, ma soprattutto di avere uno spazio sicuro dove poter imparare, giocare e sentirsi protetti. L’educazione nelle emergenze è ancora più centrale del solito, e per i bambini è un vero strumento salvavita. Ecco perché è importante che le scuole salesiane in Ucraina rimangano aperte.

Oltre all’educazione, i salesiani continuano a lavorare per offrire aiuti umanitari agli sfollati, come nel caso del progetto della cittadella di “Mariapolis” allestita a Leopoli, dove vivono più di 1.000 persone che ricevono cure, cibo, accesso all’assistenza sanitaria… Ma anche in altre parti del Paese.

I missionari continuano a recarsi nelle città dell’est, come Novohyhorivka, dove si impegnano a rispondere ai bisogni della popolazione civile rimasta nelle proprie case.

“Vogliamo portare gli aiuti il più vicino possibile al confine russo, dove la maggior parte dei villaggi è devastata, le case sono distrutte e la gente vive in rifugi sovraffollati. C’è molto bisogno, e grazie alla solidarietà che ci arriva da tutto il mondo, possiamo andare in queste zone e offrire cibo, acqua…”

spiega don Jozef Nuckowski, uno dei salesiani che ancora si reca in questi luoghi.

A questa situazione va aggiunto, anche quest’anno, il problema del freddo. Per questo, i salesiani stanno lavorando ai preparativi per rispondere ai bisogni derivanti dal freddo. “Misiones Salesianas”, da parte sua, hanno già destinato 100.000 euro di aiuti da inviare per alleviare queste necessità: coperte, riscaldamento, condizionatori, vestiti caldi…

I bisogni sono ancora tanti e grandi, ma la solidarietà salesiana continuerà finché non arriverà la pace in Ucraina, e anche oltre.

Da Leopoli a Torino, e adesso anche ritorno – Famiglia Cristiana

Alcune famiglie Ucraine, accolte a Valdocco da Missioni Don Bosco in seguito all’emergenza della guerra in Ucraina, stanno per tornare a casa nelle zone più calme del Paese, ma la situazione rimane disperata. Di seguito l’articolo di Famiglia Cristiana a cura di Giusi Galimberti.

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Prosegue la nostra serie che accompagna il programma su Canale 5 la domenica mattina: sesta tappa, dall’Ucraina a Valdocco in fuga e accolte da Missioni Don Bosco, alcune famiglie Ucraine ora tornano a casa. “Ma solo nelle zone più calme: la situazione è ancora tragica, siamo pronti a tutto”, spiega il salesiano Don Czaban.

Non si può mai parlare di belle notizie quando si tratta di un Paese invaso e in guerra, ma ciò che ci spiegano i missionari salesiani di don Bosco, che da quando è iniziata l’offensiva russa in Ucraina ospitano nella sede torinese diverse famiglie di profughi, è di un certo sollievo: alcuni di loro cominciano anche a ritornare a casa. Abbiamo approfittato di un brevissimo passaggio dalla Casa di Valdocco di don Michajlo Czaban, missionario ucraino di Leopoli, per conoscere meglio la situazione nel suo Paese e comprendere insieme con l’argentino don Daniel Antúnez, presidente di Missioni Don Bosco, come vengono ora organizzate emergenza e accoglienza di chi fugge dai territori invasi.

«Purtroppo, la situazione continua a essere tragica. Dobbiamo prepararci a tempi ancora più duri: non sappiamo quanto a lungo continuerà la guerra e dobbiamo essere pronti a tutto»

dice don Michajlo.

«Ora scappano soprattutto dalle zone calde della guerra, come Kharkiv e il Donbass»,

aggiunge padre Daniel.

«Quelli che prima vivevano in aree che sembrano ora più tranquille, cercano di rientrare. Sanno che se la situazione dovesse aggravarsi anche lì, qui da noi avranno sempre qualcuno ad accoglierli: così ripartono verso l’Ucraina con uno spirito più leggero. In questo momento vivono qui a Valdocco una quarantina di persone, tutte mamme con bambini. Con i vari flussi sono passate da qui circa 80 persone. Sedici ragazzini sono ospiti della scuola. ll primo pensiero di tutti, comunque, è sempre quello di tornare a casa appena possibile. Come li abbiamo aiutati a fuggire dalla guerra, ora aiutiamo alcuni – per ora purtroppo una minoranza – a rientrare in patria. Si sta verificando ai nostri occhi una sorta di controtendenza, ma per molti una casa non c’è più. Chi ce l’ha bombardata o sa che è ancora sotto le bombe, non ha un posto dove tornare. La nostra sfida, ne abbiamo parlato con don Michajlo nella speranza che la pace arrivi pre sto, è pensare proprio al futuro di queste famiglie dopo la guerra».

