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Servo di Dio don Andrea Majcen: la vicenda umana, spirituale e apostolica

Oggi, 30 settembre, ricorre il dies natalis del Servo di Dio don Andrea Majcen (Maribor-Slovenia, 1904 – Lubiana, 1999), salesiano e missionario considerato il “patriarca dei salesiani” del Vietnam dove giunse nel 1952, dopo essere stato espulso dalla Cina.

In Vietnam rimase fino all’avvento del regime comunista, nel 1976, quando rientrò in Slovenia, diventando animatore missionario, direttore spirituale e confessore fino al termine della sua vita.

Quarantaquattro anni di apostolato missionario in Cina e in Vietnam e venti di animazione missionaria in Slovenia. Le riflessioni e le meditazioni, raccolte nei diari (più di 6000 pagine manoscritte), esprimono una profonda vita cristiana, religiosa e un impegno personale di crescita spirituale.

Don Majcen ha realizzato nella sua lunga e feconda vita la missione di essere nella Chiesa segno e portatore dell’amore di Dio, attingendo dal Cuore stesso di Cristo quella carità pastorale contrassegnata da un grande ardore apostolico e dalla predilezione verso i giovani.

(Dal postulatore generale)

Preghiera per la glorificazione di don Andrej Majcen

O Dio infinitamente santo,

il tuo servo fedele Andrej Majcen,

salesiano missionario in Cina e in Vietnam,

con grande zelo ha annunciato il Vangelo a tutti,

specialmente ai giovani poveri ed abbandonati.

È salito al monte della santità con generosa bontà ed amorevolezza,

diventando segno della tua misericordia nel sacramento della riconciliazione.

Ti preghiamo di glorificarlo davanti al nostro sguardo

innalzandolo all’onore degli altari.

Aiutaci perché possiamo imitarlo, venerandoti con cuore sincero.

Per sua intercessione esaudisci le nostre preghiere.

Fa’ che anche la nostra vita sia un inno a Te,

che sei lodato ora e sempre.

Amen

Sicilia, gemellaggio delle scuole salesiana con la Cina

Dal notiziario dell’Ispettoria Sicula

Si è conclusa, qualche giorno fa, l’esperienza di gemellaggio che ha portato 22 giovani studenti delle scuole salesiane di Sicilia, Don Bosco Ranchibile di Palermo (per la seconda volta) e San Francesco di Sales di Catania, in Cina, accompagnati dai due animatori pastorali don Arnaldo Riggi e don Paolo Fichera e dalla prof.ssa Cinzia Pennino: due settimane, dall’8 al 23 ottobre, cariche di un’esperienza arricchente tra le città della provincia cinese dello Jiangsu e Shangai.

Nella prima settimana gli studenti hanno vissuto in famiglie cinesi di studenti coetanei della Middle High School di Haimen, che hanno aderito allo scambio interculturale. I ragazzi hanno così potuto vivere la quotidianità della famiglia cinese e dei loro coetanei, apprezzandone le differenze culturali soprattutto a tavola, abbandonando forchette e coltelli e abituandosi all’uso delle bacchette che alla moltitudine dei piatti tipici dai sapori molto diversi dalla cucina mediterranea; ma ciò che è più importante hanno potuto sperimentare l’affetto e l’ospitalità genuina delle famiglie cinesi, che hanno aperto loro le case mostrando come si vive, si studia, si lavora e ci si diverte in Cina.

Ricchi di tale esperienza,  la seconda settimana è trascorsa tra le città più importanti della provincia, ammirando le bellezze che la Cina ha da offrire. Nanchino e Hangzhou, ex capitali dell’impero cinese, ricche di storia e di paesaggi incantevoli fatti di parchi e grandi laghi; Wuxi e il suo imponente Budda incastonato in un grande parco celebrativo e luogo di culto; e, infine, Shangai con i suo 25 milioni di abitanti e i suoi maestosi grattacieli, il più riconoscibile dei quali è la “perla d’oriente”, la torre di 390 metri. Splendida la serata passata sul battello, ammirando uno dei uno dei panorami moderni più belli e imponenti del mondo.

Questa bella esperienza ha dato la possibilità agli studenti di conoscere e sperimentare una cultura tanto differente dalla propria, arricchendosi e maturando un’ottima capacità di adattamento; inoltre hanno stretto nuove relazioni, sperimentando diversi modi di vivere e osservando un paese in continua evoluzione ed espansione economica.

I ragazzi sono tornati a casa di certo soddisfatti per l’esperienza e con un bagaglio culturale e umano di certo più arricchito, in attesa di Luglio 2020, quando i loro “gemelli Cinesi” verranno in Sicilia e potranno così ricambiare l’ospitalità ricevuta.