A Brescia Outdoor Learning per contrastare l’Effetto DaD
Dal sito dei Salesiani Lombardia-Emilia Romagna
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Dal punto di vista educativo il pericolo più grande è che la DaD prolungata ingeneri sentimenti di passività e di arrendevolezza nei ragazzi, non escluso il rischio che molti giovani corrono di trovarsi rintanati al chiuso per giorni interi.
Nasce qui l’idea dell’Outdoor Learning, fare lezioni all’aperto. Ne abbiamo parlato con Andrea Paoletti, che l’ha proposta ai suoi studenti del Liceo Scientifico Don Bosco di Brescia.
Da dove viene questa idea?
Fare lezione all’aperto è un’abitudine antica che si trova già alle origini del sapere europeo, più di recente il movimento delle Avanguardie Educative, cui il nostro liceo aderisce, ha rilanciato tale metodologia tra le sue idee di punta.
Qual è la ricchezza riconosciuta all’Outdoor Learning?
In genere tale approccio valorizza il rapporto con la natura, particolarmente importante per una generazione di studenti molto sedentari e molto legati agli spazi chiusi con annesse strumentazioni digitali e simili confort. Anche il senso di libertà e creatività vengono stimolati dal diverso contesto, decisamente destrutturato. Poi bisogna prendere confidenza con un modello acustico differente, che chiede una capacità di ascoltare e di farsi sentire diversa dal solito. Il tutto è molto bello, per me poi che insegno arte si aprono ulteriori spunti di crescita tra questo metodo e i contenuti della mia disciplina.
E fare Outdoor Learning in periodo di lockdown cosa significa?
In primo luogo significa essere positivi e propositivi, abbiamo bisogno di questo approccio, sia noi docenti che i nostri ragazzi. La DaD rende tutti più passivi e inizia a togliere lo spirito di iniziativa e la voglia di fare nei giovani, è quello che coi colleghi abbiamo chiamato “Effetto DaD“. Esperienze innovative di didattica mi sembrano buoni rimedi per contrastare tale tendenza. Inoltre è rafforzato il beneficio di portare i ragazzi a uscire dalle proprie stanze digitalizzate, cosa cui l’attuale situazione li condanna inesorabilmente.
Oggi la lezione è con soli due studenti, quando torneremo in presenza adotteremo tale metodo per tutti?
Io spero di sì, la scuola deve rinnovarsi in questi mesi e non solo fare cose nuove che poi andranno dimenticate, e poi al loro rientro tutti gli studenti avranno bisogno di stimoli forti e mirati.