«Ci sono sei milioni di ucraini fuori dal Paese» , continua don Michajlo con un nodo nella voce.

«A Leopoli abbiamo organizzato un campo che accoglie fino a 300 mila persone in fuga dal fronte. Dalla Polonia sono arrivati centinaia di container, trasformati in case per i profughi: una sorta di cittadella dove il Comune ha fatto arrivare acqua e la luce. L’abbiamo chiamata Piccola Mariupol, in onore di una delle città simbolo di questa guerra».

Nel frattempo anche a Valdocco si è creata una piccola comunità.

«A gestire l’accoglienza nella Casa di Don Bosco siamo solo noi “due Daniel”»,

dice scherzando don Antúnez, riferendosi anche al padre missionario bosniaco don Danijel Vidovic:

«Sono le mamme ucraine che a turno preparano pranzi e cene, riordinano e tengono tutto pulitissimo. Proprio come se fossero a casa loro. E devono sentirsi a casa loro: deve essere così soprattutto per i loro bambini».

 

-Giusi Galimberti

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Ucraina, il coordinamento dell’accoglienza dei Salesiani in Italia

Venerdì 18 marzo, al Centro Nazionale delle opere salesiane di via Giacomo Costamagna Roma, i Salesiani d’Italia hanno fatto il punto sul coinvolgimento salesiano per l’emergenza Ucraina. Erano presenti gli incaricati della pastorale giovanile, i coordinatori degli uffici nazionali, l’ispettore delegato per l’Emarginazione e disagio, don Stefano Aspettati, il presidente del CNOS, don Roberto Dal Molin e il presidente di Salesiani per il Sociale, don Francesco Preite.

Ciascuna delle sei Ispettorie italiane ha nominato un incaricato per l’emergenza Ucraina per il coordinamento di tutte le azioni sul territorio e che farà da collegamento con il tavolo nazionale. Salesiani per il Sociale coordinerà invece l’accoglienza nel nostro Paese dei profughi ucraini: ci sono già circa quaranta case salesiane che stanno accogliendo i profughi e si sta mappando la disponibilità di altre. Circa un migliaio di famiglie delle nostre reti ha dato disponibilità per accogliere nuclei familiari. L’accoglienza è gestita in accordo con gli enti locali e la prefettura per un’azione caritatevole che sia coordinata con le istituzioni.

Salesiani per il Sociale ha avviato una campagna di raccolta fondi per sostenere l’accoglienza e per fare da raccordo per tutte le donazioni che arriveranno in questa direzione.

Tramite il CNOS Fap e il CNOS scuola si sta muovendo la rete dell’accoglienza sia per i lavoratori, con aziende che hanno già dato disponibilità all’assunzione di personale ucraino, sia per far tornare i ragazzi sui banchi di scuola. Sono in corso incontri per definire il quadro corretto di procedura.

I Salesiani Cooperatori, in comunione con l’invito del Papa e del Rettor Maggiore, ogni domenica sera pregano il Santo Rosario per la pace online, aperto a tutti coloro i quali vogliono unirsi in preghiera (1000 i collegati).

Siamo in collegamento con i salesiani ucraini, polacchi, slovacchi, moldavi e rumeni che stanno accogliendo migliaia di profughi in  accordo con le organizzazioni non governative europee salesiane e la Sede Centrale della Congregazione.

Come Salesiani in Italia, ringraziamo di cuore tutti coloro che sin dal primo momento hanno mostrato una grande generosità e una attenta sensibilità verso chi sta vivendo la difficoltà e il dolore della guerra con donazioni e disponibilità all’accoglienza.

Ucraina – Le case salesiane: oasi sempre aperte per aiutare e accompagnare i giovani

Oggi nell’Ucraina devastata dai bombardamenti, circa 680 minori continuano a frequentare a distanza le lezioni dei centri educativi salesiani; gli oratori sono ancora un angolo di rifugio e speranza per 208 di essi; e 70 bambini, ragazzi e giovani sono propriamente ospitati nelle opere dei Figli di Don Bosco – per un totale di 958 minori. Anche in questa situazione d’emergenza le case salesiane dunque non perdono la loro connotazione. Di seguito l’articolo ANS.

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(ANS – Leopoli) – Secondo lo spirito di accoglienza loro proprio, i salesiani in tutto il mondo non fanno mai differenza quando si tratta di avere cura di chi è nel bisogno; ma per bambini, ragazzi e giovani c’è, per carisma, un’attenzione privilegiata. Sono circa 2.000 i minori ucraini aiutati e accompagnati, limitando il conteggio solamente a quanti continuano ad essere seguiti in Ucraina e a quelli accolti in Polonia e Slovacchia. Molti altri potrebbero essere aggiunti se si riuscisse a fare un censimento immediato anche nelle altre realtà in prima linea su questo fronte. I salesiani ospitano, consolano, aiutano e fanno del loro meglio per far tornare anche solo per un momento un sorriso sui loro volti, nella convinzione, come disse Gesù, che “ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25,40).

Anche in questa situazione d’emergenza le case salesiane non perdono la loro connotazione: la maggior parte delle attività sono dirette all’educazione, alla socializzazione e all’assistenza in ogni dimensione del giovane.

“In primo luogo, le nostre scuole servono i bambini durante le loro normali ore di lavoro – spiega don George Menamparampil, responsabile del Coordinamento Generale salesiano per la risposta alle emergenze –. Inoltre, i nostri oratori, sono aperti per i bambini tutti i giorni e per le attività diurne. E comunque i minori che attualmente risiedono nelle case salesiane ricevono 24 ore su 24, alloggio, gli alimenti e tutto l’aiuto necessario, compresa l’educazione, la ricreazione e quelle cure di cui ogni bambino o ragazzo ha bisogno”.

I centri salesiani in Ucraina sono rimasti tutti aperti. “Ci siamo domandati cosa potessimo fare e abbiamo deciso di metterci a disposizione delle persone, quelle che vivevano lì e i profughi che sarebbero arrivati” ha testimoniato ad Avvenire anche don Daniel Antúnez, Presidente di “Missioni Don Bosco” di Torino, che nell’ambito di quest’emergenza ha visitato le opere salesiane di Ucraina e Polonia.

Oggi nell’Ucraina devastata dai bombardamenti, circa 680 minori – pari all’80% del totale – continuano a frequentare a distanza le lezioni dei centri educativi salesiani; gli oratori sono ancora un angolo di rifugio e speranza per 208 di essi; e 70 bambini, ragazzi e giovani sono propriamente ospitati nelle opere dei Figli di Don Bosco – per un totale di 958 minori.

In Polonia ci sono 398 minori inseriti nelle scuole salesiane, 309 negli oratori e 210 accolti nelle case – per un totale di 917.

In Slovacchia, invece, ci sono 60 bambini negli oratori e 50 accolti nelle presenze salesiane – e sono altri 110. Per cui il totale complessivo nei tre Paesi considerati sale a 1.985 minori sostenuti.

Dalla Moldavia, invece, non si ha un conteggio preciso sui minori, ma si può comunque dire che nella casa salesiana di Chișinău sono attualmente accolti una quarantina di rifugiati, e che dall’inizio della guerra per il centro salesiano ha offerto uno spazio di ristoro e pace ad oltre 1.000 persone.

Perché a fronte di una tragedia immane e senza senso come la guerra, i Figli di Don Bosco possono solo fare del loro meglio per aiutare fisicamente e spiritualmente i loro prossimi, e tra di essi in particolare, i minori. “Lavoriamo per venire incontro ai bisogni, di cibo, di casa, delle persone” conclude don Antúnez, non prima di rinnovare l’invito, tipicamente salesiano, a pregare Maria Ausiliatrice: “È la mamma della nostra Congregazione, Don Bosco diceva che se si prega Maria Ausiliatrice il miracolo è sicuro”.

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Ucraina, webinar sulle normative e strategia per l’accoglienza delle famiglie e dei minori

Di seguito pubblichiamo il comunicato stampa dell’Osservatorio Salesiano per i Diritti dei Minori e Salesiani per il Sociale APS Comitato Italia Centrale con il quale si lancio il webinar informativo: L’accoglienza delle famiglie e minori ucraini in risposta all’emergenza: aspetti normativi e strategie operative, che si terrà in data 07 aprile 2022 a partire dalle ore 17:30.

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Giovedì 07 aprile 2022, dalle ore 17:30 alle 19:00, si terrà il Webinar dal titolo “L’ACCOGLIENZA DELLE FAMIGLIE E MINORI UCRAINI IN RISPOSTA ALL’EMERGENZA: aspetti normativi e strategie operative”, promosso dall’Osservatorio Salesiano per i Diritti dei Minori in sinergia con l’Associazione Salesiani per il Sociale – APS.

Alla luce della situazione di crisi in atto tra Russia e Ucraina e del numero sempre più consistente di persone in fuga dall’Ucraina, l’incontro vuole essere un’occasione per proporre una riflessione sul tema molto attuale dell’accoglienza delle famiglie e dei minorenni ucraini giunti sul territorio nazionale, cercando di comprendere, in particolare, lo status quo – seppur ancora in divenire – dell’accoglienza e mettere in luce alcune prassi e strategie operative.

Gli obiettivi dell’incontro sono fondamentalmente due: proporre, da un lato, un focus sugli aspetti normativi legati all’accoglienza, a garanzia della protezione delle famiglie e dei minorenni in fuga dall’Ucraina giunti sul territorio nazionale; dall’altro, offrire una riflessione sul significato e sulle implicazioni dell’accoglienza di famiglie e minori provenienti da situazioni di conflitto, con particolare riguardo ai possibili effetti che l’evento traumatico della guerra può aver prodotto su bambine, bambini e adolescenti.

La partecipazione è libera, gratuita e aperta a tutti. I principali destinatari del webinar sono associazioni, famiglie e professionisti dell’educazione di tutta Italia. All’evento del 7 aprile 2022 interverranno: la Dott.ssa Immacolata Titti Postiglione – Vice Capo Dipartimento della Protezione Civile; il Dott. Luca Pacini – Responsabile area Welfare e Immigrazione di ANCI; Don Francesco Preite – Presidente Salesiani per il Sociale APS; il Dott. Giuseppe Lococo – Rappresentante dell’UNHCR; la Dott.ssa Nicoletta Goso – Progetto AltriLegami.

Sono previsti anche i saluti del Presidente del Centro Nazionale Opere Salesiane (CNOS), Don Roberto Dal Molin e della Portavoce del Forum Nazionale Terzo Settore, Dott.ssa Vanessa Pallucchi.

Gli interventi saranno coordinati e in dialogo con il Prof. Andrea Farina – Coordinatore Osservatorio Salesiano per i Diritti dei Minori. Il webinar si potrà seguire dalla Pagina Facebook di Minori di Diritto e dal Canale Youtube dell’Ispettoria dell’Italia Centrale.

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La locandina

RMG – Direttamente dall’Ucraina: “Grazie per il vostro aiuto”

Dall’agenzia salesiana ANS.

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(ANS – Roma) – È un lavoro instancabile e senza pause, quello che vede coinvolta la Famiglia Salesiana di tutto il mondo a sostegno della popolazione ucraina vittima della guerra. “Vogliamo ringraziare tutti quanti per il vostro aiuto, per ogni dono fatto con il cuore, per i materiali offerti, così come per ricordarvi di noi nelle vostre preghiere”, afferma don Augustin Szczerbiński, salesiano polacco dell’Ispettoria di Cracovia, attualmente impegnato a Bibrka, in Ucraina, nelle operazioni di soccorso.

Il lavoro è intenso anche superata la frontiera polacco-ucraina. A darsi da fare nelle case salesiane polacche ci sono tutti: salesiani, volontari, giovani, adulti, gli stessi rifugiati, come Tatiana, lei stessa scappata dall’Ucraina. Anziché fermarsi e piangere su quanto ha dovuto lasciare dietro di sé per via della guerra, adesso si dà da fare giorno e notte, e con grande zelo, per inviare quanto più materiale utile possibile ai suoi connazionali in difficoltà: “Stiamo impacchettando tutto per l’Ucraina: articoli sanitari, alimenti, pannolini, prodotti per donne e bambini… C’è un intero gruppo di volontari. Dio vi benedica” testimonia la giovane.

La macchina dei soccorsi che si è andata creando, all’inizio quasi spontaneamente, ma che via via si è strutturata in maniera sempre più coordinata e professionale, non si limita a distribuire aiuti: sta producendo anche un’unione più profonda e intima in tutto il corpo mondiale della Famiglia Salesiana.

“Questa situazione davvero ci sta unendo, con questi aiuti da salesiani ad altri salesiani, che poi finiscono a chi è più nel bisogno”, aggiunge ancora don Szczerbiński. Dietro di lui altri volontari impegnati nelle operazioni di soccorso scaricano nella navata destra della chiesa, trasformata per necessità in un magazzino, gli aiuti appena arrivati da Cracovia, che sono destinati alle altre opere salesiane a Leopoli, Peremyshlany e Zhytomyr.

E mentre procedono le attività sul campo, avanzano anche le attività di coordinamento. Mercoledì scorso c’è stato un incontro congiunto tra diversi responsabili salesiani delle Ispettorie di Cracovia (PLS) e di Varsavia (PLE). Vi hanno partecipato, da parte di PLS, l’Ispettore, don Marcin Kaznowski, l’Economo, don Gabriel Stawowy, il Presidente del Volontariato Missionario Salesiano, don Tadeusz Goryczka, e don Marcin Wosiek, Coordinatore dell’accoglienza dei rifugiati e Responsabile della sezione media; mentre da parte di PLE c’erano il Direttore della Procura Missionaria salesiana, don Jacek Zdzieborski, e l’Economo ispettoriale, don Krzysztof Grzendziński, che ha anche l’incarico di supervisionare l’implementazione delle attività, dei servizi e dei programmi salesiani per i rifugiati in Ucraina, Polonia, Slovacchia e in tutte le realtà salesiane direttamente coinvolte.

Successivamente, nella giornata di ieri, don Grzendziński ha aggiornato il Consiglio ispettoriale di PLE e fatto un bilancio di quanto realizzato finora e, insieme, hanno discusso varie idee per un lavoro sempre più efficacemente coordinato.

Dal resto del mondo, infine, si segnala come procedano anche le mobilitazioni, le raccolte di beni e fondi di solidarietà, così come le iniziative di ogni tipo: in Francia e Belgio sono sempre attive le campagne di tante scuole e associazioni giovanili; in Australia si stanno raccogliendo donazioni in denaro e lo stesso avviene anche in Madagascar, in Corea del Sud, nell’Ispettoria dell’Africa Est e in quella dell’Italia-Sicilia, dove i salesiani, dopo aver accolto i primi rifugiati, hanno annunciato un’altra iniziativa: da lunedì prossimo, in collaborazione con il CIR (Consiglio Italiano per i Rifugiati), apriranno a Catania uno sportello di assistenza aperto a tutti i cittadini ucraini che mira a garantire loro l’accesso ai diritti e offrirà informazioni su protezione internazionale, protezione temporanea, ricongiungimento familiare, accoglienza e orientamento ai servizi.

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Guerra in Ucraina, la mobilitazione dell’Italia Salesiana

I Salesiani in Italia hanno messo in campo una serie di iniziative per sostenere le comunità salesiane presenti in Ucraina e la popolazione colpite dalla guerra.

SALESIANI PER IL SOCIALE

Oltre all’invio di fondi un altro modo di aiutare i nostri fratelli ucraini è quello di accogliere i profughi (giovani e famiglie) e gli ispettori hanno chiesto a Salesiani per il Sociale di coordinare tale attività.
Si tratta di dare la disponibilità per ospitare famiglie o giovani presso le nostre case o presso famiglie legate alle nostre opere.
Come vi immaginate, ospitare un profugo implica, oltre al vitto e all’alloggio, anche una disponibilità di tempo di accompagnamento e di attività che li facciano “sentire a casa”. Salesiani per il Sociale, attraverso le donazioni sul conto corrente dedicato, offrirà un sostegno economico a coloro che ospiteranno. Le donazioni per sostenere l’accoglienza dei profughi in Italia vanno intestate a:

iban: IT59J0200803284000106277537
causale: Emergenza Ucraina

Salesiani per il Sociale è anche in contatto con il Viminale, la Farnesina e la rete del Terzo Settore per verificare le indicazioni operative e le possibilità di sostegno all’accoglienza.

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CIRCOSCRIZIONE PIEMONTE E VALLE D’AOSTA

I Salesiani in Piemonte si stanno organizzando per l’accoglienza dei profughi e per una raccolta di fondi da destinare direttamente in Ucraina:
CIRCOSCRIZIONE “MARIA AUSILIATRICE” PIEMONTE E VALLE D’AOSTA
IBAN: IT80B0306909606100000115761
causale: Offerta per Ucraina

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ISPETTORIA LOMBARDO EMILIANA

Oltre all’accoglienza dei profughi, l’ispettoria tramite la Fondazione Opera Don Bosco ha indicato tre conti corrente per la raccolta di fondi:

Credito Valtellinese: IT29 H052 1601 6140 0000 0011 725
Banca Popolare di Sondrio: IT26 L056 9611 0000 0000 6516 X17
Banco BPM: IT92 L050 3401 6260 0000 0012 345

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ISPETTORIA ITALIA NORD EST

La INE si sta organizzando su due filoni: raccolta di generi alimentari e alcuni beni di prima necessità che sta coordinando direttamente l’ispettoria; poi la raccolta fondi chiedendo a parrocchie, scuole e oratori di promuovere per il tempo della Quaresima delle questue legate al digiuno e alla solidarietà.

CONTO CORRENTE BANCARIO PRO MISSIONI
INTESTATO A ISPETTORIA SALESIANA SAN MARCO
IBAN IT47R0503402077000000005102
CAUSALE: aiuto per l’Ucraina 

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ISPETTORIA SICILIA

La Sicilia ha accolto 26 profughi ed è pronta ad accoglierne altri. Nel frattempo, per la raccolta di fondi, indica come conto corrente quello dei Salesiani ucraini nella banca di appoggio in Polonia:

TOWARZYSTWO SALEZJANSKIE 
DOM ZAKONNY, ul. Sw. JANA 3, 37-700 PRZEMYSL, POLAND;
Name and address of bank:  BANK PEKAO S.A.
I O / PRZEMYSL – MICKIEWICZA 6
37-700 PRZEMYSL, POLAND

numero conto: PL 85 1240 2568 1978 0010 2901 1190
SWIFT: PKO PPL PW

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CIRCOSCRIZIONE ITALIA CENTRALE

L’Ispettoria dell’Italia Centrale, tramite il suo ispettore don Stefano Aspettati, invita a raccogliere quanto si potrà attraverso le iniziative legate alla Quaresima di solidarietà di questo anno e destinarlo alle necessità dell’est Europa. Contemporaneamente invitiamo ogni oratorio, centro giovanile, scuola e CFP e gli altri ambienti educativi, ad attivarsi con i giovani per delle raccolte straordinarie attraverso le modalità che riterranno opportune. Ciascuna casa, poi, è stata invitata ad aderire alla raccolta di disponibilità per l’accoglienza dei profughi attivata da Salesiani per il Sociale. Per le donazioni in denaro, oltre al conto corrente dell’Ispettoria, si può utilizzare anche questo conto corrente quello dei Salesiani ucraini nella banca di appoggio in Polonia:

TOWARZYSTWO SALEZJANSKIE 
DOM ZAKONNY, ul. Sw. JANA 3, 37-700 PRZEMYSL, POLAND;
Name and address of bank:  BANK PEKAO S.A.
I O / PRZEMYSL – MICKIEWICZA 6
37-700 PRZEMYSL, POLAND

numero conto: PL 85 1240 2568 1978 0010 2901 1190
SWIFT: PKO PPL PW

ISPETTORIA ITALIA MERIDIONALE

L’ispettore, don Angelo Santorsola, ha scritto una lettera nella quale indica alcune azioni da portare avanti durante il periodo della Quaresima. “Facciamo nostro lappello di papa Francesco e coinvolgiamo le Comunità Educativo Pastorali e tutti i giovani nella richiesta di digiunare per la Pace il mercoledì delle ceneri. Intensifichiamo la preghiera nelle nostre comunità e nelle nostre opere: le Sante Messe, i rosari, le veglie e le adorazioni abbiano unintenzione speciale ed esplicita a favore del la situazione del popolo ucraino e a favore della Pace nel mondo”. Ciascuna Opera, per la raccolta di beni materiali, è chiamata a collaborare con le associazioni del territorio di appartenenza. Per la raccolta fondi, invece, è stato aperto un conto corrente dove versare i contributi entro il 31 marzo: 

ISPETTORIA SALESIANA MERIDIONALE
INTESA SAN PAOLO
IBAN IT1200306909606100000105505
Causale: Emergenza Ucraina

 

 

 

 

 

 

 

Ucraina, suor Ganna Zainchkovska: “Sono al confine con la Polonia per aiutare i profughi che arrivano”

Abbiamo raggiunto e ascoltato la testimonianza di suor Ganna Zainchkovska, FMA di Odessa che è scappata verso il confine portando in salvo sua mamma e una vicina con due bambini piccoli. Appena arrivata al confine, si è resa conto che i profughi che arrivavano erano spaventati: “Volevo tornare a Odessa, ma ho visto le persone che arrivavano qui e non parlavano polacco, non capivano nemmeno i volontari che li accoglievano. Ho capito che dovevo restare qui, per accogliere queste persone e aiutarli a capire cosa fare”.

Vai al sito delle FMA